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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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IL DONATORE DI SPERMA

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PAGINA VIETATA AI MINORI DI 18 ANNI.

Cap. 8 INTERVISTA AL DONATORE           (Inedito)

 

Note:

“Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno da cui si è appena ricevuto un dono.”
(Jean de La Bruyère)

 

 

 

INTERVISTA

Avevamo iniziato a cercare il donatore.

Dovevamo stare attenti, sapevamo che molti erano lì solo per avere rapporti sessuali, far soldi e speculare sui problemi altrui.

Dopo aver accettato finalmente di farsi fecondare tramite inseminazione naturale diretta e privata, praticamente con un rapporto sessuale ed eiaculazione in vagina e aver effettuato la sera precedente la visita al sito della cicogna sul logo con pancione e fiocco verde, ne guardammo altri, ma lei lo faceva con distacco, quasi assente, quasi sempre delegando a me la ricerca per poi doverla chiamare per venire a visionare cosa avevo trovato e mostraglielo.

Era come che si … avesse accettato di farsi fecondare con quel metodo ma solo per accontentarmi, e comportandosi così in quel modo distaccato e assente, allontanandosi dalla ricerca, era come se si estraniasse e non si sentisse interessata e coinvolta.

Capivo la sua reazione sul piano morale e psicologico, che non era facile accettarlo per lei essendo cresciuta sempre con determinati principi e valori etici; senz’altro aveva problemi morali più di me, ma il fine era solo la procreazione e quei giorni tra tira e molla venire e non venire a visionare, mi spazientiva.

 

Quella sera la invitai ancora su internet, lei non era propensa a venire e partecipare alla ricerca, altre volte aveva trovato la scusa che c’era un bel film alla televisione che non voleva perdere, ma quella sera disse che aveva sonno e avrebbe preferito che l’avessi fatta io da solo, era imbarazzata a disagio e si vedeva in faccia, praticamente doveva cercare un maschio che le piacesse per inseminarla e in questo suo pudore e vergogna nel farlo la capivo. Ma doveva essere coinvolta e quella sera dopo cena e aver riordinato la tavola e lavato i piatti si voltò guardandomi:

” Fai tu!... Io vado a letto!” Mi disse distratta.

“Ma sono cose che interessano anche a te. Sei tu che dovrai… ricevere…” Dissi imbronciato senza pronunciare il finale.

“Ma non mi va di cercare lo sai! Fai tu! … Mi fido di te dai!... Io vado a letto.” Ripeté.

La sua assenza faceva perdere tutta la magia e l’enfasi alla ricerca, volevo che ci fosse anche lei, che partecipasse, che ne fosse coinvolta in quella fase preliminare.

“No!... No!... O resti qui anche tu o niente! “Esclamai seccato.”

 La volevo partecipe, non mi piaceva fare tutto da solo, perdevo quella suspence e quella sensazione di vederla turbata che mi piaceva e turbava anche me, e poi poteva succedere che alla fine dopo che trovavo qualcuno e sottoponevo al suo giudizio dicesse:

” No…non va bene!”  La conoscevo.

A quelle mie parole alla mia richiesta di essere con me rispose: “Va bene!” Con un sorriso smorto e una espressione evasiva di chi fa qualcosa controvoglia.

Si sedette vicino a me e iniziammo a navigare, conoscevo mia moglie, lei non è che non volesse essere fecondata e avere un figlio, tutt’altro, era il suo sogno, ma era il metodo che non approvava. Comunque riprendemmo a ricercare a un certo punto esclamò:

“Vai su quel sito dell’altra volta con la cicogna…” Mormorò.

 

Entrammo in quel sito che eravamo già stati le volte precedenti, quello con la ragazza con il pancione e il fiocco sopra come un pacco dono e visto il suo interesse che per la terza volta lo visionavamo, d’accordo con lei scrissi una email all’indirizzo che compariva.

“Buonasera! Siamo una giovane coppia di sposi in cerca di un donatore di sperma, vorremo corrispondere con lei ed approfondire. Se interessato ci contatti!” Scrissi e inviai.

“Vedrai che non risponderà!”

Dichiarò Laura convinta che lui non rispondesse, con un sorriso divertito e lo sguardo dubbioso, come se pensasse anche che io non sarei mai andato fino in fondo completamente conoscendo la mia gelosia.

” Bisogna vedere se il sito è vero.” Aggiunse divertendosi a mettere delle difficoltà, rispondendo io con un mio sguardo interessato e serio contemporaneamente.

 

Dopo mezz’oretta, mentre stavamo navigando in altri siti, comparve sulla banda inferiore del monitor l'icona spia che segnalava l’arrivo di una email. Cliccai sopra e si aprì ed era una mail di risposta del donatore che diceva:
“Grazie per avermi contattato. Domani sera ore 21.00 su Skype il mio indirizzo e lo stesso della mail e il Nick name è < Dare felicità.> “. E non c’era scritto nient’altro.

Restammo sorpresi, ci aspettavamo che iniziasse subito un discorso come facevano gli altri, e invece….

Avevamo il programma di Skype sul nostro pc e la sera dopo alle 21.00, dopo averlo messo tra i miei contatti lo chiamai. Laura venne a sedersi senza che io la chiamassi, era curiosa e sembrava interessata. Si sedette affianco a me, lui era già connesso e con Laura di fianco scrissi:

“Buonasera!” E poco dopo rispose:
“Buonasera!” Con una grande emoticon che sorrideva.

E senza tanti preamboli digitai:

“Siamo una coppia, sposata da poco che non riesce ad avere figli, io sono sterile e con mia moglie cerchiamo un donatore di sperma.”

“Bene lo avete trovato!” Rispose con un’altra emoticon ridente affianco.

“Quanti anni avete? “Scrisse.

“Io 27 anni, mia moglie quasi 26.” 

Subito lui digitò:

“Se siete d’accordo per la privacy di entrambi, mia e vostra, niente webcam, io non la uso e capirete di seguito il motivo.”

“Va bene!” Risposi: “Anche a noi non piace la cam e non vogliamo essere visti a volto scoperto. “Scrissi.

