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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

ANALISI DI UN CUCKOLD IN TERAPIA

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

 

CAP. 12   FILIPPO

 

NOTE:

 

“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, tutta una vita per dimenticarla.”

Sir Charlie Chaplin.

 

11 SEDUTA

 

Entrato nuovamente nello studio e accomodatomi sul lettino, la dottoressa sfogliando il bloc note disse:

“Allora quali furono queste regole di cui mi parlava, che vi deste per continuare i vostri incontri?” Domandò la dottoressa.

“Beh mia moglie fu molto chiara …” Dissi: “…accettava a proseguire, perché piaceva anche a lei giocare in quel modo e ogni tanto avere un rapporto sessuale con un altro, ma a determinate condizioni che ci tutelassero…”

“E quali erano queste condizioni?”

“Erano: Che non conoscessimo precedentemente i partner che avremmo incontrato, e che non fossero della nostra città.

Che io li cercassi sugli annunci le andava bene, ma il primo incontro con il partner lo avrei avuto da solo, avrei parlato solo io con lui, per poi informala delle mie impressioni su di lui e tramite fotografia l’avrebbe visto fisicamente. E che solo in un secondo tempo ci sarebbe stato un altro incontro, sempre conoscitivo anche con lei. 

E che comunque la scelta finale del partner e l’ultima parola decisiva a dire sì o no all’incontro e al rapporto sessuale, spettava a lei e che, se per un qualsiasi motivo non voleva, non si sarebbe fatto nulla, non avrebbe praticato sesso con lui e poteva tirarsi indietro anche all’ultimo momento come poi avvenne…”

“Avvenne che si tirò indietro?”

“Sì più di una volta, di solito avveniva negli incontri preliminari, ma questo poteva accadere anche dopo, nell’incontro sessuale, come fu una volta ad Antibes…”

“Cosa successe ad Antibes?” Domandò la dottoressa.

“Per fargliela breve conoscemmo tramite annunci un partner piemontese che aveva un ristorante in provincia di Saluzzo e una barca vela nel porto di Antibes. E dopo varia corrispondenza concordammo un incontro ad Antibes sulla sua barca vela. Tutto era pronto e preparammo l’incontro sessuale in barca a vela e intanto conoscemmo lui che era anche un bell’uomo, era luglio. Facemmo due ore di autostrada, quando eravamo pronti per salpare e per metterci in costume per poi allargo spogliarci nudi, lei disse di no!  Mi chiamò da parte dicendomi che non voleva più farlo con lui… cercai di persuaderla, che oramai era tutto pronto e sarebbe piaciuto anche a lei soprattutto.” Le domandai il perché, ma mi rispose: “Te lo dico dopo…” Così trovai una scusa che non stava bene e rimandammo alla settimana seguente. Ci salutammo e scendemmo dalla barca a vela. Quando mi disse il motivo, non sapevo come reagire…”

“E qual era la motivazione…?” Domandò la dottoressa.

“Non rida! ...” Dichiarai:” Mi disse che assomigliava a un suo cugino e non se la sentiva, che le pareva come farlo con lui, capisce? Ha mandato a monte tutto per una cazzata…” Pronunciai.

“E” Come finì?” Domandò ancora la dottoressa.

“Finì che andammo in giro per la cittadina, poi in un ristorante francese a pranzare e poi lentamente verso sera ce ne siam tornati a casa… Questo per dirle che tipo era mia moglie…”

“In poche parole doveva dare il suo gradimento al partner per fare qualcosa.”  Mormorò la dottoressa scrivendo qualcosa sul bloc notes.

“Sì!... dovevano piacere a lei e non assomigliare a parenti o conoscenti. Essere puliti e non volgari o irrispettosi, che non la baciassero sulla bocca a meno che anche lei lo volesseNiente rapporti orali se non voleva lei e che se per caso avvenivano, assolutamente non le eiaculassero dentro la bocca o sul volto. 

Che nei rapporti sessuali mettessero sempre il preservativo e che lei non voleva più praticarlo senza, si era accorta che con Pino per impreparazione gli avevamo concesso molto, e che comunque per precauzione avrebbe preso qualche contraccettivo.”

“E lo prese?” 

“Sì, visto che stava per entrare in menopausa, il ginecologo le diede la pillola che le avrebbe regolato anche il ciclo ormonale.”

“Non aver nessun rapporto anale a meno che non decidesse lei di farlo… Queste furono le sue condizioni.”

“E lei Mimmo accettò tutte queste regole o limitazioni che mise sua moglie?”

“Sì, ma nello stesso tempo posi delle condizioni anch’io.”

“Quali?”

“Che non si sarebbe fissata solo sul lato estetico delle persone, ma avrebbe convenuto se ce ne fosse stata l’occasione e capacità, di farlo anche con partner meno belli, ma sempre educati e puliti. Inoltre che i rapporti sessuali non avrebbe riguardato l’età del partner, ma, se si presentavano bene, avremmo preso in considerazione tutti quelli da 20 a 60 anni. E ancora, che i rapporti sessuali li avrebbe praticati sempre con me presente e che non lo avrebbe mai fatto con nessun’altro senza dirmelo. Questo fu il nostro vademecum…” Pronunciai.

“E sua moglie accettò?”

“Sì e poi per altre cose minori avremmo deciso al momento?”

“Tipo?” Domandò la dottoressa.

“Tipo dove farlo… se in appartamento, in albergo…”

“Quindi poi avete iniziato il vostro rapporto cuckolding?”

“Sì, in tarda primavera iniziammo di nuovo, dopo un anno. Ma eravamo maggiormente preparati e avevamo delle regole, delle procedure da seguire per tutelarci.”

“E conosceste questo Filippo che mi dice essere stato importante per voi?”

“Non subito… prima di conoscere Filippo avemmo altri due - tre incontri sporadici con partner degli annunci, di cui mia moglie non rimase soddisfatta per non dire delusa.”

“Perché? Era diventata esigente sessualmente la sua consorte?” Domandò sorridendo la dottoressa.

