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STORIE E RACCONTI EROTICI
VIETATI AI MINORI DI 18 ANNI
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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.
DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.
NOTE:
“Quando la donna si spoglia dei suoi abiti si spoglia anche dalla vergogna.”
Erodoto.
Cap.9 STRIP TEASE AL NIGHT CLUB
Dopo quella scenata di Rocco che aveva minacciato Lea e la ragazza di picchiarle per paura che subissero qualche maltrattamento Roberta Acconsentì e prese quella decisione di sfilare sul palco stupendo quasi tutti. Lea facendo leva sul suo buon cuore e carattere gentile, con quell’espediente erano riusciti a ingannarla e convincerla a sfilare per loro su quel palco, fare una piccola passerella, come la chiamavano loro.
Lea la invitò a seguire la ragazza che l’avrebbe fatta spogliare e preparata. Una ragazza nuova, che non avevamo mai visto prima, si avvicinò a lei e l’aiutò: “Si giri almeno, anche se è sua moglie! “Esclamò Lea, fingendo di avere a cuore e tutelare le nudità e la privacy di mia moglie anche da me che ne ero il marito.
Roberta mi guardò con un mezzo sorriso di sopportazione e io mi voltai, facendo come aveva
fatto all’inizio della serata Lea, osservando tutte le fasi della sua preparazione dal grosso
specchio della consolle per il trucco.
La ragazza come se fosse un rito, iniziò a denudarla, prima le tolse il cerchietto con le orecchie
da coniglietta dai suoi bellissimi capelli castani rossicci, facendoglieli restare sciolti sulle spalle, poi le tolse il papillon e il colletto bianco, mentre Lea le sbottonava i polsini dalle braccia e li toglieva.
“Allarghi le gambe che sgancio il body!” Le mormorò.
Roberta restò immobile e in silenzio senza divaricarle.
“Vuole farlo lei??” Chiese Lea, capendo la sua titubanza:” Da sola non ci riuscirà mai sono molto piccoli i gancetti di chiusura e sono proprio nel
perineo, tra la vulva e l’ano!” Precisò.
E mentre la ragazza si allontanava a rimettere a posto gli accessori appena tolti, vidi mia
moglie divaricare leggermente le gambe e Lea chinarsi un poco allungando le mani sotto e dietro la sua figa, girando il capo verso l’alto e guardandola fissa negli occhi. E con un sorriso falso iniziò a sganciarli a uno a uno toccandole anche la figa, imbarazzandola e turbandola; saranno stati tre o quattro i gancetti. A un certo punto, fingendo di non riuscire a sganciarne uno, Lea le manipolò con le dita la figa sopra le mutandine nere che Roberta aveva voluto lasciare sotto il body, accarezzandogliela, facendo stringere le gambe a mia moglie per reazione a quel contatto.
“Oh mi scusi !!” Esclamò sganciando l’ultimo:” A volte si incastrano e mi tocca trafficare!”
E di colpo il body come si sganciò l’ultimo gancetto si aprì perdendo l’aderenza al corpo, facendo salire un poco i due lembi di tessuto nero, anteriore sull’addome e posteriore su il sedere, perdendo il suo contatto con la pelle, mostrando una parte delle mutandine che aveva sotto i collant neri da coniglietta.
Nel frattempo la ragazza ritornata, prese la cerniera dietro tirandola giù a metà schiena,
facendole perdere l’aderenza del tessuto anche sul tronco e cadere le coppe dal seno, lasciando le sue belle mammelle e i capezzoli sempre turgidi, ricoperti con il fazzolettino di carta.
“Tolga queste cose!!” Esclamò stizzita Lea allungando la mano e rimuovendole. “Ha un seno
davvero bello e lo nasconde!?”
Roberta restò in silenzio.
La ragazza preso per i lati poco sotto le ascelle il tessuto del body lo tirò giù all’addome, allargandolo e come una gonna glielo fece cadere ai piedi, tra quei tacchi per lei altissimi.
Quella giovane entraîneuse o ballerina che fosse che l’aiutava, prese e le tolse completamente il costume da coniglietta.
Da dietro prese il collant nero del costume, lo allargò e lo tirò giù piano fino alle cosce, facendo uscire il suo sedere meraviglioso coperto dalle mutandine nere. Tirò giù il collant alle caviglie e togliendole le scarpe, lo sfilò dai piedi.
Restò solo con le mutandine nere a slip.
Gli occhi di Lea ci caddero sopra:
“Deve togliere anche quello signore!” Ripeté educatamente ancora come aveva già fatto qualche ora prima che si vestì da coniglietta, dicendoglielo con voce più decisa conoscendo la sua contrarietà.
“Anche lo slip!?? “Domandò Roberta infastidita con un’espressione di contrarietà.
“Si signora, si nota l’elastico sotto il tessuto dei mini abiti che indosserà, sa sono aderenti, è per un fattore estetico, di immagine, ma visto che lei non vuole restare senza indumento intimo indosserà un perizoma.! Qui c’è ne sono molti ...” Aggiunse mentre faceva cenno con la mano alla giovane ragazza che portava un astuccio con vari tipi e colori:” … e sono tutti nuovi, mai indossati e c’è anche la sua misura!” Precisò. Proseguendo:
“E’ la regola!... Lo fanno tutte le modelle, anche le nostre ragazze, non ce n’è una che sfila con
slip o reggiseno, a meno che non sono da mostrare, ma non è il suo caso, sotto sono completamente nude.”
Lea fingendo falsamente comprensione per il suo stato d'animo e la sua situazione le si avvicinò dicendo con voce sdolcinata:
"Capisco perfettamente il suo disagio signora Roberta, l'imbarazzo e la vergogna, essere
insieme a persone sconosciute crea sempre fastidio, ognuno di noi ha la sua intimità. Ma lei è una bella donna, intelligente e sono sicura che capirà la situazione!" Seguitando:
" Vede !!... Come le dicevo non si sfila mai con lo slip e il reggiseno ma non perché io non voglia, ma perché è la regola e questo lei lo sa, perché è una donna brillante, intelligente, che segue anche la moda. Le chiedo solo di sfilare come le altre ragazze, con il nostro intimo che non si nota, glielo chiedo per favore, non mi crei altri problemi con il signor Rocco che è già nervoso per conto suo e sarebbe capace oltre di mettermi le mani addosso e anche di licenziarmi. Sa questo lavoro è la mia casa, la mia vita ...non so se capisce. Mi accontenti per favore!!" Chiese quasi supplicandola.
" La capisco perfettamente signora Lea, ma io mi vergogno! Non ho mai fatto queste cose, è
contro la mia morale, educazione ..." Rispose Roberta.
"Ma ha la maschera !!.... Nessuno saprà che è lei, anche se intravvederanno qualcosa sotto,
vedranno solo un bel corpo da signora matura sfilare e una parte di perizoma, nessuno potrà mai riconoscerla."
" Ma sono imbarazzata io! Dentro di me, non per gli altri …” Dichiarò, aggiungendo subito:” ... Poi io sotto... sotto non sono come quelle ragazze! ...Ho… e si intravvederebbero dal
perizoma e dal vestito. Mi vergogno!"
