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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

IX° Non desiderare la donna d’altri

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VIETATO AI MINORI DI 18  ANNI 

 CAP. 37 IL SUPPLIZIO DI SERENA

 

Note:

«A volte le cose buone devono finire perché le cose peggiori abbiano inizio…» 

Anonimo.

 

 

Molti ragazzi saliti sulla pedana, si avvicinarono alla gabbia incominciando a infilare le mani tra le sbarre e ad accarezzarla in tutte le parti del corpo, senza rispetto e con irruenza, nel culo, sulla schiena, sul seno, tirandole anche i suoi meravigliosi capelli lunghi

Alcuni giocando accompagnati da grida e applausi assieme alla musica assordante, tirando la fune, alzando e abbassando la gabbia come un ascensore e ogni volta che scendeva, decine di braccia si infilavano tra le sbarre a toccarla, accarezzarla, pizzicarla, picchiarla, finché non veniva ritirata su, per iniziare di nuovamente ad abbassarla e non solo i ragazzi, ma anche le ragazze partecipavano e con più cattiveria.

Rimase ancora parecchi minuti in alto penzolante dentro la gabbia, poi l'abbassarono di nuovo, la fecero uscire e inginocchiare sulla pedana e tutti i maschi mettendosi ordinatamente a cerchio intorno a lei iniziarono una sorta di Bukkake, tirando fuori dai pantaloni il loro cazzo duro, iniziando a masturbarsi. E nel momento dell'orgasmo, sborrarle addosso, sul viso, sui capelli, sul seno, infliggendole una umiliazione perversamente depravante.

Le ragazze non erano solo spettatrici, ma partecipavano attivamente ridendo, incitando i loro maschi a dove riversare l'eiaculato che usciva dai loro cazzi.

Chi gridava ridendo: “Sull'occhio!!!... Sborrale sull'occhio!” ...Chi: “Sul capezzolo!!... Sul seno!! ... Sulla bocca!!” ... Commentando poi la quantità, la velocità e la distanza oltre che la precisione di dove arrivavano i loro schizzi di sperma, quasi facessero una gara tra di loro.

Alcune ragazze alzando la minigonna o tirando giù i pantaloni e il perizoma se ce l'avevano, le mostravano il culo o la figa gridandole:

“Ti piace? ...La vorresti?... Ne vuoi leccare un po'…?”

Altre, ubriache o drogate, le mostravano il seno e qualcuna più partita delle altre, si masturbava insieme ai suoi amici, sditalinandosi davanti a lei. Quelle ragazze erano artefici e complici di tutto quello che le succedeva...

“Ti diverti?” … Chiese perfidamente Nabil sorridendo in mezzo al gruppo: “Questo è solo l’inizio, ora vedrai cosa ti faranno... Lo sai che le donne che si dedicano con regolarità alla pratica sessuale del Bukkake”, passato il ribrezzo e lo schifo, formano uno schema mentale, secondo cui il piacere sessuale lo raggiungono solo facendosi eiaculare addosso in gruppo? Vedrai! … Con il tempo e con gli insegnamenti di Madame Ingrid sarà così sarà anche per te.”

 

L'inizio della sua depravazione era incominciato, sul suo viso colava lo sperma di quei ragazzi, che avevano riversato su di lei ridendo il loro piacere perverso, non cercava più di proteggersi da quegli schizzi con le mani, ora era ferma silenziosa, in uno stato di trance, come attonita, e piacevolmente passiva a ricevere i getti di sborra addosso al suo viso e al suo corpo.

Nabil rideva. Non c'era più Clelia con quella donna o meglio lei non le vedeva... ma non le interessava in quel momento.

Alcuni assieme a delle ragazze iniziarono a giocare con i suoi capezzoli, pizzicandoli e stringendoli, facendole male e gridare dal dolore.

“Ora viene il bello!!” ...Esclamò il D.J...

Le avvicinarono il microfono vicino alla bocca e assieme alla musica amplificarono le sue urla per tutta la discoteca.

