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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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METAMORFOSI DI UNA MOGLIE VIRTUOSA

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

CAP. 14 LO SVILLUPATORE

 

Giovedì 21 luglio... nove giorni alla fine della vacanza.

 

Alla mia domanda a cosa servissero quelle coppe di plastica trasparente a ventosa Corinne sorrise, nel mentre gli altri si alzarono e andarono a chiacchierare tra loro sul terrazzo.

Restammo solo io, Stefy, Corinne e Claudette, e mi misi in disparte curioso a osservare.

“Ora ti insegniamo come fare ad aumentare il seno e a fare qualche giochino gioioso con qualche attrezzo” Esclamo Corinne ironica.

“Cosa sono questi oggetti madame?” Chiese Stefy curiosa e allarmata.

“Ora vedrai!” Le rispose. “Vieni in camera tua e sdraiati nuda sul letto. Guarda e stai tranquilla che non è niente di doloroso, lo abbiamo fatto anche noi… Vieni anche tu!” Esclamò rivolta a me:” Così imparerai a cosa servono e come funzionano e a casa vostra glielo potrai fare pure tu!”

Li segui e una volta in camera restai in disparte.

Claudette prese quelle due grosse coppe di vetro trasparente e con capacità e maestria gliele mise sul seno, una per mammella, facendole entrare dentro loro e tenendogliele bene aderenti alla pelle attorno. Mentre Corinne iniziava ad aspirare manualmente l’aria interna con una pompetta a mano, creando il vuoto.

E mentre lo faceva iniziò a spiegare a cosa servisse e come funzionava, premettendo:

“Anche se a una schiava quale sei tu, non dovremmo dare spiegazioni, in fondo ci piace farlo, ma lo facciamo soprattutto per tuo marito, così un domani sa come fare.”

Disse, proseguendo “Stai attenta!! E impara!!”.

Continuando: “Questo e un metodo naturale e con l’aiuto di qualche pastiglia di erbe, vedrai in una settimana ti crescerà il seno anche più di una taglia, questo per quanto riguarda il lato estetico, e starai certamente meglio di adesso, ti piacerà e piacerai di più. Senza calcolare il lato piacevole, le sensazioni che sentirai quando lo praticherai e dopo, ed è anche un gioco sessuale... un sex toy!”

“Ma come funziona madame?” Chiese Stefy intimorita vedendo le sue mammelle dentro a quelle coppe di vetro, legate a dei tubicini. “E che tipo di pastiglie dovrò prendere?”

“Innanzi tutto rispondimi sinceramente?... Hai mai desiderato avere il seno più vistoso e bello con una o due taglie in più?” Disse Corinne.

“Sì!... Certo!!” Rispose Stefy... “Ebbene... allora, adesso questa tua ambizione si avvererà, verrà soddisfatta!... Noi ti insegneremo come fare, poi tu la praticherai tutti i giorni, anche a casa, vedrai ti crescerà, ma ti piacerà anche farlo aumentare, sentirlo in aspirazione.” Fece una pausa e guardando prima Claudette e poi me dichiarò:

“Innanzi tutto questa è una pompa sviluppatrice per il seno, ce ne di vari tipi e modelli, la troverai in qualunque sexy shop in Italia... anche a Brescia.”

E mentre, Claudette continuava a tenere le coppe premute sulle mammelle di Stefy, Corinne continuava a parlare, dandole anche una spiegazione tecnica. Segno che conosceva molto bene quegli oggetti, il loro funzionamento e risultato.

“Questa è una cosiddetta doppia pompa per seno!” Esclamò. “Perché ha due coppe sviluppatrici e puoi aspirare su tutte e due le mammelle contemporaneamente con la stessa intensità per entrambi. Il sottovuoto creato dalla pompetta manuale che le metterà in aspirazione, accrescerà il seno richiamando sangue, che lo renderà più turgido, voluminoso e voluttuoso. In più lo puoi usare come gioco sessuale per il tuo piacere personale in solitario o in coppia, assieme ad altri tipi di pompe aspiratrici, che poi ti spiegherò.”