“Sì” Risposi “E anch’io, per lei volevo il meglio e imparammo a nostre spese che quello degli annunci e degli incontri sessuali era un mondo strano, dove si poteva incrociare di tutto e le persone che incontrammo non erano affatto bull, né partner sessuali adatti a mia moglie.”

“Dica… perché? Brevemente mi accenni di questi incontri interlocutori che ha avuto prima, poi entriamo nel merito con questo Filippo, che da come mi ha detto è quello che vi ha iniziato. Giusto?”

“Sì!” E incominciai.

“Il primo incontro dopo Pino, era un uomo quarantenne, sposato. Era un tipo dove con la moglie faceva la chiavatina solo il sabato sera e si spacciava per bull perché voleva scopare altre donne, ma non sapeva nemmeno cosa volesse dire fare godere una donna. Non sapeva far sesso e non ci piacque… si chiavò mia moglie, ma non lo incontrammo mai più.

“Dove vi vedeste con lui?” Domandò la dottoressa.

“In albergo, ma non fu all’altezza né della situazione né di mia moglie, fu un mediocre, impacciato e incapace.”

“Adottaste le vostre regole?”

“Sì sempre, non baciò mia moglie e lo fece con il preservativo.

Il secondo era un ragazzo trentenne, un mezzo play boy, anche lui si spacciava per bull ma non lo era. Pensava che solo per il fatto che fosse giovane e bello bastasse a fa godere le donne e tutte fossero soddisfatte di lui. Ma non fu così, non era all’altezza, fu focoso ma sbrigativo e diede solo fastidio a mia moglie praticarlo in quel modo.

Il terzo anche lui quarantenne sposato, a parole sembrava un toro, ma quando ci incontrammo e andammo in albergo si dimostrò per quello che era. Non riuscì a penetrala...”

“Come non ci riuscì a penetrala?!” Domandò la dottoressa.

“Sì, non gli venne l’erezione, diceva che era la prima volta che gli capitava, che non gli era mai successo prima, che con le altre e con sua moglie riusciva sempre e che non era per colpa di mia mia moglie, Chiara-Patrizia che era una bella donna, ma non lo sapeva nemmeno lui perché.

Fatto sta che nel letto dell’albergo le leccò soltanto la vulva…”

“Le praticò il cunnilingus?” Domandò la dottoressa.”

“Sì, ecco in quello fu bravo, a leccargliela esternamente e internamente, ma non era quello che volevamo. Noi eravamo lì ed attendavamo preparati a che ci fosse un rapporto sessuale e mia moglie come naturale si scaldò e rimase scontenta.”

“Non fu soddisfatta?”

“No di tutti e tre gli incontri che si svolsero nell’arco di tre mesi, non solo non fu soddisfatta sessualmente, ma restò anche delusa psicologicamente, tanto che pensammo o di ritornare con Pino, oppure lasciare perdere.”

“Bene, allora, arriviamo a questo misterioso Filippo, che praticamente vi ha creati, a lei come cuckold a tutti gli effetti e sua moglie come una sweet… Mi parli un po' di lui, che tipo era?” Chiese la dottoressa.

“Allora, Filippo era un uomo sui cinquant’anni, non alto e con un po' di pancetta era calvo, o meglio aveva i capelli solo dietro la nuca, la corona come si suole dire, ma se la rasava e quindi appariva completamente calvo, ma io non lo sapevo quando iniziai a corrispondere con lui, lo seppi dopo. Non era bello, ed era quel tipo d’uomo che appare gentile, ma che si può definire un porco dentro, ma era anche molto raffinato ed esperto nella sessualità e tutte le sue degenerazioni.

Passarono ancora mesi senza fare nulla, solo giocare io e lei da soli sessualmente a letto.”

“E come l’avete conosciuto?”

“L’abbiamo conosciuto tramite gli annunci, dopo i tre flop o meglio, il non aver esaudito quello che volevamo. Navigando e curiosando leggendo le inserzioni ne vidi una che mi colpi che era appunto di questo Filippo.”

“Cosa la colpì di questo Filippo!” Domandò.

“La sua presentazione, dove si dichiarava insegnante di coppie cuckold inesperte e decisi di approfondire. Quindi gli scrissi, avvisando mia moglie della nuova conoscenza e del nuovo potenziale partner per lei.”

“Devo premettere che con lui la corrispondenza e il chattare fu lunga e spesso all’insaputa di mia moglie…”

“Perché fu lunga?”

“Perché lui mi attraeva e spaventava, ci avrebbe fatto fare un salto di qualità e la cosa mi eccitava ma anche spaventava e per questo con lui scrissi più di tutti, anche perché lui voleva avere una sorta di rapporto esclusivo con noi. Se sceglievamo lui dovevamo lasciare perdere tutto il resto e uscire allo scoperto e dire chi eravamo realmente, sia noi che lui. 

Era diverso che con Pino, Pino era un ragazzo capace, sposato, più giovane di noi, Filippo invece era un uomo, navigato, esperto, viveva solo… più grande di noi e questo mi attraeva.”

“La attraeva far accoppiare sua moglie con lui?” Domandò la dottoressa.

“Sì, soprattutto che la iniziasse, che la impratichisse, la trasformasse un pò.”

Così iniziammo a scriverci.

E dopo avergli scritto, mi rispose quasi subito, era di una città a cento chilometri dalla nostra.

Dopo le presentazioni scritte e dicendogli che avevamo avuto solo qualche esperienza sessuale e che, a parte quel Pino, ne eravamo rimasti delusi, prendemmo a scriverci con le solite domande.

“Che tipo di domande?” Domandò la dottoressa.

“Ma lui nella corrispondenza ci disse di chiamarsi Filippo e noi Andrea e Patrizia invece che Mimmo e Chiara, io gli feci tutta una serie di domande, se era dotato, se aveva esperienza sessuali con le mogli degli altri e lui confermò tutto.

E a me chiese com’era mia moglie fisicamente, se avevamo avuto rapporti sessuali diversi…”

“E lei Mimmo?” Domandò:” Cosa rispose?”

“Io confermai che si c’erano stati incontri, ma furono solo rapporti sessuali normali e solo un paio di volte il cunnilingus… Lui analizzò le nostre richieste, se a noi piaceva farlo in tre, con più coppie, se con altre femmine.

