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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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STORIE IGNOBILI
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
STORIE IGNOBILI
MOGLIE OFFERTA ALLA TRANS DAL MARITO.
(LUCREZIA)
NOTE:
“I moralisti non riusciranno mai a capire che l'infelicità sessuale è parte integrante dell'ordinamento sociale che essi difendono. Io definisco la mia sessualità nei termini delle persone che amo, siano essi maschi,femmine o trans.”
EMMA.
2° PARTE
Nel nostro conversare a una domanda irriverente di mio marito ammise:
“Non lo nego, mi prostituisco e mi piace farlo.” Esclamò continuando:” Non lo trovo per niente una cosa spiacevole, né riprovevole e guadagno molti più soldi di quelli che potrei guadagnare nel mio paese. Trovo poi gli uomini tutti uguali, a cui piace e dono il mio sedere, anche se non disdegno certo compiere una bella chiavata con una donna.” Affermò guardandomi negli occhi e imbarazzandomi, proseguendo con il suo linguaggio esplicito:
“Io di solito non ho limiti quando faccio sesso. Adoro farlo con uomini e donne. E mi intriga parecchio fare sesso anche con una bella coppia…. e voi siete due bei coniugi quarantenni. Tuo marito Emma è un bell’uomo, un moro con i baffi ed un fisico molto asciutto. Scommetto che sei gelosa di lui?” Chiese ridendo. Sorrisi e ammisi mormorando solo un flebile: “Si!”
“Anche tu sei molto bella e attraente Emy…” Dichiarò guardandomi e imbarazzandomi.” Sei una bella signora matura, una gnocca piacente…” Come dicono a Roma:” … oppure come diciamo nel nostro ambiente. Una bella milf con un bel seno e un culo pieno, che anche se è diverso è come il mio, da monta…” Affermò ridendo sempre e dicendo quelle parole esagerate volgari.
“Ma… forse nel suo ambiente si parla così!” Pensai, mentre lei continuava a parlare: “Anche ad una trans piace il cazzo e la figa e certe donne come te Emy, così casalinghe, formose e comuni lo fanno diventare duro come il marmo.
Continuava a discorrere mentre io arrossendo abbassai lo sguardo, capii che il suo discorso era un esplicito invito a fare qualcosa e mi imbarazzava enormemente, ma mi turbava anche, era molto seducente e attraente Lucrezia.
“Voi siete una vera coppia di marito e moglie molto bella e seria, tuo marito mi ha detto che è la prima volta che trasgredisci, per questo sei così inibita con me. Si capisce subito che non siete abituati ad incontri di sesso vero. “Proseguendo:” A tuo marito come a molti coniugi certamente piacerebbe vedere te che sei sua moglie chiavare con un altro, ma probabilmente non ha il coraggio di dirtelo e per questo ti ha portata qui, perché io sono donna e uomo! Forse gli piacerebbe vederti chiavare anche da una donna? Da me!” Esclamò ridendo.” Glielo domandiamo a tuo marito?” Chiese spiritosa vedendo il mio silenzio e imbarazzo a quei discorsi, egli chiese: “Leonardo, ti piacerebbe vedere tua moglie chiavare con me? Fare un po' il cuckold, il cornuto contento che gli diventa duro mentre gli chiavo la moglie?” E rise. “Glielo devi chiedere a lei…” Rispose imbarazzandomi:” Se vuole lei, io non ho nulle in contrario, non lo considero un tradimento. “
Lo guardai e lo fulminai con lo sguardo:” Ma come si permette di dire queste cose…”
Ma Lucrezia aggiunse rivolta ame:” È più eccitante e godente chiavare con una trans che con tuo marito credimi…. Se poi anche alla trans le diventa duro allora potrebbe infilarlo sia te che a in tuo marito e potremmo farlo in tre, senza freni e senza limiti Allora ti piacerebbe? …Accetti?”
Ero scandalizzata… senza parole, come si permetteva di fare quelle richieste e mio marito che non diceva nulla, anzi mi invitava a farlo. Pensai che forse lei conosceva un aspetto di Leonardo di cui io non ero a conoscenza e ci giocava con me.
Seduta al mio fianco, Lucrezia all’improvviso spostando il sedere si avvicinò maggiormente, sorrise e con la scusa di guardare gli orecchini che avevo, portò la mano all’orecchio sfiorandomi il viso con le dita, più volte come se lo accarezzasse.
“Sono molto belli! Te li ha regalati tuo marito?” Chiese con la sua voce bassa e androgina scrutandomi fissa negli occhi.
“No… li ho acquistati io …” Risposi con voce soffocata. Ero imbarazzata e stordita dalla sua vicinanza su di me e avvertivo alle narici il suo profumo intenso.
Quel suo toccarmi che pensavo fosse disgustoso, invece lo percepivo sulla pelle gradevole, nonostante la sua grossa mano curata e femminile.
Allo stesso tempo guardai ancora mio marito, lui seduto di fronte a noi sorseggiando il bicchiere sorrideva sempre come se acconsentisse a tutto.
E subito Lucrezia iniziò a fare apprezzamenti su di me.
“Sei una bella donna Emy lo sai!? Chissà quanti bei maschietti ti vorrebbero avere… “Esclamò imbarazzandomi. E ruotando la mano per retrarla passò il dorso aperto con le nocche delle dita sulla pelle del viso fino al mento dandomi dei brividi piacevoli di stordimento. Mi sentivo accaldata in volto.
Era chiaro che ci stava provando con me e mi sentivo piacevolmente a disagio, anche se non erano questi gli accordi con mio marito perché accettassi di incontrarla, ma non mi dispiaceva che lo facesse, che mi corteggiasse e mi sentivo come vuota, incapace di interrompere quel suo modo di fare così gradevole. Ci sapeva fare, il suo bel volto sorridente era davanti al mio, ma in quel momento non volevo, mi pareva anche una forma di lesbismo vista la sua perfetta femminilità e non mi piacevano nemmeno quelle donne che se la leccano tra di loro come diceva io marito…
Ma Lucrezia aveva esperienza e non si perse in parole, all’improvviso allungò una mano e l’appoggio sulla mia gamba con la scusa di sentire il tessuto della gonna. A quel contatto nel sentirmi toccare anche la coscia, avvertii la forma di calore intenso aumentarmi sul viso.
“Che tessuto è?” Domandò sorridendo del mio disagio.
“Cotone!” Risposi agitata per quella sua mano sulla gamba. Poi la portò giù e l’appoggiò direttamente sulla pelle sopra il ginocchio, spostandola un po’ in su ed esclamando:” Vedo che anche tu hai le gambe lisce…” E sorrise:” Le rasi o le depili?” Domandò.
“Le raso…” Ribattei imbarazzata. E subito mi ritrassi con il busto chiudendo le cosce, rimanendo disorientata del suo comportamento, ma assurdamente non le toglievo la mano, incapace e arrendevole gliela lasciavo muovere sopra il ginocchio a toccarmi con le dita direttamente la pelle.
La guardai negli occhi incredula, ci stava provando davvero ed era sempre più audace e io ero volutamente incapace di reagire, non gliela toglievo ne dicevo nulla, provavo timore e piacere al suo tatto. Ma lei sorrideva e insisteva spostando lentamente più in su la mano a sfiorarmi la pelle come ad accarezzarla. Mio marito silenzioso guardava e non diceva nulla.
Lucrezia, la trans, vedendo il mio atteggiamento permissivo a non fermarla, in preda alla sua esuberanza si sentì autorizzata a continuare. E all’improvviso sempre con il sorriso che mostrava i denti bianchi tra quelle sue labbra grosse a canotto color carminio, allungò la mano con voluta noncuranza sotto la gonna muovendola e spostandola in su, e tenendola sotto il tessuto, iniziò con la mano a far salire congiuntamente ad essa la mia gonna fino ad arrivare oltre mezza coscia, scoprendomela sino a mostrarla quasi completamente guardandomi sempre negli occhi. E così fece con l’altra.
Ero come paralizzata, non avevo la forza né il coraggio di reagire, assurdamente mi piaceva sentirla sulla coscia, che fino a quel giorno aveva accarezzato soltanto mio marito.
Lo sguardo di Lucrezia, i suoi occhi chiari truccati pareva che mi ipnotizzassero. Ero imbarazzata, accaldata, in preda a confusione, tutti i miei propositi, principi ed educazione morale stavano scemando. Mi chiedevo guardandola negli occhi avvertendo sempre la sua mano appoggiata sulla coscia:” Ma cosa mi succede? La sto lasciando accarezzarmi la coscia senza dire nulla, senza impedirlo? Mentre mio marito si godeva lo spettacolo seduto.
Con la mano arrivò su fino quasi a giungere all’inguine, per poi ruotarla e accarezzarmi la parte interne delle cosce, dandomi i fremiti e nel mio piacevole stordimento gradivo sentirla tra le cosce che mi accarezzava e non dicevo nulla.
Tirando su la gonna iniziò ad accarezzarmi entrambe le cosce, alternandole mentre io ferma tra il benessere, il desiderio e la repulsione per quella mano maschile o femminile che fosse, grossa molto ben curata con unghie laccate e anelli, che mi toccava, la lasciavo fare.
A un certo punto la fermai, misi la mia mano sopra la sua e la spostai, non volevo che andasse oltre. Era più che sufficiente, avevamo già superato il limite che mi ero proposta moralmente. Ma Lucrezia si avvicinò con il tronco facendomi sentire ancora il suo profumo intenso, buono, molto femminile, dicendo:” Fammi sentire che buon profumo metti tu…!” E avvicinandosi maggiormente fino ad annusarmi sul collo me lo sfiorò facendomi sentire il suo respiro e le sue labbra carnose e siliconate come il seno sulla pelle, e mi baciò delicatamente il collo, staccandosi subito e dicendo:” Molto buono…molto femminile:” E notando il mio smarrimento e stupore per quello che aveva appena fatto e il bacio che mi aveva dato, pronunciò sorridendo:
“Questo è il mio modo di fare amicizia. Hai un buon profumo e una pelle morbida Emma…. Apprezzo tutto di te.” E rise. E io stupidamente sorrisi imbarazzata e compiaciuta delle sue parole.
Il mio uomo, chiamiamolo così, mio marito, sembrava un muto, sorrideva e guardava silenzioso facendomi capire che a lui faceva piacere l’iniziativa di Lucrezia e che proseguisse, mentre io ero ancora stordita e stupita della velocità degli eventi e dal mio comportamento, dalla mia passività al quel trans che non mi aspettavo di avere.
Poi con un gesto rapido sempre guardandomi negli occhi esclamò:” Oh ma che caldo che fa oggi! L’estate sta arrivando…” E infilò quelle mani grandi e curate con unghie smaltate e anelli dorati sotto la gonna e me la sollevò guardandoci sotto e mentre io sorpresa per reazione stringevo le gambe, lei le appoggiò ancora sulle mie cosce piene e le fece scivolare fino alle ginocchia, mentre la gonna ricadeva e tornava a ricoprirmi. Seduta sul divano non disii nulla, guardai in silenzio mio marito che era eccitato.
Lucrezia osservandomi con quella sua testata di capelli finti, sorrise di più, togliendola e portandola sul seno ad accarezzarmelo da sopra la camicia. A sentire la sua mano sulla mammella, avvertii i capezzoli diventarmi maggiormente turgidi e sporgenti, era la reazione del mio fisico a dimostrazione che mi piaceva essere toccata da lei e con la mente non riuscivo a impedire che mi piacesse. Non volevo ma era una reazione involontaria, naturale, istintiva che mi piacesse la sua mano grande con le dita lunghe e grosse inanellate sul mio corpo.
Continuò a toccarmi il seno, timidamente e delicatamente quasi a sfiorarlo, e di seguito fingendo di giocare sbottonò la parte alta della camicetta infilando la mano all’interno e nel silenzio generale spezzato solo dal sottofondo musicale iniziò a toccarmi sul reggiseno. Subito dopo sbottonò del tutto la camicetta aprendola superiormente e alzando il reggiseno fece uscire da esso una mammella pallida, sfiorandola sulla pelle; e prendendo tra le dita il capezzolo turgido e sporgente guardandomi sempre negli occhi esclamò scrutandolo.
” Che carino. Com’è bello sodo e sporgente…”
Ero impazzita, mi stava spogliando e compiendo atti di libidine su di me e non dicevo nulla, ed appariva come se acconsentissi, anche se dentro dime non volevo.
Quel suo guardarmi in quel modo sensuale e profondo mi imbarazzava, neutralizzava le mie idee e pensieri e mi assoggettava a lei.
Mi sentii avvampare dal calore a sentire le sue dita, come se fossi presa e avvolta dal fuoco, la faccia mi bruciava e probabilmente era arrossata e sentivo un calore improvviso che si spandeva dentro la pelvi, capii che oltre che piacermi mi stavo eccitando.
Aprendosi la sua camicetta Lucrezia tirò fuori e mi mostrò il seno, con due mammelle perfette, sode e arrotondate dal silicone e porgendomene una mi invitò a fare altrettanto, a essere come lei, e mormorò sorridendo con la sua voce androgina e bassa di tono:” Senti il mio com’è…!” E prendendomi la mano sul polso, appoggiandocela sopra esclamò:” Ti piace!?”
Ero confusa e turbata, rossa dalla vergogna, non sapevo reagire, era la prima volta che toccavo un seno femminile e avvertii la sua mammella soda e voluminosa, mentre mio marito ci osservava affascinato. Lucrezia mi mosse la mano con la sua sulla mammella, mentre lei con l’altra faceva lo stesso con la mia, ci apprezzammo reciprocamente il seno l’una dell'altra, anche se la differenza era enorme.
Mi sentivo stordita, assente…. Lontana da tutto, ma incredibilmente gli accarezzavo il seno e le lasciavo accarezzare il mio.
Lei probabilmente era esperta di questo tipo di approcci visto che prostituendosi li faceva a pagamento. Si alzò i piedi tenendomi per le mani e tirando su anche me, che irrazionalmente sorridendo stupidamente la seguii. Capii che non l’avrei più fermata, in quel momento mi sentivo attratta da lei, ero eccitata, non avvertivo più disgusto e ribrezzo verso le trans e questo mi confondeva.
Ci alzammo in piedi e inspiegabilmente al suo tatto mi eccitai e cominciai a scaldarmi... Mi trovai incomprensibilmente e con vergogna rapita dalla femminilità prorompente di quella trans Lucrezia che era davanti a me, quasi aderente al mio corpo. Avvertivo il suo alito caldo di menta contro il mio viso, era gradevole, quasi piacevole da annusare, non so se avesse usato qualcosa…. qualche spray per alito mentolato.
Pochi istanti dopo, piegandosi verso il mio volto Lucrezia mi si avvicino poggiò le sue labbra sporgenti e arrotondate dall’acido ialuronico e silicone sulle mie e mi baciò sulle davanti a mio marito che ci osservava. Al tocco dell’apice della sua lingua spingere tra esse istintivamente le aprii e la feci entrare in bocca e lei mi offrì la sua lingua insalivata per darmi un bacio passionale; era il nostro primo contatto.