Vedendo non solo Stefy, ma anche me che mi ero seduto nella poltrona in silenzio ad ascoltare con attenzione, proseguì.

“Questa, è una soluzione nuova, innovativa e rapida per avere mammelle più sode e grandi! Basta posizionare bene le coppe aspira-seno in modo che la mammella sia comoda dentro a loro e tenerle aderenti alla pelle circostante, mentre il partner pompetterà, lentamente l’uscita d’aria e inizierai a sentirle aspirare.

Vedrai!!... sarà una sensazione bellissima.”

Se invece sarai sola, dovrai regolare la loro aderenza attraverso le fascette elastiche laterali che hanno di fianco, che aggancerai sulla schiena, come se fosse un reggiseno, in modo da farlo combaciare bene alla cute, senza spazi e fughe d’aria e generare il sottovuoto utilizzando sempre la pompetta manuale o il motorino elettrico che hanno alcuni nuovi modelli. “Fece una pausa guardandola negli occhi e proseguì:

“Per una maggiore efficacia e un migliore risultato, dovrai utilizzarlo in modo costante e duraturo; il trattamento quotidiano anche più di una volta al giorno, favorirà una benefica irrorazione sanguigna a tutta la mammella... ne riceverai beneficio anche sotto il profilo fisiologico, sanitario e della salute delle mammelle.”

“Beh!... Se mi aumenterà il seno, mi farà certamente piacere madame.” Mormorò Stefy abbozzando un sorriso timido:” … E se poi me lo farà star bene fisiologicamente, ancora di più. Ma non creeranno problemi quelle pastiglie di erbe che dovrò prendere?... A base di cosa sono madame?” Domandò Stefy in modo riverente.

“No! Non hanno nessuna controindicazione, stimolano solo in modo naturale gli ormoni ad aumentare il volume della mammella e non ti spaventare, se durante questa pratica vedrai uscire del latte dal capezzolo è normale perché contemporaneamente si stimola la produzione anche di quello.”

“Il latte madame?” Chiese Stefy stupita. “Ma io ho più di 40 anni e non ho mai avuto figli lei lo sa, come posso produrre del latte?”

Per Corinne rispose Claudette sorridendo, lasciando con le mani le due coppe trasparenti, che oramai sotto l’aspirazione si reggevano da sole.  A me a vedere quelle coppe su di lei con i tubicini, sembrava tutto fantascientifico. E la informò:

“La produzione di latte nelle nostre mammelle!” Esordì Claudette: “Può essere ottenuta intenzionalmente in maniera artificiale anche in assenza di gravidanza. Non è necessario essere gravide. Viene definito «allattamento indotto» la produzione di latte ottenuta intenzionalmente e artificialmente da parte di donne che non sono mai state gravide!”

Era tutto un altro spiegare, attraente e scientifico, molto affascinante.

Io seduto in disparte sulla poltrona, ascoltavo e osservavo interessato senza intervenire, era intrigante e invogliante seguire quello che sentivo, non conoscevo queste cose, come non le conosceva Stefy immagino, quindi ascoltavo silenzioso.

Claudette proseguì:

“Quindi non ti preoccupare, al limite proverai oltre che il piacere della suzione e della bellezza di avere un seno prosperoso, anche quella materna, che si prova a produrre il latte ed allattare, ti sentirai un po’ mamma, anche se non hai mai avuto figli.” Le disse sorridendo con gli occhi luminosi, su quel viso attraente, segnato dal tempo.

In fin dei conti Claudette mi era simpatica e pensavo le fosse anche a Stefy, non dava l’impressione della volgarità come Corinne, tutt’altro, ma l’idea della finezza, con quei suoi capelli corti e grigi color argento e il viso latteo dove spiccavano due labbra colorate di rosso acceso. Sempre composta e in ordine con quelle sue dita appariscenti, lunghe e nodose.

