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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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ANALISI DI UN CUCKOLD IN TERAPIA

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VIETATO AI MINORI 18 ANNI

NOTE:

“…Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell'istinto sessuale. Non possiamo cambiare neppure una virgola del nostro passato sessuale, né cancellare i danni che ci furono inflitti nell’infanzia… bisogna viverli.” 

A.M.

 

CAP. 19   VALUTAZIONE CUCKOLD 

 

Il giovedì successivo arrivai su di giri per conoscere la sua analisi, sempre con il sorriso mi fece accomodare, ma non più sul lettino da terapia, mi fece sedere davanti alla scrivania davanti a lei, vis a vis che ci potevamo guardare negli occhi.

 

Appena seduto imbarazzato ed emozionato domanda: “Dunque dottoressa l’analisi che ha fatto su di me?!” Cercando di spezzare quella sensazione di disagio che avvertivo ad averla di fronte a guardarmi negli occhi. Psicologicamente in quel momento mi sentivo come nudo, inferiore davanti a lei, e rispose:

“Dunque Mimmo, alcuni comporti glielo già spiegati durante le sedute che abbiamo praticato, sia riguardo a sua madre che il suo comportamento nello specifico dell’essere cuckold. Innanzi tutto come forse gli ho già detto, cuckold non si nasce ma si diventa come ogni altro sviluppo psichico umano e sessuale sia maschile che femminile. Chiunque può diventare cuckold dai venti ai sessant’anni e oltre anche se la percentuale maggiore è concentrata tra i 40 e i 60 anni sia per l’uomo che per la donna. La sessualità e quindi in questo caso il cuckoldismo, non è innato in noi, né è semplicemente causato dall’ambiente, dalle persone e dai fatti che ci circondano e accadono quando siamo adolescenti.” Fece una pausa e proseguì:” Da tendenze personali e influenze esterne che si incontrano e intrecciano, influenzando atteggiamenti e comportamenti della vita futura, soprattutto quella sessuale e questo vale sia per gli uomini che per le donne. La vita adolescenziale è un fermento continuo, oggi più di ieri e sono molti i ragazzi che per problemi di comportamento, adattamento e famigliari vengono accompagnati dallo psicologo in terapia. L’adolescenza è ricca di gioia, curiosità, rabbia, angoscia, paura, e spesso la mente giovane non riesce a contenere l'intreccio di emozioni che la investono e le modifica, e restano nel nostro inconscio o per meglio capire in un angolo della nostra mente. 

Dalla mia analisi si evince che le motivazioni nella formazione della sua personalità, sessualità e quindi del suo cuckoldismo, sono dovute in parte a quello che ha vissuto nell’adolescenza, e la componente famigliare riguardo a sua madre è basilare e predominante nella sua formazione. Questo avviene comunemente a tutti, come molte ragazze individuano la motivazione della propria sessualità nel padre i ragazzi la individuano nella madre. Posso aggiungere che in seguito, nel crescere c’è stata una trasposizione della figura di sua madre in sua moglie, mentalmente le ha unite e questa si è poi manifestata nell’età adulta.” 

“Come sa, tutti gli esseri umani nascono neutri e venendo educati per convenzione diventano buoni, ma se nella loro crescita e vita giovanile per fattori ambientali, personali o influenze esterne cambiano e diventano cattivi, la loro trasformazione si chiama “effetto Lucifero”. Lo stesso avviene con la sessualità, tutti nascono neutri, poi per educazione e convenzione diventano eterosessuali, ma se nella loro vita crescendo molti cambiano sessualità, diventano omosessuali e altre mille cose ognuna con un termine scientifico preciso, e alcuni come lei Mimmo diventano cuckold, nel suo caso la loro trasformazione di dice” effetto Triolismo…” che è l’origine del cuckoldismo.” Fece una pausa e guardandomi disse:

“La sua analisi di psicoterapia la possiamo suddividere in due parti, una che riguarda il rapporto con sua madre nell’adolescenza e un’altra nel rapporto con sua moglie da adulto che è una conseguenza del primo.”

Restai in silenzio qualche secondo alche dissi:” Va bene dottoressa… dividiamola pure, mi dica!”

“Bene, allora partiamo dal rapporto con sua madre. “Disse la dottoressa. 

 “Premetto che il rapporto madre-figlio è un legame unico che vive diverse fasi e tappe nella crescita, I ruoli nel tempo, si modificano e possono invertirsi ed essere caratterizzati da una certa conflittualità madre figlio.” A un certo punto guardandomi disse:

“Mi segua Mimmo e se non capisce qualcosa mi interrompa e chieda… che le rispiego bene.”

“Va bene dottoressa.” Risposi, e lei riprese a esporre.

“Lei con sua madre Mimmo, nella fase adolescenziale inconsciamente ha vissuto un rapporto che in psicologia si chiama oppositivo provocatorio…”

“Oppositivo provocatorio?!” Ripetei stupito:” Cosa vuol dire? …Mi può spiegare meglio?”

“Certo! È quello che mi sto accingendo a compiere. Innanzi tutto le dico brevemente che cos’è quello che noi chiamiamo atto oppositivo provocatorio degli adolescenti verso i genitori, ma in genere verso la madre. Si verifica un caso di atto oppositivo provocatorio, ovvero di quel disturbo del comportamento, nel momento che porta l’adolescente a opporsi e contrapporsi alla figura che rappresenta l’autorità famigliare, nel suo caso la madre.”

“Nell’età adolescenziale, il conflitto genitori-adolescente, vede un cambiamento profondo delle valutazioni su alcune persone a noi care.”

“Ma perché questo avviene?” Domandai sempre più stupito.

“Può avvenire per svariati motivi, ma nel suo caso credo sia stata la gelosia, sia nel vedere sua madre bella e corteggiata da uomini che nelle attenzioni che aveva verso suo fratellino e sua sorella…”

“Lei da come mi ha narrato era geloso di sua madre riguardo sua sorella, sua coetanea, perché lei aveva la sua stanza e quando non c’era suo padre era lei che dormiva con vostra madre e non lei Mimmo che magari lo desiderava. Per questo c’era una forma inconscia di rancore nei suoi confronti, lei vedeva sua madre che preferiva sua sorella, distante e quasi irraggiungibile per lei Mimmo, anche se non era vero. E per questo entravano in lei ma senza manifestarsi l’emozione della rabbia e del risentimento… naturalmente tutto in modo inconscio che lei massimizzava. Tutto quello ha portato come meccanismo di difesa a formare una sua identità in contrapposizione al modello di sua madre che in quella fase smetteva di essere tale, ma l’affiancava ad altre figure femminili sia famigliare che no, iniziando a vederla come una donna e non più come una madre e a spiarla.