Subito rispose: “Io mi chiamo Andrea. Ho 40 anni e sono impiegato, sposato da molti anni con due figli, maschio e femmina. Vivo in un paese turistico sul mare della Toscana ma sono meridionale, e tramite internet sono in contatto con varie coppie a cui alla moglie dono lo sperma …”

Mi voltai verso mia moglie e dissi:” Ha 40 anni però...!” Come se fosse un criterio negativo.

Lei alzò le spalle in segno di indifferenza:” Vediamo che tipo è, non dobbiamo mica sceglierlo ora!” Rispose, mentre lui continuava a scrivere proseguendo la sua presentazione:

“... le coppie mi raggiungono qui, passano un periodo di vacanza e ritornano a casa con lei incinta. “Ci fu una pausa con una emoticon sorridente e digitò ancora: “Aiuto le donne che vogliono diventare mamme regalando il mio sperma fecondo. “Precisò, senza che io gli domandassi nulla.

Sembrava una persona tranquilla e posata e un po' mi stupii che a scriverci fosse un uomo maturo, adulto per noi, che dimostrava intelligenza e formulava e rispondeva con una ottima proprietà dell’italiano, apparendo gentile e discreto. E tutto questo ce lo fece apprezzare.

 

E subito scrisse:” E a voi cosa vi ha portato a cercare un donatore di sperma?”

“Abbiamo scartato le varie opzioni possibili della fecondazione assistita e abbiamo provato ad approfondire questa, ma non siamo ancora decisi completamente. “Digitai.

 

Notai che chattando non discuteva e non spingeva per il metodo naturale diretto, cioè il rapporto sessuale, ma credo desse per scontato che chi lo contattasse cercasse quello… visto che l’aveva messo sull’annuncio. Virtualmente sembrava serio e affidabile.

Avevo un pregiudizio lo ammetto, il timore della donazione vissuto da mia moglie come un rapporto sessuale, ma pensavo fosse lo stesso con cui dovevano fare i conti tante coppie che come noi e prima di noi cercavano un donatore per un metodo diretto.

Uno scoglio mentale non facile da superare, soprattutto per mia moglie Laura, che avrebbe dovuto lasciarsi possedere da un altro uomo e questo pensiero come dicevo in alcuni momenti mi turbava piacevolmente in altri mi dava una condizione di malessere e avvolte angoscia.

Sapevo che dovevo stare attento, quell’ambiente era terra di nessuno dove non era difficile imbattersi in qualche furbone desideroso di abbassare i pantaloni e lo slip al solo scopo di chiavare la moglie dello sventurato marito di turno, ne avevo avuto conferma nei giorni precedenti, navigando, leggendo nei forum e chattando con taluni, ricevendone risposte in tal senso.

 

Comunque gli spiegai la mia situazione e le nostre intenzioni e gli chiesi notizie di quello che faceva, scrivendogli:

” Vorrei farti alcune domande che esulano un po' dal contesto, per capire perché un uomo scelga di diventare donatore di sperma al di là dei canali legali. “

“Chiedi pure!” Digitò accettando. E domandai sempre con mia moglie al mio fianco che mi bisbigliò quasi temesse che lui potesse sentire:” Chiedigli da quanto tempo lo fa!”

“Da quanto tempo doni lo sperma?” Domandai curioso. E subito rispose:

“Da oltre dieci anni. Ho iniziato a 30 anni con una amica di mia moglie che non poteva essere fecondata e avere figli per via del marito che era sterile e volevano andare all’estero per tentare la fecondazione assistita visto che allora la legislazione italiana la famosa legge del 2004 non permetteva la fecondazione artificiale eterologa nel nostro paese.

“Cioè?” Chiesi

“Cioè i paradossi della legge italiana, che la poteva fecondarla solo il marito tramite PMA e non un estraneo o un amico.... Solo la fecondazione artificiale omologa era concessa. Ma se lui era sterile… che fecondazione omologa poteva fare?!” E mise una emoticon ridente e proseguì:

 “Tentarono, ma senza risultati purtroppo. Costi alti e burocrazia. E così un pomeriggio il marito d’accordo con la moglie mi chiesero se potevo essere io a fecondarla visto che avevo già due figli e così dopo una lunga riflessione accettai e a seguito di un rapporto sessuale completo la messa incinta io, senza liste d’attesa né costi, umiliazioni e insicurezza che il sistema sanitario it­aliano imponeva.” Aggiungendo subito di seguito: “Naturalmente all'insaputa di mia moglie, che mai avrebbe accettato un comportamento del genere, e da li ho continuato e ho intenzione di continuare ancora.” Fece una pausa e poi riprese a scrivere:

“Ci sono molte coppie che non hanno figli, il tasso di infertilità maschile in occidente è in crescita per mille motivi e ci sono persone che per questo soffrono molto, è un problema sempre più diffuso oggi e a me aiutarle ad essere ingravidate non costa nulla, se non ricevere un po' di piacere anche fisico oltre che mentale nel farlo.

Come dicevo sono sposato e ho due figli meravigliosi e mi piace che questa gioia la vivano anche altri … condividerla con loro è bellissimo. Io vivo con gioia l’aiutare le <riceventi > a diventare mamme.  Così decisi di mettere a disposizione questa mia involontaria ricchezza a procreare a disposizione dei meno fortunati.

 “Chiedigli come ha incominciato dopo aver messo incinta la sua amica?” Mi disse curiosa Laura.

“Come hai iniziato dopo la prima volta? “Chiesi.

“Un giorno volli fare uno spermiogramma, ero curioso, e i valori risultarono molto alti. Così decisi di mettere a disposizione questa mia involontaria ricchezza a procreare a disposizione dei meno fortunati.

“Dopo quella volta e aver deciso di donare il mio seme a coppie che ne avevano bisogno, navigando su Internet, ho visto che il problema era più vasto di quello che credevo e così dopo lunga riflessione mi sono iscritto a questo blog con il mio annuncio. Ho iniziato così, semplicemente.” Digitò.

“Domandagli a quante coppie ha donato il seme finora? “Mi disse di chiese ancora mia moglie assurdamente a bassa voce sempre più curiosa e con mio piacere inaspettatamente partecipe.

