I NOSTRI CONTATTI
IMMORALEX
SEGUI I NOSTRI SOCIAL:
angeverd53@libero.it
123456789
STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
All Right Reserved 2022
IX° Non desiderare la donna d’altri
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.
CAP. 34 LA SISSIFICAZIONE.
MARTINA e CARLO DALL'ESTETISTA.
NOTE:
I sessi, è vero, sono diversi; eppure si confondono. I transessuali sono splendenti miracoli di Dio, che noi uomini non possiamo non trovare attraenti. Con i loro capelli biondi, il rossetto lucente e le borsette Gucci, continuano a conquistarci. Alla donna, per essere perfetta, manca soltanto il pene. Di qui l’irresistibile attrazione esercitata su così tanti uomini dai transessuali, che incarnano, seppure in modo un po’ approssimativo, quell’ideale.
Dopo aver corrotto la sposina Barbara, ricattandola, un pomeriggio Clelia ingiunse a Nabil di portare Carlo e la biondina, come chiamava lei Martina, da quel trans Ucraino di Gilda l'estetista.
Nabil preparò tutto, li informò dicendo che sarebbero andati da una estetista per Carlo, che per gioco l'avrebbe truccato da donna e poi sarebbero andati fuori città in un ristorante a cenare, ballare e divertirsi dove non li conosceva nessuno.
Accettarono tutti e due.
Nabil e Martina, accompagnarono Carlo da Gilda.
Martina era divertita da quello che stavano per fare, anche se le dispiaceva per Carlo a cui in fondo voleva sempre bene e considerava ancora il suo fidanzato, almeno ufficialmente per la gente e la famiglia.
Per lei era un gioco, per Carlo no, lui stava attraversando una profonda crisi di identità ed era una scelta seria quella che si apprestava a fare... di provare a trasformarsi fisicamente in donna.
Arrivati, Nabil suonò il campanello e si aprì la porta elettricamente con uno scatto, entrarono e richiusero. I rumori esterni giungevano attenuati dai doppi vetri, una musica dolce e moderna si spandeva nell'aria assieme a un buon profumo femminile,
Gilda andò loro incontro sorridente salutando Nabil “Ciao bel moretto!” ...Esclamò.
“Ciao!” ... Contraccambiò lui sorridente.
Li fece accomodare e poi offrì loro da bere.
Carlo e Martina la guardarono con attenzione e stupore, sapevano che era un trans, ma pareva una donna bellissima, ben truccata, molto alta anche senza tacchi, indossava un camice bianco e aveva i capelli biondi platino legati dietro la nuca con un nastro.
“Che bella ragazzina bionda!” ...Esclamò Gilda accarezzando sul viso Martina.
“È questa la tua nuova compagna?” … Chiese a Nabil.
“Sì!” ...Rispose lui deciso, mentre Martina e Carlo restarono in silenzio accettando quella risposta.
Poi si girò verso Carlo, lo guardò e domandò: “E lui?”
“Sì!” ... Rispose Nabil.
“Questo è il ragazzo di cui ti ha parlato Clelia, il resto lo sai.”
Lei le si avvicinò parlandole al femminile:
“Ciao cara!... Sei carina! ...Hai fatto la scelta giusta ...Anch’io ero come te, un maschietto e ora sono donna e mi sento realizzata. Ti trasformerò in una bella femminuccia e vedrai quanti bei maschietti ti verranno dietro. Diventerai più graziosa della tua ex fidanzatina.” ... Sussurrò guardando Martina negli occhi.
Accarezzò anche lui sul viso, poi lo prese per la mano invitandolo a seguirla.
“Anche alla ragazzina dopo!” ... Esclamò quasi parlando da sola allontanandosi e passando davanti a Martina, e accarezzandola nuovamente nel viso sussurrò: “Sei Carina!... Sei così giovane e bella!... Sei pronta?”
“Pronta a cosa?” ... Chiese Martina curiosa. “A farti fare il tatuaggio.” ...Rispose Gilda sorridendo.
Martina non capì e la guardò smarrita, ma Nabil le fece un cenno come a dire che scherzava.
Gilda portò Carlo nella stanzetta sul retro, su quel lettino dove già era stata sua madre e sua sorella Francesca e molto presto sarebbe passata anche Serena, tutte avrebbero ricevuto lo stesso trattamento.
“Sei molto bello!” … Sussurrò Gilda a Carlo: “E da femmina lo sarai ancora di più! Sei fine nei lineamenti e arrotondato nelle forme del corpo, non ci vorrà molto a farti diventare una vera femmina!”
A quelle parole Carlo ebbe un tuffo al cuore, quel trans l'avrebbe trasformato, lo avrebbe fatto diventare come lei, come si sentiva veramente dentro di lui ...donna! ...