Un centinaio di ragazzi e ragazze eccitandosi la guardavano e ascoltavano ridendo e ballando.

Salì sulla pedana, una entraîneuse orientale, con un vassoio con cinque palline cinesi, sfere di metallo cave, con all'interno del liquido, unite tra loro da una cordicella.

Questa prese un capo del filo, mettendole tutte pendenti in verticale unite tra loro e alzando e girando il braccio, mostrò quel giocattolo sessuale a quel giovane pubblico perverso e depravato di ragazze e ragazzi attorno a loro. Spinse con una mano Serena piena di sperma, facendola sedere sulla moquette della pedana e le si avvicinò.

Incominciò a guardarla sorridente con i suoi occhi a mandorla, mentre due ragazze lateralmente la presero per le caviglie e le allargarono le gambe al limite dell'estensione, mostrando la sua figa dischiusa a quella platea di sorrisi, risa, flash di smartphone e visi stravolti. La tennero ferma a cosce larghe, mentre l'orientale con mano sicura, prese e appoggiò la prima sfera sulla fessura della figa di Serena e la spinse delicatamente con l'indice finché non scomparve inghiottita dalle sue labbra vaginali.

Serena avvertì una strana sensazione piacevole dentro la vagina, rallentata dalla tensione e dalla situazione in cui era.

A quella penetrazione sferica, urlò, di smettere: “Cosa mi fate? ... Cosa sono queste palline? ... Lasciatemi!!... Per piacere, non fatemi del male. Cosa mi mettete dentro” ... Gridò spaventata.

Ma l’entraîneuse orientale tra lo strepitio dei giovani e il suono assordante della musica, avvicinatosi all'orecchio le bisbigliò:

“Non temere, quello che ti introduco dentro non ti farà del male ... anzi!... Lo apprezzerai, ti regalerà piacere e gioia. Vedrai!!” ...

 E sotto la musica assordante infilò un’altra pallina aggiungendola alla prima.

Serena spaventata implorava di smettere, ma lei continuò, ne infilò un’altra... poi un’altra ancora ...e poi l’ultima. Serena si sentiva morire di umiliazione e vergogna.

Aveva la vagina piene di sfere che le davano una sensazione di pienezza e tensione sulle pareti vaginali e senza che lo desiderasse le procuravano una stimolazione erotica leggera ma persistente a causa del continuo movimento e vibrazione del liquido all'interno delle sfere.

Era un supplizio piacevole quello che si accingevano a infliggere a Serena. La presenza delle sfere dentro la vagina, stimolava la contrattura della muscolatura pelvica e delle pareti vaginali, e ogni movimento, faceva sì che la sfera piena di liquido, colpisse quella situata subito dopo, fino all'ultima in profondità, diffondendo vibrazioni a tutta la zona e gli organi genitali.

Lei ingenua, si dimenava per cercare di liberarsi dalla presa di quelle ragazze, per non farsi introdurre le palline e per fuggire da loro, non sapendo che in quel modo le palline muovendosi, vibravano di più sui tessuti genitali attivando la circolazione sanguigna nella vagina e quindi … Il piacere.

Senza volerlo le erano venuti i capezzoli turgidi e dritti e iniziava ad avere delle contrazioni pelviche e nella figa, che cercava di mascherare, ma si notavano dall'espressione del viso.

Nell'introduzione della prima pallina, aveva avvertito una sensazione spiacevole, di fastidio ...ma nell'introduzione delle altre, spingendole in profondità, aderente al collo dell'utero, iniziò a sentire qualcosa di diverso, di piacevole. Le introdusse tutte e cinque.

Esternamente rimase solo la cordicella per estrarle, come se fosse il filo di un assorbente.

Intorno si spendevano assieme alla musica e il bere le grida e le risate di gioia, gli insulti e le volgarità di quella platea degenerata, su lei e sul suo organo sessuale.