E poi aveva un profumo diverso da loro, una fragranza che mi piaceva.

Continuò parlando con una voce, calda e bassa, era piacevole ascoltarla, anche lei come Alain suo marito sembrava tenesse una lezione didattica.

“Ma!!... Madame” Esclamò Stefy. curiosa “Che senta la sensazione di produrre del latte va bene!

Ma allattare? Come?... Non capisco!” “Te lo spiegherò dopo come.” Rispose... “Di certo non con un bambino attaccato al capezzolo!” Disse sorridendo Claudette.

Continuò la spiegazione da dove si era interrotta. 

“Stimolando le mammelle e i capezzoli,” proseguì “si stimola la secrezione di ossitocina, l’ormone così detto dell’amore o anche dell’orgasmo… e della produzione del latte! Che stimolerà la produzione di prolattina, anche questo è un ormone, che ad alti livelli è responsabile dello sviluppo del seno e della produzione del latte nella donna.”

Fece una pausa e si fermò guardando Stefy chiedendole: “Non so se conosci e capisci queste cose, sono molto scientifiche, ma mi sembri un don... correggendosi subito... una schiava intelligente! ...” Affermò:” Quindi per completezza ed informazione tua, visto che lo praticherai, è giusto spiegarti i meccanismi del funzionamento.”

“Claudette ha studiato medicina a Parigi.” Disse Corinne intervenendo come a giustificare la sua maggiore conoscenza: “Anche se non ha mai esercitato.” Precisò.

“Ti verrà la montata lattea!!” Esclamò volgarmente Corinne ridendo.

Proseguendo sulla battuta di Corinne, Claudette rassicurò Stefy:

“Non ti dovrai spaventare se questo avverrà, lo sviluppatore ha anche la funzione come un tiralatte... E qui rispondo alla tua domanda di prima, su come farai a sentire la sensazione di allattare.

Subito la prima volta sotto stimolo produrrà del colostro, ma poi quando il seno sarà pieno e gonfio, avrà del latte al suo interno e ne vedrai uscire un po’ dai capezzoli; per non sentire dolore e tensione, visto che la produzione sarà continua, dovrai svuotare le mammelle dal latte o con un tiralatte vero, che è anche molto erotico o mungerle con le mani nel lavandino premendole, oppure in un recipiente. Quello che raccoglierai potrai metterlo in un bicchiere e riberlo tu o farlo bere a tuo marito” … Disse sorridendo guardandomi.

Sorrisi anch’io, in fin dei conti bere in un bicchiere del latte munto dalle mammelle di mia moglie, perversamente non mi dispiaceva e neanche l’idea di ciucciarglielo direttamente attaccato ai suoi capezzoli. Ma non lo dissi a nessuno.

“Questo non esclude!” ... Disse Corinne ridendo: “Che se vuoi puoi allattare veramente un neonato!... Qualche trovatello lo troviamo!!”

“Torniamo a noi e alla realtà.” Ci richiamò Claudette “Certo che potrai farlo... ma non te lo consiglio!! Soprattutto sotto il profilo psicologico, visto che non sei mai stata mamma. Allattare un neonato direttamente alle tue mammelle ti sconvolgerebbe. Quello che ti consiglio io è di svuotarlo manualmente, in modo naturale ed erotico.”

Proseguendo:

“Dovrai massaggiarti l seno per farlo uscire, sia in modo circolare che longitudinale, tirare le mammelle, allungarle e stringerle. Mungerti!!... Proprio come se fossi una mucca, stringere dalla base della mammella spingendo verso il capezzolo, per avviare il flusso del latte.”

“Mungerti come una vacca!!... Voleva dire!” Esclamò Corinne sorridendo sarcasticamente.

Io ascoltavo seduto in silenzio senza intervenire, era tutto così interessante sentire quella discussione tra donne parlare di come producono il latte, era eccitante ascoltarle.

