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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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ANALISI DI UN CUCKOLD IN TERAPIA

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

CAP. 10 FINALMENTE CORNUTO.

 

 

NOTE:

 

“Le emozioni dell'amore, del sesso e del romanticismo sono i lati dell'eterno triangolo su cui si costruisce la coppia. Le corna sono appannaggio naturale del matrimonio. Come l'ombra segue il corpo, così le corna seguono gli ammogliati.”

(François Rabelais)

 

 

9 SEDUTA.

 

Quel giorno mi accomodai nello studio all’orario prestabilito, e mentre mi sdraiavo sul lettino lei si avvicinò con il suo sorriso rassicurante:

“Buongiorno Mimmo!” Disse.

“Buongiorno dottoressa.” Risposi.

E mentre lei teneva il bloc-notes e la penna in una mano, con l’altra portandola istintivamente dietro, si stirò la gonna sopra il sedere e si sedette quasi di fronte a me aprendo il bloc-notes pronunciando: “Si rilassi… sa come fare.”

Intanto che io respirando lentamente mi rilassavo contando mentalmente fino a dieci, lei sfogliava la pagina prima del bloc-notes mormorando:

“Bene! Oggi parleremo di questo Pino, primo partner o, come si suole dire, bull di sua moglie... Aveva detto che l’aveva trovato su un sito d’annunci, di incontri, giusto?” Mi domandò.

“Sì, in un sito di immagini e video porno, dove c’era anche una parte dedicata agli incontri…” Risposi.

“Mi spieghi come l’ha trovato, conosceva già il sito? Poi mi dirà come l’ha contattato e conosciuto…” Dichiarò la dottoressa.

“Sì, sul sito c’ero già stato quando navigavo in solitario a guardare immagini e video hard.”

Che tipo di video visionava?” Mi domandò.

“Guardavo video di rapporti sessuali normali, con penetrazione e amplesso in varie posizioni, l’unica cosa…” Dissi e mi fermai.

“L’unica cosa? ...” Ripeté lei.

“L’unica cosa era che cercavo soggetti femminili che assomigliassero a mia moglie…”

“A Chiara?” Replicò lei confidenzialmente.

“Sì!” Risposi.

“In che modo cercava che le assomigliassero?” Domandò.

“Mah, prima di tutto come taglio e colore dei capelli, bionda come lei, poi anche sul suo aspetto fisico, matura, quarantenne.”

“E l’ha trovata?”

“Sì c’era un’attrice hard che le assomigliava molto e io andavo sempre su quel sito a guardarla, a immaginare che fosse mia moglie Chiara!”

“Quindi immaginava che quella pornoattrice che osservava nei video fosse sua moglie?”

“Sì, e mi eccitavo a immaginare che fosse lei…”

Mi interruppe chiedendo: “Si masturbava quando guardava quei video con la pornoattrice che assomigliava a sua moglie?”

“Sì certo, mi piaceva, lo facevo con piacere e di nascosto da lei, ma tutto quello accadde nel periodo che a letto fantasticavo e le parlavo delle mie intenzioni…”

“Nella fase prima del incontro fisico, in quella della fantasia…” Precisò lei.

“Sì!” Ribattei.

“E com’era lo scenario, la trama di quei video hard?  cosa faceva il soggetto che lei immedesimava nella sua consorte?”

Abbozzai un sorriso vergognoso mormorando:

“Beh, faceva di tutto, in tutte le posizioni e con partner diversi, praticava orale, anale, tutte le scene che gira un’attrice porno...”

“L’attrice era sempre con lo stesso partner?” Domandò ancora.

“No!... Variava i partner, a volte lo faceva anche con più di uno, bianco o di colore che fosse, anche con donne…”

“E a lei piaceva solo immaginare, o anche che sua moglie facesse davvero quello che lei Mimmo vedeva e la eccitava nel video porno?”

“Beh… sì, in quei momenti che ero eccitato sì, mi sarebbe piaciuto che l’avesse fatto davvero, a mente fredda certo che no, con più uomini no e lo stesso con le donne, ma nemmeno con un partner di colore…”

“Perché con un partner di colore no?... Siete forse razzisti?” Domandò subito come se fosse infastidita dalla mia puntualizzazione di escludere partner di colore.

“No, assolutamente no, non lo siamo, prova ne è che poi avvenne…”

“Avvenne che si accoppiò anche con un partner di colore?” Mi domandò subito interrompendomi.

“Sì, ma anni dopo, e anche con una donna per provare l’esperienza. Ma in quel periodo che guardavo i video porno mi piaceva immaginarla sì che si accoppiasse con altri, ma non che lo facesse davvero con un partner di colore, avevo la mentalità cosi… le ho detto come la pensavo in quegli anni.  Da noi si diceva <con un niviru mai (un nero mai).> Come pronunciavamo noi in dialetto. Era discredito e vergogna che una donna bianca della nostra comunità meridionale si accoppiasse con un niviru, nemmeno le puttane ci andavano da noi”

“Ma poi ha detto che nel vostro cuckoldismo è avvenuto, sua moglie si è unita carnalmente con un partner di colore… o sbaglio?” Domandò ancora per riavere la conferma.

“Sì!... Sì, è avvenuto…” Replicai.

A quella mia risposta affermativa notai un’espressione quasi di compiacenza nel suo volto a sapere che tra tutti gli altri partner, mia moglie si era accoppiata anche con un uomo di colore.

“Non c’è nulla di male se donne bianche si accoppiano sessualmente con persone di colore e anche se procreano e fanno figli con loro. Sia con uomini di colore che di etnie diverse.”

Pareva avesse quasi una forma di soddisfazione sociale nell’apprendere che nell’arco del nostro cuckoldismo, Chiara si era accoppiata anche con un uomo di colore. Facendomi capire con quella comunicazione espressiva del viso, il suo compiacimento a che fosse avvenuto, e il suo modo progressista e liberal di pensare. Ma subito aggiunse:

“Va bene, di questo rapporto sessuale interraziale me ne parlerà dopo quando ci arriveremo. Ora ritorniamo all’inizio.” Affermò scrivendo sul bloc-notes. “Quindi visionando video porno, in quel suo pensiero solitario e masturbatorio che praticava, immedesimava sua moglie in un’attrice hard…?”

“Sì!” Dichiarai.

“Ne era soddisfatto?”

“Sì, nella fantasia, ma nella realtà non avrei mai voluto che avvenisse davvero quello che vedevo e immaginavo, era troppo hard.”

“Quindi lei Mimmo frequentava quel sito porno perché c’era un’attrice che assomigliava a sua moglie!?”

“Frequentare no, ci andavo ogni tanto a visionare i video e leggevo gli annunci d’incontro, dove molti uomini di tutte le età si proponevano per diventare compagni della moglie di un cuckold e possederla sessualmente. E quel giorno quando mia moglie mi disse che accettava, ritornai su quel sito.”

“E com’è che scelse proprio lui, quel Pino?”

“Perché curiosando guardando negli annunci del Piemonte per essere fuori regione, tra i tanti vidi quello di questo ragazzo, dove c’era una fotografia con lui nudo, con il viso coperto che si proponeva per diventare amico sessuale di coppie sposate. Lo guardai, o meglio guardai lui nella foto, era muscoloso e snello e soprattutto dotato, avendo il pene in erezione… Pareva il ragazzo che facesse per noi e lessi il suo annuncio…”

Cosa diceva il suo annuncio?”

“Ma ora non ricordo bene, avendone letti poi in seguito tanti, ma era generico, mi pare che dicesse: < Sono un bel singolo quasi 40enne, italiano, pulito, caldo, dolce, premuroso e dotato (come da foto), ho esperienza sessuale con coppie sposate. Cerco coniugi cuckold anche prima esperienza, per mettere la tua lei al centro dell’attenzione e soddisfarla sotto tutti i punti di vista assieme a te.> Più o meno qualcosa del genere e mi sembrò la persona adatta, anche perché dalla foto aveva i capelli neri…”

“Dalla descrizione che mi ha fatto era molto diverso da lei Mimmo…”

“Sì, a parte che io ero stempiato, ma a lei piacevano i tipi mori più di me che ero quasi biondo di capelli come mia madre…”

“Dunque contattò questo Pino?”

“Sì, mi sembrava la persona adatta per noi essendo anche più giovane di me e di mia moglie. Così gli scrissi eccitato e lui mi rispose.”

“Era eccitato quando lo contattò?” Domandò la dottoressa.

“Sì, il fatto che cercassi io un maschio per possedere sessualmente mia moglie, assurdamente mi eccitava. Mi faceva sentire inquieto al limite di avvertire lo stimolo dell’erezione.

Con mia moglie per precauzione concordammo un nome di fantasia per ognuno, per me scelsi Andrea e lei si scelse Patrizia e inoltre creammo un indirizzo email apposito.