"Per cosa? …Per i peli? " Fece una pausa Lea e ripeté ancora con un sorriso beffardo:
“Per i peli!!??” Capendo subito cosa intendesse dire mia moglie e qual fosse una delle cause del
suo disagio e guardandomi con un sorriso perfido continuò:” Ma se vuole la depiliamo subito! Chiamo la ragazza e gliela faccio depilare tutta…” Pronunciò seria.
“No! No! Ci mancherebbe altro! “Esclamò mia moglie:” … A me piace così! ...Me li voglio tenere i miei peli pubici! Guai a chi me li tocca!” Ribatté anche lei seria.
"Capisco! " Proferì Lea e prendendola affettuosamente per il braccio e cambiando tattica mormorò: " I suoi peli sono certa che sono meravigliosi, da gran signora e per nostra sfortuna anche se fuoriusciranno dai bordi non si vedranno sotto con il gioco delle luci che le passeranno sopra le gambe. Stia tranquilla!! …Le do un consiglio per evitare la tensione e l'emozione della platea. Chiuda gli occhi quando sarà sul palco di fronte alla sala davanti a quegli uomini. Sentirà soltanto il loro vociare, lei camminerà accompagnata dalle ragazze al suo fianco, che la guideranno. Si lasci scortare da loro, faccia fare tutto a loro, lei non dovrà fare niente, solo il giro sul palco un paio di volte, ruoterà su sé stessa e rientrerà dentro il retro e tutto sarà finito, e tutto questo lo farà con la maschera sul viso, cosa vuole di più?"...Disse sorridendo scherzosa e aggiungendo con la sua voce falsa: “Vedrà... Quando sarà in sala sul palco, piacerà anche a lei stessa essere lì! Invocata e desiderata dagli uomini! …Si sentirà eccita… volevo dire emozionata!" Correggendosi subito per non apparire volgare.
Roberta ebbe una espressione indecisa.
" Su signora! ."Aspettiamo tutte quante una sua risposta."
Si sentiva pregata, adulata, al centro delle attenzioni e involontariamente delle richieste di quelle donne, era turbata anche se non lo mostrava. Credo che riflettendo pensasse che oramai in questa situazione c’era e anche se doveva fare la passerella non aveva più la tensione di essere in quel locale avendo già fatto due ore la coniglietta. Credo che si dicesse mentalmente:” Ancora un’oretta e tutto sarà finito! Torneremmo a casa!”
Mi voltai verso di lei e mi guardò come a dire:
” Se le accontento! …È facile che poi Rocco ci lascia in pace tranquilli...”
E mentre mi guardava e pensava, in quella situazione che accettava di malavoglia, forse pentita già di avere acconsentito, Lea all’improvviso senza dire nulla, con sorpresa di mia moglie e mia prese l’elastico delle sue mutandine sui fianchi. E abbassandosi ai suoi piedi con il suo vestito stretto che pareva si rompesse da un momento all’altro, tanto era il suo lardume che conteneva e lo spingeva in fuori, le tirò giù alle cosce sotto lo sguardo attento delle altre ragazze. E curvandosi di più le fece scendere fino alle caviglie scoprendo e mostrando quel suo meraviglioso culo globoso e tenero, che Lea guardò interessata osservandone il pallore erotico e la rotondità. Le fece sfilare le mutandine dai piedi, lasciandola nuda in quel magnifico corpo
maturo da quarantenne, con la sua bella figa coperta da un triangolo rovesciato peloso soffice e riccio che tutte le ragazze osservavano come se fosse una antichità avendola loro tutte depilata.
D’istinto Roberta si coprì il pube, non prima però che Lea gettasse un’occhiata e vedesse la sua
magnifica figa tutta pelosa. Quella situazione ci aveva preso, a me eccitava vederla sotto lo sguardo di Lea manipolata da quelle ragazzine che la trasformavano esteticamente facendola diventare come una di loro, era qualcosa di sublime. E lei viveva quella situazione con turbamento, ma anche eccitazione trovandosi in quel mondo lussurioso e all’attenzione di tante mani giovani.
Una ragazza su sollecitazione di Lea, portò un vestitino mini e lo appoggiò su una sedia, Roberta lo vide e chiese per chi fosse?
"Per lei signora!" Rispose Lea.
" Cosa per me?!" Esclamo meravigliata aprendolo e allungando le braccia tese guardandolo:
" Io non metterò mai un vestitino del genere, lo porti pure via?" Affermò indignata.
Lea insistette:" Sono questi i vestiti per la sfilata signora, non li ho scelti io e poi non lo indossa mica solo lei, lo avranno anche le altre ragazze che sfilano!" Ma Roberta pronta come una ragazzina capricciosa rispose subito:
"No!!...Non metterò mai quella roba, così mini, ridicola e trasparente e per di più senza niente
sotto, con un perizoma che è come se non ci fosse! ...Non sono il tipo di donna che fa queste cose ...Mi dispiace signora Lea! " Aggiunse agitata Roberta.
Io ascoltavo e osservavo in silenzio, era da lei e del suo carattere avere quegli atteggiamenti improvvisi e come molte donne cambiare idea repentinamente. Guardai Lea livida in faccia, che sembrava il volto di una cagna di rottweiler e immaginai cosa pensasse di mia moglie “… un brutta stronza…” che le traspariva dagli occhi.
Mentre alcune ragazze che si rapportavano con lei le davano del tu in segno di conoscenza e
amicizia, mia moglie con tutte aveva un atteggiamento distaccato e manteneva le distanze
continuando a dare del lei a chiunque e questo la rendeva antipatica anche senza volerlo, visto che in quell'ambiente si solidarizza molto.
Mentre ascoltavo la loro discussione, pensavo che Rocco con i suoi modi al limite del lecito, in
un modo o nell’altro riusciva a farle fare tutto quello che le chiedeva e mi convinsi che
probabilmente era vero quello che diceva, che lo aveva fatto anche con altre signore.
Lea mi guardò, come a chiedermi di intervenire e questo mi diede l’impressione che sapesse
del mio accordo con Rocco e mi diede enormemente fastidio.
Alla fine grazie anche al mio intervento, mi avvicinai: “Su Roberta !!...Indossa questo vestitino, fai questa sfilata che la finiamo e c’è ne andiamo, ci togliamo da questa gentaglia…. “Le bisbigliai infastidito che Lea sapesse di me e Rocco.
Mia moglie non disse nulla, mi guardò negli occhi e nuda lasciò arrivare una ragazza vicino a lei che le appoggiò la stoffa color oro del perizoma sul sesso.
“Dioo anche color oro come le ballerine porno !?” Esclamò sconcertata.
Ma Lea replicò subito:” È un normale tanga a Y (ypsilon) da spettacolo, è costituito dalla parte anteriore formata da una stoffa a forma di triangolo rovesciato, tenuta sospesa da due cordicelle passanti per due fori alla base del triangolo, che si portano sui fianchi e si annodano con quelle che provengono dal triangolino dietro il sedere…”
E la ragazza non fermandosi, prese il tanga e lo aprì davanti a lei mostrandoglielo, pareva una clessidra di stoffa formata dai due triangoli di stoffa dorata uniti tra loro al vertice rovesciato del triangolo da un lungo nastro a string, uno maggiore e l’altro minore, dove da ogni angolo partivano altri nastri a string. E facendole divaricare un poco le gambe, appoggiò il triangolo maggiore rovesciato sulla vulva, ben aderente nonostante i peli le uscissero fuori da tutte le parti. Passò la string sotto il perineo unita al vertice del triangolo rovesciato minore e posteriore e prendendola dietro con l’altra mano tirò su i due pezzi di stoffa, trovandosi Roberta con i due lembi di tessuto triangolare rovesciati avanti e dietro. E glielo mise bene coprendole la vulva e infilando la string proveniente dal perineo nel solco intergluteo, in mezzo alle sue natiche carnose facendola scomparire tra esse e mostrando poco sopra il solco tra i lombi sacrali il triangolino rovesciato di tessuto minore.
