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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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IX° Non desiderare la donna d’altri
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI
IX° NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI.
CAP. 42 IL DISTACCO e L'ALLONTANAMENTO.
Passati alcuni mesi e assestato tutto con la famiglia Gometti, che oramai non esisteva più, un pomeriggio Salvatore li convocò tutte insieme nel suo ufficio, doveva parlare a tutti in modo chiaro e definitivo, Beatrice/Ramona, Francesca/Deborah o Debra in albanese, Serena / Lulù e Carlo/Samantha ….
“Dev’essere qualcosa di importante se ci vuole tutti assieme.” ...Pensò Beatrice oramai vittima di quella condizione.
Si ritrovarono all'ora prestabilita nel suo ufficio, c'erano tutti, compreso Martina e Nabil, Clelia, Vlade, Vasilice il rumeno e Vasilici la sorella la tenutaria della casa di appuntamenti dove lavorava Beatrice, oltre che la signora in nero, madame Ingrid e Giovanni seduto con la sua grossa mole su una sedia a lato della scrivania.
Beatrice rientrando in quell’ufficio, ricordò con emozione la prima volta che c’era stata, nemmeno un anno prima, era con suo marito Roberto, ed era da donna ammirata e invidiata da tutti, da moglie fedele e rispettata, da madre irreprensibile e stimata, piena di aspettative e felicità … e invece ora….
Rivide i mobili e le persone di quel primo incontro, contabile compreso in piedi dietro Salvatore in tutta la sua magrezza squallida, pallida e schifosa, con il volto smusso e aquilino e gli occhi da serpente che la osservavano con soddisfazione.
C'erano anche i suoi figli che la guardarono stupiti, a parte Francesca, nessuno l'aveva ancora vista con il suo nuovo look, non riuscivano a credere ai loro occhi da come era cambiata, truccata e vestita loro madre.
Non aveva più i capelli lisci, lunghi e biondi che la caratterizzavano come signora borghese e
benestante, ma una permanente riccia che le arrivava sul collo, lasciandolo in parte scoperto, con i capelli color rosso fuoco dai riflessi caldi e fiammeggianti che la facevano apparire volgare e oscena.
“Vostra madre ha cambiato look, per non essere ignorata, vuole essere appariscente, notata subito e quale colore meglio di questo!” ...Riferì loro Clelia sorridendo, facendo segno con il dito sul suo capo.
Erano increduli, anche Francesca la riguardava attenta assieme agli sguardi di Martina e Nabil che stentavano a riconoscerla con quei vestiti tanto stretti che evidenziavano volgarmente lasciando trasbordare le sue esuberanze, pancia, culo e seno.
“Sembra ingrassata…. anzi lo è davvero!” Pensò Martina guardandola bene.
Pareva un'altra donna, con il rossetto color ciliegia sulle labbra che si intonava con il trucco degli occhi e i capelli.
“Povera mamma… sembra davvero una puttana, una battona! ...Forse lei non se ne rende conto di come si è ridotta.” ... Considerò mentalmente Francesca.
Sembrava anche più vecchia con quel colore volgare, una vecchia puttana cinquantenne vestita da ragazzina, che incurante dei figli si fumava con gusto una sigaretta.
I ricci e il rosso dei capelli la rendevano stravagante e vistosa, facendole perdere tutto il suo fascino signorile e borghese, era un colore intenso e lucente, che si intonava con le labbra e le unghie in forte contrasto con i colori del suo mini abbigliamento, ma lei oramai sembrava a suo agio in quel look.
Come a Clelia, ai lobi pendevano e brillavano due grossi orecchini dorati a cerchio, come quelli
che portano le zingare, avevano preso il posto delle sue fascinose e attraenti perle a clips da signora.
Una famiglia sfaldata, cambiata, trasformata, dentro e fuori e tutto questo per la vendetta e la
malvagità di un vecchio.
Anche il contabile, Vlade e Vasilici le gettarono addosso un 'occhiata stupita vedendola nel suo
nuovo aspetto, quasi non riconoscendola.
Salvatore le fece accomodare e come a vere signore e fece portare loro da bere, poi iniziò a parlare. Fu molto chiaro:
" Il negozio e il vostro appartamento, purtroppo non ce l'abbiamo più noi! “… Esclamò mentendo.
” Per difficoltà interne alla nostra finanziaria, abbiamo dovuto offrirli come garanzie alla banca, per far fronte ai debiti che aumentavano. “ …. Beatrice e le sue figlie ebbero una stretta al cuore e sul viso, ma Salvatore incurante proseguì: “Li hanno congelati provvisoriamente per due anni, non dipende da me. Ma appena riceveranno la somma erogata del prestito con gli interessi e gli accessori di spese, toglieranno l'ipoteca e la casa e il negozio ritorneranno a noi e quindi vostri. Quindi lavorate sodo…! “Disse ridendo malvagiamente, al punto di tossire tanto da doversi interrompere e bere un bicchiere d’acqua. Riprendendo:
“Momentaneamente li abbiamo dati in affitto a dei nostri conoscenti per cercare di incassare almeno le spese di servizio, gestione, mantenimento e condominio.”
