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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
All Right Reserved 2022
ANALISI DI UN CUCKOLD IN TERAPIA
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.
Note:
“Ci si abitua anche alle corna. Ma meglio non dirlo.”
Roberto Gervaso
IL NUOVO AMANTE
Quel pomeriggio come al solito andai nello studio della psicologa, quando entrai dopo i saluti mi sdraiai sul lettino, la psicologa si sedette un poco indietro di fianco a me, con gli occhiali sfogliò il suo bloc notes dicendo: “Bene Mimmo, incominciammo!... Mi aveva accennato l’ultima seduta che si trovava molto bene con questo Filippo al punto che gli aveva confidato le sue fantasie intime e che lui gli avrebbe risposto che l’avrebbe aiutato a metterle in atto.… Mi dica quando c’è stato un incontro diretto tra di voi due?” E intanto posò il bloc notes sulle ginocchia. E io inizia.
“Dopo una settimana dalle mie confidenze, decisi di incontrarlo personalmente e in chat glielo comunicai: < Bene Filippo, visto che siamo allineati su molte cose, possiamo anche incontrarci di persona …> E lui digitò subito mandandomi una emoticon sorridente: < Alleati… non allineati…>
“Si anche alleati …> Scrissi correggendomi e continuai: < A questo punto dopo la nostra conoscenza virtuale, potremmo fare il passo successivo ed incontrarci io e te, ed entrare in un’altra fase che sarà quella che poi ci porterà ad avere un incontro preliminare a tre con mia moglie. Mi sembri la persona giusta e affidabile…>”
“Così vi siete incontrati di persona?” Mi interruppe la dottoressa.
“Si! Un pomeriggio in un bar in una cittadina a metà strada tra le nostre.”
“Vada avanti Mimmo... continui.” Mi esortò.
In chat ci scambiammo i numeri di cellulare e concordammo il giorno, l’ora e un luogo riservato dove vederci. Quando andai ed entrai nel bar concordato, emozionato lo riconobbi subito dalla pelata sul capo, lui si alzò e mi venne incontro sorridendo e porgendomi la mano, mormorando:” Andrea?” Chiamandomi con il nome convenzionale che usavo negli incontri.
“Si!” Risposi emozionato.
Era calvo completamente, con la testa lucida di qualche lozione o crema dopo barba che si era messo, probabilmente si era appena rasato dietro e intorno. Era alto come me, con un po' di pancia, il naso aquilino e le labbra sottili. Decisamente non era bello, e in confronto a Pino e agli altri si notava, era completamente diverso. Ci stringemmo la mano e ci sedemmo ordinando due caffè, iniziando a chiacchierare, prima del più e del meno, poi entrammo nell’argomento mia moglie. Io ero imbarazzato ma anche eccitato che quell’uomo che avevo di fronte potesse far sesso con mia moglie Chiara.
Dopo avergli parlato di altre cose gli chiesi:
< Tu con le mogli degli altri che hai avuto e con quella signora di Asti, cosa facevate di preciso?> E lui tranquillamente rispose:
< Guarda, ti dico la verità Andrea, io faccio di tutto con la donna, proprio tutto, ci gioco, le lecco il seno, la figa e il culo, la chiavo e la inculo e se vuoi posso farlo anche con la tua, l’ho già fatto con altre...> A quelle precisazioni restai colpito e impressionato, ma anche affascinato di come si proponeva, però volevo partire in modo soft e lo interruppi.
< No per ora no Filippo… per iniziare atteniamoci a cose più normali e rispettose della persona, un rapporto di sesso normale, fare il culo a mia moglie e altre cose piacerebbe anche a me vedervi, ma noi non l’abbiamo mai fatto queste cose e non credo se lo lascerà mai fare...>Affermai, e lui continuò.
<D’accordo, come vuoi tu Andrea, ma sappi che io sono a 360 gradi e con me puoi parlare apertamente di tutto.”
Effettivamente da come parlava si deduceva, non dico che fosse un professionista del sesso, ma una persona molto pratica ed esperta. Tra un discorso e l’altro finii a parlargli di mia moglie Chiara e a elogiarla.
< Si, Patrizia …> l’ho informai chiamando mia moglie Chiara con il nome che usavamo per gli incontri:<…ha un bel fisico, maturo, da signora, un bel portamento, qualche piccolo eccesso di golosità, pelle chiara come la luna…. È fine e educata, timida e molto signorile e spero che diventi tua partner-amante. Io voglio che tu sia la mia trasposizione sessuale e fisica, che io la possegga con la mente guardandovi e tu con il corpo carnalmente mentre vi osservo, come se tutti e tre fossimo una persona sola e tu Filippo fossi me nel possederla.>
< Ma è proprio quello che voglio anch’io Andrea!> Mi rispose subito con un viso desideroso, continuando: < Anche se tua moglie ha quasi cinquant’anni e non l’ho ancora vista in viso, sono certo che è come dici tu, una bella donna, anche se ha un po' di pancetta e qualche rotondità in eccesso come tutte le donne dai quarant’anni in su. E me la immagino con la pelle morbida e vellutata, profumata e pallida come la luna che la rende senz’altro piacevole ed eccitante… facendomela desiderare. E poi…> Aggiunse:<… a me piacciono le belle signore leggermente in carne, che hanno vissuto la maternità e il matrimonio.>”
“E lei che cosa gli rispose Mimmo?”
“A quella battuta sorrisi e gli dissi che era un tipo simpatico, ed era vero:< Tu sei un tipo simpatico e mi piaci come persona, ma dovrai essere sempre riservato e rispettoso con noi.>
< Ma certo, lo sai, io sono separato ma ho anch’io due figli di 18 e 15 anni e anche se non vivono con me ci tengo anch’io alla riservatezza. > A quella risposta gli chiesi:
< Chi è tua moglie? È di qui? E perché vi siete separati?>”
“E cosa gli disse lui Mimmo?”
“Replicò:< Guarda, io sono stato sfortunato, mia moglie era una cubana l’avevo conosciuta in un night dove lei lavorava come intrattenitrice, entraîneuse, facendo anche piccoli spettacoli e qualcosa di più…>
< Cosa intendi per qualcosa di più?> Gli domandai.
< Guarda preferirei non dirtelo se no tu pensi male di me…> Risposi.
< Ma no figurati cosa centra, non mi lascio influenzare dissi.>
< Diciamo che nel suo lavoro da entraîneuse arrotondava e si vendeva anche a clienti benestanti…>
< Ma dove in strada?> Lo interruppi.
< No.…no… nel locale dove lavorava, intratteneva i clienti e a volte ci andava a letto…> Rispose.
< Lo avevo immaginato…> Risposi.
< Pensa che ho ancora in casa tutta la sua lingerie, scarpe con tacchi, trucchi per il viso, parrucche per gli spettacoli…>
< Ma tu non le dicevi niente?>
Alzò le spalle dicendo:< No, andava bene anche a me cosi, avevamo due figli… Ma non le piaceva vivere qui in Italia e dopo pochi anni se né tornata al suo paese d’origine con i figli… e io ogni tanto vado a trovarla...> Ma seppi in seguito che non era vero quello detto, che era lui che la faceva prostituire e lei per sfuggire era scappata tornata a Cuba lasciando tutte le sue cose a casa nostra.