Gli scrissi rispondendo al suo annuncio, dicendo le solite cose:

< Siamo una coppia di coniugi matura, Andrea e Patrizia, di bella presenza, alla prima esperienza trasgressiva e vorremmo provare ad avere un rapporto sessuale in tre, avere un triangolo.> Come si diceva allora, e triangolo lo specificai subito.”

“Non gli disse che le piaceva vedere sua moglie far sesso con un altro, in quel caso lui?”

“No, non le prime volte, ma in seguito quando ci fu più confidenza lo informai, glielo accennai...

Anche perché dottoressa, ero proprio a digiuno di quell’ambiente trasgressivo, un conto era leggere annunci e commenti su internet e un altro trovarsi direttamente a corrispondere con uno di loro. Sia io che mia moglie Chiara quella prima volta eravamo inesperti, sprovveduti e soprattutto io non volevo presentarmi apertamente a qualcuno che non conoscevo e che avrebbe avuto rapporti sessuali con mia moglie, come un marito desideroso di diventare cornuto. Anche perché in quel periodo ero ancora attivo sessualmente, sia pur fantasticando avevo rapporti sessuali completi con mia moglie. E inoltre, come le dicevo nell’altra seduta, per mostrare a lei che io ero partecipe e attivo, che lo scopo non era che lei andasse con un altro, ma che facessimo sesso in tre, se no non avrebbe accettato.”

“Perché dice che eravate sprovveduti, sia lei che sua moglie?” 

“Perché con questo Pino avemmo un atteggiamento subordinato essendo in una situazione nuova, mai vissuta. Eravamo in un ambiente inesplorato per noi ed eravamo spaesati e tutto si svolse in una modalità che con gli altri non avvenne mai più, essendo la prima volta ci lasciammo condurre da lui che era più esperto…”

“Ed in seguito non avvenne più così, invece?” Domandò curiosa.

“No, in seguito ci demmo delle regole, che quella prima volta non avevamo.”

“Va bene, vada avanti, non perdiamoci in dettagli che in seguito mi spiegherà meglio.” E proseguii:

“Lui ricevuta la mia email, rispose subito dandomi la sua disponibilità e iniziammo una corrispondenza tra noi due.”

“Cosa vi diceste?”

“Subito gli chiesi che cercavamo una persona seria, pulita e affidabile, e gli spiegai a grandi linee cosa volevamo fare noi in questo triangolo, qualcosa di normale, niente di eccessivo. Lui avrebbe dovuto avere solo un rapporto sessuale classico con mia moglie, senza niente di particolare e cose strane.  Rispose quasi subito:

< Sono d’accordissimo con quello che dici e deciderai tu Andrea…a Patrizia la metteremo al centro delle nostre attenzioni e la faremo diventare la nostra regina sessuale. > Facendomi capire che lui interloquiva con me su cosa fare più che con mia moglie. Aggiungendo: <Guarda che son una persona seria, affidabile e pulita. Io sono calabrese, sono separato, abito vicino a Torino, ho un figlio che vive con mia moglie e loro sono giù al sud.>”

“Gli spiegò quello che volevate voi?” Mi chiese la dottoressa.

“Sì, nella corrispondenza che seguì gli scrissi se mandava una sua fotografia nuda, per verificare se avesse i requisiti fisici, colore dei capelli, altezza e tutto il resto che piacevano a mia moglie. E lui me l’ha inviò in un’altra email con una fotografia con lui nudo e i particolari del suo fallo eretto e a sorpresa con il viso scoperto e non era male come tipo. Poi gli domandai di quello che interessava me…”

“E cos’era che interessava a lei Mimmo?”

“Innanzi tutto se era veramente dotato come aveva mostrato nella foto, e lo era più di una persona normale e soprattutto di me, del mio. Se era veramente un tipo pulito perché a mia moglie davano fastidio gli odori, del sudore e della pelle, se aveva esperienza sessuale, se lo aveva già fatto con altre coppie… queste cose qui.”

“E lui che rispose?”

“Nella sua email confermò, dicendomi che si, aveva già avuto esperienze con altre mogli e con l’ultima che aveva avuto, l’aveva frequentata sessualmente per sei mesi, dove lui le faceva da marito amante e lei solo moglie formale e pubblica a quello vero... Di stare tranquillo che sapeva come fare godere una donna, anzi, ricordo che lui usò la parola moglie e a riprova di quello che diceva, mi mandò altre fotografie di lui nudo con il suo organo sessuale in erezione, e devo dire che era ben dotato…”

“Cosa provò quando le vide?”

“Eccitazione e piacere al pensiero che quell’organo così virile che guardavo sulle fotografie, avrebbe potuto penetrare ed entrare realmente nella vagina di mia moglie, possederla e farla gioire.”

“Niente gelosia?”

“No, nei preliminari no, questa mi si manifestò più avanti, alla fine di cui racconterò dopo, durante il rapporto sessuale l’ho avuta, ma la controllavo. Quello che provai subito fu un pizzico di invidia per la sua virilità che io non avevo così vigorosa.”

“Cosa fece dopo? Lo disse a sua moglie che era in contatto con questo tipo, Pino?”

“No! Prima volevo essere certo che fosse la persona adatta, se no avrei cambiato, infatti in quel periodo scrivevo ad altri due partner contemporaneamente. C’è da dire che quella corrispondenza conoscitiva tra me e lui andò avanti un mese quasi ogni giorno. A un certo punto voleva vedere una foto di mia moglie anche con il viso oscurato e scambiare il numero di cellulare. Cosa che non feci subito, fu allora che, per correttezza, ne parlai a mia moglie.”

“Cosa le disse?”

“Le dissi che avevo trovato un ragazzo con i requisiti che aveva chiesto lei e le diedi tutte le informazioni che avevo in mio possesso in quel momento…”

“Cioè…”

“Che era un ragazzo calabrese, separato dalla moglie, abitava a Torino, aveva un figlio che viveva con la moglie che era al sud, che era esperto sessualmente e sapeva come mettere al centro dell’incontro la mia signora, farla diventare regina…” Tutte quelle cose lì.

“Come reagì lei? Cosa le disse?”

“Subito sorrise, fu un po’ sorpresa, anche se sapeva che lo cercavo realmente e da quelle parole si rese conto anche lei che tutto si stava realizzando veramente. Sorrise imbarazzata: <Ah dunque l’hai trovato! Fai sul serio! Vuoi davvero diventare cornuto.> Disse maliziosa sorridendo.

A me quella battuta, quel conoscere che lei sapeva che volessi diventare cornuto e ci sorrideva sopra, mi eccitava e le risposi:” Si! Voglio diventare cornuto.” E chiacchierammo, e informandola da quella sera entrammo in quel mondo erotico e trasgressivo per noi sconosciuto... con quel ragazzo.”

“Lo accettò?”

“No… non subito, prima volle sapere di più su di lui, le feci vedere le fotografie di nudo che mi aveva mandato, guardò il fisico, il suo volto ma anche soprattutto il suo pene eretto pronto alla funzione della copulazione e lo guardò curiosa e imbarazzata. Poi sorrise vergognosa: <Ma non è troppo grosso?> Mormorò con un sorriso timido quasi vergognoso. Comunque nell’insieme le piacque, era un tipo di persona, non bellissimo ma faceva la sua figura, specie con la sua asta eretta. Però volle che gli facessimo anche una serie di domande scrivendogli assieme… Specificando che era anche mia moglie a scrivere.”

“Che tipo di domande gli fece assieme a sua moglie?”

“Mah, adesso non ricordo, ma erano semplici, il tipo di lavoro che faceva e cose del genere.”

“Io come dicevo, mi lasciai convincere da lui e invece di scrivere email e dargli il mio cellulare mi lasciai persuadere a collegarmi con Skype, a chattare direttamente. Non l’avevo mai fatto prima, fu lui a dirmi come scaricarlo e farlo funzionare e lo feci. Lui attivava anche la webcam per farsi vedere in viso, io no dicendo che non volevo. Informai e invitai anche mia moglie, prendendolo come un gioco virtuale da praticare nell’anonimato. E una sera che mi collegai, lo informai che c’era anche Chiara su mio invito.”

“Lui che disse?”

“Niente, fu felicissimo che ci fosse anche Chiara che lo vedesse in faccia.”

“Sua moglie che diceva?”

“Niente, alcune sere quando mi collegavo si sedeva anche lei al pc vicino a me e quando chattavamo, mi suggeriva timida, ma divertita cosa chiedergli direttamente, o cosa avrei dovuto scrivergli che interessava a lei.”

“Del tipo? Cosa interessava a sua moglie in quella forma di gioco virtuale?” Domandò la dottoressa.

“Ma chiedeva come mai avesse messo l’annuncio, perché lo faceva…”

“E lui cosa rispose?”

Sorrisi: “Fu chiaro…rispose:< Perché mi piace fare sesso con le mogli degli altri insieme o davanti al marito. > E cose del genere.”