 “Quante ne hai ingravidate finora?” Domandai. Osservando la barra dove sarebbe comparso il suo scrivere.
« In tutta la mia attività una ventina di riceventi circa…“Rispose.

“Il che significa avere almeno ventina di figli ?!” Scrissi io guardando Laura, sorridendo entrambi divertiti, attendendo la sua nuova risposta, osservandoci tra noi quasi increduli.

“Si! “Rispose. “Ventuno con quello di tua moglie se andrà tutto a buon fine.”  Precisò sorprendendoci, facendo emozionare Laura. E inviò una serie di faccine sorridenti.

“Uhhh!! “Esclamò mia moglie divertita:” Questo dà già per scontato che io accetti a farmi inseminare da lui.” Mormorò aggiungendo pronta:” Forse resterà deluso…” E mi sorrise.

Non risposi nulla a quella sua battuta, il silenzio in certi casi è più utile di mille parole. Ribattei solo:

“Se vuoi e non ti interessa smettiamo qui!”

“No.…no…vai avanti!” Mi sollecitò partecipe, e continuai.

“Così hai avuto venti rapporti sessuali con venti donne diverse?”

“Di più...” Digitò:” In genere più volte con la stessa ricevente.” Digitò.

“Quante?” Scrissi curioso mentre Laura al mio fianco mi guardava.

Comunicava bene e lo leggevamo con piacevolezza, curiosità e interesse mentre lui continuava a scrivere:

 “Di solito dopo appena una o due donazioni se la ricevente è piuttosto giovane e ha una maggiore riserva ovarica, rimane incinta.

L’ideale sarebbe farlo in tutti cinque giorni fecondi quando avviene l'ovulazione, nel periodo fertile. Come sapete Il ciclo mestruale in genere dura 28 giorni, è scandito da un complesso gioco di ormoni ed è diviso in tre fasi: Fase pre-ovulatoria (che dura 14 giorni circa). Fase ovulatoria (24 ore circa) e fase post-ovulatoria o luteinica (14 giorni dopo circa).  Durante la fase ovulatoria che dura solo 24 ore, un giorno, si può restare fecondate anche nei due giorni prima e due giorni dopo che diventano cinque e l’ovulazione dare origine ad una gravidanza. Quindi ci sono fino a cinque giorni fertili ogni mese, ovvero le 24 ore della fase ovulatoria più qualche giorno precedente e dopo.

Ma queste cose le saprete o almeno senz’altro tua moglie le sa.” Digitò.

La guardai e lei guardandomi annuì con il capo come a dirmi:” Ha ragione.”

 Digitando ancora continuò:

“Per fecondare basta una volta lo sappiamo, ma in genere per essere sicuri si deve donare più di una volta.

“Quante?” Scrissi ancora io:

“Di solito fino a quattro o cinque «depositi» di sperma sul fondo della vagina nei giorni fertili dell'ovulazione, ma io consiglio tre donazioni che è il numero perfetto e sono sufficienti, a distanza di 24 ore tra una donazione e l’altra, ma come ho già scritto può bastare anche una sola volta se lei ovula bene.”

“Solo per questo hai più rapporti con la stessa donna?” Domandai ancora.
«Si!... Un po’ perché aiutare in modo disinteressato mi dà gioia, un po’ perché è meraviglioso vedere o anche solo sapere che un grembo femminile cresce grazie alla mia donazione facendola diventare mamma. È bello, bellissimo!” Fece una pausa e digitò ancora:

“E poi ci sono altre componenti nelle scelte che facciamo. Alcune sono razionali e chiare, in altre c’è sicuramente anche una buona parte di inconscio che agisce.”

Sembrava sincero e veramente convinto di quello che diceva, probabilmente lo era anche per la sua età matura, ma certamente era diverso dagli altri incontrati con cui avevamo chattato, letto e corrisposto fino a quel momento.

Laura mi guardò stupita con i suoi occhioni dolci e scuri, finora nessun donatore aveva scritto in quel modo e mentre ci guardavamo, lui riprese a digitare.

“Io sono anche donatore di sangue e quindi, per quanto la cosa possa essere diversa, c’è in me una predisposizione al donare agli altri parti di me, come gesto di gratuità senza ritorno.” E una faccina sorridente.

Come dicevo sapeva scrivere bene e formulava i concetti il modo chiaro e comprensibile, mostrando padronanza e conoscenza della lingua italiana, ma soprattutto con un lessico ricercato. Dava risposte di tipo etico, morale e non sessuale, che parevano scontrarsi con tutti quelli con cui ci eravamo rapportati prima.

Guardando Laura sorrisi, mentre lui era in pausa. Sembravamo due ragazzini che dietro al monitor si divertivano e si esaltavano a fare domande provocatorie e irriverenti trasgredendo dal loro vivere normale.

 

Laura era sempre più curiosa, un po' per la novità di quel dialogo virtuale reale e quasi diretto che stavamo facendo e un po' perché si era incuriosita ed era interessata a conoscere di più il suo eventuale donatore, mi sollecitò:

“Chiedile chi lo contatta?” Visibilmente infervorata da quello che stavamo facendo.

“Quali tipi di copie ti contattano in genere?” Domandai.

“Dipende! Ci sono coppie di ogni età, estrazione sociale e cultura. Tutte maggiorenni...” precisò:” .... con mogli che hanno un grande desiderio di maternità e soffrono per la sterilità del marito. E mariti angosciati per la loro incapacità di fecondare le loro mogli, le proprie donne che amano, e contattano un donatore.” Fece una pausa e continuò:

“Mi contattano anche coppie che fanno raffiche di domande solo per curiosità, e poi spariscono senza una ragione. “E mise una faccina emoticon sorridente.”

Capii che forse era diretto a noi il messaggio e replicai:

“Noi siamo persone serie e intenzionate, facciamo domande solo per essere sicuri della sincerità del donatore e anche perché è la prima volta che viviamo una situazione simile.”

Sorrise con un’altra faccina e scrisse:” E lì con te tua moglie?”

“Si!” risposi.

“Come si chiama?”

Mi voltai verso Laura chiedo: Le diamo un nome falso?”

