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STORIE E RACCONTI EROTICI
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DONATORE DI SPERMA
PAGINA VIETATA AI MINORI DI 18 ANNI.
Cap. 7 IL COINVOLGIMENTO
(Navigare sugli annunci di internet.)
Sere dopo quel chiarimento e aver creato io un indirizzo email nuovo proprio per collegarmi con quei tipi di siti dei donatori, tornammo insieme su internet, mostrandole e facendole conoscere qualche sito nuovo che avevo già visionato precedentemente da solo.
Quando le dissi che saremmo andati sul internet a curiosare tra i donatori di sperma, mi fece uno sguardo tollerante e un sorriso sfacciato e timido allo stesso tempo.
Con lei seduta su una poltroncina al mio fianco, mi misi alla ricerca dei vari siti e cercai un blog che avevo già visionato, precedentemente, dal titolo invitante:
” La cicogna.”
Con l'immagine di una cicogna in volo che tiene con il becco un fagotto con un neonato dentro, e con annunci all'interno del sito.
Cercai senza domandarglielo un donatore di sperma ipotetico che potesse andare teoricamente bene per noi, per mia moglie. Ne trovammo e leggemmo parecchi e oltre agli annunci leggemmo i commenti di chi prima di noi aveva corrisposto con loro.
Visto che lei guardava curiosa esclamai:
“Sono messaggi di donne single o coppie come noi in cerca di una speranza e di un’opportunità per il loro desiderio di maternità...” Aggiungendo:” .... tanto da andare oltre a pregiudizi o timori.”
Entrammo e iniziammo a consultare il “catalogo” online della cicogna con all’interno i suoi donatori di sperma.
Laura era turbata e contemporaneamente curiosa quanto me di vedere chi fossero questi donatori di sperma, ma allo stesso tempo era a disagio e imbarazzata, e nervosamente continuava a toccarsi le dita guardando e leggendo sul monitor, e involontariamente senza farci caso prendeva tra esse la fede e la muoveva dentro l'anulare su e giù, portandola avanti quasi sull'unghia come per toglierla, per poi rispingerla e infilarla lentamente e completamente dentro le falangi fino in fondo al dito, senza rendersi conto di quello che faceva.
Non sapevo dare un significato a quello che vedevo fare a mia moglie, ma sapevo che quella manovra inconscia ne aveva molti, era una manipolazione istintiva, come una penetrazione della fede con il dito, come se guardando inconsciamente pensasse all’introduzione sessuale e lo desiderasse.
Con la freccia del mouse scorrevo l’elenco degli annunci, c’era anche chi metteva l’immagine propria sulla presentazione, come se si vendesse un capo di bestiame. Alcuni apponevano anche nome o pseudonimo, anni, altezza, colore occhi e capelli, fisico e la dicitura: “Spermiogramma ottimo con valori alti, visibile su richiesta.”
C’era chi specificava l’area geografica da dove proveniva e quella in cui era disposto a muoversi, chi forniva descrizioni emozionali di sé e chi, chiaramente era in cerca solo di sesso e precisava di praticare unicamente il “metodo naturale diretto”, che era il nome “tecnico” che veniva utilizzato per definire il rapporto sessuale completo.
L’alternativa era la fecondazione tramite il Kit, quella che cercavamo noi. C’era chi lo donava gratis e chi chiedeva un compenso. E devo dire che mentalmente prendevo in considerazione entrambi i tipi di donazione di sperma.
La donazione con Kit, pur avendola scartata personalmente, la riproponevo sempre come paragone con quella sessuale diretta, per dare a mia moglie una parvenza di scelta, da farle credere che poteva preferire una o l’altra, e gliel’avrei continuata a proporre come paragone fino alla fine, quando non sarei stato sicuro che sarebbe convenuta con me in quella che preferivo io, la fecondazione diretta con rapporto sessuale.
Per la donazione diretta con rapporto sessuale ci pensai a lungo, non era facile da accettare, ma sarebbe stato un momento, una cosa veloce, e avrei fatto in modo che fosse asessuale e che Laura non provasse piacere.
In quella visualizzazione del sito, con lei al mio fianco che leggeva gli annunci, girando il capo verso di lei la osservavo e vedevo il suo profilo illuminato dal monitor, bello, attraente con i capelli lunghi castano scuro che le cadevano sulle spalle, gli occhi grandi ma leggermente stretti per mettere meglio a fuoco quello che leggeva e proteggersi dalla luce fastidiosa dello schermo. Avrei avuto voglia di accarezzarla e baciarla, ma non volevo rovinare quel momento magico della sua partecipazione e attenzione sul sito.
Il vedere lei a disagio nel trovarsi in quel sito di venditori e donatori di sperma, con lei così pulita moralmente e per bene mentalmente, anche se non c'era niente di volgare e sconcio, il solo pensiero che guardasse con attenzione quegli annunci stranamente mi accalorava, forse eccitava. E volevo che fosse lei a scegliere il donatore di sperma e per questo dovevo coinvolgerla mentalmente, convincerla anche se sapevo che non era facile. Lo ritenevo un suo diritto partecipare ad una ricerca ed eventuale scelta visto che era lei che doveva ricevere lo sperma e diventare madre.
Il pensiero assurdo che mia moglie potenzialmente potesse venire ingravidata da un altro uomo, un donatore di sperma sconosciuto, ma da noi conosciuto su internet, mi inquietava e stranamente mi attraeva.
La osservavo, la vedevo diversa.
Insolitamente provavo una sensazione piacevole nel saperla lì al mio fianco a osservare ragazzi e uomini adulti tra i vari siti e annunci, e cercare con me un possibile donatore che l’avrebbe fecondata e resa mamma di mio figlio.
Lei mi seguiva nel percorso e nella lettura dei commenti, silenziosamente, arrendevolmente, lasciandosi guidare in quel tour inconsueto e peccaminoso, dandomi una straordinaria sensazione, di turbamento che avvertivo nell’averla vicino a me a indicarle e forse a scegliere il possibile maschio che l’avrebbe posseduta, e quello mi faceva sentire emozionato e superiore a lei.
Ne avvertivo il profumo, buono e forte mischiarsi al suo sudore dovuto al caldo della casa e alla sua tensione, che come negli animali accalorati aumentava di intensità e fragranza accendendo in me il desiderio di lei.