Non sapevo come penso Stefy, che esistessero oggetti simili per aumentare il seno e in fin dei conti non mi sarebbe dispiaciuto che lo utilizzasse, come non dispiaceva a lei, che a sentirla parlare con loro, ne sembrava entusiasta.

Peccato che non dissero tutto: che la montata lattea, non era l’unico effetto indesiderato o collaterale.

La loro informazione con il tempo si dimostrò incompleta, solo la prima parte era corretta, mancava la seconda, quella che con l’andare del tempo, sì che il seno le sarebbe cresciuto e aumentato di volume e di taglia, ma non dissero che se smetteva, le diventava floscio in pochi giorni.

Ma questo lo scoprimmo in seguito dopo molti mesi, in Italia, quando smise e dovette rifarselo per non averlo pendente e piatto, praticare una mastoplastica.

Corinne continuò a pompare, finché da dentro quelle plastiche trasparenti non si vide il seno e i capezzoli ingrossarsi, aderire alle pareti…

“Allora cosa senti ES?” Chiese Claudette... “Sento tirare!... E come se qualcosa, una bocca grande me li succhiasse!” ...

“E ti piace?”

“Si molto!!” Rispose Stefy... “È piacevole!... È come sentirsi succhiare dentro.”

“Bene!! Le estenderemo aspirando al massimo, fino a quando non inizierai a sentire un po’ di dolore. Allora ci fermeremo!” E così fecero. Quando Stefy iniziò a sentire indolenzimento e principi di sofferenza si fermarono.

Le mammelle erano cresciute di volume e rotondità, rosse e gonfie dentro a quei vetri e i capezzoli si erano ingranditi diventando larghi e più scuri per il sangue che affluiva.

“Resterai così per 15 minuti.” Disse Corinne, mentre Stefy abbassando la testa guardava le sue nuove mammelle gonfie, trasformate attraverso le plastiche trasparenti.

“Sembri spaziale!!!” Esclamai io ridendo.

“Dovrò farlo tutti i giorni madame?” Chiese curiosa e interessata.

“Sì!... Almeno due volte al giorno, se potrai mattino e sera, puoi prenderla come pratica sessuale, come gioco, potrai farlo quando vorrai, assocerai, l’utile al dilettevole.”

La guardavo anch’io, con quel suo seno modificato in meglio da quello sviluppatore, era fantastico vederla così con quei tubi, sembrava veramente una creatura dello spazio.

Nel frattempo rientrarono dalla terrazza Antoine e gli altri, che disse che gli ospiti Alain e Claudette in serata sarebbero ripartiti per casa loro.

Poi vedendo Stefy seduta e conciata in quel modo esclamò: “Oh!! Bene!... Hai iniziato il trattamento! Vedrai che ti piacerà, imparerai molte cose in questi giorni.”

Poi avvicinandosi a Corinne le sussurrò: “Falle provare e insegnale il funzionamento degli altri sviluppatori!”

“Che altri sviluppatori??” Chiesi io a bassa voce...

“Dopo vedrai!” Rispose Corinne: “Non è mica finita qui!... Le svilupperemo altre cose!” Pronunciò ridendo da sola.

Intanto il seno di Stefy era sotto estensione, teso al massimo diventava sempre più rosso dal sangue richiamato.

Stette così una ventina di minuti, poi Corinne tramite la pompetta sgonfiò l’aspirazione del vuoto e lo tolse.

Le mammelle alla base erano cerchiate dalla pressione dell’aderenza delle coppe sulla pelle, tese e gonfie ma belle da vedere e da toccare, l’areola e i capezzoli erano restati leggermente più larghi, ma dritti e gonfi.

Corinne glieli sfiorò con le dita, facendola trasalire, erano diventati ricchi di sangue e sensibilissimi, bastava giocherellarci, titillarli un po’ per farla godere.