Con sicurezza prese le string laterali ai triangoli e le annodò con una gassa ai fianchi, rendendola molto erotica nel suo corpo maturo, facendole esclamare quando si vide allo specchio:” Mio Diooo!!! Che oscenità che sono!” Piegando il capo in avanti a guardarsi i peli che fuoriuscivano da esso lateralmente negli inguini e sopra il monte di venere, toccandoli con le dita. Sembrava che avesse il culo nudo e davanti una stoffa sbordante di peli.
“Non la vedrà nessuno !!” Esclamò ancora la voce di Lea al suo fianco.
Una volta che lo ebbe messo, il triangolo non riusciva a coprire la peluria nei margini.
“Certo con tutti questi peli...” Esclamò Lea sorridente. “Pensi che qui c'è l'abbiamo tutte
depilata.” La informo.
“I peli sono belli ma…fastidiosi, poco igienici e antiestetici. Pensi che se prende l’abitudine
come noi e come molte altre donne di portarla per un certo periodo depilata, non se li farà
crescere mai più…” E rise.
Era bella Roberta mentre ascoltava, le sue natiche pallide tenere e carnose sembravano nude e quel triangolino dorato, la rendeva veramente oscena.
La ragazza prese il vestitino, che oltre essere corto era di seta quasi trasparente, color bianco, ma oramai l’impazienza di finire tutto in fretta e il sapere di essere mascherata, oltre il mio consenso tacito, la fece soprassedere a tutto.
Quando lo prese per metterlo, notai stupito anch’io che quel vestitino era composto di parti
divisibili a strappo, tenuti tra loro con dei punti di piccole striscioline dello stesso colore di
feltro. Roberta le guardò, e per paura che dicesse qualcosa Lea la precedette dicendole mentendo:
“Sono assemblati così perché sono il prototipo da rappresentanza, appositamente per sfilata, per essere pratici e veloci sia da indossare che da togliere ed eventualmente da correggere le misure e i difetti. Quelli commerciali invece sono cuciti!” Precisò.
Non sapevamo queste cose né io né Roberta, né se fossero vere o no, ma ce ne stemmo a
quello che diceva Lea, visto che anche le altre ragazze aiutandosi tra loro indossavano il vestitino con la stessa fattura e allo stesso modo.
La gonna, si posizionava aperta, era una così detta gonna a fisarmonica con la chiusura laterale, e come un asciugamano si metteva sulla vita in modo che fasciasse il sedere e il pube e si chiudeva sul fianco in alto e in basso, con una striscia di feltro laterale.
Lea le fasciò la vita con il tessuto di seta trasparente, in modo che formasse la gonna, poi sul
fianco lo premette forte, per la sua lunghezza laterale, per far aderire le parti di feltro tra loro, per la chiusura.
Divenne un gonnellino mini, da oltre metà coscia, fino ad arrivarle sotto l’ombelico, lasciandolo scoperto.
Lo stesso fece con la parte superiore. Lea assistita dalle ragazze che si erano già vestite aiutandosi tra loro, prese la parte anteriore e la ragazza quella posteriore e le compressero ai lati sotto le braccia e sulle spalle, per farlo aderire e farlo apparire un top senza maniche dello stesso colore bianco, leggerissimo e quasi trasparente, che pur non volendo mostrava sotto di esso le mammelle gonfie ed eccitate, con i capezzoli turgidi di Roberta.
Era come un poncho chiuso sui fianchi dalle strisce di feltro e lo stesso sulle spalline, non cucite ma unite assieme, quella davanti con quella dietro dal feltro.
Vedendomi osservare stupito, Lea si avvicinò a me dicendomi: “Praticamente sono due pezzi, uno davanti e l’altro dietro, uniti sui lati e sulle spalline, si indossano così anche questi per fare prima a toglierli e metterli e non doverli fare passare dalla testa perdendo tempo e spettinando la modella. Qui ora no, ma si immagini se dovesse cambiarne dieci in una serata tutte insieme! “Esclamò.
La guardai mentre l’aiutavano a indossarlo, era molto pratico e una volta addosso, non si
notava nulla, sembrava cucito, ma sarebbe bastato che qualcuno lo tirasse con forza e si
scollegava separandosi nelle sue parti venendo via tutto.
La seta bianca era piena di brillantini che luccicavano al riflesso della luce ed era bordata di strass risplendente. Era molto sexy, dal gonnellino, si intravvedeva il suo cespuglio scuro di peluria che fuoriusciva dal tanga. Altro che i giochi di luci che diceva Lea, si sarebbe intravvisto tutto eccome.
“Meno male che ha il tanga e l’abitino ed è coperta sul davanti. “Pensai osservandola.
Roberta non disse niente, sentiva quelle mani sul suo corpo che aiutandola a vestire la toccavano e senza volerlo l’accarezzavano e si sentiva inspiegabilmente turbata positivamente da quel toccarla e la capivo dall’espressione e l’imbarazzo del suo viso.
Si risedette e nonostante le sue contrarietà, si fece riordinare i capelli dalla ragazza che si offrì
anche di truccarla e cospargere le parti del corpo nude, braccia e gambe con brillantini.
“Ma non serve il trucco ho la maschera!” Esclamò Roberta seccata che le toccasse il viso.
“Ma la lasci fare!” Dichiarò Lea, riordinando un’altra ragazza:” Così al termine quando andrà via sarà già a posto e poi a lei piace farlo, è il suo lavoro essendo la nostra truccatrice.
” Quella giovane ragazza guardando Roberta sorrise dolcemente disarmandola e restò ferma a
farsi truccare. E visto che inspiegabilmente per quel momento si propose di lasciarsi truccare,
ignara acconsentì a sedersi davanti allo specchio.
Lea a un certo punto si avvicinò alla ragazza dedicata a Roberta dicendole:
" Lascia! Vai pure di là!... Penserò io personalmente alla signora!” Sorridendole tramite il riflesso dello specchio e guardandosi negli occhi. Quella donna, volgare e più grande di lei di parecchi anni le metteva soggezione.
Fumandomi una sigaretta, sentii che le diceva mentre la pettinava e metteva fermagli ai capelli: “Sa il signor Rocco quando ha saputo che aveva accettato è stato felice e desidera che mi dedichi io personalmente con attenzione a lei, alle sue esigenze e alle sue necessità."
“Uh !!...Quale onore!” Mormorò sarcastica Roberta.
Lea sentì, ma restò in silenzio, non le rispose neppure, tanto le era antipatica.
La truccò, in modo molto sensuale e sexy, seppur leggero, lei era brava in questo, da giovane
aveva fatto anche l'estetista e aveva anche una casa di appuntamenti come copertura per la sua prostituzione e quella di altre ragazze e poi oltre che brava e saperci fare le piaceva.