Restò lì, così qualche minuto a gambe larghe, alla vista di tutti, piena di vergogna e umiliazione, con quel senso di pienezza vaginale che la indisponeva, sentendo sprigionarsi calore all'interno, accompagnato da un piacevole formicolio dentro la figa.

La cinese, a un segnale di Madame Ingrid che aveva assistito in disparte insieme a Clelia ritornata, prese il capo del filo esterno che usciva dalla sua figa e con la stessa lentezza con cui le aveva inserite le tirò con delicatezza ma anche con decisione, fino a farle scivolare fuori ad una ad una. E in quel modo allargando la fessura della vulva al passaggio della sfera per poi restringersi al transito del filo che univa le palline, per allargare ancora le labbra vaginali al passaggio di una nuova sfera le dava una sensazione bellissima.

D'istinto, per reazione a quella sensazione particolare, piacevole e nuova, Serena contrasse il ventre piatto e tutta la muscolatura pelvica, non riuscendo a trattenersi e lasciò uscire dalle labbra un gemito di piacere, amplificato dal microfono.

“Aaaaaaahhhhhhh!!!”

“Ehhhh!!!!... Vistooo??” ... Urlò subito il D.J. a quel pubblico depravato: “L'abbiamo fatta godere!!... Godeeeeee!! Godeeeeeee la signorina!!!” ...Gridò forte. E subito seguì un applauso fragoroso verso di Serena: “Bravaa!!... Bravaaa!”

Le gridarono, coprendo il gemito, la vergogna di lei e anche la musica con le loro urla.

Nel frattempo il microfono continuava ad amplificare le sue suppliche che erano sempre più forti.

La derisero tutti in sala per parecchi minuti.

Lei al centro di quella pedana, era esausta e sporca di sperma, che mischiandosi al sudore, asciugando si seccava sul volto, raggrinzendo e tirandole la pelle.

Pensava al suo fidanzato, se avesse saputo ... ma capiva che oramai tutto era finito con lui e sentiva che lei sarebbe cambiata, non sarebbe più stata la Serena di prima.

Piangeva in silenzio

Ad un cenno di Madame Ingrid, la mistress, arrivò una ragazza rumena entraîneuse del locale,

sulla trentina d’anni, mezza nuda, con uno stimolatore sessuale in mano, brandendolo come una piccola clava davanti a quella feccia festante.

Era un manico lungo 20 cm circa, con una comodissima impugnatura e in cima come una pallina da tennis ovale, una testa rotante e vibrante, snodabile a intensità regolabile in silicone.

Due ragazzi l'alzarono in piedi, presero le corde che le legavano le caviglie e le tirarono facendole fare la spaccata; nel frattempo la ragazza rumena appoggiò lo stimolatore sull'ombelico di Serena, avviandolo. L'ovulo in cima a quell'oggetto fallico, iniziò a vibrare lentamente.

Lei si chiedeva quando mai sarebbe finito quel supplizio; prima tutto quello sperma in faccia e sul seno, poi le palline cinesi dentro la figa e ora quello strano oggetto vibrante e roteante appoggiato sul ventre.

La rumena lo fece scivolare sulla figa, Serena pensava che la volesse penetrare con quell'oggetto e invece l'appoggiò al clitoride, iniziando a farlo vibrare forte e muoverlo, spostandolo sulla sua vulva su e giù, che in poco tempo diventò rossa e bollente di desiderio. Godeva Serena, godeva ancora, non riusciva a trattenersi, quella vibrazione la faceva impazzire e contorcere dal piacere.

Cercò di opporsi a quella piacevole vibrazione, ma senza riuscirvi.

La ragazza tolse lo stimolatore dalla sua figa lasciandola ansimante dal piacere, Serena aveva la figa bagnata di umori vaginali. L'entraîneuse la guardava sorridendo e lei non capiva cosa volesse fare ancora, difatti lo appoggiò di nuovo al ventre e salì lentamente sul suo corpo, fino giungere al seno e ai capezzoli.