Gli risposi di no, che a mia moglie la competizione sessuale tra lei e un’altra donna la metteva in ansia e si vergognava per timori di paragoni estetici e di capacità di prestazione fra le lenzuola.”

“E lui che le disse?”

“Mi scrisse che allora era proprio all’inizio se si vergognava e bisognava disinibirla…”  E mi chiese: “Come fate sesso voi con i partner?”

“Normale, qualche variazione di posizione e nudi…” Risposi e poi mi domandò ancora:

“E tu cosa provi durante i suoi rapporti sessuali.”

Quella domanda mi spiazzò, che si interessasse anche al mio piacere: < Li trovo molto eccitanti… Risposi: <…mi piace che gli uomini la desiderino. Tutto è iniziato con mie fantasie su di lei mentre la guardavano, spiavano e ho iniziato a fantasticare di lei che mi tradiva con altri. E che da lì dopo il suo rifiuto a praticare lo scambio di coppia, abbiamo iniziato a farlo in tre.> E lo misi al corrente di tutto.

Dopo una settimana di corrispondenza e dopo aver concordato un nuovo incontro per email, mi propose di chattare con skype e accettai, ma senza cam o vocale, soltanto a scriverci, e ci sentimmo ancora alla sera quasi direttamente:

< Ciao…> Disse quando aprimmo la prima conversazione:< … lo sai che questi giorni non ho fatto altro che pensare a te, a tua moglie e a noi e spero di giungere presto all’incontro. Sono felice di aver trovato una persona come te, un marito come te che vuole solo la gioia sessuale della moglie.>

Da come parlava ed esponeva le cose provavo un certo fascino per lui.

E lo informai: <Visto che siamo restati delusi dagli ultimi incontri, anche noi preferivamo un partner fisso con cui incontrarci e rapportarci in modo continuo se lo trovavamo.”

Lui rispose: <Io ho avuto una storia di quattro anni con una coppia di Asti alle prime esperienze come voi, con figli e a lei, l’ho trasformata completamente sia interiormente che esteticamente con il permesso e consenso del marito!>

“E a quelle parole cosa ha risposto lei Mimmo?” 

“Gli ho precisato: <Per e essere chiari Filippo, quello che intendo io per rapporto duraturo, non è il vedersi tutti i giorni o tutte le settimane, ma programmarsi, incontrarsi con la stessa persona nel tempo.>

<Concordo…> Digitò. 

<Potrebbero passare un mese o due da un incontro all'altro, oppure succedere anche due volte in una settimana, ma poi queste cose dipenderanno da te e soprattutto da mia moglie …se le piacerà essere chiavata da te fino a volerlo rifare... e desiderarti.> Replicai.

<Stai tranquillo, per me va bene, farò in modo che mi cerchi lei.> Digitò, aggiungendo io:

<Una cosa deve essere chiara da entrambi le parti, quando si dice basta, tutto deve essere finito, senza assillare e/o insistere o importunare. Ma se non c'è fastidio, ma feeling per me si potrà continuare anche per anni come hai fatto con la tua partner di Asti…> Affermai.

<Sì, con lei... con loro…” Si corresse:” … ci siamo frequentati per quattro anni, poi quando hanno deciso e detto basta, tutto è finito.>

E tra le altre cose a una domanda sul suo aspetto mi disse:

<Io sono pelato…>

<Calvo? > Digitai...

<Sì senza capelli completamente e quei pochi che ho attorno me li raso quando mi faccio la barba.>

Lo informai che questo era un problema: <Sai è un problema perché a mia moglie non piacciono gli uomini calvi.... Ma comunque visto che piaci a me come persona vedrò in seguito come sistemare la cosa.>”

“E cosa le rispose?” Domandò la dottoressa.

“Mi rispose che lui aveva altre qualità…

“Non lo disse a sua moglie che aveva conosciuto un partner per lei calvo?”

“Sì, la informai che ero in contatto con un uomo, che mi sembrava quello giusto, ma evitai di dirle che era calvo.”

“Perché?”

“Perché sapevo che i calvi assolutamente non le piacevano e se glielo avessi detto avrebbe chiuso subito dicendo: <No… no… un calvo assolutamente no… lo sai che non mi piacciono.> Così continui a scrivergli senza che lei sapesse che era calvo. E a me questo Filippo piaceva come partner sessuale di mia moglie, mi eccitava il pensiero di vederlo con lei a fare sesso, era così diverso da lei.”

“Voleva sceglierglielo lei Mimmo il partner a sua moglie anche se a lei non piaceva?”

“Sì!” Risposi. E lei scrivendo qualcosa sul bloc notes aggiunse:

“D’altronde anche a sua madre quel Vincenzo non piaceva all’inizio e poi ne è diventata amante…”

“Sì è vero.” Dissi proseguendo: “Anche in quella forma della sua bruttezza ci vedevo qualcosa di eccitante nel pensarlo e volerlo vedere accoppiarsi con mia moglie, così bella. Non so perché e in questo mi riproposi di aiutarlo a far sì che mia moglie provasse ad accoppiarsi con lui e che poi il resto per farsi apprezzare lo facesse Filippo con le sue qualità e capacità sessuali…”

“Forse ci vedeva un Vincenzo in lui e in sua moglie vedeva sua madre…” Pronunciò la dottoressa guardandomi da sopra gli occhiali abbassando un poco il capo.

“Non so, forse…” Risposi. “Fatto sta che ne ero attratto. Vedere lei così bella, con lui così diverso, proprio il tipo che non le piaceva e non voleva, assurdamente mi eccitava.”

“E poi cosa ha fatto?”

“In chat, giocando un po' con lui che era una persona matura e non un ragazzo come Pino gli feci intendere la verità dentro di me:

<Sai Filippo… mi piacerebbe davvero che fossi tu il suo partner… anche fisso.> Mi eccitava assurdamente pensarlo, ma anche dirglielo chattando, farglielo sapere: < E in parte per me, ti considero già come se tu lo fossi.> Scrissi. E lui mi rispose:

< Lo sarò, tu pensalo pure come un gioco, dove a tua moglie faremo interpretare una parte sessuale che piacerà a te Andrea. E a questo penserò a tutto io.”