Aveva nello stesso momento paura e desiderio di quel cambiamento, repulsione ed attrazione del suo prossimo ruolo sociale e di genere, della sua nuova condizione fisica.
Gilda fece accomodare Nabil e Martina su due poltroncine adiacenti al lettino, mentre invitò Carlo a spogliarsi nudo. Quando lo fu, lo scrutò bene e lo accarezzò con le sue grosse mani oramai femminili, curate all’eccesso e perfette, dalle lunghe dita flessibili e unghie colorate.
“Hai una bella pelle!... Chiara e morbida e pochissima peluria bionda, davvero come le donne!” Esternò Gilda.
Carlo abbozzo un sorriso di contentezza e gentilezza guardando Martina, che lo ricambiò sorridendole anche lei.
“Vieni! ... Sdraiati sul lettino.” Lo sollecitò Gilda e lui ubbidì e si sdraiò.
E intanto che preparava i prodotti per il trattamento, lei gli parlava:
“Ti farò diventare come me, un trans!... Vedrai che sarà bello, ti piacerà esserlo.
Sarai donna e uomo contemporaneamente, bisex come lo sono io e non dovrai più nasconderlo a nessuno. A me piace prenderlo nel culo e sbocchinare e Nabil lo sa!!” ... Disse guardandolo negli occhi, mentre quel giovane marocchino rideva divertito.
Proseguendo il discorso continuò: “Ma pure chiavare e inculare anche qualche donna, che sia una bella signora matura o una ragazzina è indifferente.”
E intanto che lo informava, osservava Martina con libidine che imbarazzata abbassò gli occhi al suo sguardo penetrante.
“Ti farò diventare più femminile della tua ex fidanzatina e ti farò crescere il seno come il mio, intanto da oggi inizierai a prendere gli ormoni che ti faranno sentire e diventare donna dentro e fuori. Te li darò io!” ... Aggiunse.
E mentre Martina e Nabil seduti osservavano cosa faceva, Gilda avvicinò il carrello con gli strumenti al lettino e mise sulla piastra di un fornelletto elettrico, un contenitore di metallo a riscaldare della cera per epilare. Poi nell'attesa iniziò a passargli il rasoio a lama sul viso, senza schiuma, portandogli via quella poca peluria giovanile e bionda che aveva.
Si avvicinò alle chiare sopracciglia di Carlo e con mano sicura e ferma, con il rasoio gliele ritoccò e strinse lasciandogli quasi un filo di peli, che con le forbicine accorciò in altezza, per poi sfoltirle iniziando a strappargliele con la pinzetta.
“Vedrai ... dopo vari trattamenti con la pinzetta li toglieremo del tutto! ...Le farai a matita o te le farai tatuare.” Pronunciò.
Il viso di Carlo dopo quel trattamento era diventato liscio come quello di un bambino e aveva un'espressione quasi infantile.
Subito dopo prese le forbicine e con professionalità in pochi passaggi gli tagliò tutti i peli pubici lasciandole il pene quasi pulito.
Nel frattempo la cera si era scaldata, la prese e la passò con la spatolina sulle gambe prima e sui peli accorciati del pube e degli inguini dopo, mise delle strisce di tessuto sopra premendole contro la cera fluida e nell'attesa che si raffreddasse, gli fece alzare le braccia e gli rasò le ascelle.
“Vedrai!... Ci vuole uno strappo deciso e via se vuoi eliminare ogni ombra di pelo dalle gambe, dall'inguine e da sopra le labbra per almeno un mese, è questa la soluzione giusta, niente brividi, soffrire un poco per essere belle si può!... Vero Martina!” ... Esclamo girandosi e guardandola sorridente.
Martina annuì.
“E comunque quando vuoi vieni pure qui da me che ti depilo e trucco io, ti faccio bella e un buon prezzo, se non ci aiutiamo tra di noi trans…!” Disse.
Carlo passivo sorrise e intanto si lasciava fare tutto, con emozioni contrastanti di desiderio e pentimento.
Nel mentre Gilda parlava sia con Carlo che con Martina.
“Naturalmente, non dovrai cambiare solo nell'aspetto, ma anche nell'atteggiarti, nel porti, devi non solo sembrare e apparire… ma anche “essere” femminile, sentirti una vera donna anche nel pensare, devi essere consapevole di questo tuo passaggio evolutivo, della tua trasformazione, che tu oramai sei una donna.
Sarai femminile nei gesti e nelle forme, depilata totalmente, profumata, e truccata, addestrata a camminare su tacchi a spillo, parlare con voce bassa, calda e femminile. Dovrai essere sempre umile nell’atteggiamento verso tutti gli uomini, amerai le umiliazioni e le punizioni e soprattutto l'attesa di esse.