< Mia moglie mi disse solo, per fare la puttana in Italia, la faccio con i turisti a Cuba, il mio paese.> E se ne andò e io la lasciai andare. Ma siamo in buoni rapporti, ci telefoniamo spesso e io un paio di volte l’anno la vado a trovare con i ragazzi a Cuba, anche se ora vive con uno… un certo Fernandez suo compagno… ma per me le fa da magnaccia.> Precisò.”
“Bene! Questo Filippo era anche il magnaccia di sua moglie quando era in Italia…” Affermò la dottoressa.
“Si, ma io non lo sapevo, allora per me era solo un possibile partner per mia moglie.”
“Vada avanti Mimmo, cosa fece dopo?”
“Gli dissi:< Ti do un consiglio Filippo, quando ci incontreremo fuori dal contesto sessuale, a bere qualcosa o passeggiare con Patrizia, non dirle queste cose di tua moglie, sai lei è un po' moralista, e non parlarle di sesso. Intanto sappiamo tutte e tre qual è il motivo della nostra conoscenza e incontro. Concentrati invece conquistarla, come se fosse una donna qualsiasi. Potrai ridere scherzare, trovare cose in comune con lei, ma fallo sempre con educazione e rispetto, non essere mai volgare...lei è una mamma...una signora seria, non una donna degli annunci.> Affermò.
Una cosa che mi chiese fu se le piacesse a Patrizia- Chiara, cioè a mia moglie, indossare lingerie e abiti sexy…”
“E lei Mimmo che gli disse?”
“La verità… che non aveva mai indossato abiti e biancheria intima di quel genere, che vestiva classico da signora anche nell’intimo e mi chiese. < Non ora, ma se ci sarà un seguito, tu sarei contrario a farle indossare indumenti erotici, truccarla un po' in viso?>
< Truccarla in viso?> Ripetei stupito:< E chi lo farebbe tu?> Domandai.
< Si...” Risposi:” … aiutavo e lo facevo anche a mia moglie, mi piace truccare le donne e nel praticarlo ho acquisito una certa bravura…> Pronunciò.
< Ma… se vuole lei, io non ho nulla incontrario…> Affermai.
Di lì capii che era molto attratto dal trucco e dagli indumenti femminili, lo eccitavano e vedendo la mia titubanza precisò:< … si intende per gioco Andrea, magari impersonando figure femminili di vario tipo, che le piacciono.>”
Lui era intelligente, da bull esperto sapeva che per giungere completamente a mia moglie, prima doveva conquistare me, il marito cuckold, il cornuto solo in questo modo avrebbe avuto accesso completamente a mia moglie.
“E alla sua consorte Chiara non disse niente Mimmo?”
“Di sua moglie cubana, del tipo di lavoro che faceva e di quello che era no. Avevo già il problema di farle accettare lui che era calvo, se le dicevo che sua moglie era una ex prostituta, non avrebbe mai accettato. Le dissi che era separato e le parlai soltanto di lui, anche se non fu facile, e l’informai:
“Chiara, ho trovato un partner educato, pulito, capace con esperienza.> Dichiarai.
“E lei che le ha risposto?”
“Mi chiese :< Che tipo è …?>
< È un cinquantenne, ha poco più della mia età, ma una persona seria e simpatica… ci ha chiesto di incontrarlo per bere qualcosa e conoscerci. >
< Non è un po’ troppo grande di età?... Tu lo hai già incontrato?> Mi domandò.
< Si!> Risposi.
< D’accordo allora, se lo hai già incontrato tu e ritieni che sia una persona a posto per me va bene.> Pronunciò fiduciosa.”
“Si fidava di lei sua moglie…” Domandò la dottoressa.
“Si molto! “Risposi.
“Prosegua Mimmo…” Mi invitò mentre scriveva nel bloc notes. E continuai:
” < Si…> riferii a Chiara:<…mi ha fatto una bella impressione, è un tipo simpatico, educato. C’è un particolare però…> Mormorai.
< Che particolare?> Chiese attenta.
< È pelato, è calvo…> Le dissi.
< Calvo!?... No!> Ribatté:< Già è un cinquantenne, e per di più calvo. Lo sai che non mi piacciono questi tipi di persone, è più forte di me, è proprio una cosa a pelle…No guarda Mimmo… non iniziamo nemmeno.>
< Ma scusa avevi detto e lo abbiamo messo nelle regole che ci siamo dati che non guardavamo più l’età e l’aspetto, ma solo se erano persone pulite e capaci…>
< Si è vero, passi per il cinquantenne, ma calvo no… lo sai che non mi piacciono.”
< Va bè, comunque incontriamolo, conoscerlo non costa niente, io oramai gli ho detto di sì. Si beve qualcosa, si fanno due passi e poi si decide.>
< Ma non c’è niente da decidere Mimmo… lo sai!>
< Va bè, ma almeno andiamo a incontrarci a bere qualcosa, a vederlo…> Dissi.
Non voleva, ma alla fine la convinsi ad accettare ad andare solo a bere qualcosa tutti e tre.”
“Quindi accettò?” Mi domandò la psicologa.
“Si, quella sera andammo in una pizzeria a metà strada e lì ci conoscemmo e vedemmo di persona.
Appena scesi dalla macchina che ci salutò con la mano alzata mia moglie mi chiese: < È lui Filippo?>
< Si è lui... > Risposi.
Mormorò solo:< Dioooo…! > “
“Non gli piaceva proprio alla sua consorte?” Disse la dottoressa.
“Decisamente no…” Risposi. “A Chiara lui come persona non le andava, invece a Filippo, mia moglie piaceva molto, si capiva dal modo in cui la guardava.
Comunque cenammo, tra occhiate furtive di lei che sorrideva imbarazzata e di lui che la osservava non visto. Le piaceva proprio e questo mi rallegrava.”
Approfondimmo la conoscenza e chiacchierammo. Lui si presentò con una rosa rossa come la passione per mia moglie. Cenammo con la pizza, fece i complimenti per la sua bellezza a Chiara chiamandola Patrizia il suo nome da sweet. Al termine uscimmo e passeggiammo un pò, tutto sommato fu una serata piacevole, lui educato e gentile, mia moglie seria e imbarazzata e ogni tanto non vista, quando lui si voltava verso me, le guardava il cranio rasato, lucido e riflettente dalla lozione post rasatura.
Quando tornammo indietro in auto le domandai:< Allora cosa pensi?>
< No per favore Mimmo, con lui no, mi fa senso solo a guardarle la testa… lo sai, è qualcosa più forte di me!> Rispose seria.
< E tu non guardargliela?> Ribattei io:< A me sembra una persona a posto, educata, pulita, si potrebbe provare…>
< No… guarda Mimmo… no! Non mi va! Non insistere. Si, è educato, gentile, pulito, ma non mi va!>
< Ma scusa, almeno provare una volta?>
< No-o-o.… non mi va!> Rispose.