Sorrise: “Visto!?... Due risultati in un trattamento solo. E questo è niente!!... Vedrai dopo sulla figa!”

“Sulla figa?” Esclamai anch’io volgarmente, sorpreso da quello che aveva detto.

“Sì!... Sulla figa!!... Non sai quanti giochetti ci sono e si possono fare con questo strumento, li insegneremo anche ad ES.” Disse.

Stefy intanto, come una prostituta aveva le mani sotto le mammelle, come a sorreggerle, sorridendo se le sosteneva e palpava, sembrava felice da quel primo risultato.

Sostenuto dalle sue mani in quel modo sembrava davvero più grosso e volgare.

Poi Corinne si alzò, andò in camera sua e ritornò con strani oggetti o meglio, sviluppatori come li chiamava lei.

“Se vuoi c’è anche per te!” Esclamò guardandomi ridendo.

“Per me?” Chiesi.

“Sì! Per il tuo uccellino!” Rispose:” Per fartelo diventare un po' più grosso…”  E rise schernendomi per le mie dimensioni, facendo sorridere tutti a quella battuta, anche Stefy e questo fu quello che mi fece più male.

Stefy continuava ad accarezzarsi il seno, le piaceva farlo, ne provava sensazioni meravigliose, mentre Claudette le accarezzava e pizzicava i capezzoli, facendola fremere.

Corinne posò quegli oggetti, dicendo a Stefy di allargare bene le gambe

“Su ES, adesso lascia perdere le mammelle, avrai tempo di accarezzartele, lo rifarai stasera e nei prossimi giorni, ora, allarga bene le gambe come quando chiavi alla missionaria, ti faccio vedere e provare qualcosa di nuovo, vedrai come godrai tra non molto!”

Prese una strana ventosa, meno grande delle coppe per le mammelle, a forma ovale, di plastica trasparente e gliela appoggiò esternamente sulla vulva coprendola tutta fino agli inguini, aderente alla pelle, poi le disse: “Ora mettila la mano sopra la figa!... Comprimila forte!... Tienila aderente e ferma… Ben aderente!... La figa e gli anelli devono restare dentro, ti farà gonfiare le grandi e piccole labbra e anche il clitoride. Vedrai che bello che sarà!”

E così dicendo iniziò a pompettare come se misurasse la pressione sanguigna.

Lentamente, con lo stesso principio delle mammelle, quella cupola ovale aspirava l’aria facendola uscire da una valvolina, richiamando il sangue in quella zona e mettendole tutto sottovuoto, compresa la vagina fino all’utero. Le labbra vaginali di Stefy aumentarono di volume come quelle del viso, grosse e sporgenti, diventando più rosse, e congeste, crescevano sempre di più, mentre lei iniziava a muoversi dal piacere. Pian piano la vedevo smaniare mentre Corinne lentamente aspirava pompettando.

Coraggiosamente fui io a chiedere curioso a Stefy cosa provasse: “Cosa senti amore?” ...  Mormorai.

Ansimò un attimo prima di rispondere e poi pronunciò:

“Sento aspirare fortissimo, più che al seno, è bellissimo, stupendo. Sento uno strano formicolio all’interno della vagina, piacevole, un leggero solletico e come se mi succhiassero tutto, fuori e dentro, anche l’utero, la vagina. È una bellissima sensazione Luca... da provare!!... Indescrivibile!! … Meravigliosa!!”

“Sì!!” Ribatte Claudette: “Noi vediamo solo la parte esterna aumentare di volume, ma internamente sente l’utero in leggera trazione e le pareti le pareti vaginali che collabiscono una contro l’altra, chiudendo il canale, che si toccano tra loro. Essendo sottovuoto non c’è più spazio internamente, a meno che non si dilatino volontariamente; e le sue pliche vaginali, sono anch’esse gonfie e ricche di sangue. Ha anche la vagina sottovuoto.” Disse sorridente. “Per questo le piace molto la sensazione interna che sente.