Un logo attirò la sua attenzione e appoggiandolo in dito sul monitor mi fece segno di cliccare sopra, era la fotografia di una cicogna dove aperto all’interno diceva:
“Italiano 30 enne, bella presenza, alto, sano, dona sperma solo con rapporto sessuale.” E seguivano altre caratteristiche, e poi indirizzo email, e per entrare in contatto dovevamo chiedere l’amicizia, ma non lo feci, curiosammo soltanto e chiudemmo, saremmo entrati forse un’altra sera con calma e tranquillità, ma soprattutto più preparati. Leggemmo anche qualche annuncio di ricerca di donatore da parte di coppie:
“Coppia lei 28enne, cerca donatore di sperma, in Lombardia…” E seguiva indirizzo email.
Navigammo e curiosammo un po’.
Un’altra sera entrammo ancora su internet, non più per curiosità, ma per approfondire, e volle riandare su quel sito con la cicogna, l’attirava, molti avevano il logo studiato appositamente per attirare psicologicamente.
Quella sera vedendola partecipe chiesi l’amicizia al sito che avevamo visto qualche sera prima, e che ci permetteva di entrare in contatto diretto con lui, il donatore, lui rispose quasi subito e mi diede l’amicizia e chattammo un poco, dicendosi disposto a fecondare mia moglie anche tramite Kit, ma voleva un compenso. Non chiedemmo nemmeno quanto, chiudemmo subito delusi. In seguito provammo con altri siti, alcuni davano l’indirizzo mail, altri non rispondevano ma potevi visionare l’interno e altri ancora rispondevano con calma scrivendoti il giorno dopo.
“Però ce ne!” Esclamò Laura stupita quanto me riferendosi al numero degli annunci che vedevamo.
“Come per altre cose, su internet si trova di tutto.” Risposi:” Chissà se lo vendono anche su Amazon… “Dissi ridendo visto che spesso ci facevamo degli acquisti.
“Ma figurati, Amazon è un sito serio!”
“Anche alcuni di questi lo sono! Risposi io.
“Si ci sarà senz’altro qualcuno serio, ma quasi tutti lo donano con metodo naturale diretto, volendo praticare un rapporto sessuale completo.” Disse.
“Si!” Risposi io:” Ma la nostra preferenza andrà a chi lo offre con kit…” E in quel momento approfittai volutamente, presi coraggio e continuai:” .... se poi non lo troveremo, prenderemo in considerazione e discuteremo anche di questo metodo sessuale.”
Mi aspettavo una sua reazione, un no o un vedremo, invece restò in silenzio guardando fissa il monitor e le sue immagini di annunci e pancioni, facendo muovere quei suoi grandi e splendidi occhi scuri sullo schermo, senza rispondere. È vista la sua passività e arrendevolezza approfittai, sorrisi e le presi la mano dicendo:
“Ma stai tranquillo amore, che quello che cercheremo per te sarà ultra sicuro. “Facendole intuire con quella frase, già quale poteva essere stata la mia preferenza.
Non disse nulla, come se non avesse sentito continuò a scrutare il monitor e io non forzai di più il ragionamento, c’era tempo, lei era di carattere arrendevole e influenzabile da me, quando sarebbe stato il momento giusto l’avrei suggestionata e vincolata alla mia scelta.
L’importante per noi era avere un figlio!... Come?... Lo avremmo visto in seguito.
Quegli annunci erano comunque una selva a cui prestare attenzione. Molti si nascondevano dietro falsi profili e poi invitavano a lasciare messaggi come successe a noi con quel ragazzo del logo della cicogna e poi contattavano direttamente gli interessati. Il messaggio iniziale è sempre lo stesso o quasi.
"Siete o sei in cerca di un donatore di sperma?"
Poi passavano alla trattativa vera e propria, chiedendo denaro, inviando un messaggio dietro l'altro fino a fissare l’incontro, quello che precedeva il momento dell'inseminazione artigianale.
Noi non lo avevamo fatto, ma avevamo letto i commenti, ma bastava iscriversi a uno dei tanti gruppi e si aveva la possibilità di accedere a una vasta gamma di donatori, di ogni provenienza geografica e scegliere.
Laura leggendo con attenzione con un sorriso divertito e ironico esclamò segnandomi con il dito una didascalia:
“Guarda qui!” Disse:” Quelli che lo praticano con rapporto sessuale dicono di immolarsi per la causa, di seguire una vera e propria missione di vita e di voler dare gioia a tutte quelle coppie, donne single o lesbiche che non possono avere, ma vogliono un figlio.”
“Si dicono...” Risposi, ma bisogna stare attenti amore:” Accettare una “donazione” passando per questa via equivale a fare sesso con uno sconosciuto.” Per questo voglio il meglio per te amore. “E per la seconda volta le feci capire la mia intenzione e la mia scelta verso il metodo che preferivo. Solo che quella volta si girò guardandomi con occhi dolci da gatta innamorata dicendomi:
“ Ma tu vuoi davvero che resti fecondata direttamente?... Con questo metodo?”
Dalla sua espressione e dal modo come me lo disse, mi spiazzò, ero impreparato.
“Vedremo!” Risposi:” Te l’ho detto, quel metodo lì lo teniamo in considerazione, non lo scartiamo, ma poi sarai tu a scegliere come farlo. Comunque abbiamo ancora tempo.”
Sapevo che quel periodo era un momento particolare dove si sarebbe deciso tutto, dovevo coinvolgerla a piccoli passetti, inculcaglielo in testa senza fretta e soprattutto forzature e poi convincerla con calma, senza premura, con pazienza ai suoi no e ai suoi dubbi e farla arrivare al punto da farle credere che era lei che sceglieva e non io.
Anche durante le giornate cercavo di persuaderla e spesso anche quando parlavamo di altro durante la giornata, nei nostri momenti coniugali, tergiversando sul discorso che facevamo, con il sorriso ritornavo sull'argomento ripetendole sempre le stesse cose sulla fecondazione.