< Non sei corretta, eravamo d’accordo che non guardavi l’estetica, invece…>
< Lo so, hai ragione! ...Ma non mi va!> Ribatté risoluta.
< Ma almeno proviamo una volta! Siamo andati con quei tre che si avevano i capelli ed erano più giovani, ma non erano capace a fare niente, proviamo anche con lui, se poi non va smettiamo… non giochiamo più…>”
Restò in silenzio e io insistetti:< Dai proviamo una volta, se non va, poi piantiamo tutto…> e la misi sul ridere:<…dai gli faccio mettere una parrucca!>
< Uh…per l’amor di Dio Mimmo, è ancora peggio, se gli cade …” E rise anche lei.
Ci fu una lunga discussione, anche i giorni seguenti, che durò una settimana, io insistevo sempre e lei diceva di no, e alla fine per non litigare accetto di malavoglia:< Guarda che se poi non mi va smettiamo tutto e non lo facciamo più!” Dichiarò.
< D’accordo!> Risposi. Contavo sulle capacità sessuali e amatorie di Filippo per farle cambiare idea.
Il giorno dopo telefonai a Filippo e lo informai che alla fine, dopo una settimana mia moglie aveva accettato e qual era la condizione che aveva posto, e gli dissi:< Guarda che dovrai essere bravo e soddisfarla pienamente, perché se resterà delusa, non lo rifarà più.>”
“Cosa gli rispose questo Filippo?” Mi domandò la dottoressa.
“Lui mi rispose sicuro: < Bene!... Per il resto stai tranquillo che ci penserò io. Guarda non è per vantarmi, ma te la faccio diventare una vera porcellina…> Affermò e rise.
“Quindi vi siete incontrati per un rapporto sessuale?”
“Si, ci mettemmo d’accordo quando farlo, a casa sua un pomeriggio, e le diedi alcuni consigli per riuscire meglio.”
“Del tipo?” Mi domandò l’analista.
“Cose semplici dottoressa, ma che avrebbero facilitato la sua conoscenza e simpatia verso di lui. Ad esempio di corteggiarla con educazione e moderazione, che oltre a farle piacere l’avrebbe divertita. Di essere sempre estremamente educato e gentile, di chiederle il permesso se voleva instaurare un discorso più intimo. Di non parlare di politica che non le interessava, di animali si, che li amava.
< Ti ripeto un consiglio Flippo…> gli dissi:<… perché è molto importante. Quando e se ci incontreremo fuori dal contesto sessuale, a mangiare la pizza o passeggiare o per caso, non parlare di sesso, sappiamo tutte e tre del motivo della nostra conoscenza, concentrati invece a conquistarla, come se fosse una donna qualsiasi. > Ripetei visto che mi aveva confidato della sua ex moglie:< Potrai ridere scherzare, trovare cose in comune, ma sempre con educazione e rispetto, non essere mai volgare... Te lo ripeto devi pensare che lei è una mamma... una consorte educata, una signora seria, non una donna degli annunci e nemmeno una come la tua ex moglie.>
“E lui cosa diceva?” Mi domandò la dottoressa.
“Ascoltava attentamente e rispondeva. < Sarai sempre tu a dirmi cosa fare >.
E gli dicevo:< Cerca di prenderla nella testa… poi il resto verrà da sé…Mi pare di capire da quel poco che ti conosco che sei una persona paziente e questo è molto importante e gioca a tuo favore.>”
“Di sesso non ne avete parlato lei Mimmo e Filippo prima di incontrarvi?”
“Ho solo accennato, dicendogli:
< Invece per quanto riguarda il sesso, questo è un altro discorso, ti anticipo che non sa molto e non le piace parlarne, come ti ho detto è una donna passiva nella sessualità, dolce, raramente cerca o chiede di fare qualcosa, deve essere il partner a chiederlo. E se vorrai iniziarla e insegnarle qualcosa, avrai tutto il mio aiuto riservato, all’insaputa di lei, potrai infilare dentro lei la tua carne dura e tirarle fuori tutto quello che vorrai o riuscirai, dalla sua sensualità, al desiderio, all’eccitazione, fino a farle scoprire la sua voglia di sesso da cinquantenne, farla diventare anche puttana per gioco...mi ecciterebbe molto.>” E risi divertito.
Quel pomeriggio andammo a casa sua, eravamo pronti, su mio consiglio mia moglie aveva indossato una gonna e una maglietta con solo slip e reggiseno, senza calze, a gambe nude, intanto eravamo in tarda primavera, quasi a giugno e calzava un paio di zoccoli lavorati, dal tacco modesto. Non si era premurata di farsi bella come faceva con Pino, visto che Filippo non le piaceva. Appariva la tipica signora per bene, comune come tutte quelle che si trovano in giro a passeggio o a fare la spesa nei negozi.
Quando fummo a casa sua, dopo averci fatto accomodare, offerto da bere e una breve chiacchierata, mise della musica dolce e ci invitò in camera sua, che era in ordine e pulita, anzi potrei dire profumata. E iniziò ad appoggiare la mano sulla spalla di mia moglie e toccandola e accarezzandola la portò sempre più giù accarezzandole la schiena fino ai lombi e alle natiche accarezzando anche quelle, palpandole tra le dita. Mia moglie era e imbarazzata e in soggezione, anche perché lui era più grande di lei di età, chiudeva gli occhi e non capivo se era perché lui la toccasse che lei non voleva o preferisse non vederlo mentre lo faceva. “
“Era sempre contraria?” Mi interruppe la dottoressa.
“Si, ma oramai tutto era iniziato e mettendosi davanti a lei Filippo le tirò su le braccia, accarezzandola dalle ascelle ai fianchi e giungendo a essi, prese la maglietta per la parte inferiore e la tirò su lungo il torace, oltre il seno, facendogliela uscire dalla testa e dalle braccia, spettinandola e rimettendosi i capelli a posto con le dita; lasciandola sola con la gomma e il reggiseno.
Era tutto eccitante per me, ma credo anche per mia moglie. E continuò, quasi abbracciandola facendole sentire il suo profumo buono. Le sganciò la chiusura del reggiseno tra le scapole e lo tirò a sé facendo scorrere le spalline dalle spalle sulle braccia, fino a uscire dalle mani, mostrando le sue mammelle libere dalle coppe, togliendoglielo e facendola restare nuda superiormente, dall’ombelico in su. Continuò, con esperienza e padronanza, le sganciò la chiusura della cerniera aprendola completamente e tirando giù la gonna dalle anche, la lasciò cadere ai suoi piedi. Oramai mia moglie era soltanto in mutandine e con un gesto della mano, la invitò ad andare verso di lui e verso il letto matrimoniale. Appena si avvicinò, la prese per le braccia e la fece sedere sdraiandola, e prendendo forte l’elastico della mutandina sui fianchi la invitò:< Alza il sedere Patrizia…>.
