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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

ANALISI DI UN CUCKOLD IN TERAPIA

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.

Cap. 14 LA REALIZZAZIONE DEI DESIDERI

 

Note:

    “Il più grande pericolo per molti di noi non sta nel fatto che i nostri obiettivi siano troppo elevati e quindi non riusciamo a raggiungerli, ma nel fatto che siano troppo bassi e che li si raggiunga facilmente.”

    Michelangelo

 

 

Promemoria sui nomi visto il periodo di sospensione.

Patrizia: nome reale di mia moglie.

Chiara: nome di fantasia usato da mia moglie per i partner negli incontri.

Mimmo: il mio nome reale.

Andrea: il mio nome di fantasia che davo ai partner negli incontri con mia moglie 

 

Come le altre volte il giovedì mi recai nello studio della psicologa a proseguire la mia analisi riguardo il cuckoldismo e iniziai la seduta. Appena entrati ci salutammo convenzionalmente come al solito, mi sdraiai sul lettino da terapia e lei come sempre si mise comoda sulla poltroncina con i suoi attrezzi da lavoro in mano, la penna e il bloc notes. E dopo alcuni secondi di silenzio e rilassamento mormorò:

” Se si sente pronto incominciamo signor Mimmo.”

Annui con il capo e risposi di sì.

“Dunque l’ultima volta eravamo rimasti che quel tipo, quel Filippo le aveva detto che voleva far indossare alla sua consorte degli indumenti sexy della moglie cubana, che di professione era ballerina… entraineuse, intrattenitrice nei locali night. Giusto!?” Esclamò.

“Si!” Risposi e iniziai a narrare. “La settimana dopo l’ultimo incontro sessuale che mia moglie aveva avuto con lui, andammo come la volta precedente a casa sua e dopo i convenevoli ci sedemmo e offrì il caffè.”

“Vi incontravate sempre di pomeriggio?” Domandò la dottoressa.

“Si all’inizio, poi negli anni a seguire iniziammo a praticarlo anche alla sera e fu proprio lui che ci stimolò a farlo alla sera che diceva fosse più intricante ed erotico.”

“Vada avanti, quel pomeriggio cosa faceste?”

“Filippo dichiarò a mia moglie:

<Continuiamo a giocare come la volta precedente Chiara, dove il tuo coniuge si è immedesimato nel ruolo di un marito cornuto e ha letto quella formula con cui ti offriva a me. Ora invece sarai tu a entrare in un altro personaggio, in quello di una libertina di facili costumi, una ballerina…>

< Una ballerina?> Ripeté lei stupita.

“Sua moglie era al corrente di questo gioco? Lo sapeva Mimmo?” Domandò ancora la dottoressa.

“Si io e lui avevamo già concordato per telefono… e io glielo avevo accennato a mia moglie. Non c’era mai niente di improvvisato nei nostri incontri, anche quelli futuri, tutto era concordato tranne riguardo le mie fantasie.”

“Continui…!”  Mi esortò.

“Oramai erano alcuni mesi che ci frequentavamo e praticava sesso con la mia consorte e si era formata anche un po' di confidenza intima tra noi. A mia moglie pur non piacendogli di aspetto Filippo, lo aveva accettato anche se calvo, perché la soddisfaceva molto carnalmente e le piaceva come praticava sesso lui, la faceva godere.  Così quel pomeriggio dopo esserci visti e aver bevuto il caffe, lui la informò:

<Oggi ti trasformerò in una bella sposa ballerina e danzerai per me!> Lei sorrise e lui continuò:< Ho già preparato tutto! Devi solo metterti nelle mie mani! Sarai la mia sposina nella prima notte di nozze e sai cosa si fa in quella notte dopo aver danzato?> Gli disse con un sorriso sornione. < Dovrai soddisfare tutte le mie voglie…>. 

Mia moglie mi guardò e sorrise ancora.

E lui alzatosi pronunciò: < Spero che ti vadano bene di misura, li ho comprati a caso… a mente, immaginando il tuo bel corpo.> Mia moglie sorrise, e lo stesso fece lui anche se non era vero. Aprì una cassettiera comò e tirò fuori degli indumenti intimi, di lingerie di sua moglie cubana, mutandine, calze, reggicalze e reggiseno messi appositamente dentro a del cellofan,       per farli apparire nuovi anche se non lo erano. Perché se avesse saputo che erano stati indossati da un’altra donna, mia moglie non li avrebbe mai messi, soprattutto quelli intimi, mutandine e reggiseno… E scelse lui per lei cosa dovesse indossare.” 

“E sua moglie quando vide quella lingerie sexy per lei cosa fece?”  

“La osservava…” Dottoressa:” … con curiosità e attenzione, non aveva mai visto biancheria intima simile dal vero, era titubante ma anche affascinata da quel gioco. Osservava quegli indumenti con interesse, ne toccava il tessuto tra i polpastrelli… e poi mormorò:< Ma sono scandalosi…non so nemmeno se ci starò dentro…?>

< Si ci starai…ci starai! …>Rispose Filippo sicuro, esortandola:< Indossali dai!> Pronunciando in modo assolutistico: < Ora spogliati che voglio cominciare subito il gioco.>

Vidi che mia moglie che seguiva tutte le sue indicazioni. Inutile dirle che eravamo tutti e tre eccitatati, sia del fatto che avrebbe truccato e vestito mia moglie in abiti osceni e sia dell’attesa del rapporto sessuale che ne sarebbe seguito.

Mia moglie prese gli indumenti che le passò Filippo e lentamente si spogliò dei suoi abiti e della biancheria intima classica da signora che aveva, fino a restare completamente nuda, con il suo bel sedere pieno, il seno pendente e il corpo quasi giunonico. E un pezzo alla volta si rivestì in modo sexy come voleva lui.

Il primo pezzo che infilò fu lo slip a perizoma, più ridotto di quello che metteva nostra figlia, che tirandolo su e indossandolo le coprì appena la vulva, mostrando poco più in alto la sua pancetta protuberante e dietro evidenziando maggiormente le due natiche carnose e tenere; infilandosi la striscia posteriore dell’indumento nel solco lungo e profondo del suo sedere, scomparendo in esso. A osservarla posteriormente si vedeva soltanto sopra il coccige il triangolino di stoffa del perizoma e sotto le natiche nude e carnose, e pareva fosse senza mutandine. Poi mise il reggiseno di colore rosso sottilissimo, quasi invisibile che a stento riusciva trattenere le mammelle e solo dalla parte inferiore, coprendo appena i capezzoli. Di seguito fu il turno del reggicalze nero che agganciò a fatica non essendo pratica di quel tipo di lingerie erotica e a seguire calzò delle calze di nailon nere finissime di pochi den di spessore, assestandosele con le sue belle mani sulle cosce. 