“Va bene! Digli che mi chiamo Elisa.” Disse. Un nome che le era sempre piaciuto e che avrebbe voluto avere come suo.

“Si chiama Elisa.” Scrissi.

“Ciao Elisa!” Subito digitò lui.

“Ciao!” Scrissi io per mia moglie.

“Posso anche interagire con lei?” Domandò.

“Certo se vuoi, ma ora mi piacerebbe farti alcune domande.”

 “D’accordo! ...” Scrisse...ritornando all’argomento di prima.

“Mi contattano anche persone arroganti e altezzose che pretendono una fotografia dopo pochi minuti di conversazione via mail o che vogliono chattare con la cam. In genere sono donne che fanno scelte basate sulla prestanza fisica e l’estetica, ed è comprensibile, tutti vorrebbero un figlio bello e alto e non un piccoletto. Alcune a prescindere dalla bellezza del soggetto, per loro l’importante è che il donatore sia gradevole, fertile e sano. Ci sono anche quelle che vorrebbero un donatore con tratti somatici simili a quelli del marito. Ma come si sa non tutto è possibile.”

 

Mentre Laura leggeva tutto attenta sullo schermo io digitai.

” Sono pretenziose però?”

“Si!... In genere le coppie cercano un donatore con queste caratteristiche. Stessa etnia. Tratti somatici simili a quelli del padre se possibile.

Poi ci sono le coppie malfidenti, che non basta presentargli le analisi cliniche fatte di recente, ma vogliono che si ripetano in loro presenza alcuni giorni prima dell'incontro, come se io presentassi certificati falsi.” Scrisse.

“C'è chi cerca volutamente donatori geograficamente lontani, chi li vuole del nord, chi del sud chi li sceglie vicini per poi seguirli nella vita di nascosto da loro, per scoprire se realmente se sono persone sane.

Sono contattato da coppie etero, qualche volta capita coppie di ragazze lesbiche o ragazze che vogliono diventare madri da single, perché non hanno trovato un compagno, ma non vogliono rinunciare al desiderio viscerale di un figlio, o perché hanno perso di fiducia negli uomini dopo aver avuto esperienze negative di coppia terminate proprio perché i loro mariti o ex non volevano figli.”

Aggiungendo:

“Ogni coppia sceglie con criteri molto diversi, seppur il fine è comune le motivazioni sono differenti. Più che dalle aspiranti mamme, vengo contattato dagli aspiranti papà, come con te. Mi contattano su il mio blog cliccando sul mio Nick o l'immagine della gravida con pancione e fiocco.”

Sapeva parlare e risultava per quel poco che potevamo valutare anche simpatico ... dava risposte di tipo etico, morale, che parevano sincere e a volte ci spiazzavano. E proseguì:

“Io vivo in una cittadina toscana, ma sono napoletano, voi di dove siete?” Domandò.

Ci guardammo io e mia moglie e digitai: “Siciliani noi!”

“L’incrocio perfetto, il migliore…” Scrisse evidenziando una emoticon sorridente:” … perché in genere si assomigliano molto fisicamente e di carattere. Vedrai che se deciderete, la tua signora ti darà un figlio che ti assomiglierà molto, e sarà soddisfatta della bellezza del bimbo.”  Erano tutte adulazioni e stimolazioni psicologiche quelle che ci faceva, e su di noi avevano effetto. Fece una pausa e proseguì:

“Per praticità, come vedete io ho indicato la regione e le mie caratteristiche. Io incontro solo qui, non mi muovo e non accetto richieste da altre parte d’Italia. Non chiedo assolutamente denaro, né regali o compensi, non viaggio, se vengo raggiunto, presto volentieri la mia assistenza. La donazione del seme, come la donazione del sangue è un gesto gratuito di solidarietà, non è una fonte di guadagno. Chi specula sull’affettività, i desideri e a volte sul bisogno e disperazione della coppia o di una donna sul suo desiderio di maternità è un delinquente. “Scrisse.

“Non date mai soldi a un donatore di sperma.” Aggiunse dicendo: “Vorrei farvi io una domanda!”

“Di pure!”

“La tua sterilità a cosa è dovuta?” Chiese. Guardai Laura negli occhi e scrissi la verità:

“A uno stupido incidente di gioco ... e le raccontai brevemente.”

Fu comprensivo e dispiaciuto.

 

Quella sera dopo aver chattato un paio di orette ci lasciammo dandoci appuntamento alla sera successiva alle 21.00 avvisandoci tramite email se qualcuno per impegni improvvisi non poteva esserci.

 “Cosa ne pensi?” Chiesi a mia moglie quando fummo soli mentre ci avviavamo in camera.

“Ma non so! … Sembra una persona seria, diversa dagli altri, ma non so dare un giudizio, forse è ancora troppo presto!”

“Anche a me sembra una persona seria.” Ripetei:” Ma ha 40 anni!” Esclamai come se fosse stato un ostacolo.

“Si è una persona matura e si vede da come scrive e ragiona. “ribatté Laura.

Esitai un momento e proseguì: “Però l'età non è un problema, potrebbe essere anche positivo che non sia della nostra generazione ma di una in più. Avrà più esperienza, serietà e ci sarà la certezza di avere meno coinvolgimento mentale e più distacco fisico nella donazione.”

“E’ un napoletano!” Esclamò lei con un sorriso divertito e irriverente come se lo dicesse per farmi rabbia, sapendo che non li vedevo di buon occhio.

“Non importa che sia napoletano… “Ribattei io sorridendo.

“Si, l'importante è che non sia un vecchio.” Aggiunse lei iniziando a spogliarsi e quando fu in mutandine e canotta da notte, abbozzando un sorriso mentre appoggiava il ginocchio piegato sul materasso per salire sul letto esclamò ancora: “Chissà com'è d'aspetto?”

Era curiosa. Le interessava il mistero che si era creato intorno a quell’uomo.

“Domani sera glielo chiederemo.” Risposi.

E sedendomi dall'altra parte del letto prendendola per un braccio la tirai a me mentre si infilava sotto il lenzuolo, dicendole:” Vieni qui!” Iniziando a baciarla e accarezzarla dappertutto, eravamo entrambi eccitati e facemmo l'amore con passione, era bello amarla e sentirla eccitata con il sesso bagnato di umori.