Poi parlando al plurale, come se lui facesse parte della famiglia al posto di Roberto aggiunse:
“Se al termine di questi due anni riusciamo a ridare la somma alla banca, viene meno la sospensiva e revoca il congelamento dei beni e ce li riconsegnano.
Però voi siete in debito con la mia società di 630.000 euro, che non avete ...ma ho pensato anche a questo, ma dovete darvi da fare!” ...Esclamò ridacchiando.
Le presenti si guardarono in faccia non capendo.
Ma lui fu subito molto chiaro:
“A parte Martina, che non parteciperà a questo rimborso, per quanto riguarda voi quattro
lavorerete per noi ... prostituendovi naturalmente o facendo spettacoli o video porno.
Specie voi tre, che siete giovani, belle, piacenti e desiderabili!” ... Precisò rivolgendosi ai figli di Beatrice.
“Per vostra madre ho in mente altro. Una vita più tranquilla.” Aggiunse e proseguì:
“Calcolando che lavoriate cinque giorni alla settimana e ne facciate due di riposo, come le vere
lavoratrici:” ...Disse sogghignando: “Tolta la percentuale dei vostri magnaccia e gli extra di spettacoli e video che andranno a loro, renderete pulite 100 euro a marchetta, facendone minimo dieci al giorno, tutte e tre assieme dovreste fare entrare nelle mie in casse circa tre mila euro al giorno, tolte le festività, in un mese circa sessantamila e in un anno, settecentoventi mila euro circa... E in un anno paghereste così il vostro debito... e gli interessi verso me.” Precisò.
Beatrice e le figlie si guardarono, seguivano attente quel discorso fatto di percentuali e numeri.
Continuando Salvatore spiegò ancora:
“Ma il contratto varrà due anni, quindi, un anno lo lavorereste per me in cambio dei soldi che mi dovete e l'altro per voi, per mettervi via qualche risparmio e poi sarete libere di prostituirvi per voi stesse. Siete contente? “...Chiese crudele, aspettandosi un ringraziamento per la sua decisione.
Beatrice e i figli si guardarono in faccia, nonostante la disumanità di quelle parole di farle credere di pensare a loro facendole prostituire un anno di più, tutto sommato quella proposta non era male nella loro disgrazia, tra due anni se avrebbero voluto sarebbero tornate ad essere quelle di prima, libere, senza debiti solo cambiate sessualmente e moralmente e rifarsi una vita.
“Per quanto riguarda vostra madre che non è più giovane ed è sulla cinquantina, anche se è ancora molto bella e attraente e ha messo su qualche chiletto, qualche marchetta la farà ancora senz'altro, ma non sarà come per voi.
Quindi vista la sua esperienza commerciale, l'affiderò a Giovanni che ha intenzione di aprire
un'attività commerciale, un negozio, un nuovo e grande sexy shop nel capoluogo e lei farà la
commessa e la responsabile ... oramai conosce bene tutti i giocattoli sessuali che sono in commercio, visto che li ha provati quasi tutti su di lei e saprà consigliare bene i clienti nelle scelte.” ... Disse davanti ai figli, abbozzando un sorriso perfido a quella frase, facendo uscire una lunga scia di fumo di sigaro dalla sua bocca. Riprendendo subito il discorso:
“Quello che guadagnerà lo dividerà poi con voi, farete tutti un fondo comune.”
Poi rivolgendosi a Beatrice-Ramona affermò:
“Giovanni oramai lo conosci bene e ora anche Buck!” ... Sogghignando, tra lo stupore dei presenti, che non colsero come Beatrice e Clelia il senso di quella battuta perfida e perversa, essendo dovuta sottostare alle voglie sessuali di quel cane, mentre lei a quella frase diventò
violentemente rossa in viso, visibilmente allarmata che dicesse qualcosa di più.
Ma Salvatore prese ad aspirare forte il suo sigaro puzzolente e buttare fuori fumo.
“Siete d'accordo?” Esclamò aggiustandosi sulla poltrona osservando Beatrice.
I ragazzi si guardarono in viso ... c’era poco da essere d’accordo, non avevano scelta. Beatrice, angosciata e intimorita di essere affidata a Giovanni abbassò la testa ....
Naturalmente aggiunse Salvatore rompendo quell'aria greve dell'attesa, ognuno di voi lavorerà in una città diversa, vi rivedrete qui tra due anni in questo ufficio, liberi di andarvene o continuare a lavorare ancora per noi o mettervi in proprio ….
" La famiglia Gometti S.r.l. Porno, a Società a responsabilità limitata."...Disse ridacchiando
perversamente con quel suo grosso naso aquilino e gli occhi rotondi da roditore, facendo ridere di rimbalzo tutti i suoi amici.
