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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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STORIE IGNOBILI

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.

STORIE IGNOBILI

 

MOGLIE OFFERTA ALLA TRANS DAL MARITO.

(EMMA)

             

NOTE:

“I moralisti non riusciranno mai a capire che l'infelicità sessuale è parte integrante dell'ordinamento sociale che essi difendono. Io definisco la mia sessualità nei termini delle persone che amo, siano essi maschi o femmine.”

EMMA.

 

PREFAZIONE

Alle lettrici e i lettori.

Credete che con le transessuali ci si accoppiano soltanto gli uomini? Ebbene no! Come potrete apprendere leggendo questa storia le trans, quelle anche attive sessualmente, coi loro cazzi duri ed eretti sono capaci di chiavare e far godere parecchio anche le donne. Possono soddisfarle più di quanto si possa immaginare, a volte più di un uomo e quindi considerate che le lesbiche non sono le uniche antagoniste dei maschi etero.

La natura delle trans è comunque maschile seppur esteticamente hanno deciso di essere femminili e assomigliare alle donne. Esse hanno sviluppato con ormoni e chirurgia estetica il seno, il sedere, il fisico in generale e lineamenti del viso rendendoli femminili, ma nella parte intima per eccellenza non possono far nulla da sole tranne che decidere di ricorrere all’intervento chirurgico e la ricostruzione vaginale. Ma allora perderebbero lo status di trans e diventerebbero donne a tutte gli effetti, quindi solo una brutta copia dell’originale. Non sarebbero più uniche, forme di ermafrodite mitologiche desiderate da uomini e donne. Le transessuali vogliono essere così di loro volontà, con il corpo femminile e il pene maschile.

A tutte le donne piace giocare con il corpo femminile, ma allo stesso tempo, hanno anche bisogno di un uomo che le possegga e le desideri fortemente, quindi per una donna essere chiavata da una trans è il massimo, perché esso racchiude in sé tutte due queste qualità, dell’essere maschio e femmina. Gli uomini o le donne, in una trans possono avere tutto questo e dunque non c’è da meravigliarti se molte signore come è capitato alla protagonista della nostra storia- confessione accettano un rapporto sessuale con una trans.

Sentirsi stuzzicate da questo argomento è qualcosa di molto più normale di quanto si pensa in giro. Spesso la gente si lascia condizionare dai luoghi comuni, ma bisognerebbe cercare di essere sé stessi e di guardare il prossimo senza nutrire pregiudizi nei loro confronti.

D’altra parte, qualora una donna decidesse di farsi chiavare da un’altra donna, una trans oltre che da un partner, non sarebbe la prima volta al mondo che accade una cosa simile e vi assicuro che in quanto saper far provare piacere e godimento anche alle donne, le trans non sono seconde a nessuno. Già diverse donne hanno vissuto questa esperienza ed alcune di loro sono anche fiere di averlo fatto, di continuare a farlo e di andarlo a raccontare con chiunque si trovino a parlare dell’argomento. Altre invece come me, sono donne sposate con figli adulti, che in silenzio tengono chiuse dentro di loro questa meravigliosa esperienza e la ricorderanno con piacere. 

Ora mettiti comodo e leggiti il racconto di una donna, una moglie per bene, seria e fedele, offerta a una trans e chiavata per desiderio del marito. L’eccitazione ti salirà fin dalle prime righe che andrai a leggere…

Immoralex.

 

1 PARTE

Buongiorno, ho deciso di narravi quanto mi è successo qualche anno fa.

Mi chiamo Emma e mio marito Leonardo, siamo una coppia della riviera versiliese, sposati da più di 20 anni, io quando accadde il fatto avevo 45 anni, e lui qualcuno di più, 49 anni. Due figli grandi, una ragazza fidanzata che studiava all’università Bocconi di Milano e un maschio che conviveva a Roma dove lavorava come elettricista di studio in una tv privata. E io e mio marito eravamo tornati a vivere da soli, come sposini.

Leonardo è un bell’uomo, un assicuratore che opera per una grande azienda e ha tantissime responsabilità.

Io sono impiegata, dipendente di una Asl Toscana. Sono una persona che non dà molta confidenza, restando chiusa sulle proprie idee. A volte tornata a casa dopo una stressante giornata di lavoro in ufficio, mi toccava anche fare la casalinga per lui e per i figli quando c’erano e troppo spesso non veniva completamente apprezzato il mio da fare. E proprio questo mio aspetto di adeguarmi e dire tacitamente sempre si ha caratterizza il mio atteggiamento e posso dirvi che negli ultimi anni il mio modo di vivere è completamente cambiato.

 

Mio marito da giovane era davvero una persona d’oro, pieno di attenzioni e di premure per me ed era anche geloso e lo dico con rimpianto. Da giovani quando passeggiavamo insieme, se i ragazzi che incrociavamo si voltavano a guardarmi e qualcuno faceva battute volgari o apprezzamenti e complimenti dolci e mi guardavano sorridendo, oppure mi dava fastidio, lui reagiva aggressivo. Ricordo anche di litigate improvvise con quelli, perché qualcuno si era sbilanciato con qualche parola o complimento di troppo. Era geloso di me. Non che fossi stata una ragazza particolare, una super figa come si dice adesso, ero e sono un tipo di donna semplice di una bellezza dolce e casalinga ma ci teneva che mi rispettassero. Di me gli piaceva oltre alla mia semplicità, il mio modo di essere e la maniera in cui ero seria e inibita nella vita coniugale e nel fare l’amore. Era fiero di essere stato lui il mio unico e primo ragazzo ad avermi sessualmente e a sverginarmi, e le piaceva scoprirmi e insegnarmi la sessualità. Era sempre stato anche da giovane un po’ trasgressivo, emancipato per i tempi se vogliamo, ma però era serio e rispettoso, sempre.

I primi tempi da sposini praticavamo l’amore nel modo classico e lo facevamo spesso e piaceva anche a me essere presa e posseduta sessualmente dal mio uomo...mio marito, che era maschio e virile e dentro di me ero orgogliosa di lui.

Prima di avere i figli ci siamo goduti due anni di matrimonio da soli, a volte capitava che tornava a casa dal lavoro completamente eccitato, con l’idea di fare sesso, io lo capivo subito dal suo sguardo, si avvicinava e me, mi abbracciava e me lo strusciava in un modo che non so spiegare, mi faceva impazzire, ma eravamo soli a casa…  Poi lo tirava fuori e mi prendeva e possedeva sessualmente in tutte le posizioni che gli venivano in mente e dove capitava, a letto, in cucina, nel bagno, sul divano…in quegli anni era un godimento unico. Dopo la nascita dei nostri figli le cose cambiarono, iniziammo a praticare meno sesso, inoltre, non potevamo permetterci più quegli slanci improvvisi di passione sfrenata e carnale in casa, dovevamo, programmare, oppure, aspettare la sera a letto e farlo in silenzio e a volte, eravamo così stanchi che non riuscivamo nemmeno a voltarci l’uno verso l’altro.

 In seguito, alle voglie di mio marito smisi sia in bagno o cucina di fare sesso quando e come voleva lui. Iniziai a rifiutare e a preferire di più l’amplesso “tradizionale”, la posizione del missionario classica che si addice alle signore e a una moglie per bene, io sotto a gambe divaricate e lui sopra di me tra esse, e gliela feci andare bene e accettare anche a lui se voleva chiavare, e compierla a letto alla sera come tutti gli sposi che si amano nel rispetto, se no non facevamo niente…

Con il tempo quando praticavamo sesso iniziò a fantasticare, a introdurre un terzo individuo mentalmente tra noi e se all’inizio su sua sollecitazione la novità l’avevo accettata come un gioco, in seguito non mi piaceva più, qualcosa era cambiato. Io dopo i figli e con l’età ero più restia anche a lasciarmi andare a quelle che lui chiamava giochi e trasgressioni mentali che praticano tutti i coniugi a letto, ma che per me erano solo porcate, come le posizioni strane, e il voler avere rapporti orali che io rifiutavo sempre regolarmente, soprattutto la sua richiesta di provare a praticarlo analmente, la sodomia, che vedevo come il diavolo in persona…l’atto più impuro che può compiere una donna. Credo che pensarla in quel modo con gli anni, dopo la maternità e dare io la priorità alla famiglia e a i figli e per ultimo a noi stessi e al sesso, influì molto sui nostri rapporti coniugali e intimi. Con il tempo il nostro fare l’amore divenne fare sesso e non più amore, e diventò noioso, freddo e distaccato. Cercai di fargli capire che volevo un po’ più di passione sentimentale e non tutte quelle porcate che lui mi sussurrava quando ci sdraiavamo a letto e ci amavamo, di pensare ad un altro o di essere in qualche luogo particolare e altre cose simili e giocare. Ma ai miei no, lui si arrabbiava e diceva che non si sentiva capito, che era stressato tra il lavoro, figli e me.

Nel contempo la nostra vita sessuale peggiorava giorno dopo giorno, capitava anche che non praticavamo sesso per settimane. E quando ci provava e lo facevamo a volte non ci riusciva, aveva tanta foga e voglia e poi quando andavamo a letto non gli veniva l’erezione soddisfacente da penetrarmi e finivamo a masturbarci reciprocamente. Oppure quando ci riusciva era sbrigativo, era tanto eccitato mentalmente con qualcos’altro che pensava che mi dava due colpi, lo tirava fuori e mi eiaculava sulla pancia o sulla coscia e io glielo facevo notare e lui dava la colpa a me:” Sei tu che non me lo fai diventare duro…” Diceva:” … non vuoi fare sesso e giocare con la fantasia come piace a me. In fin dei conti che male c’è…!?  Resta tutto tra noi, siamo marito e moglie…” Ma non gli davo retta e il nostro rapporto dal punto di vista sessuale decadeva anno dopo anno, e iniziò anche con il dirmi:” Perché non ti trucchi di più?  Metti qualche vestito e della biancheria intima sexy e ti depili anche il sesso oltre le gambe e le ascelle?” Ma a me non andavano quelle sue proposte che consideravo porcate e non lo facevo, anche se lo avevo accontentato qualche volta da sposini e rispondevo:

“Ho quarant’anni suonati Leo e non voglio depilarmela insieme ascelle e alle gamba come le donnacce …” È sarcastica continuavo:” … ci manca solo che mi chiedi di farmi anche la barba e sono a posto… ma per fortuna di quello non ne ho bisogno!” 

È ironico con cattiveria ribatteva facendomelo notare:” Sei anche ingrassata ultimamente… devi fare dieta…!” In quel momento lo odiavo, sapeva bene che non c’è niente di più terribile per una donna di sentirsi dire che è ingrassata.

“Sfido io…” Rispondevo con rabbia:” Ti ho dato due figli, dopo due gravidanze come si fa a rimanere snelle e tu a vedermi donna come lo era prima, Non ho più vent’anni ma ho superato i quaranta!”  Lo redarguivo.  Ma quello che diceva era vero e mi demoralizzava e lo faceva apposta perché io le diete le facevo ma poi mi piaceva anche qualche volta lasciarmi andare e mangiare qualcosa di gustoso, quindi era normale che avevo qualche chilo in più.

Ma nonostante tutto lo amavo, anche se lui mi voleva disinibita e gli piaceva che giocassi con lui con la fantasia, cosa che non volevo fare. Oramai erano più di vent’anni che eravamo sposati e lo conoscevo bene, i suoi tic, le sue voglie e le sue manie. Ma non mi aveva mai tradito, anche se ne avevo avuto il sospetto, almeno due volte. Una volta con una sua collega e un’altra volta con una sconosciuta in vacanza, era un bell’uomo Leo e gli era facile attaccare discorso con le donne. La prima volta ci fu una lite dove fingendo minacciai di lasciarlo e di andarmene via da casa con i bambini, poi si confessò, mi chiese scusa e dietro alle sue insistenze lo perdonai, ma gli feci giurare sui figli che non mi avrebbe più tradita. La seconda volta dopo qualche anno dalla prima, ma non ero sicura, e feci finta di nulla, preferii farmi passare per fessa che stare a litigare su un fatto che non avevo le prove, che era solo una mia impressione. Ma con dei chiari sottointesi gli feci capire che sapevo e lo minacciai nuovamente che se mi tradiva l’avrei lasciato immediatamente. Non sono una fessa, né una sprovveduta, ma allora feci finta di nulla perché se avessi fatto intendere di aver capito che mi aveva tradito veramente anche la seconda volta, avrei poi fatto la figura di quella che parla e minaccia e poi non ha il coraggio né le capacità o le palle come dicono gli uomini delle proprie azioni, di lasciarlo... E di fatto non ce le avevo, ma semplicemente perché lo amavo. Perché di separazione neanche volevo pensarne, mi avrebbe distrutto moralmente, spiritualmente e anche economicamente e mi avrebbe creato altri problemi con i figli e i famigliari. Cosi, lasciai perdere senza litigare. Non me ne fregava nulla della mia dignità di donna, se quella avrebbe dovuto essere barattata con l’amore per mio marito, il padre dei miei figli, l’uomo che amavo. A 45 anni avevo già superato quella fase.

Però a parte questi due episodi in oltre vent’anni di matrimonio è sempre stato un marito serio e premuroso. A volte litigavamo come tutte le coppie di coniugi e dopo mezz’ora tutto tornava come prima e tornavamo insieme felici e sorridenti. Ciò che ha caratterizzato la nostra vita sessuale era il fatto che davo la mia impronta in senso moralista, personalizzando ogni cosa che facevamo, anche se lui esuberante sessualmente diceva che risultava tutto monotono.

La mia vita sessuale dopo vent’anni di matrimonio posso davvero dire che non fu entusiasmante, ma fu un vero fallimento, anche per quello che leggere in seguito.

A volte durante i rapporti sessuali l’assecondavo anche se non mi andava, lo lasciavo parlare di quello che piaceva a lui … diceva un mucchio di porcate su di me che lo eccitavano e pretendeva che eccitassero anche me e allora io fingevo di pensare al suo amico come voleva lui… Però mi davano una sensazione di malessere e turbamento pensare quelle cose e immedesimarmi. Non erano neanche fantasie le sue, ma storie inventate li sul momento solo per vedere come reagivo io, o forse come scoprii in seguito frutto di qualche racconto letto proprio su questo sito e blog “Immoralex”, che ho scoperto tramite lui spiando cosa faceva al computer e iniziando a leggere anch’io. 

Nelle sue stupidate mi diceva che a 49 anni non lo eccitava più la figa, ma che voleva sperimentare, provare, fare esperienze nuove. Lo lasciavo dire, intanto erano tutti fatti irrealizzabili quelli che proponeva.  A volte si definiva asessuale o bisessuale, solo per scandalizzarmi, per vedere come mi comportavo e reagivo alle notizie che mi dava. Diceva che non lo esaltava più particolarmente il sesso normale né da passivo lasciando fare a me, ne dà attivo compiendo atti sessuali lui su di me. Mi parlava di atti sessuali bisex, però premurandosi a precisarmi che non ne aveva mai avuti, mai provato, ma lo diceva sicuramente solo per scandalizzarmi e raccontava un sacco falsità, storie, invenzioni.