Cercare il donatore, ci stimolava sessualmente senza che ce lo dicessimo.

 

Il giorno dopo a pranzo quando ci incontrammo ne parlammo ancora:

“Che ne dici del donatore di ieri sera?” Domandai nuovamente a Laura.

“Mah...te l’ho detto ...sembra una persona a modo.” Aggiungendo subito nuovamente con una curiosità tutta femminile: “Stasera chiedile com’è fisicamente, se ha una fotografia da mostraci.”

Sorrisi paradossalmente ero felice che mi facesse quelle richieste, significava che gli interessava.

“Che differenza fa se è bello o brutto.” Dissi io pungolandola:” Deve solo donare lo sperma e fecondarti.”

“Come che differenza c'è? È importante, tu vorresti un figlio sgorbio?” ribatté lei.

“No!” Risposi.

“E allora era solo per curiosità e vedere com’è, che tipo è.”

“Va bene stasera glielo chiederò.” Dissi.

Stranamente mi piaceva ed era eccitante essere il mezzo con cui mia moglie si cercava il “maschio che la fecondasse”, e a volte mi pareva come se fossi io a offrirla al donatore che me la ingravidasse, con una sorta, non lo nascondo di eccitazione morbosa.

 

Quella sera tornati in chat, dopo i saluti e i convenevoli iniziai a chiedergli alcune curiosità mie e di mia moglie che ci eravamo detti a tavola anche durante la cena.

Iniziai io scrivendo:

“Ieri parlavi di single, coppie lesbiche… lo doni a tutti quelli che te ne fanno richiesta quindi lo sperma?” Domandai.

“No! Assolutamente, sono selettivo. Non a tutti, ho anch’io le mie regole, solo a coppie sposate che abbiano il marito con problemi di fertilità o che siano deluse dalle lunghe liste d’attesa e dai costi della fecondazione eterologa in Italia, anche a conviventi purché ci sia un legame giuridico tra di loro. Non faccio donazioni a donne single o che facciano parte di una coppia omosessuale. Lesbiche per capirci. Voglio avere la garanzia che il bimbo o la bimba che nasceranno, crescano in un ambiente sereno, famigliare, sano, pulito e che ricevano una buona educazione, un’istruzione adeguata e l’amore dei genitori. “

Dopo un momento vidi che tornò a digitare e aggiunse: “Che vengano accolti in un contesto che li ami. In quel caso dico di sì. Se qualcosa non mi convince a pelle e dubito della “maturità e moralità” della coppia o della ricevente, mi tiro indietro.”

Si fermò e poi proseguì:

“Il motivo per cui molte coppie cercano un donatore di sperma online e non tramite la tradizionale banca del seme è anche questo, conoscere di chi è il seme. Alcuni donatori seri e io tra questi, vogliamo sapere a chi va il nostro sperma, chi ingravidiamo, lo pretendo, voglio sapere con chi ho a che fare e, nel limite del possibile, avere la garanzia che posso fidarmi della coppia a cui fecondo la moglie e del marito che lo accetterà, e sapranno dare un futuro sereno al bambino.”

“Questo è molto bello!” Scrissi:” Ma hai detto che ti contattano loro?”

“Si a volte mi contattano, ma non arriviamo al dunque, non fecondo chiunque, ho anch’io i miei valori etici, credo nella famiglia.” Disse:” Ci sono altri che lo fanno senza problemi, basta che andiate su Facebook o altri siti dedicati alla donazione di seme e li trovate tutto, chiedono soldi in cambio della provetta o di un rapporto naturale, ma non danno garanzie e lo fanno per convenienza.”

Incuriosito da quella risposta chiesi:” Conosci persone che sono state raggirate da presunti donatori di sperma?”

“Personaggi che si spacciano per benefattori ce ne sono molti, non so se avete visto il video alla Tv de ‘Le Iene su Donato Re’, il donatore di sperma a domicilio, lo ha mostrato chiaramente ti sembra? “

Avevamo visto anche noi quel video in una trasmissione Tv pomeridiana e devo dire che era vero.”

 

 “Ma come facciamo noi a capire se tu sei una persona seria, un donatore a modo e che poi non ci importunerai o ricatterai?” Chiesi.
« Ricordate! Questo vale per me e per altri. Un donatore serio oltre che non domandare denaro, è riservato, non resta in contatto se non lo vuole la coppia, non la importuna, non chiede foto della ricevente né fotografie del figlio nato dalla donazione a meno che non lo vogliono fare loro.

La tutela della privacy dei minori e anche dei loro genitori è sacra per me. Con questi presupposti io, se contattato anche dopo qualche anno dalla stessa coppia, sono disposto a nuove donazioni di sperma per dare un fratellino o una sorellina al primo. Se lo vorrete, l’unico contatto sarà il cellulare, che avremo entrambi. Se no niente… non ci risentiremo più!”

“Laura rise piacevolmente colpita da quella frase: “Anche il fratellino? Ehhh... però! …Mettiamo su famiglia allora! ...” Esclamò divertita.” … Prendi due paghi uno!” E sorridemmo assieme guardandoci in volto mentre lui continuava a digitare:

“Infine un donatore serio, non dà buca nei giorni della donazione. Questo può essere un vero problema per una ricevente dai 40 anni in su, per la quale ogni ovulazione è preziosa. Come ci sono coppie che all’ultimo momento non si presentano, sì parla e si ci scrive per giorni, settimane poi all’improvviso spariscono senza dire nulla, o altre che si ritirano all’ultimo momento.”

“Chiedigli se ha mai dato un fratellino a qualcuna.” Mi chiese Laura curiosa vista la sua disponibilità a farlo.

“Hai mai dato un fratellino alla stessa coppia?” Domandai.

“Si due volte. La prima volta con una coppia del nord a distanza di un anno e mezzo dalla prima donazione. La seconda a una coppia romana dopo tre anni. È stato rifatto tutto come la prima volta... con lei di nuovo gravida.”

“E ti è mai capitato che qualche coppia non si presentasse? “Domandai ancora oramai coinvolti da quella chattata e curiosi di sapere di più.