Una sera smettemmo di navigare e osservare il monitor e iniziammo a parlarle seriamente. E incominciai ripetendomi:
“Come ti ho già detto Laura, la differenza con questo tipo di metodo nuovo che abbiamo appreso è che arriviamo a incontrare e conoscere direttamente il donatore di sperma. Lo scegliamo noi e possiamo fare con lui un accordo privato anonimo senza tracce. Invece in una banca del seme on line o in una clinica della fertilità, bisognerà dare sempre la nostra identità e tutta una serie di dati, fare test psicologici, con il rischio poi…che si possa venire a sapere di noi, del donatore e di te che sei la ricevente e poi è azzardato soprattutto per te, per quello che dovrai passare psicologicamente e anche fisicamente…”
Poi ancora prendendole le mani e stringendole nelle mie come facevo nei momenti seri e carichi di tenerezza tra noi, guardandola negli occhi languidi e dolci le dissi:
“Amore… certamente tu lo sai meglio di me che avere un figlio è una delle più grandi, se non la più grande decisione da prendere della nostra vita e dobbiamo cercare di essere razionali e non inseguire le emozioni e le mode, ma fare la scelta giusta, perché cambierà per sempre la nostra vita. È una decisione solo nostra scegliere quale metodo di inseminazione effettuare ed eventualmente il donatore di sperma. Solo nostra, soprattutto tua …. Come ti ho già detto, il nostro bambino sarà il risultato della scelta che faremo e del donatore di sperma che sceglieremo.”
Usavo a proposito psicologicamente la parola bambino che non genericamente figlio, perché anche se non sembrava era più intima, famigliare, la colpiva di più proiettandola nella fanciullezza.
Feci una pausa, portai con un gesto affettuoso che facevo spesso nei momenti di intimità le sue mani alla bocca, le appoggiai le labbra sopra e le baciai sul dorso ripetutamente con tenerezza e amore, e tornado a guardarla negli occhi proseguii in quel fare, in quella tattica per convincerla:
“Niente di quello che faremo ci dividerà mai!!...Noi non ci tradiremo mai!!!” Esclamai.
Poi come riportandola alla realtà, ritornavo a quello che stavamo visionando. E con un sorriso abbozzavo con una battuta:
” Stai tranquilla amore, per te troveremo i migliori spermini che ci sono al mondo.” Delineò anche lei un sorriso più con gli occhi che con il movimento delle labbra.
Continuai a parlarle e a rispiegarle e ripetere frasi e concetti che avevo già provveduto a spiegarle, e lo facevo proprio per infondere e convincere meglio la sua mente. A volte li ripetevo per provocazione, per vedere come reagiva e parlavo in modo da farle capire che davo già per scontato il metodo con cui l’avremmo praticato.
“Lo sai amore che ci sono diversi percorsi per raggiungere il concepimento, ma secondo me è opportuno per la serie di ragioni diverse che ti ho già spiegato, che ora dobbiamo prendere in considerazione come trovare ed entrare in contatto con un donatore di sperma privato, il modo in cui vogliamo incontrarlo e come pianificare la fecondazione per concepirlo. Così non solo avremo un'idea delle qualità che desideriamo possegga il donatore di sperma, ma soprattutto scegliendo noi, avremmo ...” Mi corressi subito:” …. tu avrai la possibilità di scegliere, conoscerlo prima virtualmente e poi personalmente; e di preferire in base al suo aspetto; come l’altezza, la costituzione, il colore degli occhi e dei capelli e in base alla personalità che dimostrerà in quel momento se è adatto ai tuoi gusti, e lo riusciremo a capire quando lo incontreremo.
Insomma, dobbiamo provare a ricercare e fare già delle valutazioni o simulazioni se preferisci chiamarle così. Sceglieremo non solo la razza e saremo certi che sarà quella, ma anche l'età, altezza e altri criteri oltre che la nazionalità o la regione di appartenenza, se meridionale come noi o del nord.
La differenza con il donatore privato e gli altri metodi sarà che potremo vederlo di persona prima che tu riceva lo sperma, osservarlo, parlare e interagire con lui e quindi in un certo senso esaminare chi sarà il padre biologico del nostro futuro bambino, in modo che non sia solo un numero su un foglio o una scheda anonima e sconosciuta o un file con dei dati su un programma di qualche computer. “
Quelle parole le dicevo a lei, ma erano rivolte anche a me stesso, in una sorta di autoconvincimento che fosse la scelta giusta, il metodo migliore da praticare, anche se avesse comportato il rapporto sessuale, perché è vero che io avevo già deciso, ma ero insicuro, pieno di gelosia per il timore che si accoppiasse con un altro, e dovevo spogliare di tutto quello che di erotico e sessuale poteva esserci in quello che avremmo fatto. E prosegui:
“Ed è questo è il motivo principale perché alcune coppie scelgono questa opzione di donazione dello sperma. Lo fanno per conoscere la sua identità, vederlo e incontrarlo per avere la possibilità di conoscere il padre del loro bambino ed eventualmente sceglierlo.”
Affermai sempre più deciso e consapevole, mentre lei sempre con le sue mani tra le mie ascoltava silenziosa. Sapevo, conoscendola che stavo lentamente cambiando le sue convinzioni precedenti ma come dicevo sopra, volevo che pensasse che fosse una sua scelta farlo….
“Ma se hanno malattie?” Chiese dubbiosa e intimorita con la voce rotta e tremante dalla vergogna di domandarmelo, facendomi capire con quella domanda che la prendeva in considerazione davvero e che avrebbe potuto anche accettarlo.
Le strinsi le mani più forte elargendole un sorriso appena percettibile in quella serietà del discorso.
“Amore! ...Ci sono donatori di sperma testati clinicamente, quando troveremo il nostro chiederemo di fornirci la documentazione medica che dimostri la sua salute e l'assenza di malattie sessualmente trasmissibili, genetiche e infettive e se ancora non li avrà fatti, chiederemo che si sottoponga a test clinici. È molto importante che tu e il nostro bambino siate al sicuro. “Dissi salendo con le dita e sfiorandole la pelle dell'avambraccio. Sapevo essere molto tenero e dolce quando volevo.
“Ma…non so! ...” Esclamò a bassa voce, guardando in basso con una espressione intimorita e dubbiosa: “Sai che sono contraria…. “
Non finì la frase di suo proposito. Era già positivo che avesse dei dubbi, era un buon segno che mi faceva capire che avrei dovuto continuare a discorrere con lei per convincerla.