“Altra cosa!!” ... Dichiarò forte:” A scanso di equivoci e ripensamenti futuri onde evitare interferenze da parte della polizia, firmerete un regolare contratto di lavoro legale, da estetista ed entraineuse, sarà di facciata, ed a ognuno di voi per una ditta diversa, che ha anche molteplici interessi nel campo sessuale e della prostituzione.
Questo per dare una forma giuridica a quello che farete e qualunque cosa succederà, non potrete incolpare nessuno delle vostre scelte e darà una parvenza onesta ai soldi che guadagnerete e metterete da parte, figurerete consocie di queste ditte. Anche se siamo certi della vostra ubbidienza e sottomissione.
Alloraaa!!” ...
Esclamò battendo forte la mano aperta sulla scrivania e facendoli soprassaltare tutti nella loro riflessione.
” ...Decidete in fretta che ho da fare! .... Tu Serena!! .... Farai la porno attrice fetish!” … Esclamò autoritario, senza che sua madre seria in volto dicesse nulla. “Resterai con madame Ingrid, vivrai con lei e le sue dark girls, penserà a tutto lei per te. Accetti??” ... Lei esitò, guardò i suoi fratelli, non sapeva cosa fare, era la più debole di carattere. Rispose di sì con un cenno della testa.
“Bene !!” ... Esclamò Salvatore al contabile che vizioso assisteva alla scena:” Prepari tutto che
firma. Poi dicono che non sono democratico… vi faccio anche scegliere se volete firmare o no!” Disse ridendo ancora tossendo.
Il contabile aprì una valigetta 24 ore ed estrasse dei fogli, erano dei contratti nominativi già
preparati e li mise sulla scrivania e leggendo velocemente annunciò:
”Io sottoscritta Serena Gometti … nata a… il ... in pieno delle mie facoltà mentali, davanti a testimoni, senza costrizioni o condizioni forzate, ma per libera scelta ....per anni due lavorerò alle dipendenze della ditta cinematografica Video Lux, girerò film, video e clips hard e fetish , ed inoltre eseguirò spettacoli erotici e intrattenimenti per ammiratori.
Delego la società a disporre dei compensi che percepirò e ad amministrare tutti i miei guadagni presenti e futuri, eventuali averi finanziari e proprietà che avrò, mobili e immobili.
Dichiaro inoltre, di percepire di mia volontà solo una parte del profitto che ricaverò con la mia
professione, con le modalità contrattuali concordati dalla società produttrice e nessun altro
compenso personale da ammiratori, se lo farò, sarà una mia libera scelta e sollevo fin da
ora i rappresentanti della società da ogni responsabilità giuridica.
Davanti ai testimoni i signori…. Salvatore Pascagli, imprenditore edile e finanziario e Vincenzo
Dorsi, contabile nella società finanziaria del testimone sopracitato, accetto quanto sopra riportato.
In fede ...
Firmato: Serena Gometti.”
“Bene !!” …Esclamò sorridente Salvatore:” Brava !!Sei sempre la più ubbidiente tu!... Nabil ti ha svezzata proprio bene e madame Ingrid educata alla disciplina e alla devozione e poi se devo essere sincero, sei molto bellina anche da calva.” Aggiungendo sorridendo: “Sono certo che Nabil farà altrettanto con Martina quando saranno all'interno di Errachidia (Er Rachidia)“
Nessuno in quel momento capì e diede senso a quella frase e a quel nome, non sapendo nemmeno cosa significasse, neanche Martina che seduta in disparte ascoltava e osservava annoiata tutto.
Poi si girò verso Carlo/Samantha e senza nemmeno chiedere se era d'accordo e volesse firmare le disse: " Vieni! ... Su! ..Ora tocca a te.”....Lui si alzò, completamente femminile, con la parrucca color platino e ancheggiando e sculettando su quei tacchi altissimi passò davanti a sua madre che lo guardò negli occhi abbozzando un sorriso triste, e si avvicinò alla scrivania , oramai era una donna, quasi più bella delle sue sorelle e di Martina, certamente competitiva con loro, si chinò sulla scrivania per firmare senza leggere, sotto lo sguardo di sua madre e delle sue sorelle .
Salvatore allungando il collo dietro pronunciò: “Hai proprio un bel culo!... Complimenti!” ...Lui
sorrise compiaciuto e ringraziò.
“Vedrai !!” ...Esclamò Salvatore ridendo:” Che con quel pò di sedere e quella bocca che hai,
riuscirai a guadagnare anche più delle tue sorelle.” ....
Lui contraccambiando la battuta con un sorriso si girò e tornò a sedere a gambe unite vicino a Vasilici, ormai il suo uomo, amante e magnaccia.
Poi toccò a Francesca: “Allora dottoressa Deborah !!... O Debra come ti chiamano ora gli albanesi, lo sai che non ci piace aspettare!!” ... Lei si alzò tremante e si avvicinò alla scrivania, mostrando a tutti l'evidenza del suo ventre arrotondato e come i suoi fratelli senza dire nulla firmò, oramai si era accettata pienamente a essere puttana e sottomessa.