Diceva che in realtà fantasticare con me partecipe gli faceva indurire il cazzo come una pietra (e in parte era vero) e quando era in erezione mi penetrava e faceva sesso, per questo da brava moglie lo assecondavo e stavo al suo gioco. E per quanto io cercassi di capirlo, lo vidi lentamente cambiare e guardarsi intorno in cerca di un modo per evadere che trovò nel computer alla sera a visionare siti porno. Lui diceva che leggeva le notizie su internet o lavorava al pc, ma poi arrivava a letto eccitato.

Lo ascoltavo fingendo di non sapere che andava al computer a guardarsi i video di tutte quelle donnine porno, porche, perfette esteticamente ma depravate mentalmente, perché di tutte le porcate che diceva, fantasticava e visionava, terminava che finiva sempre con fare sesso con me.

A volte pensavo alle altre mogli, alle amiche, le colleghe se anche per loro era così con i mariti. A volte per strada, in ufficio o quando parlava con qualcuno il mio lo sguardo si posava su di lui, sembrava un altro uomo… serio, pacato, affettuoso, soprattutto con me e i figli, un buon padre e marito. Ma anche se a me non interessava più praticare sesso come prima, ero sempre gelosa di lui e non volevo che mi tradisse con qualcun’altra e per questo la nostra relazione sessuale la basammo a giocare con le parole e a immaginarmi a volte con un altro a fare sesso. O a restare alla sera a letto semplicemente ad ascoltare che sullo smartphone mi leggesse i racconti di storie erotiche ignobili che leggeva sul blog “Immoralex”, molto verosimili e presi da fatti reali, di cronaca e confessioni diceva lui. E anche per questo che ho deciso di raccontare e scrivere questa storia a voi sul blog Immoralex.

Quello che sto per raccontare ha dell’incredibile, ma proprio per questo ho deciso di narrarla, a volte nella vita coniugale, anche agli sposi migliori capitano fatti che non crederemmo mai avvenissero.  

A volte quando spegnevo la tv e andavo a dormire, lui si alzava insieme a me dicendo: “Vado al pc a lavorare…”

E io gli dicevo scherzando:” A lavorare con le tue donnine…?”

“Eh sì, vuoi venire anche tu?” Mi esortava, invitandomi con un sorriso stupido ad assistere assieme a lui le porcate che andava a vedere, cosa che io rifiutavo regolarmente e me ne andavo in camera. A volte arrivava a letto e mi raccontava cosa aveva visto, dicendomi le situazioni "strane" che vi trovava, e io ascoltavo obbligata…a tratti curiosa, qualche volta veramente eccitata, maggiormente infastidita ma sempre silenziosa.

 

Una sera dopo cena e aver visto la tv andai a dormire e lui restò al pc a guardare un film, non ricordo se su you tube o Neflix:” Mi guardo un film qui visto che su internet ce ne di più belli!” Pronunciò sorridendo. Scrollai le spalle, non mi interessavano, a me piacevano i programmi di reality e non i film porno che guardava lui. E quella notte feci una scoperta allucinante che cambiò la mia vita.

Andai a letto e subito mi addormentai, dopo un paio di ore mi svegliai, lui era vicino a me che ronfava, per non dire russava, mi alzai per andare in bagno e passando nella stanzetta che era stata dei figli e ora adibita a piccolo studio, notai che il computer era rimasto accesso. Andai per spegnerlo, ma con mia sgradevole sorpresa, toccando il mouse involontariamente si accese lo schermo e vidi che era collegato ad un sito porno. La cosa mi disgustò alquanto, e rimasi infastidita anche se sapevo che ogni tanto andava sui siti di video pornografici a vedere quelle porcate, ma non pensavo che andasse su quelli di travestiti, come li chiamavo io allora. Il pensiero che potesse osservare quei video di mezzi uomini e mezze donne, femmine perfette con il pene, mi disgustava e mi creava anche un “fastidio psicologico.”

Come dicevo sopra, i rapporti intimi tra noi erano saltuari, veloci e sbrigativi e sinceramente a volte a me davano più fastidio che piacere averli, ma lui non era uno di quegli uomini assatanati riguardo al sesso e pur avendo le sue fantasie sessuali e le sue manie penso come ogni uomo, pareva che con gli anni si fosse rassegnato a un rapporto coniugale fantasioso con me, invece scoprire cosa visionava mi sconvolse.  La nostra vita sessuale negli ultimi anni non era mai stata pienamente soddisfacente, anche se pareva idilliaca, ma piuttosto fallimentare riguardo il sesso. Comunque dopo aver scoperto cosa guardava, demoralizzata tornai a letto piena di dubbi, con una delusione verso lui che dormiva affianco a me e una sorta di disprezzo per quello che visionava.

Ma invece di addormentarmi iniziai a pensare perché guardasse i siti porno, e poi proprio quelli con i travestiti e non con le donne?  E mi venivano mille pensieri:” Possibile che gli piacciano e lo eccitano esseri simili? Mezzi uomini o mezze donne che praticano sesso?” Mi chiedevo aumentando i miei dubbi su di lui.

Conoscendolo non me lo sarei mai aspettata...sì che era un trasgressivo sporcaccione, ma fino a quel punto non me lo sarei mai immaginato. Fu una scoperta molto molto poco gradita, e che mi sorprese non poco ... anche perché mio marito oltre a non essere un assatanato di sesso, non era mai stato un amante vizioso né focoso, oppure quel marito assillante che ti salta sempre addosso. Anzi...ultimamente si può dire che non mi guardava proprio, e gli piaceva fantasticare quando eravamo a letto, ma in modo soft perché sapeva che non mi piacevano le porcate che pensava e diceva. Ecco perché ci rimasi ancora più male nell’averlo scoperto a visionare i siti di travestiti...perché significava che era andato oltre, era andato alla ricerca di un piacere privato e diverso che non ne aveva mai parlato con me, nemmeno provato a farlo, a chiedere o ad avere da me...sua moglie qualche consiglio.  Il che lo reputai negativamente... e non sapevo più che dire... e ragionavo nel dormiveglia mentre lui mi russava affianco. E pensavo:

“Ma perché mio marito guarda questo tipo di siti erotici?”

Ne ero scandalizzata, quasi che inconsciamente preferissi che guardasse quelli delle donne con rapporti sessuali normali tra uomo e donna.

“Forse non prova più piacere nei miei confronti, in me quanto donna da spingerlo a visionare quelle cose? … Non gli piaccio più e quindi non si confida più con me sessualmente? “Mi chiedevo e mi facevo mille idee e mi rispondevo da sola:” Va bene non sono più la donna di prima, sono meno bella e sono ingrassata un po’ con le gravidanze e con gli anni, ma sono sempre una donna piacente e una bella quarantenne a detta da tutti…” Mi ripetevo.

Mi era capitata qualche volta sulle riviste di trovare articoli e foto con travestiti e altre volte passando in auto con mio marito, li avevo visti prostituirsi lungo le strade, e ce n’erano molte, e mi chiedevo:” Se c'è tanta offerta ci sarà pure anche tanta richiesta... E se anche mio marito fosse un loro cliente? “Cercai di scacciare quel pensiero, la sola idea che potesse esserlo mi faceva inorridire.

Cercavo di trovare alla sua visione una giustificazione che non c’era e continuavo in quella mia indagine mentale:” E poi proprio con i travestiti deve andare?” Mi ripetevo:” Quell’orrore di mostri che non sono né donne né uomini e fanno schifo…  possibile che gli piaccia quella gente?” 

E iniziai a riflettere da moglie:

“Va bene che la nostra intimità non è più soddisfacente come prima per lui?  Ma arrivare a guardare queste cose e poi a venire a letto a cercare me…!?.” Pensavo.

Ma poi facevo anche ragionamenti più seri, di ordine morale e mi chiedevo:

“Possibile che abbia di queste attrazioni aberranti e peccaminose? Che abbia desideri e compia tali atti depravati e dannosi alla morale e alla psiche?” E mi domandavo ancora: “E’ normale un comportamento del genere per un uomo maturo, padre di famiglia, con due figli adulti e una moglie che gli è sempre vicino?... E da quanto tempo visiona quei siti?... Da quanto guarda queste porcate? ...Queste depravazioni…?” E riflettevo.

Quella notte scoprii un altro uomo nel mio coniuge e ne ero dispiaciuta, quello che pensavo era una persona che non era mio marito, il padre dei miei figli che era sempre stato un uomo sessualmente corretto, etero, comune e normale con me. A parte le sue fantasie era un buon marito, e ora? Che gli succedeva? ...Gli piacevano i trans o i travestiti o come diavolo si dice…??”

Erano due aspetti della sua personalità che non riuscivo a integrare fra loro e il fatto di non riuscire a parlarne o di avere con lui rapporti intimi coniugali normali, era indicativo di quanto per me fosse difficile accettare questo aspetto di mio marito.

Come detto, tra noi non c’era più affiatamento e soddisfazione reciproca e dell’intimità della coppia e forse per questo si stava spingendo al limite del vizio.

“Perché li guarda?  Gli piacciono? Desidera quei esseri?” Mi ripetevo.

Non riuscivo più a pensarlo e a guardarlo con gli stessi occhi di prima e non so se era il caso di affrontare con lui l'argomento o tenerlo solo per me. Ero una moglie ferita. Per me era un campanello d’allarme e comunque da brava consorte decisi di aspettare il momento migliore per affrontare la situazione e parlargliene.

Mi sarebbe tanto piaciuto sapere cosa c’era nel suo cervello di maschio evoluto, e mi chiedevo sempre: “Perché li guarda?” E mi rispondevo:” Perché gli piacciono ovvio, se no non li guarderebbe.”

 

Il giorno dopo non gli dissi nulla della mia scoperta, mentre facevamo colazione lo guardai, lo fissai per capire chi fosse diventato, al punto che lui accorgendosene si voltò dicendomi:” Beh che c’è? Perché mi guardi?”

“Niente!” Risposi lasciandolo stupito:” Ti guardo perché sei bello!” E credendoci sorrise stupidamente.

Le sere successive, quando lui restava al computer e io andavo a letto, al mattino dopo appena alzati e avergli preparato la colazione, appena lui usciva prima di me per andare al lavoro, io andavo a controllare la pagina della cronologia online di Google e sempre c’era quel sito maledetto che aveva visionato la sera prima... topless...voyeur...e simili...e ancora i travestiti o shemale in inglese. 

Non li sopportavo, mi facevano schifo a vederli.

“Ancora?!” Mi dicevo:” Ma allora è recidivo, sempre i travestiti guarda!” E pensavo:” Può darsi che sia solo uno scivolamento sessuale temporaneo, un mio sbaglio nel valutarlo. Speravo che ci fosse una giustificazione, ma non c’era. E mi sentivo come donna profondamente ferita da quella scoperta. Mi sentivo tradita, umiliata, arrabbiata e capivo che dovevo chiedergli spiegazioni Dovevo provare a chiedergli qualcosa, come moglie ne avevo il diritto e il dovere, ma avevo anche paura che si arrabbiasse, che dicesse che lo spiavo e controllavo su tutto e alla fine litigassimo. Ma non ce la facevo più a sopportare quella situazione, avrei affrontato anche una sua reazione negativa pur di avere chiarimenti, ero decisa, volevo e dovevo parlargli e che mi dicesse esplicitamente i motivi per cui gli piaceva guardare quelle specie di donne o uomini nudi che con disgusto non sapevo e non volevo definire come persone. Come moglie e come donna avevo bisogno di conoscere, di sapere. Mi sentivo tradita due volte, perché li guardava e perché non era onesto nei miei confronti a parlarmene se quello era un suo problema sessuale come pensavo. Anche perché sapeva benissimo che anche se ero una moglie moralista e mi sarei arrabbiata, poi sarei stata comprensiva nei suoi riguardi, come per le fantasie, che sapeva che a me quelle cose non piacevano assolutamente. 

E non era neppure capace a mascherare e nascondere quello che andava a osservare sul pc, va bene che io con il computer ero pratica e più brava di lui essendo impiegata e adoperandolo sempre per lavoro, ma lui non sapeva nemmeno cancellare la cronologia….

Furono settimane riflessive, con il passare dei giorni ci ripensavo spesso a quello che faceva alla sera, vivendo il tutto con un senso di disgusto e di colpa. Arrivai anche a guardandomi anche nuda davanti allo specchio per capire perché non gli piacevo più e dovesse cercare altro al mio posto e cosa potevo fare per piacergli. In fondo lo amavo, era l’uomo della mia vita, mio marito, il padre dei miei figli e cercando una risposta mi dicevo osservandomi riflessa:

“Ma io non sono brutta...!!  Va bè, non ho il corpo di una ragazzina, ho 45 anni in fondo, e non sono più come una volta ma più rotondetta, ho fatto anche le diete per lui, credendo di migliorare le cose anche se con scarsi risultati.”  E scrutandomi riflessa pensavo:

“Sarà forse perché il seno mi è diventato grosso e pendente? Oppure forse che mi è venuta un po' di pancetta, il sedere voluminoso e le cosce piene con l’inizio della cellulite…? “Non riuscivo a capire la causa di quella sua scelta sessuale che ritenevo riprovevole e di cosa gli passasse per la testa.

Ma lui non era abituato ne sapeva parlare di sé, confidarsi, e neppure voleva ascoltare se non era qualcosa che gli interessava ...Era un maschilista egoista e non avrebbe mai detto niente per vergogna, superiorità, mentre io volevo conoscere la verità!

Non sapevo come reagire a quella situazione che vivevo e mi sentivo impotente e umiliata... perché lui preferisse un mezzo uomo a me, una donna, sua moglie che le aveva dato due figli.

A volte ragionando pensavo: “E’ un porco a guardare e desiderare queste cose…  gli uomini, sono tutti uguali..." Era deprimente per me fare quelle considerazioni:” Forse altri mariti sono come il mio, fanno le stesse cose?!”  Mi dicevo. Ma a me dava fastidio, e non volevo che le facesse il mio certe cose e le andasse a guardare.

La goccia che fece traboccare il vaso fu una sera che svegliandomi e guardando la sveglia vidi che era mezzanotte:” Ci scommetto che è ancora al computer.” Pensai. Mi alzai per andare in bagno silenziosa come una gatta e passando davanti alla stanza dei figli adibita a studio lo vidi con le cuffie, al buio, seduto davanti al monitor che lo illuminava anteriormente che si masturbava guardando un video di transessuali che praticavano sesso. 

“Mio Dio…!” Pensai. Ero sconvolta, mi caddero le braccia. Avrei voluto entrare nella stanza e gridare, ma rimandai tutto al giorno seguente, andai in bagno, urinai, anche se aveva le cuffie non tirai l’acqua per non farmi sentire, ripassai per tornare in camera ed era ancora lì, con il suo coso in mano a muoverselo avanti e indietro. Avevo una delusione, una rabbia ma andai a letto e feci fatica ad addormentarmi vista la tensione e la frustrazione che provavo.

Volevo che mio marito mi rispettasse, solo il guardare quei video lo vivevo come una mancanza di considerazione nei miei confronti.  E pensavo:

“Domani gli dirò che so, che l’ho visto e gli chiederò di parlarmene con un dialogo civile e costruttivo dell’argomento, gli chiederò:” Perché vai sul pc nei siti porno di travestiti?”