Lei lo fece e subito la tirò giù alle cosce, alle ginocchia e poi a i piedi togliendola, lasciandola nuda completamente sul suo letto. Con calma prendendola per le caviglie le divaricò le gambe e mentre mia moglie inquieta guardando me realizzava che era nuda sul suo letto pronta per essere penetrata e posseduta, lui si spogliò completamente da restare nudo anch’egli, con la sua asta di carne già semirigida.
Come d’accordo, davanti a lei prese dal comodino un blister, lo aprì e tirò fuori il preservativo lubrificato. Appoggiando il serbatoio sul glande e tenendo la sua asta con due dita, con l’altra mano lo srotolò fino quasi alla radice coprendo il fallo quasi fino in fondo.”
“Sua moglie che fece Mimmo?”
“Lei restò ferma, nonostante non fosse la prima volta era piena di vergogna e imbarazzo, in attesa a gambe divaricate, mostrandogli senza volerlo il suo sesso. Lui sorridente si inginocchiò tra esse, soffermandosi per un attimo ad osservarle la vulva pelosa e nuda e lei in quel momento guardò me, e intanto lui iniziò ad accarezzarglielo, con calma, dolcemente con le dita, dannandole sensazioni di benessere e piacere. La fissai ancora e la vidi per un attimo smarrita. A osservarli, l’eccitazione in me saliva. Filippo le prese la mano e gliela portò sul suo fallo virile, eretto e se lo accarezzò con le sue dita, era di dimensioni ragguardevoli, ben fatto, tutto fasciato nel lattice chiaro trasparente, con il glande rivolto in su e il serbatoio ancora vuoto. Mia moglie lo accarezzò accompagnata dalla sua mano, era eccitata anche lei, si vedeva nel volto che a scrutarlo lo desiderava, mentre lui con la sua asta oscillante verso di lei, le accarezza sempre la figa sui peli e con il dito medio lungo la fessura dischiusa.
Io seduto sul letto osservavo la sua asta eretta portarsi verso lei, sulla vulva, con il glande ricoperto di lattice, davanti ai suoi peli e alle grandi e piccole labbra vaginali eccitate e in attesa di riceverlo. L’appoggiò tra di esse mentre lei con i capezzoli turgidi lo osservava silenziosa in viso, in quella sua maschera libidinosa e calva, con il volto congesto e il cranio lucido, aprendoli e chiudendoli, e lui facendo lo stesso, scrutandola nei suoi occhi premette il glande tra le grandi labbra vaginali e lentamente e inevitabilmente gliele divaricò.
Mia moglie sentì la cappella ricoperta di lattice contro il suo sesso, la sua fessura di carne pelosa sotto la pressione di quella testa di ariete aprirsi, lasciandolo entrare dolcemente in lei, mentre di riflesso nell’avvertire la penetrazione della sua lunga asta, per reazione prese tra le dita il lenzuolo sotto di lei e lo strinse tirandolo forte. Sentiva allargare la vagina e la sua intrusione di carne eretta spingere e salire, fino a fermarsi con il glande contro l’utero, urtandolo e facendola sussultare e gemere. Filippo dopo averla penetrata mi guardò, mentre lei era con gli occhi chiusi e il volto girato per non osservarlo negli occhi e mi fece un cenno con il capo come a dirmi :< Va tutto bene… gode.>”
“Quindi Filippo l’aveva penetrata e si accingeva a possederla?” Domandò la dottoressa.
“Si, l’espressione di mia moglie era di piacere, quando lo introdusse si fermò qualche secondo facendoglielo sentire pulsare duro in vagina… e poi iniziò a muoversi, avanti e indietro delicatamente, possedendola, iniziando nel frattempo ad accarezzarla sulle cosce, i fianchi, il seno. E lei dopo i primi momenti di fermezza, cominciò a prova piacere, gemere e, smaniare inarcandosi con il busto e la schiena, donandosi a lui. Era fatta, rispondeva alla sua penetrazione e al possederla.
D’istinto Chiara gli portò le mani sulla schiena e lo accarezzò, sempre ansimando dal piacere con gli occhi semichiusi.
Filippo, abbassandosi con il capo tra le sue mammelle con le labbra prese a baciargliele e subito si mise in bocca i capezzoli, alternandoli, leccandoli e succhiandoli, mentre con le spinte del suo bacino le dava colpi profondi in vagina da toccarle l’utero e farla sussultare. Mia moglie iniziò a smaniare e a godere forte ed io ero contento di vederla gioire con quell’uomo calvo che non le piaceva, era più eccitante.”
“Era un po' come la scena di sua madre con quel Vincenzo, anche in quel caso lui brutto. Lo stesso sua moglie che non voleva far sesso con Filippo e poi invece sempre come sua madre né godere di lui. E poi cosa ha fatto?” Domandò la dottoressa.
“A quel punto accalorato anch’io, slacciai la cintura e aprii la cerniera dei pantaloni, lo tirai fuori eretto e iniziai a masturbarmi dall’eccitazione.
La vedevo godere e stringersi a lui, a quella testa pelata, mentre immobile mi masturbavo e osservavo quei momenti.
Mia moglie era godente, lo desiderava, voleva sentire il suo fallo dentro di sé. Era smaniosa e accaldata sembrava che con i movimenti del corpo dicesse a Filippo: “Dai dai chiavami, chiavami ancora…Muoviti dentro di me fammelo sentire tutto, fammi godere tutta…” Era eccitante osservarla in quello stato.
All’improvviso le uscì un urlo ansimante di piacere, forte, scuotendosi tutta e abbracciandolo maggiormente, stava avendo l’orgasmo, era terribile, non l’avevo mai vista così calda, nemmeno con Pino, inarcata con la pelvi contro di lui a cosce aperte, muovendo e roteando il sedere sul lenzuolo, con il fallo dentro di lei. In quel momento voleva solo godere mia moglie e Filippo la stava soddisfacendo bene.
Lui era davvero bravo e pratico, le riempiva tutta la vagina con la sua asta, infilandola fino in fondo, battendole sulla cervice uterina, con la cappella ricoperta dal preservativo. E lei gemeva sempre più intensamente...
A un certo punto Filippo dopo essersi mosso velocemente dentro lei e procurato l’orgasmo, si fermò spingendo a fondo il suo fallo contro l’utero di mia moglie, e tenendolo in quella posizione, iniziò a eiaculare in vagina dentro il preservativo...
Venni anch’io masturbandomi, mentre Filippo lo sfilava fuori dalla vagina di mia moglie ancora eretto, con l’apice del serbatoio del preservativo sul glande pieno di sperma da farlo pendere verso il basso.
Se lo sfilò gettandolo a terra, mostrandole il suo fallo eretto e senza. Mia moglie si lasciò andare al piacere, rannicchiandosi mentre lui l’accarezzava e baciava sul corpo, sulla schiena. Poi al termine mentre lei era in bagno a lavarsi e riordinarsi, lui accendendosi una sigaretta mi disse:
< Hai visto?... Sono stato bravo e delicato. L’ho fatta godere bene, ho fatto tutto quello che avete voluto, non lo baciata in bocca, nessuna volgarità e sono stato dolce.>”
“Quindi avevate finito? Il suo primo rapporto sessuale fu soft…E sua moglie cosa disse?” Esclamò scrivendo sul bloc notes la dottoressa.