“Mio Diooo!” Pensavo passiva mentre mi limonava:” Ma che sto facendo? Mi lascio baciare in bocca e con la lingua da una trans? “La stanza in penombra lasciava vedere la sua figura e la mia con le bocche congiunte. Io ero immobile poco distante a mio marito seduto che scrutava il nostro bacio. Subito a sentire la sua lingua calda e grossa fui presa da un impulso di disgusto, imbarazzo e volevo allontanarla... ma lei non si mosse continuò. La guardai negli occhi e lei ricambiò con una smorfia di sorriso Notai sorpresa una strana luce nei suoi occhi...come di superiorità, di trionfo…
Sempre accarezzandomi prese ancora il volto tra le sue grosse mani e all’improvviso mi baciò nuovamente con maggior passione.
Quella seconda volta ad avvertire nuovamente la sua lingua calda in bocca, mi sentii esplodere e un calore intenso invadermi il corpo concentrandosi sulla pelvi e i capezzoli diventare maggiormente duri e sporgenti.
Sempre continuando a fissarmi, e a baciarmi tirò fuori la parte finale della camicia da dentro la gonna e continuò a sbottonarla, giù fino ad aprirla tutta e tirando completamente su il reggiseno a farmi uscire tutte e due le mammelle fuori con i capezzoli sporgenti. Baciava molto meglio di mio marito, non c’era paragone. Aveva una lingua lunga che sembrava quella di un serpente e mi arrivava in gola e girava per la mia bocca senza fermarsi, sul palato, le guance interne, duellando con la mia succhiandomi i denti e poi le labbra. Era davvero brava, mi piaceva farmi limonare da lei, sentire la sua lingua contro la mia. Anche se moralmente condannavo quello che facevo mi piaceva, di più… assurdamente volevo che continuasse a baciarmi in quel modo e inconsciamente partecipavo, ricambiavo muovendo la mia contro la sua.
In un momento di lucidità a quel torpore e a quello stordimento piacevole mi dissi ancora:
È assurdo! ...Mi sto baciando con Lucrezia?... E ricambio tra l’altro?”
A quel pensiero tentai di allontanarmi, di fuggire, feci un passo all’indietro verso il divano ma fui seguita da lei e dal suo passo e urtandolo con i polpacci caddi all’indietro e mi sedetti mentre le sue mani scivolavano verso i miei fianchi arrotondati e i glutei pieni e morbidi ad accarezzarli e stringerli. Il mio sguardo frastornato, percorresse ogni centimetro del suo volto e del suo aspetto, dandomi così la possibilità di apprezzare appieno il suo corpo femminile con cui praticamente voleva farmi accoppiare mio marito e lei.
Appena seduta sul divano con la mano mi spinse il tronco indietro facendomi sdraiare e appena fui distesa tirò su le mie gambe e Lucrezia si chinò su di me e incominciò a baciarmi sul collo, mormorando io qualche flebile no, Intanto lei proseguiva scendendo con la sua lingua sul petto, sulle mammelle leccandomi i capezzoli e succhiandoli e dandomi una scossa elettrica da per tutto. Di seguito scese con quelle grosse labbra sullo stomaco lo baciò e leccò.
Intravvedevo mio marito poco distante e in un momento di sussulto morale lo chiamai anche: “Leonardo!” Esclamai. Sapeva che io non volevo fare sesso con una trans e per questo lo invocai.
Mi rendevo conto che piacendomi iniziavo a cedere, ad abbandonarmi e soprattutto desiderarla, ma non volevo, non volevo fare sesso con lei o con lui qualunque cosa fosse stato.
Avvertivo il suo cazzo duro strusciare e premere sulla gonna e sulle mutandine che mi ricoprivano il sesso e la sensazione fu stupenda. Lei, Lucrezia, coglieva il mio respiro che man mano diventa sempre più veloce ed affannato, pensando a ciò che sarebbe presto seguito. Sembrava volesse già dirmi con lo sfregare il suo cazzo sulla figa che mi avrebbe chiavata, che mi avrebbe presa, che avrebbe gradito molto entrare sessualmente dentro di me e lo deducevo dai suoi occhi in cui vedevo una crescente eccitazione e un forte desiderio. E tutto quello mi eccitava di più e come stordita, osservandola mi perdevo nel colore delle sue pupille e per un istante dimenticai il grigio chiaro degli occhi di mio marito.
Fu in quel momento che sollevato lo sguardo mi vidi allo specchio del soggiorno, lì davanti alla trans. Vedevo noi due vicine, lei molto bella, alta, con i capelli lunghi mossi con la falsa riga sulla testa a sinistra e la chioma, farei meglio a dire la parrucca che le andava sulle spalle a destra, che mi fissava e accarezzava.
Lo ammetto in confronto a me Lucrezia sembrava una dea, io mi vedevo tozza, malfatta anche se non lo ero per l’età che avevo, ma in confronto a lei longilinea e slanciata, diventavo formosa.
Se io ero molto bella per gli uomini che mi corteggiavano, lei lo era molto di più e ciò mi dava piacere, e capivo l’attrazione che potesse provare sia un uomo che una donna verso lei a praticare sesso, ad essere posseduta o sodomizzata da un’altra donna, una trans e per di più eccezionalmente bella.
Senza rendermene conto stavo rivedendo tutte le mie convinzioni morali ed educative, oramai non più certa di quello che pensavo prima, non la ritenevo più disgustosa ma mi sentivo attratta da lei.
All’improvviso prendendomi le mani e tirandomi le braccia mi fece alzare di nuovo e quando fummo nuovamente in piedi mormorò: “Vieni cara!” Prendendomi per mano e tirandomi con la camicetta aperta, il reggiseno alzato e il seno mollo fuori pendente sul torace e spettinata, camminando sui suoi tacchi altissimi mi portò verso la camera.
Avrei dovuto dire no… fermarmi, sapevo che se entravo in quella stanza sarei cambiata per sempre, avrei rivisto tutta la mia moralità e sarei diventata una perversa come lei. Oggi ricordando sono piena di: <…di avrei dovuto… >, ma la vita di una persona non accade con i però e gli avrei dovuto. Inspiegabilmente ero eccitata e l’eccitazione prevaleva su tutto, su di me e la mia moralità, mentre mio marito in silenzio come uno spettatore mi guardava senza dire nulla, come a sollecitarmi:” Vai... vai pure!”
E così pur sapendo cosa mi aspettava entrai piena di desiderio e timore in quella stanza dalla luce rossa soffusa e dal profumo molto gradevole Con i poster di lei nuda con il pene in erezione.
Ero sconcertata, ma non volevo più andare via, e dopo un primo momento di incertezza oramai volevo arrivare fino in fondo, qualunque fosse stata la conseguenza, anche se ero imbarazzata dal farmi osservare da mio marito ad avere atti di libidine con lei, con Lucrezia la trans. Mi rilassai e lasciai che le cose seguissero il loro corso.
Notai che poco dopo il timore di lei si trasformò in eccitazione pura e in voglia irrefrenabile di vivere questa nuova ed insolita esperienza, anche se avevo sempre delle remore mentali. L’atmosfera si era iniziata ad accendere ed a scaldarmi sessualmente mio malgrado, anche se non volevo, mi sentivo come stordita, ubriaca.
Lei mi afferrò il capo per i capelli tirandolo a sé e, baciandomi con passione. Non riuscivo ad oppormi perché non volevo oppormi, mi sentivo attratta e mi piaceva il suo bacio e le sue labbra. Mio marito ignobilmente in silenzio ci seguì, lo vidi comparire subito dietro di noi sulla porta della camera e poi sparire, per rivederlo seduto su una sedia vicino al comò.
Mi resi conto che la tensione sessuale tra noi tre era palpabile, l’aria piena di incenso ed erotismo oltre che del sottofondo musicale. Improvvisamente guardandomi dritta negli occhi mi accarezzò dolcemente il viso, poi abbassò le mani e Iniziò a spogliarmi, ed io ero consensualmente passiva e la lasciavo fare. Ero eccitata ma convinta ancora che non si sarebbe ma giunti oltre che qualche carezza tra di noi che anche se mi apparivano disgustose, mi attraevano ed erano eccitanti.
Alzando le mani Lucrezia prese i bordi e tirò indietro la camicia sulle spalle, poi spingendola posteriormente sulle scapole la sfilò dalle braccia togliendomela e gettandola da qualche parte. Abbracciandomi con le sue lunghe braccia maschili portò la sua grossa mano dietro la schiena e accarezzandomela e cingendomi, premendo mi fece sentire il suo seno siliconato e perfetto contro il mio e sganciò il reggiseno alzato sopra le mammelle. E tirandolo in avanti verso di sé, Lucrezia me lo sfilò completamente e definitivamente dalle braccia e gettò anche quello a terra lasciandomi a seno nudo, con le mie mammelle grosse, pallide e penzolanti sul torace, davanti a sé stessa che superba sorrideva. E iniziò a massaggiarle nude, giocando con i capezzoli diventati grossi e duri, mentre io impassibile e piena di fremiti piacevoli la lasciavo fare. Ero stordita e passiva come un manichino.
Mi spogliò con una delicatezza quasi maniacale, delicatamente ma rapidamente con sapienza femminile.
Successivamente abbassò le mani sul fianco e prese a sganciarmi la chiusura della gonna, a tirare giù lentamente la cerniera lasciandola e facendola cadere a terra ai miei piedi. Oramai mi sentivo ed ero completamente nelle sue mani. Ero soltanto in mutandine e notai che Lucrezia era pronta a sfilarmi anche quelle, mi vergognavo ad essere così, in quella condizione con lei, una trans e con mio marito che osservava divertito e instupidito ed ero a disagio ma eccitata. Lentamente mi spogliò, non capivo più niente e mi trovai a lasciarmi toccare da lui o da lei, baciarmi sul collo, accarezzare il seno stringendolo tra le sue dita facendomi avvertire un fremito fino alla schiena.
Una sua mano intanto accarezzandomi la pancetta, era scesa in basso e, spostate le mutandine dall’alto, era entrata dentro esse a toccarmi e accarezzarmi i peli e la vulva, che sentivo calda eccitata e umida dandomi scosse di piacere.
Infilando pollici e prendendo l’elastico della mutandina sui fianchi, piegandosi e abbassandosi lentamente davanti a me, le tirò giù fino alle ginocchia esclamando con la sua voce androgina appena scoprì la vulva:” Dio che orrore… che pelame antiestetico.” E mentre lo diceva continuò a tirare la mutandina fino alle caviglie e poi e facendomi alzare un piede e poi l’altro me la tolse lasciandomi interamente nuda. Ero come stordita, ansiosa e sospirante. Praticamente ero nuda in piedi davanti a lei, con i riflessi di quella lampada rossa del comò sul corpo e un sottofondo musicale con canzoni stile androgino e basso. Non mi riconoscevo più, non ero io la Emma che credevo di essere fino a mezz’ora prima, mi ero lasciata togliere le mutandine da una trans senza impedirlo, ero agitata e rossa in viso. Mio marito sull’uscio della camera appoggiato allo stipite eccitato guardava silenzioso per timore di rompere quell’idillio che si era avverato. Non diceva nulla, ogni tanto si guardava negli occhi con Lucrezia, come se ci fosse stato un tacito accordo tra loro. Lei sorridendo mi teneva per mano come se fossi un trofeo, stringendomela, sapendo che quello era solo un primo passo, mentre io ero ignara di tutto.
Ero agitata, sapevo che essere nuda con lei avrebbe presagito ad avere un rapporto sessuale completo.
All’improvviso mi strinse in un abbraccio appassionato. Le nostre lingue si fusero in un bacio dolcissimo che in confronto quelli che mi dava mio marito anche da giovane non valevano niente. Le mani di Lucrezia iniziarono ad accarezzare ed esplorare il mio corpo. Per un attimo mi sentii smarrita piacevolmente persa e pur non volendo e avvertendo disagio la lasciavo fare e continuare e mi godevo quelle sensazioni meravigliose che provavo a vedermi davanti il suo viso femminile e a sentirmi accarezzare dalle sue mani maschili. Provavo benessere a sentire le sue grosse mani ad accarezzarmi il seno.
Accompagnandomi mi fece distendere sul suo letto e osservandomi iniziò a spogliarsi anche lei.
Mi impressionava molto la sua altezza, io per essere una donna ero alta, e per me era una sensazione speciale trovarmi a guardare negli occhi un’altra donna dovendo alzare il capo.
Lucrezia si staccò da me e si spogliò, slegò la sua camicia annodata sull’addome, la tolse restando a dorso nudo con le sue mammelle gonfie di silicone e perfettamente arrotondate e sporgenti, che parevano mezze sfere, con i capezzoli rosa anch’essi turgidi, segno che la mia presenza la eccitava.
Si tolse la minigonna sulle sue lunghe gambe affusolate e fasciate dalla seta nera delle calze, restando ferma a guardarmi. Sussurrando sarcasticamente con un sorriso sicuro di sé e freddo:” Io sono una donna con il cazzo, Emma, una signora ambigua che non disdegna di rompere culetti maschili e femminili, anche se, il mio animo è femminile e preferisco prenderlo ed essere chiavata in culo. Sono certa Emma che il tuo desiderio è quello di essere posseduta dalla mia virilità… E io lo farò, fino a farti svenire dal piacere.”
Restai in silenzio, quelle parole erano fuori luogo in quel momento, non erano dolci, avevano qualcosa di cattivo nei miei confronti; ma dirle e scandalizzarmi probabilmente la eccitava.
La vidi spogliarsi, restando con indosso solo con le calze autoreggenti di seta nera con la riga posteriore e uno slip di seta e pizzo lavorato dello stesso colore dove si vedeva bene il pacco genitale. Tolse le scarpe basse che aveva calzato per uscire e venirci incontro e mise un paio di sandali aperti sul davanti con un tacco di almeno dieci centimetri. Era con le sue gambe lunghe e affusolate, con lo slip nero in pizzo cove si scorgeva il rigonfiamento genitale maschile, una protuberanza dentro al tessuto, spingere. Sapevo che cos’era e non vedevo l’ora che lo togliesse per vedere la sua virilità e intanto abbracciatasi a me, me lo faceva sentire strusciandolo contro la mia vulva ad eccitarmi sempre di più. Dalla parte superiore della sua piccola mutandina dove c’era il suo pacco sessuale, all’improvviso uscì il suo glande come se fosse la testa di un serpente che sporgeva da una cesta, con l’asta a seguire ormai quasi in piena erezione, che la splendida Lucrezia aveva.
Lucrezia vedendo che lo guardavo curiosa mi sorrise e spostò il perizoma abbassandolo lentamente sulle cosce, lasciandolo cadere ai piedi e ne uscì il suo cazzo eretto, facendo apparire davanti a me, congiunto nel suo corpo femminile, un’asta di carne che tendeva a diventare sempre più dura ed eretta, quasi da sembrare finta, di gomma tanto appariva perfetta. Era tutto depilato attorno all’asta eretta e ed era anche bello esteticamente da vedere nella sua sessualità. Lo guardai affascinata, incredula, era oscillante, di apparenza normale, non che io me ne intendessi essendo sempre stata solo di mio marito, ma a sentirlo e vederlo mi pareva leggermente più grande del suo, più lungo dovrei dire. All’incirca era come quello di mio marito, ma molto più bello e rivolto in su con il glande e non come quello del mio consorte che tendeva a desta. Pareva di dimensioni maggiori man mano che diventava eretto, non so se fosse solo una mia impressione perché era depilato e mi appariva in un corpo glabro completamente femminile o lo fosse realmente.