Quelle vibrazioni meccaniche, studiate appositamente per dare piacere, la facevano impazzire dal godere. Le areole si congestionarono alle vibrazioni e i capezzoli diventarono duri e dritti come chiodi, facendola fremere tutta.

“Basta vi prego!!... Bastaa!!” ... Sussurrò... contorcendosi.

“Ma come?... Non ti piace godere” ... Le chiese ironica la ragazza.

Clelia era sempre vicina a Madame Ingrid e osservavano la scena chiacchierando, parlandosi forte nelle orecchie, visto il frastuono musicale e vocale dei ragazzi.

Nabil vedendo quella scena dove Serena godeva e piangeva contemporaneamente, si avvicinò a loro chiedendo a Clelia cosa fosse quell'oggetto che appoggiavano sul corpo di Serena, non avendone mai visti di simili.

“Potrei spiegartelo io.” ...Lo informò Clelia. “Ma ne sa senz'altro più di me Madame Ingrid, che è la specialista in queste cose. Te lo spiegherà lei!” ... Esclamò.

E appartandosi dal baccano e mettendosi in un angolo della sala, Madame Ingrid iniziò a spiegare cosa fosse quell'oggetto che tanto faceva godere Serena e attirava la curiosità di Nabil e di tante ragazze e ragazzi che lo osservavano. 

“È... un elettrostimolatore sessuale” ...Lo informò proseguendo: “È uno strumento elettrico a batterie che induce a un intenso piacere artificiale, provoca migliaia di micro scariche elettriche che attivano la stimolazione passiva dei muscoli sessuali, che contraendosi inducono oltre che al piacere, all'orgasmo.

Le contrazioni che produce simulano e amplificano un normale rapporto sessuale. Questo toys erotico è in grado di far raggiungere incredibili orgasmi senza la penetrazione o la masturbazione.”

Nabil l'ascoltava con curiosità e interesse, lo affascinava quel discorso, fatto da quella donna strana, su quel nuovo oggetto (per lui), che a vedere, faceva letteralmente impazzire Serena di piacere.

Anche Clelia seguiva con attenzione la spiegazione, sapendo che c'è sempre da imparare qualcosa nel campo sessuale, anche se lei era una esperta.

“Se vuoi ti posso dare una spiegazione più scientifica caro Nabil, ma dubito che tu capiresti, la darò invece a Clelia che è conoscitrice profonda delle arti del piacere.” ...

Clelia sorrise di quella adulazione e Madame Ingrid così dicendo continuò:

“Il funzionamento è molto semplice e si basa sul fatto che il nostro corpo è formato da miriadi di punti erogeni che appropriatamente stimolati, anche dall'esterno, procurano l'orgasmo.

L'elettrostimolatore, attraverso dei micro impulsi elettrici, induce le parti erogene a contrarsi autonomamente. Le sensazioni prodotte sono molto piacevoli, tali da indurre l'orgasmo ... infatti è proprio la contrazione su punti stabiliti, indotta dall'elettrostimolatore che provoca l'orgasmo indotto. Le sensazioni che dona, sono difficilmente descrivibili.

A prima vista queste stimolazioni possono apparire spaventose per chi vi si avvicina per la prima volta e vede la donna contorcersi e godere in quel modo selvaggio anche contro la sua volontà, in un piacere ...esaltato, esagerato o appunto elettrizzato. Ma posso garantirvi che l'utilizzo risulta del tutto sicuro e comunque piacevolissimo. Io stessa l’ho provato più volte.” Disse.

“Prova a immaginare Nabil ...questo mix di sensazioni localizzate su una o più parti del corpo come clitoride, capezzoli, grandi labbra, ano, pene, prostata o scroto, generate da migliaia di micro impulsi capaci di scatenare orgasmi multipli di intensità mai provata, e questo senza nemmeno toccarsi. E anche la donna più recalcitrante, contraria, disubbidiente, ribelle, resistente e frigida, proverà sensazioni piacevoli e orgasmi meravigliosi del tutto simili se non più intensi di un eclatante rapporto sessuale. Gioia!... Diletto!... Piacere!... Godimento!... Orgasmo!... Estasi!... E in ultimo, felicità!... Sono il risultato finale di questo gioco.”