“Ci vestimmo e salutammo e al ritorno in auto le chiesi:
< Ti è piaciuto farlo con lui?>
Mi guardò sorridendo e dopo una breve riflessione rispose:< Di piacermi mi è piaciuto, ma è lui che non mi piace, non come pratica il sesso.>
< Va bè, non sarà bello, ma almeno chiava bene, non è come gli ultimi tre…>
< No, questo no… Devo dire che è capace…> E io con enfasi la interruppi:
< Ti è piaciuto più lui o Pino?> Domandai.
< Oh Dio che domande Mimmo…!> Esclamò imbarazzata sorridendo.
< Sono due persone diverse, senz’altro più degli ultimi tre. Con Pino, be, lui era più giovane di questo Filippo…>
< Si, ma di godere parlo, non di aspetto… chi ti è piaciuto di più tra loro due?> Ripetei.
< Non so scegliere…, con Filippo l’ho fatto solo una volta e mi è piaciuto, non lo nego. Con Pino l’ho fatto più volte…almeno una decina.> E rise.
< Be vorrà dire che proverai ancora altre volte con Filippo e poi mi dirai chi è il migliore?>
< Ma scherzi?!> Esclamò sorridendo.
< No, sono serio, perché non vuoi più incontrarlo a Filippo? >
Restò in silenzio, sapevo che le era piaciuto e quindi quando qualcosa è piacevole si accetta sempre volentieri di rifarla e aggiunsi:< Non guardare se è pelato, chiudi gli occhi, l’importante è che ti faccia godere. Proviamo ancora qualche volta e poi vediamo…>
Mia moglie mi guardò ma non rispose e quel suo silenzio era un mezzo assenso per me.
Il giorno dopo informa Filippo dicendole:< Probabilmente lo rifaremo ancora con te, mia moglie è restata soddisfatta.> Ne fu felice.
< Vedrai, che piano piano te la faccio diventare una vera porcellina…>Disse ridendo.”
“Continuavate a restare in contatto?” Domandò la dottoressa.
“Si, continuavano a sentirci tramite Whatsapp o Skype e qualche telefonata diretta e cosi dopo un paio di settimane ci fu un altro incontro, niente di particolare, simile al precedente, dove mia moglie nonostante non gli piacesse d’aspetto, restò ancora piacevolmente soddisfatta da lui…”
“Andaste avanti così quindi?” Mi chiese la dottoressa.
“Si, ci incontrammo altre sei sette volte in quel modo nel giro di tre mesi, sempre in camera sua, con loro nudi sul letto a fare sesso in modo coniugale e io a masturbarmi guardandoli.”
“Sempre con il preservativo e senza voler essere baciata sua moglie?”
“Si! Nonostante prendessimo sempre più confidenza, anche sessuale con mia moglie. E una sera Filippo mi scrisse:
< Senti Andrea, perché non facciamo qualche gioco di ruolo.>
< Cosa intendi per gioco di ruolo?> Domandai.
< Ma… facciamo come una piccola recitazione, dove tu me la spogli davanti e me la offri… la porti da me dicendo:
-Ecco Filippo, ti offro mia moglie- …e la spogli lentamente completamente donandomela. Cambiamo un po’, se no diventa tutto monotono, così è più eccitante e diventa più facile attuare anche le tue fantasie…> Scrisse.
Alla fine accettai: < Ma lo dici tu a mia moglie!> Esclamai.
“Perché non glielo diceva lei Mimmo che voleva fosse Filippo a farlo…?” Mi domandò la psicologa scrivendo qualcosa sul bloc notes.”
“Perché mi trovavo a disagio a chiederle io certe cose, tra noi c’era sempre una forma di tacito rispetto.”
“Ne aveva soggezione…?” Chiese ancora.
Esitai e poi risposi:” Si, c’era ancora una sorta di pudore tra noi che domandarle certe cose mi metteva a disagio, preferivo fosse Filippo a farlo.”
“E cosa gli rispose?”
“Lui mi rispose di sì, aggiungendo: < Però ora bisognerebbe iniziare anche a lei, oramai sono tre mesi che ci incontriamo allo stesso modo, dovremmo cambiare. Occorrerebbe renderla sexy, lei non ha lingeria erotica, tipo mini slip, reggicalze e roba del genere?>
< No > Risposi:< Te lo avevo già detto. Non ha mai indossato reggicalze e mini slip in vita sua.>
< Be, la iniziamo ora noi…> Disse:< Facciamo una cosa, una sera andiamo in pizzeria e a bere qualcosa e gliene parlo io.> E restammo d’accordo così.>”
“Quindi lei Mimmo era pronto a fare un altro salto di qualità nei rapporti sessuali di cuckolding?” Domandò la dottoressa.
“Si…” Risposi:” … mi eccitava l’idea di vederla vestita sexy, trasformata…”
“Imputtanirla… come dicevate voi nei vostri discorsi?!” Disse infastidita.
“Si…” Replicai:” … e quella sera in pizzeria Filippo dopo aver bevuto e chiacchierato le chiese:< Ascolta Patrizia… saresti d’accordo tu quando ci incontriamo a fare qualche giochino di ruolo tra noi?>
Lei restò perplessa.
< Che tipi di giochini?> Domandò diffidente:< Basta che non siano porcherie e perversioni…> Precisò.
< Ma no!... Che ti salta in mente. Niente di tutto questo, giochini del tipo che tuo marito ti offre a me recitando o tu che indossi biancheria sexy… erotica>
< Ma io non ne ho niente di sexy!> Rispose subito.
< Non importa, l’acquisto io, tutta lingerie nuova…>
<Possiamo provare intervenni io e vedere se ci piace giocare?>
< Si certo…> Aggiunse lui:<…se non ti piace smettiamo subito, ma stai tranquilla, niente di sporco, di perverso o estremo… tutto soft…> Disse.
Lei restò titubante e diffidente e poi guardandomi rispose:< Va bene proviamo… ma se è qualcosa che non mi piace smetto subito.>
< Certo!> Rispose Filippo. E al termine della serata ci lasciammo e tornammo a casa.
“Quindi eravate riusciti a coinvolgere anche sua moglie?” Mi chiese.
“Si! Per provare… lì ci fu un salto di qualità nei nostri incontri e con Filippo, iniziò a dirigere tutto lui e a trasformarci lentamente.”
E il giorno dopo lo chiamai al telefono, ero curioso e domandai:< Ma davvero Filippo le compri tutta la lingerie erotica nuova a mia moglie?>
< Ma no! …> Rispose: < Ho mezzo armadio pieno di vestiti sexy, reggicalze, calze, reggiseno, corpetti, perizoma, string e scarpe con tacco altissimo… è tutta roba della mia ex moglie quando lavorava nei night, ma è lavata, stirata e pulita. Qualche volta l’ho fatta indossare anche alle altre con cui uscivo, per giocare tra noi.>
Il fatto che mia moglie indossasse della lingerie usata della sua ex moglie, la cubana, mi eccitava, ma gli chiesi:< E se si accorge che non è nuova?>
< Non si accorgerà, metterò delle etichette false e poi ci saranno le luci soffuse, stai tranquillo, non sarà la prima a posare la figa nelle mutandine dove la metteva mia moglie, come ti ho detto già altre lo hanno fatto… Ma prima facciamo il gioco che tu me la offri, una cosa per volta e vedrai che le facciamo fare tutto…>” Disse.