Sempre guardandomi spinse la mutandina a slip giù alle ginocchia e piegando una gamba per volta le prese e le tolse.
Completamente nuda fu veramente fantastico vedere con i giochi di luce rossa sul suo corpo Il volto con il suo trucco carico ma con dei lineamenti belli e attraenti, contornati dai capelli della parrucca, gonfi e lunghi fino al seno e dietro sulle scapole Erano mossi e biondi ma avevano sfumature rossicce, e la luce dell’abatjour colpendo il viso da squadrato le rendeva un ovale perfetto, con le labbra rosse e gonfie e il seno procace e sodo, come il culo che essendo maschile e quindi piccolo, piatto e muscoloso, aveva siliconato anche quello rendendolo arrotondato e dandole una forma femminile. Era sodo sulle gambe lunghe e affusolate, lisce, non muscolose, senza un pelo con riflessi rossi. Non un filo di ciccia o cellulite, solo carne arrotondata dal silicone, resa piena e tenuta da esso in perfetta forma. Con quella proboscide davanti che semirigida svettava tra le cosce femminili e sembrava davvero una figura mitologica dell’antica Grecia, una dea.
Lucrezia si mise di fronte a me a guardarmi con aria autoritaria e superiore che mi dava soggezione, con le gambe aperte, le mani appoggiate sul grembo e senza che potessi pensare qualcosa, mi abbracciò, poggiando il suo cazzo contro le mie cosce. In quella posizione mi fissò dall’alto in basso con i suoi occhi che vedevo illuminati di una luce tutta particolare accentuata dalla dilatazione delle pupille, segno di grande eccitazione anche per lei oltre che per me.
Oramai aspettavo… desiderosa solo di essere posseduta dalla trans, di tradire mio marito con lei, visto che era stato lui a creare tutto quello.
Lucrezia si avvicinò e si sdraiò affianco a me sul letto, mi abbracciò e eccitata l’abbracciai anch’io e baciai, un bacio profondo e corrisposto…. e in un attimo le nostre lingue si intrecciarono ancora.
Lo sentivo strusciare su di me contro il mio sesso e la mia fessura tra le grandi labbra vaginali ad eccitarmi maggiormente, urtare con il glande contro gli inguini i peli e la vulva.
Mi sentivo emozionata, confusa. Ero eccitata e sentivo il suo profumo ed il suo sapore ovunque e il gusto della sua saliva in bocca.
Mi abbracciò e fece scivolare il suo seno artificiale dovuto al silicone e agli ormoni lungo il mio torace e contro il mio, facendo aderire il suo corpo al mio, stringendosi a me con una mano. Si vedeva che sapeva farci e così mi lasciai andare del tutto, chiusi gli occhi e ogni suo bacio e movimento delle sue mani, sul mio corpo era un intenso fremito di piacere.
Fino a quel momento al di fuori di mio marito nessuno mi aveva messo le mani addosso, ne accarezzata, ne baciata in bocca con la lingua o in altre parti del corpo. Lucrezia mi prese la sua mano e facendola scendere sul suo addome e la portò sul suo cazzo già duro ed eretto. Eccitata e stordita da quello che avveniva glielo toccai, e lei sempre tenendomi la mano me lo fece accarezzare e stringere e subito a toccarlo agitata ebbi il cardiopalmo e la tachicardia, mi sentii esplodere ed accalorare tutta e lo sentii diventare maggiormente duro ed eretto e alzarsi come la sbarra di un passaggio a livello con il glande rivolto in alto. Non esitai nemmeno un secondo e vergognandomi di me stessa gliel’ottenni in mano caldo duro, ormai ero eccitata, scelleratamente lo desideravo, lo volevo.
La trans Lucrezia mi baciò ancora in bocca sempre infilandomi la lingua e mi morse delicatamente il labbro inferiore, volutamente appoggiando una mano sul mio sesso già eccitato e bagnato di umori. Mi stava baciando ancora davanti a mio marito ma non avevo più vergogna… in fin dei conti mi piaceva e non mi controllavo e poi era lui che aveva voluto così.
L’atmosfera si era iniziata ad accendere ed a scaldarci mio malgrado, anche se non volevo, mi sentivo come stordita, ubriaca.
Guardai ancora una volta mio marito come a dirgli:” Intervieni, fa qualcosa tu che io non riesco.” Ma lui mi guardava in silenzio, con una espressione di libidine, seppi poi in seguito che non intervenne perché erano d’accordo e mi lasciò volutamente alle attenzioni di quella trans Lucrezia era stata pagata da lui perché mi ingannasse e possedesse. Ma ero ignara.
Il suo sguardo scorreva sul mio corpo forse alla ricerca di quei sintomi d’eccitazione che vedevo sul suo; i miei capezzoli erano eretti e turgidi come i suoi che erano estremamente invitanti tanto che inconsciamente avrei voluto prenderli subito tra le labbra per baciarli succhiarli e leccarli.
Lei da trans esperta, sapendo che a noi donne piace allungare il momento del contatto tra i corpi, si allontanò da me stimolando ancora di più la mia voglia e il desiderio assurdo di lei.
Mi allargò le cosce e fissò i suoi occhi sul mio sesso, come a studiare con interesse la mia zona genitale. Si mise con le sue lunghe dita a toccarmi la vulva, a sfiorarla che eccitata scoppiava di desiderio e con le falangi cominciò a stimolarmi la clitoride e le labbra vaginali.
“Hai una bella figa Emma!” Mi disse sfiorandola on le dita:” Perché non la depili bene, senza peli e più bella, pulita, igienica, estetica, la fessura del piacere deve essere attraente, non ti deve servire solo per pisciare o chiavare con tuo marito.” Dichiarò chiamandola < fessura dell’amore> e intanto la toccava con le sue dita lunghe, frugando curiosa tra le grandi labbra. “Se vuoi qualche giorno vieni e te la depilo io…” Rifiutai scuotendo la testa.
“Beh pensaci io sono qui se vuoi togliere la foresta …” Disse ridendo.
Esplorandola con le dita dichiarò voltandosi e sorridendo verso mio marito: “E’ ancora stretta…” Come a rimproverarlo, aggiungendo in tono scherzoso:” Scommetto che ha preso solo il suo cazzo finora!? E la chiava poco…” Io non dissi nulla, mio marito sorrideva sempre e io ero preoccupata di quel “finora”.
Sentivo crescere dentro di me la voglia di sesso che si faceva sempre più spazio. Ero stordita non sapevo se gioire o essere disgustata di aver fatto la scelta di accondiscendere ad accettare di fare sesso con una trans, mi stava infatti regalando delle belle emozioni e mi piacevano, Più la guardavo e più capivo che anche lei non aspettava altro che possedermi.
Quando ho sentito la sua falange penetrarmi, mi sono dovuta trattenere dal non venire, sapeva benissimo che punti toccare e come farlo, e tutto ciò aumentava il mio piacere.
A un certo punto si accovacciò davanti alla mia pelvi. Intuì cosa volesse fare, girai il capo e cercai ancora mio marito che seduto osserva tutta la scena e nel frattempo si toccava il cazzo iniziando forse a masturbarsi. In un attimo abbassò il capo e con la bocca Lucrezia fu sopra a baciarmi e leccarmi la vulva in quella mia foresta di peli. Le sue braccia tese con le dita accarezzavano i miei capezzoli mentre continuava a leccarmi la figa. All’improvviso fece scorrere le mani dal mio seno verso il basso intanto che la mia vulva si trovava alla merce della sua lingua. E nel frattempo mio marito osservava incantandosi nel vedere la lingua di Lucrezia scorrere sul mio sesso, i miei peli con un tocco leggero e delicato, seguendo con la lingua umida la lunghezza della fessura, tra le grandi labbra fino alla clitoride. Le sensazioni che mi dava erano stupende e piacevolissime e mi ritrovai ad accettare e a desiderare la sua bocca e la sua lingua su di me; ma ero troppo eccitata per sopportare a lungo quello stimolo così delicato e nuovo per me visto che mio marito non me la leccava più da quasi vent’anni. Guardai ancora nella direzione di Leonardo in cerca dei suoi occhi perché fermasse tutto lui, perché io tra timore di lei e desiderio non ci riuscivo davvero e invece lo vidi sorridente con la mano sul pene che con i cenni del capo mi invitava a proseguire e lasciarmi andare. Capii che mio marito godeva di quella mia situazione... Infatti conoscendolo abbastanza bene m’immaginai la sua voglia di vedermi possedere dalla trans Lucrezia, che in quel momento eccitava anche me. Ero sicura che se fosse stato mio marito al posto di Lucrezia mi avrebbe fatto godere molto meno, sicuramente dal punto di vista cerebrale.
Presa da quei pensieri non mi accorsi che Lucrezia con le dita mi aveva aperto le labbra vaginali e me la leccava anche internamente con la sua lingua lunga e appuntita. Era tutto impressionante.
Lei continuò e accelerò il suo leccare e io godente posai le mani sui suoi capelli, o meglio la sua parrucca folta e bionda che mi diede una strana emozione a sentire tutti quei capelli tra le mie dita. Abbassando lo sguardo vidi la sua capigliatura tra le mie cosce, gli occhi di Lucrezia spalancarsi e le pupille dilatarsi nell’attimo in cui me la succhiava e provai nel sentirmela ciucciarmela un forte calore dentro il sesso.
Dopo avermi leccato la figa succhiava il clitoride provocandomi una fitta d’intenso piacere che mi costringeva a chiudere gli occhi; lei era abilissima in questo gioco sessuale. Dopo aver stuzzicato il clitoride con la lingua, riprese a leccare nuovamente la figa lentamente, molto lentamente, accompagnando il movimento con la lingua per poi il riprendere e ingoiarmi il clitoride nuovamente tra le labbra e succhiarlo oppure prendere tutta la vulva nella sua grossa bocca come a volermela strappare e mangiare. Erano meravigliosamente impressionanti quelle sensazioni
Non riuscivo a dominare l’emozione che mi dava. Da sdraiata osservando in su guardava il mio viso perso a fissare in alto il soffitto con l’espressione intensa di piacere. Anche se era una trans era bravissima a leccare il sesso femminile e mi piaceva come lo faceva. Con il mio silenzio la lasciavo fare e andare avanti e le facevo capire di apprezzare moltissimo la sua lingua che roteava sulle mie labbra vaginali pelose, gonfie e palpitanti e su il mio clitoride.
A sentirmela leccare e succhiare ebbi un tremito sotto la sua lingua stavo raggiungendo l’orgasmo, così dopo diversi minuti, avvertii le contrazioni del piacere nella vagina, seguiti dai nostri mugolii di piacere, e mi piaceva come mi stava facendo provare l’orgasmo leccandomela emettendo con la sua voce bassa, dei suoni che mi eccitavano molto.
Osservai mio marito che masturbandosi sorrideva certamente pregustando quello che da lì a poco avrebbe compiuto Lucrezia su di me.
Mi si avvicinò e continuò ad accarezzarmi e mi lasciai andare e lei seguitò a baciarmi e leccarmi il seno. Si mise in bocca in quelle sue labbra siliconate e sporgenti il mio capezzolo e lo succhio come ad allattarsi e io poco dopo iniziai a fremere e a godere.
Eravamo nudi nel letto e sentivo la mia eccitazione salire sempre più, quasi esplodere, e tremante dal timore e dal piacere le guardavo il seno. Certo sapevo che il mio non era come il suo, lo tastai, lo sentivo strano, gommoso, diverso dal mio che era come tante altre donne normali e comuni, mamme, casalinghe e anche impiegate, non solo il suo era meno morbido ma anche più arrotondato. Era un seno rifatto ovvio, ma mi attraeva e disgustava contemporaneamente e lo invidiavo…. e desideravo.
Lei vedendo il mio interesse mi esortò:” Non avere paura, toccalo, accarezzalo, leccalo come io faccio con il tuo!”
E alla sua esortazione allungai la mano e lo sfiorai, poi palpai e lo sentivo pieno, sodo.
” Ti piace?” Mi domandò.
Risposi un sì annuendo con il capo e lei proseguì:” Lo vorresti avere così bello come il mio? pieno e non come il tuo mollo e cadente…?” Pronunciò imbarazzandomi.
E inaspettatamente messami la mano sulla nuca, come aveva fatto per farmi leccare il cazzo, con mio grande imbarazzo mi fece avvicinare con le labbra al capezzolo:
“Su leccalo!” Mi esortò. Mi avvicinai e diedi una linguata. “Ancora leccalo, succhialo come se ti allattassi dai, vedrai che poi ti piace…” Mi esortò. Ed iniziai a leccarla anch’io sul seno. E come in un desiderio inconscio ne diedi ancora una e un’altra ancora mentre lei con la mano sulla nuca mi teneva il capo con la faccia contro la sua mammella, finché lo infilai tra le labbra e mi misi a succhiarlo.
Assurdamente le presi il capezzolo in bocca e contro la mia avversità incominciai a leccarlo e succhiarlo per bene. Io istintivamente la lasciavo fare, mentre vedevo mio marito che aveva iniziato a toccarsi il cazzo.
Quel trans di Lucrezia riprese a baciarmi sul collo accarezzandomi. Mi vergognavo da morire il mio corpo in confronto al suo era maturo, tenero come il burro, con un po’ di pancetta, mentre il suo era statuario perfetto anche se era rifatto. Gemevo piena di vergognandomi, ma assecondavo ogni movimento della lingua della trans.
All’improvviso si avvicinò al volto e mi baciò con vigore sulle labbra, spingendo ancora la lingua tra di esse, entrando fino a sentire la mia, leccandoci e succhiandocele a vicenda con le nostre lingue.
A quel contatto avvertii nuovamente una esplosione di energia nella pelvi, che si sparse in tutto il corpo, mi piaceva sentire la sua lingua, mi faceva bagnare in vagina. E intanto che mi baciava, inavvertitamente intravvidi mio marito sempre più felice che ci guarda. Finché anch’io presa dall’eccitazione ricambiai ancora. Ci baciammo, intrecciandoci le nostre lingue, scambiandosi la saliva e i gusti. Ormai mi sentivo partita, avvolta da quella sensazione piacevole e strana. Sentivo assurdamente che ero eccitata, accaldata e sentivo con vergogna emergere in me la libidine e il desiderio della trans.
In quel momento per un attimo pensai quella che ero, una signora per bene, una mamma con due figli adulti e moglie fedele e pensavo al lavoro, alle mie colleghe, conoscenti e amiche se avessero saputo, visto che nella vita comune e sociale ero una donna per bene, rispettata e stimata da tutti e ora in quella privata ero a trasgredire e baciare un altro, addirittura una trans.
Staccandosi e tirandosi più su, mi trovai con Lucrezia che mi leccava l’orecchio e con la sua mano tra le gambe. Giocava con la mia figa baciandomi e leccandomi e io mi lasciavo stuzzicare con le mani, e con la lingua, mi piaceva e diventammo un groviglio, come un corpo unico e sentivo la sua asta eretta sopra il pube.