Nabil ascoltava, rapito dal modo di esporre di madame Ingrid, con curiosità e attenzione e Clelia con interesse.

Continuando nella spiegazione Madame Ingrid informò:

“E più la donna si eccita, suda o trasuda sulla pelle e più gode, più ha la figa bagnata dagli umori del piacere e gode.

Lo stato di idratazione della pelle aiuta ... aumenta e amplifica il piacere, perché consente una migliore trasmissione degli impulsi elettrici, il sudore e la figa bagnata diventano conduttori di microstimoli elettrici e quindi di eccitazione.”

Nabil era restato a bocca aperta, non aveva capito molto dell'ultima parte di spiegazione, ma aveva appreso che quel coso, quella specie di vibratore, passandolo sulle parti esterne della figa, clitoride e capezzoli, faceva godere molto e impazzire dal piacere e già pensava al modo di come procurarsene uno e utilizzarlo lui sulle donne...

Clelia invece rispose arguta: “Provoca piccoli elettroshock!!”

“Brava!!” ... Rispose Madame Ingrid, aggiungendo: “Hai capito perfettamente come funziona, provoca micro elettroshock locali molto piacevoli, micro orgasmi continui che poi sfociano in un grande orgasmo.”

Serena intanto era all’estasi, non ce la faceva più, urlava dal piacere, piangeva e implorava, di smettere, ma continuavano a farla godere senza lasciarle tregua... e con il microfono vicino alle labbra, amplificavano il suo godimento per tutto il locale.

All'improvviso sentì un forte calore arrivare tra le gambe e nel ventre, dove quell'oggetto vibrava forte appoggiato alla vulva.

“Dioooo!!” ...Pensò.

Non voleva quel calore, sapeva cosa significava ... ma le piaceva, le dava piacere, godeva, si piegava cercando di stringere strette le cosce, in un tentativo di difesa, per fermare quella vampata di calore che l'assaliva dentro, non riuscendoci perché legata e godeva, e dalla sua bocca le uscì un gemito di piacere, amplificato ancora dal microfono tenuto dalla mano del D.J. vicino alle sue labbra e si diffuse in tutta la sala privata della musica, un: “Aaaaaahhhhhh..ssssss...sììììììì!! ...”

Mostrando il suo orgasmo al giovane pubblico perverso e degenerato che in attesa guardava e ascoltava, subito seguito da una esclamazione stupita, da un oooooohhhhh ...da stadio, che sembrò non terminasse mai e alla fine in coro si sentì gridare un: “...Bravaaaaaa!!!” Seguito dallo scroscio di un applauso forte e intenso.

Non sapeva più cosa fare, ansimava, era senza respiro e vedeva i ragazzi attorno a lei che divertiti le mostravano il cazzo e la lingua, muovendola all'interno della bocca o estraendola fuori e dentro le labbra velocemente, eccitandosi... Lo stesso le ragazze che volgarmente le mostravano le loro fighe, alcune rasate completamente, altre pelose e certune a striscia, tutte toccandosela, battendosela con le dita, ridendo.

Smesso l'uso dell'elettrostimolatore, distrutta fu presa e rimessa nella posizione originaria con un terzo spettatore pronto a farla godere come una troia.

Inattiva e rassegnata si sentii morire di vergogna e paura.

Erano già passate due ore e loro non intendevano smettere, volevano umiliarla fino in fondo.

Clelia e Madame, lasciavano fare, Salvatore e i suoi amici osservavano in un tavolo riservato, in disparte, lontano dalla pista e dal quel suono musicale e fracasso di voci e urla assordanti, più che altro osservavano e si divertivano.

Serena sentiva la figa in fiamme per quegli orgasmi ripetuti e soprattutto non voluti.