Intanto le sue labbra vaginali diventate rosse, si erano gonfiate molto, da portarsi esteriormente in modo abnorme e volgare, chiudendo tanto si erano ingrossate, anche la fessura del sesso.

Stefy smaniava.

“Ti piace eh…!!” Le chiese Corinne.

“Sì!!... Sì!!” … Rispose lei ansimando. È bellissimo, godo!”

Ero eccitato a vedere e ad ascoltare. Assistevo a cose sconvolgenti, che non solo non conoscevo, ma che mai avrei pensato si potessero praticare. Mi eccitavo a vederla così a gambe larghe, con quell’apparecchio che le gonfiava il sesso in modo esagerato.

Corinne finì di aspirare, lo lasciò qualche minuto e poi lo decompresse facendo uscire l’aria interna, lo tolse esclamando: “Pur rimuovendolo, la dilatazione resterà per parecchie ore!!”

La guardai... era mostruosa, aveva una vulva enorme, grande, quasi spaventosa.

Le labbra talmente gonfie le avevano chiuso e fatto sparire la linea del sesso, la sua fessura vulvare, era bombata esternamente sporgendo fuori.

“Hai visto!!... Che figona che le abbiamo fatto venire a tua moglie ES?” Disse Corinne ridendo. “Sei contento?”

“Accarezzala!!... Su prova!!... Accarezzala!!”

Mi avvicinai, le passai sopra le dita, era una sensazione strana, perversa sentirla così, gonfia, liscissima e calda, con la cute delle labbra vaginali tesa al massimo e vederla arrossata e translucida, che il solo sfiorarla la faceva sussultare e godere. Con mio stupore reagiva con sussulti, provando piacere e cercando di chiudere le cosce...  

Corinne le prese gli anelli delle labbra vaginali che sembravano sepolti in quel gonfiore, solo la parte superiore era visibile. Li prese e li tirò in fuori e seppur sepolti in quel rigonfiamento vulvare, iniziò a titillarli, facendola godere, contorcersi dal piacere sul letto.

Poi all’improvviso come dal nulla, Claudette passò in mano a Corinne un grosso vibratore, uno di quei classici, simil vero, color pelle, con la ghiera rossa e nera in fondo per regolare la vibrazione.

Restai stupito. Non avrei mai pensato che lo avrebbero usato e che sarebbero riuscite a introdurlo, a penetrarla.

Invece Corinne prima glielo fece baciare e leccare e poi lo lubrificò abbondantemente con del gel e l’appoggiò sulle labbra vaginali spostando lateralmente gli anelli e infilando due dita nella fessura, aprendola un poco, vi appoggiò il glande di plastica iniziando a farlo vibrare esternamente, facendo contorcere Stefy dal piacere.

Mentre vibrava e Stefy si contorceva, lentamente lo spingeva, introducendolo; e nel penetrala, il vibratore oltre che passare in una vagina ipereccitata, faceva vibrare anche il plug, il bijou anale che aveva, provocandole meravigliose sensazioni. Gridava Stefy dal piacere e dal godere... Era piena davanti e dietro.

“Adesso sì che sei piena!!” Esclamò Corinne facendo scorrere il vibratore avanti e indietro, dentro quel sesso abnorme, che con la deformazione che le procurava il vibratore sembrava ancora più surreale, lasciando contorcere e inarcare Stefy dal piacere e dagli orgasmi.

Sempre più veloce con quella mano ingioiellata, dalle unghie lunghe laccate di rosso, spingendo avanti e indietro lo muoveva come se fosse uno stantuffo vibrante.

Stefy sudata, gridava e gemeva in continuazione a bocca aperta.

Fino a che, oltre i gemiti iniziò a urlare ansimando, quasi le mancasse l’aria... godeva tanto, troppo!... Un altro orgasmo.

Corinne iniziò a titillarle i capezzoli con una mano, mentre con l’altra la possedeva brutalmente con il vibratore. Le fece avere più di un orgasmo, e mia moglie sembrava letteralmente impazzita dal piacere.