Passo gli occhi con ombretto amaranto e le sopracciglia gliele rimodellò con il correttore. Lo stesso fece sulle labbra, gliele ingrandì con il rossetto rosso fuoco, che si sarebbero viste fuori dalla mezza maschera di ceramica veneziana, poi le mise due lunghi orecchini pendenti.
Dicendo sorridendo:
"Peccato che sarà mascherata signora! ...È bellissima! Mi fa invidia."
Roberta era compiaciuta da quella constatazione, nonostante venisse da Lea:” Grazie!” Le disse:” È gentile a dire questo con tutte le belle ragazze giovani che sono qui.” Aggiunse ancora mia moglie.
“E’ semplicemente la verità signora!” Esclamò facendole un sorriso striminzito tramite lo
specchio.
Effettivamente stava bene era molto bella e luminosa, si piaceva anche lei con quel trucco, non
era volgare, a parte le labbra che sarebbero state mostrate fuori dalla maschera e la ringraziò.
La ragazza di origine francesi si avvicinò dicendo:” È molto bella madame.!”
“Eh…. intanto non si vedrà…ha la maschera! Ed è un peccato...” Ribatté Lea.
Roberta non sapeva e non pensava come pure io, che tutto quello che era accaduto, stava succedendo e sarebbe avvenuto dopo, facesse parte di un piano preciso. Lo scoprimmo solo dopo, quando avvenne.
Su sollecitazione di Lea intanto che la preparava ero uscito a terminare di fumare la sigaretta perché nel camerino non si poteva, ed eccitato e curioso approfittando del mio status di marito-complice, e non visto ritornai nei camerini delle ragazze e mi avvicinai alla porta socchiusa, e le rividi tutte e due e mi fermai a guardare.
Mia moglie era in piedi, ferma, dritta, austera e superba e bellissima nella sua maturità.
Le portarono un paio di scarpe di plastica trasparente con decolté e tacco da 10 cm diverse da
quelle nere che aveva avuto ai piedi da coniglietta e gliele misero. Lei subito traballava,
avevano anche la zeppa e non era abituata con scarpe così alte. Camminò un po' come aveva fatto precedentemente con quelle nere per abituarsi e lo faceva tenendosi e ridendo da sola come una stupida, sculettando...
La guardai, e nonostante tutta la sua contrarietà a quella situazione gli occhi le brillavano, era eccitata anche lei di come l’avevano abbigliata e di quello che stava per fare, la modella, l’indossatrice...ma all’improvviso si sentì dire da una ragazza verso Lea: “La signora è pronta!”
“Bene allora preparatevi tutte e mi raccomando voi due, state attente alla signora, dovete essere sempre al suo fianco e sapete cosa dovete fare!” Dichiarò lanciandole uno sguardo severo a ognuna.
“Si signora!” Risposero quasi all’unisono.
Lea le mise la mezza maschera con le piume attorno sul viso e gliela assestò dicendo:”
“Le sta proprio bene il vestitino, sembra fatto su misura per lei! …Vede? Non si nota niente!”
Esclamò mostrandola allo specchio intero.
“Nessuno saprà chi è lei, stia serena!” E sia Roberta che io c’eravamo tranquillizzati di quella
disponibilità e attenzione.
La sfilata era già iniziata, si sentiva il sottofondo musicale arrivare lieve e il vociare sordo
dei clienti, altre ragazze erano già uscite, pochi minute e sarebbe toccato a Roberta e al suo
gruppo, con le sue due custodi. Era emozionata e lo ero anch’io, quella serata si era trasformata in qualcosa di inaspettato ...ma piacevole per me. Sarebbe stata una serata che avremmo ricordato per tutta la vita.
Il vestito trasparente, lasciava intravedere ai suoi movimenti, il suo corpo flessuoso e attraente. All’improvviso Lea dopo aver sentito qualcuno allo smartphone, penso Rocco, decise che Roberta avrebbe dovuto fare solo un passaggio, una passerella di pochi minuti e rientrare invece dei tre passaggi programmati che dicevano all’inizio, avevano cambiato idea.
“Basta una volta soltanto!” Le disse Lea dopo quella telefonata.
Nel frattempo a suon di musica, tra fischi e vociare entravano e uscivano le ragazze dal palco. Loro erano giovani, ventenni extracomunitarie dell'est, erano allegre e felici di sfilare anche mezze nude le si vedeva dalle facce e dai sorrisi. A seguire uscirono ancora, altre ragazze tra gli applausi.
Lea mi si avvicinò dicendomi:
” Su ora vada in sala a vedersi lo spettacolo su sua moglie con gli altri, tra pochi minuti uscirà anche lei e le altre.”
Veloce tornai in sala tra le luci, il brusio e la musica. Il cuore mi batteva fortissimo per
l’emozione. Vidi Rocco in prima fila seduto sorridente con altri clienti che guardava le ragazze
sfilare e qualcuna ballare e applaudiva, mi vide e mi fece segno nella sedia vuota vicino a lui
che probabilmente mi aveva tenuto. Mi avvicinai e sedetti, non parlammo, scambiammo
soltanto sorrisi di convenzione.
La sala era piena, ma di un pubblico strano, adulto, anziano e viziato. Notai che qualche donna ora c’era, ma erano per lo più signorone cinquantenni e sessantenni ingioiellate e conciate tutte in modo volgare.
Quella attesa mi elettrizzava, non vedevo l'ora di vedere mia moglie sfilare, mai avrei immaginato che si arrivasse a tanto e in un certo modo ero felice, Rocco c’era riuscito dove avevo mancato io.
” Rocco è un grande!” Pensai...
Roberta che faceva una sfilata in un night club, non me lo sarei mai creduto e glielo avrei
ricordato per tutta la vita, tutte le sere che l'avrei chiavata.
Mi eccitava sapere che in abiti trasparenti, seppur con la maschera, tutti quegli uomini attorno a me avrebbero intravvisto le intimità della mia signora e questo mi eccitava da morire, mi faceva battere il cuore fortissimo e mi procurava pulsazioni al cazzo.
“Rocco è un grande!” Pensai ancora in un momento di scellerata contentezza:” Lui ottiene davvero quello che vuole dalle donne. Sa come ottenerlo…”
Quello che aveva fatto finora anche se con l’inganno mi era piaciuto, anche se la sfilata non era
prevista ne concordata per quella sera, ma mi andava bene, ero contento che la facesse, che Roberta trasgredisse di più. Avevo visto che alla fine riusciva sempre a far fare quello che voleva alle donne, con le buone con le cattive. Sapeva come fare e avevo una sorta di ammirazione interiore per lui.
All’improvviso cessò la musica e le ragazze sul palco allontanandosi sparirono dietro i tendoni
tra invii di baci al pubblico mandati con le mani sulle labbra ai loro applausi.
Una ragazza uscì prima di Roberta e fece le presentazioni dei tipi di abbigliamenti che sarebbero passati in quella piccola sfilata hard, tra una nuova musica lenta e luce soffusa con soltanto il palco illuminato. Passarono ancora quattro ragazze, poi fece la presentazione di Roberta e delle sue assistenti o custodi al suo fianco, presentandola stranamente come l'attrazione della serata…:” Sarà per via del tipo di abitino.” Pensai.