Quando fu in lingerie Filippo la fece alzare dicendo:<Dai, vieni qui che finisco di prepararti.> E aprendo l’anta estrasse dall’armadio un mini abito rosso, quasi trasparente con alcuni inserti di pizzo, con la gonna a tubino, che ricordava molto gli abiti scandalosi delle intrattenitrici nei night. Mia moglie vedendolo restò meravigliata:< Questo!?> Pronunciò con un pizzico di stupore e turbamento: < Ma non è troppo corto e volgare…?>

< No, è solo per un gioco di ruolo …” Rispose Filippo: <…Indossalo! Non è proprio della tua misura, ma dovrebbe starti bene.> Affermò. Con quel bene intendeva che la rendesse provocante e sexy com’era sua moglie quando lavorava nei night.

Mia moglie Patrizia, come me tutto sommato era divertita e anche eccitata dal venire volgarizzata e resa oscena da Filippo in quel gioco di ruolo, e passiva lo lasciava fare.

Lei inserendo l’abito dai piedi ci infilò dentro le gambe e lo tirò su per il corpo assistita da Filippo che l’aiutò a indossare. Era uno di quegli abitini erotici che si vedono nelle pubblicità hard, da entraîneuse da locale notturno. Oltre che rosso, era elasticizzato e aderente ed era senza maniche, tenuto su solo dalla stoffa che salendo le girava intorno al collo scendendo dalla parte opposta a congiungersi sul seno. Come dicono le donne era un abitino a tre quarti, traforato davanti sul seno che mostrava l’insenatura delle mammelle e il reggiseno. Sui fianchi era a rete larga quattro cinque centimetri che partiva dalla parte esterna del seno sotto l’ascella, scendendo lungo i lati giù fino al margine inferiore dei fianchi, questo da ambo i lati, facendole apparire la pelle nuda lateralmente; e nell’aderenza le mostrava i fianchi arrotondati e pieni, da donna matura e mamma. Sul davanti aveva disegni di piccole traforature armoniose… 

Era un abitino in tessuto di maglina e subito appena indossato aderì alla forma del suo corpo maturo, ai suoi affranti e alle esuberanze essendo elasticizzato, rendendola erotica e sensuale. Si modellava splendidamente sul suo corpo. Dietro sotto l’aderenza di quel particolare abitino si notava il segno dell’elastico del perizoma.”

“Era molto sexy…” Chiese la dottoressa.

“Si lo era!”  Risposi:” Specialmente dietro che le lasciava la schiena completamente nuda fino alla curvatura fisiologica dei lombi, da dove ripartiva con il tessuto aderente a coprire e a prendere la forma delle sue natiche voluminose, carnose e tenere che si evidenziavano di più sporgendo in fuori. Le arrivava a coprire appena il termine della balza delle calze nere, mostrando anche dietro le pinze delle giarrettiere che le tenevano su. Era davvero erotica.”

“Da come la descrive le stava bene dunque?” Domandò con curiosità poco professionale o forse più femminile la psicologa.

“Molto! “Risposi con una espressione orgogliosa:” Evidenziava il suo corpo maturo quel vestitino e quella lingerie, che avrebbe senz’altro fatto uscire di senno gli uomini, ma anche le donne d’invidia, che si sarebbero sentite valorizzate ed esaltate nella loro sensualità e femminilità. Esaltava la forma e la sensualità della donna…” E aggiunsi sorridendo:” Per quanto mia moglie lo tirasse giù sulle cosce, essendo molto elastico tendeva a salire continuamente, evidenziando oltre le cosce, la sua pancetta e il sedere rotondo e voluminoso.”

“E che fece a quel punto quel Filippo?” Domando ancora.

“La fece sedere sul letto e prendendo un necessaire beauty che era di sua moglie la cubana:< Ora ti trucco!>

< Sei capace?> Le chiese mia moglie con un sorriso dubbioso. 

< Certo! Truccavo sempre la mia ex moglie prima che andasse a lavorare, lei faceva la ballerina…>

Mia moglie sorrise e lui prendendole la mano, con bravura e capacità le applicò uno smalto rosso sulle unghie delle mani e dei piedi chiedendole mentre lo faceva:

< Lo hai mai messo lo smalto Chiara? >

< Raramente… da giovane.> Rispose mia moglie.

 < Vedrai che poi ti piacerà portarlo e lo metterai e ti truccherai da sola quando giocheremo.> Le rispose soffiando nel frattempo sulle unghie, dicendole: <Adesso dobbiamo aspettare qualche minuto che lo smalto si asciughi. Devi restare immobile, altrimenti si rovina…> 

Nell’attesa che lo smalto si asciugasse, per completare la sua opera. Le tirò su tutti i capelli fermandoli sulla testa con delle mollette. La truccò, mettendogli un po’ di fondotinta per scurirle un po' la pelle delle guance, un ombretto celeste molto delicato sugli occhi ed un rossetto rosa antico e le fece ammirare il trucco allo specchio del comò, prima di porgergli una parrucca con un caschetto biondo e il termine applicò degli orecchini a clip con delle pietruzze rosse.

Quando fu pronta si chinò e la baciò sul collo, facendo scorrere le mani sulle sue spalle fino al seno, stringendoglielo sopra il tessuto, non restando lei indifferente alle attenzioni e manovre di Filippo.”

“Non perdeva tempo quel Filippo?” Chiese la dottoressa.

“No, probabilmente era eccitato anche lui. “

E subito dopo esclamò:< Credo che lo smalto ora si sia asciugato.> E quando ritenne che fosse pronta la esortò:

<Alzati in piedi ora e fammi vedere completamente come sei diventata!> 

Lei si sollevò dal letto, e lui la mise davanti allo specchio lungo dell’anta dell’armadio, girandole intorno ammirando soddisfatto ed eccitato il risultato della sua creazione.”

“Insomma la vestì e truccò di tutto punto?” Disse la dottoressa.