“Innanzi tutto ti faccio i miei auguri per la tua gravidanza. Sono sicuro che sarà un bel
bambino!” ...Disse perfido davanti a tutti, sua madre compresa che già sapeva, mentre Nabil sogghignava portandosi la mano sulla bocca.
“Ma è incinta!??” ...Esclamò Martina sorpresa, vedendola dopo tanto con la pancetta.
“E chi è il padre?” … Chiese innocentemente.
Francesca la sentì, ma non le diede nemmeno risposta e si girò stizzita da quella domanda dandole le spalle, avvicinandosi a sua madre che le fece amorevolmente una carezza sul viso.
“E' Nabil il padre!” ... Le bisbigliò all'orecchio Clelia dicendole di stare seduta e tranquilla.
Lei si voltò e guardò Nabil, che sorridente e felice annuiva con il capo.
“Sei tu…!?” Gli domandò.
“Si…!” Rispose lui orgoglioso.
Restando lei meravigliata.
Fatto questo Salvatore si girò verso Beatrice: “Ramona!!” ...La chiamò.
“I tuoi figli hanno firmato tutti tocca solo a te!”
Con gli occhi lucidi per la situazione e i ricordi, soprattutto per la gravidanza di Francesca che la rendeva nonna, si avvicinò e firmò... si piegò sulla scrivania, mostrando quel grosso sedere maturo che trasbordava da una minigonna stretta e corta in pelle rossa, che nel piegarsi salì di più, mostrando la linea profonda della giuntura dei glutei pieni e carnosi alle cosce.
Il suo look era cambiato, era più volgare e sgargiante nello stile e nei colori, con in mostra grosse collane, bracciali e grossi anelli di chincaglieria.
Il suo posto una volta smesso di prostituirsi sarebbe stato nel sexy shop di Giovanni.
Firmò anche lei e tornò a sedersi, ma questa volta vicino a quel grassone di Giovanni, nella sedia che le lasciò libera Clelia, poco distante da Buck.
Detto e fatto tutto Salvatore, parlando ai presenti si girò verso Nabil e guardando Martina informò i presenti sorridendo:
” Tra non molto Nabil tornerà in Marocco e si porterà con se la sua bella biondina, se la porterà nel suo paese, tornerà a vivere là e diverrà la sua seconda moglie, visto che molti non lo sanno ...ma Nabil tra qualche mese si sposa, è fidanzato, promesso, come direbbero laggiù, e nella loro religione, possono avere più mogli... diventerà musulmana!” ... Esclamò ridendo.
Martina capendo che parlava di lei, si alzò di scatto e intervenne in un sussulto di realtà e di
orgoglio esclamando con la sua voce dolce:
“Io non voglio andare assolutamente in Marocco né diventare musulmana ... né la moglie di Nabil, ma restare qui in Italia, nella mia città. Nabil se vuole può andare solo e sposarsi.”
“Certo!!” ... Esclamò subito Clelia vicino a lei vedendola agitata e contrariata guardando Nabil negli occhi e lo stesso fece con Salvatore. “Certo!!... Ripeté:” Quella di Salvatore è stata solo una battuta per smorzare la tensione. Rimarrete a vivere qui, ognuno a modo suo e a casa propria, e tu con i tuoi e se Nabil vorrà andare, andrà da solo in Marocco.
Poi smorzando il nervosismo precisò:
“E' lui che sbaglia… preso dal parlare.” ...Dichiarò Clelia a Martina sorridendo, facendo cenno a Salvatore e accarezzandola sul viso, continuando: “Ve ne andrete come avete programmato e come hai detto ai tuoi genitori che vai con le tue amiche tre giorni a Roma a fare una gita. Che alloggerete in albergo e vedrete posti da sogno, da favola ...beata te!!! “Esclamò:” Il Colosseo e il Vaticano...e mi sa tanto che sarai tu a convertire Nabil al cattolicesimo altro che lui a te all’Islam!” E rise facendo sorridere gli altri.
“Però promettimi che mi manderai una cartolina! “...Aggiunse perfida accarezzandole amorevolmente i capelli e sorridendo cercando di calmarla e rassicurarla.
Martina tranquillizzata rispose affermativamente:” Si certo! ...Gliela manderò! “...Poi calma, sorrise sospirando, era felice delle rassicurazioni di Clelia.
Ma quegli esseri perfidi non avevano pietà di nessuno, né tanto meno di lei, se ne sarebbe accorta presto.
Alla famiglia Gometti al completo non interessava la fine che avrebbe fatto Martina, avevano già da piangere sulle loro disgrazie che pensare alle sue. Per loro potevano portarla dove volevano e farle fare anche la puttana come a loro.
Mentre in piedi parlavano tra loro, Clelia con Martina e Nabil, Salvatore con Beatrice, Vasilici,
Vlade e le figlie, Giovanni il contabile e Samantha, si sentì bussare alla porta, Clelia aprì, era il ragazzo del bar pasticceria che aveva portato da bere due bottiglie di champagne e dei dolci.