Un giovane extracomunitario, forse albanese o rumeno, salito sulla pedana si mise a titillare il suo clitoride con le dita, mostrando tra un applauso, la figa aperta e bagnata a tutti.

La fece girare aiutandola e piegarsi in avanti con il culo a 90°, incominciando a deriderla, insultandola davanti a tutti, schiaffeggiando forte il suo sedere già rosso, tirandole i lunghi capelli appiccicaticci di sperma facendone una lunga coda e usandola come una frusta per batterla dolcemente sulla schiena e sul viso.

Madame Ingrid guardandola disse a Clelia:

“Troppo lunghi quei capelli!... Per quello che deve fare sono solo un impiccio!... Un fastidio!”

“Non ti preoccupare!” ...Rispose Clelia sorridendo maliziosa e perfida: “Ci penseremo noi a toglierti questo fastidio!”

Il D.J. Annunciò:

“E ora c'è il divertimento il finale!!... Preferite vederla godere chiavandola o inculandola?”

Fece una breve pausa e poi esclamò quasi suggerendo: “In culo? ...”

Ci fu un boato fragoroso e intenso e un… sìììììììììì!!!!!...Continuo, in risposta dalla folla di ragazzi e ragazze.

A quell'urlo Serena si sentì mancare.

Non sapeva cosa avessero in mente di preciso, ma capì che l'avrebbe sodomizzata.

Infatti, mentre ancora pensava, sentì un dito cospargerla di qualcosa di fresco sull'ano, un lubrificante e subito dopo il ragazzo salito prima, estrarlo duro e lungo fuori dai pantaloni appoggiando la sua cappella sul suo forellino già violato, Sentì qualcosa di duro comprimere sul suo buchetto rosa e premere.

Quel ragazzo spinse lentamente e glielo infilò dentro, nel culo, senza fatica. Non era vergine, la strada era già stata aperta e praticata da Nabil e Gilda, ma nonostante l'esperienza precedente, alla penetrazione il suo urlo fu talmente forte che le si incastrò la gola.

Quella inculata pubblica durò per 10 minuti interminabili, sotto gli sguardi e gli incitamenti di decine e decine di giovani. Lei inginocchiata con il busto eretto verso l'alto e i lunghi capelli aperti come un ventaglio sulla schiena.

Oltre al piacere che provava, pensava a quante umiliazioni stava subendo, e come era accaduto a sua madre inconsapevolmente si chiedeva perché il suo corpo reagisse in maniera diversa dai suoi pensieri... Lei non voleva godere assolutamente ...non voleva.

Ma le piaceva sentirlo scorrere nel retto ... e godeva.

Capì che ormai era rovinata come ragazza, la sua reputazione dopo quella sera sarebbe stata zero, era stata fotografata e filmata in posizioni oscene, che avrebbero girato per tutta la città e nella situazione che erano, lei e la sua famiglia, non poteva nemmeno rivolgersi alla polizia, meglio era tacere, ubbidire e subire.

Pensava al suo fidanzato, ai suoi parenti e amici... alla vergogna di quando l'avrebbero saputo, a cosa sarebbe successo.

Ma qualunque cosa pensasse in quel momento … considerava e sentiva quei 20 cm nel culo, dentro il retto con lo sfintere che le bruciava da impazzire, ma che la facevano godere.

La brutalità tra il piacere e la sofferenza continuò, mentre era inculata, le balorde del pubblico, chi per invidia alla sua bellezza, chi per pura depravazione, le sputavano addosso e le tiravano i lunghissimi capelli cercando di strapparli, facendola gridare dal dolore.

I capelli era la cosa a cui teneva di più, alcune riuscivano a strapparne alcuni fili, altre solo a farle male. Le odiava... piangeva e le odiava, sentiva un nuovo sentimento dentro lei, l'odio. L'odio verso gli altri che prima non aveva mai provato.

La monta continuò, finché tenendola stretta per i fianchi, tra il suo dimenarsi e lo sculettare come una puledra selvatica, lui si inarcò drizzandosi e irrigidendosi e con dei colpi secchi e ritmati, sborrò copiosamente dentro, avendo tutte due un orgasmo simultaneo.