“Si!” Risposi: “E quello fu l’inizio per giocare noi due anche in seguito con trucco, indumenti e parrucche…”

“A bene! Quindi vi aveva instradato?”

“Si!”

“E sua moglie cosa disse quando si vide allo specchio interamente?”

“Era stupita, incredula, sorrideva goffamente e quando si voltò verso di me era davvero bella erotica e sensuale… era diventata bionda con i capelli a caschetto, sembrava un’altra non lei, l’aveva trasformata. L’abitino era mini e le arrivava sopra la mezza coscia e mostrava le sue gambe fasciate dal nailon nero, piene e volgari, facendo sporgere da sotto di esso l’attacco della giarrettiera alle balze delle calze.” 

“Quindi era pronta?” Domandò.

“Si lo era, le porse un paio di scarpe anch’esse rosse con il tacco spillo da 10 centimetri con décolleté. Mia moglie vedendole esclamò:< Sono troppo alte di taccò, non riuscirò a camminarci…!>

< Io invece voglio vederti camminare con queste> Ribatté lui in modo autoritario.

Chiara sedendosi calzò le scarpe e rialzatasi provò a camminarci, ma aveva evidente difficoltà all’inizio, e cominciò a barcollare e appoggiarsi ai mobili della camera, così lui l’abbracciò sui fianchi e la fece camminare un pò su quei tacchi, stringendola a se sulle anche, facendola sculettare a ogni passo.

< Vedrai che imparerai, sei così insicura e rigida perché è solo la prima volta, poi ti abituerai. >” La confortò.

“E sua moglie non disse nulla? Si vide allo specchio camminare?”

“Si, si osservò nello specchio dell’armadio della camera mentre si muoveva, e guardandosi credeva di non essere lei …< è pazzesco…!>  continuava a ripetere ridendo. Era stupita ma curiosa in quel ruolo. E dopo essersi ammirata, riprese a camminare con lui nel salotto, con quel rumore fastidioso che facevano i tacchi sul pavimento, poi la lasciò, facendole fare qualche metro da sola, esclamando:

< Brava, così ti voglio. Sculetta con quel tuo bel culo sporgente e balla per me, ti voglio porcellina!> Sorridendo e facendo sorridere anche mia moglie.

Lei prese a camminare davanti a noi sculettando con il su culo che negli abiti stretti, volgari e aderenti sembrava più grosso di quello che era, fermandosi di tanto in tanto di spalle davanti a lui, mostrandole involontariamente il sedere pieno, e con una mano lui le accarezzava il gluteo, con mia moglie eccitata e compiaciuta di quella attenzione.”

“Sua moglie si era calata nella parte?” Esclamò la dottoressa.

“Si…” Risposi:” … oramai giocare con Filippo piaceva anche a lei.” E ripresi.

“A un certo punto lui disse:

< Potrebbe già andare bene così, ma per essere seducente come si deve ti mancano due cose…>. Aprì l’armadio e prese una borsetta a pochette di sua moglie e gliela mise a tracolla sulla spalla.

<Ecco, ti ci voleva! Sei cambiata radicalmente con questo accessorio. Non sei più una signora per bene, sposa perfetta, ma una donna seducente appariscente…> E sorrise con un ghigno soddisfatto mostrando maggiormente il suo naso aquilino in quella espressione. Giocando l’aveva vestita come una escort…. E prendendola per mano la invitò:

< Ora vieni davanti allo specchio, voglio che ti guardi quando balli…>

La mise davanti allo specchio, in modo che potesse vedersi a figura intera ed ammirarsi …

< Guarda come sei bella e anche volgare Chiara …> Pronunciò aggiungendo: < questo è il tuo alter ego, l’altra te, è come una tua fantasia realizza, da moglie seria e madre di famiglia a donna lussuriosa e libertina.> Mentre io, contentissimo, la osservavo vedendola sia da dietro che davanti riflessa sullo specchio.

<Ora balla un po' per me!> Le disse mettendo della musica moderna, e lei iniziò a danzare muovendo braccia, fianchi, sedere e mammelle, osservandosi nello specchio e ridendo divertita di sé stessa, danzando per lui vestita oscenamente in quel modo.

Era fantastica, però di una bellezza matura e volgare, indecente nell’aderenza di quell’abitino che invece di nasconderle, nei movimenti le evidenziava ancora di più le protuberanze e gli eccessi del corpo…”

“E non si sentiva disgustata di sé sua moglie conciata in quel modo?” Chiese la dottoressa interrompendomi.

“No, si guardava e riguardava anche lei allo specchio, lamentando che si sentiva stretta in quegli indumenti erotici, ma rideva. Continuava a ripetere: <Sono pazzesca!> osservandosi e danzando nei movimenti del suo corpo che appariva maggiormente formoso di quello che era.

“Direi perfetta!” Rispose Filippo sorridente. < Adesso smetti di ballar e sfila ancora per me…> Le disse.”

Cessò di ballare e camminando avanti ed indietro nella camera da letto si osservava. 

< Passeggia ancora un po' e poi ritorna davanti allo specchio e inizia a spogliarti guardandoti e offrendoti a me …>”

E mentre camminava a ad un certo punto lui eccitato la fermò, gli sfilò la borsetta dalla spalla e iniziò a baciarla sul collo mordicchiandole di tanto in tanto l’orecchio e l’orecchino, baciandole appassionatamente il collo. Con lei che lo lasciava fare.

< Ora vai davanti allo specchio e spogliati per me …” La sollecitò.

“E sua moglie che fece?”

“Sorrise, glielo detto, era divertita ed eccitata anche lei…”

“Le piaceva giocare?”

“Sì!” Risposi.

“Vada avanti.” Disse la dottoressa.

“Chiara o Patrizia mia moglie, dopo aver camminato un po' ridendo per la stanza, si mise davanti allo specchio e da sola con lui eccitato che la guardava iniziò a spogliarsi togliendo l’abitino rosso, rimanendo soltanto con il completino intimo di pizzo nero, composto da mutandine e reggiseno, dal reggicalze, calze e dalle scarpe con il tacco a spillo del medesimo colore. Con le labbra rosso fuoco ed i suoi magnifici occhi messi in risalto dal trucco. 

Io non lo capivo ma in quel momento con quegli atti stava subendo una trasformazione non solo fisica, ma anche mentale, di approccio a quel gioco del trasformarsi e a essere veramente la moglie di un cuckold, d’altronde erano passati vari mesi oramai e tra noi c’era anche confidenza.”