“Si festeggiano i nuovi contratti !!” ...Esclamò Salvatore, mentre Vlade e Vasilici stappavano le
bottiglie di champagne e versavano da bere ....
Beatrice e Francesca sorseggiarono ma non pasteggiarono dolci per via della linea, mentre Serena e Carlo furono più disposti, essendo golosi mangiarono e bevvero, lo stesso fece Martina, che distratta volutamente da Clelia, diede la possibilità a Nabil non visto da nessuno, di versare nel suo bicchiere del sonnifero, che ingenuamente bevve subito dopo senza sapere che c’era.
“Bene!! “...Esclamo Salvatore tornando serio, ora ci dobbiamo lasciare.
“Carlo/Samantha, tu vai con Vasilici, ti porterà a vivere ed a lavorare a Milano...ti piacerà
vedrai! ...Sia Vasilici che Milano, che è una grande città!” ... Esternò e rise.
“Andate su!!” ... Li esortò.... Carlo/ Samantha prese la borsetta, salutò con un gesto della mano la madre e le sorelle che ricambiarono, guardò Martina ma non le disse nulla, non le importava più niente di lei, e sculettando uscì dalla porta davanti a Vasilici che le guardava il culo.
Poi rivolgendosi a Beatrice proseguì:
“Tu Ramona, sarai la donna, non che la puttana di Giovanni, lui sarà il tuo uomo-padrone, ti
tratterà bene e gli ubbidirai, sarà il tuo protettore.
Per ora resterai ancora con Vasilica, tra qualche giorno quando rientrerà da un viaggio che deve fare in Romania a cercare nuove ragazze, ti porterà con lei a lavorare in un appartamento sull'adriatico, ti divertirai e guadagnerai bene, ci sono altre ragazze, sarete in sei, là piacciono molto le donne mature e giunoniche, ti piacerà sia il mare che il lavoro …. Resterai la fintanto che qui non finiscano di predisporre il sexy shop, ci vorrà ancora qualche mese per terminarlo e allestirlo poi tornerai e lo dirigerai, verrai a fare la commessa e la responsabile per Giovanni e siamo certi che con la tua vecchia esperienza commerciale e la nuova esperienza sessuale saprai farlo fruttare bene, tornerai a fare la commerciante.” ...E rise. Aggiungendo:
“Se vuoi tu puoi andare, Vasilica si fermerà ancora un poco le devo parlare.” In silenzio Beatrice prese le sue cose e si avviò sulla porta, dopo aver gettato uno sguardo
sconsolato alle sue figlie e a Martina, si fermo sull’uscio a guardarle, mentre attendeva Giovanni, intanto che come un buon padre Salvatore dispensava consigli e conforto a tutti.
Tu Debra/Francesca, continuerai a vivere con Vlade.... è un pò manesco, ma se gli ubbidirai e farai quello che ti dice, non ti farà mancare niente. Accetterà anche il figlio che porti in grembo, anche se sarà un po' scuro di pelle. Marroncino…. “...Disse ridendo. Raccomandandole:
“Ma ubbidiscigli!!...Te lo dico in caso ti venisse qualche momento d'orgoglio!... Dottoressa!!” ....
Aggiunse.
Francesca si alzò, guardò sua madre ferma sulla porta abbassando la testa dalla vergogna per quello che stava succedendo, per essere incita di Nabil e per la mancanza di coraggio per non riuscire a ribellarsi.
Lei sempre così sicura e decisa, con gli occhi umidi le passò davanti senza salutarla, senza
degnarla di uno sguardo, con il suo portamento altezzoso e orgogliosa di quel suo nuovo ruolo.
Uscì davanti a Vlade, molto più basso di lei, che annuì con la testa esclamando:
” Brava!!... Così mi piaci!!... Devi essere sempre così!!...Ubbidiente !!"
E uscirono.
Subito dopo uscirono anche il contabile e Giovanni con il cane e dietro loro Serena e madame
Ingrid. E mentre Beatrice si stava apprestando a seguirli, Clelia la chiamò:
“Aspetta Ramona! ...Lascia andare Giovanni, lo raggiungerai dopo, e la fece rientrare.
Niente abbracci e baci o effusioni dai suoi figli, la freddezza della realtà che vivevano aveva avuto il sopravvento sulle emozioni e i sentimenti. L'unica manifestazione d'affetto, furono gli occhi lucidi che ebbero tutti.
Restarono solo Salvatore, Clelia, Beatrice e Vasilica con Nabil e Martina ….
Salvatore si alzò e si portò dall'altra parte della scrivania ripetendo e precisando a Beatrice:
“Ho ancora il tuo vecchio contratto da schiava, ricordi?... Quello firmato un anno fa anche da tuo marito che ti cedeva a me, praticamente ti vendeva, ma lo strapperò, ora abbiamo quello nuovo che hai firmato poco fa.
Sai in questi mesi ne abbiamo fatto un altro simile al tuo con un'altra coppia di commercianti che conosci anche tu, li hai visti uscire qualche mese fa da qui. Ricordi?”