“E quindi iniziaste a giocare?” Domandò la dottoressa.
“Si! Il pomeriggio seguente verso le 15.00 arrivammo a casa sua e dopo i convenevoli, offerto da bere e averci precisato, soprattutto a mia moglie che era solo un gioco che iniziava e finiva lì, nella stanza e se scappava qualche parola volgare o oscena verso di lei, non era voluta, ma faceva parte del gioco e che lei al termine sarebbe sempre stata rispettata come prima. Mia moglie divertita esclamò; < Vediamo!>
Lui mi passò un foglio dicendo:< È un promemoria. Qui c’è scritto cosa dovrai dirmi… > E io dopo aver letto posai sul tavolino. E iniziò: < Adesso giochiamo un po', io mi siedo sul divano e tu Andrea porti Patrizia davanti a me e lentamente la spogli completamente nuda e me la offri affinché io la chiavi per te!> E si andò a sedere sul divano.
Come avevamo concordato prima, io mi misi di fronte a lui mia moglie e lentamente iniziai a spogliarla, a toglierle la camicetta, la gonna, il reggiseno e per ultimo le mutandine assieme alle scarpe, lasciandola completamente nuda davanti a lui seduto sul divano che la scrutava con libidine nelle parti intime intanto che si metteva il preservativo.
Devo dire che quel gioco ci faceva un certo effetto, eccitava anche a noi, io sentivo gli impulsi dell’erezione e mia moglie aveva i capezzoli turgidi e sporgenti e praticava lunghe escursioni respiratorie muovendo il petto e le mammelle sopra esso.
A quel punto mi fece un cenno con il capo e mentre mia moglie era nuda dinanzi a lui, che messosi il preservativo, se lo accarezzava tenendolo sempre eretto in alto, io rileggendo il foglio sul tavolinetto iniziai a dire:
< Filippo!... Ti offro mia moglie Patrizia affinché tu la possegga sessualmente, la fai tua e le doni piacere, da questo momento finché non terminerai sarà tua e solo tua e io mi limiterò da buon marito cornuto a osservarvi.> Feci due passi, avvicinai mia moglie a lui che la invitò:
< Vieni!... Siedi sopra di me Patrizia!>
Probabilmente anche mia moglie era eccitata, perché ubbidì, allargò le gambe e si sedette, accompagnata dalle sue mani sui fianchi a cavalcioni sopra di lui, che gli appoggiò il glande sulla vulva e tirandola giù lentamente la penetrò, facendola sedere in modo genuflesso su di lui, con il suo fallo in vagina e il suo seno verso il suo volto; provocandole il suo sussultare e inarcare a quella penetrazione profonda che le arrivava a toccarle l’utero. E conducendola per i fianchi iniziò ad alzarle il sedere, accompagnandola a risedere subito, compiendo l’atto di far entrare e ritrarsi alla sua asta dentro di lei.
In breve tempo, il piacere pervase mia moglie che chiuse gli occhi e si lasciò andare alla guida delle sue mani, mentre lui prendendogli i capezzoli tra le labbra, alternandoli incominciò a succhiarglieli e leccarli…”
“Era la stessa posizione che aveva già praticato con quel Pino!?” Disse la dottoressa interrompendomi.
“Si, quella denominata della cowgirl, detta anche dell'amazzone.ma con lui era molto più erotica. In seguito mi disse:< È una delle posizioni più amate dalle donne perché la penetrazione è profonda e stimola il punto G e permette di controllare a proprio piacimento i movimenti. Di condurre lei l'amplesso secondo il proprio ritmo; inoltre permette a lui o a lei di stimolare il clitoride o i capezzoli.>”
“E lei cosa faceva Mimmo?”
“Io seduto quasi dietro a loro, osservavo Filippo che la possedeva e vedevo il sedere pallido di mia moglie tirarsi su mostrandomi il suo fallo eretto come un obelisco fasciato di lattice chiaro dentro di lei. Entrare fino all’utero per urtalo con il glande facendola sussultare e subito ritirarsi per quasi uscire, per poi riprendere a rientrare e ripetere quell’atto di continuo, possedendola carnalmente. Era una scena erotica, eccitante, mia moglie godeva e ansimava,
al punto da appoggiare le mani sulle spalle o sul suo cranio calvo, accarezzandolo e godendo nel farlo, nel sentirlo sotto le dita liscio senza un pelo.
Io la osservavo inginocchiata su sé stessa, con le mammelle dondolanti sul petto, accovacciata sopra il bacino di Filippo che era seduto sul divano. Osservavo il solco gluteo di mia moglie lungo, tenero e profondo che divideva le sue natiche pallide e carnose, dove sotto e tra di esse, dopo l’ano e il perineo, nell’alzarsi e abbassare il suo splendido fondoschiena, mostrava il fallo di Filippo entrare nella vagina, tra le sue grandi e piccole labbra pelose possedendola nelle sue escursioni vaginali.
La scrutavo durante le sue spinte profonde, con il glande a toccarle l’utero a farla sussultare e ansimare maggiormente. Scorgevo sopra il solco intergluteo, i lombi e l’osso sacro e tra di essi e poco più su iniziava la depressione dell’incavatura della colonna vertebrale che saliva su, fino alle scapole e oltre perdendosi sotto i suoi lunghi capelli sempre in movimento sulla schiena, che seguivano i gesti dondolanti del capo guidati dal godere. Era impressionante. Vedevo mia moglie seduta sul suo fallo donargli le mammelle e i capezzoli alle sue labbra e alla sua lingua e godere anche del suo seno in un orgasmo profondo.
E anch’io partecipai a quel piacere, tirato fuori dai pantaloni il mio pene, incominciando a masturbarmi, fino a godere scosso dai fremiti alla loro visione, ed eiacularmi nella mano…”
“Le piaceva guardare sua moglie mentre Filippo la possedeva?” Domandò la psicologa.
“Si, era molto erotico, più delle altre volte, più sensuale ed eccitante anche per lei. E contemplavo il sedere tenero di mia moglie, che sotto il peso del suo stesso corpo appoggiandosi sopra di lui si deformava, allargando le natiche morbide e pallide, facendole sbordate fuori di lato e indietro e soprattutto in alto, mostrando quei piccoli incavi nella pelle sulla parte inferiore del fondoschiena, chiamate fossette di Venere. I rotolini di adipe che cercava sempre di nascondere, in quella posizione e movimenti erano più evidenti e dai fianchi si portavano in su sulla schiena, attraversando i lombi, cercando di arrivare simmetricamente verso il solco della colonna vertebrale formando due cordoni di carne tenera, circondate da pliche cutanee leggere.