Mi dava fastidio che me lo nascondesse ma non volevo nemmeno fare scenate.

Mi ero preparata anche al fatto che mentendomi avrebbe trovato delle scuse, come ad esempio dire che li guardava per curiosità, oppure che c’era finito per caso navigando.

Quindi ero pronta.

Quella sera dopo il lavoro, a casa lo invitai a sedersi sul divano con me, subito con la sua mente traviata pensò che quell’invito fosse dovuto a dover fare qualcosa di sessuale tra noi, alche lo misi subito in riga dicendo che di sesso ne avremmo solo parlato e non fatto. Stupito si sedette affianco a me ad ascoltare.

Il discorso iniziò in modo civile e pacato.

“Sai Leo, so che guardi video porno su il computer e lo sai anche tu che lo so e non te lo mai impedito anche se sono moralmente contraria visto che questo ti appaga, ma non è di questo che volevo parlarti, ho scoperto per caso che guardi i video in cui ci sono i travestiti che fanno sesso.”

Lo vidi imbarazzato cercare una scusa un attenuante, sapeva che se gli facevo quel discorso era perché conoscevo la verità e non provò nemmeno a mentire.

“Ah… sì! È capitato una volta! Ma per errore, cercavo altro…” Rispose.

“Non dirmi bugie Leo per favore, lo sai che se vuoi andare d’accordo con me devi essere sincero, voglio che ci diciamo la verità, che ne parliamo. Io non ti controllo, ma non ho potuto esimermi dal verificare i miei dubbi.” Pronunciai:” E ieri sera alzatami per andare in bagno e passando davanti alla porta dello studietto, ti ho visto anche che ti masturbavi.”

Arrossì in viso…non sapeva cosa dire, poi borbottò: “Ma si è capitato…! Ma è successo una volta, ma così… non era un sito di transessuali, era uno normale dove c’erano donne vere!” Si affrettò a dire per giustificarsi. Ma subito pronta risposi:

“Non è vero Leo, ho guardato la cronologia, tutta e di tutti i giorni, e tu tutte le sere tardi vai sui siti di travestiti a vedere i video porno!” Esclamai alterata. Sono entrata anche nella security…” Dissi, lui non sapeva nemmeno che cosa fosse la security:” E ho scoperto quello che fai…”  Precisai.

Lui difronte all'evidenza subito cercò di negare, addirittura disse che quelle pagine si aprivano da sole e che io avevo problemi se perdevo tempo a controllare cosa facesse lui con il computer la sera.

Ma non potendone fare a meno, ammise di averli guardati:” Ma solo qualche volta...”  Alle sue bugie esplosi e gli inveii contro:

“Mi fai schifo Leo a sapere che li guardi. Come puoi?” Dissi perdendo la calma e il parlare civile e arrabbiandomi continuai: “Mi sento a disagio solo a guardarti in faccia adesso...” Dichiarai:” Che dovrei fare con un uomo come te che guarda quelle sozzerie di travestiti! Vuoi diventare come loro?”  Gli urlai:” Ti vuoi mettere i miei vestiti, la mia biancheria intima, le mie mutandine…?”

“No…no… ma che dici?!” Esclamò sconcertato dalla mia reazione e imbarazzato.

Colto di sorpresa cercò di giustificarsi:

“No.… li guardo solo per curiosità!” Rispose serio e anche spaventato dal mio comportamento.

” Non è vero!” Esclamai irata:” Ieri sera mi sono alzata e ti ho visto al computer con le cuffie masturbarti guardando quei video di travestiti che fanno sesso.”

Restò sconcertato, non se l’aspettava:

“Ma no! Che dici? Io sono maschio cosa pensi? Lo sai anche tu che mi piace chiavare. Non sono mica omosessuale, è solo curiosità la mia.” Dichiarò.

“Sei maschio…?” Ribattei inviperita cercando di umiliarlo:” Se sei maschio come dici perché allora guardi i video dei travestiti?” Asserii.

“Non si dice travestiti, si dice trans.” Mi corresse, sentendo io il modo corretto per chiamare quella gente.

“È certo!... Tu lo sai bene come si dice… come si chiamano visto che li vai a trovare tutte le sere al computer i tuoi amichetti. Oppure devo dire le tue amichette? Come li devo chiamare quelle schifose che non sono né carne e né pesce?”

“Ma cosa dici! Emma? Tutte le sere?” Rispose mettendosi sulla difensiva. E vedendolo così impreparato, lo attaccai e inferii di più su di lui:

“Sei un porco, un depravato come tanti uomini.” Affermai.

“Ehi dico?... Ma cosa ti salta in mente di offendere?” Rispose serio ma in difficoltà. Ma io continuai.

“Non ti vergogni?...  Hai una figlia grande fidanzata e un figlio che convive, cosa credi penserebbero se sapessero che tu guardi queste cose? Che cosa penserebbero di loro padre? Che è un porco, un depravato a osservare al computer e masturbarsi con quegli esseri li schifosi, che non sono né maschi né femmina. Mi fanno schifooo!” Gridai forte.”  E mi fa schifo anche chi li guarda…Sono la perversione personificata quella gente li e tu li guardi, li desideri”

“Ma... che dici Emma?  Guarda che io li ho osservati solo per curiosità…” 

“Si per curiosità? E cosa penserebbero i tuoi amici, i tuoi colleghi di lavoro, i conoscenti di questa tua curiosità? Cosa pensi che direbbero e penserebbero di te?!”

Lo stavo demolendo, lo sopraffacevo, non sapeva più cosa dire vista la mia reazione. E vedendolo sempre sulla difensiva che non sapeva reagire ai miei attacchi ne approfittai.

“Cosa ci trovi in quei così lì che non sono né maschi e femmine… sono solo degli ibridi, degli esseri immondi, amorali, contro natura e la moralità e l’integrità umana. Contro le leggi di Dio…” Mi sfogai. E vedendo il suo silenzio infuriata lo esortai:” Su rispondimi. Adesso mi devi rispondere. Come moglie lo pretendo!”

“Si ti rispondo, ma aspetta! Parliamone con calma…” Ribatté lui disponibile e visibilmente imbarazzato e a disagio:” E iniziò:” A parte che sembrano delle donne, donne vere…”

“Ma non lo sono…!” Lo interruppi riprendendolo subito.

“Si lo so, ma se vuoi ti spiego almeno capisci prima di dare giudizi.”

“Non voglio ascoltare queste schifezzeeee!!” Urlai sdegnata:” Dov’è la loro parte femminile? ...Se in mezzo alle gambe con quel coso che le pende o è soltanto perché hanno le mammelle rifatte e piene di silicone?”

“Ma no, nel corpo!” Ribatté lui serio guardandomi intimidito dalla mia aggressività.

“Hanno la femminilità nel corpo? E quel coso come il tuo che le penzola davanti in mezzo alle gambe a cosa le serve? Se lo tengono soltanto per pisciare?”

“No… no di certo. Loro fanno sesso sia davanti con il coso che di dietro, con il sedere…” Mi disse. Al che a sentire quelle parole mormorai:

“Dioo...Dioo… cosa mi tocca sentire… Sono degli omosessuali allora?” Domandai.

“Ma no i trans o meglio si dice le trans al femminile non sono omosessuali, sono transessuali, uomini diventati donne che si tengono volutamente il pene davanti…”

“Diooo…che schifo!” Risposi indignata interrompendolo ancora:” E ti sembra una bella cosa? Contronatura!”

A quel punto si alterò, si alzò di scatto dicendo:

“Prima dici che dobbiamo parlare come due persone civili, comunicare e confrontarci che siamo marito e moglie e invece mi aggredisci, mi sopraffai non mi stai nemmeno a sentire e mi condanni subito come è tuo solito senza nemmeno ascoltare e ragionare sulle cose.”

“Perché ti conosco bene…” Borbottai.

“Non mi fai nemmeno spiegare…. Ma vai!” Esclamò alzandosi e dirigendosi verso la porta prendendo la giacca per uscire.

Mi resi conto che aveva ragione, lo avevo aggredito e offeso con rabbia, avevo tirato troppo la corda e rischiavo di fare e creare qualcosa di irreparabile tra noi, che era l’incomunicabilità, così lo chiamai:

“Leonardo!! Vieni qua! Fermati!... Parliamone dai!”

Fece ancora qualche passo ma non usciva e capendo la sua indecisione che anche lui non voleva litigare, mi alzai andandolo a prendere per il braccio tirandolo in soggiorno, facendo la scena per farlo desistere e tornare a sedere sul divano, che era quello che lui aspettava che facessi.

“Sai come sono fatta io verso certe cose?” Pronunciai:” Mi arrabbio, non le ammetto, comunque hai ragione, spiegami!” Le dissi.

Avevo paura che se ne andasse. Lui si sedette, accese una sigaretta e iniziò a dirmi:

“Io le guardò per curiosità, non sono mai andato con una di loro…”

“E allora perché ti sei masturbato?” Chiesi subito.

“Se mi dai il tempo te lo dico…” Ribatté seccato.

“Si va bene! “Mormorai e proseguì:

“La mia è soltanto una curiosità sessuale, essendo loro contemporaneamente femmine e maschi, e possono fare sesso con un uomo sia passivamente facendosi sodomizzare che attivamente sodomizzando l’uomo con il loro cazzo eretto… E possono fare lo stesso anche con una donna, sia davanti che dietro, penetrarla in vagina e avere un amplesso con lei e possederla analmente sodomizzandola. Insomma avere anche un rapporto sessuale davanti o dietro con una donna.” Dichiarò.

“Dio… che schifo!” Mormorai indignata e disgustata da quello che sentivo. Mentre lui continuava.

“Se li vedi nudi, sono completamente donne, hanno un corpo femminile, bellissimo anche, il seno, il sedere, i fianchi e le gambe, anzi alcune trans sono più belle delle donne vere, solo che hanno il costo davanti… e se lo vogliono tenere.”

“Però guardandole nei video le hai desiderate se ti sei masturbato…?” Affermai interrompendolo ancora.

“Si è vero, sono sincero, mi sono masturbato guardando il video di cosa fanno e a volte ho anche desiderato di fare sesso con loro, ma perché ce n’è anche di bellissimi di trans, davvero più belli di una donna vera e sapere che sono trans e sono tutte e due le cose maschio e femmina, affascina e eccita di più.”

Scossi la testa. Ma lui pronto indicandomi il computer esclamò:

“Se vuoi te le faccio vedere.”

“Ci mancherebbe altro per l’amor di Dio…. vedere queste porcate e perversioni!”  Ribattei aggiungendo: “E’ solo gente malata in testa che soffre per non sapere cosa essere… non sono normali, non sono una persona definita e non hanno vita sessuale propria. Non vedi che è gente che si vende, si prostituiscono, fanno sesso a pagamento e sono disponibile e vogliosi, solo per i soldi. Sono depravati, pervertiti e chi ci va assieme lo è più di loro. 

“Però sono accattivanti, eccitanti... “Ribatté lui:” … ci vanno anche delle donne assieme a farsi chiavare…”

“Dio che orrore!... Cosa mi tocca sentire. Non dirmi queste cose. Donne che vanno e praticano sesso con quegli esseri lì! Saranno perverse anche loro senz’altro!”  Affermai.

Mi resi conto che mi infastidiva quel discorso, mi disgustava e dava la nausea e fastidio sentire da mio marito che anche le donne andavano con quegli esseri.”

“E poi non sono “quegli esseri!...  Come li chiami tu, sono persone come me e come te!” Precisò!

“Oh adesso la metti sulla politica… sui diritti civili, ma non siamo tutti uguali Leo… Eh mi spiace contraddirti caro….  ma non credo assolutamente che siano persone come me … come te forse sì… visto che ne guardi i video e ti piacciono.” Dichiarai sarcastica offendendolo.

Mio marito era a disagio e affermò:” Comunque esageri a disprezzarli e a chiamarli <esseri> come se fossero qualcosa di schifoso…”

“Ma per me lo sono Leo. Per la mia cultura, educazione e religione lo sono e mi da parecchio fastidio che tu li giustifichi e li accetti sessualmente come persone… donne... mi dà i nervi perché non lo sono.”

Parlandone mio marito tirò fuori la cultura e la mitologia dicendo:

“Se ne parlava già nell’antica Grecia delle trans …C’erano gli ermafroditi…”

Restai in silenzio non capivo cosa volesse dire con quella frase e dove volesse andare a parare o arrivare con quei discorsi, e sbottai:

“Trans, ermafroditi… non mi piacciono queste persone né tantomeno questi discorsi lo sai, non so nemmeno che differenza c’è!” 

“Semplice…” Ribatté mio marito spiegandomi:” … Ermafrodito è una persona che nasce così, con tutti e due gli attributi sia maschili che femminili, in poche parole hanno sia il cazzo esternamente e i testicoli interiormente e sotto di esso la figa, la vulva esteriormente con interiormente la vagina… e possono fare sesso sia con gli uomini che con le donne.!”

“Diooo che schifo!” Mormorai:” Ma come fai a parlare di queste cose senza disgustarti?” Ma lui proseguì:” Le transessuali invece sono persone che lo diventano, che tramite la medicina con gli ormoni e la chirurgia con interventi estetici diventano femmine nel corpo mantenendo il pene attivo.” E proseguì:” Ci sono anche immagini, disegni su affreschi, nel teatro dell’antica Grecia, che raffigurano giovani femmine con il seno e i genitali maschili in un corpo voluttuoso da ragazza. “Dichiarò mio marito, aggiungendo:” Il travestitismo era una pratica religiosa anche nella civiltà Indiana. Dioniso per certi versi era un vero e proprio Dio dei travestiti."

“Vedo che sei informato!” Esclamai disgustata:” Questo dimostra la tua attrazione per la materia.”

“E’ solo cultura… Sono molte le figure dell’antichità che hanno cambiato, definitivamente sesso e identità di genere come si dice oggi lungo il corso della loro esistenza, ed essere divenuti degli autentici transessuali.”

“Lascia perdere questi discorsi che mi danno solo nausea… sia che c’erano 2000 anni fa che ora.” Esclamai schifata. Ma lui continuò e ripeté: 

“Come ti ho detto, devi sapere anche che le trans non sono solo passive ma anche attive sessualmente e sono richieste anche dalle donne. Il mondo del sesso è pieno di trasgressione e di gente che ama sperimentare sempre emozioni nuove. La categoria del sesso che riscuote attualmente più successo sono proprio loro le trans le quali possono soddisfare sia le richieste degli uomini che quelle delle donne” Disse proseguendo:

“Forse non ci crederai Emma, ma chiavare con una trans non risiede solo nella mente degli uomini, ma anche nelle fantasie delle donne, anche loro possono avere tra le loro fantasie erotiche più nascoste quella di trascorrere una notte bollente proprio con una trans., farsi possedere da una di loro.”