Ascoltavo la voce femminile e dolce che la presentava che diceva:” Essendo l’attrazione femminile una signora conosciuta, di buona famiglia, sposata e in abiti succinti, per non essere riconosciuta, per la sua privacy sfilerà con una maschera sul viso.” Aggiungendo:” E per ragioni di riservatezza, la chiamerò con la sola iniziale del suo nome, semplicemente erre ...signora erre, anzi...Lady Erre." E a quelle parole finali tra il brusio della sala iniziò a suonare un sottofondo musicale molto sensuale e le luci sul palco aumentarono di intensità al centro per diminuire sui lati.
La presentazione mi era piaciuta, anche il soprannome, lady Erre e non vedevo l’ora che uscisse anche lei sul palco.
Rocco si voltò e mi guardò, si accorse che ero agitato e mi sorrise, ritornando a guardare sul
palcoscenico. La ragazza che presentava si voltò, segnalando con la mano, l’entrata di mia moglie sulla ribalta, dicendo con la sua voce aggraziata:" Ladies and gentlemen, mesdames et messieurs, signore e signori, una delle più belle gentildonne di Milano e d'intorni …lady R!!!! "
Ci fu uno scroscio di battimano, il cuore mi balzò in gola, stava presentando mia moglie.
Ero emozionato e eccitato, avevo il cazzo duro dentro i pantaloni e iniziavo a sudare un po' per il caldo del locale e un po' per la tensione che vivevo, immaginando quanto ne avrebbe potuta avere mia moglie in quella situazione, molta più di me.
Le ragazze entrando sul palco, presero per mano e accompagnarono Roberta che fidandosi, si
affidava a loro completamente lasciandosi guidare, ondeggiante su quei tacchi alti al centro della pedana, mostrando il suo sedere pieno e dondolante. Dal pubblico ci fu uno fragore di battimani, un applauso forte e lungo. Una musica sensuale cominciò a suonare mentre un riflettore si appuntò di lei.
Una ragazza che danzava cominciò a muoversi sinuosamente attorno a mia moglie, che sembrava completamente disorientata tra le luci e il pubblico.
A suon di musica, tenuta per mano e accompagnata da loro fece la passerella, girando intorno a quel palco, per mostrala a tutti quelli che dai primi tavoli, allungandosi vedevano le cosce e
oltre. Contrariata sfilava in quei pochi metri davanti a una trentina di persone, mostrando il vestito trasparente che lasciava intravvedere le sue nudità di sotto e che lei eccitata era consapevole che si intravedessero e di mostrarle.
Ero orgoglioso di lei. Avrei voluto gridare a tutti quanti in quella sala: “E’ mia ...è mia moglieee!!! “Ma non lo feci. Un faretto si puntò fisso su di lei, un fascio di luce più intenso colpì l’abitino, evidenziando di colpo la trasparenza della seta, facendo esaltare un effetto nudo sul corpo. Sembrava nuda davvero. Lei non poteva vedersi sotto quei faretti, ma si notavano gli inguini e il sesso peloso uscire dal perizoma dorato, e sopra due mammelle piene e gonfie con i capezzoli duri ... turgidi e dritti, che mostravano che anche mia moglie era eccitata da quella passerella sexy.
Anche io ero eccitato, lei non si rendeva conto da lassù, ma Rocco con il gioco delle luci sul suo corpo la stava esibendo quasi nuda a decine di uomini.
Immaginai che quello fosse il sotterfugio per quella stranezza di vestito, oltre che trasparente e a pezzi, era composto in modo che con le luci aumentasse nella sua trasparenza lasciando l’effetto nudo.
“Hai capito ...il Rocco!!” Mi dissi:” Praticamente è come se la facesse sfilare nuda. Con quel trucchetto, e lei ignara la mostra a tutti senza saperlo… “E tutto sommato l’accettavo questo
espediente, eccitava anche a me mostrarla quasi nuda e ora quasi c’era.
Fecero ancora un giro circolare e tornarono al centro con quelle ragazze sempre al suo fianco, ci furono applausi e fischi di gioia e allegria.
Roberta era imbarazzata, ma da sotto quella maschera i suoi occhi brillavano trasparendo di
eccitazione, come i suoi capezzoli e probabilmente il suo sesso che senz’altro era umido di umori.
Rocco appoggiando la sua mano al mio avambraccio mi si avvicinò bisbigliandomi all'orecchio:” Scommetto che se gli metti un dito nella figa a tua moglie c'è la tutta fradicia!” Sorrisi felicitato da quella sua battuta e annuii, anch’io pensavo la stesa cosa.
A un certo punto, dal pubblico alcuni clienti probabilmente in accordo con Rocco, come in un
rituale già visto in quella sala, si alzarono e avvicinarono al palco e al ritmo del battimano si misero a gridare forte:" Nuda!!...Nuda!!...Nuda!!...Nuda...!!" Talmente forte che coprivano la musica attirando l’attenzione di tutti, anche di chi era appartato e non era in sala, personale compreso.
Vidi anche Rocco gridare assieme agli altri, battendo le mani.
Ero eccitato anch’io da quella scena e dalla sua carica erotica collettiva, sudato, mi batteva il
cuore fortissimo in gola. Era una sensazione indescrivibile, mai provata. Tutti quegli uomini,
volevano vedere mia moglie nuda… e lo gridavano forte.
Il mio cazzo eretto e duro, pulsava forte imprigionato dagli slip. Sentivo dentro i pantaloni il
pene che si muoveva duro, avevo una erezione energica, violenta a quel battimano e a quella richiesta e come preso da un improvviso raptus perverso, inconsapevolmente come un automa anch'io assieme a loro, a Rocco e gli altri mi misi a battere le mani a tempo, gridando forte con gli altri:” Nuda!... Nuda! ...Nuda!... insieme a loro. Certo che non sarebbe mai avvenuto nella realtà pensando che fosse soltanto un desiderio fantasioso urlato insieme a molti uomini come quando allo stadio si tifa per qualcuno.
Da come muoveva gli occhi dentro la maschera, capii che Roberta era imbarazzata, e intimorita da quella richiesta collettiva e urlata, si voltò dando le spalle a quel pubblico che l'aveva spaventata, voleva fuggire, non si aspettava una pretesa del genere, né una reazione né una scena simile.
Ma prima che potesse farlo, fuggire, a un cenno di Lea dietro la tenda dell'entrata sul palco, le due sue giovani custodi, quelle ragazze che avrebbero dovuto aiutarla, che potevano essere le sue figlie, la presero per i polsi. E ruotando correndo in modo circolare, cambiando posizione la fecero rigirare verso la sala e il pubblico e all'improvviso con i colpi decisi delle mani libere sull’abitino, tirando forte fecero staccare il feltro. In un attimo gli strapparono la stoffa d'addosso togliendola, lasciandola improvvisamente completamente nuda, solo con il perizoma dorato davanti a quegli uomini.
Roberta era sorpresa e incredula di quello che accadeva, cercava di divincolarsi di togliere i polsi dalle loro mani e fuggire:
” Lasciatemi, ma che fate? ...Siete impazzite??... Vi denuncio!!...” La sentii gridare tra il frastuono di quegli uomini, ma le ragazze erano forti e giovani e la tenevano ferma al centro della pedana nuda, tirandole ognuna un braccio per parte, posizionandola in piedi a braccia tese e aperte, mostrandola nuda a quel pubblico.