“Si, mi è capitato che preso appuntamento le riceventi non si presentassero senza avvisare, oppure mi “ordinassero” di aggiornare le analisi del sangue e poi mandassero tutto a monte senza una spiegazione. Oppure alcune tenevano il piede in più staffe, avendo più contatti avanzati contemporaneamente con più donatori, come fossimo oggetti da monta e non persone... . Ma le capisco...” Disse quasi giustificandole:”...donare il seme, come riceverlo in grembo è soprattutto sacrificio, sforzo fisico e mentale, bisogna essere preparate. Si tratta di dare seme e di riceverlo con persone fondamentalmente estranee, in un certo modo fare sesso con loro e concepire una vita.”

Fece una pausa e continuò tagliando la tensione di quelle frasi solenni:

“È un sacrificio anche per me sapete…” Digitò assieme a una emoticon sorridente:” … perché devo astenermi da rapporti sessuali con mia moglie circa tre giorni prima della donazione per trattenere il seme, in modo che lo sperma sia abbondante e ricco di spermatozoi. “

Le risposte erano chiare, Laura mi guardava in silenzio gli piaceva il suo modo di ragionare, ed era già qualcosa di positivo.

“Comunque da parte mia non mi è ancora successo di tirarmi indietro all'ultimo momento, ho sempre detto di no prima.” Precisò lui.

“Chiedigli se lo ha fatto ultimamente? Se ha fecondato qualcuna?” Mi mormorò mia moglie ancora a bassa voce, come temendo che lui dall'altra parte, dietro il monitor e lontano centinaia di chilometri sentisse.
“Hai fatto donazioni di sperma ultimamente? Ci sono figli in arrivo?” Domandai.

“Sì, uno, che nascerà a Settembre da una donazione a una coppia pugliese di fine Dicembre dell’anno passato.” E sorrise con un emoticon.

 

E ancora mi mormorò Laura: “Chiedile con che metodo vorrebbe farlo?” E mi guardò goffa, quasi vergognandosi di chiedermi di porgli quella domanda.

“Lo ha già detto e scritto!” Ribadii.

“Tu chiediglielo… dai!!” Disse risoluta e impuntata su quella richiesta.

E passai alla domanda che più di tutte ci premeva, visto che pareva avesse i requisiti per poter essere il donatore giusto per mia moglie.

“Quale metodo naturale pratichi tu? La donazione di sperma diretta sessualmente o anche tramite kit?” Domandai su richiesta di Laura.

La sua risposta fu decisa e chiara.

“No!! Solo con metodo naturale diretto tramite rapporto sessuale completo ed eiaculazione in vagina. “Scrisse chiaro onde evitare fraintendimenti.

“Hai visto?!” Le dissi.

Lei con una smorfia buffa mi diede una pacca con la mano sull’avambraccio.” Embè!!” Esclamò sorridendo:” Chiedere non costa nulla!” Mentre lui continuava:

 “Se mi viene richiesta la donazione, io effettuo solo quella. “Riscrisse come a voler precisare.

“Chiedo certificati medici aggiornati della ricevente, compreso un tampone vaginale e io mostro i miei recenti. La donazione sarà molto “professionale” a meno che la coppia non conceda di più. Non ci saranno baci, né carezze, né palpeggiamenti fuori luogo se non l’indispensabile per eccitarmi. Non si rimarrà completamente nudi se non richiesto dalla coppia. La moglie si sdraierà sul letto, scoprirà la pelvi tirando su la gonna fino all’ombelico e toglierà le mutandine o gliele toglierò io se preferite, restandone senza, io tirerò giù i pantaloni, le divaricherò le gambe e andrò a sdraiarmi tra di esse su di lei, e la penetrerò ...e consumerò il rapporto fino a donarle lo sperma, eiaculandole dentro e in fondo la vagina, contro l’utero. Poi l’aiuterò a tenere il bacino sollevato con un cuscino sotto il sedere per una decina di minuti, in modo di favorire l’entrata degli spermatozoi nella cavità uterina. Ricordatevi che per un maggior successo le donazioni devono avvenire solo nel periodo di massimo picco ovulatorio.” Scrisse e terminò.

Era stato chiarissimo, anche Laura aveva letto ed era silenziosa con i suoi pensieri. Se avessimo accettato la donazione con lui, il metodo sarebbe stato quello.

Ma lui continuò a scrivere e a completare il suo metodo di donazione. Poi aggiunse qualcosa che non mi aspettavo ma avrei richiesto io, probabilmente perché quella mia preoccupazione l'avevano avuta ed era già stata pensata, posta e discussa da altri mariti più o meno gelosi prima di me.

E disse con mia somma felicità, come se mi leggesse dentro a distanza:

“A volte le donazioni per volontà del marito o di lei avvengono con la ricevente di spalle e il donatore dietro, senza guardarsi in viso, su la gonna e giù le mutandine lei e i pantaloni io, a carponi sul letto o sul divano o se si preferisce a terra, o con lei anche in piedi. In questo modo può ricevere la penetrazione vaginale e la conseguente donazione di sperma.

Comunque la scelta è sempre lasciata alla ricevente.” Precisò. Quindi a mia moglie, ma noi avevamo già prospettato quel metodo.

“Be quest’ultima potrebbe essere una tecnica valida per noi se giungeremo a quello ...” Mi affrettai a digitare:” ... senza vedervi in faccia nel momento della copula. Senza atti o atteggiamenti ambigui e libidinosi, lo ammetto io sono un po’ geloso. “

Arrivò un'altra emoticon sorridente con affianco scritto:” Non sei l’unico, è comune a tutti i mariti!”

 

Osservai Laura che silenziosa guardava me e il monitor dove vi erano scritte quelle condizioni. Aveva un atteggiamento strano che non riuscivo a definire, se di soddisfazione o timore, fui preso da un fremito di gelosia e non persi l’occasione e digitai:

“Si tu dici bene, parli di etica e di donazioni fatte per il bene della coppia, per dare loro felicità, serenità e una famiglia. Però lo pratichi solo con il rapporto sessuale, la vuoi penetrare…  possedere carnalmente e non pratichi la donazione con il Kit intravaginale che avrebbe lo stesso fine e sarebbe più rispettoso della donna, della coppia.”