“E poi amore...” Continuai:” ... l'atto di concepimento, la fecondazione avverrebbe tutto in un ambiente scelto da noi e non su un lettino di una clinica o di un ospedale. “Continuando:
“So amore che questa è una opzione molto più personale, che si tratta di un approccio diverso tra la fecondazione assistita e la donazione di sperma con kit o diretta, ma noi dobbiamo considerarla come un'alternativa, celere e anonima e non un tradimento o qualcosa di sporco e peccaminoso, e non dobbiamo avere problemi morali.
Più si avvicinava il periodo che avevamo programmato per la fecondazione artificiale, fine maggio inizio giugno circa, più cambiavamo idea, o almeno io. In vista della procreazione assistita, avevamo già pianificato e detto ai nostri genitori, amici e parenti che saremmo andati alcuni giorni in vacanza in montagna, e invece saremmo andati nella clinica privata per la fecondazione artificiale. E sostituii nei programmi, quel periodo della fecondazione artificiale, con quello della fecondazione naturale da praticare con un donatore di sperma quando lo avremmo trovato.
E più cercavamo, più diventavamo preoccupati e agitati.
Quelle sere durante i tour alla ricerca del donatore ideale, tenemmo conto di molti fattori, tra cui il modo in cui desideravamo incontrarlo e come pianificare il concepimento di Laura.
Io oramai avevo già accantonato la deciso della fecondazione artificiale per il metodo naturale qualunque fosse stato dei due presi in considerazione; mi affascinava ed eccitava essere anch'io a sceglie il donatore, chi avrebbe fecondato mia moglie, e mi sentivo partecipe, coinvolto al concepimento, ed era bello. E in quei momenti poco mi importava se avrebbe dovuto essere posseduta da qualcuno, sarebbe stato solo per pochi minuti, lontano da qui, un rapporto consumato in fretta e senza piacere e nessuno avrebbe mai saputo niente e noi poi, con l’amore per il figlio avremmo dimenticato tutto in fretta.
Continuavo a trascinarla il più possibile in quella che all’inizio era solo una curiosità, poi un gioco, fino a diventare la mia scelta e farla diventare la sua, e scherzando una sera le dissi mentre navigavamo con lei seduta in poltroncina al mio fianco.
“Tu come lo vorresti?”
“Come vorrei cosa?” Rispose sorpresa.
“Nostro figlio!” Replicai:” Con i capelli scuri o chiari?”
Restò meravigliata da quella domanda, non sapeva cosa rispondere: “Ma non so!” Mormorò.
“Facciamo finta che lo stiamo cercando davvero Laura!” Esclamai all’improvviso:” ... Come lo vorresti il donatore?... Devi scegliere amore, perché il 50% assomiglierà a te, avrà i tuoi cromosomi e DNA, ma l’altro 50% assomiglierà al donatore e avrà i suoi e il suo DNA. E quindi dobbiamo decidere le sue qualità, come altezza, costituzione, colore degli occhi e dei capelli. “La informai.
” Visto che c'è la possibilità di scegliere, facciamolo…facciamo in modo che piaccia a te, ma che assomigli anche a me se vuoi!” Affermai sorridendo, anche se io desideravo ed ero attento egoisticamente che soddisfacesse più le mie esigenze che le sue.
Lei restò in silenzio, poi mormorò ancora timida ed emozionata:
“Ma non so!... Non saprei?” Con una espressione sorpresa.
“Prova a dire amore … è una prova, come un gioco, come se fosse giunto il momento di sceglierlo veramente. Tieni conto che dovrà assomigliare anche a me se vuoi!”
“Biondo!” Esclamò all’improvviso facendomi un sorriso vergognoso di partecipazione timorosa a quella scelta.
“Bene!” Risposi io e continuai:” Alto basso, magro grasso? “
“Grasso no! Alto, bello…” Replicò sorridendo a labbra chiuse, celando i suoi denti bianchi, ma illuminando il viso con gli occhi.
“Certo sarà bello come te.” Ribattei.
“Vuoi un maschietto o una femminuccia?” Continuai.
“Oh...non importa, purché abbia un figlio, sia bello e sano...” Ribatté con una esclamazione di enfasi e desiderio materno.
Quel coinvolgerla in quel gioco era utile. Io mi ero già fatto un'idea del donatore e volevo che somigliasse a me com’ero quando mi sposai, con i caratteri somatici simili ai miei e ne discussi con lei di quello che volevo, interrompendo momentaneamente e felicemente quella selezione giocosa.
“Vedi!... Qui con questo metodo possiamo scegliere l’età, l’altezza e altro.... basta che abbiamo le idee chiare e siamo consapevoli di cosa vogliamo. Qui non è come la fecondazione artificiale che acquisti a scatola chiusa. Qui vedi e scegli cosa vuoi …” Dissi ridendo.
Sorrise anche lei dicendo stupita:” Come la regione? La nostra…? “Domandò spiritosa.
“Vuoi che sia un siciliano come noi?” Chiesi.
“Si...ma io dicevo così per dire…mi va bene qualsiasi regione, nazionalità, l’importante che sia bianco, e come dicono i medici della nostra razza, quella caucasica.” Esclamò quasi vergognandosi di precisare in quella richiesta.
Riprendemmo a navigare, a cercare in base ai suoi desideri, ma si vedeva che era impensierita da quella ricerca ma in un certo senso felice di scegliersi come voleva lei il figlio. Fu una sorpresa, era turbata, ma potevamo scegliere da un menu dalla lista di donatori con cui potevamo entrare in contatto. Inoltre, tenevamo presente la tecnica di donazione scelta, sia che si trattasse di inseminazione artificiale con Kit e siringa che riproponevo sempre, o di rapporti sessuali completi.
“Ma davvero c’è tutta questa gente che fa i donatori?” Chiese sempre ingenuamente scorrendo i file degli annunci.
“Si, ma saranno pochi quelli seri, e quindi aiutami a cercarli. “Ribattei con un sorriso.