Ci fu un boato di applausi, tutti si alzarono in piedi ad applaudire anche le donne e distinto e
incredulo preso dall’esaltazione collettiva anch’io mi alzai ad applaudire. Ero eccitato, perversamente eccitato da quello che stava succedendo, ero passivo e anche se loro non la potevano vedere in viso, riconoscerla, quella scena mi eccitava moltissimo perché io sapevo che quella donna era mia moglie. Era un bellissimo finale, il sogno della mia vita sessuale, mostrarla nuda a degli uomini.
Ma non finì così come nei miei desideri, la realtà purtroppo è sempre diversa dai sogni… e dalle fantasie. Roberta era come pietrifica, rigida, forzata e incredula di essere preda degli sguardi di quegli uomini, con le luci sul corpo, sul suo seno nudo e i capezzoli eretti, che facevano brillare la sua pelle pallida riflettendo la luce dei brillantini e lo scintillio delle gocce del suo sudore che la percorrevano.
“Nuda!... Nuda!... Nuda!... Gridava quel pubblico depravato e le ragazze che la tenevano per i polsi probabilmente ben istruite e guardando Rocco in sala a un suo cenno del capo, portarono ognuno la mano sul fianco, sulla gassa laterale del tanga di mia moglie, ognuna corrispondente il proprio lato, ne presero il capo e a un rollio di tamburo programmato, tra il silenzio, mentre Roberta tra il vociare urlava un flebile nooo!! Tirarono il capo della stringa
sciogliendo i nodi simultaneamente e facendo cadere ai piedi quei triangolini dorati,
lasciandola completamente nuda, mostrando a quegli sguardi depravati tutta la sua figa pelosa.
Mi pareva impossibile, inconcepibile vedere mia moglie nuda su quel palco davanti a quegli
uomini bavosi, urlanti, erano tutti assurdi e stupefacenti allo stesso tempo, d’istinto mi alzai in piedi per fare qualcosa, per reagire, ma rimasi disorientato e sconcertato, quasi intontito per quello che era successo e vedevo. Non riuscivo neanche a pensare.
L’unica cosa che riuscii a fare fu quella di osservare quel dannato palco per vedere ciò che sarebbe successo ancora, ma da dietro fui redarguito: “Si abbassi !!...Vogliamo vedere anche noi la figa della signora !!” Esclamarono.
Ero incredulo di quello che stava succedendo, mi eccitava, ma ne avevo paura… Guardai Rocco che mi sorrise facendomi un cenno affermativo con il capo … “Come dire va tutto bene, hai visto!” Non sapevo che fare.
In un sussulto di pudore ed imbarazzo, mia moglie si coprì il seno, mentre il pubblico fischiava
eccitato e cominciò ad applaudire e a gridare frasi sconce. Le luce dei faretti si concentrarono su di lei sempre tenuta per i polsi dalle ragazze, mentre un’altra di loro, da dietro mettendo un piede tra i suoi, le teneva le gambe leggermente divaricate. Dai primi tavolini si vedeva bene la figa pelosa e curata da signora per bene, che lasciava intravedere sotto la potenza della luce tra i peli arruffati, la sua fessura matura leggermente dischiusa al centro, brillare perché umida dalla casuale eccitazione e piacere involontario che provava.
Si vedevano i lampi dei flash degli smartphone che scattavano foto. Mi guardai intorno e vidi che erano sempre le stesse persone a fotografare e qualcuna del personale.
“Guardate!” Esclamò quella giovane ragazza che prima l’aveva presentata in un italiano extracomunitario rivolta verso il pubblico: “Guardate che bella figa pelosa, curata, soffice e ben fatta ha la signora. Solo per voi, clienti del Macumba…Solo qui potere osservare le più belle fighe delle signore di Milanesi e dintorni. “E ci fu un applauso mentre continuava:” Osservate che triangolo bruno ...pieno di lussuria e desiderio, sembra un prato dove volersi sdraiare sopra!” Continuando ancora:” Osservate che meravigliosa figa casalinga, da impiegata, come se ne vedono poche, da mamma... da signora per bene e moglie fedele… Di quelle che girano per la città sempre coperte dagli slip e dagli abiti e per la prima volta viene mostrata al pubblico, ad estranei, a sguardi di desiderio e libidine che non sono quelli del marito!” Poi alzando la mano continuò:
“E questo seno?... Lo stesso !!...Ammirate queste mammelle gonfie...non di latte al loro interno ma di eccitazione e piacere a essere mostrate al pubblico agli uomini e donne soltanto del Macumba. Mammelle materne e sensuali allo stesso tempo.” Aggiunse mettendo la
sua manina sotto, facendole sobbalzare come a pesarle.
” Si signori! ...Eccitazione di essere nuda davanti a voi, di sentirsi osservata, scrutata,
desiderata, lei, che è sempre stata ammirata solo da un uomo... il marito!” Esclamò facendo partire uno scroscio di applausi.
Quella descrizione era qualcosa di tremendamente perverso ed erotico, sembrava di essere a un mercato arabo delle schiave, dove si vendono le donne bianche e quelle descrizioni servivano a fare alzare il prezzo della tensione in sala.
Rocco ogni tanto sorridendo mi gettava occhiate di soddisfazione e io passivo e incredulo con il cuore che mi batteva osservavo e ascoltavo.
Da come si muoveva e rispondeva il suo corpo, capii che suo malgrado mia moglie si sentiva anche lei eccitata ad essere lì, piena di attenzioni come una vera attrazione, una prima donna. E continuò a descriverla: “E i capezzoli? Belli grandi e rosa, viene voglia di leccarli, baciarli, succhiarli e allattarsi!” Disse ridendo:” Ci potete appendere la giacca tanto sono turgidi!” Esclamò sfregandoli con le dita, facendo compiere una smorfia di piacere e fastidio al viso di Roberta e un altro applauso in sala.
Mia moglie si sentiva sprofondare dalla vergogna e dall’umiliazione, sembrava davvero che la
vendessero a un mercato di schiave, ma era piena di eccitazione dietro la maschera, unico
baluardo della sua riservatezza. Vedevo dalle fessure gli occhi roteare e cercare attorno un
qualcosa, un aiuto e probabilmente cercava me. Avrei dovuto saltare fuori da quella gente,
salire sul palco fermare tutto e proteggerla. Oppure prendere Rocco al mio fianco e dire:” Ora
basta bastardo e prenderlo a pugni!!” Ma invece ero preda dell’eccitazione anch’io e come quegli uomini che urlavano e ne godevo che fosse mostrata e a osservarla.
Poi la ragazza proseguì:
“Da quant'è che non vedete più una bella figa pelosa come questa? Una figa amatoriale, casalinga, pelosa! Ammiratela! ...È invitante e bruna!” Proseguendo a decantarla mentre le luci dei faretti illuminavano solo lei, il suo corpo sudato e brillante ai riflessi.
” Potrebbe essere una delle vostre mogli che lasciate a casa con i figli a guardare la televisione!” Gridò, facendo sortire un lungo applauso, mentre Roberta era nuda, su quelle scarpe trasparenti con tacco alto ......Dio!!... Che bella che era, eccitante, desiderabile ...piacente!