Il suo cazzo lo devo ammettere era più bello e leggermente più grosso di quello di mio marito, me ne accorgevo toccandolo, più che grosso era un po' più lungo, ma esteticamente era ed appariva attraente e perfetto, tutto depilato, dava la sensazione di pulito, di virilità. Era tutto scappellato e rivolto in alto con la cappella. Un bel cazzo, niente da dire, una bella cappella rosa, odorosa di sesso e un’asta appena appena girata verso l’alto. Vedendo che lo guardavo esclamò:” Ti piace? “Non risposi, sorrisi era come dire di sì.
“E’ un cazzo nato per rompere i culi!” Esclamò scherzando o almeno credevo.
In quel momento avevo persino dimenticato la presenza di mio marito che mi guardava e dopo vari baci e carezze tra me e Lucrezia, lei si alzò, e sorridendo aprì il cassetto del comodino e tirò fuori una manciata di blister da preservativo gettandoli sopra il comodino. Ne prese uno e guardandomi lo aprì, appoggiò l’anello di lattice al glande e con capacità, srotolandolo con abilità ed esperienza sul suo cazzo, lo tirò giù fino alla radice, ricoprendolo di lattice profumato. E a seguire lo lubrificò con del gel.
Ero eccitata e Lucrezia lo coglieva dai tanti segni del mio viso e del mio corpo che ormai da esperta trans sapeva leggere e decifrare.
Gli eventi si susseguivano continui, un atto sessuale dietro l’altro, differente dal precedente, sembrava che volesse provare tutto su di me in una volta sola e senza che mi rendessi quasi conto.
Appoggiò la mano sul mio sesso e frugò con le dita, sfiorandomi la vulva con i polpastrelli, e la sentì umida di umori, Mi sentii come sollevata di peso per il bacino su quel letto e lei mettersi fra le mie gambe, allargarle e guardarmi nuovamente la figa pelosa con un sorriso sibillino da vincitrice. Ero eccitata, con la vulva gonfia di desiderio. Spalancò ancor più oscenamente le cosce puntando il suo cazzo sulla figa.
Ero come paralizzata, incredula di quello che stava per accadere e io lasciavo compiere, a osservarla appariva che una donna mi volesse possedesse.
Guardai strabiliata il suo cazzo oscillare davanti alla mia pelvi, la sua cappella rosa che puntava sulla mia vulva per appoggiarsi alla fessura tra le grandi labbra vaginali ed entrare in essa, pronta a trafiggerla e impadronirsene. Appoggiò il glande e lentamente spinse e inizio a entrare in me, guardandomi perversamente negli occhi con un sorriso che pareva una smorfia cattiva come a dirmi:” Adesso ci sei… sei mia… ti chiavo io, una trans… cara bella signora Emma, una di quelle persone che hai sempre odiato!”
Lo sentii premere, il suo glande come una testa d’ariete allargare prima le grandi labbra, poi le piccole e lo avvertii duro entrare in vagina, lentamente in avanti tutto, finché non si fermò in fondo facendomi sussultare. Me lo infilò duro tutto dentro fino ai testicoli.
Gemetti a quella penetrazione, distinto tirai in dietro la testa e chiusi gli occhi per godere di quel piacere che mi dava quella trans a penetrarmi a sentirmelo entrare e avvertire quel senso di riempimento in vagina.
Pensavo che quella penetrazione mi avrebbe dato disgusto, ma dovetti ricredermi perché lentamente con me eccitata e già lubrificata dai miei umori in vagina, spingendo lo inserì facilmente.
Fu un’esplosione di piacere per me quella introduzione, mi sentii fremere la pelle e il richiamare sangue e quindi calore e quindi piacere nella vagina. Era impressionante, avevo dentro di me la sua parte maschile, virile, ma potevo allo stesso tempo leccare il suo seno e farmi stuzzicare il mio in maniera sensuale, stava riuscendo meglio di mio marito a farmi provare emozioni e sensazioni erotiche. Era dolce e vigorosa allo stesso tempo.
Io osservavo, e sopra e davanti a me e vedevo il suo volto, un volto femminile, bello, truccato, le sue labbra gonfie, simmetriche e perfette e i capelli lunghi della parrucca cadermi addosso lievemente, e nel contempo avvertivo la sua asta maschile dentro di me, virile, iniziare a muoversi… Fu una sensazione indescrivibile, unica, era davvero in tutti sensi due in uno, sia uomo che donna.
Ero come in estasi, paralizzata, con lo sguardo piacevolmente allucinato da non credere a ciò che mi capitava.
“Come ero potuta giungere a quello, io che odiavo le trans e mi facevano ribrezzo quelle persone? Dov’era finita in quel momento la donna pudica, per bene, moralista che era in me? La donna, la Emma che conoscevo si stava trasformando in qualcosa di diverso sotto le spinte della sua asta in vagina. Mi sentivo coinvolta in quell’amplesso, non solo fisicamente ma anche mentalmente… la desideravo la trans”
Nella sua femminilità il suo cazzo non aveva perso di vigore, ma anzi con tutti gli ormoni che prendeva era più virile di quello di mio marito.
Quello che non volevo si stava avverando, ero vittima di me stessa, dei miei pregiudizi.
Inconsciamente e scelleratamente lo accolsi in me anche emotivamente, il suo fallo sembrava una lama di coltello caldo che entrava nel burro e mi trafiggeva il corpo e anche il cuore.
Iniziammo a fare sesso passionalmente con lui sopra me, mentre mio marito seduto ci guardava soddisfatto toccandosi, anche lui incredulo che con tutti i miei pregiudizi e odio verso quelle persone fossi giunta al punto di lasciami andare con la trans e farmi amare. Si, perché una donna quando fa sesso con qualcuno istintivamente ama, partecipa non solo con il corpo, ma anche con la mente e purtroppo viene influenzato anche il cuore.
Era davvero difficile in quel momento in me trovare il confine tra realtà e finzione, sesso e amore, desiderio e passione, così com’era molto difficile riuscire a capire fin dove era lecito trasportare le mie emozioni e fantasie sessuali.
Ancor di più mi era difficile riuscire ad accettare, desiderare e amare quello che nel mio intimo erano le più orrende perversioni e degenerazioni dell’essere umano, quelle di unirsi sessualmente a una trans e al contempo, farmi trasportare in quelle che diventarono le mie più nascoste voglie.
Credo che praticando il rapporto sessuale tra me e Lucrezia, si sia instaurata una perfetta alchimia che si può ottenere solo quando si ha un desiderio forte, conscio e inconscio, ed è solo in quel momento che la mia vita sessuale fece un considerevole salto di qualità, regalandomi momenti di vera estasi.”
In un attimo quella trans Lucrezia incominciò a muoversi e a possedermi, in quell’attimo rividi tutta la mia vita matrimoniale, ero meravigliata di quello che stavo facendo con mio marito lì seduto che mi guardava e si masturbava. Ero piena di vergogna per me stessa e per lui che guardava, e incominciavo a godere, mentre il mio coniuge eccitato con gli occhi spalancati mi osservava. Non so nemmeno se posso dire che lo facevo cornuto, visto che lei in un certo senso era una donna… ma…. inizia a dimenarmi sotto di lei, i suoi colpi profondi in vagina, con la sua cappella che la sentivo arrivare contro il mio utero; mi dimenavo come una donnaccia.
Come dicevo era la prima volta che facevo sesso con qualcuno che non era mio marito.
Sentivo il suo grosso seno siliconato e sodo contro il mio tenero, e vedevo il suo volto femminile sopra il mio che mi sorrideva e baciava il viso mentre mi possedeva.
Gemevo e mi contorcevo sotto il ritmo che la trans aveva preso nel chiavarmi, non avrei voluto ma era più forte di me, mi piaceva, mi faceva godere più di mio marito. Era una furia mi dava affondi a cui io rispondevo con gemiti profondi e muovendo il mio sedere verso lui stringendolo a me purtroppo.
Godevo in maniera sfrontata…. Come non mi era mai capitato prima.
Continuava a sbattermi guardandomi e sorridendomi con quell’espressione trionfale, superiore, dicendo e chiamandomi in alcuni modi che in altro contesto mi avrebbero offesa e non l’avrei accettati. Invece in quel momento mi mandavano in delirio ed io con il mio silenzio era come se li approvassi e le chiedessi di continuare, sia con le parole che con le spinte del bacino che mi dava.
“Ti piace eh… Emma…” Mormorava con la sua voce bassa quasi maschile:” … Lo so che ti piace farti chiavare da me, da una trans, un mezzo uomo e una mezza donna, ti sento godere, sento che ce l’hai bagnata.”
Mi vergognavo da morire ma non volevo finire più di vivere quel momento, ogni secondo che passava lo sentivo sempre più intensamente, merito anche del suo pene che mi riempiva di piacere e godimento aumentando ancor più il mio appagamento fisico e le contrazioni vaginali sulla sua asta eretta dentro di me.
“Dimmi che ti piace…! Che ti piace essere chiavata dal trans… dimmelo…” Ripeteva Lucrezia. Penso che volesse umiliarmi e non risposi, ma alle sue insistenze ripetitive e al piacere che provavo, sbottai godente:
“Si…si mi piace… mi piace… “Abbracciandola e baciandola sul volto, sul suo trucco volgare ed evidente, mentre lui sfacciato sorrideva sempre.
Ero in paradiso. Mi piaceva tantissimo era posseduta da quella specie di ermafrodito e mugolavo, guaivo con i gemiti trattenuti come una cagna in calore a quell’amplesso perverso e la incitavo con i gesti e le parole sussurrate a continuare, non fermarsi. E lei mi guardava insistentemente da sopra me, ripetendo con la sua voce bassa e androgina:” Ti piace il cazzo trans…?”
“Si...sì...” Ribattevo ansimante, mentre lei aumentava le spinte, il ritmo e via via la velocità di penetrazione e il vigore con colpi profondi e intensi, residui della sua mascolinità; e dal piacere emisi un forte gemito come un rantolo gioioso che mi morì in gola.
Lucrezia si muoveva all’interno della mia vagina con colpi rapidi e decisi, da farmi sentire volutamente la cappella contro l’utero, fino a procurarmi un primo orgasmo sublime.
Il mio ansare sentendo il suo cazzo urtare sulla cervice uterina, diventò un urlo di piacere continuo:” Oooooooooooooooooohhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Facendomi scuotere tutta sotto di lei e roteare e muovere il bacino verso e contro il suo a urtarlo. D’istinto e per reazione a quel piacere intenso e violento le graffiai la schiena, ma lei mi colpi più volte il viso con degli schiaffi:
“No…Non graffiare come le gatte in calore. Non rovinare la mia pelle se no ti picchio! Capito!” Pronunciò seria colpendomi con degli schiaffetti sulle guance come a sottomettermi a lei.
Ero incredula, non sapevo se definire tutto un sogno di piacere o un incubo perverso a essere posseduta da quella trans.
A mio marito in quel momento non pensavo assolutamente, ma credo mi stesse guardando godere con Lucrezia, che era cambiata, era diventata meno dolce e più aggressiva, superiore, dirigendo quell’incontro sessuale come voleva lei. Penso che mio marito a vedersi la moglie chiavata da una trans lo eccitasse molto.
All’improvviso vidi avvicinarsi a noi Leonardo, mio marito, con il cazzo in mano, voleva che glielo succhiassi mentre Lucrezia mi chiavava, ma mi prese una forma di pudore nei miei confronti e lo allontanai e restai a far sesso soltanto con lei. In quel momento non capii più nulla, la pelle sudata mi bruciava.
Stavo godendo come una pazza, perché scoprivo che mi piaceva fare sesso con la trans Lucrezia. Ed ebbi un'altra volta un orgasmo mentre lei continua a chiavarmi come un uomo, anzi meglio di un uomo.
Era tutto bellissimo, tremendamente perverso ed eccitante.
Non capivo più niente e la trans sapeva gestirsi, trattenersi dall’eiaculare e riprendere il ritmo, si capiva che era pratica a fare sesso, a darlo e a far godere a maschi e femmine e non solo a prenderlo nel sedere come si pensa in genere.
Mi sussurrava sempre parole oscene e mi chiedeva sempre se mi piacesse e io rispondevo di sì…sì…!
I miei occhi, intanto, erano puntati sul suo volto, affascinati dalla sua bellezza ed espressioni armoniose maschili in quel viso femminile e dal gioco dei suoi muscoli che intravedo sotto la pelle delle spalle, fino a che uno schiaffo dolce sul viso richiamò la mia attenzione sul suo volto, affinché vedessi la sua libidine trionfale.
Non mi aspettavo di diventare preda del piacere e di quella trans che a tratti mi maltrattava, come se si eccitasse a farlo a offendermi, sottomettermi e umiliarmi, ma il mio volto testimoniava una profonda soddisfazione. Lucrezia continuava a muoversi con ampie rotazioni del bacino contro la mia pelvi e scuotimenti delle natiche, sollevando a volte il busto in modo da colpirmi e schiaffeggiarmi il volto e il seno, facendo uscire ed entrare il suo cazzo in profondità in me. Ed anche quel percuotermi delicatamente era gioioso.
Ero posizionata in modo da favorire le spinte in vagina ricevendo completamente il suo fallo.
Sentivo contrarsi e dilatarsi sempre di più la vagina attorno al suo cazzo duro, palpitare ad a indicare inconsapevolmente che il suo cazzo mi piaceva ed era per me piacevole, ed allora iniziò a spingere con il bacino in modo da farmelo sentire meglio. Stava dandomi piacere e la mia vagina già tanto dilatata dal rapporto orale ampliava il mio godimento.
Era scioccante, mi veniva difficile credere che fosse così virile Lucrezia, mentre lei godendo, trasmetteva a me parte del suo piacere.
Tentai di guardare nella direzione di mio marito, ma non lo vidi essendosi spostato dietro di me per osservare meglio l’accoppiamento della trans con me e dalla mia posizione non riuscivo a vederlo e provavo ad immaginarlo. Ed allora tentai di realizzare nella mia mente cosa stesse provando lui, mio marito che tanto aveva voluto quell’incontro.
Ricordo perfettamente cosa provavo quando godevo sotto i colpi della cappella che non erano di mio marito, ma della trans e non potevo conoscere i pensieri di Lucrezia. Sicuramente da donna attiva sessualmente non provava ciò che sentivo io che ero passiva, e mi sarebbe piaciuto conoscere cosa le stesse passando per la mente e come il suo corpo stesse reagendo. In quel momento avrei dato qualunque cosa per entrare nella sua anima.
Il corpo di Lucrezia era davvero stupendo, statuario, lei sapeva muoverlo bene, assurdamente sapeva chiavare, meglio di un uomo, senz’altro di mio marito sì. Mi faceva godere ma io in quel momento pensavo a cosa stessero provando sessualmente mio marito e lei. Nella mia mente si era creata l’immagine di mio marito voglioso ed eccitato che mi osservava, e mi eccitava pensarlo cosi, guardone, che stesse godendo di me distesa sul letto a gambe larghe, osservandomi con la trans mentre mi lasciavo penetrare e possedere, bagnata e vogliosa da Lucrezia.
L’intensità del mio piacere era tale da non consentirmi di aprire gli occhi per cercare ancora quelli di mio marito. Avrei solo voluto capire dal suo sguardo ciò che provava ora che aveva offerto sua moglie a una trans.