Inoltre lo informò: < Comunque Pino, niente è ancora deciso, vedremo, ma voglio essere chiara da subito, che in qualsiasi momento decida io potrò tirarmi indietro.>”

 

“Lui accettò tutto quello che dicevamo e gli inviammo una fotografia di Chiara vestita a volto coperto. Quando la ricevette, le fece dei complimenti, un po’ volgari con una punta di romanticismo osceno:

“Che tipo di complimenti? Cosa disse?”

“Ma sono parole sporche e volgari dottoressa…”

“Non importa, parli pure liberamente e chiaramente con i termini con cui comunicavate…”

“Disse una frase che poi in seguito io le ripetevo giocando sessualmente tra di noi. Fece piacere a entrambi e lei si esaltò, un po' e rispose:

< Bella figa… bellissima… te la leccherei tutta. Una donna così come te, non si può non chiavare! …E una nuda non ce l’avete? Mi piacerebbe vederla nuda, sono convinto che sarebbe ancora più bella.>

< Non ne abbiamo…> Replicai:< ... non ne abbiamo mai fatte…> Alche ci invitò:

< Fatele adesso e me la inviate!>”

“Sua moglie si lasciò fotografare nuda?” Domandò.

“Assolutamente no! Figuriamoci, rifiutò subito. Farsi fotografare nuda e mostrarsi, anche se con il volto coperto, a uno sconosciuto era fuori della sua concezione. Non avevamo mai fatto queste cose.”

“Eccitava anche sua moglie quella situazione?”

“Sì!”

“La dottoressa sorrise dicendo: “Fece piacere quella frase a sua moglie?”

“Sì! Molto… e nel frattempo si era instaurata un po’ una situazione confidenziale tra noi e quel Pino.”

“E da lì cosa è successo?”

“Abbiamo continuato a chattare in tre, ci informò sull’ambierete degli incontri, dicendoci di stare attenti che c’erano anche degli approfittatori e falsi bull e ci diede anche dei consigli di comportamento, caso mai non avessimo scelto lui ma un altro per iniziare mia moglie...”

“Quali consigli?” Domandò la dottoressa.

“Ci comunicò: <Io spero che tua moglie scelga me, ma se scegliesse un altro, diffidate sempre dall’interlocutore e da chi si propone in maniera volgare, perché questo è un mondo particolare, dove c’è di tutto. E state attenti.>

E avendoci dato quelle raccomandazioni, cosa che un altro non avrebbe fatto, gli demmo fiducia io e mia moglie e gli rispondemmo sinceramente: <Guarda Pino non abbiamo ancora deciso, ma sono d’accordo con mia moglie che se lo faremo, se trasgrediremo, quello sarai tu, il partner di mia moglie.>”

“Lui cosa disse?”

“Fu felice. A quel punto ci scambiammo i numeri del cellulare e su sua esortazione una sera chiamammo a voce, lui volle sentire anche la voce di mia moglie per allontanare i dubbi che poteva essere tutto uno scherzo o una presa in giro nei suoi confronti.”

“Vi sentiste di persona al cellulare?”

“Sì, come dicevo parlò anche mia moglie con lui e devo dire che per noi fu eccitante, sia per lei di sentire direttamente la voce di chi l’avrebbe impalmata e per me di chi per la prima volta l’avrebbe posseduta rendendomi cornuto.”

“Cosa vi diceste?”

“Mah, io lo salutai e gli chiesi alcune cose, su il suo lavoro, cosa facesse e altro che non ricordo. So che mi disse: < Faccio l’operaio in una ditta che ripara e costruisce ponti stradali…> E mia moglie lo salutò emozionata. Lui le disse: <Finalmente sento la tua bellissima voce, sei una bella donna, desiderabile e spero di porter accoppiarmi con te…> E cose di questo tipo, praticamente la corteggiava sessualmente…”

“Poi avete deciso?”

“No… è passato ancora più di un mese, qualche sera a chattare e altre a fare qualche telefonata sempre con lui. Poi quando praticamente ci conoscevamo, sapevamo chi era e mia moglie si sentì pronta a provare, decidemmo di incontrarci, vederci dal vero ed eventualmente praticare sesso se si piacevano.”

“Di iniziare a far sesso subito al primo incontro?”

“Sì, ma all’inizio era farlo a tre, non un rapporto cuckold dove io contemplavo, anzi a quello non ci pensavo proprio.”

“Così cosa avete fatto?”

“Ci organizzammo io e lui, mia moglie aveva lasciato a me queste incombenze, che invece a me piaceva e eccitava compiere. E comunque l’inesperienza e la prima volta ci fece praticare una serie di errori…”

“Del tipo?”

“Ora le dico dottoressa.”

“Visto che c’erano circa 250 km di distanza tra noi e lui, ci mettemmo d’accordo di incontrarci a metà strada.”

“Dove?” Domandò.

“La prima volta a Fossano. Lui scelse l’albergo dove con altre coppie aveva già avuto incontri sessuali. A dire il vero era una pensione, piccola ma pulita. Prenotò tutto lui e pagò anche la camera. L’appuntamento era per il sabato mattina alle 10.00 in un punto preciso della città vicino all’albergo.

Quella mattina eravamo ai primi di giugno, dopo una colazione veloce io e mia moglie partimmo non senza apprensione, eravamo inquieti tutti e due.

Chiara indossava un pantalone a vita alta, di tessuto leggero perché iniziava a fare molto caldo, color sabbia chiara, non aderenti, a pinocchietto a tre quarti, poco sopra la caviglia che le arrivavano sotto la metà polpaccio. Erano casual ma belli e signorili. Una maglietta anch’essa chiara, color ghiaccio a maniche corte che le arrivava alla vita sui pantaloni. Sotto di essi solo con reggiseno le mutandine, che a seconda dei movimenti per la leggerezza del tessuto, se ne intravedeva il segno e la forma. Ai piedi un paio di sandali con tacco modesto, aperti davanti a fare uscire le dita. Era pettinata con capelli vaporosi, liberi sulle spalle e portava occhiali scuri da sole per nascondere il viso che era appena truccato. Aveva i suoi monili dorati, catenina, braccialetto e anello e ancora la vera al dito nascosta da un anello più grande. Aveva provato a rimuoverla ma non le si sfilava più, non l’aveva mai più tolta dal  giorno del  matrimonio.”

“Quindi lo fece con la fede al dito?”

“Si!” Risposi proseguendo:” Devo dire che appariva molto bella e seducente, con la sua borsa di tela beige con cintura per tracolla in cuoio chiaro, comoda, con tutte le sue cose dentro, veramente una bella signora.

Io ero vestito casual in modo semplice, indossavo una maglietta Lacoste verde e jeans con mocassini.”

“Vi trovaste subito?”

“Sì, il bar dell’incontro lo trovammo senza difficoltà, posteggiammo, scendemmo e ci incontrammo, dove prendemmo il caffè.

Lo riconoscemmo subito fuori che ci aspettava, e lui riconobbe noi, dalle foto inviate a dalla segnalazione di come saremmo stati vestiti. Andammo all’incontro con il cuore agitato. Un conto era scriverci, telefonarci, ma ora lo avremmo visto in faccia e lui avrebbe visto noi, avremmo parlato con lui direttamente ed era tutta un’altra cosa. Era l’uomo che avrebbe dovuto possedere carnalmente, se lei glielo avesse concesso, mia moglie.”

“Cosa avete fatto in quell’imbarazzo che vi trovavate?”

“Gli andai incontro, lui fece lo stesso e ci stringemmo la mano e salutammo e subito, dopo salutò mia moglie dietro me, tirandola a sé e baciandola sulle guance come se fosse una parente, una persona a cui si vuole bene. Al che restai perplesso del suo comportamento.”

“Buongiorno e ciao!” Gli disse e noi ricambiammo.

Ci accomodammo a un tavolino del bar a consumare e parlare, di tutto, meno che di quello che avremmo dovuto fare. Una volta preso il caffè uscimmo, sempre con mia moglie vicino a me e passeggiammo. Era giugno e il tempo era bello e caldo.

Pino chiacchierando del più e del meno senza mai smettere di guardare Chiara, ci accompagnò davanti all’albergo/pensione dell’incontro e durante il tragitto ci lanciava occhiate per osservarci come fossimo nella realtà e noi non visti facevamo lo stesso su di lui.”

“Vi studiavate a vicenda?” 

“In un certo senso… sì! A lui, dal modo in cui la guardava, mia moglie piacque molto e subito, tanto che parlando glielo disse più volte:

<Non è per adularti Chiara, ma sei la partner femminile più bella fra le coppie che ho incontrato.> Imbarazzandola. Effettivamente gli piaceva davvero parecchio mia moglie e lo manifestò subito.

A me lui non piaceva molto, se devo essere sincero mi aspettavo di più, un po’ più alto, aveva un po’ il naso a punta, tanto è vero che chiesi a mia moglie in un momento che fummo appartati e lui pagava le consumazioni, conferma: <Ti piace? Vuoi che proseguiamo?>”

Lei annuì solo con il capo senza dire nulla, e se piaceva a mia moglie per me andava bene … era lei che doveva praticare sesso completo con lui e certamente come poi accertammo, aveva altre qualità sessuali oltre la bellezza che poteva far valere su mia moglie.”