La sua attenzione fu attirata dall’icona di una fotografia dove una ragazza, nuda e incinta di circa sei mesi-sette, con i capelli biondi lunghi tirati sulla nuca in uno chignon, con una gamba leggermente piegata, mostrava orgogliosa il suo pancione avvolto da un nastro con un fiocco verde sopra, come se fosse un pacco dono e le mani intorno ad esso nell’atto di donarlo a chi le era di fronte, in quel caso noi oltre lo schermo; e sorrideva guardandoci. “
Fu attratta da quella immagine. “Guarda lì!” Mi disse facendomi segno con il dito sull’icona. Cliccai e entrai.
“Donatore di sperma privato, quarantenne, di bella presenza. Non mercenario, dona sperma…” E proseguiva:” …ai mariti sterili… … e se volete fare il dono di un bel bambino a vostra moglie contattatemi tramite email...” E seguiva l'indirizzo con la nota:” .... solo coppie regolarmente sposate, no single o coppie di fatto ...” E terminava:” …. solo con rapporto sessuale etero completo.”
“Solo coppie sposate!” Disse Laura.
“Si! E metodo naturale completo ...” Aggiunsi io:” Quarant’anni…sposato… sano. E nient'altro.
Altre info verranno date in privato…. Un annuncio diverso dagli altri che lo donano a tutti pur di farsi la chiavatina. “Mormorai e curiosammo, c'erano alcune foto di donne incinte con il viso coperto. Osservammo e poi uscimmo, senza andare oltre.
Altri giorni andammo a navigare e visionare.
Un pomeriggio in auto mentre ritornavamo dai suoi genitori la sollecitai a dire qualcosa, a essere propositiva.
“Pensa qualcosa anche tu dai!” La esortai coinvolgendola ancora, mentre io iniziai a informala di quello che avremmo dovuto fare secondo me, visto che la fecondazione artificiale era quasi fuori completamente dai nostri programmi con le sue problematiche per noi.
“Cosa vuoi che pensi?” Domandò.
“Non so, dirmi i tuoi eventuali gusti …” E parlammo un po'.
“L'unica soluzione...” le ripetevo cercando di convincerla e stimolarla maggiormente:” ...sarebbe la fecondazione naturale, con un altro uomo!”
E la informai chiaramente cosa ne pensavo io, era un ripetersi, una sorta di lavaggio di cervello che alla fine si rivelò utile.
” Se avviene in modo riservato e all'insaputa di tutti, non ci sarebbe nulla di male, di disdicevole e immorale, perché lo scopo è nobile, non lo si fa per sesso, ma per avere un figlio. E come ti ho già detto non sarebbe un tradimento perché io sono consenziente e tu anche. Ed è l'unica soluzione secondo me, la più riservata, rapida e sicura e non lascerebbe tracciabilità.”
Una sera che tornammo sul discorso le dissi anche:
” Se troviamo la persona giusta, un ragazzo che vada bene anche a te come caratteristiche somatiche e caratteriali, potremmo incontrarci con lui in un posto lontano da qui, facendo una piccola vacanza per esempio, dove non ci conosce nessuno e li tu li ricevere la donazione. “
Feci una pausa e preso dal discorso prosegui in modo più profondo e ardito.
“Intanto lo vedremo di persona se ci sembrerà adatto, lo guarderemo in faccia, parleremo con lui e dopo averlo conosciuto se tu sarai favorevole, procederemo alla donazione, come?... Vedremo... e con le parole giuste ed in modo appropriato gli parlerò chiaro.” La informai.
“Ma io ho paura Roby!” Disse con i suoi occhioni teneri e scuri.
“Paura di cosa? Sarà tutto programmato e dovrà essere tutto molto chiaro. Lui si dovrà limitare a masturbarsi e passarci il suo seme, che io raccoglierò nella siringa e ti inoculerò in vagina, oppure, se dovrà penetrarti e donarti lo sperma direttamente in vagina sessualmente, che secondo me è la soluzione migliore, avverrà tutto senza baci, abbracci e carezze e tu lo stesso lo stesso verso lui, sarai il più distaccata possibile. Sarà un rapporto freddo, senza passione e coinvolgimento, distaccato che rimuoverai in fretta dalla mente perché non lo vivrai sessualmente come tale, ma come un sacrificio.”
In silenzio lei mi ascoltava impensierita e io proseguivo.
“Non farà niente che non sarà concordato con me...” Mi corressi:” ... con noi, e lo farà senza libidine e darti piacere, sarà solo un rapporto distaccato, meccanico, fecondativo e basta!” Dissi chiaramente e sicuro di me accarezzandola affettuosamente sulla schiena, sancendo in quel modo la scelta definitiva per cui avremmo optato, e non le avrei più parlato anche di fecondazione con kit, ma solo ma solo naturale, diretta, privata con rapporto sessuale.
Oramai eravamo a maggio, mancava solo il donatore e il consenso di mia moglie che ero sicuro mi avrebbe dato visto l’indecisione e la titubanza dimostrata nell’opporsi alla scelta definitiva che le avevo prospettato, e non avrebbe tardato ad arrivare.
Ma Laura non era propensa per una donazione naturale diretta con un rapporto sessuale e ripeté ancora di no:
“No! In quel modo li no… non voglio dai! Io non mi sento pronta a questo Roby … non ci riuscirò mai ad andare con un altro uomo. Ti amo e voglio restarti fedele. Solo il pensiero che un altro mi possa toccare, mi crea disgusto e vivrei tutto con ribrezzo. ” Ripeteva.
E questo suo resistere e mio convincerla ad accettare di farsi praticamente possedere da un altro per ricevere lo sperma e velocizzare e chiudere tutto, aveva qualcosa di eccitante.
“Ma non è un tradimento amore, come te lo devo dire? Non c’è volontà di tradire e poi c’è il mio consenso e ci sarà il tuo se lo faremo, non dovrai farti accarezzare, baciare o altro, capisco il disgusto che proverai ad essere posseduta da un altro, ma sarà momentaneo, te l’ho detto sarà un accoppiamento freddo e distaccato. Ne abbiamo già discusso altre volte.”
E parlandole ancora la portai lentamente sull'indecisione prima e la possibilità poi.