Il conflitto inconscio con i genitori, nel suo caso con sua madre in quel periodo dell’adolescenza derivava dalla necessità oltre che dal voler essere autonomo crescendo, dal fatto che la sentiva sua. E osservandola e pensandola ha rimodellato l’immagine di lei che l’aveva accompagnato fino a quel momento dalla figura di madre a quella di donna sola, senza l’uomo, vedendo che tutte le mamme degli altri ragazzi e amici avevano il marito e lei no, e lei Mimmo si sentiva senza padre.”

Avevo mille domande da farle, ma ascoltavo in silenzio e interessato quello che diceva. E lei proseguì:

“Riguardo a sua madre dalla descrizione che mi ha fatto e dalle informazioni che mi ha dato nelle sedute, posso farne una valutazione psicoterapeutica postuma, tardiva… Quello che gli espongo ora è un’analisi comportamentale, famigliare e sociale, ma soprattutto sessuale di sua madre.” 

“Di mia madre?” Domandai meravigliato. 

“Si!” Rispose:” Ma solo di tipo psicologico e sessuale se è d’accordo Mimmo. Riguarda solo quello che mi ha detto lei esaminando il suo modo di vivere…”

“Ma è utile? Serve questa analisi sessuale su mi madre?” Domandai contrariato.

“Si, serve a capire tutto il resto, del perché del suo comportamento…” Rispose.

“Va bene …” Dissi anche se ero infastidito:” … la faccia pure.” E incominciò:

“Bene. Sua madre era senz’altro una bella donna non ho dubbi Mimmo, ma era sessualmente repressa vista la vita che conduceva, l’età, i figli e l’assenza del marito per lunghi periodi e probabilmente si sentiva a disagio con sé stessa. E quella condizione non le premetteva di sentirsi donna completamente e vivere appieno i propri impulsi e desideri anche di natura sessuale.

Sua madre probabilmente vedeva la sessualità come un qualcosa di malato, sporco e per educazione ricevuta si sentiva in estremo imbarazzo e non era in grado di esternare le sue necessità in campo sessuale visto l’ambiente familiare bigotto e poco incline a un dialogo del genere. Era religiosa e disagiata/deviata dal punto di vista sessuale.” Quell’usare qui termini così perentori sulla sessualità di mia madre come deviata e disagiata, mi davano fastidio.  

“Tutto il suo comportamento era dovuto anche a una scorretta educazione sessuale, la stessa cultura del paese da cui provenivano. L’abitudine a considerare la sessualità come sporca, vergognosa, tabù. L’ignoranza, nel senso di mancanza di cultura, informazioni e riferimenti su tutto ciò che concerne il sesso.”

Per sua madre il sesso era vietato ma come tutte le donne lo desiderava… e attendeva dai sei mesi a un anno tra un rapporto sessuale e l’altro. Un periodo lungo per qualsiasi donna …”

“Questo lo so, l’ho capito poi anch’io dottoressa per questo l’ho giustificata…” Dissi interrompendola, ma lei guardandomi proseguì:

“Sua madre viveva la sessualità con forte imbarazzo, addirittura vergogna e spesso sofferenza e questo a volte comporta difficoltà nel provare piacere quando si arriva all’atto di intimità con il partner dopo lungo tempo. Sembrava di essere diversi uno dall’altro dalle persone che erano in precedenza l’anno prima, non dico estranei, ma diversi. In quel periodo senz’altro come ha detto lei Mimmo, anche con il suo cambiamento fisico dovuto alle gravidanze e all’età si sentiva a disagio con la sua nudità, e a vivere il rapporto con il suo corpo cambiato, maturato che tendeva a sfiorire della sua bellezza da sposa, e che stava perdendo la sua desiderabilità verso gli uomini. E viveva di ansia e vergogna, sperando che arrivasse il prima possibile il marito, suo padre e l’amasse carnalmente.”

“Be ma credo che anche lei come tutte le donne avesse modo di sfogarsi sessualmente se voleva!” Esclamai.

“Lei che la spiava nell’intimità, l’ha mai vista farlo? Masturbarsi?” Domandò pronta.

“No, io personalmente no, ma questo cosa centra…? Era una donna come tutte.”

“Forse alcune volte sua madre avrà praticato la masturbazione, ma secondo me poco, di nascosto e male. E sono certa che se riusciva a godere della sua auto manipolazione genitale pensando all’atto sessuale con suo marito o con un altro uomo che magari le piaceva, si sentisse sporca subito dopo, da correre a farsi una doccia per purificarsi, e pregare perché il senso di disagio e del peccato che l’affliggeva era troppo forte e non si ripetesse. “Aggiungendo subito precisando:” È stato lei Mimmo a dire che sua madre pregava…!”

“Si un po' come tutte le donne meridionali era molto religiosa e anche superstiziosa…”

“Appunto e la sua religiosità e superstizione ovviamente rendevano ancora meno accessibile la ricerca del suo piacere solitario nell’intimità.” Fece una pausa e riprese: “La nostra mente Mimmo ha un potere enorme sul nostro corpo, e la confusione morale legata alla sessualità non solo può limitare, ma anche sopprimere il desiderio. E per fargli capire meglio le farò un paragone; la donna repressa diventa come un vulcano, che quando non ce la fa più a reprimersi esplode ed erutta lava, così come è avvenuto a sua madre con quel Vincenzo, bello o brutto che fosse a sentirsi sfregare il sesso e accarezzarsi il corpo è esplosa, lo ha lasciato proseguire e si è abbandonata e donata sessualmente e pienamente.

In genere le donne represse sessualmente, che ce n’è ancora purtroppo, manifestano la loro condizione con segnali mascherati o sublimizzati. In genere quando mostrano un eccessivo controllo su sé stesse e, in generale, sulle cose della vita. Non parlano mai di sesso; e, quando qualcun altro lo fa in loro presenza, arrossiscono, sviliscono, sminuiscono il discorso o volgarizzano tutto, oppure fanno tutto quello che possono per far sì che la conversazione si sposti su altri temi e se non riescono se ne vanno. Manifestano atteggiamenti pieni di pregiudizi. Hanno poche esperienze sessuali, tentano di arginare al massimo il proprio desiderio erotico, l’eccitazione, le fantasie fino all’estremo…

Hanno paura che solo ad ascoltare certi discorsi potrebbero sorgere in loro spiacevoli condizioni psico-emotive come il desiderio… ma anche dei disagi psico-somatici, come la perdita di controllo e in solitudine masturbarsi a quello ascoltato.