“Era sicuro di sé…! Questo tipo.” Domandò la dottoressa.

“Sì, per questo mi piaceva., sapeva cosa voleva, ispirava capacità, sicurezza.”

“Vada avanti, nelle vostre chattate all’oscuro di sua moglie cosa vi siete detti ancora?”

“Parlammo un po' di tutto, delle solite cose che si dicono in un approccio Cuckold… Lui mi mandò delle sue fotografie nudo a viso scoperto. 

Lo ringraziai dicendogli: <Grazie delle foto Filippo, sei un tipo, un uomo positivo e anche dotato, speriamo che piacerai anche a Patrizia, l’unico neo è che, sei calvo, e a lei come ti ho detto i calvi non piacciono, ma a questo vedremo di rimediare in seguito.>

“Lui mi rispose scrivendomi: <Mandami una fotografia di tua moglie o fammi una descrizione di lei.>.”

“E lei gliela mandò la fotografia di sua moglie?”

“Non subito, non feci come lui che mi mandò la sua nuda e si vedeva che era un cinquantenne con un po' di pancia, in compenso era ben dotato e con il fallo ben eretto, ma gli feci una descrizione: <Patrizia ha una pelle morbida, vellutata e profumata, pallida come la luna... È una signora piacente e sotto un certo aspetto anche timida, sono sicuro che ti piacerà.  E comunque grazie anche della tua fotografia e descrizione anatomica, dei 20 cm di lunghezza, i miei sono solo 16 cm. Spero che quando possederai mia moglie, lo farai con dolcezza…> E mandai una emoticon sorridente.”

Lui rispose subito: <Lo farò come vorrai tu, come piace a te, io ti darò solo qualche consiglio...> Aggiungendo: <Che tipo è a letto tua moglie?> 

Eccitato da quel parlare di mia moglie risposi:

< Come ti ho scritto, Patrizia ha un bel fisico…” Digitai: “…maturo, da signora per bene… Adatto alla parte che si vorrà farle recitare da noi o alla funzione che dovrà svolgere di tua partner-amante, e come donna è fine, educata e signorile. Lei non è sessualmente esperta…> Dichiarai: <…e lascia sempre l'iniziativa di tutto a me, è molto passiva, le piace essere posseduta e non possedere. Non dirà mai voglio fare questo o quello sessualmente, dovrai essere tu a iniziare e provare a farlo, lei al limite se non le piacerà o non sarà d’accordo, ti fermerà e dirà di no.>

“Non vedo l’ora di incontrarla…” Digitò improvvisamente. 

“Quando sarà il momento dell'incontro lo stabiliremo…” Digitai anch’io per precisare: “…Il primo incontro comunque sarà di conoscenza diretta tra me e te, e ti darò tutti i suggerimenti e tutte le informazioni intime e private su di lei, in modo da farti entrare in sintonia con il suo modo d’essere, di conoscerla già virtualmente, ed essere affine ai suoi gusti, al carattere e al suo modo di pensare in maniera che non puoi fare errori e apparirle negativamente.>

Feci una pausa mentre lui attendeva e continuai: <Quando, e se, ci sarà l'incontro sessuale, prima, ti metterò al corrente dei suoi gusti intimi e sessuali, nulla di particolare, è una donna semplice, comune, le piace la dolcezza ed essere accarezzata, ma ti dirò dove e come toccarla per eccitarla e stimolarla di più…>

<Grazie…> Rispose lui con una emoticon sorridente.

Poi preso dall’esaltazione di dover fargli quelle confidenze su mia moglie continuai:

<Eccita anche a me che venga iniziata alle gioie del sesso, anche se ha quasi 50 anni. Sai credo che per lei essendo la prima volta non abbia le idee chiare di cosa voglia e possa provare, quindi ogni cosa che si verificherà con piacere sarà positiva.>

“Lui che disse?” Chiese la dottoressa.

“Digitò: <So che la sintonia è difficile da trovare tra persone diverse e con lei probabilmente lo sarà più che con un’altra non piacendole il tipo di uomo che io rappresento, ma non scoraggiamoci, si ci può incontrare e parlare prima, discorrere fino a quando non si trova una simpatia tra tutti... Io sono abbastanza esperto in queste cose, ho esperienze comunicative e psicologiche con donne di ogni tipo, dalle puttane alle gran signore serie. Troverò un modo per interessarla a me... a noi... e a farle capire che oltre il sesso ci può essere anche sintonia mentale per giungere a atti più profondi oltre che il semplice chiavare, ma questo lo vedremo dopo.>

Fui contento della sua risposta e digitai sulla tastiera: < Bene, starà a noi non far fallire tutto... e se sei dolce come diceva quella signora che frequentavi prima, è positivo e bene, a lei piace la dolcezza. Sì, devi conquistarla, io sarò con te ad aiutarti a portarla dalla tua parte anche mentalmente in modo da godere tutti e tre. Ma di questo ne parleremo di persona.>

<D’accordo, come vuoi.!>”

“Quindi era deciso tutto tra lui e lei Mimmo, eravate entrati in simbiosi al punto da creare una complicità tra voi?” Domandò.

“Sì, come le ho detto a me piaceva averlo come partner di mia moglie anche se lei ancora non sapeva nulla.

<Stai tranquillo Filippo, avrai tutto il mio aiuto quando ci incontreremo...” Risposi: “…certamente poi il resto dipenderà da te, io le dirò che sei un tipo simpatico e che mi piaci come persona anche se sei calvo… ma poi il resto dovrai farlo da solo, mettere in atto i segreti che ti dirò di lei e non fermarti o parlare della tua calvizie, sorvola, tanto sai che non le piace. Solo un consiglio, quando e se ci sarà il primo incontro preliminare tra tutti e tre, non parlare di sesso, intanto sappiamo tutte e tre del motivo della nostra conoscenza, concentrati invece a conquistarla, come se fosse una donna qualsiasi che incontri e corteggi. Potrai ridere scherzare, trovare cose in comune, ma sempre con educazione e rispetto, non essere mai volgare... ricorda sempre che lei è una signora, una mamma... una moglie seria e una lavoratrice rispettata, non è una porca né tanto meno una donna degli annunci.>”

“E lui che le disse?”