In questa poca esperienza che avevo vissuto, non l’avevo mai vista godere così artificialmente con oggetti.

A un certo punto Corinne sudata mi chiamò. “Inginocchiati!!” Disse. “Inginocchiati davanti a lei, in mezzo alle sue gambe.” Ripeté.

Tentennavo, ero esitante, non capivo cosa volesse fare, ma lei mi richiamò con un urlo: “Inginocchiati lì!!... Ubbidisci!!”

Lo feci, appena fui inginocchiato davanti a mia moglie, tra le gambe di Stefy, le tolse il vibratore di dentro la vagina, come se fosse un tappo, dicendo: “Leccala!!... Leccagliela ora!!... Leccale la fica!” … Mi sollecitò.

Ero sorpreso e frastornato da quel finale, da quello che mi chiedeva, ma esitante mi avvicinai, mentre Corinne, prendendomi per la nuca, mi spingeva la testa in avanti sul suo sesso, fino a toccarlo con il volto.

Avvertii la sua vulva sulle mie labbra, gonfia e liscia, non l’avevo mai sentita così, bagnata, piena di umori e piacere, calda e pulsante, la si sentiva proprio pulsare, come se palpitasse, aprirsi e chiudere. Era mostruosa di quella dimensione, ma la leccai lo stesso e mi piacque farlo, soprattutto quando sentii la mano di Stefy appoggiarsi ai miei capelli tirandomi a lei.

La leccai con vigore, con avidità, con passione e con amore, in fin dei conti era mia moglie.

Sentivo in bocca il gusto del suo piacere pizzicarmi la lingua. Un gusto strano, che non avevo mai provato, che non sapevo definire, di selvatico, salato, agrodolce, non sapevo... ma mi piaceva e la leccavo.”

“Non ero capace a leccare la figa, ma lei godeva, provava piacere, sapevo che non era per le mie capacità linguistiche che si contorceva, ma perché era talmente gonfia e ipereccitata la sua vulva, che bastava sfiorarla, soffiarci sopra per farla godere.

Al passaggio e al sentire la mia lingua per un attimo d’istinto strinse le gambe, imprigionandomi con il volto nel suo sesso.

Era tremendo e contemporaneamente meraviglioso quello che provavo prigioniero della sua fica. La testa dentro le cosce, il soffoco, il mancarmi piacevolmente l’aria, quell’odore forte e caldo del suo sesso e dell’eccitazione della sua figa godente, che sentivo entrarmi nelle narici e in bocca, mi inebriavano.

Avevo le labbra, il mento e il naso bagnato dai suoi umori, come una bava erotica. Sentivo le sue cosce comprimermi sulle orecchie e la sua mano tirarmi i capelli.

“Pur non vedendo nulla, allungai le mani in avanti seguendo esternamente le cosce, fino ad arrivare al sedere, lo circondai con le braccia, lo presi tra le mani, lo strinsi, lo accarezzai abbracciandolo, lo sentivo, era mio... tutto mio.

Avevo il pene durissimo che mi scoppiava.

Non vedevo nulla, ma annusavo gli odori sessuali di Stefy, ne ero piacevolmente stordito, sentii inaspettatamente delle mani frugarmi, sbottonarmi velocemente i pantaloni e tirarlo fuori.

“Ahh!!...”  Che sensazione meravigliosa provai a non sentirlo più prigioniero di quella stoffa dello slip... ma libero all’aria.”

Nel mentre sentivo la voce di Corinne incitarmi: “Lecca!!... Su leccagliela!!”

E contemporaneamente sentirlo muovere dentro una mano, masturbarmi, sempre più veloce, finché, con un gemito, che entrò anche nella vagina di Stefy... venni, eiaculai.