“Quindi dopo esservi incontrati e aver passeggiato siete entrati in questa pensione per l’incontro sessuale?” Domando la dottoressa.

“Sì, era già tutto prenotato, e per non fare apparire alla reception che eravamo in tre nella camera, due uomini e una donna a fare qualcosa di sessuale, io e mia moglie aspettammo indietro con dei fogli in mano, come se dovessimo discutere di qualcosa di lavoro. Lui andò alla reception, l’addetto gli disse il numero della stanza prenotata e gli diede la tessera della chiave elettronica per aprire la porta e facendo un cenno a noi, con la scusa di portare dei documenti di lavoro da discutere lo seguimmo.”

“Uno escamotage?!” Disse la dottoressa.

“Si, soprattutto per mia moglie che si vergognava, in questo modo evitammo anche di dare i nostri documenti… ma non fu sempre così altri alberghi li vollero lo stesso anche per salire solo dieci minuti.”

Salimmo la scala a piedi fino al secondo piano. Una volta entrati c’era penombra, Ci accomodammo, chiuse la porta con il fermo, tirò su le tapparelle, chiuse le tende e ci sedemmo. La camera non era grande, era composta da una falsa entrata di un metro soltanto, sulla destra un bagnetto con wc e doccia, la camera vera e propria con il letto matrimoniale, una poltrona, armadio e comò con specchi, due comodini con abatjour e un tavolo scrittoio con sedia. E inoltre un terrazzino in cui non uscimmo.

“Cosa faceste una volta dentro la camera, come vi sentivate?”

 

“Appena entrati io e mia moglie ci guardammo, eravamo inquieti e spaesati, con il cuore che ci batteva fortissimo. Posammo le nostre cose sul tavolo, Pino le sigarette e l’accendino, mia moglie la borsa da passeggio con tutti i suoi accessori all’interno. Io mi sedetti sulla sedia, mentre lui dal pacchetto di sigarette ne prese una, l’accese e si mise a fumare sedendosi sul letto, facendo segno a mia moglie battendo la mano sul materasso di sedersi vicino a lui.

Chiara mi guardò e a un mio cenno affermativo, imbarazzata e agitata si sedette affianco a lui sul bordo del letto e lì si iniziò a parlare apertamente, o almeno io e lui, perché mia moglie restava seduta in silenzio a gambe unite, con le mani congiunte, appoggiate sopra i pantaloni chiari, sulla linea di unione della chiusura delle cosce e ascoltava.

“Allora è la prima volta che trasgredite e lo fate in tre?” Chiese guardandoci.

“Sì, abbiamo avuto desiderio di questa trasgressione, di provare…” Risposi io.

“Avete fatto bene, nella vita ci sono tante cose belle che non si prendono in considerazione: Questa della trasgressione è un mondo particolare, fantastico, ma come in tutte le cose ci sono anche dei rischi, ma se siete d’accordo vi introdurrò io, vi insegnerò tutti i trucchi di questi tipi di incontri e rapporti sessuali…” Ci informò.

“E voi a quell’offerta di disponibilità ad istruirvi cosa avete risposto?”

L’unica cosa che dissi io che parlavo anche per mia moglie, fu:

“Beh, noi non è che dobbiamo trasgredire sempre, si tratta di questa volta, di una prova, un’avventura, il resto vedremo se ci piacerà o no…”

“Da quello che dice lei Mimmo o Andrea, cercava quasi di giustificare il vostro atteggiamento?”

“Beh, eravamo imbarazzati specialmente mia moglie, ma lui continuò:

<Sì, non importa quando e se lo vorrete rifare se una volta oppure cento, ma è giusto che sappiate anche come muovervi in questo ambiente particolare. Se volete vi insegno io, per me è anche emozionate istruirvi, l’ho già fatto con altre coppie.> Affermò.

E dopo un quarto d’ora di chiacchierata riguardante quello che ci accingevamo a fare e com’era quell’ambiente trasgressivo, guardandoci senza dire nulla, lui si alzò posando l’accendino sul tavolino dicendo: <Cominciamo?>

< Come si incomincia?> Chiesi io.

<Ci sono due modi…> Rispose lui: <… o iniziate voi due e poi mi inserisco io tra di voi, oppure iniziamo io e Patrizia e poi ti inserisci tu Andrea.>

Guardai mia moglie che guardò me, nessuno dei due sapeva quale scegliere, sinceramente farlo davanti a uno che ci guardava era imbarazzante per noi in quel periodo, ci vergognavamo un po’ non avendolo mai fatto. Così chiesi a mia moglie:

<Comincia lui?... Iniziate voi due?>

Lei ignara come me di quelle modalità, annui con la testa senza parlare e io dissi a Pino: <iniziate voi due, che tu sei pratico?>

<Va bene> Rispose deciso alzandosi: <Intanto spogliamoci.>” E sorrise.

“E lo faceste?” Domandò la dottoressa: “Vi spogliaste?”

“Sì, ci alzammo in piedi e ci spogliammo quasi assieme io e lui, facemmo presto a togliere la maglietta e i pantaloni sia io che mia moglie…”

“Cosa pensava in quei momenti lei Mimmo?”

“Pensavo…?”

“A niente, mi batteva il cuore veloce ed ero eccitato, come penso mia moglie.”

“Vada avanti!” Mi sollecitò.

“Ci mettemmo poco, come dicevo era d’estate. Io tolsi i mocassini i pantaloni e la maglietta e restai con lo slip e praticamente fui pronto, lui lo stesso, anche mia moglie silenziosamente in una parte della stanza vergognandosi imbarazzata tolse i pantaloni a pinocchietto e la maglietta li piegò e appoggiò sullo schienale della sedia e poi si tolse il reggiseno. Era tanto emozionata che non riusciva a sganciarlo con le braccia dietro e lo fece Pino, si portò posteriormente la sua schiena e glielo sganciò e lo rimosse sfilandole lui le spalline dalle braccia, togliendolo e guardandole il seno, lasciandola senza, con le mammelle pallide penzolanti e i capezzoli turgidi, che mia moglie vergognandosi e rossa in viso imbarazzata cercava di coprire con l’avambraccio. “

“Si vergognava sua moglie?”

“Sì, la vedevo in faccia che era inquieta e timorosa, continuava a guardarmi come a chiedermi di starle vicino. Penso anche che come me fosse eccitata e quindi era un insieme di emozioni contrastanti che si manifestavano in noi.”

“Cosa faceste poi nudi o quasi nudi?” Domandò.

“Ci risedemmo io nella sedia e loro ancora sul bordo letto a fianco l’una all’altro.”

“Lui da solo a fianco a sua moglie?” Chiese la dottoressa.

“Sì e lui aggiunse sorridendo guardando lateralmente mia moglie e facendole segno con la mano lo slip: <Bisogna togliere anche quello…>”

Lei mi guardò e io mormorai: <Sì Chiara, bisogna essere nudi…>

Si alzò impacciata e lo abbassò sfilandolo e facendo un passo raggiunse lo schienale della sedia dove erano i suoi indumenti e l’appese, mentre quel Pino le guardava lussuriosamente da dietro il sedere.

Tornò a sedersi nuda sul bordo del letto, stringendo le gambe e appoggiandoci le mani sopra come a coprirsi il sesso.  Eravamo imbarazzati, l’aria era tanto tesa per noi due che si tagliava con il coltello.

Lui nel frattempo fece lo stesso, si alzò, abbassò i suoi slip e li gettò di fianco, facendo uscire il suo fallo eretto. Ce l’aveva già duro, in erezione che gli oscillava davanti, era impressionante. E restò così in piedi, come a mostrarcelo. Per noi un conto era vederlo in fotografia, statico, ma ora era lì, vivo, pulsante che dondolava eretto vicino a Chiara, era davvero sconvolgente ed eccitante.”

“Lo vide sua moglie?”

“Sì, le cacciò l’occhio sopra a scorgerlo così eretto, ma distolse subito lo sguardo, credo che si vergognasse da sola soltanto a guardarlo. Era tutto depilato, senza un pelo, duro rivolto in alto con il glande, ed era anche bello esteticamente da osservarne la forma, la lunghezza e presto provare la virilità e le capacità su mia moglie!”

“Come vi sentivate?”

“In quel momento eravamo tutti eccitati. Soprattutto quel Pino che lo teneva su eretto da solo, senza toccarlo.  E fu a quel punto che mi resi conto di aver fatto uno dei miei primi errori… che le dicevo all’inizio”

“Quale errore?” Domandò la dottoressa.

“Il preservativo…” Risposi io.

“Il preservativo? C’era ancora un preservativo nella sua vita? Perché cosa vuole dire?”

“Perché in base alla nostra inesperienza, non pensai di portare il preservativo dando per scontato che ce l’avesse lui... Perché in quel momento sapendo che di lì a poco l’avrebbe penetrata dissi a Pino: <Metti il preservativo…>

<Dammelo!> Rispose.