“Rispose solo: <Stai tranquillo, farò tesoro di quello che mi dirai. E so io come fare con certe donne…> E io continuai a informarlo su mia moglie:

<Di sesso non sa molto e se vorrai iniziarla e insegnarle qualcosa, avrai tutto il mio aiuto all’insaputa di lei. Potrai infilare dentro lei la tua carne dura e tirarle fuori tutto quello che vorrai o riuscirai, dalla sensualità al desiderio, all’eccitazione, fino a farle scoprire la sua voglia di sesso a quarantasette anni, farla diventare anche puttana se ci riesci e ti piace...mi ecciterebbe molto.>”

“Perché la chiamò con il termine puttana a sua moglie?” Disse la dottoressa.

“Non lo so… mi eccitava farlo, pensare che lui l’avrebbe cambiata sessualmente, era più forte di me. Ma puttana non in senso dispregiativo da strada, ma di donna a cui piacesse e sapesse praticare sesso”

“Vada avanti!” Esclamò scrivendo sul bloc notes.

“Lui rispose: <Certo che mi piacerebbe imputtanirla, e sempre con il tuo permesso lo farò…> 

Poi chattando precisai alcuni aspetti che mi eccitavano e mentalmente mi accaloravano.

E scrissi: 

<Mi piace la tua impostazione, che lei la prima volta si senta a suo agio, desiderata e provi il massimo del piacere in modo da far sì che sia lei stessa a chiedere di continuare con te, con la mia complicità e stimolarla a rifarlo, lo spero e me lo auspico... Questa storia se riuscirà, sarà davvero bella, eccitante e intricante per tutte e tre, ognuno con il suo ruolo.> Quel giorno ci salutammo e lui inviò delle emoticon scherzose di labbra che baciavano, a cui risposi:

<Grazie Filippo dell’invio dei bacetti a mia moglie, spero che presto sarai tu stesso a darglieli direttamente sulla figa.> E quel giorno ci salutammo cosi.

“Quindi la vostra complicità senza che sua moglie ne spesse nulla si saldava sempre più da trasformarsi quasi in correità e le sue azioni Mimmo in favoreggiamento… E nel vostro chattare cosa vi diceste prima di giungere all’incontro tra voi due? Mi pare da quello che dice che vi faceste delle confidenze, o almeno lei…”

“Sì, affrontai i problemi, quello che mi pareva più grande e gli dissi: <Vedi Filippo, lei è preparata solo ad avere un rapporto sessuale con un altro uomo. Sa che sono in contatto con te. Quello che non sa lei è che tu sei calvo… ma non sa nemmeno quello che ho già detto a te, e cioè che io non vorrei che il nostro incontro si limitasse soltanto a un appuntamento casuale, estemporaneo, una prova, solo una esperienza. Ma se nascesse una storia tra voi due, non d'amore intendiamoci, non l’accetterei mai quello, amo Patrizia e tanto, ma solo un avvenimento sessuale, con ripetuti incontri carnali l’accetterei volentieri.>

“Mi dica perché per sua moglie, più che un partner per incontri sessuali, le cercava a sua insaputa un partner, un amante fisso?”

“Non lo so, ma era quello che volevo e mi eccitava in quel momento, che avesse un amante sessuale fisso, un uomo che la possedesse sessualmente.”

“Forse voleva che anche sua moglie avesse il suo Vincenzo, brutto, ma bravo sessualmente e che continuasse a incontrarsi con lui regolarmente da diventarne amante? E lei lo ha trovato in questo Filippo?”

“Può darsi…sì!” Risposi.

“Va bene, vada avanti…” Mi sollecitò.

“Alla precisazione che gli feci, lui mi interruppe e digitò: <Per questo stai tranquillo, non ci sarà mai nulla di sentimentale ed emotivo tra noi, hai la mia parola e sarai sempre tu a dirigere tutto…>

<Grazie…> Risposi e proseguii a illustrarle le mie richieste:” <Come dicevi tu, io vorrei che da questo rapporto provasse anche il piacere mentale di trasgredire con un altro uomo oltre quello di godere fisicamente, abbandonarsi... tra desiderio, paura e vergogna e vedere come sarà e se le piacerà.>”

“Quindi questo Filippo le sembrava la persona giusta sia fisicamente in quanto non bello, che sessualmente perché dotato e capace per sua moglie?”

“Sì, ma lui mi prendeva anche psicologicamente, conosceva i mariti come me, titubanti, timorosi con belle mogli e un giorno chattando mi chiese:

< Tua moglie Patrizia, non ha delle fantasie segrete? Non ti ha mai detto niente di particolare su cosa le piacerebbe fare sessualmente?>

Risposi:

<Sue fantasie erotiche, non me le ha mai confidate, ma in queste cose che riguardano le sue intimità anche mentali è molto pudica e riservata ...anche perché non abbiamo mai parlato di queste cose su di lei, ci siamo giunti ora da qualche anno per i motivi che ti ho già detto. Prima il nostro era un rapporto coniugale normalissimo, io ero anche geloso di lei.>

< Tipico di chi diventa cuckold…> E subito mi chiese: <E tu Andrea (mi chiamava così) ne hai fantasie su di lei? In genere tutti gli uomini hanno fantasie segrete e proibite sulla propria moglie…> Aggiungendo: <Quando si spingono a convincerla a trasgredire è perché nella loro mente fantasticano…>”

“E cosa rispose lei, Mimmo?” Mi domandò la dottoressa.

“Sorrisi anche se non mi vedeva…”  Era vero quello che diceva e ammisi: …Sì avevo fantasie su mia moglie e anche particolari, ma non le sapeva nessuno, neppure Chiara-Patrizia stessa, perché me ne vergognavo molto, le consideravo così perverse e sporche che mi vergognavo solo a pensarle.

“Eh…addirittura?!” Esclamò la dottoressa guardandomi e gliele disse a lui, a questo Filippo?”