Beatrice si ricordava bene di quella coppia quarantenne che usciva dal suo ufficio, con lei che si vergognava di trovarsi lì e camminava a testa bassa per non farsi riconoscere e guardarla negli occhi. Era la stessa situazione che avevano vissuto lei e suo marito la prima volta che andarono da lui a chiedere un prestito, subito trovarono disponibilità, gentilezza ed educazione.
Ricordava anche che lei pensò vedendoli così felici:” Non sanno cosa li aspetta, soprattutto a lei. Chissà cosa le farà?"...Non finì il ricordo di quella situazione che Salvatore esclamò:
“Bè! ...Quella signora sta prendendo il tuo posto!... Non hanno i soldi per pagare il prestito, non
rimborsano e quindi mi pagherà come hai fatto tu, in natura sessuale, le farò un contratto iniziale anche a lei.” ...Disse sogghignando.
Aggiungendo:” Mi sarebbe piaciuto tenerti qui con me ...come mia succube, come mia schiava ... come seconda donna, mostrarti ed esibirti agli amici, ai conoscenti e ancora in città al mio fianco come un trofeo, come una leonessa domata.
Ma!... Ma!... La mia signora ... la signora Clelia non ha voluto, è gelosa, giustamente deve essere
lei al mio fianco, ed è lei che c'è e ci sarà sempre con me!” ...Continuò guardando Clelia seriamente. Proseguendo:
” È lei la mia donna, che non cambierei con niente...e nessuna al mondo.”
Clelia fece una smorfia felice e superba e abbassò e batté le palpebre a quelle parole…”
Seguitando:
“E così dovrai andare con Vasilica e poi con Giovanni. Ma ... va bè! ...Ci rivedremo ancora, forse
prima dei due anni dai! Vedrai che diventerai come noi…! “
Si avvicinò per salutarla, darle un bacio, ma Beatrice fiera e fredda, guardandolo negli occhi allontanò la testa da lui, si girò dall'altra parte esclamando:
“Lo sa no!... Che le puttane non si baciano mai ...si chiavano soltanto! “
Salvatore si fermò e tirò indietro la testa, abbozzo un sorriso amaro... di rabbia e umiliazione... e allontanandosi muovendo il dito indice in aria, esclamò:
” Giusto!... È vero!... Brava!... Vedo che hai imparato bene. Ma sei restata sempre insolente e arrogante, chissà se con il tempo perderai finalmente queste caratteristiche o sarai sempre una puttana orgogliosa?”
Beatrice si girò di spalle e prima che lui potesse dire qualcos'altro disse a Vasilica toccandola sul braccio:” Io vado!!”
Salvatore la guardò allontanarsi e sorrise amaramente, umiliato dal suo rifiuto di baciarlo e mentre Vasilica si avvicinava a lui mormorò ancora forte: “Nonostante tutto non hai perso la tua arroganza, la tua altezzosità, la tua signorilità!... Sei una signora nata, sia che sei una moglie fedele o una puttana! “… E la guardò uscire.
Durante quel colloquio tra Beatrice e Salvatore, Martina fu presa da una strana sonnolenza, non riusciva a tenere gli occhi aperti e si sedette sul divano con la testa appoggiata al bracciolo e gli occhi socchiusi, assopendosi lentamente tra l'indifferenza dei presenti presi dalle loro discussioni e al suono delle loro parole.
Restato solo con Clelia, Vasilica e Nabil esclamò:
“Ora tocca a voi, siete pronti?” .... Poi osservò Martina appisolata.
“Sta facendo effetto. “... Disse Clelia … e la chiamò forte, scuotendola per il braccio e toccandola sui capelli e sul viso:” Martina!!... Martina!!”
“Ohhhhh !!” ...Rispondeva lei assonnata muovendo appena la testa, riuscendo solo per pochi
secondi a socchiudere gli occhi con fatica non avendo la forza di alzarsi.
“Bene! “... Esclamò Salvatore a Nabil:” È andata!... Il camper giù è pronto, la metterai dietro e la farai dormire finché da Gibilterra non attraverserete e arriverete nella città autonoma spagnola di Ceuta in Africa, e sarete entrati in Marocco.
Ti accompagnerà Vasilica, lei ora ha la cittadinanza Italiana, si è tinta i capelli biondi e ha gli occhi chiari come lei e in caso vi fermassero dirà che è la mamma di Martina, che dorme perché non sta bene, soffre il viaggio e tu sei un ragazzo che hai chiesto un passaggio. Capito?” Nabil annuì con la testa.
Salvatore aveva preparato tutto alla perfezione e proseguì:
“I documenti falsi che attestano la parentela diretta tra Martina e Vasilica sono pronti, stesso
cognome, città di nascita e di residenza, stesso indirizzo. Lei però appena sarete in Marocco tornerà indietro…Capito?”
“Si!... Si!” ...Ripeté Nabil.