“Eh certo!” Risposi:” Vedo che sei bene informato sulla materia, sui trans o le trans, i loro gusti e la loro storia…” Feci una pausa e pronunciai:” … Ma non ti vergogni?” E lo guardai negli occhi continuando: “Evidentemente dopo tutti questi anni che siamo insieme e abbiamo fatto due figli non ti conosco bene… “Dichiarai provocatoria nel sentirmi dire che i trans erano normali, che altri uomini li guardavano e alcuni ci andavano pure insieme preferendoli alle femmine.

“Capisco il tuo stato d'animo Emma...” Rispose Leo guardandomi:” … come donna ti senti sminuita, offesa, e ti fa schifo conoscere che a tuo marito possano piacere <quegli esseri là…> come li apostrofi tu. Ma ti assicuro che sbagli… io preferisco la donna vera, quella con la figa per capirci.” Esternò.

“Sarà! Ma a me fanno schifo sul serio...” Ribattei seria e risoluta. E desidererei che non accadessi più che tu guardi quelle trans al pc. Mai più!” puntualizzai.

“Va bene, a patto che tu qualche volta li visione con me e io ti spiego chi sono, cosa fanno e ti renderai conto che non è come dici tu! “Affermò sorridendomi.

“Scordatelo che io guardi quelle schifezze, né da sola ne insieme a te! Non pensarci nemmeno…” Lo avvertii.

“Come vuoi allora continuerò a guardarle da solo!” Ribatté con il suo sorriso stupido sfidandomi, visto che passata la sorpresa aveva preso nuovamente padronanza di sé.

“Così poi ti masturbi osservando loro invece di farlo per tua moglie!?” Controbattei subito sarcastica e fredda, imbarazzandolo. E lui per risposta alla mia richiesta avendo ripreso la sua sicurezza replicò con aria di provocazione:

“Anche perché no! In fin dei conti sono donne anche loro.”

E subito ribattei: “Bene! Bravo!... E se lo sapessero i tuoi figli o i tuoi amici che invece di far sesso con tua moglie la trascuri e ti masturbi guardando i video delle trans?”

Diventò serio in volto: “Cosa centrano i figli… cosa vai a cercare queste cose …” Mormorò spiazzato e imbarazzato:” Se non glielo dici tu non lo sapranno, ma se faresti una cosa del genere non mi vedresti mai più!” Precisò.

“E tu ti ricordi che hai una moglie che è anche una donna e ha solo 45 anni…?” Dichiarai.

Mio marito non rispose e la nostra discussione finì così, con me che lo osservavo fisso negli occhi con disprezzo e lui che se ne fregava. 

Restammo diversi giorni senza quasi parlarci, io gli tenevo il muso, e non volevo abbassarmi a lui a parlargli per prima né a vedere quei video che mi aveva proposto, non volevo dargliela vinta. Mi mandava in bestia quel pensiero e anche il suo fregarsene, la sua superficialità per il  fatto come se fosse  qualcosa di normale... Avevo rabbia dentro di me, tanta, che se avessi potuto lo  avrei picchiato come un bambino che disubbidisce, gliele avrei date di santa ragione, non era venuto da me a cercare di scusarsi (anche se non c'era giustificazione per quel genere di  cose che aveva fatto... Alla sera aveva la moglie a letto e preferiva guardarsi i  video porno  con  le trans al computer invece di recuperare il nostro  dialogo dopo la litigata, piuttosto di tirarmi su moralmente e di cercare di capire cos'è che m'avesse  turbata tanto e perché reagivo in quel modo. Se ne fregava del mio stato d’animo e io in silenzio ci pativo.

Avevo vissuto sempre bene la mia femminilità, curandomi, stando attenta alla linea anche se erro fuori forma e peso. Il nostro era un matrimonio d'amore e pieno di gioie, i figli, e tante belle piccole cose. E mi faceva sentire come se stessi in un altro corpo, come se fossi io quella sbagliata e non quelle puttane ed essere schifosi delle trans che guardava al pc. Non mi ero mai sentita così umiliata come donna, fino a quel momento io e mio marito non avevamo mai avuto problemi seri.

La situazione si era deteriorata al punto che io non riuscivo nemmeno ad abbracciarlo, era più forte di me. Lo guardavo, magari parlavamo della giornata ma mi sentivo di avere come un estraneo vicino. Il fatto che guardasse i video di transessuali che facevano sesso non fece altro che buttarmi giù facendomi ancora sentire maggiormente demoralizzata. Il pensare che si era masturbato pensando a una di quelle o alle trans come le chiama lui, invece di chiedere e di avere un rapporto sessuale con me, con sua moglie che ero nel letto ad aspettarlo mi faceva sentire brutta e avvilita.

Dopo quella discussione, nelle sere, che visto che era a conoscenza che io oramai sapevo del suo interesse per le trans, sempre con educazione e una forma di rispetto mi invitava a visionare qualche video su di loro con lui o addirittura si spingeva a chiedermi di incontrarne una personalmente assieme a lui:” Così le conosci e ti rendi conto che sono persone normali come noi e non le chiami più quegli esseri…”  Diceva. Tutte richieste e inviti che declinavo, scandalizzata e offesa dal solo fatto che me le proponesse. Ma come per le sue fantasie lo lasciavo dire, che potevo fare, separarmi da lui? Divorziare? In fondo lo amavo e intanto non compiva niente, era solo uno sfogo mentale il suo. Credo che si eccitasse a propormele di vederle e mi ribadivo:” Ci sono mariti che fanno di peggio alle loro mogli…” E mi giustificavo così. Anche perché fuori dal contesto sessuale, era un uomo meraviglioso, attento alle mie esigenze…

Sessualmente su sua richiesta che potrei benissimo dire supplica, seppur con fatica riprendemmo ad avere rapporti sessuali ogni dieci, dodici giorni non erano il massimo, lui era discreto a letto, ma almeno mi faceva sentire donna e moglie. Credo che quando lo facevamo lui pensasse alle trans, perché il alcuni momenti era veramente vigoroso, Ci provò anche a parlarne mentre facevamo sesso, ma lo redarguii subito:” Non tirare fuori i discorsi con le trans a letto perché mi alzo e me ne vado… Non scherzo Leo! “Lo minacciai.

“Va bene… va bene… L’ho detto soltanto come gioco.” Rispose. Vedevo che era demoralizzato perché voleva farlo, parlare delle trans ma fui chiara:” Tu almeno qui a letto, chiavi con me, tua moglie Emma e non mentalmente con quelle schifose, capito!? Nemmeno con la fantasia!” Precisai. Dalla rabbia fui anche volgare, usai la parola “chiavare” che non faceva assolutamente parte del mio linguaggio e vocabolario, ma volevo dirglielo senza tanti giri di parole, con chiarezza e che capisse subito.

 

Non so di preciso come ci arrivai, ma in quel periodo a quella situazione pensai che probabilmente mio marito avesse il desiderio di andare davvero con qualche trans, e per questo insisteva a che io li vedessi con lui come fossero nella realtà. Addirittura riprendendo coraggio si spingeva a farmi la richiesta di incontrarne realmente una di loro:” È semplice Emma, fisso un appuntamento con una di loro con qualche annuncio e la vediamo dal vero.  Solo per conoscenza, per guardarla da vicino, senza fare niente...” Ripeteva lui. “Qualcuna che ha esperienza e sia disponibile a parlare, a spiegare come sono…”

“Si… un incontro didattico…” Rispondevo schifata e sarcastica. Non conoscendo ancora le sue vere intenzioni qual erano.

Noi come coppia non avevamo mai avuto esperienze trasgressive reali, solo qualche fantasia a letto e certo non le volevo avere averle a 45 anni, ma aspiravo nel contempo ad aiutarlo a uscire fuori da quei interessi e idee malsane che gli erano venute.” Come gli sono venute se ne possono andare…” Mi dicevo ingenuamente da moglie innamorata.

E nelle proposte che mi faceva, mi rassicurava:

“Non voglio certo che andiamo da una trans per avere rapporti sessuali Emma, ci mancherebbe, io a farmi sfondare il culo o tu a farti chiavare da lei…” Dichiarava ridendo alle mie richieste del perché volesse tanto incontrare una trans di persona.

All’inizio gli rispondevo arrabbiata: “Di Leo!... Ma cosa ti credi che sono io una puttana, un poco di buono, una perversa? Cosa ti salta in testa?  Sei diventato scemo? Non ti permettere mai più di farmi proposte del genere… Non farle nemmeno per scherzo queste richieste Leonardo. Sono cose perverse e contro natura che non ti fanno onore e rispettami per favore! Io sono tua moglie la madre dei tuoi figli.” Gli rispondevo sdegnata. Subito sembrava che capisse e si calmasse, ma pochi giorni dopo tornava alla carica. E presto avrei scopertole sue vere intenzioni.

 

Un venerdì sera andammo in coppia insieme ad altri coniugi con degli amici coetanei a cenare in un paese vicino, dopo aver trascorso la serata con loro a chiacchierare dei figli e di sciocchezze varie, ed esserci divertiti e aver bevuto qualche bicchiere di vino buono, ci sentivamo allegri. All’uscita del ristorante salutammo gli amici e ognuno andò per la sua strada verso casa propria, noi prendemmo la nostra, dopo qualche chilometro, mio marito rallentò e mi chiese:

“Prima di prendere la strada di casa, perché non facciamo un giretto come facevamo quando eravamo fidanzati?” Non ci vidi nulla di male, lo avevamo fatto altre volte, facevamo un giretto romantico ascoltando la musica in auto e poi tornavamo a casa. Ma non replicai, lo guardai soltanto.

Eh così, non avendo ricevuto risposta, e visto che secondo lui chi tace di solito acconsente, si mise in silenzio a girare per le strade illuminate con la musica di sottofondo dello stereo cd, finché giungemmo, farei meglio a dire mi portò, nell'area della città dove alla sera si incontravano le signorine a pagamento con la borsetta che passeggiavano. Una zona piena di prostitute fra i quali anche le transessuali. Lo guardai delusa e pensai:” Altro che giretto romantico…è sempre lo stesso.” E lui subito dichiarò:

 

“Se vuoi, che posso e non ti arrabbi, visto che siamo capitati qui per caso ti faccio vedere una trans dal vero?!” Trasalii pensando di non aver capito.

“Come? Dove?” Chiesi sorpresa e smarrita da quel suo dire.

“Laggiù ce ne qualcuna che batte, cosa dici andiamo a parlarci!?” Mi domandò Leo…

“Ma nemmeno per sogno, non ti permettere di fare una cosa simile con me, non starci nemmeno a provare.” Esclamai. Portami subito a casa che non solo non voglio assolutamente avere niente a che fare con quella gente li, ma non voglio nemmeno vederla.”

“Ma no dai Emma… ci passiamo vicino e basta, la guardiamo e non ci fermiamo!” Aggiunse.

 “No.… non voglio…  portami a casa Leo!” Ripetei. Pensando e dicendo a mio marito:” E poi come fai tu a sapere che qui ci sono le trans? Ci sei già venuto?” Ribattei seria e risentita.

“Ma no!...  Lo sanno tutti, c’era scritto anche sul giornale che in corso Garibaldi ci sono le trans e viados!” E rise della mia domanda, innervosendomi di più.

“Comunque andiamo subito via da qui, a casa!” Ribattei.

Lui invece passandoci davanti rallentò procedendo quasi a passo d’uomo:

“Ecco ci sono … guarda dall’altra parte della strada, la ce n’è una. Sembra una donna vera, guarda Emma!” Mi sollecitò.

Ma io con il volto girato dalla parte opposta ripetei:” Non mi interessa…. Portami a casa!”

“Eh…dai!... Fammi contento…Se guardi ce ne andiamo via subito!” Pronunciò.

“No! Non guardo portami via lo stesso!” Ripetei indignata e scandalizzata tenendo sempre la testa voltata verso il mio finestrino e guardando il marciapiede dalla mia parte che era vuoto, mentre dalla parte opposta della strada c’era la trans.

“Dai guarda Emma! Sono venuto qui a posta per fartele vedere!” Pronunciò tradendosi.

“No portami a casa!” Ripetei arrabbiata.

“Dai se guardi ce ne andiamo!” Ribatté.

Sospirando mi voltai a guardare e ad un certo punto puntandoci il dito a distanza da dentro l’auto me ne indicò uno, anzi una, particolarmente curata, alta, con due seni enormi che uscivano fuori da un body bianco con due gambe lunghissime. E io fingendo di guardare con superficialità, curiosa la osservavo ed effettivamente era difficile credere che fosse un uomo se non era per l’ossatura e l’altezza.

La trans notando che la osservavamo dall’altra parte della carreggiata si mise in posa scosciata a gambe larghe e ci salutò sorridendo con la mano. Mio marito senza dirmi nulla, andò in avanti con l’auto, ruotò il volante a sinistra facendo inversione passò nella corsia opposta, in modo che la trans si sarebbe trovata dal mio lato e l’avrei vista meglio, e accelerando tornò indietro sulla corsia davanti alla trans. Si fermo proprio dinanzi a lei perché voleva vederla e farmela vedere. Per fortuna che la strada era a malapena illuminata dai fari delle auto di passaggio.

Dioo ero piena di vergogna:” Ma che fai?  Sei pazzo Leo…Ti ho detto di no! No… non voglio!  Che ti salta in mente…!  Ti ho detto che non voglio avere niente a che fare con questa gente. Andiamo via!” Pronunciai a bassa voce.

 “No parliamo un attimo con lei, non ci mangia mica.” Replicò mio marito.

“Ma sei ubriaco? Hai bevuto stasera?” Dichiarai.” Non pensi se ci possano vedere. e se riconoscono la macchina?”

“Stai tranquilla è quasi mezzanotte non c’è nessuno in giro.” Ripeté lui spavaldo.

Una volta fermati davanti a quella trans lo esortai a continuare andare avanti e andare via perché ero imbarazzatissima, di più, scandalizzata da essere in quella situazione, vicino a quell’essere.

La trans vedendoci fermare davanti a lei ci venne incontro dalla mia parte che dava sul marciapiede e mio marito senza dirmi nulla tirò giù il finestrino elettrico.

Dio che vergogna… Pronunciai vedendomela arrivare dal marciapiede la guardai per forza e devo dire che sembrava una donna a tutti gli effetti, capelli lunghi, certamente una parrucca, vestitino mini che lasciava intravvedere tutto. La sua presenza, quella sera mi scandalizzo di più. Era vestita di un gonnellino che le stringeva i fianchi ben scolpiti e che metteva in risalto le lunghe cosce fasciate dentro calze di seta rosse con reggicalze a vista, e il suo sedere così ben fatto e sodo.

Inoltre aveva una scollatura che evidenziava il suo seno così prosperoso, simmetrico e perfetto certamente rifatto da protesi di silicone. Avrà avuto 40 anni o giù di lì ma aveva il fisico di una trentenne.

La trans si avvicinò al mio finestrino e parlando si appoggiò sul bordo del tettuccio e chiese se avessimo bisogno di lei.  Ero imbarazzatissima io e ripetevo a mio marito:” Andiamo via Leonardo! Andiamo via per favore!” Ma lui non si muoveva e guardava quella trans sorridendo.

Essendo sul mio lato non potevo fare a meno di darle voltata verso lei delle rapide occhiate di ribrezzo, curiosità e turbamento ad averla così vicino, così reale.