“Sì!” Risposi continuando:” E, visto che eravamo divisi dallo schermo e quindi ancora dall’anonimato, eccitato e pieno di adrenalina, decisi di dirgli la verità su di me. E lo informai:

 

<Sì, ne ho due di fantasie… o desideri…> Specificai: <…che mi sono venuti negli ultimi anni, forse con l'inizio della mia maturità, da quando non riesco più a chiavarla come prima e non ne ho mai parlato con nessuno soprattutto con mia moglie per rispetto, disagio e vergogna. Lo faccio solo ora con te.> Non so perché, mi ispirava fiducia ed eccitava dirglielo.”

Lui mi rispose:

<Stai tranquillo Andrea, che saranno cose che resteranno solo tra noi…> Mi rassicurò.” 

E iniziai a confidarmi: “<Devi sapere…> Incominciai:<… che tra me e mia moglie anche se siamo sposati da oltre vent'anni e siamo all’inizio della nostra trasgressione, c'è molto rispetto e quindi difficoltà a parlarci apertamente di un certo tipo di sessualità, specialmente nel discutere di cose che non fanno parte della nostra cultura, educazione, della nostra formazione morale e sessuale. Pensa...ora ti farò ridere…>” Scrissi: “<… ma anni fa, quando avevamo ancora rapporti sessuali completi, la parola “chiavare” era bandita dal nostro vocabolario pur conoscendola tutti e due perfettamente. Per lei sentirla era volgare come una bestemmia. Il segnale convenuto che lei aveva voglia di fare sesso era: - Andiamo a letto e mi fai i massaggini… oppure io le dicevo, vieni a letto che ti faccio i massaggini, ti accarezzo. – 

Ecco! Quel dire di farle i massaggini o carezze era l’espressione, sottointesa che voleva fare sesso e che quella sera avremmo chiavato... E forse è per questo che la parola chiavare mi piace usarla spesso e volgarmente nei suoi confronti quando ti scrivo, perché per noi è sempre stata un tabù.>” 

“Gli confidò i suoi segreti?” Chiese ancora la dottoressa. 

“Sì!  E gli dissi: <Sì anch’io come tutti e come dicevi tu ho le mie fantasie sessuali su di lei, penso perverse, ma se le mie due fantasie le confidassi a mia moglie, mi metterebbero fortemente in imbarazzo e sono certo che non le accetterebbe mai e non le capirebbe e perderebbe la considerazione che ha di me. Per questo le tengo dentro me.>

< Perché non me ne parli?>” Mi invitò continuando: “< Guarda che nel sesso se è consenziente non c’è niente di perverso. Quello che appare perverso ad alcuni per altri è normale, bisogna vedere cosa intendi. Riguardo al tuo imbarazzo invece mi sento di dire che se ne parli ti fa stare meglio, ti liberi…>”

“E che ha fatto lei Mimmo? Gliene ha parlato?”

“Si! ...Forse preso dalla sua insistenza e avendo il desiderio eccitante dentro di me di comunicare queste mie fantasie a qualcuno gli scrissi: 

“<Mi dilungherò un attimo a comunicartele Filippo, visto che siamo entrati in un argomento da approfondire e in una seconda fase più intima e personale della conoscenza tra di noi, ed è giusto che tu conosca anche le mie fantasie su Patrizia. In modo da dirmi se eventualmente è possibile esaudirle con te.> E iniziai a digitare…”

“Allora gliele disse le sue fantasie?” Domandò la dottoressa.

“Sì!” Risposi.

“Bene vada avanti, così le sento anch’io…” E scrisse qualcosa sul bloc notes, rimettendosi comoda con la schiena contro lo schienale della poltroncina.

“E proseguii…

<La prima fantasia…>” Lo informai: “<… sarebbe facile per chiunque realizzarla, ma per me è difficoltosa proprio per un fatto di educazione culturale e rispetto tra noi. Non è nulla di particolare, ma ho questa fantasia che spesso faccio e mi eccita tanto al punto che a volte mi masturbo da solo al pensiero e vorrei viverla davvero. Consisterebbe nel leccare la figa a mia moglie, subito dopo che qualcuno, tu nel nostro caso se avverrà l’incontro e l’hai chiavata. Appena tirato fuori il cazzo dalla vagina, ancora calda e dilatata dal piacere avuto con te e del tuo cazzo, io abbassarmi, a baciargliela e leccarla…>”

“Davvero aveva questa fantasia Mimmo? Di leccarle la vulva subito dopo che sua moglie aveva avuto il rapporto sessuale con un partner?” Chiese la dottoressa.

“Sì! Non so perché, era più forte di me, l’avevo avuta anche nei rapporti con Pino, ma mi ero trattenuto perché sapevo che non l’avrebbe capita e lasciai perdere, ma il desiderio invece di diminuire aumentò.”

Scrisse qualcosa e mormorando: “Vada avanti…” 

“E lo informai:< Ma non potrei mai fare un atto del genere di mia iniziativa senza perdere la stima e la considerazione che mia moglie ha per me; non ne sarei capace di fare quel gesto in quel contesto che non fa parte della nostra cultura e sessualità. Ai suoi occhi sarebbe un atto offensivo e indecoroso, per me e per lei, per la mia dignità di uomo e marito, essendo un'azione immorale, spregevole e depravata baciare e leccare la figa della propria moglie dopo che l'amante l’ha appena chiavata e avrei il timore che in seguito mi valutasse con sdegno. Quindi non potrei mai prendere io l’iniziativa per fare qualcosa del genere.>”

Feci una pausa e continuai a scrivere: “<Se invece… e qui entrerebbe la complicità da parte tua, fossi tu al termine di averla chiavata a chiamarmi vicino a voi e a dirmi davanti a mia moglie: 

- Dai Andrea baciala, leccagliela un po', è ancora bella calda. Fanno così tutti i mariti che si fanno chiavare la moglie, anche l’ultima coppia con cui sono stato l’ha fatto lui. Fa parte del gioco a tre terminare in questo modo… - E mi accompagnassi con la mano sulla spalla giù verso il sesso di lei ancora dilatato e sudato dal rapporto sessuale, io lo farei, gliela bacerei e leccherei davvero. Ma avrebbe un altro significato ai suoi occhi ... non sarei più il marito depravato che di sua iniziativa pratica quell'atto umiliante e sottomissivo, sconvenevole e riprovevole per la nostra cultura, sessualità e coniugalità. Ma sarei un marito che termina un gioco a tre e saresti tu, il suo partner, a spingermi a farlo... sarei giustificato ai suoi occhi di quella mia piccola azione depravante. Non so se ho reso l’idea Filippo…> Scrissi.”