Al termine il giovane restò ancora dentro lei, svuotandosi bene nel suo retto, poi lo sfilò lentamente, davanti a tutti che con fragore, gridando applaudirono forte, mentre Serena sfinita si lasciò andare e si accasciò al suolo.

La lasciò nuda e distrutta davanti alla gabbia, dove i ragazzi non l'aiutarono, ma sdegnandola si allontanarono chi a ballare, chi al tavolo con la propria ragazza, chi uscendo dal locale ridendo e accendendosi la sigaretta.

Serena si rialzò aiutata da due entraîneuse del locale, che prendendola sottobraccio, l'accompagnarono nuda tra qualche fischio e qualche battimano dei restanti clienti, nel retro, dove trovò Clelia e Nabil e quella strana signora ad aspettarla… Madame Ingrid, la Mistress.

“Brava! ...Hai dato un bello spettacolo.” ... Disse Clelia vedendola.

Serena piangeva, Madame le si avvicinò, la osservò bene da vicino, le spostò i lunghi capelli impiastricciati di sperma dal viso e dal corpo e sorridendo esclamò guardando Clelia: “Sì, va benissimo!”

“Vieni” ... Le disse Clelia prendendola per mano.

“Faremo di te una divetta, una starletta del porno, vedrai! ...Dopo quello che è successo stasera non ti puoi più rifiutare, domattina in città tutti parleranno di te.”

Serena confusa ascoltava.

“A breve lascerai casa tua e la tua famiglia e andrai a vivere con Madame Ingrid.” ... Le annunciò.

“È un'impresaria di spettacoli e video hard, ti inserirà in un nuovo ambiente, un ambiente fetish, dove si pratica il bondage e il sadomaso. Ti trasformerai esteriormente ed interiormente, esteticamente verrai tatuata, porterai il piercing, ti verrà inanellata la figa e i capezzoli e diventerai un’attricetta porno. Interiormente cambierai psicologicamente nel modo di pensare e giudicare i fatti, le situazioni e le persone. Avrai desideri e ambizioni diverse... e perverse!”

Proseguendo: 

“Ti piacerà vedrai!... Adesso sei un po’ confusa, sorpresa per l'accaduto, ma vedrai che apprezzerai tutto quello che ti insegnerà e ti farà fare madame.” Disse.

“Sei bella... alta e magra, hai un corpo splendido ... sei uno spettacolo solo a vederti.” Dichiarò Clelia, toccandole la chioma dorata.

“Questi però non vanno bene!” ... Esclamò riferendosi ai lunghissimi capelli biondi disordinati, sporchi e appiccicosi di sperma e di sudore: “Ma vedremo cosa si può fare!”

Lei non rispondeva, passiva piangeva in silenzio, sapeva che oramai era rovinata per sempre e in mano a quelle donne.

“Questi non le servono per il tipo di esibizioni e video che dovrà fare.” ... Aggiunse madame Ingrid, alzando in alto con due dita e lasciando ricadere sulle spalle i suoi lunghissimi e meravigliosi capelli biondi.

“Non ti preoccupare!... Ci penserò io! … Ti risolverò il problema.” ...Ripeté Clelia sorridendo:

“Conosco il parrucchiere adatto per questo tipo di lavoro che può metterglieli apposto con un taglio adatto.” ...Poi guardandola in viso la tranquillizzò accarezzandole ancora i capelli in modo materno, incurante dello stato in cui erano.

“Te li metterà in ordine Giovanni, cambierai solo stile” ... La rassicurò, sapendo quanto lei tenesse alla sua chioma.

Clelia e madame Ingrid chiacchierarono ancora un po’, poi si salutarono e si lasciarono.

Clelia tornò vicino a Serena a coccolarla, dicendole:

“Infondo tutto il male non viene per nuocere! ...Sei giovane e bella, inizierai una nuova vita e una nuova professione che ti arricchirà anche interiormente, non solo economicamente.