Io avevo sempre osservato queste persone con pena e disgusto, non essendo né uomini e né donne e li ritenevo malati…  Ma guardando quella signorina di fianco a me con un occhio particolare, mi resi conto che non assomigliavano per nulla ad un uomo ma piuttosto a una donna ed anche bella e sensuale.

“Ciao? Volere giocare?” Chiese appena fu vicino in un italiano rumenizzato, probabilmente era qualcuna dell’est europeo.

Mio marito gli disse che eravamo solo curiosi e credevamo che fosse una donna...

Per pronta risposta la trans alzò di più la stoffa del gonnellino che indossava e mise in mostra un perizoma bianco merlettato che evidenziava il pacco genitale che aveva davanti.

“Che ne dite? sono femmina o una super femmina?” Esclamò sorridendo:” Sono una donna che accontenta tutti e due se volete. E per la signora se vuole gliela lecco meglio di una lesbica.” Affermò. E scostando completamente il perizoma mise in mostra il suo cazzo che stava lentamente crescendo.  Ero terribilmente imbarazzata, accaldata, non guardavo o almeno ci provavo, e se lo facevo era con la coda dell’occhio, cercavo di guardare in avanti:” Che schifo! Che schifo!” pensavo dentro di me:” A cosa mi tocca assistere!”

Era degradante e sgradevole la situazione, e la trans parlando con mio marito tramite il finestrino della mia parte, era accanto a me e mi veniva affianco con il volto, quasi da entrare nell’abitacolo con la testa e tanto da sentire il suo profumo femminile molto buono.  E in quel momento per diversi secondi la osservai non vista. Sembrava una donna, una donna vera, anche sul volto, anche se non lo era ed ero certa che non si trattava di una donna. A vederla era molto alta e mentre parlava e gesticolava affianco all’auto, senza farmi scorgere da mio marito le guardai prima le scarpe, con tacchi alti a spillo. Poi, automaticamente e involontariamente il mio sguardo si spostò verso la minigonna, esattamente all’altezza del pene, dove poco prima alzando la gonna ci aveva mostrato il pacco genitale. 

“Quanto vuoi?” Le chiese mio marito.

“Cento euro tutti e due anche la signora!” Rispose guardandomi.

A quelle parole esclamai ancora:” Portami a casa per favore Leo! Non te lo dico più!” Anche se in quel mentre cercavo di guardare avanti e non osservare lei o lui quello che erano, mi vergognavo soltanto ad esserle vicina alla trans e a guardarla.

Ma mio marito scelleratamente continuava a parlare.

La trans rispondendo a lui, di sua iniziativa infilò la mano dentro l’abitacolo prendendomi il polso e guardandomi l’orologio:

“Molto bello e fine te l’ha regalato lui?” Chiese.

“Non mi tocchi per favore!” Esclamai retraendo veloce e disgustata il braccio e ripetendo a mio marito:” Andiamo a casa Leo!”

Ma la trans vedendo la disponibilità di mio marito a chiacchierare, ma non la mia disse: “E’ agitata la tua moglie…!” Poi rivolgendosi direttamente a me: “Tu signora stare tranquilla, se vuoi io ti lecco figa per calmarti… Vuoi?” Chiese sorridendomi.

Sempre maggiormente disgustata sentivo che stavo per scoppiare, mentre quello stupido di mio marito sorrideva nella penombra di quello che aveva detto alla trans.

“No grazie… non faccio queste cose …io!!”  Esclamai forte parlando con la trans, ma guardando mio marito.

“Ma tu essere agitata, se io leccare un po’ la tua figa poi tu calmarti, credimi.” Ripeté.

“No grazie. Non ho bisogno di farmela leccare per calmarmi. Quando mio marito si degnerà di portarmi a casa mi farò una camomilla per rasserenarmi, e non accetto certo queste soluzioni sessuali.” Risposi sarcastica ma irata.

“Vuoi fare altro?  Vuoi fare pompino a me? Vuoi che io ti chiavare? Ti inculare?” Esclamò la trans a me. A quelle parole non ci vidi più:”

“Bastaaaa!!!”  Urlai:” Portami via!! Voglio andare a casaaa!!”

Ma la trans continuò rivolgendosi non più a me ma a mio marito sempre con quell’accento slavo:” Vuoi fare tu sesso con me? Vuoi chiavare tu me nel culo? Vuoi che io chiavi tu nel culo?”

Ma mio marito guardando me e sorridendo ignobilmente visto la mia reazione disse:

” No… vedremo!”

Mi resi conto che lei se ne accorse che la osservavo non vista e abbassò lo sguardo su di me sorridendo, e poi si mise a ridere. Distolsi subito lo sguardo da lei e feci finta di nulla.

“Toccalo!” Mi disse alzandosi il gonnellino e avvicinandosi al finestrino, ma io dal disgusto mi ritrassi verso mio marito sempre più irata dicendo guardandolo seria negli occhi:” Ma vuoi andare via sì o no?”

Mentre la trans continuava a dirmi sfacciata e irriverente:

“Toccalo, fammelo diventare duro tanto lo so che ti piace e vuoi fare questo, anche tu se vuoi puoi toccare.” Disse a mio marito: “Potete farlo tutti e due! Lo facciamo in tre…”

Mi voltai verso mio marito con una espressione e gli diede uno sguardo da fulminarlo e un pugno sul braccio.”

“Ma vuoi andare via sì o no!  Se no scendo e vado a piedi?!” Urlai furiosa.

A sentire quelle parole del mio minacciare Leo di scendere, camminare e andarmene da sola a casa la trans fraintendendo esclamò: “Vuoi battere anche tu?...  Qui non ti conviene scendere siamo tutti trans. Se vuoi fare la battona e hai la figa devi andare laggiù in fondo con le puttane!” Dichiarò il trans maleducato, ridendo e segnandomi con il dito in fondo alla strada.

Ero furiosa.  Il trans mi parlava, ma io non rispondevo. Non sapevo cosa dire, volevo solo andare via e ripetevo a mio marito:” Ma vuoi andare!?” 

Fino a quando i fari di un'altra macchina illuminarono la scena, noi dentro in auto e quella trans schifosa fuori che parlava e inveiva su di me, e fu così che partì immediatamente. E si avviò mentre quella signorina trans mi gridava incattivita:” Stronzaaa!”

“Stronza ci sarà lei!” Risposi d’istinto girando la testa mentre l’auto si allontanava.

Partito gliene dissi di tutti i colori a mio marito:” Hai visto, sei riuscito a rovinare una bella serata dopo cena e a farmi venire mal di stomaco:” Gridai:” Non permettersi mai più di farmi uno scherzo del genere…” E dalla rabbia e dal disgusto lo battei forte con dei pugni sul braccio che teneva il volante.

“No che mi fai sbandare!” Esclamò ridendo stupidamente.

Avemmo un litigio lungo il tragitto. Arrivati a casa mi lavai, mi cambiai e me ne andai a letto dicendo facendo segno al computer:

“Vai... vai pure al pc a divertirti, dalle tue amiche a vederti le tue donnine o donnini…” E me ne andai in camera.

Lui mi raggiunse e cercò di mitigare tutto, mi chiese scusa, si giustificò dicendo che lo aveva fatto perché io non volevo guardare, perché se le avessi guardate quando me lo aveva detto, passava dritto e non si fermava. Comunque la serata finì in quel modo, rovinata. 

 

Passarono i giorni e le settimane mi chiedevo perché fosse sempre così e cosa potevo fare per distoglierlo da quell’insana attrazione. E una sera seduti a casa davanti al televisore a vedere una trasmissione Tv che parlava di coppie e matrimoni, e lui probabilmente era su di giri, iniziò a parlare delle trans e della brutta esperienza che avevo avuto quella sera in auto. Avviò una conversazione o meglio una richiesta, e mi disse forse prendendo coraggio:

” Sai mi piacerebbe incontrare una trans, parlare con lei o lui come preferisci chiamarlo tu, ma insieme io e te, non da solo e non per strada come l’altra volta, ma in un ambiente tranquillo…”

 “Un’ambiente tranquillo?!” Ribattei interrompendolo:” Sai che non voglio e non mi vanno questi discorsi e queste cose e soprattutto vedere e parlare con una di quelle o di quelli lì… o quel che sono?!” Ribattei io:” E poi sai che non voglio, non mi va e se vuoi saperlo mi fanno anche paura, quella sera che mi ci hai portata con l’inganno, sulla strada, quella trans alla fine si era arrabbiata, mi ha dato della stronza per colpa tua e sono sicura che se mi prendeva mi picchiava o mi graffiava in faccia, perché loro fanno così, sono attive e invidiose delle donne vere.” Dissi.

E guardandolo esclamai ancora:” Da te Leo non me lo aspettavo che mi ingannavi così.

 È proprio vero che gli uomini e i mariti non si conoscono mai abbastanza…. “

“Hai ragione, ho sbagliato Emma e ti chiedo scusa…” Ribatté lui ammettendo il suo errore:” Ma io vorrei che tu partecipassi o almeno ti sforzarsi di farlo a questa mia attrazione, che fossi con me, non per andarci assieme sessualmente, ma per conoscere, vedere, curiosare, domandare.” E all’improvviso mi chiese:

“Perché non guardi qualche video assieme a me…?”

“Lascia perdere per l’amore di Diooo…” Lo interruppi tirando su il braccio e la mano in aria in gesto di fastidio:” Ci mancano solo queste cose, ne abbiamo già tanti problemi tra di noi!”

“Ma solo per curiosità Emma… per vedere, osservare… “Mi ripeté ancora lui.

Ero contraria, ma sapevo che se gli avessi dato troppo contro, avrei creato dei dissapori seri tra noi e lui avrebbe fatto lo stesso quel che voleva senza me e senza informarmi e invece io volevo controllarlo.

“Solo per curiosità, per farti vedere come sono, cosa fanno, mica per altro.” Ripeté.

Lo guardai negli occhi:

“Lo so come sono, me l’hai fatta vedere quella sera…” Risposi seccata senza cercare di aggredirlo.

“Ma non per strada, le possiamo vedere anche al computer, qualche video. Te lo giuro… guardiamo solo e commentiamo, commenti anche tu e dici quello che vuoi…” Affermò.

Per quel poco di psicologia che conoscevo e avevo letto e studiato da ragazza, immaginavo che si eccitasse a coinvolgere anche a me nelle sue porcate, perché era agitato quando me ne parlava e proponeva. Poteva benissimo vederseli da soli i video hard, come aveva sempre fatto finora e invece ora che io sapevo che li guardava, voleva che ci fosse anche la mia partecipazione, quasi a pregarmi che mi concedessi a visioni hard.

Sembrava sincero e io in quei momenti non ero a conoscenza che lui volesse incontrarsi realmente e sessualmente con una trans e far sesso con lei, perché come mi disse in seguito mentendo, anche se lo attraevano molto, non lo avrebbe mai fatto di possederle e farsi possedere come una donna da loro. Ma peggio… non sapevo che il suo sogno era quello di vedere me, sua moglie chiavata da una trans… Dio mio se solo l’avessi saputo o almeno intuito allora. E invece pensavo fosse lui a desiderare di farlo e che probabilmente si sarebbe limitato solo a parlarmene o a vedere qualche video porno al computer insieme a me e in fondo non ci sarebbe stato nulla di male ad accontentarlo. Lo avrei controllato meglio e guidato se ero partecipe ai suoi desideri, e invece sbagliando lo assecondai.

Così una sera alla sua ennesima proposta acconsentii.

“Va bene Leo lo guardo con te per farti contento, ma soltanto una volta però!” Dissi.

Mi vergognavo che i nostri figli avessero un padre così porco e che lo potessero scoprire, per loro lui era una figura di riferimento e non un vizioso.   

“Si certo!” Rispose eccitato e felice, quasi con la bocca asciutta e la bava alla bocca della contentezza per il mio acconsentire. 

Così dietro alle sue insistenti richieste, in un momento di debolezza gli avevo detto di sì. Una sera finito di cenare e aver bevuto un po’ di vino, e dopo aver sentito telefonicamente i figli, andai al computer insieme a lui, sedendomi al suo fianco.

Era contento ed eccitato della mia presenza a farmi vedere quelle porcate insieme a lui, e trafficava sui tasti e a cercare con il mouse i siti che aveva già preparato di mostrarmi, e io nel vederlo così indaffarato esclamai sarcastica:” Vedo che sei molto pratico di questi siti?”

Sorrise non sapeva se essere contento della mia battuta o dispiaciuto, comunque con mio disappunto entrò nei siti porno di trans, Shemale, in inglese e precisai subito: “Guarda che se mi fanno schifo mi alzo e me ne vado!” Precisai.

“Ma non ti faranno schifo, anzi ti piaceranno, ci sarà solo del sesso. “Esclamò mio marito.

“Sono siti che vedono tutti, anche le donne.” Puntualizzò forse per togliermi dal disagio.

Girò e navigò su alcune pagine prima di arrivare dove voleva, probabilmente conoscendolo se li era già scelti da mostrarmi. Non so dove andò a pescarli, ma iniziò con un video dove si vedeva non per niente una trans con una coppia coniugata come noi. Osservando l’inizio restai quasi scioccata dalla bellezza della trans, tanto che mi veniva difficile da credere che non fosse una donna vera.

“E questo è una trans?” Chiesi curiosa.

“Si!” Rispose sorridendo mio marito aggiungendo:” Vero che assomiglia a una donna vera? Che sembra una femmina?!” Domandò.

Non risposi, certo quella trans aveva un fisico statuario perfetto, certamente tutto rifatto, ma ben proporzionato, armonico e femminile. Era una trans bellissima, talmente bella che entrambi restammo sorpresi nel momento in cui esibiva le sue grazie.

La coppia di quel video che osservavamo, iniziò a spogliarsi nuda e anche la trans lo fece e togliendosi top e reggiseno mostrò un seno al silicone gonfio, ma molto proporzionato con il resto del corpo. Dal perizoma si notava un pacco davanti e lo ammetto, senza farlo capire a mio marito ero curiosa che si lo togliesse anche quello per vedere com’era, come ce l’avesse. La coppia del video ormai nuda guardava e attendeva la trans, e quando lei tolse con molta malizia il suo slippino dopo aver accarezzato sia lei che  lui, apparve il suo pene in mezzo alle gambe femminili. Era in riposo, era delle stesse dimensioni più o meno del marito. Nel video marito e moglie iniziarono ad accarezzarsi e il trans a masturbarsi. Lo svolgimento naturale del video era già tutto predisposto e scelto apposta.

Prima la trans si sdraiò nel letto e nel video leccava la figa alla moglie, mentre il marito la sodomizzava.  Finito di farsi inculare dal marito, la trans si fece fare un pompino, prima dalla moglie e poi da lui, dal marito stesso. Era tutto impressionante, perverso, e successivamente la trans quando lo ebbe bene in erezione, si sdraiò sopra la moglie e la chiavò in figa … davanti al marito, con lei che godeva a essere posseduta da quella trans. Sembravano due lesbiche abbracciate che facevano sesso, ma erano una donna e una trans che se la chiavava. Devo ammettere che ero turbata.