Vedrai!... Ne sarai felice, arriverai ad amare il piacere di dare piacere, senza necessità di provarlo tu. Amerai gli uomini e le donne.
Gilda lo stava facendo diventare una femmina non solo fisicamente ma anche psicologicamente, una lolita, una troietta pronta a battere per strada e fare pompini come aveva iniziato lei da giovane, e intanto gli faceva un piccolo lavaggio di cervello.
Era perverso ed eccitante assistere e sentire quello che gli diceva...
Stava iniziando la Sissyfication (Sissificazione)di Carlo, così chiamata in termini scientifici la sua trasformazione da uomo a donna e da donna a sottomessa e schiava...
Quando ebbe finito con la cera, dopo avergli depilato le gambe e le braccia, e non senza dolore e qualche gridolino il pube e gli inguini, gli disse di girarsi.
“Girati ora! … Dammi la chiappa del tuo culetto!” Esclamò.
Carlo pensando che doveva passare anche lì la ceretta si girò ma mormorò:
“Ma non ho peli nel sedere!”
Ma mentre lo diceva, Gilda appoggiò della carta, la inumidì e togliendola restò il calco della esse cerchiata, e prima che Carlo potesse parlare, avvertì appoggiare qualcosa, ascoltò un ronzio e sentì pungere a ripetizione sul gluteo, ma senza dolore.
“Ma che fai?” Esclamò stupito e curioso.
“Ti faccio un bel tatuaggio rosso, una esse cerchiata, un marchio.” Pronunciò mentre muoveva la penna elettrica e lo tatuava riempiendo di colore la esse e il cerchio.
Capì che era la stessa esse che aveva nel gluteo sua madre, la esse rossa di Salvatore, ma non disse nulla, non ne ebbe il coraggio, chinò la testa e umiliato e godente di sottomettersi a loro, la lasciò fare.
Quando ebbe finito mise una garza e un cerotto con la raccomandazione di non bagnarlo per 24 ore e poi gli disse.
“Ora voltati a pancia in su!”
Quando lo fece, evidenziando quella piccola escrescenza di carne pallida e molla che aveva tra le gambe, chiamò Martina dicendo:
“Vieni bellina! ... Aiutami!”
Lei si alzò turbata e tremante: “Cosa devo fare?” ... Chiese impacciata.
“Mi devi aiutare!” …Rispose Gilda coinvolgendola. “Anzi devi essere tu l'artefice della trasformazione del tuo fidanzatino in una troietta!” ... Aggiungendo: “Vedrai!... Sarà molto eccitante per te farlo diventare donna.”
Martina confusa e imbarazzata l'aiutò, ma era anche curiosa ed elettrizzata di quello che doveva fare.
Mentre Gilda parlava, lei le stava di fianco ad ascoltare.
“La depilazione e il trucco ripareranno gli inconvenienti della sua mascolinità. Siamo fortunate, il tuo ex è molto predisposto fisicamente al cambiamento femminile, sia fisicamente che psicologicamente. Come sai Martina il trucco per noi donne è molto importante, ma lo è soprattutto nella trasformazione di un ragazzo in un trans o in una Sissy, serve ad eliminare le tracce dei caratteri virili esterni, per quelli interni ci vuole la chirurgia e gli ormoni e per quelli mentali ci vuole un buon addestramento.” ... E rise...
Rivolgendosi a Carlo lo esortò: “Rilassati e reclina la testa leggermente indietro, stiamo per farti uscire dal pianeta uomo, al tuo posto verrà fuori una deliziosa e incantevole Lulù, hai già scelto il nuovo nome femminile?” ...Chiese Gilda.
“No!” ...Rispose Carlo esitante ed emozionato.
“Beh, pensaci prima che finiamo, così la tua Martina ti battezzerà donna.” … Aggiunse ridendo, dicendole:
“Martina!... Avvicinami quel carrello, ci sono tutti i prodotti per il beauty.”
Poi guardandogli con la lente di ingrandimento a lampada, la pelle del viso esclamò: “La cute è perfetta, questo ci aiuta molto.”
Gilda era una vera esperta nella cosmesi estetica, oltre il diploma, aveva numerosi attestati che comprovavano la sua capacità.
“Vieni bellina!... Truccalo tu, che così sarà più perfido e umiliante per lui, io ti passerò i prodotti e ti suggerirò.” ... Annunciò a Martina e così dicendo le passò il fondotinta, le creme e i cosmetici utili per il maquillage e nell'aria si sparse un profumo di olii vegetali ed essenze aromatiche che entrarono nelle narici di tutti.