“Continui…” Mi esortò la dottoressa.

“Quando fu in lingeria, lui la prese e la baciò sulla bocca, era eccitato perché aveva tutto il cranio sudato e lucido e questo avveniva sempre quando si eccitava con mia moglie.

Le mani di Filippo correvano lungo tutto il corpo sinuoso di mia moglie, indugiando più volte sul sedere, che accarezzava e stringeva con forza. Poi prendendola per un braccio, la fece stendere sul letto, quindi le apre leggermente le gambe e con una mano prendendole il triangolo davanti, tirò il tessuto e come un selvaggio le strappò letteralmente il perizoma scoprendole il sesso. Portandosi subito con la testa tra le sue cosce a baciarle delicatamente la fessura e le grandi labbra della vulva, succhiandole leggermente, con lo stesso dedicò le sue attenzioni al clitoride, che stuzzicava con movimenti della lingua di intensità sempre crescente. 

Io osservavo sempre più eccitato di vedere mia moglie così trasformata donarsi a lui, era diverso dal solito, dalle altre volte, più esaltante… coinvolgente.

Mia moglie eccitata con il suo cranio calvo tra le cosce non riusciva a contenere i suoi gemiti di piacere, abbandonandosi e accarezzandolo in testa, incurante che fosse sudato.  Filippo con la lingua lasciando il suo pube, saltando il reggicalze risalì lungo il suo corpo, fermandosi prima a leccarle il ventre e poi più su a leccare e mordicchiarle il seno, per poi scendere e ritornare di nuovo tra le sue gambe a leccarle la figa, sentendola gemere sempre più forte.

Poco dopo fece l’incontrario, sganciò la balza dalle pinzette del reggicalze e tirando giù la calza scese con le labbra e con la lingua lungo tutta la gamba fino ad arrivare al piede, che baciò e leccò delicatamente con la lingua, per poi infilarsi l’alluce in bocca e succhiarglielo, leccarglielo nonostante lo smalto rosso ormai asciutto, alterando con le altre dita, facendola godere molto…. Dopo qualche minuto risalì di nuovo, baciandole tutto il corpo fino a ritornare all’orecchio, che succhiò e leccò con passione. Ci sapeva fare davvero Filippo, la stava facendo godere solo a leccarla in tutto il corpo, a insalivarglielo, altro che Pino…” Dissi.

“Quindi era più bravo di lui?” Domandò la dottoressa senza guardarmi con il capo chino sul bloc notes a scrivere.

A un certo punto prese un blister dal comodino e si mise il preservativo, la prese per le cosce e la tirò giù verso lui e si sdraio su di lei allargandole di più le gambe e lubrificandosi il preservativo con la saliva, con delicatezza la penetrò iniziando a possederla lentamente, aumentando poi piano piano il ritmo, fomentato dai gemiti di mia moglie che godeva. Quando i gemiti si tramutano in urla di piacere, Filippo aumentò ancora di più il ritmo e la decisione delle sue spinte in vagina e dei suoi colpi profondi, ed iniziò a dare degli schiaffetti sulle mammelle, che mia moglie al contrario di quello che pensavo, dimostrava di apprezzarli molto. E fu quella volta che iniziò a parlare durante il rapporto sessuale.”

“Cosa diceva?” Domandò la dottoressa.

“E diceva frasi sconce…” Risposi.

“Tipo…?” Chiese. E allora gliele dissi. 

Tipo:<Dimmi che vuoi tutto il mio cazzo!> Esclamò volgarmente possedendola.

Lei all’inizio non rispondeva, ma quando le ripeté che era solo un gioco, si lasciò andare mormorando:< Si!>.

< Si cosa?> Sussurrò lui giocando.

< Si lo voglio!> Mormorò gemendo di piacere, mentre sentiva gli inguini di Filippo sbattere sulle sue zone intime ad ogni colpo e il glande sull’utero, facendola sussultare e godere.

Fu un rapporto molto intenso e diverso dai soliti ed era stato fatto un ulteriore passo verso il suo imputtanamento come lo chiamavo io. E continuava sussurrando:

<Shhhh, lasciati andare, tra poco mi chiederai di non fermarmi…> 

E lei rispondere lussuriosamente con la voce spezzata: <Si, continua dai…>

I gemiti di lei erano la spia del suo godimento. E di fianco a loro c’era lo specchio in cui veniva riflessa tutta la scena e lei poteva vedere sé stessa mentre abbraccia Filippo e si fa possedere, eccitandosi ancora di più. 

A un certo punto Filippo esaltato, strappò la parrucca a mia moglie mettendosela lui, appoggiandola sul suo cranio calvo, fingendo di essere un capellone biondo e mia godente ansimava e rideva.

Continuò a scoparla selvaggiamente e di tanto in tanto si interrompeva per baciare il collo ed il seno, mentre lei smaniosa sdraiata sul letto era presa dalle continue ondate di piacere che dalla vagina si irradiano a tutto il corpo. L’orgasmo arrivò quasi all’unisono per entrambi e la sua intensità li lasciò per un attimo senza fiato. Filippo baciò Chiara sulla fronte, come al solito eiaculò in vagina ma dentro il preservativo, poi lo sfilò dall’interno, ancora eretto e pieno di sperma tutto pendente davanti, ruotò su se stesso e si distese accanto a lei, cingendola con un braccio; entrambi rilassandosi per qualche istante.

Lui fu bravo, la soddisfò pienamente davanti a me che avvicinatomi le tenevo la mano e l’accarezzavo la fronte e i capelli… mentre si rilassava dal piacere.”

“Quindi eravate soddisfatti?”

“Si entrambi… lui era davvero capace, ci sapeva fare sessualmente con le donne.” 

“E poi continuaste?” Domandò.

“Si!... E da lì dopo 15 giorni ci rincontrammo nuovamente e poi ancora e ancora per tutta l’estate, ogni due settimane…”

“Quando cambiaste poi?” Domandò.

“L’anno seguente…” Dottoressa:” … e continuammo per dieci anni circa a praticare il cuckoldismo… tralascio quello che abbiamo fatto.” Feci una pausa e prima che lei parlasse dissi: “Io vorrei sapere non soltanto quello che ho fatto e come, ma cosa mi ha portato a compiere questa scelta, a diventare così? A essere felice nel vedere mia moglie godere con un altro uomo.”