“Vedi che la trans la chiava come un uomo pur sembrando una donna…” Mi disse sorridendo mio marito, aggiungendo:” … Guarda!... La sta facendo godere bene.”

Effettivamente nel video la moglie godeva ad avere quel rapporto sessuale innaturale con la trans e si baciavano anche in bocca con la lingua.  Erano disgustosi, ma avevano un qualcosa di sensuale, di seduzione.

Oramai spettatrice forzata a visionare, osservando chiesi a mio marito: “Va con tutti e due della coppia? “

“Si!”  Mi rispose lui affianco a me:” È questo il fascino della trans che ha entrambi i ruoli, queste persone sono sia attive che passive sessualmente. Guarda il seguito e vedrai!”  Mi esortò confermandomi con le sue parole che non era un video a caso ma lo aveva scelto volutamente con una coppia di coniugi per turbarmi.

Infatti dopo aver avuto un amplesso vaginale con la lei della coppia senza eiaculare, la trans passò al marito con un rapporto anale attivo, cioè lo possedeva analmente sodomizzandolo. Al che io chiesi turbata mostrandomi schifata e infastidita:” Ma a te piacerebbe fare queste cose Leo? Andare con una donna che è un uomo?”

“Non è un uomo!”  Rispose lui risoluto:” È tutti e due… maschio e femmina.” E aggiunse:” Per una coppia etero, andare con una trans è come se un uomo facesse sesso con due donne e un uomo contemporaneamente e la moglie lo stesso, con due uomini e una donna simultaneamente. Restai sconcertata da quella risposta, forse era vero ma comunque non mi piaceva quello che vedevo, mi sentivo turbata, mi dava fastidio.

Lo stato di eccitazione di mio marito era visibilmente salito e si alimentava sempre più da quello che osservavamo e come ho detto anch’io mi sentivo assurdamente turbata nel vedere quel corpo femminile armeggiare il pene turgido del marito.

E mentre osservavamo il finale, mio marito con voce rotta ed emozionata, sorridendo mormorò:” Si può approfondire volendo. “

Voltai il capo e lo guardai di storto, mostrandomi quel video avevo capito le sue intenzioni, ed esclama:” Lo sapevo! …Figuriamoci se non mi proponevi qualcosa ora. Magari io e te di fare come quella coppia…” E feci l’atto di alzarmi per andarmene, ma lui mi bloccò:

“No…no! Che hai capito! Io intendevo approfondimento non per andarci assieme, ma solo per vederlo dal vero, da vicino una trans…”

“Non farti venire strane idee Leo, lo abbiamo già visto da vicino e vissuto questo tipo di approfondimento che dici!” Risposi pronta.

“No Emma…ma io non intendo in quel modo, quella trans che abbiamo visto era soltanto una battona da strada, ce ne certe che sono serie e molto più belle, si possono incontrare e parlare e non offendono…”

E senza che io dicessi nulla contrariata da quel che esponeva, sapendo già la mia risposta che era no, pronunciò ancora: “Ci sono quelle degli annunci o dei club prive.”

“Mi alzai dalla sedia dicendo chiaro e tondo:” No…no...no…! Togliti dalla testa queste cose Leo. Io non incontrerò mai nessuno.”

Lo vedevo che soffriva del mio atteggiamento, quasi pativa, ma ero risoluta, una esperienza conoscitiva con l’inganno mi era bastata.

“Ma solo per curiosare, non per fare?” Ribatté lui cercando di convincermi intanto che il video volgeva al termine, mentre anche il lui della coppia godeva ad essere inculato dalla trans.

“Nooooo-o-o-o! Lo capisci l’italiano?” Pronunciai determinata.

Dopo una breve discussione spense i computer e andammo a letto, devo dire che vedere quel video pur dandomi disgusto mi aveva non dico eccitata ma turbata, anche se non avevo detto nulla. Mi faceva ribrezzo quello che avevo osservato, una donna normale posseduta da quell’essere, ma anche inspiegabilmente mi inquietava e attraeva.

Andammo a letto e mio marito visibilmente eccitato incominciò ad accarezzarmi, voleva fare sesso.

“Lo facciamo?” Mi chiese.

“Che cosa?” Domandai.

“L’amore!” Rispose lui, aveva chiamato amore quel nostro fare sesso. Forse una volta lo era davvero amore, ora era solo un modo sbrigativo per godere un poco. E insistette, volle fare sesso, perché con i nostri pensieri di quel momento non era certo amore quello che praticavamo.

Ero eccitata anch’io e acconsentii.

Durante l’amplesso provò a parlare a dire qualcosa sul video. Me lo aspettavo e lo troncai subito:

“Te l’ho già detto una volta Leo, se devi parlare di quelle sozzerie che abbiamo visto nel video non facciamo niente!” Dissi decisa.

“No.…no…va bene!” Rispose.

E avemmo un rapporto sessuale tradizionale. Ma pensare al video, alla trans, al suo coso e a quello che avevamo visto, da buona moglie ci pensai da sola, in silenzio e con gli occhi chiusi. Anche se non volevo mi veniva sempre in mente quella bellissima trans con un corpo invidiabile con il cazzo duro ed eretto, e sotto di esso i testicoli, mentre possedeva quella donna godente. E mi eccitava pensare a quello … e mi vergognavo di me stessa, ma mi eccitava e a occhi chiusi quella sera mi lascia andare godendo di quella scena, pensando di essere io con la trans al posto di della donna del video, di essere noi quella coppia e mio marito la trans che mi possedeva.  Quella sera facemmo sesso con un trasporto fuori dal comune, con un piacere che erano anni che non provavamo entrambi. Ebbi l’orgasmo in silenzio, stringendo e tirando con le dita il lenzuolo sotto di me, e se ne accorse anche mio marito che avvertì le contrazioni a ripetizione della vagina al piacere, sentendola lubrificarsi maggiormente degli umori del godimento. Però non disse nulla, ma quando mi alzai per lavarmi mi sorrise, come a dirmi con la sua smorfia stupida che capiva che avevo goduto per aver visto il video della trans.

Poi   dormimmo fino al giorno dopo.

Il mattino seguente al risveglio mi sentivo schifata di aver fatto sesso pensando a quello visto nel video, passato il momento dell’eccitazione che non mi aveva fatto ragionare, mi rinnegavo da sola a quei pensieri.

Lui invece si avvicinò a me contento: “Dormito bene?!” Mi chiese.

Non risposi subito capendo il suo sarcasmo, ma subito dopo esclamai: “No.… dopo quello che ho visto ieri sera ho dovuto prendermi un Plasil, (un anti vomito) per dormire.” Dissi mentendo.

“Eh esagerata…” Ribatté lui ridendo.

Sinceramente mi facevano schifo quei video, mi davano la nausea, però non so cosa successe in me, se devo essere sincera in quella schifezza e perversione che avevo, mi trovai spesso turbata a pensarlo, provando anche attrazione, anche se non volevo e considerai su mio marito: “Chissà quante volte ha fantasticato di fare sesso con una trans e magari facendolo con me ieri sera anche lui pensava di essere con una di loro, o che io guardassi che si accoppiasse a una trans.” E scossi il capo disgustata.

Fino a quel momento quando a letto giocavamo con la fantasia, io il triangolo lo idealizzavo con due uomini e non a coinvolgere una trans. Comunque da quella sera non andai più al pc con lui a vedere quelle sconcezze, mi facevano schifo, ma anche perché in parte avevo scoperto che mi attraevano, turbavano e quella sera a far sesso con mio marito mi eccitarono e ne ero inquieta e avevo paura, paura di me, di reagire in modo differente a quello che pensavo, alle mie convinzioni.

 

Passarono altri giorni e lui mi invitava sempre con le sue proposte sfacciate, ma i miei no erano fermi, anche se non più decisi come prima.

Qualche settimana dopo passato ormai qualche mese e l’inverno, in piena primavera avviati verso l’estate, alle sue insistenze una sera riprendemmo il discorso.

E mi domandò ancora per l’ennesima volta:

“Emma, ma non ti piacerebbe incontrare ancora una trans? Ma non per strada come l’altra volta…”

 Non mi sorprese quella richiesta, oramai quello era il suo chiodo fisso di quasi ogni giorno, ma istintivamente risposi di no.

Lui insistette dicendo:” Cercherò una trans molto femminile, educata, oppure potremmo andare in un club privè fuori dalla nostra città dove non ci conosce nessuno, o anche su qualche annuncio su internet e conoscerla lì!”

“Club privè? Non entrerò mai in un locale del genere… anzi in un bordello del genere, scordatelo!” Affermai decisa. E ai miei no ripetuti e assoluti, ripiegò sulla sua ultima proposta di contattare per gioco una trans vera tramite mail.

“Dai è solo un gioco, una trasgressione virtuale che facciamo insieme… ci parliamo tramite mail o chat…”

Spese parecchio tempo a convincermi, ma anche a quella proposta risposi di no, che non avrei scritto né contattato nessuna. Ma ai miei no lui insistette molte volte alla mia negazione e poi oramai sconfitto e debole vedendomi ferma sui miei propositi, come fanno molti mariti con la moglie reagì male e mi minacciò.

“Guarda che se non vieni con me al privè o accettati di giocare con me con la trans tramite le mail o in chat, andrò da solo in qualche club privè o scriverò e contatterò io qualcuna, qualche trans fino ad arrivare a farti le corna.” Ribatté serio mio marito indignandomi.

Lo guardai dalla testa ai piedi scuotendo il capo e dicendogli:” Come ti sei ridotto!” E non

replicai alla sua minaccia coniugale, era furioso quel giorno, lo osservai sfogarsi, avevo due scelte, rompere con lui e mandare il matrimonio in crisi con tutte le conseguenze famigliari, oppure…  assecondarlo nella sua mania e nel suo gioco. Scelsi la seconda, di assecondarlo ancora.

“Almeno non mi farà le corna e non andrà con quella gentaccia a rischiare di prendersi le malattie …” Pensai da moglie per bene e fedele che tiene alla famiglia.

E così una sera tornai con lui al computer, ma non più a vedere video, ma a cercare una trans con cui chiacchierare. Devo dire che da una parte ero incuriosita di scoprire com’erano, dall’altra schifata di entrare in contatto con quel mondo perverso. Il suo scopo era trovare qualcuna con cui corrispondere e chattare assieme me in modo da coinvolgermi in quella umanità degenerata, e in quella sessualità trasgressiva.

Da quella sera pur di non essere tutte le sere a leggere porcate e vedere fotografie di trans su internet, delegai lui della ricerca della interlocutrice per corrispondenza e di chiamarmi solo se qualcuna rispondeva.

Così da quella sera, eccitato, andava al computer a cercare di contattare una trans vera sugli annunci, alla ricerca di qualcosa che potesse appagare i suoi desideri e calmarlo, sedarlo e così fu la sera e i giorni seguenti. Lo vedevo armeggiare sempre sul computer o sullo smartphone in cerca di qualcuna…  e qualche sera dopo mi chiamò dicendo di venire a vedere che aveva trovato un sito particolare,” speciale” disse lui, solo di trans. Lo ammetto, andai con un po’ di curiosità e un po’ di fastidio, ma andai, mi sedetti affianco a lui, mio marito, a visionare e leggere cosa scrivevano le trans nella loro didascalia, sempre con il commento finale di mio marito come aveva fatto per i video.

Mi fece vedere che in quel sito c’erano tantissime offerte di trans alcune a pagamento, altre con la fotografia e nelle foto erano molto belle, con seno prosperoso e viso bellissimo, femminile e truccato. Lui era eccitato di avermi lì al suo fianco a mostrarmi quegli annunci, io no, ero nervosa. Inquieta perché come detto mi turbavano quelle immagini e quel leggere, ma non mi davano più soltanto repulsione, ma anche una forma di attrazione assurda, che cercavo di non fare trasparire.

“Ma queste trans sono a pagamento?” Esclamai curiosa.

“No, non tutte, soltanto alcune, molte sono gratis e vengono qui a cercare incontri…” Rispose.

“E quanto si prendono?” Domandai con curiosità.

“Dipende dai cento euro in su, fino a cinquecento euro… per farselo mettere nel culo, o chiavare dietro come dicono loro.”

Ma non era vero, mi mentiva, erano tutte a pagamento e lo scoprii in seguito.

Passò in rassegna diversi annunci con profili, mostrandomeli e descrivendomeli nei minimi particolari, finché non trovò quello che faceva a caso suo.

Cercava una trans che aveva più o meno i miei stessi lineamenti e che avesse una buona esperienza nel fare sesso sia con gli uomini che con donne e dopo vari tentativi, riuscì a entrare in contatto con una certa Shamanta.

Shamanta era il nome d’arte una trans di 39 anni natia di Potenza, ma che viveva nel nord, vicino alla città dove abitavamo noi, dove si prostituiva. Le scrisse che eravamo una coppia di coniugi, così iniziammo a corrispondere per gioco e la trans a rispondere, e mio marito a riscriveva spiegando bene cosa cercassimo o meglio cosa cercava lui, perché a me non interessavano quelle persone. 

Shamanta credendo che noi cercassimo davvero un trans per avere rapporti sessuali trasgressivi in coppia, dalle mail di risposta che arrivavano lessi era disponibile. Ci scrisse anche di fare con calma se era la prima volta che ci approcciavamo a una trans e che quando avremmo voluto potevamo tranquillamente incontrarci e in seguito ci saremmo visti senza problemi. Precisò che la sua tariffa era di 200 euro, all’ora, cento a persona e che avrebbe fatto tutto sessualmente, con mio marito la passiva e attiva, cioè lasciandosi possedere e possedendolo analmente oltre che oralmente e lo stesso con me, ma solo la parte attiva, cioè mi avrebbe posseduta e leccata la figa e io a lei potevo prenderglielo in bocca e avere un rapporto orale, fargli il pompino. Ero allibita.

Sorrisi:” Che schifo!... Duecento euro? … Ma nemmeno due centesimi!” Esclamai seria:” Che vada a lavorare normalmente come fanno le vere donne, invece di prostituirsi.”

Mi alzai disgustata e smisi di corrispondergli, dicendo:” Non voglio conoscere certo chi si prostituisce, non voglio conoscere nessuno.” Esclamai alterata e mio marito per assecondarmi non disse nulla e lasciammo perdere quella Shamanta.

La settimana dopo, mi chiamò ancora al computer, andai, mi risedetti vicino a lui, mi servivo di quel modo di fare e di accettare i suoi inviti come una medicina che ero obbligata a prendere per stare meglio con lui… E rifacendo la solita trafila su internet per caso (ma così non era e lo scoprii inseguito), trovò sempre per caso (ma non era vero) un’altra trans, una certa Lucrezia. Quando mi chiamò finse di leggere il suo annuncio insieme a me., ma probabilmente lo conosceva già.

“Lucrezia, bellissima trans, molto femminile, disponibilissima per tutte le tue fantasie virtuali e reali. Molto fantasiosa e passionale, è a tua disposizione per trascorrere momenti unici e indimenticabili di piacere e relax. Con me annoiarsi è impossibile perché saprò come esaudire tutti i vostri desideri e le vostre fantasie anche quelle più nascoste. Disponibile anche per giochi di ruolo o di coppia, sì a lui e a lei purché puliti ed educati. Preliminari senza fretta e senza limiti e tabù, e tanti giochi trasgressivi No perditempo.