“Andate piano e non correte, se no vi fermano subito e di giorno lascia guidare solo Vasilica che è bianca, da meno nell’occhio, tu resta dietro con Martina, perché si che ci sono migliaia di Camper in circolazione in Francia e in Spagna in questo periodo, ma se vedono che alla guida c'è un giovane marocchino si insospettiscono subito e vi fermano. Se invece alla guida c'è una signora perbene, posata e controllata e soprattutto bianca, lasciano passare.”
“Si certo!” ...Rispose Nabil.
“Bene!” ...Esclamò Salvatore, e Clelia aggiunse:” Mi raccomando!... Quando è in Marocco stai
attento che non ti scappi!!”
“No!! ...Tranquilla !!” ..La rassicurò Nabil accarezzando i capelli biondi di Martina che
dormiva …” Appena sbarchiamo c'è mio cugino Omar che mi viene a prendere e porterà
gli abiti delle nostre donne, la faremo vestire come noi.
Quando saremo al mio villaggio che è all’interno, nel deserto, al confine con l'Algeria... e comunque prima di farla scendere dal camper, come le ho già fatto fare più volte a casa mia per gioco, le farò mettere l’Abaya che è l'abito delle nostre donne musulmane che la copre tutta e le arriva ai piedi e l’hijab, il velo delle nostre donne che le lascerà solo gli occhi scoperti, non si vedranno più i suoi capelli. Poi con l'aiuto della mia famiglia la convertirò all’islam…”
“Si! ...Ma non dargli modo di pensare o fare, la sua mente deve essere sempre impegnata con
qualcosa, per sicurezza mettila incinta subito.”
“Si!... Si!... Certo!” ... Rispose Nabil:
“L'avrei già fatto se voi mi avreste dato il permesso.” Aggiunse.
“Prima non si poteva, se restava incinta scoppiava uno scandalo, i suoi genitori ci avrebbero
denunciati e poi ci sarebbe stato un casino con la polizia tra i piedi.
Ora puoi fare quello che vuoi, sborrarle dentro e ingravidarla come Francesca, tutte le volte che vorrai.” ...Le suggerì Clelia ridendo:” Ti darà dei bei figli vedrai!”
“Quando saremo là .... ci sono le miei parenti che la seguiranno, ci penseranno loro con le buone o con le cattive ad educarla e convertirla all'Islam e farla lavorare. Mia madre e la mia futura moglie con le mie sorelle e le mie cugine, impegneranno la sua mente giorno e notte con la nostra cultura, quella islamica e imparerà il nostro dialetto berbero; e poi, quando sarò sposato, la donerò come regalo di nozze alla mia futura moglie Jasmine, così sarà la sua serva, la sua schiava e la mia concubina.
La metterò incinta subito!” ...Ripeté sorridendo:” Inizierò già durante il viaggio in Marocco a chiavarla e sborrale dentro, anche se dorme e poi gliene farò fare uno dietro l'altro, così dovrà pensare ai figli e non a fuggire.”
Fece una pausa come se riflettesse:
“A parte che dovrebbe fare cento chilometri a piedi nel deserto per incontrare il primo villaggio. Sarà impossibile fuggire!” ...Dichiarò contento con un sorriso che mostrava il suo dente spezzato.
“Bravo!!” ... Disse Salvatore esclamando:” E veramente una meraviglia questa ragazzina, un vero gioiello di bellezza, te la sei meritata per la tua fedeltà. Ora è tua, solo tua e tu sei il suo padrone!” E anche lui esclamò d’impeto guardandola sdraiata sul divano dormire con il suo viso bellissimo tra la sua lunga chioma bionda:” Come ha detto mia moglie concordo… ti darà dei bei figli!”
“Si me ne darà molti!... Il suo nome in musulmano sarà Karima Ghata, Karima che significa
generosa, perché appunto genererà molti figli e Ghata significa bella, perché sarà splendente.”
“Bravo!! “Ripeté ancora Salvatore. Poi avvicinandosi lo abbracciò salutandolo in modo paterno, baciandolo sulle guance... ricambiato da lui, e gli chiese:
“Quanto tempo ti fermerai laggiù? “
“Non so!... Penso un anno, mi sposerò e metterò subito incinta mia moglie e Karima Ghata,
chiamava già così la povera Martina e poi ritornerò qui in Italia.”
“Ma non sarà gelosa la tua futura moglie?” ...Chiese Clelia.
“No!” …Rispose Nabil:” Gliela donerò come serva e sarà felice, sarà lei a seguirla e comandarla. Se poi non la vorrà, la venderò a qualche parente, a mio cugino Omar e farà la concubina a lui.”
Clelia rise continuando:
“Bene, sappi che qui sei sempre ben venuto, ti vogliamo bene come ad un figlio e ti aspettiamo
sempre.” ... Aggiungendo ridendo:” E quando ci darai dei nipotini con tua moglie e con Martina ... telefonaci!”
“Si!!...Si!!” ...Rispose lui sorridendo felice, esprimendo:” È un bellissimo regalo quello che mi
avete fatto, mi riempie di gioia, non lo dimenticherò mai. Grazie!!”