“Certo che la rispetto e vi rispetto! “Scrisse subito forse risentito. La donazione diretta è l’unica cosa che chiedo in cambio del figlio, solo per quel mio attimo di gioia dentro di lei quando eiaculo e dono il seme, che poi diventerà la vostra gioia per tutta la vita e io sparisco. Io sono serio, anche nella donazione diretta rispetto la coppia.” Affermò.

 

Volli provocarlo, virtualmente era piacevole chattare con lui e digitai:

“Pagandoti anche bene, non potresti masturbarti al momento, passarlo in un contenitore in modo che io lo aspiri e lo inserisca con una siringa in vagina a mia moglie?... Oppure che lei se lo prenda con le dita e se lo metta dentro da sola?”

Laura mi guardò stupita da quella richiesta con le dita e abbozzo un sorriso scandalizzato dicendo:” Ma sei matto?”

La sua risposta fu veloce e chiara.

“No!... Se è quello che avete in mente voi, cercatene un altro, io do garanzie e sicurezza, ma voglio un rapporto sessuale completo, anzi ti dirò di più, per accoppiarmi con tua moglie, come qualsiasi altra donna, dovrà fare anche lei gli esami ematici che faccio io e scambiarceli via email prima del rapporto, proprio per avere entrambi garanzie sanitarie. “Altra pausa e l'attesa e poi comparve nella barra di scrittura:

“Capisco la preoccupazione, c’è già stata questa discussione con altri mariti. La loro… vostra… o tua paura…” Aggiunse:” … è che le mogli, le riceventi godano con il donatore …” E non aggiunse più nulla. Probabilmente era vero e si era arrabbiato.

 

Ci fu una pausa che non scrivemmo nessuno dei due, mentre io quegli attimi li dedicavo a guardare Laura.

“L'hai fatto arrabbiare!” Pronunciò con un sorriso.

Tirai su le spalle in segno di menefreghismo, proprio mentre lui riprendeva a scrivere con stile pacato:

“In genere è questa la prima preoccupazione dei mariti...” Scrisse: ”....non tanto come sarà o avverrà la donazione, ma se le mogli godranno nel riceverla e sono preoccupati per il fatto che le loro mogli per essere ingravidate, devono avere un rapporto sessuale completo con me, godano e si sentano cornuti. “

Disse con una faccina di un sorriso al termine, proseguendo:

“Come dicevo, sono preoccupati che la moglie… goda! … e se anche fosse? Se qualche ricevente è talmente sensibile che si lascia sfuggire un gemito, che significa? ... Che non ama più il marito?? ... Il fine è la procreazione, non il piacere, ma può accadere che il metodo naturale dia una forma di benessere fisico e di gioia piacevole momentanea anche alla ricevente.”

“Ti è già successo? “Lo interruppi.

“No, io dono in modo professionale, il piacere della ricevente non mi interessa anche se è utile. Le secrezioni del piacere lubrificano le pareti e richiamano sangue, il piacere dilata la vagina e la cervice uterina e aiuta gli spermatozoi a entrare e risalire dentro l’utero. Il piacere aiuta la fecondazione...” Scrisse proseguendo:” .... In genere le riceventi hanno gli occhi chiusi ed espressioni imbarazzate, nient'altro, ma può capitare che una sensibile gema. Ma non credere che succeda chissà cosa se accade! ...Non ci sarà niente di erotico e sessuale, in genere non succede nulla. La ricevente è tesa, rigida o agitata di suo, non vede l’ora che si finisca in fretta e in quel momento penserà a tutto meno che al piacere credimi. Con me non c’è mai stato nessun coinvolgimento della ricevente nella donazione, anche perché non è il mio scopo quello di darle piacere, se così fosse mi scriverei in un sito di annunci erotici, ma come dicevo egoisticamente voglio provarlo io in cambio del dono che offro. Io sono serio, ho moglie e figli e non cerco avventure!” Digitò.

 “Quindi non c’è piacere né coinvolgimento in una tua donazione?” Chiesi ancora interessato di quella parte di discorso mentre Laura attenta leggeva e silenziosa pensava.

“No!... Te lo detto, con me nessun piacere ne fisico e mentale e nessun coinvolgimento, poi se capita il gemito involontario come ti ho detto io non posso farci niente e nemmeno lei, ma non succede e cambia nulla di lei nei tuoi confronti, credimi.”

“Quanto dura una donazione?” Domandai.

“Dipende da come mi sento io in quel momento, di solito dai cinque ai dieci minuti. Il tempo di eccitarmi e venire.”

” Fece un’altra pausa e proseguì:

“E’ solo un momento che poi passa, la donazione diventa un ricordo e basta, non c’è niente di emotivo né di sentimentale…”

Laura mi osservava interessata e turbata.

“Posso chiedere dell’altro personale?”

“Chiedi pure!” Fu la risposta.

“Che rapporti hai con le coppie cui hai donato e hanno concepito?”

“Buono, anche se c’è una differenza di fondo tra il marito e la moglie. Almeno questa è la mia esperienza con le coppie che hanno ricevuto la donazione da me.”

“In che senso?”

“Dopo che la moglie ha ricevuto lo sperma, il marito tende ad allontanarmi, isolarmi, mi vede come un avversario, un nemico ed è chiaramente intimorito dalla mia figura, ma lo capisco, sono il padre biologico del figlio di sua moglie e vuole cancellarmi. Lei invece è più grata, me ne accorgo quando ci lasciamo e salutiamo che ci tiene a ringraziarmi.

“Beh!!...È comprensibile la reazione di lui ...” Scrissi:” ...tu, in qualche modo, sei un potenziale antagonista verso sua moglie.”

“Sì, per questo bisogna trovare persone di fiducia, che capiscano e sappiano vivere la situazione.”

Poi, forse per convincerci, si fece avanti rendendosi disponibile.