Ero fiero e orgoglioso che fosse mia moglie. Avrei voluto alzarmi e gridarlo a tutti:” È mia! È la mia donna, mia moglie e io la chiavo io… la chiavo solo io…” E se avessi potuto lo avrei fatto.
Roberta era frastornata, sotto le luci, sentiva gli applausi, ma soprattutto, le volgarità che quegli uomini le proferivano, lascivi ed eccitati. Il più educato era:" Bella fica!!... Girati, facci vedere anche il culo!!" Urlavano. " Fatti toccare la figa! Vieni qua!!" Allungando il braccio sul palco e cercando di toccarla.
Non capivo se sudasse o piangesse, sotto la maschera, il trucco probabilmente le si era sciolto e ora colava fuori dai margini e sulle parti inferiori scoperte del viso come lacrime scure di rimmel. Si girò cercando di divincolarsi per fuggire e rientrare dietro, dicendo:" Lasciatemi!!... Ma siete pazze!!?? Cosa mi fate fare?!... Come vi permette, di trattarmi e umiliarmi così??"
Ma una di quelle ragazze, la rumena, la più perfida, quella che la descriveva, tenendola ferma per il polso e mettendogli una mano vicino al viso le disse nel suo modo di parlare: " Se ti muovi signora …ti tolgo la maschera!"
Roberta si fermò, paralizzata, era terrorizzata:" Non dirà sul serio?" Mormorò sconvolta con
voce bassa.
" Oh sì signora che dico sul serio !!... Vuoi vedere? E fece il gesto di toglierla spostandola un poco verso l’alto.
"No! ...No!” Ribatté Roberta ubbidendo.
“E allora faccia quello che le dico e non crei problemi, facciamo una altro giro, un’altra passerella con te nuda e mostrati bene!” Le ordinò.
“Come un altro giro!!” Borbottò mia moglie e lo capii dal labiale tra voci, i fischi e la musica.
E la ragazza rumena tirandola per la mano dandole del tu la esortò:” Vieni!!”
Con la minaccia di toglierle la maschera davanti a quel pubblico, le fece rifare la passerella più volte, ruotare su sé stessa, mostrare il sedere piegandosi in avanti e dondolandolo tra le urla e lo stesso con il seno, a mostrarsi a quei depravati davanti e di dietro, facendo aumentare il desiderio e le frasi oscene su di lei. Quella odiosa ragazzina oltre farla piegare con schiena alla platea e chinarsi in avanti mostrando il suo bel sedere a quel pubblico perverso, le dava anche schiaffi sopra, ripetendo:” Visto che bello! Ondula tutto…” Lo stesso per le mammelle, mentre quella clientela viziosa gridava lascive frasi indecenti verso lei, il suo sedere:" Meraviglioso!!" " Te lo farei li sul palco il culo!" E un altro:” Io mi farei scorreggiare tutto dal tuo culo fantastico…”
" Si vede sia la fica che il culo…" Diceva qualcuno, e altri mentre ridevano gridavano:
"Ti inculerei con passione!!"
Mentre la giovane rumena continuava a batterglielo con la mano libera sculacciandola su una natica e incitando i clienti ad esprimersi su lei …: “Vi piace??!” Ripeteva.
Vi fu un boato di:” Siii!!!” A quella sua esclamazione.
Persino Rocco al mio fianco sembrava stupito della reazione e partecipazione di quel pubblico
depravato. “Una bella troia come questa non si vedeva da parecchio tempo!” Fu il commento di un signore alla mia destra. Rimasi scioccato e confuso da quelle definizioni.
Come se fosse una vera esibizionista, contro la sua volontà, suo malgrado si stava mostrando al pubblico, un pubblico di periferia, scomposto, urlante, volgare, lascivo, libidinoso e perverso.
Rocco al tavolino con me in prima fila rideva divertito e io anche, come uno stupido incosciente ero eccitato, preso da quella scena di mia moglie nuda mostrata a tutti, mentre lei era vittima di quelle due ragazzine diaboliche e del mio accordo con Rocco.
Vidi mia moglie che veniva fatta camminare, senza più opporre alcuna resistenza, su e giù per il piccolo palco, completamente nuda, con le scarpe col tacco, ruotare su sé stessa e offerta alla vista ed ai commenti più sconci di numerosi sconosciuti.
Un misto di gelosia ed eccitazione mi attanagliò la gola.
Mia moglie veniva esibita, il suo corpo tonico e la sua pelle bianca era sotto dei riflettori, ed io ero impotente.
All’improvviso vidi Lea con la testa fori dal tendone, allargarlo e fare entrare altre due ragazze
che girarono attorno a mia moglie mettendola con il viso e il sesso verso la platea e una di esse
battendo fra le cosce al loro interno gli fecero allargare le gambe. Lei esitò impaurita e contrariata e per risposta sentì la mano dell’altro muoverle la maschera: “No!! No!!...La prego, non me la tolga, se mi fotografano è … " Non terminò la frase che allargò. le gambe.
Capii che quelle giovani ragazze, si stavano vendicando della sua altezzosità. nei loro confronti, in una sorta di rivincita.
"Mostrala bene al pubblico la figa allora, dai!!...Accarezzatela da sola come facciamo noi negli
spettacoli!! “La esortò.
“Mah…!!” Mormorò Roberta mentre i flash degli smartphone la fotografavano: “Così!! Sopra i peli ...Guarda come si fa!!"... Le disse la ragazza passandole la mano lei sopra la figa a mostrarle come muovere le dita, e nel sfregarsela con il medio pur non volendo, provava piacere.
Era tutto eccitante e tremendamente assurdo, sudavo. Presi il bicchiere sul tavolo e bevvi, due
sorsate veloci di liquore, mentre quella ragazza sul palco continuava a dirle: "Allarga bene i peli e la fessura con le dita, falla vedere bene... dentro la tua figa da signora!! ...Se no lo faccio io!!" Disse ridendo.
Si capiva che erano giovani dedite al vizio e probabilmente alla prostituzione, e Roberta
impaurita ed eccitata, esitante e impacciata lo fece, si accarezzo tra i peli con le dita e quando
tolse la mano, i suoi polpastrelli erano umidi del suo stesso piacere.
Si vergognava e provava piacere assieme in quella condizione, godeva a quello stato di lussuria, ad essere vista nuda da decine e decine di uomini e donne libidinose che desideravano il suo corpo e bramavano le sue carni ad averla sessualmente, a possederla. Aveva il corpo tutto sudato e brillante al riflesso delle luci. Vedeva flash in continuazione che l'accecavano.
“Meno male che ha la maschera!” Pensai io iniziando a preoccuparmi di tutte quelle fotografie.
Era bella ed eccitante, tutti eravamo eccitati in quella sala, anche lei per induzione, condizione e sopraffazione. Tutti la volevano e la desideravano e anch’io pur essendo mia moglie.
All’improvviso la ragazza le tirò su la mano come se fosse una star, una vincitrice, mostrandola al pubblico, esclamando:" Lady Erre ...la nostra signora ...gooodeeee!!...Sta godendo delle vostre attenzioni e complimenti ...” Aggiungendo:” Ha la figa e le dita tutte bagnate di piacere!".
A quelle parole, il pubblico si mise a urlare, gridare, voleva che Roberta si toccasse e si
masturbasse davanti a loro. Per un attimo ebbi paura che glielo facessero fare davvero e notai anche gli occhi di Roberta dentro la maschera terrorizzati da questa possibilità.