“Il fine è nobile amore, anche se il mezzo per giungerci è disdicevole e riprovevole. Capisco le tue sensazioni negative, non credere che non le viva anch’io, solo al pensiero mi inquieto, ma è un sacrificio che dobbiamo fare. “
Devo dire sinceramente che l'idea che mia moglie fosse posseduta sessualmente da un altro uomo pur eccitandomi in alcuni momenti, non mi piaceva e a mente fredda ero riluttante, indeciso e insicuro, essendo io un tipo geloso e di mentalità possessiva ed esclusiva su di lei. Pur avendo studiato ed essere cresciuto al nord come mia moglie, su certe cose la nostra mentalità era siciliana. Un conto il rapporto sessuale era pensarlo, immaginarlo in particolari circostanze mentali che le mie limitazioni mi avevano portato a fare, e un altro doverlo fare realmente. Ma ammetto che inconsciamente il fatto che fossi io a scegliere e a gestire tutto, mi turbava ed eccitava dentro inspiegabilmente.
Seppur lo scopo era un altro, alto e importante della nostra vita e che niente aveva a che fare con il sesso, la gelosia e il tradimento, quello del rapporto sessuale purtroppo era il passaggio più semplice verso il nostro desiderio di maternità e paternità, se no mai e poi mai avrei permesso che un altro uomo possedesse sessualmente mia moglie, se non con il fine di ingravidarla e con lo scopo di farla diventare madre.
Come si suol dire pensavo dentro me: “Il fine giustifica i mezzi.”
Ma nel prenderlo in considerazione mi sentivo mentalmente a disagio anch'io, avvertivo ed ero consapevole che facevo imposizione psicologica a me stesso come probabilmente la facevo anche lei imponendogliela nel considerarla come unica pratica possibile.
Era anche una umiliazione per me che provavo tutto il disagio di non essere in grado di ingravidare mia moglie, e seppur avevo attimi di piacevole turbamento nell'immaginare, dopo vivevo tutto con frustrazione e mortificazione, come vivessi una sorta di assoggettamento a lei, che in un certo modo accettava e si sceglieva con il mio consenso un altro maschio al mio posto; e nell’immaginazione vivevo anche sensazioni dove mi sentivo sottomesso anche a lui che l'avrebbe inseminata e resa gravida a posto mio, oltre a qualcosa che non riuscivo a definire .
Avere un figlio, fare fecondare mia moglie dallo sperma di un altro uomo e lei accettare di esserlo, era davvero un atto d'amore di entrambi, una grande decisione da prendere, che avrebbe cambiato la nostra vita per sempre e quindi andava ponderata bene.
Certamente con il donatore avremmo fatto patti chiari prima di incontrarci e volevo che ci arrivassimo preparati al massimo, tutto programmato, ma nonostante queste intenzioni il malessere lo provavo lo stesso.
Nei giorni seguenti ne parlammo spesso, eravamo verso la fine di maggio e stavamo per entrare nel mese di giugno, e poi sarebbe arrivata l'estate, e quello era il periodo che avevamo pianificato per la fecondazione artificiale e che ora dopo l’acquisizione delle nuove conoscenze, nei miei intenti si era trasformata in fecondazione diretta naturale con rapporto sessuale.
Discutevamo quasi sempre alla sera, davanti al computer, alla tv o anche a letto prima di addormentarci e a volte facendo poi l'amore accalorati dal discorso che facevamo. Ma come dicevo di quella preferenza non ne ero persuaso completamente e né entusiasta neppure io, l'accettavo perché era pratica e veloce e un po’ mi eccitava lo ammetto, ma che ad attuare ne avevo paura anche se non lo mostravo, in un certo senso la subivo anch’io pur preferendola e ricercandola, ma non volevo dar modo a lei di capirlo che ero combattuto anch'io, se no si sarebbe tirata subito indietro.
Dall'enfasi iniziale, forse dovuta alla possibilità che lei non accettasse o che non si fosse mai giunti in fondo a realizzare, fino a quella reale che probabilmente acconsentisse, più passavano i giorni più nasceva in me qualche dubbio e cercavo di autoconvincermi anch'io mentre lo facevo con lei.
Quelle sue incertezze che diventavano possibilità nel mio convincimento, in parte mi facevano rabbia, inconsciamente mentre prima avrei voluto che accettasse, ora che quasi l'aveva fatto, avrei voluto che resistesse di più, che fosse meno passiva e arrendevole alle mie persuasioni. Ma oramai seguivamo un percorso ed avevamo passato il punto di non ritorno, eravamo quasi obbligati senza dirlo l'uno all'altro ad andare in fondo, il prezzo di un fermate” l'aereo voglio scendere “lo avremmo pagato a caro prezzo con la nostra vita di coppia, si sarebbe spezzata quell’intesa magica che si era creata tra noi.
Una sera Laura di sua iniziativa ritornò sul discorso del donatore con metodo naturale e mentre eravamo seduti vicino sul divano a guardare la tv, accarezzandomi con le sue dita affusolate e morbide la testa rasata, guardandomi il cranio che diventava sempre più sfolto e liscio, sfiorandolo con la dolcezza della sua mano, pronunciò delusa:
“Ma noi ci amiamo!... Come faccio ad andare con un altro uomo se amo te?... E tu non sei geloso? “ripeté continuando:” E poi mi vergognerei e se si venisse a sapere?”
Tutte considerazioni e dubbi più che legittimi che però ne avevamo già parlato tra di noi all’infinito.
“Stai tranquilla…” Risposi:” … ti ho detto che se lo faremo, sarà tutto calcolato e segreto, niente verrà lasciato al caso, dalla persona che sceglieremo ... a tutto il resto. Metteremo con il donatore le cose bene in chiaro, sia riguardo a come farlo, che al luogo e al modo. Tu lo farai solo per farti fecondare, non ci sarà nessun tipo di coinvolgimento fisico o mentale o di altro tipo, e non devi sentirti in colpa, non sarà un tradimento, hai il mio consenso, il consenso di tuo marito e tu stessa acconsenti, quindi…?