Inoltre le donne manifestano insoddisfazione generale anche nella sfera affettiva, per esempio con il bere, sua madre diceva che beveva il vino.”   

“Sii! “Risposi.” Intendiamoci non era una ubriacona, beveva un paio di bicchieri a pasto, a volte più di uno, mangiando e sempre vino alla sera che la stordivano un po’, poi si guardava la Tv e in seguito andava a dormire.”

“Comunque beveva per stordirsi un pò come dice lei… e magari qualche mezzo bicchiere non visti da voi… Inoltre aveva anche difficoltà a far funzionare quel che rimaneva della relazione di coppia con suo marito, suo padre Mimmo. Come mi diceva lei sua madre quando non c’era non vedeva l’ora che arrivasse, ma dopo alcune settimane, non vedeva che se ne andasse. Iniziando a litigare tra loro, anche per una scarsa conoscenza intima e affettiva visto che restavano insieme poco… 

Si aggiunga a quello anche la situazione sociale e famigliare che viveva sua madre. Le sue conoscenti, paesane e famigliari erano tutte donne maritate come lei con naviganti che restavano lunghi periodi senza marito. La repressione sessuale in quella collettività dove viveva lei, di moglie dette vedove bianche perché senza marito lontano per lavoro, era normale, era la regola, una scelta da dover seguire come se fossero un ordine monacale. E non la vivevano come qualcosa che dovevano subire a forza, ma come se facesse parte di loro, del loro vivere il reprimersi sessualmente era normale, era accettato come una regola.

La condanna della infedeltà era la legge per loro, era la norma perché per loro il sesso era sacro, era e doveva essere solo amore, onore e attesa del marito. E il piacere carnale doveva essere raggiunto solo con il coniuge e non con oggetti o con la masturbazione, perché questa se praticata poteva portare alla tentazione… e la tentazione portava a cedere al piacere della carne e quindi al tradimento, come è successo a sua madre.” Fece una pausa e riprese:

“Aggiunga Il vedersi sfiorire, invecchiare da sole, senza un uomo al fianco pur avendo un marito, sentirsi mortificate sessualmente e modificare nel corpo, ingrassare e pensare e credere di non piacere più e quello li spinge ad essere ancora più integraliste e severe con sé stesse...”

 

“Come già detto in parte durante le sedute di psicanalisi precedenti, il suo cuckoldismo era la trasposizione e la tendenza a desiderare e assecondare l’adulterio di sua madre proprio con sua moglie, e in questo c’è riuscito. Lei ama e amava sua moglie anche quando la offriva ad altri partner su questo non c’è dubbio, ed è stato proprio questo amore il volano delle sue azioni, facendola pian piano diventare la modalità esclusiva di raggiungimento della soddisfazione sessuale.” Disse la dottoressa.

“Quindi tutto è nato nella mia adolescenza, osservando mia madre?” Non rispose mi domandò:

“Lei vuole sapere perché si è comportato in quel modo con sua madre perché è stato tanto perfido da crearle la condizione e di spingerla sessualmente tra le braccia di un altro uomo che non era suo padre.”

“Si!” Risposi:” Questo mi interessa del perché mi sono comportato in quel modo, pur non volendo che accadesse il fatto.”

“Il fatto come lo chiama lei Mimmo, è accaduto perché lei lo desiderava inconsciamente, voleva che sua madre avesse un uomo, come tutte le mamme dei suoi amici, un altro uomo…

La gelosia è stata il primo elemento che ha inciso sul suo comportamento, perché nella faccenda del ritrovamento del preservativo…ricorda?”

“Si…sì!”

“Bene! Lei Mimmo in quel periodo pensava che sua madre avesse tradito suo padre ed era come se avesse tradito anche lei Mimmo, che si sentiva il suo protettore, il protettore di sua madre, l’uomo di famiglia e inconsciamente il suo maschio. E quello che ha fatto è stato un atto oppositivo- provocatorio che gli dicevo prima, che si manifesta spesso negli a adolescenti…”

“Un atto oppositivo provocatorio?  E in cosa consisteva?” La interruppi.

“Consisteva nel fatto di essere rancoroso, risentito, suscettibile e irritato dai genitori, in quel caso da sua madre ed diventato dispettoso e vendicativo nei comportamenti, accusandola dell’insoddisfazione che lei Mimmo aveva nella crescita, perché secondo il suo pensiero sua madre la limitava e la comandava, le faceva notare i suoi errori, le imponeva regole che a lei non piacevano e a volte ha litigato con lei. E non avendo il coraggio di affrontarla direttamente, l’ha fatto mentalmente, incolpandola, sfidandola, avversandola, non piacendole la vita solitaria che conduceva…E queste sono sue parole Mimmo…” Disse leggendo indietro sui fogli il bloc notes. 

“Ma perché dice che ero vendicativo?” Non capivo il senso di quella frase…

“Perché lei, aveva una forma di risentimento nei confronti di sua madre, inconsciamente la colpevolizzava e la tormentava il fatto che avesse tradito suo padre anche se poi come è risultato non era vero, che non fosse come tutte le altre mamme dei suoi amici con il marito accanto e lei con il padre in casa, che avesse desideri sessuali repressi. Senza entrare nello specifico, l’essere oppositivo- provocatorio verso sua madre l’ha portato come conseguenza a quello che ha fatto, che ha provocato inducendola all’adulterio, salvo poi pentirsene, ma poi ripeterlo ancora, fino a distruggere l’immagine di sua madre di donna perfetta e fedele.

“E di cosa la incolpavo?” Aggiunsi stupito di quell’analisi e curioso.

“La incolpava di essere lei la donna su cui era stato utilizzato quel preservativo con il seme dentro che aveva trovato nella nicchia della scala, che tanto sconvolgimento gli aveva dato.”