Tremante Martina su suggerimento di Gilda con una spugnetta stese il fondotinta su tutto il viso di Carlo, poi i suoi gesti divennero più sicuri, ripassò più volte le zone sensibili, mentre Carlo iniziava a rilassarsi perdendo la tensione che aveva accumulato, permettendo ai muscoli mimici e ai mascellari prima contratti e serrati, di rilasciarsi.
Come se giocasse con la sua vecchia bambola Martina aprì un astuccio di cipria profumata passatole da Gilda, che spandendosi sulla pelle e sull'aria, provocò anche un respiro di lussuria.
“Vedrai! La tua ex fidanzatina ti farà diventare una troietta, una vera porcella!... Quando ti osserverai e sentirai donna, ti verranno pensieri depravati e desideri osceni vedrai!” Gli disse ridendo.
Martina prese il piumino per il trucco impregnato di polvere rosa e lo passò sul naso, gli zigomi e la fronte di Carlo, rendendoli eterei.
Ora veniva la parte difficile, della perfezione dei lineamenti, fu Gilda a dire: “Ora faccio io bellina... ci vuole mano ferma e capacità per non fare errori, tu mi passi i prodotti e io procedo. Intanto prepara le unghie ricostruite da applicare su quelle vere e smaltagli anche quelle dei piedi con quel colore rosso fuoco. Quello lo puoi fare tu.” ... La esortò indicandoglielo.
Con una matita passatale da Martina, mentre lei si dedicava a smaltare le unghie dei piedi, Gilda la fece scorrere vicino ai bordi delle palpebre per allungare la forma degli occhi sugli angoli esterni. Poi mise l'ombretto dorato e il mascara nero e le sopracciglia lunghe finte. Il trucco degli occhi era finito.
“Aprili e chiudili più volte.” ...Lo invitò Gilda dicendogli:” Sembri una puttanella che sbatte gli occhi al suo cliente.” ... Mettendosi a ridere e facendo ridere tutti.
A sua richiesta Martina le passò l'astuccio con il rossetto che Gilda aprì, spandendo nuovi profumi di cosmesi per l'aria.
La sua mano ferma appoggiò il lipstick profumato sulle sue labbra di Carlo e muovendolo sapientemente, il rossetto scivolò lucidandole e scurendole, penetrando nelle pieghe e uniformandone l'aspetto, dando forma, volume e fascino a quella bocca maschile, trasformandola in femminile.
Con la matita scura disegnò il contorno labbra, alterandone il profilo naturale, rendendole più carnose e invitanti.
Aveva finito il trucco, anche Martina aveva finito con le unghie dei piedi.
Gilda mise un nuovo carrellino sotto le mani di Carlo e una alla volta gli ricostruì le unghie, applicando quelle nuove sopra alle sue.
A Carlo erano venute delle mani bellissime, molto femminili con unghie lunghe laccate rosso fuoco e brillantini laterali.
Ora era pronto, truccata ... quasi femmina.
Si alzò e Martina su cenno di Gilda prese degli abiti su un ripiano e li mise su una poltroncina vicina, assieme a un paio di sandali rosa con decolté a tacco altissimo, sotto lo sguardo divertito di Nabil seduto di fronte a osservare.
Martina eccitata da quello che stava avvenendo, le passò un perizoma di seta traforato, molto femminile e sexy, che avrebbe imbarazzato anche lei indossarlo. Carlo lo mise e racchiuse la sua piccola escrescenza sessuale in quel piccolo triangolino di tessuto che diventò gonfio. Sentì subito una bella sensazione, eccitante e indescrivibile a indossare quell’indumento sexy femminile, poi mise un reggiseno con push up che diede gonfiore ai pettorali, trasformandoli in piccole mammelle, della stessa fattura e lavorazione del perizoma.
“Vedrai!... Con il tempo gli ormoni faranno il resto, sei giovane e te lo faranno crescere bello e sodo come il mio e anche un piccolo interventino di mastoplastica ti starà bene.” Gli sussurrò Gilda accarezzandolo.
Lui si guardò allo specchio e sorrise, iniziò ad avere il batticuore nell’incominciare a vedersi già ragazza, depilata e femminile.
Si sedette sulla poltroncina e come aveva già visto fare tante volte a sua mamma e alle sue sorelle, di sua iniziativa infilò le calze autoreggenti lentamente per timore di romperle, tirandole su e aggiustandole con le mani larghe. E le belle sensazioni che provava iniziarono a moltiplicarsi.
Gli occhi gli brillavano, provava gioia e paura, incertezza e eccitazione insieme nel sentirsi donna.