In quella posizione sentivo dentro di me il fallo della trans muoversi avanti e indietro, arricchito dalla sua perversione, mentre mio marito provava il piacere della passione e del sesso soltanto nell’osservarci. E Lucrezia ed io, vivevamo la gioia di quell’amplesso degenere che mi dava emozioni e una depravazione ancora più grande.
“Sei porca… “Dichiarò con quella voce carica di ormoni:” … dimmi che sei porca che ti piace fare sesso ed essere chiavata da me…” Pronunciò la trans, mentre mio marito era lì, seduto sul letto poco dietro di me a guardarmi ed a scrutare lei che mi stava chiavando dando uno spettacolo unico con il mio corpo sudato unito al suo.
In alcuni momenti in cui realizzavo, non credevo a cosa stessi facendo, la mia mente non c’era più e andava formulando pensieri sempre più spinti.
L’ansimare e i brividi di piacere sulla pelle erano da sfondo a ciò che in quella stanza matrimoniale stava avvenendo, posizioni sessuali che si scambiavano con il passare dei minuti e frasi da parte sua sempre più disinibite e volgari che venivano pronunciate verso di me.
L’amplesso per ognuno di noi oramai incoscienti dal piacere aumentava sempre più, fino a quando esso non è arrivò a manifestarsi in modo esplicito, con desiderio, respiro affannato, gemiti, urla e brividi.
Inaspettatamente si fermò con mio sommo dispiacere che avrei voluto che continuasse, la presi per le braccia, ma lei sorridendo lo sfilò dalla vagina ancora eretto e svettante. Non aveva eiaculato, il lattice del preservativo era bagnato e lucido dei miei umori vaginali di piacere.
Prendendolo dall’anello sulla radice portando avanti lungo l’asta lo rimosse e si alzò nuda in piedi sul letto e a me ancora stordita da quel estasi che stavo provando, allungando la mano mi tirò su facendomi inginocchiare dinanzi a lei e a il suo cazzo dritto e vigoroso. Lo avvicinò alla mia bocca e ridendo solitaria cominciò a sbattermi la cappella sulle guance, con disprezzo, ripetendo:” Ti piace il mio cazzo eh…. E allora perché dici a tuo marito che noi trans ti facciamo schifo!? Che provi disgusto solo a guardarci…!?”
Restai bloccata a quelle parole, capii che mio marito per corrispondenza o forse incontrandola prima gli aveva raccontato tutto di me, quello che pensavo e dicevo sulle trans. Lucrezia mi faceva male, con la sua cappella mi colpiva il naso, gli occhi senza riguardo, offendendomi…
“No…no… Lucrezia non fare così mormorai, eri tanto dolce prima…” Mormorai.
“Allora se vuoi che lo ridiventi dolce e delicata chiedi scusa! Ammetti che sei una donna spregevole… razzista!”
La guardavo incredula del suo cambiamento, di quello che mi chiedeva. E sul letto inginocchiata davanti a lei mormorai intimidita:” Si mi pento! Mi pento Lucrezia di tutto quello che ho pensato di voi trans, siete persone come me…”
“Meglio di teee!” Esclamò colpendomi ancora con la cappella sulle labbra.” Tu sei soltanto una stupida donna come tante che devi essere rieducata, sei gelosa e invidiosa e pensi di essere migliore di noi soltanto perché hai la figa, ma noi siamo più brave e belle di voi!”
Poi afferrando la mia mano la portò sopra a tenere il suo cazzo. Lo toccai e me lo fece prendere, era sempre duro e dritto.
Vidi che si portò vicino alla mia bocca e incredula di quello che stava per accadere la osservai nella sua virilità senza un pelo intorno alla radice, dritto e lungo che svettava verso di me con prepotenza, potenza e virilità. Ero spaventata ma attratta sia dal suo modo di fare che dal suo arnese, era bello non solo da provare, ma anche esteticamente da vedere e me lo portò vicino alle labbra dicendomi con la sua voce androgina dal tono basso:” Allora se non ti fanno più schifo le trans, bacialo! ...Leccalo! “Mi esortò. E in un tentativo di opposizione, per protezione, ed estraniarmi chiusi gli occhi e lo sentii appoggiare contro le labbra serrate.
Ma lei ancora con un tono di voce serio, deciso e impositivo ripeté severa dando con la mano un colpo ai miei capelli tirandoli:” Ti ho detto di baciarlo, leccarlo…”
Non mi piaceva quel suo modo di fare autoritario, però irrazionalmente e assurdamente mi eccitava sentirmi sottomessa e umiliata a lei, mi sentivo piacevolmente stordita. E spingendo con forza il glande tra le mie labbra le dischiuse. Avevo il cuore che scoppiava, volevo e non volevo prenderlo in bocca, provavo attrazione ma anche repulsione a sentirlo sulle labbra. D’istinto come un automa non essendo pratica, ma presa da quella situazione, Lucrezia tirandomi in sui capelli mi alzò il capo verso di sé, finché non lo sentii il glande sbattere sulle labbra morbide e le spalancai, e come una ragazzina con esitazione protrudendole iniziai a baciargli la cappella, a dargli dei bacetti…
” Ma lei insistette:” Leccalo…leccalo ora!” Mi esortò ancora con la sua voce calda. E quasi istintivamente senza accorgermene in preda alla confusione e alla eccitazione pur se non volevo, mi ritrovai a trasformare i baci in leccate e dà lì su sua insistenza tirai fuori la lingua e lo lasciai scivolare dentro ritrovandomi a succhiare la cappella del suo cazzo eretto che era una prolunga di un corpo femminile. Subito a sentirlo caldo sulla lingua spalancai gli occhi domandandomi “Ma che sto facendo?”
Girando gli occhi osservando quella stanza lussuriosa, dove vidi mio marito con il cazzo in mano eccitato e compiaciuto di quello che stavo facendo.
Macon il disgusto e lo sguardo stupito di incredulità, pur ponendomi delle domande non feci uscire la sua cappella calda dalla mia bocca, ma l’alloggiai comodamente sulla lingua.
Lucrezia mi afferrò per la nuca tirandomi verso di lei e ripetendo ancora:” Succhialo! ...Succhialo bene tutto!” Invitandomi a ciucciarlo spingendolo in fondo senza attenzione in bocca, tanto forte che la stavo soffocando.
Mi ripetevo ciucciandolo: “Lo sto prendendo in bocca da una trans?!”
Lucrezia come leggendomi lo sguardo mormorò con una mano accarezzandomi il viso e con l’altra tenendomi i capelli tesi sul capo: “Stai tranquilla cara, è tutto a posto, goditi questo momento e non pensare a niente!”
Dopo avermi chiavata, me lo aveva infilato in bocca, in un susseguirsi di variazioni sessuali per farmi provare tutto.
E con mio stupore abbassando la mano dai capelli a dietro sulla nuca, mi spinse con il capo verso di sé, penetrandomi, maggiormente in bocca, iniziando a farmi dondolare avanti e indietro con la testa e praticare un rapporto orale.
Aprii la bocca e accolsi completamente il suo glande. “Succhia!... Lecca! .... “Ripeteva con la voce bassa nella sua lingua straniera italianizzata che la rendeva ancora più erotica. Vedere il suo cazzo libero, duro, oscillante e virile invitava a prenderlo in bocca e alle mie opposizioni mentali, Lucrezia con le sue tirate dei miei capelli a volte dolci altre energiche quasi da farmi male, mi impose la sua volontà, tenendomi il capo per la capigliatura, facendomi succhiare il suo cazzo, mentre mio marito eccitato osservava.
Mi sentivo strana con quell’uomo o quella donna, diversa, non più io, ma un'altra Emma.
Con mio marito avevamo praticato pochissimo il rapporto orale e solamente da giovani e alle prime succhiate del suo glande, sbavai saliva fuori e da intorno alle labbra e sentivo mancarmi l’aria.
“Così brava, succhia… lecca…lecca bene, sei bravissima, sei più brava di me” Pronunciava ridendo Lucrezia per invogliarmi a farlo, aggiungendo volgarmente scherzosa:” Potresti venire a lavorare con me qualche sera se tuo marito vuole!” Ridendo accarezzandomi i capelli e intanto che con le sue mani sul capo mi spingeva e teneva la testa verso il suo cazzo a succhiare, a farmelo entrare tutto in bocca perché potessi ingoiare tutta la sua carne; sentivo che mi piaceva. Intanto la cappella della trans era nella mia bocca, Lucrezia in piedi sul letto e io inginocchio davanti a lei che ascoltavo che ripeteva:
“Succhialo! Succhialo Emy!... Impara bene… Lecca lungo l’asta, leccami i coglioni succhiami anche loro.” E intanto si faceva strada sulla mia lingua e nella mia bocca fino a dove potevo trattenerlo senza avere conati di vomito, mentre le mie labbra appoggiate al suo cazzo lo tenevano e rallentavano.
Lo succhiai, leccai i testicoli e l’asta per tutta la lunghezza per qualche minuto, fino ad avere la lingua e le labbra intorpidite non essendo esperta e abituata a quella pratica di fellatio.
Non riuscivo a parlare dalla situazione, ma il mio sguardo era eloquente, diceva tutto per me. E pensavo rivolta a mio marito:
“Porco, che mi fai fare? Da chi mi hai fatto chiavare, da un trans?”
Mi sentivo strana, sorpresa, a un certo punto addirittura curiosa di vivere questa nuova esperienza, e involontariamente e inconsciamente comincia di mia iniziativa a succhiare quel cazzo che si trovava fra le mie labbra, poi a leccarlo fino ai testicoli e leccare anch’essi.
In quel movimento orale guardando in su, vedevo il suo seno sodo statuario e poco sotto quel cazzo vero in un corpo femminile che continuavo a succhiare, e Lucrezia sempre tenendomi la testa, mi stava letteralmente chiavando in bocca.
La sensazione era strana, assurda, ma piacevole.
Avevo il cazzo di un trans in bocca.
Sentivo la cappella che mi toccava il palato feci per tirarmi indietro con la testa, ma lei me la bloccò con le sue grosse mani curate e iniziò a muoversi in bocca.
Poi lo tirò fuori e tenendomi sempre per i capelli mi portò con il capo ancora a leccare i testicoli a farsi sentire la mia lingua sullo scroto rugoso che li conteneva fino ad arrivava a lambire quasi l’ano.
A un certo punto piegandosi di lato con il busto e allungando il braccio, ancora da sopra il comodino prese un altro blister, lo aprì’ e tirò fuori un nuovo preservativo e con la solta capacità e maestria se lo calzò in un attimo. E intanto che lo faceva pensavo:” Probabilmente vuole riprendere a chiavarmi di nuovo…” Invece prendendomi per i fianchi con forza e fatica mi rivoltò e mise a carponi, mi sollevò il sedere in modo da posizionarlo meglio e da consentirle di guidare il suo cazzo bene dentro me, e pensai:” Probabilmente vuole variare posizione…” E contrariamente a quello che immaginavo si portò dietro con quel suo sorriso trionfale e quella voce carica di ormoni ed esclamò:
“Ora voglio il culo! Il tuo bel culo!”
Restai sorpresa e sconcertata da quella richiesta: “Questo no!” Gridai voltando il capo indietro verso la trans. “Nooo... lì nooo Lucrezia! Ripetei a voce alta.” Non l’ho mai fatto dietro…Ti prego Lucrezia…!”
Ma lei accarezzandomi la schiena con la mano dichiarò:” Vedrai che non sentirai male che quando entrerà sarai contenta anche tu.”
“Male? Dolore?” Ripetei come se solo in quel momento prendessi atto della realtà e di cosa volesse compiere.
“Sì, è un po’ come quando sei stitica che fai la cacca dura, lo stronzo…” Disse ridendo da sola:” …e spingi per farlo uscire e poi appena fuori, ha un piacevole sollievo. Hai in mente?” Disse accarezzandomi con la grossa mano il sedere:” Ebbene qui è l’inverso, lo devi fare entrare duro invece che uscire e una volta dentro, poco dopo sentirai un piacevole sollievo. Quindi quando te lo dirò io, spingi come se dovessi fare la cacca che l’ano si allarga…”
Ero sconcertata da quello che aveva detto, non risposi né annuii, ma lo lasciai fare.
Mi trovai a supplicarla. Era assurdo, incredibile, io a supplicare una trans che non mi facesse il culo, che non mi sodomizzasse, e lei mormorò:” Hai detto che non lo hai mai fatto dietro? Nemmeno con tuo marito?!” Mentre con una mano sulla schiena mi teneva giù bassa in quella posizione. E allungandosi con il busto e il braccio, sempre da sopra il comodino tra le decine di blister di preservativi prese un tubetto e mi rispose con la sua voce e quel linguaggio da night agro-dolce:” Ma no tesoro, vedrai che ti piacerà farlo te lo dico io che sono un’esperta. Vedrai che in seguito vorrai rifarlo ancora.” E intanto, non potendo vedere dietro, sentivo che mi passava sopra l’ano della crema, probabilmente del lubrificante gel preso certamente dal tubetto che era sul comodino, tenendomi energicamente in quella posizione a carponi con il sedere esposto con la sua forza maschile.
“Stai tranquilla tesoro…” Diceva con falsa gentilezza:” …so bene come si fa, come si prende e come si dà in culo… non sei la prima donna che viene sodomizzata da me, vedrai che ti piacerà!... Preparati mi prenderò la tua verginità anale!” Disse sempre accarezzandomi il sedere e sorridendo quasi ridendo.
In quel momento spaventata esclamai cercandolo con gli occhi nella stanza: “Leonardo!”
“Oh cara, ma tuo marito è d’accordo con me che ti svezzi…” Rispose:” …visto che da lui non te lo sei mai lasciato fare.” E mi diede uno schiaffo energico sulla natica pallida, facendo ondulare tutta la mia carne tenera e pallida. Mi sentivo impotente.
“No questo no per favore Lucrezia!” Esclamai ancora cercando di tirarmi su e alzarmi.
“Tranquilla cara, faccio tutto io, tu resta così a carponi.” Non volevo e mi sentivo indifesa in quella posizione, con il sedere esposto nudo all’aria e a lui dietro me. Sentii un suo dito sfiorarmi il sedere e dire:” È così bello, rosato, liscio e… rotondo.”
Lucrezia mi accarezzava la schiena, ero tesa:” “Stai tranquilla Emma. Va tutto bene.” Mormorava.
Ma la sua mano forte e maschile mi riprese per i capelli sulla nuca e piegandomi il capo di lato mi tenne ferma.
“Così devi stare!” Esclamò con rabbia mentre immaginavo la trans mettere il lubrificante alla sua asta e mettersi bene inginocchio dietro di me, appoggiando il glande sul suo sedere carnoso, allargandolo bene, fino a giungere in profondità del solco intergluteo e arrivare sull’ano, accarezzarlo e premerlo… Sentii che appoggiò la cappella sulla rosa anale mentre ripetevo un ormai flebile: “No… li no!”
Ma lei con esperienza lasciati i capelli e tenendomi sempre larghe con le mani le natiche morbide per centrare bene l’ano dopo averlo lubrificato come il preservativo con la crema, premette dicendo da esperta:”
Spingi anche tu ora come se fossi a gabinetto che devi fare la cacca, spingi indietro che entra meglio…” Provai e stranamente aveva ragione, mi penetrò.