E l'amore qui non c'entra per niente…” Precisai:” … il nostro amore non verrà intaccato e non verrà meno, perché noi ci ameremo di più dopo questa esperienza, quando saremo in tre ... io, te e il nostro bambino sulle tue gambe.” Le sussurrai stringendola a me cercando di rassicurarla. “
Pensa al motivo perché lo faremo. Tu dovrai pensare solo a quello… a nostro figlio quando avverrà la copulazione e a nient'altro e sono sicuro che lo farai, non ti lascerai andare a soddisfazioni fisiche o psicologiche, ma solo a quella felice di diventare madre.”
Oramai gli ultimi giorni li passavamo così a ripeterci sempre le stesse cose, il nostro amore e il motivo per cui lo facevamo.
Ma le ritornavano spesso tutte le remore educative, religiose e morali che aveva da ragazzina e con un atteggiamento remissivo con palpebre basse, il labbro inferiore protruso in fuori e le sopracciglia corrucciate disse:
“Ma come possiamo farlo? Anche moralmente non è giusto nei tuoi confronti io ti amo, voglio solo te, sei stato il primo e l'unico uomo della mia vita e lo sai e lo sarai sempre.” Ripeté.
“Appunto!” Risposi e cercai ancora per l’ennesima volta di spiegarle bene mitigando tutte le sue preoccupazioni e rassicurandola, dicendole che ci avevo già pensato io, sopra e a lungo anche nei particolari e l'unica cosa che mancava ora era solo la sua convinzione.
“Ora per procedere manca solo il tuo consenso… il tuo sì ...va bene! E partirebbe tutto.”
Ma volevo che fosse anche una sua scelta, che fosse partecipe e insistetti in quei colloqui ormai giornalieri, ripetendomi.
“Te l’ho detto amore! Possiamo praticare la donazione quando andremo in vacanza. Sceglieremo una persona giovane, pulita con le caratteristiche che vogliamo noi, che possiamo conoscere e vedere e decideremo.
Con lui gli parlerò io, tu non dovrai fare niente...niente! Gli metterò in chiaro le cose io.
“Ma cosa penserà di me?” Ribadì Laura agitata, quella sera guardando lo schermo del televisore.
“Ma amore … lui non penserà proprio niente, è preparato per fare queste cose, avverrà solo la donazione e basta! Durerà pochi minuti e tutto sarà finito in qualsiasi modo lo faremo. Ti ho detto che al donatore gli parlerò io prima …. e poi cosa ti frega cosa penserà di te e di me se lo vedremo una volta sola e poi basta? Deve solo fecondarti, mica diventare il tuo amante, e non dovrai fare nient'altro o in un modo o nell'altro che farti penetrare ed eiaculare dentro e basta. Non ci sarà nulla di erotico in quello che faremo, né sessuale, ma solo qualcosa di amorevole per noi e per nostro figlio.”
“Ma ho paura Roby …” Borbotto intimorita con l'espressione insicura e angustiata.
“Oddio ancora?!...Ma paura di cosa amore!? “Ripetei al limite della sopportazione:
” Ci sarò anche io vicino a te, non ti lascerò da sola, io comunque sarò lì al tuo fianco, presente e se vorrai a tenerti la mano. Ripeto, non ti lascerò sola.”
Vedendola in quella situazione pensai che i suoi timori fossero dettati anche dal rapporto sessuale, e non esclusi il fatto che quella paura potesse essere dettata dal non riuscire a controllarsi durante il coito e di avere l’ansia di reazioni scomposte, improvvise e non controllabili che a una donna giovane e per bene e certamente a lei metterebbero in imbarazzo davanti al marito, in poche parole pensai che avesse il timore di provare piacere.
Intuendo quella motivazione le dissi:
“Farò in modo che non vi spoglierete nemmeno, non lo vedrai in viso e lui non vedrà te quando avverrà la donazione e tu riceverai lo sperma!”
E le dissi quello che avevo pensato in quei giorni per rendere un eventuale rapporto sessuale, più freddo e distaccato possibile, asettico.
”... Lo farà da dietro.... non davanti, si metterà posteriormente e avverrà tutto in pochi minuti, te l’ho detto! Senza nemmeno guardarvi in faccia.”
Era silenziosa e vedendo le sue titubanze, portai il discorso sull’aspetto emotivo e materno.
“E noi una volta terminato saremmo felici perché diventeremo genitori e una volta fatto, ripartiremo subito per tornare a casa.”
“E se poi non resto incinta?” Esclamò con il viso serio e gli occhi preoccupati e smarriti, quasi spaventata.
“Ohh ma dai Laura! … Non essere l'uccello del malaugurio amore, non portare sfiga… tu sei a posto lo ha detto anche la ginecologa, hai fatto tutti gli esami, lo sarà anche lui visto che lo sceglieremo appositamente. Non penso che saremo così sfigati da trovare tra migliaia di ragazzi, uno come me che fa queste cose, non voglio nemmeno pensare a questa eventualità, chiederemo garanzie.
E comunque se non proviamo non lo sapremo mai ed è un rischio che dobbiamo correre…” Aggiunsi spazientito:” ... anzi sai cosa faremo? Ne cercheremo uno sposato con figli, così saremo tranquilli.” Aggiungendo: “Incrociamo le dita e accendiamo una candela che ti metta incinta subito.” Dissi ridendo per rompere la serietà di quella tensione che aveva creato con i suoi dubbi.
E sempre rivolgendomi a lei prosegui:
“Piuttosto, tu dovrai essere nel periodo fertile, ricordiamocelo.” Puntualizzai. “Una volta fatto sarà tutto finito, in poco tempo, senza burocrazia e nient’altro.” Ripetei ancora per indurla ad accettare.
“Si ma però io non voglio essere baciata e nemmeno toccata e né fare dell'altro se lui lo pretende.” Replicò imbarazzata, facendomi capire che acconsentiva.
Mi si aprì il cuore e provai una sensazione di felicità per il consenso, ma nello stesso tempo di dispiacere perché accettava di essere di un altro.
“Ma figurati amore!!“Esclamai:” Non farai niente di tutto questo, ti farai solo penetrare da dietro e ricevere il suo seme e basta!... Te l’ho detto e te lo ripeto, sarà un rapporto, anzi chiamiamola con il suo nome… “Mi corressi dicendo:” … una donazione di sperma distaccata, fredda, disinteressata sessualmente.” Risposi io: “Non ti spoglierai nemmeno…. Resterai con la maglietta e la gonna, tirerai su la gonna e un po' giù solo le mutandine e basta!” Affermai.