Continuò alzandosi e indossando una camicetta femminile bianca, con ricami di pizzo e brillantini e poi si infilò eccitato in una minigonna sempre bianca, prima un piede e poi l'altro, la portò alla vita e la chiuse con la cerniera sul fianco.
Si sedette di nuovo e i sandali rosa col tacco altissimo e si rialzò barcollando e tremante come una foglia.
Gilda gli portò una parrucca delle sue di capelli veri, lunghi e mossi, biondo platino, gliela mise e subito al collo le fece indossare varie collane di perle ognuna di un colore diverso, bianca verde e azzurra, dove il turchese predominava avendocelo anche a braccialetto con tre giri sul polso. E lo esortò:
“Girati!!! ... Ora sei donna!! O meglio una bellissima ragazza!”
“Dioo!!” ... Esclamò meravigliata nel vederlo Martina: “Sembra!... Sembra... davvero una ragazza!”
“Allora dalle un nome!” Le disse Gilda e rivolgendosi a Carlo lo informò:
“Sarà lei, la tua ex a scegliere! ...” Dicendo sorridendo a Martina:” Come la vuoi chiamare la tua nuova amica troietta? ... Spetta a te battezzarla e farle da madrina…su!” … La esortò vedendo lo stupore e l'esitazione di lei a quella scelta.
Martina non sapeva, ci pensò, poi esclamò sorridendo: “Samantha!!”
“Bene!... Da oggi ti chiamerai Samantha!” …. Ripeté Gilda a Carlo.
Lui si riavvicinò allo specchio e tremante si guardò... restò sorpreso e turbato. Era donna a tutti gli effetti, le mancava solo il seno e la figa.
L'immagine che lo specchio rifletteva, non era di Carlo, ma di una ragazza bellissima di nome Samantha, che per i lineamenti sul viso assomigliava alle sue sorelle.
Lui-lei era felice, ruotò più volte su sé stessa guardandosi davanti, dietro e di profilo slanciato su quei tacchi, poi andò vicino a Nabil che alzatosi la guardava sorpreso e incredulo e avvicinatosi gli toccò il culo.
“Sei davvero una bella figa!! Sembri Serena!” ... Le sussurrò e attratto dal suo nuovo aspetto lo baciò in bocca con la lingua dentro, mentre Martina guardava eccitata e stupita con una punta di gelosia e invidia quello che vedeva.
La voce di Gilda la distolse dalla sua distrazione.
“Vieni ora depilo e trucco un po’ te bellina!” Esclamò.
Martina sconcertata e sorpresa abbozzò resistenza: “Me?... Ma io...!! ...Io non voglio essere depilata!” ...Esclamò.
“Su!... Su!... Non fare storie, ti rendo solo un po’ più adulta, sembri una ragazzina appena uscita dal collegio così.” ... Le rispose decisa Gilda, mentre anche Nabil e Samantha la incitavano:
“Ora tocca a te!!... Dai! ...Su!”
Vedendo la sua esitazione Gilda autoritaria esclamò: “Spogliati!!...Togli lo slip!!”
Lei timorosa e confusa lo fece, tolse lo slip.
“Fai vedere? ...Oddiooo!!! “Esclamò:” Alla tua età hai già un piccolo bosco bruno in mezzo alle gambe!... Via…via tutta quella robaccia inestetica! Sdraiati che lo togliamo!” ... La esortò Gilda.
“Ma no!” ...Bisbigliò Martina contrariata... Ma lei continuò:
“Su!... Sdraiati senza slip e alza la gonna tirala su fino all'ombelico” ...La spronò decisa e lei inquieta e intimidita dal suo modo autoritario ubbidì.
Vide Gilda prendere dal carrello un paio di forbicine e come aveva fatto con Carlo/Samantha iniziò a tagliarle i peli della sua fighetta dicendole:
“I peli non si lasciano troppo lunghi, altrimenti rischi che la ceretta li spezzi anziché estirparli alla radice e né troppo corti, se no non vengono presi dalla cera. Vanno tagliati a 4-5 mm circa, come ho fatto con il tuo ex fidanzatino, Samantha. Hai visto?” ...Chiese.
“S!... Sì!” Rispose Martina in tensione.
Quando furono cortissimi, di poco fuori della pelle, prese dal contenitore scalda-cera rimesso a riscaldare, della cera liquida, la fece raffreddare e solidificare un poco e quando fu a temperatura giusta la mise sui peli accorciati con la apposita spatola, applicandola intorno alla sua fessura vulvare, facendola sobbalzare dall'improvviso sbalzo di temperatura.
Martina avvertì sulla pelle del pube un calore forte invaderla, che si unì con quello che sentiva dentro la sua vagina, avvampando in viso dalla vergogna e dall'eccitazione.