All’introduzione gemevo e mi lamentavo dal dolore, e mi tirai in avanti per fuggire, ma lei mi bloccò e sentii più forte la cappella che scivola dentro di me e cacciai un piccolo urlo di dolore.
Appena sentii il pene premere contro l’ano, cercai di andare in avanti, gemetti e mi lamentai dal dolore, mi tirai in avanti e in su con il busto per fuggire ma la trans con una mano sul fianco e l’altra sulla spalla tenendomi ferma sul letto spinse più forte facendomi urlare.
Non feci in tempo a realizzare che cosa stesse succedendo, avvenne tutto in un istante. Lucrezia spinse, io gridai alzando il capo come una lupa che ulula…e mi trovai il suo cazzo in culo. Non so cosa si prova a morire trafitti da una lancia, ma non doveva essere molto diverso da prenderlo in culo la prima volta.
La sua asta si aprì un varco con forza nella carne e rotondità del mio sedere tenero. Ed entrando lacerò lo sfintere anale spingendo fino in fondo il suo cazzo, e sentii più forte la cappella che scivola dentro di me, e fu impressionante sentirselo entrare nel culo e cacciai un piccolo urlo di dolore...
Il cazzo entrò dentro di me che mi sentii invasa, come ad avere un corpo estraneo nella carne nel mio sedere.
Quando si ruppe lo sfintere avvertii una fitta lancinante dentro di me e sentii lei con voce autoritaria e bassa dire.” Tranquilla Emma, oramai è entrato, non stringere più l’ano se no senti più male. Rilassati, rilascia i muscoli, sono dentro di te…” E gemette proseguendo.” È bellissimo il tuo culo. È così caldo dentro, e soffice fuori. Resta ferma che il tuo retto si abitua all’intrusione e sentirai meno male fino a scomparire…” Mi dava tutti quegli accorgimenti utili per sentire meno male, prenderlo e lasciarmelo infilare meglio in culo.
Poi spinse di nuovo. E io urlai ancora. Spinse e sembrò aver raggiunto il fondo.
“Tiralo fuori. Fa male!” Lamentai. Ma non mi diede retta.
Rimasi lì, ferma per qualche secondo come mi aveva detto lei per sentire meno dolore e fare abituare il retto all’intrusione della carne dura del suo cazzo, poi lentamente iniziò a muoversi e incularmi, provando piacere e i miei lamenti diventarono gemiti di gioia.
Lo sentii dopo aver oltrepassato l’ano entrare nel retto e farsi strada, mentre contratta sentivo ancora male, ma non potevo più fermare, oramai era dentro di me. Spostandosi lo ritirò indietro, dandomi sollievo. Ma fu solo un’illusione. Subito lo spinse nuovamente dentro. E gridai. Serrai le mascelle e sopportai il dolore come mi aveva detto di fare.” Senti male perché sei ancora chiusa nell’ano, vedrai che quando lo prenderai un po' di volte si allargherà e scivolerà bene dentro.
Si mise a muovere avanti e indietro iniziando a sodomizzarmi dandomi ogni tanto una pacca energica sul gluteo. Lentamente anche il dolore divenne sopportabile, anzi iniziai a provare piacere a sentirlo muovere nel culo. Un piacere diverso, che non avevo mai provavo prima. E all’improvviso possedendomi si mise a cantare in inglese la canzone trans di sottofondo… Tomorrow di Amanda Lear, seguendone la vocalità bassa e androgina quasi simile alla sua mentre mi sodomizzava. E continuò a muovere il bacino con regolarità. Il suo cazzo entrava e usciva dal mio ano e dal retto con ritmo. Ogni tanto rallentava, ma poi accelerava in maniera incontrollata come in preda ad un impulso sessuale.
“Oh Emy se vedessi, lo spettacolo che vedo io.” Esclamò sorridente:” Le tue natiche tenere, pallide e lisce, che si aprono al mio cazzo e si richiudono trattenendolo all’interno, sembra che mi stiano pregando di farlo restare dentro, e il tuo buco del culo è così stretto che non vuole più lasciarlo uscire. Il tuo corpo sa che è giusto averlo nel retto.” Affermò.
Ansimavo sempre più forte. I suoi affondi divennero sempre più disordinati e profondi che internamente lo avvertivo nel basso ventre. Inclinai leggermente la testa all’indietro e vidi Lucrezia mentre il suo volto si contorceva in una smorfia.
Il suo cazzo era nel mio retto e l’asta vibrava. Continuammo così per un pò ’procurandomi un orgasmo anale
Poi lo tolse dal mio culo. Stranamente quando finimmo e lo sfilò fuori, ebbi come una sensazione di vuoto, sia fisicamente nel retto che mentalmente, come se mi avessero portato via qualcosa di importante, una parte essenziale del mio corpo e di me stessa.
L’ano mi bruciava e non tratteneva l’aria intestinale che perdevo vergognandomene.
Al termine mi chiese volgarmente:” Allora Emma… ti piace prenderlo nel culo da una trans…?”
Arrossii, ma non potei fare a meno di ammetterlo.
Quando lo tirò fuori mi uscì molta aria, non so dove ce l’avevo, forse era dovuta alla compressione delle viscere nella sodomizzazione, mi voltai e vidi il suo cazzo svettante con l’apice del preservativo vuoto di sperma, segno che non aveva ancora eiaculato, ma sporcò delle mie feci. Mi lascia cadere sul materasso, con il viso sul lenzuolo, sfatta e disfatta dalla vergogna e dal piacere, guardavo con la testa di lato, la vidi togliersi il preservativo, e dire a mio marito…:
“Vieni Leonardo! Gioca anche tu con noi!” Sorridendogli e allungandole il braccio in segno di invito: “Bacialo anche tu!” Esclamò. È pulito avevo il preservativo con tua moglie…”
Mi sembrava assurdo, lui era titubante ma Lucrezia insisteva: “Vieni dai! Prova…! Fai questa esperienza come l’ha già fatto tua moglie.” Io ero immobile nel letto che lo guardavo, lui si scherniva, ma sapevo dai video che guardava che gli piaceva. A un certo punto si fermò e alzandosi ancora in piedi sul letto dichiarò.” Anzi fatelo insieme, leccatemelo tutte e due che è più bello.” E dicendo così afferrandomi per i capelli mi tirò su ancora stordita fino a che mi inginocchiai davanti a lei e con incredulità vidi mio marito accettare e inginocchiarsi affianco a me.
Era incredibili eravamo inginocchiati davanti al suo cazzo duro e oscillante e lei accarezzandoci con le mani il capo ci esortò:” Su leccatelo un po’ insieme…! Anche tu Leonardo…leccalo, vedrai che è bello ti piacerà farlo.” E glielo portò davanti alle sue labbra.
E spingendoci con le mani dietro la nuca ci portò contro il suo cazzo e non ricordo se fu prima mio marito o io cominciammo a leccarlo entrambi sotto il suo sguardo trionfale, inginocchiati a lui o a lei, come se fossimo sottomessi… e forse lo eravamo in quei momenti. Leccavamo disordinatamente toccandoci con la lingua e urtandoci con il capo.
Mio marito con la testa affianco alla mia leccava con me… ero eccitata e sconvolta.
Io leccavo il cazzo di quella trans Lucrezia emi pareva assurdo essere lì, inginocchiata con mio marito affianco entrambi davanti a lei a leccare il cazzo di quella trans.
Ero confusa e stordita e mi pareva che mio marito fosse avido della sua asta e sembrava che volesse dimostrare di essere più bravo di me a spompinarmi. Leo aveva una bocca vogliosa e si contendeva con me la cappella di Lucrezia. Inspiegabilmente ero eccitata a vederlo compiere gli stessi atti che compivo io con Lucrezia e farli insieme con lui. E Lucrezia continuava a ripetere ridendo:” Bravi… siete bravi davvero tutti e due a spompinare, qualche sera vi porto tutti e due a battere con me! A fare pompini ai clienti!” Dichiarò e rise.
Io non avevo più vergogna, la mia lingua e quella di mio marito inginocchiati davanti a lui si rincorrevano lungo il suo cazzo.
Sentivo il suo cazzo eretto che stava per esplodere e muovendoci con le sue grosse mani il capo ad entrambi, come suoi schiavi iniziammo oltre a leccarlo a fargli un pompino a due bocche, a urtaci le teste tra noi per prendere la sua cappella in bocca…
“No…no…non così che lo fate male e non ve lo gustate…” Disse all’improvviso Lucrezia allontanandoci spostandoci il capo, vedendo che io inspiegabilmente ero più avida di mio marito a succhiarli il cazzo. “Dovete alternarvi, cinque secondi ciascuno, vedrete che lo apprezzerete. E allontanò con il capo mio marito, dicendomi:” Vai avanti tu Emma che sei brava… li sai fare bene i pompini.” Non sapevo come prenderlo quel complimento se con vergogna o piacere:” Muoviti… rapida! Prima leccalo e poi infilati la cappella in bocca e ciuccia…” Esclamò e iniziai a leccarglielo veloce pieno di saliva.
Le facemmo un pompino a due bocche, da moglie e marito. Ero sconvolta ma mi stava piacendo molto.
Sembravamo due troie che da buone amiche si alternano a succhiarle il cazzo del loro maschio contendendoselo. Quando mi staccavo io, vedevo mio marito che si portava vicino a quel cazzo e iniziava a leccare e succhiare prendendosi tutto il glande in bocca.
Ero sconvolta a vedere mio marito succhiarle il cazzo, più che io stessa a fare sesso con lui, una trans.
Scrutavo le sue labbra che si aprivano e chiudevano sul glande, mentre l’asta di Lucrezia percossa da contrazioni e sussulti, mi inducevano a pensare che a mio marito gli piacesse averlo in bocca.
La trans non eiaculò mai durante i vari tipi di rapporti sessuali che ebbe con me e mi chiedevo perché non lo facesse visto che l’eccitazione per tutti era massima, era alle stelle.
In quella pausa accucciati entrambi, dal letto vidi che Lucrezia scese, andò sul comodino dove c’erano i blister di preservativi e prendendone un altro tese il braccio a mio marito dicendo:” “Tieni! Vuoi chiavarmi tu ora?”
Lui restò spiazzato, mi guardò, lo avrebbe fatto ed era pronto ad allungare il braccio e prendere il preservativo per sodomizzare Lucrezia, e mentre lo faceva e allungava la mano, Lucrezia retrasse la sua tirò indietro dicendo:
“O preferisci che sia io a chiavare a te nel culo come fatto con tua moglie?” Ci fu silenzio a quella proposta e lei continuò:” È bello sai... molti uomini lo fanno, provano a farsi inculare da una donna, una trans, ti piacerà fare questa esperienza… Prova! … Prova!” Lo tentava.” E poi hai appena visto anche tua moglie dopo tanti no in seguito si è messa a godere…
E senza aspettare risposta, vidi che sconfezionò il preservativo dicendo decisa senza attendere la sua scelta: “Su spogliati nudo che ti chiavo io…”
Ero allibita, mio marito era silenzioso e Lucrezia continuò:” Su prova…Prova anche tu cosa si prova ad essere una femmina e prenderlo dietro.” E rise…
E nel mentre lo tentava mio marito silenzioso e sorridendo iniziò a spogliarsi. Senza aver detto nulla, aveva accettato.
“No, questo no Leo!” Esclamai.
Ma non mi rispose, in silenzio ci siamo guardati e intanto vidi Lucrezia che con abilità appoggiò l’anello di lattice del preservativo sul glande e tenendo il serbatoio unito tra indice e pollice lo srotolò tutto fino alla radice, pronto oscillante a sodomizzare anche mio marito. Era tremendo, assurdo che Leonardo lo prendesse dietro come un omosessuale, un finocchio.
Ma lui eccitato, direi invasato si era tolto i pochi indumenti che aveva ancora addosso restando nudo, con il suo cazzo che in erezione che era più piccolo di quello della trans Lucrezia, uscendo da un cespuglio di peli neri davanti a lei che gli dava un aspetto sgradevole. Mentre quello di Lucrezia era depilato e dava una sensazione di pulito e svettava più lungo di quello di Leonardo in tutta la sua bellezza e virilità sia maschile che femminile.
Lucrezia la trans, autoritaria chiamò ancora mio marito:” Vieni che chiavo anche te nel culo…” Pronunciò con un sorriso perfido e di conquista...
La trans gli mormorò qualcosa in disparte, e davanti a me lo fece mettere a carponi. Capii cosa volesse fare quando lo vidi camminare con le ginocchia sul lenzuolo e portarsi dietro a mio marito. Lo guardai e anche mio marito mi guardò, ma non disse nulla, sapeva e attendeva.
Lucrezia si avvicinò e io fui preso dallo sconforto, mi sentii battere forte il cuore e pensai:
“Ma che fa?... Non vorrà fare davvero quello che dice quella puttana! Fare sesso con lei, farselo mettere dietro come le donne...” Si lo chiamai puttana al trans, ero arrabbiata.
In un sussulto di realtà e dignità gridai a mio marito: “No…non farlo Leonardo, non essere donna anche tu con la trans!” Gli urlai. Ma lui voltandosi e guardandomi rispose:
“Perché!? È solo una esperienza.” Sembrava che preso dall’eccitazione non si rendesse conto di quello che stava per fare… essere posseduto analmente dalla trans, diventare anche se momentaneamente donna anche lui.
“Tu non dar retta a tua moglie …” Pronunciò Lucrezia visibilmente seccata dal mio intervento:
” Vedrai che ti piacerà, è bello prenderlo in culo, io lo so che è bello e si gode e lo sa anche tua moglie che lo ha appena preso da me, hai visto anche tu come godeva… è solo invidiosa.” Rispose facendomi una smorfia.
E Lucrezia se lo lubrificò ancora con quel tubetto di gel sul preservativo, mise mio marito in posizione a carponi e allargandogli le natiche glielo mise anche su il suo ano e mentre io incredula ero adagiata a fianco a loro sul letto a osservare, gli allargò le natiche muscolose e pelose. Come aveva fatto con me lo mise nel solco intergluteo, vidi che appoggiò l’asta eretta fasciata dal lattice sull’ano di mio marito e tenendolo per i fianchi come se fosse una donna vera iniziò a spingere, lentamente ma inesorabilmente come aveva fatto con me, che in quello stesso momento me lo sentivo ancora disagiato l’ano….
Mio marito soffriva, si vedeva che anche se lubrificato le faceva male come lo aveva fatto a me e allora Lucrezia mi esortò:” Tieni la mano a tuo marito Emma… tienigliela mentre glielo infilo nel culo.” Assurdamente la allungai e mio marito la prese e la strinse e io stringevo la sua. Era come se gli facessi da balia, e Lucrezia spinse… e tra la sua sofferenza lo penetrò, lo fece entrare oltre metà mentre mio marito sentendosi penetrare si inarcava e stringeva forte la mia mano. Poi Lucrezia guardandomi con un sorriso superiore e trionfante, con una spinta decisa e potente, con un colpo di reni introdusse l’altra metà dentro fino a che lo penetrò completamente, arrivando a toccare con gli inguini le sue natiche pelose, lacerando anche a lui gli sfinteri anali entrando nel suo retto, e lo fece gridare dal dolore, sussultare e quasi stritolarmi la mano nello stringermela. Glielo aveva infilato tutto in culo. Ero incredula e sconvolta che anche mio marito si lasciava sodomizzare dalla trans…
Non gli diede neanche il tempo di riprendere fiato che con Lucrezia incominciò subito a muoversi piano, scemando il dolore e dandole delle pacche sui glutei lentamente lo trasformò in piacere, e Leo iniziò a mugolare e gemere e poco dopo a godere nel farsi inculare della trans Lucrezia.