“Stia tranquillo che glielo dirò. Ma ora continui. Mi dica, ha poi messo in atto quei suoi propositi su sua moglie?”

“Quali?” Domandai fingendo di non capire.

“Quelli riguardo ai suoi desideri segreti…le sue fantasie!” Dichiarò abbassando il capo e alzando gli occhi da sopra gli occhiali con il bloc notes sulle gambe e la penna in mano, aggiungendo:” Guardi che non è obbligato a rispondermi, deve farlo solo se lo vuole, l’importante è che non menta o dica una bugia, ricordi che comunque tutto quello che dice può servire al completamento dell’analisi e a dare un risultato vero e completo. E inoltre ricordi sempre che io non sono qui per giudicarla del suo comportamento anche se posso disapprovarlo, ma per trovare le risposte alle sue domande, ai suoi perché.” A quelle parole dopo un breve silenzio annui e dissi di sì e iniziai a spiegare.

“Si! Le realizzai una alla volta ... La prima che concretizzai fu il cunnilingus. Ero pervaso da un desiderio di partecipare attivamente anche al post rapporto sessuale di mia moglie, come avevo visto fare in alcuni video e letto su documentazione specifica di cuckold. Avevo desiderio forte di baciarle il sesso dopo che lui l’aveva posseduta e questo pensiero mi eccitava molto fino a darmi erezioni. Sapevo che era una sorta di umiliazione per tutte e due che però mi attraeva, ma non potevo farlo io di mia iniziativa e così ne parlai con Filippo ricordandogli:

< Senti Filippo, riguardo alle mie fantasie, i miei desideri che mi avevi detto che mi avresti aiutato ad attuare.>”

“E cosa gli disse lui?”

“Fu risoluto: < Si va bene, la prossima volta ti faccio leccare la figa a tua moglie…>”

“E lo fece?”

“Si, la prima cosa che Filippo fece riguardo a quello che gli avevo detto delle mie fantasie, fu quella di farmi leccare la vulva a mia moglie dopo che lui aveva appena finito di possederla e lo aveva tirato fuori dalla vagina. Ricordo che quando ebbero il rapporto sessuale quel giorno, dopo averla posseduta e sfilato via il pene eretto dalla vagina ancora con il preservativo pendente di sperma sull’apice, prese mia moglie per un braccio la tirò su dal letto mettendola in piedi chiamandomi:< Andrea! Andrea!> 

<Si!> risposi voltandomi verso di lui.

<Vieni!> Esclamò. Io esitai ma lui mi esortò: <Dai vieni qui!>

E mentre mia moglie era in piedi a gambe socchiuse ancora estasiata dal rapporto sessuale che aveva avuto con lui ripeté ancora sorridendo: < Vieni qui Andrea… fai il cuckold fino in fondo, inginocchiati davanti a lei e lecca la figa a tua moglie che ce l’ha ancora bella larga, calda e odorosa avendola appena chiavata... Su dai!  Guarda come è bella bella la figa di tua moglie che ha appena chiavato con me…” Ripeté volgarmente.

“Sua moglie cosa disse?” Domandò la dottoressa.

“Mia moglie capendo, abbozzò una resistenza dicendo :< No questo no…!> 

<Ma Filippo la redarguì: < Dai su Chiara… lasciatela leccare da tuo marito, lo fanno tutti i mariti cornuti cuckold di leccare la figa alla moglie dopo che questa ha chiavato con l’amante. Non temere che a lui piace leccartela…> 

A quelle parole mi avvicinai  e lo osservai eretto con l’interno del preservativo pendente in avanti per il peso dello sperma e lui mi esortò ripetendo:< Dai dalle un bacio sulla figa a tua moglie, fanno tutti così i mariti cornuti che si lasciano chiavare la moglie alla fine del rapporto sessuale.>

Il cuore mi batteva forte, ero lì per realizzare uno dei desideri della mia fantasia o lasciare perdere tutto. È vista la mia titubanza dovuta alla contrarietà di mia moglie continuò:

< Su dai! Vieni qui vicino a me, inginocchiati davanti a tua moglie!> E così feci.

Mia moglie guardò lui e poi osservò me sorpresa di quella richiesta che non voleva praticare. Ma io mi avvicinai e lui quando fui davanti a lei mettendomi una mano sulla spalla mi spinse con forza giù a inginocchiarmi, ad avere il capo davanti al sesso della mia consorte, e spingendomi con la mano dietro la nuca contro esso esclamò:< Dai leccagliela bene…>.

Quando le fui inginocchiato davanti ero all’altezza giusta, vidi la fessura del sesso di mia moglie ancora dischiusa con il suo colore interno corallino che si perdeva nel buio e quasi contro di essa con il volto avvertii subito un odore forte di sesso caldo umido, un misto di umori sudore e tipico odore di sesso di vulva, Un odore gonfio penetrante nelle narici. Appoggiai le labbra sulla pelle e le sentii la vulva calda e depilata bagnata dal piacere che le aveva dato Filippo possedendola.

Come ci fui contro appoggiando le labbra oltre l’odore intenso di selvatico che emanava avendo appena chiavato e goduto con lui, avvertii sulle labbra il suo colare e i suoi peli umidi e bagnato di un’umidità calda e le diedi un bacio tra il forte odore, e poi ancora uno e un altro ancora mentre sentii lui dire. < Bravo così! Ora leccagliela un po’!>”

“Gli baciò il sesso a sua moglie?”

“Si e a quel punto mia moglie ebbe una reazione dicendo ancora:” No dai!”  spingendo la mano sul mio capo per allontanarmi. Ma lui togliendogliela la redarguì:

“Ma dai Chiara, lo fanno tutti i mariti, fa parte del gioco di coppia dopo essersi fatto chiavare la moglie di leccarle la figa…> Incitandomi guardando verso me:<. ...su leccagliela un po' Andrea!>”

“E lei che fece?” Chiese prendendo appunti su bloc notes.

“Feci il gesto di continuare, avvicinai il capo a baciarle nuovamente la vulva, ma mia moglie ripeté:” No dai Mim…” Correggendosi subito:< No dai Andrea! Questo non voglio.>

Ma fu lui a spingerla con una mano nel sedere verso di me e dirle: < Su lasciatela baciare e leccare Chiara, fa parte del gioco te l’ho detto.>

E la tenne da dietro verso di me finché io con il capo non andai nuovamente contro la sua vulva e con la lingua incominciai come preso da un impulso interiore a leccare. Sentivo il suo odore di sesso e sudore fortissimo, quell’odore caldo e pungente che penetrava nel naso e mi stordiva.