Allorché io replicai: <Io non ce l’ho il preservativo, pensavo li avessi tu!> Esclamai.

Io lo faccio quasi sempre senza, non li uso.> Rispose.

<Come senza?> Ripetei stupito: <No… mi dispiace ma senza no, non lo facciamo…> E guardai mia moglie che silenziosa non disse nulla.

“E cosa faceste quindi?” Domandò la dottoressa: “Che nessuno dei due aveva portato il preservativo ed eravate senza?”

“Cosa facemmo? Lui a quel punto lui disse serio: <Ma guarda che io sono pulito, non ho malattie, l’ho sempre fatto senza.>”

Io scuotevo la testa in modo negativo, < Appunto, lo hai sempre fatto senza anche con le altre e adesso lo vuoi fare con mia moglie? …> Replicai.  A quel punto si voltò verso mia moglie dicendole: <Diglielo anche tu che lo facciamo senza! Sono pulito!>”

“E lei, sua moglie che disse?”

Mia moglie mi guardava:< Per me!> Disse.

< Come per te!?...” Risposi io stupito. E lei continuò:

< Se è pulito…>. Probabilmente era eccitata a vederglielo eretto e oscillante fendere l’aria intanto che parlava.

A quel punto lui mi sollecitò: < Dai facciamolo senza Andrea… sono pulito, non ho malattie.>

E nel mentre lui ripeté: <Giuro che sono sano!>

A intuire la disponibilità di mia moglie mi accaldai di più. Ero eccitato anch’io da tutta quella situazione che si era creata. Oramai eravamo nudi e giunti al momento che avevo atteso per tanti anni, ce l’avevo duro, so che dissi ancora qualcosa e poi guardando mia moglie pronunciai: <Va bene! Ci fidiamo…>

<Ma sì! Stai tranquillo…> Rispose lui: <Potrebbe essere un rischio anche per me, io non vi conosco non so chi siete, se siete sani, ma mi fido. Nessuno ha interesse a fare del male all’altro.>”

“Quindi accettò e lasciò che sua moglie lo facesse senza preservativo?”

“Sì e in un certo senso sapere che possedeva mia moglie senza preservativo mi eccitava maggiormente!”

“Quindi sua moglie, probabilmente eccitata acconsenti a farlo senza e esortò anche lei ad accettare?”

“Sì…” Risposi e vidi che scrisse qualcosa sul bloc-notes e poi mi esortò:

“Continui Mimmo.”

 

“A quel punto si sedette anche lui affianco a Chiara-Patrizia e senza dire nulla come se fosse lui a dirigere quel gioco sessuale, passò la mano sulle spalle di mia moglie, la tirò a sé e la baciò in bocca. O meglio la limonò accarezzandole il seno nudo e subito dopo cacciandosi indietro con il tronco e con le spalle la tirò sul materasso assieme a lui e abbassò la mano dal seno su il suo sesso peloso, incominciando ad accarezzarglielo, eccitandoci maggiormente… Quello fu un altro errore dovuto all’inesperienza.”

“Un altro errore?” Ripeté la dottoressa.

“Sì, che la lasciai e lei si lasciò baciare in bocca da lui e io non dissi nulla, perché non sapevo come funzionavano quegli incontri nella realtà e lei lo stesso. Devo dire che non avevamo ancora regole noi, era la prima volta eravamo inesperti.”

“Quindi si baciarono in bocca con la lingua?”

“Sì!” Risposi.

“E lei come si sentì, cosa provò a vedere sua moglie lasciarsi baciare in bocca da un altro uomo?”

“Sconcerto ed eccitazione… non sapevo che pensare, anche perché lui si gettò indietro con la schiena tirandosi appresso anche mia moglie, sdraiandosi con il tronco sul letto e facendola andare un po’ più su, allargandole le gambe si mise tra esse, sdraiato sopra di lei, riprendendo a baciarla in bocca…”

“E lei Mimmo cosa faceva?” Domando la dottoressa.

“Io in quel momento osservavo… gliel’ho detto, era la prima volta e non sapevo come muovermi. A un certo punto vidi Pino che si portò la mano sulla bocca a raccogliere della saliva e spostandosi un poco la portò sul sesso di mia moglie passandola sulla sua fessura e i peli a lubrificarla. Lo stesso fece con la sua asta nuda. Poi senza dire nulla, mentre io di lato guardavo, Pino prese in mano il suo fallo eretto con il glande rivolto in su, lo appoggiò sulla fessura eccitata e dischiusa di mia moglie e spinse lentamente con il bacino mentre lei silenziosa e passiva lo osservava in volto lasciandosi penetrare. E fu impressionante… vidi che la penetrò...

Io ero in piedi e vicino a loro, e lentamente vidi il glande di Pino entrare, aprire la fessura tra i peli di mia moglie, divaricare le grandi e piccole labbra e scivolare dentro la vagina, stretto dalla loro carnosità laterale che lo inglobavano.  Lui spingeva adagio, come se volesse farlo vedere a me penetrare dentro la vulva di Chiara. Lo vidi sparire dentro lei, all'interno della vagina della mia consorte, inserendo fino in fondo la sua asta dotata, fino certamente vista la lunghezza, a toccarle l’utero, facendola sussultare per reazione all’introduzione completa. Fu impressionante osservarlo inserirlo in quello che era sempre stato il nostro nido d’amore, mentre lei inarcandosi in avanti le poggiava le mani sulle spalle.

E iniziò a possederla, a fare avanti e indietro con il sedere, mentre lei chiudendo gli occhi lo abbracciava.”

“Perché dice che fu impressionante…?”

“Perché a osservarli non mi sembrava vero, ricordo che guardandoli, lui soprattutto da dietro su di lei, mi ripetevo. Scusi il termine dottoressa: <La sta chiavando… la sta chiavando davvero…> Mi sembrava impossibile che fossimo giunti realmente a quel punto a quello che tante volte avevamo fantasticato.”

“Era sconvolto?”

“No, sconvolto no, ma dispiaciuto anche se eccitato, mia moglie era sempre stata solo mia e ora era di un altro…”

“Pensò a sua madre e Vincenzo in quel momento?” Mi domandò.

“No, non ci pensai più, ero talmente preso da quello che vedevo che non pensavo a nulla, avvertivo il cuore battermi fortissimo.”

“Era eccitato?”

“Tantissimo, elettrizzato, avvertivo sentimenti contrastanti, di dispiacere e gioia. Di dispiacere perché non potevo più dire a me stesso che mia moglie era sempre e solo mia e di gioia perché finalmente si realizzava una fantasia che inseguivo da anni e che sovrastava tutto e mi avvolgeva, e anch’io nell’osservarli ero in erezione.”

“E che fece?” Domandò.

“Restai fermo in piedi con il fallo eretto a guardarli.

La stava prendendo sessualmente, mi sembrava impossibile, vedevo mia moglie sdraiata nuda a gambe larghe e lui sopra e tra loro che la possedeva carnalmente. Vedevo il sedere muscoloso di Pino fare su e giù spingendo la sua asta a fondo dentro la vagina di mia moglie.

Come dicevo, ero impressionato, avvertii una strana eccitazione assieme al calore e sudore che mi invasero. Ero accalorato e già in erezione, con l’assurdità che ero in attesa che lui finisse il suo turno e mi lasciasse chiavare mia moglie. Il paradosso era che attendevo che lui me la lasciasse possedere sessualmente anche a me che ero suo marito.

Nell’attesa restai a osservarli. Vidi mia moglie con il viso godente lasciarsi andare e che mi guardava pronunciando: <Vieni!... Vieni qui! > Allungandomi il braccio.

Mi avvicinai e allungando il mio mi prese la mano mormorando: <Stammi vicino. Resta qui!>”

“La voleva vicino?”

“Sì, mi resi conto che era smarrita, confusa di quel godimento che aveva inaspettato e diverso. Anche lei era incredula come me di trovarsi realmente in quella situazione a fare sesso con quel Pino, situazione voluta da entrambi ma vissuta con sorpresa e incredulità.”

“E che ha fatto?”

“Le ho preso la mano e mi sono avvicinato di più e mentre lui la possedeva facendola godere, gliela tenevo e le accarezzavo la fronte e i capelli…dandole anche dei baci sul viso, e avvertivo che quando lui le dava colpi profondi in vagina da toccarle l’utero con il glande, lei sussultava godendo maggiormente e me la stringeva con maggior forza.”

“Quindi le è stato vicino come ai bambini tenendole la mano mentre quel Pino la possedeva e faceva godere?”

“Sì!” 

“E mentre a fianco a loro tenevo la mano di mia moglie, guardavo e vedevo gli inguini depilati di Pino, essendo rasato completamente sul sesso, arrivare contro i peli del pube di Chiara. Batterci contro, facendola trasalire e scuotersi dal piacere e innalzare con il busto, portando il torace e il seno verso lui, avvertendo a quei colpi più energici in vagina, percuotere il glande sull’utero. Stringendomi più forte la mano godendo, mentre lui manipolandole le mammelle iniziava a succhiarle i capezzoli.”