La sua figura matura e pallida si muoveva continuamente sopra di lui, staccandosi e abbassandosi, facendo ondulare tutta la carne del corpo, dalla schiena alle braccia, dai glutei all’addome, mostrandomi sempre eroticamente in quell'attimo che si alzava e staccava da Filippo, la sua asta dura e lunga che la penetrava. Intanto, mentre le braccia di lui, lunghe e tese in avanti afferravano con le mani le grosse mammelle morbide, stringendole e spremendole, Chiara-Patrizia d’istinto e per reazione al piacere che provava, portava le mani sul capo e lungo i fianchi, non sapendo smaniosa dove metterle, per poi appoggiarle sopra i suoi avambracci che portavano le mani sulle sue mammelle e stringerli con forza.
Non potevo crederci, era assurdo che fosse lei, mia moglie e quel Filippo la sapeva far godere bene.
La vedevo sudata muovere il bacino su e giù sopra di lui, a volte andando un po' all'indietro con la schiena. La guardavo, non la vedevo più come una madre e moglie, ma a cavalcare il fallo di Filippo, con lui che aveva un perfetto controllo sul suo corpo e le dava piacere la scorgevo come una viziosa. Sembrava sulla soglia dell'orgasmo, pronta a esplodere.”
“Quindi iniziò a vedere sua moglie con occhi diversi?” Mi domandò la dottoressa.
“Si, era una scena lussuriosa, lui sotto e lei sopra accovacciata sopra come fanno le donne quando urinano e a volte in quella cavalcata oscena, lui teneva Chiara per le mani per non farla nel piacere che provava, lasciarsi andare e cadere all'indietro. Quell’amplesso sembrava che non finisse mai.
In quella strana posizione, era lei da sopra a dare il ritmo e tempi al piacere di quell’immorale accoppiamento. La pelle del suo corpo dal caldo e la tensione era traslucida, imperlata di sudore brillava ai riflessi della luce. I capelli sul collo, come il suo ciuffo sulla fronte, erano bagnati e adesi alla cute, segno di tensione ed eccitazione.
Anche se programmato, era tutto impressionante per me allora quello che vedevo.... sconvolgente.
Restai fermo immobile senza respirare a guardare, non so quanto tempo passò in quel loro amplesso, se pochi minuti o di più, so solo che a un certo punto vidi le grosse mani di Filippo lasciarle le mammelle, appoggiarsi sulle spalle delicate e pallide e poi scivolare sulle sue braccia, scendere per fermarsi sui fianchi. Agguantarli con forza e stringerli, accompagnandola in quella cavalcata erotica, muovendola su e giù velocemente, sempre più, finché mia moglie voltando il viso verso il soffitto gridò un “oooooooooohhhhhhhhhhhhhhh!!!!” Che mi turbò molto ascoltarlo, facendomi aumentare l’eccitazione e l’erezione, iniziando a masturbarmi anch’io.”
“Quindi quell’amplesso soddisfaceva tutti e tre …” Disse la dottoressa guardandomi da sopra gli occhiali e scrivendo sul bloc notes.
“Si, quel pomeriggio a quella scena con lei che si faceva penetrare non solo con gusto e passione ma con partecipazione a giudicare dall'espressione del volto, era eccitante.
Lui la possedeva e lei godeva.
Il sesso di Chiara mia moglie si lasciava introdurre dalla sua carne dura ed eretta, con piacere e cadenza. Le mammelle quando non erano strette dalle sue mani perché appoggiate sui fianchi o sul sedere a stringerglielo e accarezzarlo o a darle piccole sculacciate, danzavano, dondolando oscenamente pallide su e giù e di lato sul torace.
La sentivo ansimare e lui dirle come se fosse una bambina:
<Va bene così!? Ti piace come ti chiavo Patrizia?” Mentre l'accarezzava sulle cosce e sui fianchi.>
“E sua moglie cosa proferiva alle domande di questo Filippo?”
“< Si! ...! Mi piace…!> Rispondeva con la sua voce bassa cavalcandolo e socchiudendo gli occhi guardando sempre in alto, arrivando godendo fino ad accarezzarle senza fastidio il cranio lucido e sudato.
Lui lo faceva apposta a parlare, a provocarla, per disinibirla:
< Ti sento la figa tutta bagnata Patrizia! Sei lubrificata ora! Stai godendo!?> Le chiedeva e lei come invasata con la voce rotta e affannosa rispondeva:< Sì! Mi piace… non fermarti!>
< Sono contento che ti piace…> Proseguiva lui:< …sai che io voglio farti solo godere. Vuoi cambiare posizione!?” Le domandò ansimante.
“No! ... no…Continua così” Ripeté Chiara confusa e esagitata ma godente e padrona dei movimenti facendolo in quel modo. Proseguendo lui aggiunse vedendola nel momento di massimo piacere: < Ti dispiace se ti dico qualche porcata per gioco?>
E lei ansimando e forse contro la sua volontà ma in preda al piacere, con la voce rotta dalla tensione e godimento mormorò soltanto a occhi chiusi :< Dimmi quello che vuoi!> E intanto si muoveva su e giù.
< Delle porcate?> Continua lui:< Solo per gioco naturalmente…> Le precisava.
< Si…sì...va bene…> Replicò ormai invasata con il suo pezzo di carne dura in vagina.
Restai incredulo da quello che ascoltavo. lei che lo autorizzava a dirgli porcate! Era per me incredibile ed eccitante, lì capii che stava davvero cambiando anche lei e che non saremmo più tornati indietro. E nemmeno il tempo di aspettare la risposta che Filippo iniziò a dirle:
<Sei proprio una gran troia, una puttana, una vogliosa di cazzo…> Baciandole nel mentre le mammelle e sorridendo e trionfale che si lasciasse offendere da lui mentre a occhi socchiusi lei guardava in su, dondolando la testa e muovendosi su di lui. Proseguendo nelle volgarità e umiliazioni continuò:
< Lo sai che ti sto chiavando davanti a quel cornuto di tuo marito, che è lì che guarda e si sta masturbando? Si sta facendo una sega a vederti chiavare con me!> Mia moglie non rispondeva ma ansimava e lui seguitò:< Gode a vederti chiavata da me e anche da altri… > E continuò a oltraggiarla: <Vorrei vederti prendere tre cazzi contemporaneamente, in culo in figa e in bocca che ti sborrassero dà per tutto.” Pronunciò proseguendo, mentre io incredulo ascoltavo quelle volgarità su mia moglie e sembrava che quelle parole le facessero piacere ed eccitassero di più.
“Vorrei vederti fare dei pompini…” Erano frase offensive che diceva a caso, scoordinate, ma che avevano effetto. E vedendo la sua passività per non dire la sua accondiscendenza passò a parole più spinte:
< Vorrei vederti prendere in un cesso pubblico da un extracomunitario …Vorrei vederti chiavare con un marocchino, un negro... Vorrei vederti sborrare addosso da tutti gli uomini che conosci …” Mentre Chiara iniziava ad ansimare forte ed a emettere un lungo gemito di piacere:
“Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!”