“E lui che gli disse?”

“<Sì, certo!” Rispose: “Si può fare benissimo come hai detto tu e io sarei tuo complice, ti aiuterei a realizzarla, come, dove e quando vorrai tu. Sai sono molti i mariti cuckold che lo praticano, quasi tutti quelli che fanno chiavare la moglie ad altri. Lo ha fatto anche il marito dell’ultima coppia che ho frequentata, quella di Asti e dovevi vedere come gliela leccava bene appena lo tiravo fuori dalla figa di sua moglie.> E mandò una emoticon sorridente.

“<Non certo le prime volte…> Scrissi sollevato dalle sue parole: <…ma dopo qualche incontro, quando c’è un minimo di confidenza…>”

<Certamente, ritienimi a tua disposizione digitò … E l’altra fantasia che hai qual è?> Domandò complice e curioso.”

“E gliela disse Mimmo?”

“Sì.” Feci una pausa e ripresi a scrivere:

< La seconda fantasia non so se si potrà mai realizzare, ci vorrebbe più tempo, e solo se fra voi si instaurasse una forma di relazione sessuale e forse tu potresti aiutarmi anche in questo con la tua esperienza e idee sul come fare…>

<Tu aiutami a far sì che lei ci stia con me e che diventi un incontro continuo il nostro e vedrai che esaudirò tutti i tuoi desideri sessuali su tua moglie. Intanto dimmi il resto…> Mi sollecitò interessato.

E iniziai a spiegare: 

<So che queste fantasie sono una cosa molto forte che un marito non dovrebbe avere sulla moglie e forse mi prenderai per perverso, ma è più forte di me, quando la penso mi eccita da morire a volte fino a masturbarmi.

Ho da qualche anno, questo desiderio interiore di vederla chiavata ed eiaculata da qualcuno dentro la vagina…>

<Sborrata dentro?> Mi interruppe digitando lui.

<Sì!> Affermai.

<Beh… so che ad alcuni mariti piace e lo praticano… Non è poi un atto così perverso come credi.> Asserì.

In quel momento la dottoressa mi interruppe chiedendomi:

“Aveva davvero questa fantasia Mimmo di assistere a sua moglie eiaculata in vagina da un altro individuo?” Guardandomi sconcertata.

“Sì dottoressa… non mi giudichi, le sto dicendo solo la verità.”

“Stia tranquillo Mimmo, anche se sono contraria e disgustata da certi comportamenti, come le ho già detto io non giudico, ascolto e poi valuto, solo questo è il mio compito, trovare una risposta alla sua domanda di perché è diventato cuckold… e nient’altro. Non si intimidisca, parli tranquillamente, vada avanti.” Mi esortò scrivendo ancora qualcosa sul bloc notes.”

“E io continuai a digitare dicendo a Filippo:

< Anche questa fantasia sarebbe facile per chiunque da realizzare, come dici tu, alcuni mariti lo praticano, ma per noi non lo è!... Lei non accetterebbe mai e poi mai una cosa del genere, un atto simile, almeno per ora, anzi come condizione purtroppo a posto proprio di farlo solo e sempre con il preservativo, Tu hai qualche idea in proposito, lo hai già fatto senza preservativo e da eiacularle in vagina mentre godente davanti al marito chiava?>

E mi interruppe:   

<Sì, anche questo l’ho fatto! Anche con l’ultima copia… noi lo facevamo senza preservativo e qualche volta le venivo dentro. Avevo iniziato dicendole che era stato un mio errore perché troppo eccitato e una volta fatto proseguimmo.> Rispose Filippo.”

“Non so dottoressa se era vero quello che diceva o erano cose che si inventava per confermarsi sempre di più mio complice, ma in quel momento era la persona che poteva possedere mia moglie e contemporaneamente mettere in pratica i miei desideri più nascosti e sconci. E proseguii a chattare:

<Comunque Filippo, qui si inserisce quello che volevo dirti io, dell'agevolazione dell'unico partner che frequenta sessualmente mia moglie, che conoscendoci meglio io e te e creandosi complicità tra di noi, si può riuscire a convincerla, anche con qualche espediente che ancora non so, a farlo senza preservativo.>

<Come può avvenire? Hai in mente qualcosa?> Mi chiese Filippo.

<Non so di preciso… ma se nasce una relazione tra te e mia moglie come quella che c’era stata con Pino tutto può accadere. Può succedere che un giorno, in un momento tranquillo e inaspettato per lei, in una situazione concordata da noi due, chiavandola senza preservativo, tu eccitato più del solito, non riuscendo a trattenerti le verrai dentro... scusandoti subito dopo. Naturalmente io sarei dalla (mia) tua parte e minimizzerei il fatto, dicendole che è solo un piccolo incidente e che in fondo non c'è nessun rischio e pericolo, sia di igiene che di gravidanze visto che oramai ci conosciamo e che ha già avuto la menopausa.> Scrissi.

“Quindi un inganno verso sua moglie?” Pronunciò la dottoressa. 

“Non un inganno, un espediente… dottoressa…” Affermai.

“No… non è un’espediente signor Mimmo, è un inganno quello che avete pensato per sua moglie, aggravato dalla complicità e premeditazione… Comunque cosa è successo dopo?”

Domandò infastidita.