In quel frangente quando ci pensava, si convinceva sempre più che il preservativo fosse il residuo di un rapporto sessuale adultero tra sua madre e una persona che lei aveva individuato per la fattibilità in quel Vincenzo e ha avuto difficoltà a regolare i suoi stati emotivi verso sua madre, la sua reattività emozionale, ed ha manifestato scarsa capacità a tollerare la frustrazione che gli derivava da quel suo pensiero accusandola. 

Era incapace di regolare gli stati emotivi, ed era sotto stress, si sentiva frustrato, tradito, ansioso, triste e arrabbiato e in quella condizione le venne facile inconsciamente colpevolizzare sua madre. “

“Ma come è possibile?” Domandai meravigliato.

“È possibile perché erano sensazioni adolescenziali inconsce, lei viveva il conflitto di quella sua fase della vita, della crescita e della sua evoluzione personale e caratteriale che era in contrasto con quella di sua madre. Era nell’adolescenza e nel periodo in cui avviene la cosiddetta separazione-individuazione, ovvero il ragazzo si separa gradualmente dalle figure genitoriali e si apre alle relazioni esterne e a nuovi modi di essere, di vivere e di pensare. Si confronta con il mondo, fa nuove esperienze con gli amici, i coetanei, ma soprattutto fa nuove scoperte che lo formano e tra tutte predomina il sesso. Lei Mimmo ha scoperto il sesso e la sessualità ricercandolo nel suo ambiente famigliare, verso le persone che le erano attorno e l’ha scoperto spiando sua madre e sua sorella… e questo lo ha portato a prende decisioni con sempre maggiore autonomia e in quella maniera ha costruito la sua identità sessuale e il modo di vedere le persone. Lei Mimmo era in quella fase adolescenziale.

L’influenza dell’ambiente famigliare le regolava e modulava le emozioni.”

La guardavo in silenzio, era interessante quello che diceva e ascoltavo ma alcune cose non le capivo appieno. La dottoressa intuendolo, osservandomi disse:

“Se c’è qualcosa che non capisce me lo dica che glielo ripeto…” Esclamò.

“No… no… va bene…!” Dichiarai, e continuò:

“Lei Mimmo, con la scoperta del preservativo usato che è stata casuale gli ha instaurato sopra e dentro una visione tutta sua di come fosse giunto in quel luogo, colpevolizzando sua madre di averlo impiegato lei con qualcuno. E si prefiggeva di dimostrare a sé stesso che sua madre in fondo era come tutte le donne anche come quelle dei fumetti erotici che lei leggeva in continuazione e collezionava, dove le mogli erano belle e adultere donandosi sessualmente. E vedeva anche lei come loro che tradiva, e per una stupida conferma delle sue supposizioni, proprio come aveva visto nei fumetti, con un espediente la spinta tra le braccia di quello che poi è diventato il suo amante. “

“Vuol dire che io mi sono comportato in quel modo per i fumetti che leggevo?” Risposi dubbioso.

“Si, anche per quello e non solo, perché lei Mimmo era in un momento di formazione fisica, psichica e sessuale, per l’età che aveva  e perché era in contrasto con sua madre e soprattutto perché la vedeva sola, senza maschio, repressa sessualmente; immaginando nella sua testa che volesse o ci stesse bene un maschio con lei…” Fece una pausa e proseguì:” Ed è quello che ha fatto credendo di essere nel giusto e di compiere qualcosa che gli avrebbe dato la certezza della responsabilità di sua  madre.

Soltanto dopo quando tutto avvenne e consumato, si rese conto di quello che aveva combinato a sua madre, a suo padre, ma soprattutto a sé stesso… Si è disperato, tormentato, ha pianto, ma non poteva più tornare indietro e ha lasciato impotente richiudendosi in sé stesso, sottraendosi alla realtà e celandolo a tutti, che proseguisse, tutto andasse avanti consolidando in quel modo il loro essere amanti. Poi preso dal rimorso e riflettendo, ha accettato la loro relazione e ha giustificando sua madre dicendosi che in fondo era una donna sola, senza uomo, sollevandosi in quel modo moralmente e coscienziosamente, marginalizzando l’accaduto disperdendolo nella sua crescita, nella sua formazione e nella sua vita. Ma c’era, era sotto la brace che covava in lei, oramai il danno lo aveva fatto Mimmo e sarebbe ritornato anni dopo.” 

“Mi sembra tutto così assurdo…Ma perché l’avrei fatto dottoressa?” 

“Perché quell’adolescente inconsciamente pensava in quel modo di riparare il torto che credeva avesse fatto sua madre a lui e suo padre… Le proponeva le sue scelte irrazionali ma impulsive anche sessualmente. La sua Mimmo era una forma di riparazione al torto subito mettendola alla prova cercando di reimpostare anche il legame familiare.”

“In quel periodo lei Mimmo si è trovato a misurarsi a costruirsi la sua personalità. Ha vissuto dentro di sé la perdita della centralità e autorità di sua madre del suo ruolo di figura guida sostituendola con sé stesso. “Lei Mimmo come tutti gli adolescenti impulsivi ha agito prima di pensare, si dice:< Fa le cose senza riflettere.> Ed è vero, se solo si sarebbe fermato trenta secondi in più a riflettere, se solo si fosse chiesto quali sarebbero state le conseguenze di quello che stava per fare mandando l’idraulico a un orario di verso di quello che le aveva detto sua madre, sicuramente si sarebbe reso conto che era una sciocchezza quella che compiva.”

L’impulsività degli adolescenti a valutare le conseguenze delle proprie azioni è una caratteristica della fase di sviluppo. Per lei Mimmo era faticoso fermarsi a riflettere, a trovare le risposte a quella scoperta del preservativo che aveva fatto e a quelle domande che si poneva. In quella situazione non riusciva a valutare correttamente le conseguenze delle sue scelte e delle sue azioni a prevedere il danno che stava compiendo. Viveva quello che faceva come una sorta di gratificazione, di smascheramento di sua madre, quello che compiva con brivido e divertimento, e con il piacere di infrangere le regole. Tutto ciò derivava dal cambiamento della sua personalità durante la crescita nell’adolescenza e nel modo di vedere e rapportarsi con sua madre e questo lo rendeva impulsivo, attratto da quello che si accingeva a compiere, di sperimentare. Per lei Mimmo era elettrizzante e fonte di eccitazione la sua idea, si sentiva come vivere in uno di quei fumetti erotici che leggeva e collezionava.