Sono sicura che farai carriera, il porno è un mondo particolare, con le sue regole e i suoi seguaci, ma ti piacerà.” ... Continuando: “La ragazzina bionda, semplice ed educata che conosciamo tutti sparirà per sempre, non abiterà più in te e lascerà il posto a una nuova Serena, provocante ed aggressiva.” ...E abbracciandola la strinse a sé in modo caloroso.

Lei si lavò, si fece la doccia e asciugò i capelli aiutata affettuosamente da Clelia che glieli pettinava, le fece rimettere i suoi vestiti, jeans e camicetta e scarpe con tacco.

Aveva gli occhi rossi, segnati dal pianto che dimostravano che era scossa dall'accaduto.

Uscirono dal locale, dicendole Clelia:

“Chiama al cellulare e avvisa tua madre, dille che per qualche giorno starai da me e che è una tua scelta!” ... E la portò con sé a casa sua.

Giunti, la fece accomodare, le diede da bere e aspettò che le passasse il singulto e si calmasse e parlarono.

Le fece una specie di lavaggio del cervello riguardo al suo nuovo lavoro con madame, decantandolo e rendendoglielo accettabile, incantandola e plagiandola, e dopo qualche ora, quasi mattino, convinta Serena prese il cellulare e chiamò sua madre informandola della novità.

“Come da lei? … Da quella megera!” …Le rispose Beatrice incredula, pensando di non essere ascoltata da Clelia che invece le aveva fatto mettere il vivavoce.

“Ma ti è successo qualcosa?... Ti hanno fatto qualcosa?” ... Chiese preoccupata da quella informazione.

“Ma no mamma!... Dai!!... Sto benissimo… mi fermo qui qualche giorno, poi domani ti dirò, è una mia scelta. Ho trovato un nuovo lavoro, farò dei video clip promozionali.”

“Come un nuovo lavoro? … Che tipo di lavoro? ...E l'università? I tuoi studi?” Disse.

“Uffa mammaaa!... Adesso non ho voglia di parlare, non mi va! ...Poi domani ti dirò ...sai quanto me ne importa dell'università oramai?” ... Le rispose seccata.

Si salutarono restando d'accordo che si sarebbero incontrate il giorno dopo.

Beatrice era inquieta al pensiero che sua figlia Serena fosse con Clelia e addirittura sua ospite in casa, sapeva che gente erano quelle persone, peggio dei serpenti, ma non poteva fare niente e si ripropose di parlare chiaro a Serena il giorno seguente.

Il giorno dopo la voce di quello che era successo al Macumba si sparse in un baleno nei bar della città.

Il suo fidanzato, montato da quello di Francesca di cui erano amici, non volle nemmeno più incontrarla, le telefonò:

“Non voglio più vederti, né sentire parlare di te …Sei una puttanaa!! ...Come tua sorella e tua madre e quel finocchio di tuo fratello!” ...Le urlò al cellulare.

Lei con gli occhi umidi chiuse la comunicazione.

Oramai tutti in città sapevano della degenerazione, depravazione e perversione della famiglia Gometti al completo e di quello che facevano.

In poche settimane furono sulla bocca di tutti, Beatrice che si prostituiva, suo marito che era latitante e ricercato per aver abusato di una minorenne albanese, Anxhela.

Francesca che era diventata una squillo, una puttana d'appartamento come sua madre e faceva anche spettacoli saltuari al Macumba. Il fratello Carlo diventato un trans dal nome Samantha e lo avevano anche visto battere nei viali dietro la stazione. Martina oramai era la ragazza di Nabil anche se non si sapeva, ed ora lei, la candida ed educata Serena, pronta a diventare una nuova porno attrice di film fetish...

L'unica che per ora era restata fuori dai cambiamenti era Martina, la gente ancora non conosceva cosa avesse fatto anche lei, con chi se la facesse, ma per lei avevano pensato a un destino più crudele ...da vera schiava.

 

 

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