“Niente di particolare, fra una delle nostre chattate gli confermai:

<Questo è quello che vorrei io si realizzasse, le mie due fantasie più profonde, oltre che imputtanirla, ma come ti ho scritto precedentemente, lei non le conosce queste mie fantasia. Se sapesse che ho queste idee e intenzioni su di lei oltre che di trovarle un partner fisso, rifiuterebbe subito di proseguire nell'approfondimento della conoscenza a tre, dandomi a me del depravato a pensare quelle cose su di lei, e non accetterebbe più niente.>

Intervenne di nuovo Filippo che scrisse:

<Quello che ti devi aspettare tu da questo rapporto futuro tra me e tua moglie sarà un po' di immoralità, complicità, amicizia e piacere cerebrale, io, che diventi se vuoi, il suo amico intimo, l’amante e maestro della sua iniziazione e istruzione sessuale.>

<Sì certo!> Risposi chiedendogli apertamente: <Ma tu saresti disponibile ad assecondarmi nelle mie fantasie? Io non so se tu acconsentiresti di farlo senza preservativo, ognuno ha le sue preoccupazioni e diffidenze e le capisco e le accetterei e rispetterei le tue idee o principi a proposito. Noi siamo persone sane e Patrizia è una donna pulitissima e se questo si concilia con quello che vorresti anche tu da questo rapporto a tre, sarebbe davvero un bingo per me.>

<Certamente… te l’ho già detto che sono d’accordo a quello che prospetti, anche di farlo più avanti senza preservativo e sborrarle dentro in figa…> Scrisse cambiando forma rispettosa dello scrivere verso mia moglie, ma diventando più volgare, e a me, leggere in quel modo irriverente e sboccato verso lei, eccitava. E aggiunse:

< Per eiacularle dentro il modo lo troveremo, anche se lei e restia e non le piacciono certe cose…>

<Come?> Chiesi.

<Con qualche accorgimento…> Rispose subito lui.

<Ma accorgimento come di che tipo?> Domandai inquieto.

<Diciamo raggirare l’ostacolo…>

<Si, ma come?> Domandai ancora.

<I tempi che hai prospettato tu sono troppo lunghi, ci vorrebbero molti mesi per realizzarlo, soprattutto per la seconda fantasia, quella di sborrale dentro. Io invece se tutto va come si deve, vorrei accelerare tutto in poche settimane se siamo d’accordo io e te per venirle dentro come ho già fatto con altre.> E mi scrisse la sua idea, il suo piano:< Guarda è meglio fare così! Preparerò un preservativo bucato sul serbatoio, quando lo metterò lei sarà distratta e non se ne accorgerà e la penetrerò senza che lo veda. In modo che chiavandola, nel fare avanti e indietro, scaldandosi, il lattice del preservativo con la temperatura della vagina, si aprirà davanti del tutto, facendo uscire fuori la cappella, libera. E continuando a chiavarla, lentamente il movimento farà scendere l’involucro di lattice ad arrotolarsi alla radice dell’asta, e sarà come se non ce lo avessi, che fosse solo un anello di lattice in fondo al cazzo. E al termine del rapporto verrei tranquillamente, ma invece di sborrare nel preservativo le sborrerei nella vagina, riempiendogliela tutta. E solo quando lo tirerò fuori praticamente si vedrà che sono senza preservativo e tutto il lattice sarà srotolato alla radice. A quel punto tutto sarebbe tutto fatto in una volta sola, chiavata e sborrata dentro come se fossi senza preservativo. Lei realizzerà che le ho sborrato dentro e ne prenderà atto.  

Naturalmente a quel punto daremmo la colpa al preservativo difettoso che si è rotto durante il rapporto sessuale e tu sarai con me, farai quello che hai detto, minimizzerai il fatto. Io farei il rammaricato, il dispiaciuto, daremo la colpa al preservativo stretto oppure difettoso, che si è rotto durante il rapporto sessuale senza che ce ne accorgessimo… Diremo a tua moglie che le dimensioni del profilattico erano inadeguate a quelle del mio pene, era un preservativo piccolo e troppo aderente e stretto, rompendosi nell’amplesso, lei non saprà mai che l’ho tagliato di proposito.> Affermò proseguendo:

<A quel punto interverresti tu dicendo che si è trattato di un incidente e che comunque non ci sono rischi igienici né fecondativi. E una volta che da lei è accettato, le diremo perché non continuare a farlo senza e ogni tanto venirle in vagina che sarà più intenso e piacevole per lei? Certamente tutto con il tuo aiuto. E così fatto una volta, si potrà iniziare a farlo sempre poi…>”

“Quell’uomo da quello che mi dice mi pare un depravato…” Disse la dottoressa: “Spero che lei Mimmo non abbia accettato una proposta del genere verso sua moglie.”

Non risposi come ad annuire.

Lei disse solo: “Vada avanti…”

“A quella proposta restai in silenzio. Dal mio punto di vista era un’idea geniale, si vedeva che era pratico e aveva iniziativa su queste cose… Restai fermo senza scrivere nulla, pensoso e lui attendeva la risposta. A leggere quel che intendeva fare mi ero eccitato perché lo sapevo realistico e fattibile e dopo una breve riflessione digitai:

<Sì! Si può fare!>

<Bravo! > Mi disse: <Vedrai che ci riusciremo, riusciremo in tutto quello che vorrai…>

<Detto questo, ripeto, non significa che a mia moglie le debba essere mancato rispetto.> Scusandomi per il tempo trascorso:” <Scusa ho scritto troppo, ma avevo tempo e molto da dire e ho approfittato per conoscerci di più e fare chiarezza su certi aspetti.>

< Hai fatto bene Andrea, vedrai, cambieremo la nostra Patrizia…” Scrisse ancora.

Lo salutai:< Ok, grazie a te, a risentirti presto. Ciao.>”

E finì la chattata.

“Spero che non abbiate fatto davvero una cosa simile?” Disse la dottoressa guardandomi seria: “Mi sembravate il gatto e la volpe complici contro sua moglie.” Fece una pausa e riprese: “Comunque bene!” Disse seccata chiudendo il bloc notes e alzandosi: “L’ora è passata. La prossima volta rientreremo ancora sulle sue fantasie e quel Filippo e se le ha realizzate davvero, e come e parleremo anche del perché lei avesse questi desideri su sua moglie ignara, da cosa nascevano…”

Ci salutammo, era infastidita da quello che le avevo raccontato, da quel rapporto di complicità tra me e Filippo nei riguardi di mia moglie. E ci saremmo sentiti il giovedì seguente.

 

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