Utilizzava un tipo di pensiero definito iper-razionale dalla psicologia, perché pensava in termini strettamente fantasiosi, sdoppiato nella personalità, analizzando soltanto i dettagli della situazione senza riuscire a valutarla nella sua interezza, perdendo facilmente di vista il contesto che non era il preservativo, ma quello che inconsciamente voleva e avrebbe realizzato per sua madre. E questo tipo di pensiero e di meccanismo cerebrale, tendeva a dare maggiore importanza ai vantaggi del suo comportamento, piuttosto che ai suoi potenziali rischi e effetti negativi che ne derivavano su di lei Mimmo, sua madre e per induzione su suo padre.” Guardò ancora sul bloc notes dicendo:

“Quindi l’atto del ricercare le condizioni perché mettesse in prova sua madre con quel Vincenzo sono state dettate da quello che le dicevo prima, da un atto oppositivo provocatorio adolescenziale verso sua madre. Mi segua …” Disse precisando: “Lei con quella prova, inconsciamente ha voluto cercare un uomo, un amante per sua madre…”

“Iooo!!! Ma che dice dottoressa…” La interruppi.

“Mi lasci finire.  Se tutto quello che mi ha detto durante l’analisi è vero...”

“Certo che lo è, non le ho mai mentito né saltato niente…”

“Allora ascolti attentamente… lei era inconsciamente anche geloso di sua madre, detto da lei era una bella donna, guardata e ammirata e corteggiata dagli uomini, sapeva che era sola e detto testualmente da lei nelle prime sedute pensava che fosse frustata sessualmente per la sua condizione di vita. Ha anche detto che a volte beveva il vino, che le si rigirava contro quando lasciava fumetti erotici in giro per casa e anche quell’episodio dello schiaffo sul labbro quando quella mattina si era alzato con il pene in erezione dentro lo slip, come capita a tutti i ragazzi, dicendole dopo averglielo dato di non girare in quello stato che lei era una donna… E anche l’episodio di quando voleva avere il rapporto sessuale con suo marito e lui non ci riusciva e in un momento di ira l’aveva chiamato a giudicare suo padre, dicendole anche, sempre testuali sue parole, che lei era una donna e che era quasi un anno che lo aspettava e ora che era tornato non la toccava.  Che non ci riusciva.

“Si tutto questo è vero…” Confermai non capendo cosa centrasse e dove volesse arrivare.

“Bene, mi segua e se non capisce mi fermi…” Pronunciò continuando a spiegare: “Ha anche mentito sull’ora che sua madre gli aveva detto di dire per far venire all’idraulico, quell’uomo, u brutto come lo chiamavate voi in famiglia, spostando di sua iniziativa l’orario in modo che quando sarebbe andato a fare la riparazione, non avrebbe trovato sua nonna, ma a sua madre da sola in casa… E soprattutto in un momento particolare e intimo vista l’ora mattutina, senza abiti ma solo con la camicia da notte e la vestaglia e potesse corteggiarla in quella condizione dal momento che lo sapeva per aver visto direttamente che lui lo faceva con sua madre. Quegli episodi quando sono accaduti inconsciamente hanno messo sua madre nei suoi confronti in una situazione di contrapposizione, di donna e femmina come dicevate voi e non di madre. E quando lei Mimmo ha trovato quel preservativo usato, ed è entrato in crisi, è entrato mentalmente in conflitto con sé stesso e con sua madre perché fino a quel momento la pensava, vedeva e l’aveva idealizzata, pura e fedele verso suo padre. Ma a quei pensieri e convincendosi che non era così, questi lo hanno portato a credere, vista la solitudine e desiderio sessuale represso di sua madre, a credere e convincersi che quel preservativo fosse stato usato su di lei da quell’idraulico paesano che la corteggia, quel Vincenzo, con tutte le idee strane che si era fatto su di lui.”

“Si, va bene dottoressa…” La interruppi:” … ammettiamo che sia come dice lei, ma perché avrei scelto lui, quel Vincenzo e non un altro, ce n’erano di uomini più belli e giovani che aspiravano a mia madre…”

“Per due motivi…” Rispose subito:” …. il primo riguardava la facilità di trovare la soluzione e sapeva che lui corteggiava sua madre e le piaceva quindi sarebbe stato fattibile. Il secondo per una sorta di punizione nei suoi confronti, volendolo inconsciamente brutto, in antitesi alla sua bellezza di sua madre, per suo castigo inconscio. È come se dentro di lei si fosse detto: “Vuoi fare sesso? Va bene, ma lo fai con uno brutto...”

“Si, ma io quando decisi di farli incontrare a casa mia quella mattina, pensavo che mia madre avesse già fatto sesso con lui, quindi perché avrei dovuto scegliere io a lui, se lo era già?” Domandai.

“Lei Mimmo pensava che fosse lui, ma non era certo, quel pensiero che fosse stato Vincenzo era solo una proiezione del suo inconscio che aveva già scelto lui per sua madre, ed è per questo che gli è comparso subito in mente, perché lei già inconsciamente lo pensava e voleva come possibile amante per sua madre proprio per una sorta di punizione nei suoi confronti.

Sempre lei Mimmo ha raccontato che sua madre durante quell’approccio di Vincenzo non voleva, che cercava di fuggirle, che andò in camera per prenderei soldi e pagarlo perché andasse via e lei ha detto che lui la seguita e la ha abbracciata con forza…”

“Si questo è vero!” Pronunciai interrompendola.

“E sua madre ha resistito finché lui con facilità le ha inserito la mano sotto la vestaglia e non ha iniziato a premerle e massaggiarle direttamente su il sesso… solo allora si è lasciata andare, è vero Mimmo?”

“Si, mi ricordo bene quegli attimi…”

“E questo lasciarsi andare avveniva perché era repressa e a sentire quella mano sul sesso a sfregarlo, toccarlo e darle piacere non le interessava di chi fosse, abbandonandosi fino ad arrivare a lasciarsi penetrare e avere un amplesso con lui, che lei osservava di nascosto…”

“Si ma questo cosa c’entra con il mio cuckoldismo dottoressa?” Domandai seccato che mi parlasse di mia madre anche se era vero quello che diceva.

“Centra, perché lei dopo che ha assistito al primo rapporto sessuale di sua madre con Vincenzo, ha colpevolizzato lei e non sé stesso di averla indotta al tradimento. Sua madre probabilmente non sarebbe mai andata con quell’uomo e non avrebbe mai tradito suo padre e suo marito se lei non le avesse creato le condizioni. Sarebbe restata si una donna repressa sessualmente come ce ne sono alcune, ma fedele a suo marito.