Poi si voltò e abbracciò Clelia, che lo baciò e strinse forte. “Stai attento mi raccomando!!... E se ti ferma la polizia, anche all'estero, fai in modo di avvisarci subito che ti aiutiamo.”
“Si!... Si!! “...Ripeté.
Intanto ben istruita da Salvatore, Vasilica si era preparata, con Nabil presero sotto braccio
Martina già quasi addormentata, sollevandola di peso sotto le ascelle, che a fatica si reggeva sulle gambe, iniziando a camminare strascinandola e guidandola.
Scesero piano le scale, con il capo di Martina appoggiato sulla spalla di Vasilica e Nabil che la sorreggeva dritta, forte sostenendola per la vita, mentre le braccia di Martina allargante passavano dietro le loro teste, abbracciandoli sul collo e le loro mani dalle spalle opposte cadevano in avanti sui loro toraci.
Clelia premurosa e furtiva gli faceva strada controllando che non ci fosse nessuno.
Arrivati al portone uscirono veloci, quasi trascinando Martina per i piedi, fecero pochi passi e non visti la fecero salire quasi di peso dalla porta di lato nel camper già posteggiato al margine della piazzetta vicino all'entrata del palazzo.
Una volta dentro Vasilica la sdraiò sulla branda, mettendole vicino una bottiglia d'acqua, un pitale per la pipì ... e i documenti falsi che attestavano che erano madre e figlia e in più mise un porta ritratto, con una foto che le ritraeva insieme abbracciate, scattata volutamente giorni prima all'insaputa di Martina in un incontro casuale che le due avevano avuto a casa di Clelia.
La coprì amorevolmente con una coperta di pile e uscirono chiudendo a chiave la porta del
camper….
“Andate!” ... Li esortò Clelia. “Su! ...Sbrigatevi...I suoi pensano che sia andata a fare una gita a
Roma con le amiche e che rientrerà tra qualche giorno. “
“Ciao!” ...
“Ciao!” ...Si salutarono ancora verbalmente e partirono... per la Spagna, Gibilterra, dove
Nabil avrebbe incontrato suo cugino Omar e si sarebbero imbarcati per il Marocco dove avrebbero proseguito verso i villaggi interni del deserto.
Un viaggio di venti ore, erano le 19 ed iniziava a fare buio, sarebbero arrivati il giorno dopo nel pomeriggio.
Martina l'avrebbero fatta dormire continuamente tutto il viaggio, continuando a farle bere l'acqua con il sonnifero, si sarebbe risvegliata in Marocco, nel villaggio di Nabil, non più come ragazza occidentale ma come marocchina islamica.
La fortuna aiuta sempre i perfidi e i disonesti, e Il viaggio andò bene senza intoppi ed essere fermati da nessuno, e di Martina/Karima Ghata non si seppe più nulla, scomparve quella sera. Tutte le ricerche della polizia per individuare queste nuove amiche e concentrate tutte su Roma non diedero i frutti sperati. Si ipotizzò che fosse scappata all'estero con qualche ragazzo conosciuto da poco a Roma, ma non sapendo dove, e di lei non si seppe più niente, restando solo una fotografia e un file sui siti della polizia tra le ragazze scomparse.
Solo dopo molti anni si sentì dire da Salvatore, che era diventata una musulmana vera, nomade e berbera, che aveva dato tre figli a Nabil e altri due a un suo cugino cinquantenne e benestante a cui fu venduta.
Che ora viveva là, non era più la ragazzina bionda viziata e con la puzza sotto il naso, ma avendo avuto molti figli, anche lei si era sformata, era ingrassata notevolmente e persa tutta la sua bellezza, pur restando sempre molto attraente per loro negli abiti musulmani anche se ingrassata e con il viso rotondo.
Vi ringrazio tutti, ho ricevuto moltissime email esortandomi a scrivere ancora delle protagoniste.
Questo capitolo non sarà l'ultimo di questo racconto, ma riprenderò saltuariamente entrando meglio nei personaggi e nei particolari e nella loro psiche.
Ora ho altre idee, qualcosa di nuovo, proverò a romanzare le confessioni che mi hanno inviato la lettrice e i lettori, sulle loro storie vere, di vita, intime e sessuali.
Storie che accadono tutti i giorni, di corna, di desiderio, di peccato e umiliazione e anche della
loro fantasia.
Scriverò nel frattempo un nuovo racconto, che ho già iniziato ad abbozzare.
Chi vuole continuare a scrivermi potrà farlo, risponderò sempre e a tutti, come è nel mio
comportamento, per scambio di idee, impressioni, suggerimenti o solo per un saluto.
Ringrazio tutti, lettrici e lettori, giovani, meno giovani e maturi/e che mi hanno seguito, facendomi raggiungere un traguardo di letture immaginato.
Grazie a tutti.
Per commenti, suggerimenti, idee, notizie o critiche, scrivere a:
dressage1@hotmail.it
Grazie.
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