Lui si mise di fianco a noi e avvertii ancora la sua mano capo, dietro la nuca spingermi contro mia moglie a baciarle e leccarle il sesso, mentre lei dall’altra sua mano sulla natica veniva spinta contro di me. “

“Vi spingeva tutti e due dunque?”

“Si, si mise di fianco a noi, con una mano sulla natica di mia moglie e una dietro la mia nuca a unirci, congiungerci in quel gesto depravato in quel contesto.”

“E non provava disgusto a leccarla a sua moglie dopo che l’aveva posseduto quel Filippo?” Domandò. 

“No assurdamente no, nonostante la vergogna di umiliarmi davanti a Filippo ma soprattutto a mia moglie mi sentivo attratto da quell’odore acre, corposo, gonfio e pungente, a tratti anche violento che usciva dalla sua vulva. Come dicevo un odore selvatico, caldo che penetrava in me, e come una fragranza concentrata mi arrivava al cervello stordendomi. Lo stesso furono le sensazioni che provai a sentire sulla lingua la liscezza della sua vulva depilata, aperta e umida dentro e fuori di sudore e umori di piacere che le aveva provocato lui.  Leccandola infilavo la lingua all’interno e oltre al caldo umido avvertivo il suo liquido pizzicante, quasi aspro che dall’apice si perdeva gustoso per tutta la lingua e oltre, dandomi fremiti di eccitazione insieme all’inspirazione del suo odore forte di sesso e di rapporto sessuale. Anche esternamente la vulva era bagnata verso gli inguini e leccavo anch’essi con soddisfazione, pareva fossero sudati dal lavoro piacevole di tenere le gambe divaricate nel lasciarsi possedere da Filippo e godere con lui…”

“Quindi lei Mimmo era soddisfatto dell’odore e del sapore intimo post coito di sua moglie?”

“Si… ero appagato.” Risposi.

“Vada avanti…”

“Lei sentendosela leccare, sotto lo sguardo di Filippo sorridente della sua superiorità sessuale, non diceva più nulla, se la lasciava leccare. Sentii il rilasciamento dei muscoli inguinali non tenendo più le gambe in tensione, ma anzi l’avvertii spostare il bacino leggermente avanti per permettermi di leccargliela meglio, segno che piaceva anche a lei farsela leccare in quel contesto.  Anche se controvoglia si era lasciata convincere da Filippo e obbediva a lui.”

“Così aveva realizzato la sua fantasia?”

“Si…! Realizzai il mio desiderio dottoressa, e iniziai a leccargliela con foga, come se la possedessi anch’io con la lingua, una, due, tre volte, facendole anche provare piacere. 

Poi mi tirai su, con il mento sbavato di saliva e dei suoi umori vaginali, ero tutto accaldato e inspirai forte, mi mancava l’aria. Quell’odore forte e concentrato del sesso di mia moglie che mai avevo sentito così forte in trent’anni, insieme al gusto pizzicante e selvaggio delle sue mucose calde e umide mi eccitarono e soddisfarono e le portai dentro di me per un po'.”

“Quindi le piaceva praticare quel cunnilingus post coito a sua moglie?”

“Si mi piaceva, mi piaceva essere inginocchiato davanti a lei e umiliato leccargliela dopo che aveva praticato sesso con un altro…”

“E sua moglie non diceva nulla?”

“Ne godeva anche lei, e dopo quell’iniziale tentativo di resistenza, dettato più dalla vergogna e dall’umiliazione che dalla decenza, si lasciò andare alla mia lingua sulla e dentro la vulva a leccarla, appoggiandomi lei stessa la mano sul capo ad accarezzandomi i capelli. Nel mentre Filippo vicino a lei con il braccio teso in basso e la mano sulla sua natica carnosa e tenera, gliela accarezzava e impastava dicendomi:< Bravo leccala bene Andrea! Pensa mentre lo fai che te l’ho appena chiavata la tua bella moglie e quel caldo umido che senti sulla lingua è merito mio…”

“Gli faceva anche il commento?!” Esclamò sembrando infastidita la dottoressa.

“Si!... Per un attimo io e mia moglie ci scrutammo negli occhi, io la osservavo inginocchiato con il capo in su verso l’alto, e lei dall’alto in basso con un’aria di superiorità che non le avevo mai visto. Ci guardammo negli occhi con una sorta di imbarazzo e vergogna io ad avergliela leccata e lei ad essersela lasciata leccare dopo il rapporto sessuale, davanti a Filippo e sapevamo tutte e due che era stato un atto di sottomissione verso lui. Appena finimmo di osservarci chiuse le cosce e io mi alzai e allontanai di qualche passo da lei.

E tutto a parte quel cunnilingus post coito, sembrava avvenuto come le altre volte.

<Bene!> Disse lui togliendosi il preservativo pieno di sperma di sperma, posandolo su un foglio di carta sul comodino. E tutto si svolse normalmente come gli incontri precedenti, mia moglie si voltò e andò in bagno a lavarsi, visto che oramai sapeva dov’era. E quando fummo soli Filippo mi disse:

<Hai visto che hai realizzato la tua fantasia!> Sorrisi.

<Vedrai che adesso potrai farlo ogni volta che faremo sesso, alla fine visto che ti piace gliela leccherai sempre dopo che te l’ho chiavata. E poi vedrai che realizzeremo anche gli altri tuoi desideri, con calma faremo tutto.>

Quando tornammo a casa eravamo silenziosi in auto, solo dopo un po' mia moglie borbottò:

“Era proprio necessario che facessi quell’atto?”

“Quale atto?”  Chiesi fingendo di non capire.

“Di baciarmela e leccarmela… dopo aver fatto sesso con lui!”

“Hai sentito anche tu…” Risposi:” … ha detto che lo fanno tutti i mariti delle coppie che giocano, fa parte del rapporto...”

“Sarà ma io l’ho trovato sconveniente e umiliante per tutti e due, con lui che ci guardava sorridendo...”

“Ma no che dici amore? È stato divertente, a me non ha fatto nessun effetto, non ho avuto nessun problema, è che noi non conosciamo bene le regole di questi incontri.” Replicai.

“Ma sarà ...” Borbottò lei.