Lei stesso Mimmo ha detto che ce l’aveva con sua madre perché poi quando l’ha rivista dopo quel rapporto sessuale, per sua mamma era come se non fosse successo niente, e lei Mimmo si è trovato con sua madre indotta da lei a tradire il marito, senza aver risolto il suo rebus del preservativo usato.

Non aveva capito se realmente se quel famoso preservativo usato fosse stato adoperato con sua madre e da quella incertezza e dubbio, gli era nata di nuovo l’idea di farle ripetere tutto. E quindi con rabbia, colpevolizzandola anche di quello che aveva architettato lei Mimmo, ideò un secondo incontro con Vincenzo con lo stesso metodo, ma non fu uguale al primo come si aspettava, che lo rifiutasse. Quella volta sua madre, vista l’astinenza sessuale forzata e la sua repressione carnale, si concesse di sua iniziativa a quel Vincenzo.”

E sfogliando il bloc notes, leggendo precisò: “Detto testualmente da lei Mimmo < … mia madre si aprì la vestaglia davanti a lui, ed era completamente nuda sotto come se lo aspettasse … e fecero ancora sesso.>

Si, sua madre nella sua astinenza e repressione sessuale lo aspettava e desiderava davvero.

Al termine del loro rapporto sessuale oramai consenziente da parte di sua madre entrò in crisi, si rese conto di aver compiuto qualcosa più grande di lei, di aver distrutto tutto, di aver indotta sua madre a tradire se stessa, i  suoi  valori e principi, la sua  fedeltà e onore oltre che a suo padre trovandole un amante come voleva lei Mimmo, brutto…. E nelle settimane seguenti non sapeva come fare, oramai non poteva più far cessare quella relazione che aveva provocato e la subiva impotente, fino ad accettarla. E l’ha subita fino a rassegnarsi, e quando realizzò che sua madre oramai aveva un amante in quell’uomo… non potendo fare niente ignorò quella sua relazione lasciando che continuasse a praticare sesso con lui, che divenisse l’amante del bruttu come lo chiamavate voi in famiglia. Questo è quello che l’ha portata a quella situazione…” Disse.

“Quindi sarei stato io inconsciamente a volere e a scegliere l’amante di mia madre?!” Esclamai.

“Si!” Ripeté risoluta.

“Mi sembra impossibile quello che dice dottoressa, io amavo mia madre, non le avrei mai fatto una cosa simile…”

“Proprio perché l’amava lo ha fatto… Lei inconsciamente come molti ragazzi amava sua madre anche sessualmente, ma sapeva che per il suo carattere ed educazione morale non l’avrebbe mai avuta carnalmente e si limitava a spiarla nuda e masturbarsi. E in quella situazione rancorosa e dubbiosa del ritrovamento del preservativo, in quel momento di fragilità personale adolescenziale e conflitto di sentimenti e desideri che aveva lei Mimmo, dove interiormente voleva e non voleva che fosse sua madre la donna su cui era stato adoperato quel profilattico, pensò di metterla alla prova e verificare se fosse vero quello che più che pensare desiderava. E con la sua mente da ragazzino, come se fosse in una storia di quei fumetti erotici che leggeva, azzardò di farla possederla da qualcuno che scegliesse lei Mimmo. Perché lei nonostante quei pensieri morbosi si sentiva di doverla proteggere dagli uomini. E la prova a cui la sottopose non fu altro che la proiezione mentale del suo inconscio rancoroso e precedente.  E come già dettò, scelse quel Vincenzo per fattibilità e punizione e proprio perché brutto, pensando sempre in quel suo volere e non volere mentale, che sua madre se messa alla prova probabilmente non avrebbe mai ceduto a lui, proprio perché uomo brutto e infimo a detta di tutti, compresi i suoi parenti e sua madre stessa.”

A quelle parole ero confuso, c’era del vero in quello che diceva ma mi sembrava impossibile che la causa di tutto fosse il mio desiderio sessuale inconscio per lei, e la interruppi:

“Mi scusi dottoressa, se è per questo come le ho detto io spiavo nuda anche mia sorella…allora avrei dovuto voler fare sesso anche con lei, e con lei sarebbe stato più facile, diciamo non impossibile…”

“Si vero, ma è stato lei Mimmo a dire che delle due preferiva sua madre da spiare, perché era più donna e le piaceva di più… sua sorella era soltanto una ragazzina come lei e non le interessava più di tanto, al punto che di lei non aveva timore e si faceva anche sorprendere a spiarla e provocarla. Mentre con sua madre una cosa del genere non l’avrebbe mai fatta, la temeva e quello in un certo senso l’attraeva e gli pesava. Sua sorella non le interessava più di tanto dal punto di vista sessuale se non per le battute dei suoi amici che volevano farsela. E quando quel Vincenzo, visto che a diciott’anni era come dite voi < già in età da marito…> e propose a sua madre di farla maritare con un suo nipote carabiniere di dieci anni più vecchio di sua sorella, lei Mimmo sì che non voleva che lo facesse, ma aldilà dell’intenzione non fece e non disse nulla per impedirlo.”

“Eh ma che potevo fare? Avevo diciassette anni!” 

“Poteva almeno manifestare apertamente la sua contrarietà, oramai era un ragazzo. Ma non lo fece. E quando sua madre accettò a quel matrimonio, lei non fece nulla se non arrabbiarsi con sé stesso e sua madre e poi accadde quello che mi ha narrato…”

Ero rattristato, forse era vero quello che diceva riguardo a mia madre, anzi senz’altro lo era, ma con mia moglie e il fatto che fossi diventato cuckold cosa centrava? E glielo chiesi:

“Ma scusi dottoressa, tutto questo della mia famiglia, di mia madre e mia sorella cosa centra con il fatto che io sia diventato cuckold e abbia convinto mia moglie ad essere consenziente e avere rapporti sessuali con altri uomini?”

“Centra, è la continuazione di quello che accade a sua madre. Si ricorda di quando m mi parlò di quella ragazza di Biella che intanto che usciva con lei aveva rapporti sessuali con un altro ragazzo e lei lo sapeva?”

“Si!” Risposi.

“Che a lei Mimmo piaceva perché era bionda come sua madre…?”

“Si…si, lo ricordo.” Ripetei.