Mi sentivo male, accaldata, sudata a osservare mio marito come una donna e mi sentivo svenire da quello che vedevo, non potevo crederci, lui era sempre stato maschio… Tutto era precipitato, da un semplice incontro di conoscenza solo per chiacchierare avevamo toccato il fondo, avevamo sceso la scala della degenerazione gradino per gradino, ed eravamo finiti a farci possedere entrambi da quella trans Lucrezia. In silenzio in quell’aria calda con sottofondo musicale e gonfia di odori anche corporali dovuti al sudore, ai rapporti sessuali e anche ad altro. Osservavo mio marito farsi sodomizzare dalla trans come prima lei aveva fatto a me, e ne godeva, e quello come moglie mi indignava, pazienza io, ma lui era un uomo, un maschio…. E godeva ad avere un rapporto anale indipendentemente che fosse uomo o donna a praticarlo. A forza di muoversi dentro di lui, lo sentii gemere e godere.
Lucrezia aveva il suo cazzo dentro il culo di mio marito, come prima lo avevo io.
La scena della sodomia su mio marito da parte di una trans che si stava consumando davanti ai miei occhi mi devastò e impressionò molto, vedevo anche mio marito come un uomo a metà e distrusse quelle immagini virile che avevo di lui….
Eccitata Lucrezia continuò a incularlo senza limite e freni. Era incredibile, con il suo cazzo da trans attivo lo aveva messo e ci aveva sodomizzato entrambi, prima me e ora lui.
Lei voltata verso me inculandolo continuava a guardarmi trionfale possedendolo mormorando sul sottofondo musicale e l’odore di incenso e gelsomini:
“Vedi tesoro come gode anche tuo marito?!” Esclamò:” In questo momento lui è una donna come te!”
Ero demoralizzata ma Lucrezia al settimo cielo e noi apparivano o stavamo diventando una vera coppia perversa, depravata e viziosa.
Lucrezia le accarezzava la schiena con la sua mano grossa e femminile, proprio come faceva con me, come se fosse anche mio marito una donna e intanto dava colpi penieni contro il suo sedere retraendolo e spingendolo, praticamente inculandolo. Le strisciava le unghie sulla schiena, senza graffiarlo ma facendogliele sentire, soltanto segnandogli la pelle e facendolo godere di più.
A un certo punto anche mio marito iniziò a godere con la bocca aperta, gemendo, come se fosse realmente una donna, emettendo dei rantoli, e vidi che in quella posizione a carponi mentre Lucrezia lo inculava il suo cazzo gli era venuto duro, ce l’aveva eretto che dondolava tra le sue cosce come il batacchio di una campana e in quel momento, con mia enorme sorpresa e incredulità, mentre Lucrezia lo inculava, senza che nessuno lo toccasse, oscillando avanti e indietro sotto il suo ventre, si mise d’improvviso a eiaculare a venire emettendo esclamazioni di piacere e getti del suo sperma sul lenzuolo.
Ero sconvolta da quello che vedevo, da vederlo eiaculare così, godendo come una vera donna con il cazzo di Lucrezia in culo, tante che pensai osservandolo:
“Dio … ma che sta succedendo… “Era impressionante, mio marito godeva anche davanti… con il trans. Lui non mi guardava, la testa bassa o alta dove gliela portava la mano di Lucrezia tenendolo con difficoltà sui suoi cappelli corti sulla nuca.
Ormai eravamo tre corpi in estasi totale; quel rapporto che Lucrezia aveva con mio marito e che io non sapevo definire se etero o omosessuale andò avanti per almeno 5 minuti, durante i quali più volte Lucrezia si dovette fermare per evitare di sborrare nel preservativo, trattenendosi.
Ero confusa, mio marito anche nella sua mania era un uomo, in un certo senso un maschio virile, e ora come me prima di lui si comportava come una donna, si lasciava possedere analmente dalla trans dopo averglielo anche a succhiato e ne godeva.
Mentre dava quei colpi profondi a mio marito, Lucrezia mi chiamò:
“Vieni! Vieni qui!” Mi esortò:” Inginocchiati qui vicino a me Emma!” Pensavo volesse farmi assistere alla fine di quel pomeriggio da Sodoma e Gomorra, ma non immaginavo minimamente il finale che aveva in mente.
A un certo punto Lucrezia, domato e umiliato mio marito dopo averlo reso una femmina, estrasse il suo arnese dal suo sedere, si alzò in piedi sul letto togliendosi rapidamente il preservativo, senza che io capissi cosa stesse facendo. E prendendomi per i capelli e avvicinandomi con il capo e la faccia a lui, puntò il suo cazzo sul mio volto mettendomelo rigido davanti a me finché non ce la fece più e all’improvviso avvertii un fiotto caldo di sperma che mi colpì il volto, uno schizzo poderoso e violento del suo seme come uno sputo si stampò sul mio viso. Partendo dal meato uretrale della sua cappella mi arrivò sulla lingua e in volto e allontanandomi con il capo per reazione, continuò a eiaculare il suo seme mi colpì sul volto, sfregiandomelo di sperma. Era terribile, uno schizzo caldo e filamentoso seguiva l’altro e altri altrettanto violenti e brutali.
Presa dalla sorpresa e incapace di reagire, lui continuò a eiaculare riversandomi una quantità indescrivibile di liquido seminale sul viso. Il gran finale fu una sborrata da parte sua sul mio volto, inaspettatamente, sfregiandomelo di sperma. Li sentii arrivare come sputi quei getti caldi, con una sensazione di ribrezzo e piacere, sul naso, gli occhi …i capelli. Mi sentivo umiliata ed eccitata da quella condizione di oltraggio e sottomissione alla trans. Sentirmi sborrare da una specie di donna, una trans in viso fu una sensazione indimenticabile di offesa e mortificazione. Ancora gocciolante strusciò il meato uretrale sulla mia bocca Era la prima volta che assaporavo lo sperma, nemmeno con mio marito lo avevo mai fatto, ed era caldo e gelatinoso e aveva un sapore strano.
Ci misi qualche minuto per riprendermi dalla sorpresa, mentre lui con me asservita mi sfregava la cappella sulle labbra, come a pulirsela con me che passiva mi assoggettavo a quello che mi faceva fare quella trans, senza reagire o impedirlo. Ero piacevolmente stordita.
“Succhialo!” Ripeté:” Non avere paura è pulito, non è sporco di feci, c’era il preservativo quando inculavo tuo marito, non è sporco.” E spingendomi il capo con la forza del glande me lo mise in bocca.
Non avevo mai voluto fare quelle porcate, neanche con Leonardo, mi facevano schifo, ma con lei non mi opposi.
Nel frattempo alzando su per il braccio mio marito estasiato dall’inculata che aveva ricevuto, lo fece tirare su dicendoci:” Baciatevi!... Su Baciatevi in bocca, siete marito e moglie.” E lo diceva con quella voce androgina e quel tono basso di voce sensuale, ma alto di superiorità, prendendo con la mano le nostre nuche e avvicinandoci.
Non so nemmeno perché, ma come impazzita e fuori di me lo feci, mi avvicinai e baciai mio marito con il viso e la bocca oltraggiati di sperma, facendo assaporare anche a lui lo sperma di Lucrezia, sporcandogli la bocca di liquido seminale caldo e viscido anche a mio marito.
A Lucrezia su sua sollecitazione glielo leccai e ripulii tutto per bene e poi si stese sul letto appagata tirando giù anche noi.
Quel pomeriggio consumammo un rapporto veramente unico e inaspettato, perverso e piacevole, cosa che non ci era mai capitato in tutta la nostra vita.
Vissi quel particolare tipo di rapporto e quei momenti sessuali in maniera completa e piacevole. Era molto eccitante e devo dire che era stata brava con me Lucrezia, ma anche con mio marito a farlo sentire donna e godere. Conosceva delle pratiche sessuali che nemmeno mio marito sapeva fare così bene e mi lasciavano veramente senza fiato. Era in grado di effettuare giochi con la bocca che nemmeno nei video a luci rosse avevo mai guardato con mio marito. Rimasi quindi estasiata.
Terminato quell’amplesso depravante restammo alcuni momenti sdraiati tra il sottofondo musicale e l’aria gonfia di il profumo dei bastoncini d’incenso che bruciavano profumando e dall’odore di sudore e di sesso che avevamo tutti e tre addosso. Eravamo sconvolti di quello fatto anche se non parlavamo, io di avere fatto sesso davanti e dietro con una trans e mio marito che lo aveva preso in culo… e ora passata l’euforia come me, si vergognava.
Dopo essermi ripresa riuscii finalmente a orientare il mio sguardo su mio marito sdraiato che sorrideva, accarezzandomi teneramente. La mia espressione facciale sconvolta ed estasiante, insultata dallo sperma di Lucrezia, diceva chiaramente che avevo provato un piacere sottile e intenso con lei a vedere mio marito sottomesso a lei e sodomizzato...
Poi si tirò su e accarezzandomi Lucrezia mi guardò:” Come sei buffa con il mio sperma Emma.” Disse ridendo. “Vai a lavarti, io vado dopo quando andrete via, mettiti in ordine. Se vuoi fatti la doccia, io la farò dopo, stasera prima di andare a lavorare …!” Esclamò.
Mi alzai piena di vergogna e disagio e andai in bagno, mentre mio marito era sdraiato ancora sul letto. All’interno mi guardai allo specchio, ero irriconoscibile, spettinata, i capelli tutti alzati dalle sue tirate e iniziavano a farmi male sul cuoio capelluto, e il volto arrossato, dai suoi schiaffetti, dal caldo, l’eccitazione ma soprattutto dalla vergogna.
Mi pulii del suo sperma sul viso con dei fazzolettini, poi mi lavai la faccia, mi asciugai e pettinai. Quando feci per tornare in camera sull’uscio mi fermai subito, vidi mio marito seduto sul letto con il portafogli in mano e lei, Lucrezia, la trans, con il palmo teso e rivolto in alto. Mi fermai e feci un passo indietro, mi misi dietro lo stipite a osservare e vidi mio marito tirare fuori alcune banconote da 100 euro e dargliele:
“Trecento euro avevi detto…” Mormorò mio marito.
“Si… ma non credi che merito anche un premio con tutto quello che vi ho fatto?... A tua moglie ho fatto praticamente tutto… Hai visto come te la fatta godere bene la tua bella consorte… la tua Emma? L’ho chiavata e l’ho anche inculata… cosa vuoi di più.” Disse. E sorridendo e tenendo la mano tesa verso lui aspettò che gliene mettesse un'altra. Poi mise via tutto e mio marito rimise il portafogli nella tasca dei pantaloni.
L’aveva pagata, era una prostituta che aveva pagato per fare sesso con me e con lui, per chiavarmi e incularci entrambi...Dio che vergogna. Non me l’aspettavo, pensavo che fosse tutto spontaneo anche se lo sospettavo, comunque non dissi nulla, e facendo rumore feci finta di arrivare.
Quando tornai Lucrezia sorridente esclamò:” Oh… ecco qua la nostra bella signora Emma. Soddisfatta?”
Non risposi ma la guardai, mentre mio marito alzatosi andava lui in bagno al mio posto. Cercai a terra le mie mutandine, le sbattei e le misi, lo stesso con il reggiseno e mentre mi rivestivo domandò ancora:” Sei soddisfatta Emma? Odii ancora le trans?”
Solo allora risposi:” Tu sei soddisfatta Lucrezia? ...Ti ha pagata mio marito?” Anche lei non si scompose e replicò:” Si, mi ha pagata, e mi ha fatto anche il regalo perché sono stata brava con voi… cosa vuoi, io sono una prostituta e le prostitute si pagano cara...! “Esclamò.
Solo a quel punto dissi:” Si mi è piaciuto e non odio più le trans!”
Lei sorrise portandomi la mano sulla guancia facendomi una carezza:” Sono contenta, potete ritornare se volete, vi farò lo sconto, mi sei simpatica. Oppure se vuoi puoi venire anche da sola. E se vi piace il brivido vi posso anche portare a vedere dove batto la sera… vi ecciterebbe… Ma dovrei truccarti, renderti provocante con i miei indumenti e anche a lui, truccarlo come una trans metterle una mia parrucca… e dovrebbe tagliarsi i baffi. “E rise da sola guardandomi e accarezzandomi sul braccio.
Nel frattempo tornò mio marito, si vestì. Non le dissi nulla di quello che aveva detto Lucrezia, restai in silenzio.
Sentivo gli occhi gonfi e accaldati e probabilmente erano lucidi a testimoniare la forte emozione che avevo avuto, l’esperienza che avevo vissuto. Per reazione a quell’estasi le labbra le tenevo serrate in una smorfia più simile alla vergogna che al piacere.
Nonostante pensavo di conoscermi bene, non capivo se ero in quello stato per il desiderio e piacere avuto o il malessere e la vergogna che avvertivo ad essere stata chiavata da quella trans. Era stato tutto sconvolgente per me, troppo forte aver fatto sesso e perversione, godendone, non me l’aspettavo non ero il tipo di donna da fare quelle cose.
Era stata una esperienza shoccante che non sapevo definire perversa o depravata, ma purtroppo mi sentivo sessualmente e pienamente soddisfatta, avevo provato piacere, goduto come non mai in quella perversione con quella mezza donna e mezzo uomo.
Mi voltai e mi guardai nel suo grosso specchio a parete della camera, e mi misi apposto la camicetta e la gonna, nonostante avevo visibile nel corpo il piacere provato, ero ritornata una signora, la signora Emma e non la Emy come preferiva chiamarmi Lucrezia. Mi vergognai di quello che avevo fatto, mi sentivo una puttana, una depravata e viziosa, ma ero pienamente soddisfatta di averlo fatto, perché ne avevo goduto.
Finito il tutto, dopo i vari saluti e un suo nuovo invito generico a ritornare salutammo e andammo via e tornammo a casa nostra svuotati, in silenzio durante viaggio. Nel percorso di ritorno nessuno parlò e credo nessuno avesse voglia di farlo, visto che anche lui era stato sodomizzato da lei… e probabilmente non se l’aspettava che finisse così, che provasse piacere a prenderlo dietro, a essere donna come diceva Lucrezia, lui che si era sempre vantato della sua virilità. E senza parlare, con due facce da funerale, c’erano soltanto silenzio e sguardi bassi tra noi, e poi che dire…? Che Lucrezia mi aveva chiavata e sodomizzata?... Che anche a lui, a mio marito tanto donnaiolo aveva fatto il culo? Che avevamo avuto rapporti orali con lei? …Che come me anche Leonardo gliel’aveva preso in bocca e succhiato? Come potevamo parlare di quelle cose?
Mi sentivo vuota nel corpo e nella mente. Ogni tanto ci guardavamo, ma non dicevamo nulla, ci sentivamo sporchi tutti e due. Lui probabilmente si vergognava più di me ad averlo preso in culo.