“E accettò quel cunnilingus post coito anche in seguito?” Domandò la psicoterapeuta.

“Si… da quella volta continuai a leccargliela sempre alla fine del rapporto sessuale, nel primo anno della nostra relazione con lui. 

“E poi?”

“Poi proseguimmo così quando aveva rapporti sessuali con mia moglie. Io subito dopo che lo sfilava dalla vagina, mi accostavo, a volte se restava a letto, allargava bene le gambe e io mi mettevo inginocchiato tra esse e abbassando il capo incominciavo a leccargliela.  Oppure se si alzava o che era già in piedi, mi avvicinavo e inginocchiavo davanti a lei che si metteva in posizione…”

“Cosa vuol dire che si metteva in posizione?” Mi interruppe

“Significa che lei oramai sapendo che mi piaceva, quando era in piedi si avvicinava e divaricava leggermente le gambe in modo che la vulva restasse dischiusa e spingeva con i lombi in fuori la vulva da renderla evidente e farsela leccare meglio. E prendevo a leccargliela.”

“Quindi quella pratica sottomissiva del cunnilingus post coito con sua moglie continuò anche nei rapporti sessuali seguenti?”

“Si, in un certo senso ero grato a Filippo che aveva fatto in modo di esaudire uno dei miei desideri.”

“E anche gli altri desideri li ha esauditi?”

“Si, tutti e tre…” Riposi

“Anche quello di vederla eiaculata in vagina da quel Filippo?”

“Si!” Mormorai imbarazzato.

“Mi spieghi, come avvenne?”

“Come le ho già detto dottoressa, non so come e perché mi venne il desiderio di vedere mia moglie Patrizia eiaculata in vagina da quel Filippo ma era più forte di me, quando vedevo il suo fallo uscire dalla vagina di mia moglie, con il preservativo anteriormente pendente e pieno del suo sperma, mi eccitavo enormemente.  E lo pensavo dentro la vagina di mia moglie, con il glande contro il suo utero senza quell’involucro di lattice dottoressa e mi esaltava. E spero che anche in questo lei mi possa dare una risposta.”

“Io gli posso dare una risposta solo scientifica e psicologica…” Rispose.

“Sarebbe già qualcosa…” Replicai:” … quel mio desiderio nascosto, sempre più grande era sempre quello che qualcuno possedendola, al termine nel momento dell’orgasmo invece di tirarlo fuori le eiaculasse internamente, ma non nel preservativo, ma contro l’utero… anche se era qualcosa contro la mia cultura, la mia morale e il rispetto per mia moglie che stimavo e amavo.” Feci una pausa e ripresi: “Ero a conoscenza che sotto il profilo igienico-sanitario e quello della fecondità potevamo stare tranquilli, lui era un uomo pulito e sano e mia moglie aveva già avuto da poco più di un anno la menopausa e non era più fertile e quindi non c’erano rischi che avrebbe potuto restare gravida.”

“Ci pensava spesso a quel desiderio?” Domandò la dottoressa seguendo il mio ragionamento.

“Si! Quel sogno, fantasia e desiderio prendeva sempre più piede in me. Quando ci incontravamo con lui speravo sempre che arrivasse il momento che aveva detto e che mi dicesse:< Oggi Andrea le vengo dentro a tua moglie…> ma inutilmente.”

“Questa fantasia o desiderio, ce l’aveva anche all’inizio quando sua moglie aveva rapporti sessuali con quel Pino?” Domandò.

“La fantasia sì, ma mai così forte da volerla realizzare davvero come con Filippo. Con quel Pino era solo un’idea e forse sarebbe restata tale, una fantasia se non avrei incontrato quel Filippo che mi ha chiesto le mie fantasie segrete e una volta conosciute si è proposto per realizzarle.”

A quel punto la dottoressa smettendo di scrivere qualcosa nel bloc notes mi guardò spiegandomi:

“La sua Mimmo, all’inizio era una fantasia che in seguito si è trasformata in una parafilia. Il desiderio fantasioso che aveva, diventò una deviazione sessuale, un piacere cerebrale da cui non si riusciva più a dissociarsi. Non riusciva a separare la fantasia dalla realtà e quindi dividere il fatto di vedere sua moglie copulare senza preservativo solo fantasticamente o che lui, quel Filippo o qualche altro partner le eiaculasse concretamente in vagina. E questo l’ha portato ad avverare la sua fantasia. 

Forse con quel Pino avvertiva meno quella parafilia, perché con lui la sua consorte praticava i rapporti sessuali già senza preservativo, invece con Filippo che per regola vi eravate imposti di avere il profilattico, lei Mimmo la vedeva come una limitazione alla realizzazione del suo piacere personale e completo.” Disse scrivendo ancora qualcosa sul bloc notes, aggiungendo:” Con sua moglie non ne ha mai parlato di questo?”

“No… assolutamente dottoressa! A parte che non avrebbe mai accettato di farsi eiaculare in vagina da chicchessia, ma le sarei scaduto come uomo e marito ai suoi occhi a farle una proposta del genere, si sarebbe preoccupata e probabilmente non avrebbe praticato più niente…” Continuando a informarla:”…Lei aveva come le ho già detto, ha accettato solo di trasgredire e poi dopo, soprattutto conoscendo Filippo, c’è stato quel salto di qualità, quella evoluzione, sia in me che in lei, con i giochi di ruolo, i travestimenti… Lui condivise quei miei desideri… anzi, non solo, mi stimolò e incitò a realizzarli con lui e seppur sapevo che non era corretto quello che desideravo ed ero dubbioso sul concretizzarlo, lui mi ripeteva:< Ricorda, non c’è nulla di realizzabile ...soprattutto con il sesso. Tutto è permesso>.”

“A parte questo, cosa le diceva di preciso, ricorda?” 

“Si, in quegli incontri preliminari che avemmo, mi chiese come lo facevamo noi, com’erano i nostri rapporti sessuali coniugali e gli risposi che lo praticavamo qualche volta con i preservativi, oppure usavamo il coitus interruptus cioè io lo tiravo fuori prima di venire e riversavo il mio sperma o sulla sua pancia o sulla sua coscia. Gli dissi anche che le uniche volte che mia moglie si era lasciata eiaculare in vagina fu quando volemmo i figli che l’ingravidai, ma quando si accorse di essere restata incinta tutto tornò come prima, non volle più."