Ma Lea con la testa fuori dal tendone guardando Rocco, notò che questo le fece segno di no con il capo e non proseguì. Le ragazze facevano riferimento a lei e lei a Rocco.
Le fecero fare un piccolo spettacolo di esibizione, suggerendole come muoversi, dove e quando toccarsi il seno, i capezzoli e il sesso. E tutto rivolto verso quella platea vociferante, accaldata, sbavante e anche disgustosa.
Poi tra le parole urlate del pubblico di "Ancoraaaa! ..Ancoraaaa!!" .... Le ragazze salutarono facendo un inchino, si girarono e portandola con loro, l’accompagnarono verso il retro.
Io tra la confusione e la ressa mi voltai e non vidi più Rocco seduto al tavolino vicino a me, mi
guardai attorno nella confusione e anch'io feci il giro per andare subito a incontrare mia moglie nel camerino. Feci quasi una corsa, quando fui davanti alla porta, una ragazza mi fermò, ma con uno spintone la scostai ed entrai all’interno, mentre Roberta stava arrivando nel piccolo corridoio che dal palco portava al camerino, come una diva, nuda, contornata da tutte quelle ragazze mezze nude o nude come lei.
C'erano persone in attesa e c'erano alcune ragazze, anche Rocco era arrivato con un altro signore che non conoscevo. Mentre rientravano si sentiva tra il sottofondo musicale ancora delle urla di: “Bis!!...Bis…!!"
Pensai, fosse qualche vecchio bavoso, che voleva ancora gioire della vista delle intimità della mia consorte. Ma ero deciso, l’avrei portata via, tutto era finito...anche il nostro accordo e glielo avrei detto a Rocco.
Roberta aveva riscosso un successo inaspettato e questo era motivo di orgoglio ma anche di timore per me, perché anche Rocco se ne era reso conto. Come entrarono nel retro, con le ragazze del palco che erano al suo fianco, Lea leggermente dietro lei, con una velocità fulminea e inaspettata le tolse la maschera dal viso e si videro immediatamente dei flash arrivarle addosso dalle ragazze presenti con i loro smartphone e da quell'uomo vicino a Rocco con una piccola macchina fotografica digitale.
Flash in continuazione, la stavano fotografando nuda, con quelle ragazze che erano con lei sul
palco, e quelle foto comparate a quelle fatte fuori nuda e mentre si toccava, mostravano
benissimo che era lei, la signora Erre e Roberta erano la stessa persona.
Per proteggersi dai click e dai lampi cercò di portare il braccio sul viso per nascondersi, ma Lea glielo impedì, tenendoglielo giù basso, lasciandola fotografare dalle altre ragazze anche sul viso, nuda con la coppia di ballerine che era sul palco con lei.
Oramai decine di foto l'avevano ritratta nuda su quei tacchi, con il viso coperto dalla maschera e scoperto, come una vera Streep tese; e se comparate con quelle fatte in sala mentre si esibiva, si capiva subito che lei la protagonista di quello spettacolo osceno, indecente e scandaloso erano la stessa persona.
Dentro il camerino corse nel suo angolo e si coprì le nudità. Su mia richiesta uscirono tutti,
anche Lea e restai solo io. Si sentiva ancora dalla sala il sottofondo della musica e delle urla che la richiamavano "Lady Erre!!!...Vieniiii!!!...Tornaaaa!! ...Bisss!!"
Ero eccitato ...mi era piaciuto vedere mia moglie nuda mostrata ad altri uomini e anche che questi la desideravano, la volevano inveendo contro di lei parole sconce, volgari, come:
"Troia!!...Puttana!!...Vieni qui !!…Fatti chiavare! ...Ti pago se vuoi!! “
Avevo il cazzo duro dentro i pantaloni, ma non potevo certo dirglielo o farglielo capire...che mi
era piaciuto e mi piaceva quella situazione.
Si pulì il viso sudato e sfatto dal trucco con dei fazzolettini, aveva gli occhi lucidi e arrossati,
era sconvolta, probabilmente aveva pianto. Cercando come una forsennata, non trovava più il reggiseno e neanche gli slip nella borsetta, qualcuna gliel’aveva presi, appallottolati e messi nell’angolo del ripiano del trucco ...e sapeva anche chi…Lea!!! Probabilmente per farle annusare a Rocco.
Così, senza mutandine e reggiseno si rivestì in fretta.
Abbracciandosi a me, mi disse di portarla via, non voleva vedere nessuno, era arrabbiatissima.
“Portami via ti prego!” Era terrorizzata dall’accaduto.
Una ragazza venne e ci informo che Rocco e Lea dopo che Roberta si fosse rinfrescata e
cambiata, ci aspettavano a un tavolino per bere insieme.
“No! Non voglio!! “Gridò Roberta scuotendo la testa quasi tremante. Capii che era il momento di fermarsi anche se l’eccitazione era stata tanta, oramai era tutto finito, avremmo chiuso tutto con lui almeno da parte mia.
Risposi che saremmo andati e invece passando dal retro e fuggendo come due ladri,
intravedemmo Rocco con Lea seduti al tavolino che ci aspettavano.
Mentre la stringevo e la sentivo tremare, pensavo un attimo a lei, che era nuda sotto il vestito,
come una vera puttana ….
Salimmo in macchina e tornammo a casa, nel viaggio imprecava contro Lea.” Quella maledetta
stronza e puttana!! …” Inveiva: “Mi ha ingannata! È stata lei assieme a quella bestia di Rocco l'artefice di tutto questo trucco, per portami sul palco. Mi sono fidata e lei mi ha umiliata, esibita nuda a quegli uomini volgari e schifosi…Che vergogna!!”
Poi si rivolse a me con tenerezza dicendomi: “Ma le foto Carlo!? Ora hanno altre foto peggio delle prime, di quelle che ci hanno ridate. Diooo!!!! Cosa faranno di quelle foto??... Sono nuda su un palco con delle ballerine, se le vedono in giro , sono rovinata sarebbe uno scandalo! ''
" Non ti preoccupare!!" Le risposi abbracciandola mentre guidavo con lei che appoggiava il capo sulla mia spalla." Non succederà niente !!...Che vuoi che facciano??...Vedrai, domani parlerò con Rocco sarà tutto diverso, troveremo una soluzione." Aggiungendo dopo una breve pausa:" C'è le faremo dare! ...Gli offrirò dei soldi."
Mi Guardò con dolcezza e fiducia, non sapendo che ero io l'artefice di tutto quello che le era successo. Si stringeva di nuovo a me e io la proteggevo, era una sensazione bellissima unica d’amore e tenerezza ... forse avevo raggiunto quello che speravo accadesse ...ma ora basta, era tutto finito ... Ero stato uno stupido ad aver accettato quel gioco. Avremmo continuato a vivere come prima, non sapendo che quello che era successo, era solo un inizio e non una fine per Roberta e dentro di me pensavo: “Diceva che le avrebbe fatto fare tre cose, la coniglietta, la sfilata e la puttana, che avrebbe portata a battere … le prime due con l’inganno c’è riuscito, ma la terza no...non ci riuscirà mai… è impossibile, ma per un attimo sentii un brivido sulla schiena.
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