“Ecco questo significa che ricercava in ogni ragazza che le piaceva o interessava sua madre… E lo stesso è stato con sua moglie. Ricorda di come era orgoglioso e soddisfatto quando i parenti e i conoscenti essendo bionda anche lei, gli dicevano che assomigliava a sua madre? Lei stesso ha detto che era fiero di quello...”

“Si...!”  Risposi.

“ Il fatto che lei stesso Mimmo, come ha raccontato, senza volerlo creò le condizioni e indusse sua madre a tradire suo padre e a farsi un amante, fu la matrice di quello che ha sviluppato in seguito, che l’ha portato ad essere un cuckold. Questo in origine, fu la causa scatenante della sua manifestazione psichica e fisica è dovuta a quanto vissuto in seguito. “E leggendo appunti sul bloc notes la dottoressa continuò:” In seguito alla sua trasformazione Mimmo, soprattutto verso a quella ragazza di Ivrea che a lei piaceva e forse amava, e accettava che avesse rapporti sessuali con un coetaneo più grande e glielo dicesse pure. Quella accettazione di continuare a frequentarla ben sapendo che si donava sessualmente a un altro, come aveva fatto sua madre con quel Vincenzo la indussero in seguito voler praticare la stessa situazione con sua moglie.”

 

“Come già accennato le settimane scorse durante le sedute, la figura del cuckold non è una novità nel campo delle devianze, lo stesso quella dell’amante, partner o bull che si voglia dire della moglie. È presente in numerose culture ed epoche differenti, ed è in espansione e attrae molte coppie contemporanee. In lei Mimmo, il cuckoldismo ha rappresentato una soluzione ai suoi desideri inconsci e problemi maschili, dove il partner occasionale prima fantasticato e poi cercato e trovato, è diventato la sua sostituzione e si è fatto mallevare da lui dal ruolo sessuale di marito, dai rapporti carnali che lei inconsciamente e direttamente non desiderava più. Si può dire che lui lo aveva deresponsabilizzato dal ruolo di maschio verso sua moglie, e lei finalmente non era più tenuto a dimostrare la sua virilità alla consorte, ma nemmeno a sé stesso avendo trovato un sostituto.” Fece una pausa, si mise a posto gli occhiali proseguì:

“Ma Il suo ruolo di cornuto consenziente o cuckold come lo vuole chiamare Mimmo, non è stato una cessione di potere in assoluto ad un altro uomo di sua moglie, lo dimostra il fatto che quando avete deciso di rompere la relazione con quel Filippo lo avete fatto. Il suo ruolo di “cornuto volontario” Mimmo, è stato invece fortemente manipolatorio e complice nel riguardo della sua consorte. La scelta dei partner, decidere con sua moglie la modalità degli incontri, come averli, stabilire le regole comuni di come praticarlo, i luoghi e osservarne gli amplessi gli permisero di mantenere un controllo pressoché assoluto sul cuckoldismo e di conseguenza sulla sua signora. 

Sempre in quest’ottica, va inoltre considerato che per lei Mimmo il vero fulcro del cuckoldismo non fu lo sfogo voyeuristico di assistere semplicemente a un rapporto sessuale della sua signora con un altro uomo, bensì il momento in cui l’intruso, il partner al termine dell’amplesso veniva liquidato e lei e sua moglie vi ritrovavate insieme, confermando così la solidità del vostro rapporto affettivo e sentimentale. E quello lo appagava di più che fare sesso direttamente e le faceva capire che sua moglie era veramente sua e che gliela aveva ceduta soltanto momentaneamente. “Si fermò a leggere sul bloc notes e riprese:

“Sì, perché è la psicologia del cuckold stesso ad essere complessa, in ogni incontro si scatenano molteplici dinamiche tutte differenti l’una dall’altra, ma tutte sfociano in un irresistibile erotismo polifunzionale. E come ho già avuto modo di dire abbiamo cinque differenti e principali emozioni e dinamiche nel rapporto cuckold, che ora per comprensione maggiore del ragionamento gli ricordo.” Fece un’altra pausa e riprese a parlare.

“La prima emozione che ha avuto è stata l’eccitazione, legata all’evento di pensare o vedere la sua consorte unita nell’atto sessuale ad un altro uomo e goderne di lui, della sua virilità maggiore della sua Mimmo. E in quella visione l’eccitazione si è trasformata in esaltazione che gli è giunta nel pensare o osservare la sua fedele coniuge desiderata e/o posseduta da altri uomini. E il passo è tato breve, l’eccitazione da cerebrale è diventata fisica, portandola non resistendo più a masturbarsi nell’osservarli. 

Un’altra emozione che la prese fu la paura, che è un potente adrenalinico. E la paura essendo soggettiva, ha assunto sfumature diverse, da quella di pensarsi e sentirsi meno virile in confronto a chi nella prestazione sessuale possedeva sua moglie e la faceva godere più di lei. A quella consequenziale anche se paradossale, ma veritiera e reale di temere che fra il partner che possedeva e faceva godere sua signora come non aveva mai fatto lei e la sua coniuge nascesse un sentimento non solo carnale, ma anche emotivo o sentimentale, come stava avvenendo con quel Pino nel primo incontro. Oppure ancora, la paura di quando per scelta ha deciso di non assistere all’atto sessuale della sua consorte lasciandola andare da sola, come è avvenuto con il suo direttore Camillo, ed eccitarsi ed augurarsi che le dipendenti lo venissero a sapere.

Altra emozione pari della paura che la pervase ed eccitarono, può sembrare un paradosso ma fu la gelosia inconscia, che ha alimentato in modo esponenziale l’adrenalina in lei e, di conseguenza, l’eccitazione. La gelosia rivolta sia alla moglie nel vederla nelle braccia di un altro e godere con lui, che l’invidia al partner che la possedeva e la faceva godere con una virilità maggiore della sua. …”

“La gelosia?” Mormorai. A quelle parole.

“Si Mimmo, la gelosia è innata nel cuckold solo che la manifesta nel modo inverso. Anche lei mi ha detto che da giovane era molto geloso di sua moglie, fino a litigare… se la guardavano insistentemente, ma che comunque si accorgeva che se pensava a un suo tradimento gli veniva l’erezione... 