“Cioè?”

“Cioè non volle più che le eiaculassi in vagina, tornammo a interrompere il coito. 

Comunque a Filippo non gliene parlai più del mio desiderio, mi aveva promesso che li avrebbe esauditi e ci credevo, attendevo soltanto che mi dicesse:< Sono pronto!> per non rovinare quello che ci accingevamo a fare e mi eccitavo solo a pensarlo che lo avremmo avverato.” Feci una pausa e proseguii intanto che lei mi ascoltava:

“Filippo dottoressa, era mio complice più che di mia moglie, sapeva come prendermi e compiva le cose che gli chiedevo di fare a mia moglie, come il farmi leccarle la vulva post coitus, senza che sembrasse che fossi io a chiederlo, ma fosse lui di sua iniziativa a proporlo. 

In fin dei conti ero io che l’avevo cercato negli annunci, fatto incontrare e avere rapporti sessuali con mia moglie e lui sapeva che ero sempre io che da un momento all’altro potevo sempre sospendere tutto, per questo cercava di assecondarmi su tutto.

Così un giorno, passati un paio di mesi dal cunnilingus post coitus, si fece avanti lui dicendomi: < È giunto il momento di realizzare le altre tue due fantasie, di chiavarla senza preservativo e di sborrarle dentro…” Disse volgarmente:< Ma le praticheremo insieme…  So che questo è il tuo desiderio più grande sessualmente su tua moglie e ora è giunto il momento di realizzarlo. Proverai l’ebrezza di vederla chiavare senza preservativo e sborrarle dentro.>

<Quando?> Le chiesi io eccitato e turbato.   

< Forse già la prossima volta… Il metolo lo sai già qual è.>”

 Mi interruppi e dissi alla dottoressa:” Il metodo lo conosce anche lei, ne avevamo parlato in qualche seduta precedente.”

“Si me ne aveva accennato …” Rispose:” … vada avanti!”

“Eh il resto lo sa, glielo già detto, ci siamo accordati con il suo metodo, sul come fare.”

“A insaputa di sua moglie?” Chiese la dottoressa guardandomi.

“Eh sì, se no non avrebbe accettato.” Vidi che storse il naso ed ebbe un’espressione infastidita e subito esclamò:” Continui, mi spieghi come è avvenuto.” 

“Vuole che glielo ridica’”

“Si!” Ribadì.

E ripresi a parlarle di quell’episodio:

“Dunque, ricordo che lui mi disse:< In altre nazioni il desiderio che hai tu lo praticano già le coppie cuck, gli inglesi e gli americani, lo chiamano creampie.> E poi aggiunse sorridendo:< Sarà un incidente! Non si accorgerà di nulla Chiara vedrai!>”

“E lei Mimmo non gli disse più nulla a quel Filippo?”

 “Ma le dissi:< Come idea è ottima è funzionerà di certo, ma poi lei? ...Cosa dirà? Cosa le diciamo?> E lui mi rispose:

< Come ti ho già spiegato faremo i dispiaciuti e diremo che il preservativo si è rotto durante il rapporto sessuale. Capita, non è la prima volta, non sai quante ragazze restano incinta perché si rompe il preservativo o perché lo mettono male o senza volerlo lo tagliano con le unghie senza accorgersene… Pensa che molti miei amici per sposarsi con chi le piaceva, usavano questo espediente per metterle incinta.> E rise:< Ma stai tranquillo, poi faremo un po' di scena, saremo dispiaciuti ma ci rassicureremo a vicenda.>

< Va bene, basta che dopo l’incidente, decida di non farlo più!!> Era quella la mia preoccupazione in quel momento, che mia moglie si scioccasse e non volesse più avere rapporti sessuali. 

< No stai tranquillo, vedrai che dopo la prima volta in seguito si lascerà sborrare dentro...> Disse volgarmente. E mi sorrise con un’espressione di sicurezza, come se sapesse che tutto sarebbe avvenuto come prevedeva lui.”

“E come avvenne… mi racconti!” Mi esortò la dottoressa. E seppur imbarazzato lo feci.

“Quel giorno che decidemmo di compierlo, naturalmente a lei non dicemmo nulla, ci incontrammo io e lui il giorno prima a casa sua e mi fece vedere che preparò tutto. Prese dalla confezione un blister con il profilattico dentro e lo apri davanti a me di lato con attenzione.  Tirò fuori il preservativo lubrificato, e tenendo con due dita il cappuccio e allargando di poco il serbatoio, con le forbici tagliò soltanto l’inizio per la sua lunghezza verticale, aprendolo praticamente in due, ma lasciandolo unito nel corpo di lattice e non si vedeva il taglio. Lo ripiegò come prima e lo rinfilò nel blister di alluminio premendone il bordo il modo che non si vedesse che fosse stato già aperto e tutto seguitasse normalmente come le altre volte, dicendomi:< Questo portalo tu, le dici che lo hai acquistato per me che li ho finiti, così non avrà sospetti.>

Mi rispiegò anche come avrebbe fatto:< Quando metterò il preservativo terrò il cappuccio (serbatoio) chiuso con le due dita, tra l’indice e il pollice in modo che non si veda il taglio longitudinale, appoggerò l’anello alla cappella e con l’altra mano lo srotolerò fino in fondo. Soltanto allora quando il lattice sarà arrivato alla radice e avrà coperto tutta l’asta eretta, lo lascerò, di modo che il serbatoio resterà blando e non si vedrà nulla, salvo poi aprirsi nella penetrazione e alle prime spinte della cappella che farò dentro la figa di tua moglie.”

“Ma non provava disagio a fare una cosa del genere a sua moglie Mimmo?” Mi chiese la dottoressa disturbata e contrariata da quello che dicevo:” Lo sa che era un inganno, che era illegale quello che compiva a sua moglie? A lei che riponeva tanta fiducia in lei suo marito?”

“Lo so dottoressa che non era giusto, ma era solo un espediente del gioco che poi come mi diceva Filippo le sarebbe piaciuto. No, non provavo disagio, tutti quei preparativi erano eccitanti per me. Ero confuso tra il compierlo e il non farlo, ma avevo le erezioni solo a pensarlo e mi lasciai trascinare. Era un qualcosa che mi soddisfaceva cerebralmente prima che fisicamente, era come violarla nella sua protezione, nei suoi valori, contaminarla con lo sperma di Filippo. 

 

Continua…

 

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