Gilda prese delle strisce di tessuto e le mise in diagonale nel senso dei peli, premendole sulla cera calda.
“Non avere paura bellina!... Sentirai un po’ di male subito, ma poi passa.” ... Così dicendo Gilda prendendo per i margini la striscia solidificata sulla cera, con un colpo secco la tirò forte strappandole la cera e i residui dei peli dalla vulva attaccati.
Martina lanciò un grido di dolore, sobbalzò e le vennero le lacrime agli occhi.
Veloce Gilda, rimise subito una striscia adesiva a strappo a freddo, premendola forte sulla cute ormai liscia e ritogliendola rapida con uno strappo, ripetendo il gesto passando più volte sopra e intorno alla sua fighetta calda, facendogliela diventare rossa ma liscia come il vetro.
“È un metodo brasiliano questo si tolgono più bulbi dai follicoli. Ecco guarda!” ... Le disse Gilda mettendole uno specchio tra le gambe:
“Ora ce l'hai depilata e liscia come me e la tua Samantha o se preferisci come ce l'avevi qualche anno fa, senza un pelo!... Solo un po’ arrossata!”
Martina tirò sul capo e si guardò allo specchio, vedendo la sua fighetta nuda, depilata, arrossata, ma senza un pelo.
Riabbassò il capo pensando a cosa avrebbe detto a sua madre se in bagno l'avesse vista depilata.
Mentre era assorta, sentì la voce di Gilda dire:” Ti passo un po’ di crema a base di olio di mandorle, così lenisce l'irritazione sulla fighetta e ti fa passare il bruciore e il rossore e da un tubetto sul carrello prese una crema, ne mise un po' sul suo grosso dito affusolato e la spalmò tra, sopra e intorno alle grandi labbra e gli inguini di Martina, iniziando a massaggiare.
Martina non avrebbe voluto, ma restò ferma, passiva a gambe larghe, mentre lei la massaggiava.
Poco dopo, quei movimenti iniziarono a piacerle.
Chiuse gli occhi per reazione e pudore, sentendo la voce di Gilda dire:
“Ti piace eh!! … Sei tutta bagnata!!” … E così dicendo le infilò lentamente il dito medio dentro la sua fessura, facendola sussultare, muovendolo avanti e indietro praticandole un ditalino senza che lei dal piacere che riceveva cercasse di fermarla.
Iniziava a godere. Ogni tanto apriva gli occhi e li richiudeva guardando Nabil che di fronte le sorrideva osservandola.
Lui sorridente ed eccitato, la osservò ancora mentre Gilda la masturbava, poi prese per mano Carlo, anzi Samantha e la baciò sulla bocca, limonandola in un bacio caldo e passionale, lingua a lingua, sussurrandole all'orecchio di succhiarglielo.
E mentre Samantha si preparava, sentì dire:
“Guarda Martina!!” ... E Gilda la scosse facendole aprire gli occhi e tirandola su con il busto.
“Guarda Samantha!... Il tuo ex fidanzatino che fa un pompino a Nabil.”
Samantha si abbassò e aprendo la cerniera dei pantaloni di Nabil, gli tirò fuori il cazzo, lungo, duro e scuro e restando accucciata su quei tacchi altissimi davanti alle sue gambe, incominciò a leccarglielo, a prenderlo in bocca spompinandolo, succhiandoglielo. Il ruolo, l'aspetto e il sentirsi femmina ed esserlo davvero lo esaltava e eccitava.
“Vedrai che imparerà in fretta!” ... Disse Gilda guardando Nabil negli occhi.
Martina era eccitata anche lei da quella scena, nel vedere il suo fidanzato reale travestito da donna spompinare il cazzo di quel giovane marocchino ora suo amante.
La eccitava quella scena e Gilda se ne accorse.
“Ho anch'io una sorpresa per te bellina!” ...Esclamò togliendo il suo lungo dito da dentro la fighetta.
“Quale?” ...Chiese Martina esitante e con voce flebile.
Lei sorrise e non rispose, ma iniziò a sbottonare il camice, fino a toglierlo completamente, restando solo in reggiseno e con un mini perizoma che tolse subito mostrandole il suo cazzo duro e lungo uscire fuori piegato dal quel gonfiore sotto il tessuto e raddrizzarsi subito.
Martina restò scioccata ... Non aveva mai visto una cosa simile. Non aveva mai visto un trans nudo. La osservava, era una vera donna con il cazzo, era spaventata e turbata da quella vista.
Gilda sganciò il reggiseno e fece uscire due grosse mammelle artificiali, sode e rotonde.