“Si dava da fare questo Pino!” Mormorò la dottoressa.

“Sì!” Risposi: “In questo era davvero bravo, lo faceva si può dire per professione, sapeva fare bene sesso e far godere una donna.”

“A lei gli piaceva osservarli?”

“Sì! Tenendo la mano a mia moglie provavo una strana emozione, mi pareva una scena già vista da ragazzo, quando quel Vincenzo si incontrava con mia madre…”

“Che emozioni ha provato nel vedere sua moglie godere realmente mentre era presa sessualmente da un altro uomo?” Mi chiese mentre scriveva qualcosa sul bloc-notes.

“In quel momento avvertii tutto un insieme di sensazioni diverse tra loro, eccitazione, pentimento, paura, piacere e gelosia. Sì, perché provavo anche gelosia a vedere mia moglie con quel tipo più bravo di me che la faceva godere molto di più.”

“Cosa successe dopo?”

“Non so quanto tempo ci stette lui a possederla, baciarla e giocare con le mani e le labbra con il suo corpo e le sue mammelle e capezzoli facendola godere all’inverosimile. So che a un certo punto guardandomi mi disse: <Ora chiavala un po’ tu!> Sempre con il paradosso che lui mi lasciava possedere mia moglie.”

“La eccitava quel paradosso Mimmo?”

“Si! Il fatto che lui disponesse di mia moglie e decidesse quando io potessi farci sesso io mi eccitava molto. Era come se fosse lui il padrone di mia moglie in quel momento e quello mi dava rabbia, gelosia, ma anche tanto piacere.

A quel punto lo tirò fuori, lungo, duro, translucido di umori vaginali del godimento di Chiara, ancora oscillante davanti alla sua fessura vulvare che restò dilatata e togliendosi da sopra mentre mia moglie a gambe larghe era stordita dal piacere, disse: <Adesso possiedila un po’ tu!>”

“Era un po' come una concessione che le faceva quel Pino di possedere anche lei Mimmo sua moglie.”

“Si! Eccitato com’ero non dissi nulla, mi misi tra le sue cosce al posto di Pino e la penetrai con facilità, trovando la strada già aperta da lui, la vulva e la vagina già ben lubrificata dai suoi umori del piacere e dilatata dalla forma della circonferenza del fallo di Pino che era maggiormente dotato, e all’interno più larga del solito, ma calda e umida.”

“E la possedette lei?”

“Si, ma non resistetti molto, solo qualche minuto, ci baciammo in bocca anche noi, poi quel caldo umido vaginale mi fasciò il pene e non resistetti più sentivo che stavo per venire. Purtroppo mi ero tanto eccitato a vedere mia moglie posseduta da lui che non resistetti e non riuscii a trattenermi, ed era tanto il piacere che provavo a sentire la sua vagina così umida e calda, che parva avesse il fuoco dentro.

Mi tolsi mentre Pino era già pronto a riprendere e ritornare, a penetrala nuovamente e rimetterlo in vagina a mia moglie. Lei eccitata guardandomi non voleva che uscissi da lei per dare il posto a Pino, ma voleva che continuassi io in quel momento e non lui. Ma non ce la feci… lo tirai fuori all’improvviso e incominciai a eiaculare sul lenzuolo.”

“A quel punto che lei Mimmo aveva eiaculato e Pino invece era ancora pronto e virile a possedere ancora sua moglie, che successe?”

“A quel punto io mi misi di fianco a loro sul materasso, avrei voluto che tutto finisse in quel momento, con, me, con il piacere che avevo provato io. Invece lui senza dire nulla, risali sul letto e si rimise tra le cosce di Chiara e guardandola in viso e negli occhi, la penetrò ancora senza che lei dicesse nulla e ripresero il rapporto sessuale loro due, a copulare, con me ancora vicino a loro che osservavo.”

“Beh, era quello che voleva no? Che aveva fantasticato tanto e desiderato, non un triangolo, ma un rapporto cuckold?”

“Sì, ma vedere mia moglie solo con lui a fare sesso, senza che io partecipassi più attivamente, un po' mi dispiaceva.”

“Perché le dispiaceva?” Domandò la dottoressa.

“Perché mi sentivo escluso!”

“Ma se era quello che voleva Mimmo, che aveva fantasticato tante volte?”

“Sì, lo so, ma non mi sentivo più parte di loro, del loro rapporto sessuale, che non era più a tre con me, ma era diventato a due, solo loro. E provavo una sorta di dispiacere ed eccitazione insieme, senza capire quale prevaleva. Ero un po' geloso quella prima volta, pur avendola pensato tante volte quella situazione ero geloso di mia moglie, a vederla tra le sue braccia stringerlo e godere con lui. Avvertii anche i morsi della gelosia assieme a quelli del piacere, una sensazione strana unica, indescrivibile, che però mi piaceva, un po’ prevalevano gli uni e un po’ gli altri. Ma non dissi nulla.”

“E sua moglie che faceva?”

“Mia moglie mentre la possedeva e godeva, mi guardò e mi tese il braccio, come se mi chiamasse e mi volesse con lei pur godendo di lui. Avvicinai ancora la mano e presi la sua e me la tenne stretta, mentre iniziava a ansimare e smaniare dal godimento sotto di lui, alle spinte del suo fallo dentro lei, a sentire il suo glande contro il suo utero.

Ci sapeva fare quel bastardo, le dava colpi leggeri con il glande contro l’utero alternandoli con degli altri più rapidi che le facevano sollevare il bacino dal lenzuolo e portarlo verso lui.

Mentre altri colpi lenti e profondi la rilassavano facendola godere. E questa alternanza di reazioni che la contraevano e distendevano, facevano godere tutto il suo corpo. Mi resi conto che con chiara non avevamo mai fatto sesso così noi, le stava facendo esplorare un nuovo modo sessuale di godere, più intenso e profondo del nostro che lei non conosceva. Era come se tutto il corpo di mia moglie si fosse aperto a lui.

A un certo punto si irrigidì e iniziò ad ansimare forte e muovere il bacino verso lui stava godendo, stava per avere l’orgasmo, non l’avevo mai vista così con me, e in preda a quel parossismo di piacere, fremendo mi lasciò la mano portandole sulla sua schiena ad abbracciarlo. Provai gelosia e le sussurrai all’orecchio: <Adesso basta Chiara, digli di finire, hai già goduto abbastanza…>”

“Le disse questo a sua moglie?” Mi domandò seria la dottoressa.

“Sì!” 

“Perché se stava godendo? Voleva interrompere il suo piacere?”

“Il perché non lo sapevo nemmeno io. Forse perché ero escluso da quel rapporto sessuale che era diventato solo il loro, o forse ero geloso, oppure essendo già venuto, avendo già eiaculato mi era passata l’eccitazione e volevo che smettessero anche loro…” Non so di preciso perché dottoressa. A quel punto dall’orecchio spostai il capo per baciarla in bocca come avevo fatto prima, ma lei nell’orgasmo non volle scosse la testa, non mi voleva baciare, si lasciava baciare solo da lui.

“Avvertii una stretta al cuore e una paura…”

“Perché paura?”

“Perché in quel momento capii che non era mia, ma sua, preferiva lui a me che la faceva gioire.

 

A un certo punto esplose nell’orgasmo che mi fece paura, non avendolo mai avuto con me in quel modo, iniziò a scuotersi, a gemere e anche gridare, sì, gridare, con lui che ci dava con vigore sempre più veloce battendole il glande sull’utero e facendo cigolare quel letto da Ikea, sbattendo la testiera al muro. Lei si avvinghiò a lui a occhi chiusi e lo baciò sul volto e la bocca.

Poi all’improvviso venne anche lui, veloce lo tirò fuori dalla vagina e le eiaculò sull’addome, con schizzi che le arrivarono sul seno inondandola di sperma. Era scioccante ed eccitante contemporaneamente vederla sdraiata nuda, a gambe larghe con il foro della vulva tra i peli ancora aperto che lentamente si richiudeva e l’addome fino al seno, tutto eiaculato da Pino, con lei che ansimava oltraggiata dal seme di quel calabrese. Poi accorgendosi che la osservavo, chiuse le cosce, nascondendo il suo foro ancora dilatato. E quello fu un altro errore come i precedenti…”

“Di lasciarlo eiaculare sul corpo si sua moglie?” Disse pronta la dottoressa.

“Sì, anche se ci eccitò molto entrambi, me e mia moglie, io a vederla oltraggiata dal seme di lui e lei a sentire gli schizzi caldi dello sperma di un altro uomo sulla sua pelle… lo capii dall’espressione del viso.”

“Che le piaceva essere eiaculata addosso? Sul corpo?”

“Si, o almeno in quel momento…”

“Lei non le aveva mai eiaculato addosso a sua moglie?” Domandò.

“Si, qualche volta, sulla pancia o la coscia, quando interrompevo il rapporto sessuale, ma non l’avevo mai vista così, quasi compiaciuta di essere oltraggiata dal seme di un altro.”