“Io con voi pur non avendovi ancora visti ma solo chattato, sono disponibile, venite in vacanza da me in Toscana una settimana al mare, affittate un appartamentino, se volete vi indico io l’agenzia, ci incontriamo di persona una sera a mangiare una pizza, ci vediamo in faccia e fisicamente, parliamo e se si crea quel feeling, quella fiducia e affidabilità tra noi si procede alla donazione, se no, non si fa nulla. Non siete obbligati, vi passate una settimana di vacanza al mare e ve ne ritornate a casa. Nessun impegno... nessun obbligo!”

“Vedremo, ne parleremo tra noi e ti faremo sapere più avanti.” Scrissi io.

 

Quella sera dopo un’altra chattata, ci lasciammo così, con l’intenzione di incontrarci ancora la sera dopo.

“Salutami Elisa.” Scrisse e dopo un momento di smarrimento mi ricordai del nome falso dato da mia moglie.

“Ah sì!... Si! Ti saluta anche lei è qui vicino a me.” Dissi.

“Posso scriverle qualcosa?” Chiese.

Laura lesse e borbottò stupita:” Scrivere qualcosa a me!? Cosa vuole scrivermi?!” Mi domandò e domandò a sé stessa con un sorriso.

“Si certo!” Digitai io, e lui scrisse.

“Ciao Elisa, stai tranquilla, io sono una persona seria, sana, pulita ed educata. Io ti rispetterò sempre sotto tutte le forme. Con me non farai mai niente che non vorrai. Per quanto riguarda le parole di tuo marito, la sua preoccupazione perché sarà senz’altro anche la sua visto che siete innamorati, non ci sarà niente di libidinoso durante la donazione, sarò estremamente professionale. E spero che mi scegliate. Un abbraccio! “

Era un messaggio affettuoso, accattivante che lo rendeva più simpatico soprattutto agli occhi di mia moglie.

 “Però!” Dissi a Laura: “Sembra davvero serio.” Lei sorrise quasi compiaciuta.

“Forse lo è!” Rispose.

Sentii mia moglie che con il gomito richiamava la mia attenzione.

“Chiedigli com'è di aspetto, fisicamente, se possiamo vedere una sua fotografia.” Mi esortò, e digitando domandai:

“Possiamo chiederti come sei di aspetto? Hai una fotografia da mostrarci?”

“Potrei farlo, ma sono contrario a inviarle e a riceverle, non mando fotografie come non richiedo le vostre. Sono sposato, ho una famiglia dei figli, un lavoro e sono conosciuto, e come ben saprete poi una fotografia non direbbe nulla, si è statici, inespressivi, a volte diversi da come si è nella realtà ... e io non sono fotogenico, preferisco che ci incontriamo di persona, ci presentiamo, beviamo qualcosa insieme se non volete una pizzata e valutiamo.” E subito aggiunse:

“Di pure alla tua signora Elisa che se non mando una fotografia, questo non significa assolutamente che io sia un brutto uomo e che non mi voglia far vedere per timore di non piacere, anzi...” E mise una faccina sorridente:” ...tutt'altro, dicono che sia un bell'uomo. Comunque vi posso fare una mia descrizione ...” E di sua iniziativa iniziò.

” Sono di bella presenza, come detto ho 40 anni e sono snello e alto e pratico un po' di sport, sono pulito, educato e riservato e dicono simpatico e di compagnia.” Fece una pausa e poi digitò ancora:

“Se vorrete, mi vedrete di persona quando verrete qui.” Aggiungendo con una faccina ridente:

” In genere è alle riceventi che interessa l’estetica del donatore.”

Ci guardammo negli occhi io e mia moglie, aveva ragione e Laura aveva una espressione incerta, e d'istinto mi venne da scrivere:

“Hai i capelli?”

“Si certo tutti!” Rispose poco dopo.

“Ma li porti rasati?” Domandai ancora.

“No.… appena lunghi, sono scuri come gli occhi e appena chiari sulle tempie.”

“Sei brizzolato?”

“No! ...Non sono brizzolato, come ti ho detto li ho scuri e appena chiari sulle tempie, forse inizio ora a diventarlo.” E mandò ancora un altro emoticon sorridente e di seguitò digitò:

“Perché? ...Non piacciono ad Elisa i capelli un po' lunghi?”

“No! Non è questo... era una mia curiosità. “Risposi.

“Tu come sei?” Mi chiese.

Guardai Laura e scrissi:” Completamente rasato.”

“Ah capisco... vuoi dire che lei preferisce i rasati?”

“No.…no, la domanda era solo una mia curiosità, per lei vanno bene i capelli.”

“Non ti interessa sapere come siamo noi?” Chiesi.

“No!” Rispose deciso:” Ci vedremo di persona, ma spero e penso che Elisa sia una bella donna.”

“Lo è!” Scrissi io.

“Se me la vuoi descrivere ...” Digitò curioso.

Sorrisi guardando Laura e poi digitai solo:” ...È bella...bellissima...!”

“Ma sei matto!?” Esclamò mia moglie con un sorriso vanitoso vedendomi scrivere e inviare quelle parole:” Chissà cosa penserà chi sono io … “E mi corressi in quel gioco spiritoso aggiungendo:

“Ma è una ragazza normale...normalissima.”

Subito lui digitò:

“Non avevo dubbi, una descrizione più chiara non la potevi dare … in poche parole hai detto molto, si vede che la ami. “

Fui io allora a mandare una faccina sorridente.

“Dimmi solo il colore degli occhi!” Chiese.

Laura sorrise.

“Scuri, probabilmente come i tuoi.” Risposi:” Ma perché i colori degli occhi?” Chiesi.

“Perché da loro traggo la fisionomia, il colore dei capelli se non tinti e tante altre cose.”

Dopo ancora qualche chiacchierata, ci salutammo con l'intento di rivederci ancora, non di continuo ma saltuariamente e a quella serata se ne aggiunsero altre, con domande che facevamo a lui e lui a noi per conoscerci meglio e di più.

Intanto passarono quasi due settimane ed entrammo a giugno e qualcosa sarebbe accaduto, stavamo venendo risucchiati da quell’uomo. Io avevo già deciso dentro di me che fosse lui il donatore, aspettavo solo che lo dicesse anche mia moglie che ne era affascinata dal suo mistero.

 

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