Solo per distinti, coppie, contattami prima per qualsiasi informazione.”

“Cosa facciamo?” Disse mio marito:” Gli rispondo? La contatto?”

Il fatto che mi chiedesse il permesso per farlo, mi rendeva tranquilla e regista di quel gioco come lo chiamava lui, e con curiosità, batticuore e turbamento risposi di sì.

Leonardo la contattò con il mio consenso (non l’avessi mai dato quella volta…), e quella trans ci mandò le sue fotografie, ed era davvero molto bella, sembrava una femmina vera… Iniziammo una corrispondenza via email. Nel leggerla si capiva che era molto educata e anche simpatica, non parlava solo di sesso, ma anche di realtà femminili che riguardavano le “donne” e notavo che corrispondendo lei insisteva che ci incontrassimo di persona. Nelle email ci scriveva che lei cercava una coppia amica, non solo per far sesso, perché quello non lo escludeva, anche se per me era indispensabile, ma anche per avere rapporti sociali, affettuosi, sembrava proprio quello che voleva mio marito, e puntualizzando che comunque se sarebbe avvenuto qualcosa di sessuale tra di noi sarebbe stata una scelta voluta e condivisa e niente di coercitivo. Da quel che scriveva appariva intelligente e acculturata. Era sulla trentina d’anni, ben portati e come dicevo molto bella, sembrava una ragazza vera. Seppi poi che era rumena, di un paesino al confine con l’Ucraina e che parlava abbastanza bene l’italiano.

Ci scrisse che non era soltanto una prostituta ma una ragazza che viveva in quel modo, con la sua tendenza trans e di lavoro faceva la parrucchiera a casa sua o a domicilio. Ma mentiva, era una prostituta anche lei che si era accordata con mio marito che l’avrebbe pagata se fosse riuscita a chiavarmi, ma queste cose le seppi solo in seguito, alla fine di tutto. 

In quel momento mi sembrava strano avere un’amicizia con lei, anche se prima le odiavo, ma non mi interessava più di tanto, perché non c’era nessuna intenzione di fare qualcosa né tantomeno sesso, e quindi gratis o a pagamento a me non importava cosa facesse. Era gentile ed educata e ogni email con i nostri che le avevamo dato, mi chiamava confidenzialmente Emy da Emma… e mi invitava a conoscerla meglio anche senza praticare sesso, soltanto come donna, e rapportarci come due femmine amiche. 

“Figuriamoci!” Pensavo io:” Essere amica di quella gente lì!”

Nel frattempo durante quel mese tramite email e mio marito continuammo a scriverci.

Ogni giorno la nostra corrispondenza diventava sempre più hot, anche se ero consapevole che un incontro sia personale che men che mai sessuale non ci sarebbe mai stato tra noi, ma ero presa solo dalla curiosità femminile su quella strana persona che in parte iniziava ad affascinarmi, mentre mio marito iniziava a dire:

“Potremmo incontrarla, cosa c’è di male? È lei che ce lo chiede… Si incontra soltanto e non si fa niente. Mi sembra che sia una persona a posto anche se è una trans.”

“No!” Rispondevo io come un disco incantato:” Non incontro nessuno né tantomeno questa gente, mettitelo in testa Leo, la mia risposta sarà sempre no-o-o-o-!!”

Avrei voluto incontrarla soltanto per curiosità, ma ne avevo paura, ero inquieta dentro di me, avrei voluto che non mi piacessero mai quelle persone lì e invece a volte addirittura le sognavo, le desideravo… E anche se quei pensieri volevo scacciarli, allontanarli da me, alla sera aspettavo che mio marito mi chiamasse per andare a leggere la email di Lucrezia al computer e mi sentivo confusa, scombussolata.

Come dicevo la triste realtà la scoprii solo tempo dopo, io non ero a conoscenza del piano diabolico che aveva architettato quel porco di mio marito, dell’inganno che mi aveva preparato. Aveva cercato lui quella trans Lucrezia, che era anche una prostituta in appartamento, spiegandole la nostra situazione e la mia avversione viscerale per le trans, pagandola e promettendole un regalo in soldi perché si mostrasse come una persona normale e non volesse soldi. Mentre invece era pagata profumatamente da mio marito a che mi fuorviasse, perché io la incontrassi e lei riuscisse a fare sesso con me. Ma di questo ne parleremo in seguito.

Muovermi in quell’ambiente per me non era certo facile, non avevo dimestichezza con l’ambiente transessuale e non volevo conoscere una professionista a pagamento, ma solo accontentare mio marito perché si calmasse.

Mi ripeteva che se avessimo incontrato quella trans di nome Lucrezia con cui eravamo in corrispondenza, sarebbe cambiato, non mi avrebbe lasciato mai e avrebbe smesso di cercare altro... che probabilmente gli sarebbe passato tutto.

Per me era tutto molto strano e assurdo pensare che la nostra vita sessuale avesse bisogno di un incontro con una trans per regolarizzarsi, invece che una conversazione sincera e appropriata a riguardo fra marito e moglie. Però ragionavo:” Ho anche il dovere come moglie di conoscere i suoi problemi, capirlo, seguirlo, ma soprattutto guidarlo prima che faccia qualcosa di avventato e poi se ne penta.” E consideravo:” Mi sta   comunicando i suoi desideri per quanto perversi possano essere e anche se io ho le mie preoccupazioni e contrarietà su questo aspetto, bisogna che li risolviamo insieme in modo civile, rassicurante è costruttivo.”

Facevo tutti ragionamenti buonisti pensando di guidare la situazione, di cambiarlo ma erano soltanto propositi mentali i miei. Nel contempo ero cambiata e dopo aver corrisposto con quella Lucrezia non le chiamavo più “esseri strani”, ma le avevo umanizzate proferendo “persone strane…” e se ne accorse anche mio marito.

Lui per convincermi a incontrarla continuava a ripetermi:” Io ho scelto te, voglio te e non ti tradirò mai e per questo che voglio che ci sei anche tu con me a esplorare questo pianeta. Voglio farlo insieme a te.”

“Bel pianeta!” Rispondevo:” Sembrano davvero persone di un altro pianeta non essendo né donne e uomini.

Ero stupida, ci credevo in quel che diceva, sembrava sincero. Ero arrivata al punto di pensare che forse ero io quella che stava sbagliando a non voler incontrare la trans Lucrezia e non lui che me lo proponeva, e che alla fine non c’era nulla di male a conoscerla, che era una cosa normale. O forse volevo solo convincermi io di quello, perché se penso a quello accaduto dopo mi vergogno enormemente.  

Mio marito era convinto che quello che desiderava lui sessualmente, anch’io prima o poi lo avrei desiderato e mi sarebbe piaciuto, ma così non era, ma lo assecondai visto che in gioco dopo oltre vent’anni c’era il nostro matrimonio. E mi ripetevo che forse se lo avessi assecondato, non avrebbe più seguito il suo istinto da predatore, non avrebbe più cercato quel brivido perverso senza legami umani correndo dietro alle sue fantasie, sarebbe tornato da me come prima. “E riflettendo consideravo: “Lui ha scelto di amare me io ho scelto di amare lui, abbiamo due figli adulti e per far funzionare questa relazione ed essere felici dovrò fare un patto con me stessa e cercare in tutti i modi di fargli capire che è una cosa sbagliata quella che insegue lui con la fantasia e virtualmente.”  Ma conoscevo che quel suo desiderio era troppo forte e non c’era nessuna argomentazione per farlo desistere, e quindi avrei dovuto assecondarlo all’inizio.

Lui aveva ritenuto il mio no, come una presa di posizione nei suoi confronti, del nostro amore e nella nostra vita, con musi e svogliatezza, e continuava a insistere per cercare di convincermi ad un incontro che io non volevo fare perché lo ritenevo disgustoso e immorale.

Diceva che il mio rifiuto non lo capiva, visto che voleva solo scoprire, conoscere e null’altro.

Quello che mi faceva più male era constatare che se anche rifiutavo e mi disperavo, mio marito anziché desistere, continuava, cercando in tutti i modi di farmi capire che non c’era nulla di male a incontrarla, scavalcando tutti i miei propositi…

 

Così alla fine ho ceduto, ed ho accettato la sua proposta di avere un incontro con questa Lucrezia, ma l’ho fatto non perché io avessi desideri particolari simili ai suoi, né sociali né tanto meno sessuali, no, anzi. Gli avevo ripetutamente detto che non volevo vederla, ma lui continuava a ripetermi che voleva avere un incontro con quella benedetta o maledetta (questo lo giudicherete voi al termine della storia) Lucrezia. Alla fine eravamo in uno stallo da cui non ne saremmo usciti se non litigando e forse peggio. Quindi ho cercato in ogni modo di capire, di sforzarmi e comprendere le sue ragioni…il risultato è stato che mi sono spenta, stancata dentro di me e ho detto:” Si va bene… incontriamola questa Lucrezia.” Anche se ero contraria. Ma lo feci per tenere stretto e marcato mio marito, vestendo i panni oltre che della moglie, dell'amica, della psicoanalista, della compagna di giochi e avventure.  Oramai conoscevo tutto di lui e di quello che voleva, mentre lui conosceva tutto di me. Sapeva che lo amavo e che lo volevo con tutta me stessa ma anche che mai e poi mai avrei accettato di assistere o avere un rapporto intimo di lui con quel tipo di persone.”

Così come dicevo, dopo mesi di chiacchiere, confronti e contrapposizioni, per renderlo felice e rasserenarmi accettai di incontrare con lui quella trans Lucrezia a casa sua, visto che già la conoscevamo virtualmente per via email, ma posi come unica condizione quella che non facessimo assolutamente niente.

Lui ha accettò subito rispondendo: “Ti assicuro che non farai niente che non lo vorrai tu Emma, hai la mia parola.”

Io mi sentivo sicura di me, forse troppo, che non avrei mai fatto qualcosa che non mi andava ma che anzi mi disgustava. E accettai.

 

Il giorno stabilito dell’incontro partimmo, mi camuffai e truccai come meglio potevo, con grossi occhiali da sole, un foulard leggero in nylon arancione che intorno al collo mi fungeva un po’ da maschera alzato sul davanti a coprirmi la bocca fino quasi sotto il naso. E portavo in testa un cappellino di stoffa leggera a cloche che mi copriva i capelli e allargandosi le orecchie, che era molto che lo avevo in casa, ma non lo avevo mai usato e quella fu l’occasione.  Ero vestita con gonna e camicia in modo abbastanza elegante e primaverile, quasi estiva, radiosa come il solito e appena truccata con un filo di rossetto e ombretto e indossavo i miei monili personali ai polsi e al collo. Avevo un velo di tristezza sul volto, ma notai invece che mio marito aveva uno strano sorriso e una strana luce negli occhi. Durante il viaggio verso l’indirizzo dell’abitazione che ci aveva inviato per mail quella Lucrezia, fui presa dai dubbi, ero pentita di aver accettato e fino all’ultimo in auto tentai di fare desistere anche mio marito. Certo se non avrei voluto non sarei andata, ma sapevo già che avremmo litigato e passavo per quella che dice le cose e poi cambia idea, ed eravamo già in crisi, credo che lui avesse la crisi dei cinquant’anni.

“Ma dobbiamo proprio andare da questa tipa?” Dissi mentre in auto ci avviavamo:” È rischioso Leo, pensa se ci vede qualcuno che conosciamo? Abbiamo una reputazione, un lavoro, dei figli! Diooo non voglio pensare a cosa succederebbe!”

“Ecco brava non pensarci…” Rispose lui:” … perché non ci vedrà nessuno e non succederà niente e anche se succedesse qualcosa nessuno lo saprà …”

“Cosa vuoi dire?  I patti sono chiari Leo…” Ribadii sospettosa della sua esclamazione.

” Voglio semplicemente dire che andremo a casa sua la conosceremo, parleremo con lei bevendo qualcosa e poi ce ne torneremo tranquillamente a casa nostra. Tutto qui! Ma che se invece succederebbe qualcosa e tu vorresti essere un po' intima con lei, che so una carezza, io non sono contrario.” Rispose e subito ribattei:

“Sono contraria io, assolutamente… Togliti queste idee dalla testa Leo, nemmeno una carezza da quella trans sia chiaro…” Facemmo ancora un po' di strada e dentro di me mi rodevo al punto che sbottai:

“Io non so perché ti vengono queste manie in testa, alla nostra età dover fare queste cose!? E io stupida che ti vengo dietro perché ti amo…” Dissi sconfortata.

“Ma che cose? ... Che manie? ...Cosa dici?” Ribatté lui seccato.

“Dico semplicemente che non mi va andarci…” Risposi decisa.

“Ecco…lo sapevo…” Scattò lui battendo la mano sul volante:” … adesso che siamo arrivati non ti va! Vuoi che giro la macchina e torniamo indietro?!” Esclamò deciso, furioso e capace di farlo.

Restai in silenzio per non litigare in auto, oramai avevo acconsentito ed eravamo lì vicino, ma ero contrariata e lui proseguì a viaggiare.

“Ma guarda un po'… adesso non posso nemmeno più dire che non mi va andarci? Siamo arrivati a questi punti.” Pronunciai immusita.

Girò il capo di lato e mi guardò ed io non dissi nulla, non feci nessun cenno con il capo e non dissi più nulla, oramai c’era l’appuntamento che aveva preso a circa 30Km dalla nostra città e avevo acconsentito a quell’incontro, anche se farei meglio a dire subii la situazione, ma oramai eravamo arrivati dalla trans. Sembravano tantissimi chilometri e invece il tempo per arrivarci mi sembrò breve. Facemmo il resto del viaggio in silenzio, con me immusita.

Giunti alla città concordata, con l’auto ci dirigemmo in periferia verso un palazzo rosa, mi vergognavo molto e nonostante il mio abbigliamento avevo paura che mi vedesse qualcuno che conoscessi e anche se non mi conosceva avevo vergogna lo stesso a farmi vedere lì. Mi sentivo osservata come se tutta la gente sapesse il motivo per cui ero giunta lì, anche se non guardava me ma da altra parte.

Il sogno-desiderio di mio marito si stava avverando, era eccitatissimo.

Arrivati a destinazione mi disse:

“Sei sicura che vuoi? Sei decisa?”

Avrei voluto dire di no, che preferivo tornare indietro a casa nostra, ma risposi senza nemmeno guardarlo:” Si! ...D'altronde e un tuo desiderio e domani forse mi pentirò ma adesso sono decisa a seguirti e lo faccio per amore, anche se a te sembrerà strano!” Dichiarai.

“Lo so che mi ami non credere e anch’io ti amo e tanto, ma stai tranquilla, qui non ci conosce nessuno e poi sarà solo una chiacchierata, a meno che tu …”

“A meno io cosa Leo? Togliti dalla testa questi pensieri… che mi fanno schifo…” Pronunciai più per reazione alla sua proposta che convinzione.

Quando giungemmo nei pressi, la chiamò con lo smartphone in modo che scendesse.