“Poi cosa successe?”

“E al termine si sdraiò sull’atro fianco a lei baciandola. Invitandomi a farlo anch’io vicino a lei, come se Chiara fosse di tutte e due. E così mia moglie si trovò ansimante tra due uomini che la baciavano sul viso. Era finito il triangolo, strano triangolo, praticamente l’aveva posseduta quasi solo lui se si toglie quell’intermezzo di qualche minuto mio, dove venni quasi subito.

Lui fu bravo, la soddisfece pienamente davanti a me.”

“Tutto finito dunque e lei Mimmo?”

“Dentro di me ero arrabbiato, incazzato, non era andata proprio come volevo io, ma aveva gestito tutto lui e poi mi pesava quel suo allontanarmi, non farsi baciare da me nel momento dell’orgasmo come a cacciarmi. E restammo così un poco.”

“Tutte tre sdraiati nudi nel letto con sua moglie in mezzo…?”

“Sì!”

“Poi che faceste?”

“Ci alzammo, prima io, poi lui e dopo mia moglie e uno alla volta andammo in bagno a lavarci. Mentre ero in bagno li sentivo parlare, ma non capii cosa dicevano, e vidi che la baciò ancora in viso con lei che sorrideva. Quando andò mia moglie e fummo soli io e lui, capendo che non ero pienamente soddisfatto mi chiese:

<Ti è piaciuto Andrea…? A Patrizia mi sembrava di sì… che sia soddisfatta come volevi tu, che godesse tanto.>

< Sì, ho visto che a lei è piaciuto.> Risposi: < È qualcosa di nuovo… una novità, per me va bene…> Dissi vigliaccamente: <…Il più è lei che sia soddisfatta.>

Appena uscita dal bagno mentre ci rivestivamo lui domandò: <Ci rivediamo?>

Chiara restava in silenzio mettendosi in ordine, fui io a rispondere: <Ma dobbiamo vedere un attimo, come ti ho detto è la prima volta, dobbiamo restare un po’ soli io mia moglie a parlarne. Ci sentiremo per telefono nel pomeriggio o ci scriviamo… anzi meglio se ci scriviamo.> Precisai.

Anche mia moglie conoscendomi e guardandomi capì che non ero pienamente soddisfatto.

Scendemmo le scale a piedi e mentre noi uscivamo dall’entrata lui pagò. Appena ci raggiunse fuori passeggiammo tutti e tre con Chiara sempre in mezzo a noi e non più dal mio lato come quando eravamo arrivati e andammo in una tavola calda a pranzare con qualcosa, era mezzogiorno.

“Com’era lei Mimmo in quel momento? Come si sentiva?” Domandò mentre scriveva sul bloc notes.

“Io mantenevo un atteggiamento indifferente, ero soddisfatto che tutto fosse avvenuto perché avevo goduto anch’io a vederli fare sesso tra loro, ma ero arrabbiato dentro me perché non era andato propriamente come volevo…”

“E cosa voleva lei?”

“Volevo essere il regista di tutto…” Scrisse ancora qualcosa e domandò:

“E sua moglie?”

“Lei era silenziosa frastornata come me, aveva intuito che ero arrabbiato, ma era certamente fisicamente soddisfatta, aveva goduto molto fino all’orgasmo, cosa rara tra noi, visto che era oltre un decennio e più che non l’aveva e non lo provava. Quindi lei era soddisfatta, e quello era importante, che le fosse piaciuto.

Dopo avere mangiato un boccone e chiacchierato del più e del meno verso le 14.00 partimmo salutandoci, lui ribadendo l’insistenza di incontrarci di nuovo e io che gli avrei risposto verso sera dopo aver valutato alcuni aspetti del nostro incontro come avevamo già concordato prima. Quella volta nel salutarci non la baciò sulla guancia, forse non voleva mostrare troppa confidenza con lei davanti a me, ma le strinse la mano guardandola sorridendo negli occhi, ricambiato da mia moglie naturalmente.

 

Saliti in auto prendemmo l’autostrada. Ero arrivato da marito fedele e tornavo indietro da marito cornuto.”

“E ne era soddisfatto?” Domandò la dottoressa.

“Si! Finalmente ero un cornuto e tutto sommato ne ero soddisfatto e contento.”

“Era diventato un cornuto, ma non ancora cuckold.” Precisò la dottoressa. Dicendo continui, poi che successe?”

“Non subito, ma dopo parecchi chilometri che stavamo in silenzio le domandai: <Ti è piaciuto?>

Lei mi guardò dicendo: <Sì, abbastanza e a te?> Rispose.

< Non tutto, ci sono alcuni aspetti che non mi sono piaciuti.>

Restò in silenzio, poi mi chiese: <Quali?>

<Il fatto che non hai smesso quando te l’ho chiesto io e quando hai preferito farti baciare da lui invece che da me…>”

“E sua moglie che disse?”

“Restò in silenzio, poi su mia sollecitazione rispose infastidita e irritata:

<Oh senti Mimmo… in quei momenti ero confusa cosa credi? Piaceva anche a me far sesso in quel momento… sono una donna come tutte le altre! Ma cosa credi?  Che se una persona si eccita puoi farla smettere a comando?>

<Ma tu hai preferito baciare lui che me!> Dissi ancora.

<Lo sapevo! ...Lo sapevo che finiva così…> Rispose arrabbiandosi: <… sei sempre il solito tu, dici una cosa e poi ne fai un'altra. Prima tante belle parole, proviamo, è solo una trasgressione. Un gioco, non sono geloso, lo fanno anche altre coppie e poi fai le scenate… Cosa vuoi che ti risponda… che ti dica? …In quel momento ero come turbata, frastornata, lo hai visto anche tu!> Poi con uno scatto come se ammettesse la colpa aggiunse:< Si è vero, mi stava baciando lui e mi piaceva e l’ho preferito a te. Ma non l’ho fatto con cattiveria e intenzione di non volerti. Io volevo te, solo che in quel momento non ragionavo…>

< Godevi!> Dissi io.

“Si godevo e inutile nasconderlo, cosa volevi che facessi, che restassi ferma come un pezzo di legno?  Che non godessi, che non sentissi piacere a fare sesso con lui?... Sono una donna anch’io sai!...  Sarà stato anche per questo, godendo non capivo, era un momento così, una reazione fisica… Ma tu come al solito devi fare sempre scenate, lo sapevo… Prima dicevi voglio diventare cornuto… non succederà niente, il nostro amore sarà uguale a prima, anche più di prima. Adesso che lo sei diventato la colpa è mia. Lo sapevo!> Ripeté agitata.”

“Però che caratterino sua moglie…”

“Si penso che reagì così perché anche lei si sentì in colpa ad avermi allontanato…”

“Si, un meccanismo di difesa psicologico, dare la colpa a lei Mimmo di quello che aveva fatto lei invece. Come reagì lei Mimmo.” 

“ Mi resi  conto che era una reazione eccessiva  e dissi: <Ma che scenate? Ma scusa Chiara, posso essere risentito, dispiaciuto dal tuo comportamento?>

<Ma che comportamento? Cosa volevi che facessi in quel momento Mimmo?... Mi piaceva, non capivo, non l’ho fatto con intenzione…> Ripeté, aggiungendo:< … comunque basta, non faccio più niente per poi litigare. Questa è stata la prima e l’ultima volta.>”

“E lei Mimmo che fece?”

“A quelle parole capii che stavo per mandare tutto all’aria, anni di convincimenti e poi per una sciocca gelosia, perché non aveva fatto come le avevo detto io rischiavo che finisse tutto. E allora cambiai tono e atteggiamento nei suoi confronti e nel parlare e le dissi:

<Ascolta Chiara, non si sta litigando, non te ne faccio una colpa, lo so che è stata una reazione che in quel momento hai preferito lui che me… si sta solo discutendo normalmente tra me e te, da marito e moglie come abbiamo sempre fatto. Sto solo dicendo che secondo me ci sono state alcune cose che non mi sono piaciute come sono avvenute e non perché sono avvenute, e basta. Ne discuto con te, non c’è bisogno di alterarsi. Può essere benissimo che sbaglio io a ragionare, è la prima volta, non sappiamo come funziona questo mondo. Anzi se lo vuoi sapere a me è piaciuto farlo in tre…> Affermai.

Anche se poi praticamente lo avevano fatto loro due, perché se io la possedetti per due, tre minuti, lui, Pino, lo fece per un buon quarto e anche più sopra di lei.”

“Quindi lei Mimmo rettificò quanto detto all’inizio?”

“Si, perché rischiavo che si chiudesse in se stessa e non avrebbe più voluto fare niente e poi capii il motivo di quella insoddisfazione, che non era dovuta al fatto che avesse fatto sesso con lui, ma solo perché non ero stato io il regista, era come se il rapporto sessuale di mia moglie mi fosse sfuggito di mano.”

“Quindi per non litigare e rovinare tutto ha lasciato perdere?” Mi domandò la dottoressa.