Mi mancava l’aria, ero sudatissimo, Corinne allargò le cosce di Stefy, che allentò la presa delle gambe sul mio capo, alzai su la testa e la prima cosa che feci aspirai una boccata d’aria, bella, buona, fresca, poi mi guardai intorno, capii che era stata Corinne, ancora lei a masturbarmi.

Ma la scena che mi colpì fu quella di vedere Stefy godente, con il capo appoggiato indietro sul cuscino, la testa rivolta di lato verso Daniele, che in piedi, masturbandosi le stava eiaculando sul viso e in bocca; con lei, non passiva, ma partecipe a bocca aperta a ricevere il suo sperma.

Mi alzai, Corinne mi fece mettere in piedi con i pantaloni giù, a fianco di Daniele… dicendo a Stefy:

“Ora puliscigli la cappella!... Leccali bene dalla sborra!! Anche tuo marito!!”

E lei lo fece, prima a Daniele lo leccò e succhiò e poi a me, quando fu il mio turno ci guardammo negli occhi, aveva già le labbra e il mento piene di sperma e saliva.

Dal modo in cui mi guardava forse pensava che non avrei voluto farglielo leccare, invece con cattiveria, risentimento e perversione, la presi per i capelli e le portai il capo sopra il mio glande, dicendole:” Leccamelo tutto e bene la cappella!” Facendomelo leccare o pulire come dicevano loro, con la lingua e con la bocca.  

Lo fece e mi piacque, mi piaceva quella pratica al termine di un atto sessuale, farlo leccare, succhiare, pulire da lei.

Si sentì la voce di Antoine dire: “Bene!! Questo gioco è finito, ci prepariamo e ci mettiamo in ordine che stasera usciamo, si va a cena e poi a ballare.”

Mi dissero di andare in albergo a preparami che ero tutto sudato a fare una doccia e cambiarmi, che verso le 21 sarebbero passati a prendermi.

Così feci.

Mentre uscivo vidi Stefy alzarsi, con quel suo sesso enorme e le mammelle più grosse andare verso il bagno.

In albergo mi preparai, alle 21 scesi e aspettai nei giardini a fianco al park, ma non arrivò nessuno.

Aspettai fino alle 22, le chiamate che feci al cellulare di Stefy che teneva Corinne, davano sempre utente non raggiungibile.

Mi incamminai e andai a casa di Corinne, ma era chiusa, non c’era nessuno, scesi al caffè, chiesi se li avevano notati, il barista e il cameriere mi dissero che li avevano visti uscire tutti assieme e che c’era anche la puttana italiana con loro.

Erano le 23 oramai, non sapevo cosa fare, dov’erano?... E Stefy?

Passeggiai per il paese, girai un po’.

Dopo aver provato più volte a cercarli e a chiamarli al cellulare, alle 23 e 30 sentii un bip, guardai, mi era arrivato un sms, diceva semplicemente “Ci vediamo domani a mezzogiorno!” E basta, nient’altro.

Ero furibondo, incazzato nero, era la seconda volta che mi facevano questo scherzo, che sparivano con mia moglie. Tornai in albergo, non sapendo se ero più arrabbiato perché non potevo assistere a quello che facevano a Stefy o preoccupato di non sapere dov’era? Cosa le avrebbero fatto fare? E dove?

Mi rodevo, ero incazzato.

Tornai in camera, mi guardai un po’ di tv in francese, presi dal frigobar una birra la sorseggiai fino a tardi e poi mi addormentai pensando a chissà dove fosse e cosa le stessero facendo. Forse in quel momento la stavano scopando o sodomizzando... o altro!!

Ma mentre chiudevo gli occhi mi dicevo, domani glielo chiederò, mi dovranno dire tutto, mi sentiranno e mi addormentai.

Cosa successe quella notte?

È veramente preoccupazione quella di Luca o piuttosto rabbia per non poter assistere alle nuove perversioni della schiava E.S., sua moglie?

 

 

Ogni commento e suggerimento è gradito.

Grazie.

 

 

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