Godeva dello stupore di quella ragazzina che aveva davanti.
“Vieni!... Vieni sul bordo!” ...La sollecitò a scivolare con il sedere sul lettino.
Aiutandola l'avvicinò con le natiche al limite del margine: “Ricordi cosa ho detto prima?”
Martina restò in silenzio, confusa … non ricordava, lei proseguì:
“Ho detto ... che mi piace prenderlo nel culo ... ma anche chiavare. Ho detto che sono bisex!” ...
Martina innocentemente annui con il capo, a confermare che ora si ricordava di quella frase.
“Bene!!” … Esclamò Gilda: “Questo è un momento che voglio chiavare, sono eccitata e il tuo fighino mi piace.” ... E così dicendo avvicinò quel grosso pene che aveva tra le gambe sulle sue labbra vaginali, lo appoggiò sulla fessura al centro e spinse lentamente dischiudendola, perché già eccitata e bagnata.
Lo fece entrare in lei facendola sussultare, iniziando a chiavarla lentamente e a farla godere su quel lettino, dove erano già passate a sua insaputa quelle che avrebbero dovuto diventare, una sua suocera Beatrice e l'altra sua cognata Francesca.
Martina passiva, apriva e chiudeva gli occhi vedendo sopra lei una donna che la stava chiavando e baciando in bocca, facendole sentire la sua lingua calda contro la sua.
Per reazione a quel piacere nuovo e perverso, ebbe una scarica di adrenalina e iniziò a muoversi con il bacino, scuotendosi tutta, godeva, finché ebbe un orgasmo tra le braccia di quel trans, stringendolo a lei, il suo falso sodo e voluminoso seno di silicone, contro il suo fiorente ed esile. Lo abbracciò e baciò godendo.
Gilda non venne, lo tirò fuori lungo e dritto e tutto umido di umori e piacere vaginale di Martina, dicendole di mettersi in ginocchio sul lettino che voleva incularla.
“Intanto mentre te lo faccio!... Guarderai quella troietta del tuo ex ragazzo Samantha che si fa inculare da Nabil.” Le mormorò aiutandola a girarsi.
Martina abbozzò una reazione negativa, aveva timore di Gilda, ma le piaceva come la trattava ed era eccitata e la lasciò fare ubbidendo.
Difatti dopo essersi fatto fare per un po’ il pompino, Nabil fece mettere in ginocchio Samantha / Carlo sulla poltroncina dove prima era seduto lui, mettendolo con il culo bene fuori e divaricandogli le gambe. Le alzò su la minigonna e spostato di lato, fuori dal solco intergluteo la striscia di tessuto del perizoma, gli appoggiò il glande sull'ano oramai slargato dalle ripetute sodomie e spinse penetrandolo. Iniziò a incularlo brutalmente vestito da donna, infilandolo a fondo, scuotendolo tutto e dandogli fremiti di piacere e godimento; mentre con un braccio allungato sotto il suo pube, prendendogli il cazzetto in mano iniziò a masturbarlo velocemente mentre lo inculava.
Anche Gilda iniziò con Martina. Le alzò bene la gonna sulla schiena, passò una crema sul suo ano, poi appoggiò il glande rosa e iniziò a spingere, penetrandola e facendola sussultare. Tenendola forte e ferma sui fianchi lo infilò tutto fino in fondo, non senza difficoltà, facendola sobbalzare, anche se non era la prima volta che Martina lo prendeva in culo.
Pur essendo abituata ad essere inculata da Nabil, ogni volta, nonostante sapesse come fare, sentiva un po’ di sofferenza. Ma penetrandola del tutto Gilda cominciò a muoverlo avanti e indietro e a lei iniziò a piacere.
Guardando Nabil, restò sconvolta ed eccitata da quella scena, dall'ansimare e dai gemiti di piacere di Samantha, mentre dietro di lei Gilda stava facendo lo stesso, titillandole il clitoride.
Poco dopo godeva ad essere inculata da Gilda come Samantha/Carlo lo era di Nabil.
Dentro quella saletta con un dolce sottofondo musicale, tra i profumi di cosmesi e l'odore del sudore e sesso, si respirava anche l'ansimare e i gemiti della perversione sodomita.
Poco dopo Martina vide il suo ex fidanzato Samantha, inarcarsi gridare forte: “Sììì!!” Sotto i colpi veloci e profondi di Nabil che incominciò a sborrare dentro di lui.
Lei nell’osservare mentre a sua volta veniva sodomizzata, iniziò a fremere, i capezzoli rosa del suo seno, erano duri e turgidi sotto le dita di Gilda, che tenendola ferma con un braccio sotto il ventre piatto e l'altra mano sui lunghi capelli biondi, iniziò a incularla più forte, con colpi brevi, profondi e vigorosi che la staccavano e alzavano dal lettino.