“Sì, poi non parlammo più, solo dopo un pezzo di viaggio in silenzio le ripetei: <Comunque è piaciuto a tutti e due, è stato positivo … o no? Potremmo rifarlo? Cosa dici? > Le domandai.”

“E cosa le rispose sua moglie?”

Replicò subito, si era calmata per fortuna, dicendo:

<Ma guarda Mimmo, non so, quando fai queste scenate mi smonti, non so se lo farò ancora…>

<Ma dai Chiara! Che scenate?!... Posso essere un po’ geloso di mia moglie?> Dissi mettendola sul ridere: < Ti ho vista godere tanto con lui, più di me e un po' mi è dispiaciuto anche se mi ha eccitato. Se ho reagito così è perché è la prima volta, è anche normale, perché ti voglio bene, perché sono cose nuove… non perché hai fatto sesso con lui e godevi. Anzi…> Aggiunsi:

<Più godevi e più mi eccitavo, lui è stato bravo.> Lei mi rispose:

< Anch’io avrei voluto farlo di più con te… ma sei venuto subito…>

<Ero eccitato, come te amore, per questo sono venuto subito, perché mi è piaciuto… Non ti do la colpa di niente stai tranquilla...> Pronunciai. E il discorso per il momento finì lì, rischiavo di rovinare tutto per la mia presunzione e il mio carattere.

Poi ripresi a guidare in silenzio, ascoltando la musica e lei telefonando con lo smartphone ai figli. Poi ancora qualche parola su dove saremmo andati e finimmo a cenare dai miei suoceri e non se ne parlò più.

“In seguito cosa successe?”

“Quella sera a letto ero eccitato ma non avevo voglia di avere un rapporto sessuale e nemmeno lei essendo stata soddisfatta pienamente da quel torello di Pino, e la passammo a chiacchierare, lei a spiegarmi cosa aveva provato e io a dirle cosa avevo sentito.”

“E cosa aveva provato lei?”

“Mi disse:

< Fino all’ultimo non pensavo che sarebbe accaduto davvero. Quando mi strinse a lui e mi baciò in bocca davanti a te, anche quella era la prima volta da quando ci siamo sposati che baciavo un altro uomo, ho provato una strana emozione, un po’ come te, dispiacere ed eccitazione.  E quando mi ha penetrata davanti a te che guardavi, che l’ho avvertito entrare tutto dentro la vagina, mi sono accorta subito che era diverso dal tuo, più voluminoso e lungo. Ed entrando lo sentii arrivare in fondo a toccarmi l’utero, fu come se sentissi la scossa, una scossa piacevole, con te non era mai accaduto che mi toccassi l’utero. E all’improvviso appena penetrata sentii un gran caldo invadermi nella pelvi e sul viso e avvertii piacere tanto piacere, intenso. E per questo ti volevo vicino, volevo la tua mano, per condividere quel piacere che sentivo dentro di me con te, mio marito. Tramite il contatto fisico volevo immaginare che me lo davi tu quel piacere…>”

“Voleva credere che fosse anche lei Mimmo a darle quel piare nuovo che provava e non solo quel Pino. E poi cosa disse?

 “Rispose ad alcune mie domande nella chiacchierata che facevamo, e alla solita domanda maschilista su com’era lui sessualmente, mi disse sorridendo:

< Pino è molto più bravo di te a fare sesso. Lui ci sa fare più di te sessualmente…> E rise…

E al mio interrogativo:< E quindi ti è piaciuto farlo con lui?> Mi ha risposto:

< Si… Pino mi è piaciuto, non solo sessualmente ma anche fisicamente, e anche lui d’aspetto.>

E alla mia ulteriore richiesta:< Quindi è stata un’esperienza positiva?> Ha affermato:

< Si è stata una esperienza positiva, provare a praticare sesso con un altro uomo.>” E rise stupidamente.

“E lei Mimmo, cosa provò invece? Cosa disse a sua moglie?”

“La verità, le dissi che anch’io provai piacere e dispiacere e un pizzico di gelosia a vederla possedere e godere con lui, ma che però mi era piaciuto farlo in tre e che mi sarebbe piaciuto rifarlo.”

“E lei cosa disse?”

“Lei non rispose di no, disse solo:

< Non so! Ma se lo rifaremo tu resta vicino a me, non allontanarti come hai fatto oggi che mi hai lasciata sola con lui. Io voglio farlo anche con te, voglio te vicino e non Pino.”

Quelle parole mi fecero piacere, in un certo senso era una dimostrazione d’amore nei miei confronti ed invece di rispondere alla sua considerazione ridissi: <Lo rifacciamo di nuovo con Pino?> In un impeto di desiderio ed eccitazione.

Lei mi guardò, sapevo che Pino gli piaceva e sessualmente, l’aveva soddisfatta molto e l’aveva ammesso, tutto sommato a parte qualche sbavatura l’incontro era stato positivo, ma sapevo anche che si vergognava a dirmelo apertamente e mormorò: <Non so vedremo poi…!>”

“E lui, questo Pino, lo chiamò poi lei Mimmo?”

“Lui quel giorno mi aveva chiamato al telefono varie volte a cui non risposi a voce, lo feci per scritto a una sua email, dove diceva:

<Ciao Mimmo, scusa se insisto nel chiamarti, volevo solo dirti che sono entusiasta di Patrizia, è una donna fantastica, più che bella, meravigliosa… e vorrei sapere cosa pensate, se lo rifaremo?>”

“E lei non era geloso di quelle considerazioni su sua moglie?” Mi interruppe.

“No, stranamente no, anzi mi facevano piacere i suoi apprezzamenti e mi domandava quasi con timore: <Ma sono piaciuto a Chiara? E a te sono piaciuto? Guarda che io faccio quello che volete voi, che vuoi tu, se hai qualche idea dimmela. Io vorrei rifarlo ancora…> E cose di questo genere.”

“E informò sua moglie?”

“Sì! Glielo dissi e sorrise...”

“Cosa le disse?”

“Ma quello che mi aveva scritto lui, dicendole: < Guarda che Pino è restato entusiasta di te… gli sei piaciuta tantissimo e mi chiede se ti è piaciuto anche a te che vuole rifarlo. Cosa gli devo rispondere?> Aggiungendo ancora scherzoso: <L’hai fatto innamorare…>”

“E sua moglie?”

“Lei rideva, si schermiva: <Figurati! Con tutte le donne che avrà avuto si innamora proprio di me… chissà quante ne ha avute ?!> Esclamava. Però le faceva piacere che glielo dicevo. E notai un’altra cosa nel parlare di lui…”

“Che cosa? “Domandò.

“Che il fatto che fosse stato promiscuo e avesse avuto sessualmente tante altre donne di coppie, mogli prima di lei, la eccitava.”

“E lei che fece nei confronti di questo Pino?”

“Il giorno dopo risposi telefonicamente informandolo che era piaciuto a tutti e due, ma che non avevamo ancora deciso se proseguire per rincontrarci, avremmo deciso più avanti, ma che comunque sia io che mia moglie eravamo soddisfatti sessualmente di lui e dell’incontro.”

“Mi chiese ancora: <Possiamo sentirci in chat alla sera?>

<Ma a Chiara non va, ha da fare in casa…> Risposi, ed era vero. E lui subito replicò:

<Allora io e te, chiacchieriamo…> Accettai e da quella sera ci sentivamo su Skype io e lui.”

“E con sua moglie? Come proseguirono le vostre giornate, i vostri rapporti, sociali, famigliari e intimi?”

“Bene quei giorni li passai contento…”

“Contento che era stata sessualmente di questo Pino?”

“Si sembrerà assurdo, ma ne ero soddisfatto e felice che l’aveva posseduta e che a lei era piaciuto. Così con mia moglie tornammo alla solita vita come se non fosse successo niente, ma non era così per tutti e due a me solo il pensiero che Chiara lo rifacesse con Pino eccitava. E credo anche a lei.”

“E poi continuaste? Vi rincontraste con Pino?”

“Sì! Dopo una decina di giorni…”

“Bene, oggi è stata una seduta molto interessante, mi ha parlato del vostro primo incontro sessuale con il partener o bull di sua moglie? Come preferisce?” Chiese sorridendo.

“ Ma forse partner è meglio dottoressa…” Risposi sorridendo anch’io.

 La prossima settimana parleremo dei rapporti sessuali di sua moglie ancora con questo Pino, visto che mi ha detto che vi siete rivisti sessualmente…”

“Sì! In seguito anche con altri uomini, dopo di lui iniziammo, diventai veramente cuckold e lei una sweet, la moglie del cuckold…”

“Sorrise… Prendeste il volo!”

“Sì!”

“Bene, allora al prossimo giovedì mi dirà come da moglie virtuosa e fedele, ha trasformato la sua bella e timida moglie in mangiatrice di uomini, come l’ha definita lei stesso!”

Sorrisi, ci salutammo e uscii. Avevo iniziato a parlarle dei rapporti sessuali di mia moglie.

 

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