Posteggiammo e facemmo ancora un po’ di strada a piedi io e mio marito e poi lui disse:

 “La casa secondo il navigatore dovrebbe essere quella!” E la indicò con il dito.

Quando ci arrivammo, trovammo Lucrezia la trans sotto il portone sul marciapiede che ci aspettava.  “Il luogo adatto a lei!” Pensai con cattiveria tutta femminile nel vedere quella trans con quell’abito corto e sconcio e quel trucco marcato con una testata di capelli rosso castano lunghi e mossi fino oltre le spalle sul marciapiede. Seppi poi da lei stessa che erano parrucche i capelli che esibiva e ne aveva di svariate lunghezze e colori.

La osservai, il suo corpo era magnifico, non so perché ma mi dava l’impressione come se fosse una pornostar. Aveva labbra gonfie a canotto color carminio. E iniziai quasi a tremare dalla tensione nervosa e si lo ammetto, anche dall’inquietudine, per l’angoscia e forse per l'eccitazione inconscia…che avevo.

Dal vivo era ancora più bella che nelle fotografie che ci aveva inviato; alta, snella, dalla carnagione pallida.

La osservavo, di presenza era davvero bella, tanto che mi stupì, occhi scuri, 1,70 di altezza circa perché senza tacchi, capelli mossi e lunghi che le facevano una faccia da porca erano rosso mattone quel pomeriggio ma come detto da lei potevano essere neri, rossi, biondi o platino in un attimo.

Indossava una minigonna e una camicetta a forma di V che mostrava un seno impressionante, con mammelle non enorme ma ben evidenti, arrotondate e proporzionate.

La camicetta si apriva davanti in un ampio decolté che il suo seno sembrava stesse quasi per sfuggire dall’indumento. Avrà avuto una terza abbondante o una quarta ed era senza reggiseno, con il seno stretto dalla camicetta di due misure inferiore, annodata sull’addome e da cui pareva che i grossi capezzoli turgidi, spingendo forassero la stoffa e potessero sbucare da un momento all’altro fuori. Il seno era perfetto, ma si vedeva che era rifatto e anche bene da sembrava vero, quasi da farmi provare invidia. Aveva un culo tondo e bombato stampato sull’aderenza della minigonna, senza calze e mostravano le lunghe gambe ben rasate, senza un pelo e lucide di crema o olio. Mi sentivo a disagio nella sua bellezza e perfezione fisica, io che ero più bassa, leggermente formosa con il seno cadente e il sedere voluminoso, largo e tenero da moglie e mamma. Pareva una donna, molto più bella di me lo ammetto. Anche se era una trans era una donna a tutti gli effetti se non fosse stato che al posto della vulva e della vagina aveva un fallo, e il mio pensiero che avesse un pene e fosse un uomo mi dava disgusto.

Era ben vestita e molto sexy, in un corpo femminile quasi perfetto, era elegante ma con un tocco di stravaganza. Non era il tipo di donna (o di uomo) come me che per lavoro indossa il tailleur classico a cui aggiungevo sempre un dettaglio personale, un foulard al collo o una spilla o un altro dettaglio amando i contrasti per personalizzarlo. Lei era già personalizzata, come si poteva non guardarla e non rimanere stupito? Era impossibile.

Sembrava una Venere, alta con le gambe affusolate e il seno che quasi scoppiava dal suo petto.

Appariva una vera femmina, non era come quella sera con quella trans al buio del lampione, la eravamo in piena luce e la vedevo bene, era bella lo ammetto, ritoccata e rifatta ma bella e attraente, ed ero turbata dal suo viso dai lineamenti corretti, dalle labbra sporgenti e quel seno prosperoso e protendente con due mammelle piene di silicone e turgide che sembrava mi sbattesse in faccia.   

Ma non era solo il seno a turbarmi, era tutto il suo corpo, tutto il suo portamento che chiamavano alla sessualità estrema, sfrenata e selvaggia, facendo immaginare volgarità, sesso e peccato, oltre che ad apprezzare il suo insolente e perverso splendore.

Io, da truccata, mi sono sempre considerata una bella donna anche a detta degli altri, certamente una signora, una bella signora quarantenne e non mi ero mai sentita inferiore a nessuna nel mio vivere, soprattutto di amiche, conoscenti e colleghe. E i complimenti che ricevevo ancora me lo confermavano regolarmente, ma lei, quella trans Lucrezia era semplicemente perfetta, pareva la dea della lussuria. Devo ammetterlo, provai una punta di invidia femminile.

Lei quando mi vide, mi venne incontro con i suoi abiti abbastanza succinti e volgari, però non era per niente male, giovane (avrà avuto poco più di trent’anni anni). Come detto un bel seno ma non esagerato e un culo fantastico. Io me la trovai davanti più alta di me con capelli lunghi e mossi rosso mogano, il viso truccato e due labbra gonfie e appariscenti. Avanzò con le sue scarpe basse, minigonna e gambe nude, mettendo tutto in evidenza, con il suo vestire sexy.

Restai sorpresa quando mi salutò e per la prima volta sentii la sua voce, bassa e profonda, era particolare, maschile ma femminilizzata probabilmente dagli ormoni che aveva preso. Aveva l’accento particolare e i toni finali delle frasi dolci e lunghi che non facevano altro che accentuare la sua ambiguità… e mi ricordava tanto quella della cantante Amanda Lear nelle sue canzoni e modo di parlare e questo mi colpì ancora di più. Era una bella voce calma, calda e anche sexy e mi piaceva, aveva qualcosa di sensuale e seducente come tutto il resto del corpo, come lei d’altronde. La percepivo di una tonalità meravigliosa insieme al suo sorriso da protesi dai denti regolari e bianchissimi che le davano un'aura equivoca e di mistero attraente. La guardavo, non sapevo che dire, che pensare in quel momento.

Lei mi sorrise e mi venne incontro dicendomi:” Chiamami pure Lu… se vuoi!”  E notai dalle fotografie che ci aveva mandato per email che aveva che aveva modificato lo stile dei capelli e immaginai che avesse una parrucca che la rendesse molto meglio delle foto. Infatti come si è avvicinata dopo averla salutata, e dopo che sorridendo mi strinse la mano, per rompere il ghiaccio fu la prima cosa che domandai.

“Ha modificato il taglio?”  Chiesi.

“Oh sì!”  Esclamò toccandoseli con un sorriso che significava seduzione:” Ma non sono miei Emma, è soltanto una parrucca, ne ho molte su in casa, anche di vari colori e lunghezza… Quando saremo su da me le farò vedere.”  Rispose con la sua voce bassa di tono e androgina per via degli ormoni che prendeva.  Per un attimo pensai come potesse essere senza parrucca, il viso era molto bello, ma non ebbi il coraggio di chiederglielo. Pensavo a quello che mi aveva detto mio marito, che molte trans per praticità cambiando sempre parrucca, si rasavano completamente la testa a zero.

Dopo le presentazioni ci invito su a casa sua. Ci accompagnò verso l’ascensore e dietro di sé oltre a un profumo buonissimo lasciava un’atmosfera di indeterminatezza legata alla sua sessualità, era indubbiamente affascinante lo devo ammettere, anche per via del ruolo autorevole ed autoritario che aveva di padrona di casa.  I suoi lineamenti erano dolci e femminili ma determinati nelle espressioni, in un modo che creavano una sorta di doppiezza androgina e imbarazzo per chi la guardava, identificandola in una donna.

Ero sempre più stranita da quella persona ambigua, non riuscivo a capirmi perché ero lì, perché avevo accettato e perché stavo salendo a casa sua se ero contraria.

Come detto senza tacchi era più alta di me e in ascensore mi guardava e sorrideva e io ero imbarazzata. Arrivammo al piano, era tutto semibuio, lei accese la luce del pianerottolo e aprì la porta di casa davanti a noi invitando a entrare.

Poco dopo eravamo nel suo appartamento, accedemmo mentre io le sorridevo a forza e per educazione essendo ospite, e richiuse la porta dietro noi.  Appena dentro dichiarò in modo molto femminile: “Benvenuti a casa mia!”

Nell’aria c’era un buon profumo di bastoncini bruciati che rendevano il nostro entrare nell’ambiente gradevole.

Una volta dentro, sia io che mio marito ci guardammo attorno, ma lei ci mise subito a nostro agio, ed il suo fare con modi garbati ed eleganti fece il resto.

Mentre mio marito su suo invito si accomodava nella poltrona, lei a me, come una vera amica mi mostrò l’appartamento.  La camera tinta di rosso aveva un letto matrimoniale centrale con la testata in ferro battuto e intorno sulle pareti poster incorniciati di lei con un'altra trans, nude completamente che duro glielo prendeva in mano sorridendo. Nell’altra parete un poster dove lei sola, sempre nuda, mostrava tutta la sua bellezza transessuale con il corpo femminile perfetto e il suo cazzo semirigido in mezzo alle gambe. Ma un’altra mi colpì maggiormente, fu quella dove una vera donna con la vulva e vagina, aderente dietro a lei sulla sua schiena, allungava la mano davanti prendendole il cazzo in mano…  ero sbalordita e sconvolta, più che una camera sembrava un talamo d’amore perverso.  Lei vedendo il mio imbarazzo sorrise. Tra i suoi poster appesi alle pareti, c’era della mobilia molto ricercata e molti specchi interi che nel gioco dei riflessi rendevano più grande la stanza e se si era al centro sul letto si ci sarebbe visti su tutti e da ogni lato delle pareti. Vi era una luce rossa soffusa ed un profumo molto gradevole diverso da quello del soggiorno, era molto erotica e intricante. Sul comò un grande specchio e varie parrucche sui poggiatesta e necceser e trucchi sparsi sul ripiano.  Guardandomi e sorridendo, prese dei miei fili di capelli fuori posto per il caldo e me li mise in ordine facendo successivamente scivolare l’indice sul viso, accarezzandomi la guancia. E assurdamente mi faceva piacere quella attenzione che compiva su di me, era dolce, forse più di una donna vera e scendendo con il polpastrello sulle labbra me le sfiorò senza che io dicessi o facessi nulla. E mormorò con la sua voce calda:” Ti vedi valorizzare maggiormente Emy, puoi essere più attraente e bella se vuoi…”

Sapevo che non era vero quello che diceva, che in confronto a lei, io donna vera mi sentivo uno gnomo, una mostricciattola, ma irrazionalmente mi piaceva che lei me lo dicesse e che fosse proprio lei Lucrezia a dirmelo.

Di seguito mi mostrò la cucina, e il bagno con box doccia a vetro che per intravvedere cosa succedesse all’interno durante la doccia in coppia.

Poi mi portò sul terrazzino continuando a guardarmi e sorridere. Il terrazzino dava su dei giardini e su una via che era   frequentata per incontri amorosi da puttane ragazzine e adulte, nonché trans e tutto a pagamento. Un piccolo bordello legalizzato all’aperto in una via….

In quel momento non so perché, ma mi prese una sensazione di timore a stare sul terrazzino con lei avevo paura di essere vista con da qualcuno dalla strada con la trans vicina.

Rientrati fece accomodare anche me sul divano e ci offrì un caffè e chiacchieriamo del più e del meno tutti e tre. Mentre mio marito sorseggiando ascoltava, Lucrezia mi raccontò un po’ di lei, cosa le piaceva, come si truccava, parlava e si rapportava proprio come se fosse una donna ma con una voce profonda, bassa e calda.

Poi dopo un’oretta l'argomento virò sul sesso e su argomenti spinti.

“Ha una bella casa Lucrezia, direi super sexy …” Esclamò mio marito.

Iniziammo a parlare del nostro modo di vivere …… e delle nostre vite, ma ben presto il discorso virò su tematiche più intime. Ci trovammo a parlare di uomini e di sesso, di come entrambe avessimo bisogno di qualcosa di diverso nelle nostre vite.

Tutto sommato anche se provavo disgusto per quelle persone lì, ero attratta da Lucrezia lo ammetto e questo mi sconcertava, non volevo avvertire il suo richiamo, ma provavo una seduzione così intensa per una persona che non sapevo nemmeno definire se era del mio stesso sesso o di quello di mio marito, avendo l’aspetto femminile e il pene maschile.  Non vista le lanciavo spesso delle occhiate curiose e forse inconsciamente interessate e lei se ne accorgeva, sorrideva e le ricambiava. Erano diverse le situazioni in cui il mio sguardo si girava verso il suo, che già era rivolto verso il mio, dal suo modo di guardarmi sembrava che io le piacessi e non sapevo definire se esserne contenta o disgustata e se mi osservasse come un uomo o come una donna. Lanciava sorrisi e arricciava le labbra gonfie protendendole in un modo che ogni volta che mi guardava mi faceva capire che le faceva piacere osservarmi.

Tutto comunque si fermava lì, in un gioco di sguardi e se vogliamo di complicità femminile che certamente comunque non avrebbe portato a conseguenze più… intime...

In casa chiacchierando, dopo il caffè bevemmo qualcosa di forte, whisky, anch’io, l’emozione di essere a casa di una trans era forte.

Chiacchierando mi accorsi che faceva di tutto per mettermi a mio agio, si sforzava di essere allegra e sorridermi sempre, ma aveva qualcosa che mi inquietava e non parlo solo di quello in mezzo alle gambe, parlo anche del modo di guardarmi e sorridermi.

Nel suo parlare Lucrezia coinvolse subito mio marito che non gli sembrava vero ed era disponibile a conversare con lei di certe cose. Mentre io rigida e intimidita a parte poche frasi, ascoltavo.

Lo ammetto era eccitante essere lì con quella trans di Lucrezia ed ero visibilmente turbata, accaldata, sentivo il viso bruciarmi le tempie battermi forte, perché…? Perché non lo sapevo, ma forse perché mi piaceva... 

Non mi aspettavo minimamente di avere quella reazione con lei, sembravo una ragazzina vergognosa, quando la trans Lucrezia parlava con me. Mi sentivo a disagio, mi veniva il batticuore e notavo che mio marito cercava di piacergli e questo da lui non me l’aspettavo, perché pensavo che lui godesse solo quando era con me, al centro della mia attenzione, protagonista unico del piacere della sua donna e moglie. 

Ora era seduto lì davanti a me ad eccitarsi alla vista di me tra le braccia della trans in preparazione del mio futuro accoppiamento con quell’altra donna. Fu il momento in cui compresi quanto lui fosse perverso e capisse e desiderasse quella mia situazione e la approvasse.

Era stato lui, mio marito con il suo modo di fare e con i video e i racconti sui trans a farmi diventare così, ad accettarli mentalmente.

In quel momento avrei voluto che mio marito si avvicinasse a me in modo da avere un qualche contatto fisico con lui, da farmi capire che mi voleva, ma non si muoveva, sorrideva soltanto e

Lui probabilmente era conscio del mio stato d’animo attrattivo e repulsivo verso le trans e sicuramente mio marito aveva colto la mia lotta interiore tra ciò che desideravo e ciò che avrei voluto fare o meglio non fare con lei, tra il desiderio di godere con quella specie di ermafrodito di Lucrezia e di far godere lui. E lottavo contro la voglia di lasciarmi coinvolgere fisicamente da lei.

 

FINE PRIMA PARTE, CONTINUA…

 

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