“Sìì!! ...Sììì!!... Sìììì!!” ... Gridò Martina godente in preda alle contorsioni, aprendo e chiudendo gli occhi e dondolando lateralmente la testa e i lunghi capelli dal piacere.
Sembrava una cavallina imbizzarrita a carponi sul lettino, appoggiata alle sue braccia tese e dritte con il sedere sporgente, mentre veniva inculata da uno stallone in piedi dietro di lei e non da un trans.
Ebbe l'orgasmo e godette forte muovendosi, sbattendosi e gridando.
Poi senti Gilda irrigidirsi dopo essere andata veloce, rallentare il ritmo quasi a fermarsi e risentì quel benessere che già le aveva dato più volte Nabil, avvertì il caldo sperma entrare a schizzi dentro lei, nelle sue viscere, sentendolo piacevole e abbondante sopraggiungere.
Avvertì il caldo sottoforma di sperma arrivare e spandersi nel suo ventre, invaderla dentro godendone tanto, stringendo per reazione al piacere le dita delle mani a formare dei pugni, che afferrando tiravano all'interno di loro il lenzuolino che copriva il lettino.
Al termine, Gilda lo tolse da dentro lei e quasi come se fosse un tappo, si sentì un leggero flop e l'uscita lenta di un soffio di aria intestinale.
Martina restò così un attimo, con il suo roseo buchino completamente aperto, allargato, quasi che si potesse vedere l'interno, poi lentamente, palpitando iniziò a richiudersi.
Lo stesso aveva fatto Nabil che stava rimettendo a posto i suoi calzoni e Samantha la gonna.
Martina fece per alzarsi:
“Aspetta!!” ... Le disse Gilda: “Non ho finito!” ...Mentre lei era ancora in quella posizione genuflessa sul lettino con il sedere protruso indietro e l'ano ancora dilatato e il transessuale le ripeté:
“Ferma!!... Non muoverti bellina!” ...
Posò sulla sua natica pallida e soda il piccolo disegno di alcuni centimetri, lo bagnò e dopo averlo compresso lo tolse facendo restare il calco sulla cute, poi velocemente con maestria con l’apposita penna elettrica che usava per tatuare il contorno delle labbra o le sopracciglia, in pochi minuti lo passò sopra il calco riempiendolo di colore rosso.
Martina ferma a quel comando e ancora estasiata, sentì solo un leggero pizzicorino sulla pelle del gluteo e ancora godente non ci fece caso. Ma al termine girandosi, notò stupita che aveva una esse rossa tatuata sulla natica destra, come quella di Carlo, lunga almeno cinque, sei centimetri, imprigionata in un cerchio nero.
Anche lei era con la esse di Salvatore, il suo simbolo, il marchio della sua scuderia, ma significava anche slut, slave, soumise e loro non lo sapevano.
Ora erano marchiati, come la mamma di Carlo e Francesca prima di loro e come tutte le prostitute che lavoravano per Salvatore e Clelia.
Non dissero niente di quel tatuaggio, non parlarono tra loro, lo lasciarono coperto dalla garza, Martina si rimise in ordine, si asciugò la figa dagli umori avuti e l'ano dalle creme e dallo sperma di Gilda che fuoriusciva.
Pensava se l’avesse visto sua madre quel disegno, erano guai, lei era contraria ai tatuaggi e considerava: “Proprio una esse sul gluteo dovevano farmi?... Come un marchio su una vitellina?!”
Rifletteva su cosa poteva inventare e dirle per giustificarsi se l'avesse vista, non bastava la fighetta tutta depilata come le escort, ci mancava anche il tatuaggio...
“Dove andate ora?” ...Chiese Gilda a Nabil, che rispose ridente, mostrando il suo incisivo spezzato:
“Al Macumba... al ristorante, dal signor Salvatore!” ...
“Ah bene!” ...Esclamò Gilda sorridendo:” Gli porti le due troiette ... si divertirà allora!”
Rimessisi a posto uscirono tutti e tre, Nabil in mezzo a due ragazze bionde e bellissime, sarebbero andati in quel locale malfamato, dove Salvatore con Clelia assieme a Vlade e altri amici li aspettavano.
Per commenti, suggerimenti, idee, notizie o critiche, scrivere a:
dressage1@hotmail.it
Grazie.
I contenuti presenti sul blog "Immoralexx" dei quali è autore il proprietario del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o ridistribuiti in forma parziale o totale senza previo accordo con l’autore stesso e citando sempre la fonte d’origine.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
Copyright © 2019 Immoralex. All rights reserved.