A quel punto, la vidi muoversi maggiormente e gemere, vedevo il suo bel culo da dietro alzarsi e abbassarsi veloce ondulando pallido che contrastava con il colore della pelle abbronzata di Filippo. E incominciai a sentire la voce di mia moglie affannata, ansimante e i suoi mugolii farsi più intensi fin quando un urlo felino le schizzò fuori dalle labbra e poi ancora un altro e un altro ancora, “Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!! Siiiiiii!!!!!!! Aaaaahhhhhhhhhhhhh!!!! Siiiii!!!!!!” Scuotendosi tutta... Aveva l'orgasmo anche a sentirsi dire quelle parole e godeva a ripetizione in quella posizione con la sua asta di carne che nelle escursioni in vagina le toccava l’utero. E lui ne approfittò, come se avesse già premeditato tutto si alzò e si piegò un poco in avanti con il busto, cacciandosi letteralmente con il torace sudato contro il suo seno, con il viso congesto contro quello di lei. Gli passò l’avambraccio dietro il collo, e triandola a sé con il capo la baciò sulle labbra, senza che lei si ribellasse. “
“Non disse nulla sua moglie visto che non voleva essere baciata da lui?” Mi interruppe la dottoressa...
“Restò sorpresa ma non disse nulla, il piacere che provava in quel momento era troppo intenso da rifiutarlo. E lui staccatosi un attimo, vedendo il suo smarrimento e nessuna resistenza e riluttanza da parte sua, riprese subito con un secondo bacio, quella volta forzando le labbra socchiuse di mia moglie cacciandole con prepotenza la lingua in bocca e prese a limonarla, senza che lei saltellando con il sedere sul suo fallo, lo impedisse, anzi a un certo momento si mise a ricambiarlo. “
“Quindi nel momento dell’acme sua moglie si lasciò baciare da Filippo con la lingua in bocca ricambiando e baciandolo anche lei allo stesso modo. Ho capito bene?”
“Si!” Risposi
“E quindi un altro tabù di sua moglie era caduto?” Domandò la dottoressa.
“Si, c’era riuscito, nel momento del piacere l’aveva baciata in bocca con la lingua dentro, limonandola e lei non l’aveva impedito”
“Prosegua …” Disse scrivendo sul bloc notes.
“Lui con le sue mani forti e sicure sui fianchi la teneva ferma su di sé, come a impiantarla sopra al suo fallo eretto, in quel momento con il glande contro il suo utero contraendo il viso dal piacere e dal sentirlo battere su di esso. E in quell’accoppiamento mia moglie godendo nell’orgasmo che gli procurava Filippo, si abbandonò a lui ansimando, finché tenendola sopra di sé all’improvviso lui si fermò e iniziò a scuotersi tutto e a eiaculare nella vagina, ma all’interno del preservativo, tirandola ancora a sé con forza, ribaciandola in bocca, con lei ormai passiva, succhiandole e leccandole le labbra...
Al termine di quei momenti, Filippo la prese per il bacino e con le mani sui fianchi l’aiutò a tirarsi su allargando in quella manovra le gambe di mia moglie, mostrandomi con quel gesto di apertura delle cosce il suo sesso peloso, dilatato e circolare della circonferenza del fallo di Filippo che era stato dentro lei; con i peli umidi di piacere. La tolse di sopra se e le diede un altro bacio sulle labbra sorridendo.
Quando lo sfilò fuori dalla sua vagina, era ancora eretto con il preservativo lucido e bagnato dai suoi umori di piacere, con l’apice del serbatoio pieno di sperma che pendeva dal glande. Avevano finito … Restarono ancora sul letto ansimanti con lui che l’accarezzava, poi lei sorridendomi e guardandomi si alzò e andò in bagno a lavarsi e a mettersi in ordine.
Io e Filippo chiacchierammo con lui che si vantava.
< Hai visto che giocando è più bello e lei gode di più!” Annui era vero. Quando lei tornò rossa in viso si vestì, io mi riordinai, ci salutammo e noi tornammo a casa.
“Tutto finito?” Domandò La dottoressa.
“Si!” Risposi.
“Quindi sua moglie aveva fatto un passo in più verso l’essere Sweet?!”
“Si!” Esclamai.
“Quindi sua moglie aveva accettato e intrapreso quel cammino con quel Filippo?”
“Si, ma non con frivolezza, a volte mi manifestava delle sue preoccupazioni che erano anche mie. Per noi tutto quello si manifestava con piacere ma anche con paura e nonostante la conoscenza e confidenza, avevamo sempre diffidenza ad approcciarci completamente con Filippo, specialmente io che conoscevo la storia di sua moglie, che l’aveva fatta prostituire.
Per noi lui era un partner visto e percepito solo come strumento di piacere mio e di mia moglie, virile, dotato, resistente ed esperto, pratico di sesso come non lo ero io purtroppo.
Ci piaceva assaporare quella sensazione di trasgressione e di variabilità emotiva, coniugata al timore e piacere di essere visti, osservati, di perdere il controllo della situazione, provare brividi e adrenalina, di godimenti multipli uniti. In me avvertire quella sensazione di stare sempre in allerta con l’uomo che possedeva mia moglie e la faceva sua, e a vederla godere e dipendere sessualmente anche se davanti a me da un altro uomo, mi eccitava.
Ci piaceva sentirci vulnerabili e dipendenti sessualmente da lui, che diventava un potenziale padrone di mia moglie. Mi piaceva sentirmi abbandonato, tradito in quel contesto dalla donna che amavo e mi aveva dato una figlia e mi faceva sentire umiliato.
Mi soddisfaceva sentire i morsi della gelosia a che un altro possedesse mia moglie al mio posto e davanti a me e lei ne godesse. “E mentre la dottoressa ascoltava io continuavo.
“A me appagava essere il regista di un eventuale futuro incontro. Scegliere il partner sessuale a mia moglie e fare in modo che chiavassero. Mi piaceva provare l’umiliazione nel sentirla godere dell’altro, ma allo stesso tempo sapere che ero io che l’avevo voluto e che quel concederla a lui era la mia volontà e mi dava piacere. E allo stesso tempo razionalizzare e controllare tutto per quanto possibile, il nostro coinvolgimento.
Vedevo mia moglie combattuta, da un lato, dal desiderio di lasciarsi andare a quell’uomo che le dava piacere, dall’altro da signora per bene cercare di resistere senza riuscirci e godere davanti a me che per sedare l’ansia e il forte stato di tensione ed eccitazione che provavo mi masturbarmi davanti a lei.”
A quel punto la dottoressa chiuse il bloc notes e disse: “Bene!... Anche oggi siamo giunti al termine, le prossime sedute entreremo nel merito. Cosa mi riserva la prossima seduta chiese sorridente.”
“Mia moglie che cambia completamente e che indossa lingerie di quella cubana e la realizzazione delle fantasie che avevo confidato a Filippo.”
“Bene, allora al prossimo giovedì stessa ora.” Ci alzammo e salutammo.
Per commenti o critiche, scrivere a:
dressage1@hotmail.it”
Grazie.
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