Ci fu silenzio a quella mia spiegazione sul come farlo, mentre le immagini del programma televisivo oramai scorrevano da sé sul video con le voci sorde e metalliche dell'abbassamento del volume senza che più nessuno di noi le seguiva.
Purtroppo avevo cantato vittoria troppo presto, perché lei forse proprio perché capiva che tutto si stava avverando, com'era nel suo carattere improvvisamente sbottò ancora indecisa:
“Non so! Ci devo pensare Roberto, non piace questa soluzione, il pensiero di essere penetrata da un altro mi disgusta. E se è ammalato!?” ripeté.
“ Ohhh ma bastaaaa...mio Diooo Laura !...”Esclamai spazientito: “Ma no dai! Non puoi essere pessimista così. Gli chiederemo tutti gli esami del sangue per le malattie, hai visto anche tu come funziona nei siti, alcuni seri le mostrano. Cercheremo qualcuno pulito, sano padre di famiglia, se poi uno è sposato con figli, in genere non è ammalato. Non cercare di vedere solo tutte le cose negative, guarda anche quelle positive, che avremmo un figlio.” Dissi un po' seccato facendoglielo capire anche.
Tirò un sospiro dicendo:
“Ci penserò!”
“Va bene pensaci, io sono stanco di parlarne di queste cose, dei metodi, dei si, no, ci penserò…. Tutte cose legittime, ma non ti dirò più niente. Quello che dirai faremo, vuoi fare la fecondazione artificiale?... Bene quando hai finito di riflettere se lo dirai faremo quella, prenderemo appuntamento con la dottoressa e andremo in clinica, ma basta tutte queste tira e molla, sono mesi che ci logoriamo.”
E veramente spazientito mi alzai.
“Ma non ti arrabbiare!” Disse dispiaciuta.
“No. Non mi arrabbio, sono solo spazientito, scusami, hai tutti i diritti di pensarci, sono io che sbaglio, rifletti pure tranquillamente e poi mi dirai.” Mi avvicinai e le diedi un bacino sulla fronte.
E intanto il periodo che avevamo programmato era terminato e stavamo per entrare in giugno, lei aveva quasi 26 anni e io 27.
Alla fine finalmente acconsentì a provare a ricercare il donatore, ma con la riserva che dovesse andare bene a lei, se non gli sarebbe piaciuto non si sarebbe fatto nulla.
Come avevamo programmato per la fecondazione assistita, decidemmo di praticare la donazione durante la vacanza, saremmo stati lontani e più sicuri e avremmo potuto constatare fino a che punto al di là delle intenzioni e delle parole ci saremmo spinti realmente. Ora dovevamo trovare un donatore di sperma e poi ci sarebbe stata la scelta finale di lei, sì o no e se le piaceva!”
In quei momenti su internet, provavo una sottile eccitazione nel vederla cercare il donatore, un maschio da cui sarebbe stata posseduta e fecondata, e mi esaltava doverle suggerire e consigliare chi scegliere, da chi doveva ricevere lo sperma direttamente in vagina con metodo naturale, abbattere le sue resistenze e farle fare come volevo io ... convincerla che era per uno scopo superiore, per diventare mamma e ne provavo gusto a spingerla o trascinarla dove volevo io e a farla sentire turbata della sua scelta. Oramai era quasi fatta, dovevamo solo scegliere il donatore.
Così dopo averne parlato a lungo tra di noi nelle settimane precedenti, avermi esposto le sue paure e io dato le mie assicurazioni, decidemmo finalmente di scegliere e contattare un donatore di sperma, pronti a iniziare davvero.
Anche se preoccupata, si sentiva coinvolta e turbata dalla mia proposta su quella scelta, ne era attratta e avversa.
A volte quando facevamo l'amore, all’improvviso a letto le spiegavo ancora come sarebbe avvenuto e mi eccitavo a farlo, aumentando l’erezione e mi accorgevo che anche lei pur restando in silenzio si bagnava di più, le piaceva ascoltare e forse chissà immaginare che qualcuno l’avrebbe posseduta al mio posto.
“Ma tu non dovrai godere.” Le ripetevo sussurrando possedendola:” E solo un sacrificio il nostro, il tuo…” Aggiungevo con una sorta di masochismo piacevole.
“Stai tranquillo che non godrò…” Rispondeva con la voce bassa e calda:” …io amo solo te e solo il pensiero di essere toccata da un altro uomo mi dà repulsione e fastidio.”
La sera seguente dopo cena andammo su internet, digitai Donatori di sperma e navigammo ancora. L’intenzione era di trovarne uno adatto a noi.
Ce n’erano molti e iniziammo a chattare o corrispondere rapidamente last minute con breve email con alcuni, ma ci rendemmo conto che erano solo interessati venalmente o fisicamente a mia moglie, qualcuno chiedendo:
” Com'è fatta?... È bella?!”
Perché gli interessava solo la bellezza per chiavare.
All’improvviso la sua attenzione fu attirata ancora una volta dalla fotografia con l'icona di quella ragazza nuda e sorridente incinta, con un bel pancione di sei sette mesi che sorrideva prendendolo tra le mani nel gesto di offrirlo con un grande nastro che lo circondava e il grande fiocco verde d’avanti. Probabilmente quell’immagine l’aveva colpita e mi fece timida segno ancora con il dito sullo schermo.
“Qui! Questo! Proviamo ancora qui!” Disse agitata.
Andai sopra, lo puntai con il mouse e cliccai per entrare in quel mondo nuovo, affascinante ma pericoloso….
Eravamo felicemente sposati e follemente innamorati da tre anni quando iniziammo quel percorso dovuto a una serie di circostanze negative che avrebbero cambiato per sempre la nostra vita e il nostro amore. O meglio mi portarono... perché lei mi seguì, lasciandosi convincere dalla mia decisione a essere precipitosi e a fare una scelta avventata.
La mentalità, l'ignoranza in materia, e la vergogna che si sapesse che non potevo avere figli, sia nei confronti dei parenti, ma anche riguardo agli amici e conoscenti, oltre che darmi un senso di inferiorità e di impotenza psicologica mi portò a fare valutazioni azzardate.
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