Arrivati a casa avemmo la sorpresa di trovare mia figlia e suo marito e così passammo la serata con loro fingendo normalità, ritornando a sorridere convenzionalmente tra di noi e a tarda sera a letto, restai in silenzio, non avevo voglia di parlare di niente.
Il giorno dopo appena mi svegliai stanca e demoralizzata, prima di andare entrambi al lavoro, mio marito dopo avermi coccolata e addirittura portato il caffè a letto, ruppe il silenzio e il nostro non parlare da buoni borghesi dell’accaduto del giorno prima lo ruppe, dicendo con un sorriso misto a imbarazzo e vergogna:
“Quello che è accaduto ieri dobbiamo dimenticarlo, è stato un momento, un’esperienza, una debolezza coniugale se vogliamo che nessuno conosce…” Io sorseggiavo il caffè in silenzio e l’ascoltavo e guardavo.
“Avevi ragione tu Emma, ti chiedo scusa e perdono, quello che è accaduto, l’incontro con la trans stato riprovevole e sono pentito di averti ingannata e spinta a tanto e voglio il tuo perdono.” Disse. Di seguito commentò l’accaduto e l’esperienza che mi aveva fatto fare senza scendere nei particolari, ma io restai in silenzio.
“Non parli?” Mi domandò.
“Che devo dire Leo?” Ribattei sorseggiando il caffè.
“Per te, cosa è stato. Cosa ti è sembrato quell’incontro?!”
“Una porcata…!” Risposi, aggiungendo: “Ma quello che mi ha deluso più di tutti Leonardo sei stato tu a lasciarti sodomizzare da lei …tu che sei un uomo e ti piaceva.”
“Lo so…lo so! Ma non credere che non me ne vergogna ora, mi sento imbarazzato e ho i miei problemi per quello che ho fatto con lei. Credo che sia qualcosa che vogliamo dimenticare tutti e due?!” Esclamò.
Restai in silenzio, e lui mi chiesi ancora:” Sei d’accordo che vuoi dimenticare anche tu, di non parlarne più, mai più di quello che è successo? Nessuno sa niente, e mi perdoni per quello che ti ho fatto?”
Non avrei voluto rispondere, ma imprecargli contro, ma posando la tazzina del caffè sul comodino e alzandomi con ancora il sedere indolenzito pronunciai: “Che ti devo dire Leo? … È stata una cosa orrenda, anche se in alcuni momenti di confusione è stato piacevole sotto un certo aspetto.” Lui ascoltava in silenzio e dissi la verità.
“È stata una cosa sporca, immorale una trasgressione perversa, un oltraggio che abbiamo compiuto a noi stessi e tu mi hai ingannata portandomi da lui o lei come vuoi chiamarla, mi ha circuito e io smarrita di quella attrazione mi sono lasciata andare. Mi hai portata da una trans, una prostituta e l’hai anche pagata per fare quello che ci ha fatto…”
Lui abbozzò qualcosa, ma fui chiara...:” Ti ho visto mentre la pagavi, non negare!”
“Si è vero… ma ti prego dimentichiamo tutto, partiamo da zero…” Ma io continuai: “Mi hai offerta a una trans, hai offerto tua moglie, la madre dei tuoi figli a una trans perché mi possedesse sessualmente, è stato qualcosa che non avrei mai immaginato di fare nella mia vita …”
“Ma… sei pentita anche tu?” Domandò ancora.
“Certo che sono pentita, mi hai sconvolto la vita… mi hai fatto conoscere perversione e depravazione.” Risposi.
“Non credere che per me sia diversò Emma, essere stato sodomizzato da quella donna mi ha sconvolto, subito non mi rendevo conto, ma ora…” E mentre ero ferma in mutandine in piedi davanti a lui e mettevo il reggiseno, aggiunsi:
“Sono pentita di essermi lasciata andare con la trans, e mi vergogno molto di me stessa. Ora, per quello che ho fatto mi sento stordita, strana, diversa da com’ero prima. Anche ieri sera poi con Giulia (nostra figlia) mi sentivo in imbarazzo, sporca vicino a lei… Me ne vergogno anche se in alcuni momenti mi è piaciuto. Questa è la verità Leo, anche se so che l’hai pagata…” E in quel momento ero sincera. Lui annuì e precisò:” Nel nostro incontro lei non doveva arrivare a quel punto, ma solo parlarti, accarezzarti, quello era l’accordo. Ho fatto male a dirgli di te, di come la pensavi… che odiavi le transessuali, che ti facevano schifo e lei probabilmente si è vendicata su di te e io preso dall’eccitazione non l’ho impedito e l’ho lasciata fare. Hai visto anche tu era un po’ troppo autoritaria, diversa da come l’avevamo conosciuta per email, comunque… abbiamo chiuso, ho cancellato tutto dal computer e dallo smartphone, non c’è più traccia di lei in noi e nella nostra vita e ora sei libera di odiarle quelle persone lì…” Esclamò.
Restai in silenzio e a disagio:” D’accordo…!” Risposi soltanto.
Lui mi abbracciò mentre ero ancora in mutandine e reggiseno:” Non ne parleremo più amore, dimenticheremo…” Affermò sorridendo, prendendo le tazzine e allontanandosi.
Passarono i giorni e le settimane, lui sembrava che si era ripreso, ma non era così.
Io pur non volendo mi ritrovavo spesso a pensare a Lucrezia, ai momenti che avevo vissuto con lei, alla sua autorità su di me… ci pensavo ogni giorno. Quando una donna pensa sempre a una persona, è o perché la ama, oppure la odia, ma io non l’odiavo a Lucrezia. Per me quello che avevo vissuto era stato un dramma interiore, perché avevo fatto sesso con lei anche emotivamente, non solo carnalmente, l’avevo desiderata, amata in quei momenti e la sentivo dentro di me. Una donna quando fa sesso consenziente, ne viene coinvolta anche mentalmente e questo è un danno.
La pensavo a Lucrezia, avrei avuto ancora voglia e desiderio di incontrarla, parlarle e forse amarla e farmi possedere … non solo fisicamente, ma anche mentalmente, Non dico che mi fossi innamorata di lei, una trans, ma infatuata sì.
So che mia intenzione e desiderio di cercare e incontrare ancora quella trans era pazzesca. Era stata solo una trasgressione, una compagna di giochi sessuali con cui avevo goduto in segreto e in modo riservato e sarebbe stato deleterio proseguire, questo l’ho capivo.
E mentre pensavo avevo davanti agli occhi la scena che vedevo riflessa nello specchio della camera, di lei che mi baciava e possedeva sessualmente sul suo letto e devo ammettere che più di una volta mi capitò di riviverla nella mia mente nei giorni seguenti, turbandomi.
Nonostante la perversione, il disagio e la vergogna che avvertivo per me stessa, l’eccitazione provata in quella situazione era stata tanta, così come la soddisfazione di aver vissuto un’esperienza sessuale fuori dagli schemi, anche se ero andata contro i miei principi morali.
Non feci che pensare a quell’esperienza sessuale pazzesca, non avevo mai pensato di fare sesso con una trans, le odiavo prima, mi davano il disgusto, ma il cazzo di Lucrezia mi aveva appagata più di quello di mio marito e aveva cambiato molta considerazione dentro me.
Quando ero davanti allo specchio, mi bastava darmi uno sguardo negli occhi per capire che l’esperienza di quel pomeriggio mi aveva segnato per il proseguo della mia vita e della mia sessualità e che non sarebbe stata certamente l’ultima. Difatti accadde ancora.
Nei giorni la tentazione fu forte e quando fui sola in casa cercai nel pc, nella cronologia, ma non c’erano più tracce delle trans e l’indirizzo di posta elettronica che adoperavamo con lei lo aveva proprio rimosso, aveva cancellato tutto. Così osai… e stabilii un giovedì di prendermi un pomeriggio di permesso dal lavoro e senza dire niente a mio marito, decisi di andare io direttamente a casa della trans, la strada la ricordavo, e così feci.
Quel pomeriggio ero agitata, il cuore mi batteva fortissimo mentre guidavo l’auto, erano solo trenta chilometri e andavo mi dicevo:” Arrivo soltanto davanti al portone del suo palazzo ma non entro, poi me ne torno indietro…”
Ma quando arrivai e posteggiai, restai seduta in auto alcuni minuti, forse dieci, poi scesi passeggiai pensando ancora:” Arrivo davanti al portone, guardo il citofono e vengo via…”
Ma quando fui davanti all’improvviso uscì una coppia con un bambino che probabilmente abitavano lì e mentre il portone si richiudeva lentamente, al limite della chiusura, con il cuore in gola, con un gesto istintivo della mano lo fermai e mi infilai all’interno. Quando lo sentii chiudere dietro di me e mi trovai nell’atrio ero eccitatissima e come un automa camminai e andai avanti fino all’ascensore, lo presi e salii pensando:” E se è co qualche cliente? Cosa le dico?” Ma subito la scaltrezza femminile mi fece pensare: “Le dico che ho dimenticato un foulard anche se non è vero e al limite me ne ritorno indietro.”
Davanti alla porta d’entrata dall’alloggio tremavo, ero agitata, avevo il cuore in gola, ma premetti il pulsante e suonai il campanello… chiusi gli occhi e li riaprii quando sentii la porta aprirsi. Me la trovai davanti più alta di me vestita in modo eccentrico e provocante.
“Ciao Emma! Esclamò vedendomi e risentendo la sua voce calda, bassa e carica di ormoni:” Entra… entra…Ma avevamo appuntamento oggi?” Pronunciò.
“No…” Pronunciai:” Ero qui di passaggio e ho pensato di venire a trovarti.”
“Hai fatto bene, intanto oggi sono libera, non ho clienti.” E mi fece entrare.” “Siedi cosa bevi?
Caffè?” Disse.
“Va bene!” risposi. Chiacchierammo un poco e poi mi chiese:” Vuoi un incontro ora?
Avevo il cuore che pulsando usciva dal petto e con voce tremante risposi balbettando: “Si!”
“Perché sei tu faccio cento euro a incontro, ma rasati quella foresta che hai in mezzo alle gambe se no lo farò io “Disse ridendo.” Mi mette male a leccartela…”
Dopo il caffè passò alle carezze e ai baci e dopo esserci spogliate facemmo sesso ancora noi due, io e Lucrezia, mi possedette in camera sua e fu bellissimo, fu un pomeriggio di sesso e amore e prima di uscire le diedi cento euro.
A chi mi chiede se quella con mio marito era una coppia di coniugi aperta dico di no e lo dico seriamente e serenamente. La coppia ora siamo io e Lucrezia e basta, anche se la pago, e la nostra vita sessuale, la mia con lei è aperta, libera e senza preconcetti.
Sessualmente ho cambiato come partner mio marito con Lucrezia, anche se lui non sa nulla. Il fare entrare Lucrezia nella mia vita è stata una mia scelta e so che per me non è solo sesso. Da parte mia c’è sentimento, da parte sua non lo so, non credo, per Lucrezia sono soltanto una cliente settimanale che gioca sessualmente con lei a cento euro ogni volta. Non c'è sentimento ma condivisione di piacere ed emozioni. Non c'è niente di torbido nella mia relazione a pagamento con lei, non c'è niente di sporco in quello che faccio.
A volte mi prende lo sconforto per quello che sono diventata e vorrei tanto tornare indietro nel tempo, quando queste “fantasie” non esistevano. Siamo stati sempre felici, complici io e mio marito. Tra noi c’era una grandissima complicità e un gran rispetto l’uno per l’altro. Ho pensato più di una volta di non andare più da Lucrezia, ma ho paura di pentirmi. Una paura per il mio futuro e mi dico:” Se sto male adesso a pensarci, figuriamo dopo se non la incontro più. “
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più…ma mi sento tranquilla appagata, donna; è ironico che sia proprio una trans a farmi sentire donna e non mio marito.
Con Leonardo la nostra sessualità è quasi spenta, lui non ha più voglia di accarezzarmi, possedermi, lui “progetta” incontri con amici, li chiama così. Ma a me va bene anche se non mi cerca sessualmente, non lo considero un tradimento se lo fa con un uomo.
Non riesco più a vederlo, guardarlo ancora negli occhi, a baciarlo e coccolarlo come prima. Non riesco più a farlo adesso.
E pensare che ci vorrebbe un attimo per ritornare ad essere felici. Ma credo che non ne usciremo mai da questa storia, perché la pensiamo esattamente all’opposto ognuno dell’altro. Alla fine uno dei due, per il bene dell’altro e del matrimonio dovrà mollare la sua nuova tendenza e credo che sarò io con sofferenza di non poter più amare Lucrezia. Forse questa “esperienza” ci farà bene, forse capirà quanto sto male e cosa siamo diventati io l’amante a pagamento di una trans e lui amico di nuovi tipi di amici. Forse in futuro si renderà conto di quanto abbia sbagliato a “forzarmi” a fare una cosa che mai avrei voluto fare.
Forse sto esagerando, non lo so, mi sfogo, a volte vorrei piangere altri momenti invece ridere e sono felice e canto e non vedo l’ora di rincontrare Lucrezia, che mi possegga davanti e dietro e se lo faccia succhiare, e non mi interessa niente se la devo pagare e sono diventata una sua cliente abitudinale per essere felice.
Sulle trans ho cambiato modo di considerarle, forse hanno davvero qualcosa di speciale, di divino, di mitologico ad essere maschi e femmine contemporaneamente…. Ora la amo, a quarantacinque anni amo una trans…Lucrezia.
Ho scritto questa storia come donna che è stata posseduta sessualmente da una trans e che ha rivisto e cambiato sia il proprio modo di pensare che la sessualità. E al solo rivivere narrando tutte le sensazioni che vivo, mi sento eccitata e umiliata. Non so definire se quell’incontro al di là della causa che lo ha provocato sia stato negativo o positivo. Mi eccitavo molto a ripensarlo, quindi immaginarlo e l’effetto che aveva su di me era piacevole, al punto di farmi cedere a rifarlo ancora all’insaputa di mio marito.
Ho tenuto a spiegare per bene tutto perché la situazione di una donna posseduta e infatuata di una trans, dopo averli odiati e disprezzati è un qualcosa di diverso dal rapporto sessuale con un uomo, si accendono nella psiche femminile dei fattori e dinamiche che sono difficili da spiegare, di attrazione e repulsione, disgusto e desiderio… di amore.
Penso che comunque chiunque abbia vissuto o vivrà una esperienza simile, potrà dire di aver visto un aspetto sessuale così misterioso e antico quanto altamente eccitante e coinvolgente.
Come diceva mio marito nelle nostre discussioni preliminari all’incontro, è il nuovo che avanza, sono le trans le vere femmine del futuro per alcune di noi e per i nostri mariti. E come dice Lucrezia, saranno gli slavi, i musulmani e i neri i futuri maschi sessuali delle donne occidentali (e non sarà più un tabù o strano sentire sempre più storie in futuro di donne accoppiatesi sessualmente con le trans) ed è davvero un peccato non viversi qualcosa di unico con persone così brave e speciali nel fare sesso.
Termino con una citazione di auspicio: “Viva la trasformazione e il cambiamento e il nuovo mondo che avanza…”
EMMA.
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