Altra emozione che ha vissuto nella sua esperienza cuckolding è stata vedere sua moglie che si lasciava dominare completamente e in maniera costante dal partner. Inoltre che si trasformava sotto i suoi occhi diventando una libertina indossando lingerie e indumenti hard truccandosi volgarmente il volto e mettendo parrucche. E sia nel vederla accettare le sue richieste di farlo senza preservativo e di continuare a lasciarsi eiaculare in vagina da quel Filippo e avere rapporti orali e anali con lui, e sia nel voler compiere i rapporti sessuali in luoghi insoliti, o in automobile nel carsex. Ogni azione, ogni gesto tra loro, lo stesso godimento che provava la sua consorte erano in realtà uno spettacolo privato e personale dedicato a lei Mimmo. Sua moglie o il partner scelto operavano in tandem non solo per soddisfare le proprie emozioni erotico sessuali, ma per favorire le sue.

E ultima emozione, ma non meno importante delle altre è stata la sottomissione e umiliazione che ha vissuto verso il partner, ma soprattutto con vergogna verso sua moglie e sé stesso. Anche se erano intesi come parte del gioco consensuale come il cunnilingus dopo il coito, che lei le praticava sapendo bene che lui le aveva eiaculato internamente la vagina il suo seme. Ma in quel momento essere deriso, sottomesso e/o umiliato dalla coppia di amanti dove la lei era sua moglie, la sua donna e parte integrante del gioco, la soddisfaceva e le dava piacere. “Riguardo al cunnilingus ne abbiamo già parlato alcune settimane fa discutendo di quel Filippo.

Come ho già avuto modo di dirgli nelle precedenti spiegazioni Il cuckoldismo nella pratica sessuale ha varie classificazioni ed è molto soggettivo e individuale, un cuckold non è mai uguale a un altro, ma simile, anche se il denominatore comune è il desiderio di offrire e osservare la propria moglie fare sesso con altri uomini, ma le modalità per arrivarci e praticarlo sono molto soggettive e proprio per questo ognuno lo vive a modo proprio.

Lei Mimmo è partito da una fase iniziale fantasticando, piacevolmente e giocosamente con il pensare a un partner diverso mentre praticava sesso con sua moglie ed è riuscito a farglielo pensare anche a lei e quello è il seme, il germe del cuckoldismo che una volta impiantato cresce da solo senza bisogno di altro. In seguito Mimmo si è evoluto, ha accentuato il gioco e voluto, ed ha sperimentato nella realtà ad offrire sua moglie ad un altro uomo in comune accordo, godendo nel vedere realmente sua moglie praticare sesso con altri uomini. Iniziando la pratica masturbatoria. Fino a iniziare quella nuova sessualità che è il cuckoldismo e giungere alla sottomissione alla sua signora e a quel Filippo, e a realizzare i suoi desideri cuck, come praticarle il cunnilingus post coitum come dicevano già i latini, vederla eiaculata in vagina, con il desiderio e la soddisfazione inconscia che se non fosse stata in meno pausa, ma ancora fertile, potesse venire ingravidata dal partner…

Lentamente in quella evoluzione ha perso l’interesse per il sesso femminile se non per quello di sua moglie, ma solo in funzione di donarla e farla possedere da altri. E si è creata una nuova complicità tra voi con lo scherzare, la presa in giro dove sua moglie scherzando accarezzandole la fronte sorridente le chiedeva:< crescono? Crescono?> Oppure abbracciandola e baciandola gli diceva :< Bello il mio cornuto…> Essendone contento.

“Comunque si consoli Mimmo, il cuckoldismo è un fenomeno in forte espansione anche in Italia, dalle statistiche relative al 2022 prese da siti hard, si deduce che le ricerche per video hot sul tema cuck e cuckold sono aumentate del +18%, rispetto all’anno precedente. Sorprendenti anche, i dati relativi alle ricerche di cuckquean, aumentate del +130%, rispetto al 2021, anche alle donne piace vedere i loro mariti fare sesso con altre donne. Pensi che il cuckoldismo in pochi anni ha superato e doppiato lo scambio di coppia…”

Analizzando non in generale, ma in particolare il suo essere cuckold di può dire che nella sua evoluzione in un certo senso ha sempre tenuto lei pur essendone cornuto le decisioni su sua moglie. Con lei aveva un controllo sui suoi timori di tradimento, come in un certo senso è avvenuto a sua madre, creando una sorta di complicità, che secondo il vostro pensare era un tradimento, ma controllabile. E quello gli dava una sensazione di onnipotenza nel sapere di essere in grado di reggere quella situazione che normalmente gli altri non tolleravano. E in quel modo nascondeva la sua inferiorità alla sua signora e la scarsa autostima di sé stesso.

La sua era una forma di rapporto e di dominazione-sottomissione a sua moglie. Lei l’amava di più perché l’accontentava e praticava sesso con un altro che sceglieva lei Mimmo. E viveva quella situazione interiore verso la sua consorte al contrario:” Se non lo fa e con chi voglio io, allora mi tradisce e non mi vuole bene, … Se lo fa invece mi ama.> Viveva un suo diniego e potenziale rifiuto come una sorta di tradimento all’inverso. Se aveva un rapporto con un altro uomo era soddisfatto pur essendo cornuto, se non lo aveva quel rifiuto a praticarlo lo reputava un tradimento, un allontanamento da lei. Come avviene a tutti i cuckold. E in questo viveva la sua situazione e condizione come una forma di umiliazione in cui traeva un piacere masochistico.

Naturalmente, tale condotta Mimmo era fonte di piacere. Lei non era mai stato una vittima inconsapevole del tradimento di sua moglie, ma ha svolto un ruolo attivo nel cercarle gli amanti, nel servirli (in certi casi anche sessualmente) come ha detto quando masturbava quel Filippo e ne contribuiva all’eccitazione osservandola senza partecipare, o subendone le umiliazioni. Si è lasciato anche sodomizzare da lui e ne ha provato piacere perchè l'ha fatta sentire donna e insieme a sua moglie durante un rapporto orale vi siete lasciati eiaculare sul volto e quella era una sorta di desiderio inconscio. Lei e sua moglie per un periodo con quel  Filippo eravate due donne…Era arrivato al punto che ha usato simboli espliciti della sessualità spinta facendoli indossare alla sua consorte consenziente, come indumenti e lingeria erotica, il trucco vistoso e le parrucche nei vostri incontri sia negli appartamenti che in stanze d’albero o in posti insoliti e in auto. E in casi particolare vivendo inconsciamente l’eiaculazione nella vagina di sua moglie come una potenziale inseminazione dell’amante. Tutti quelli erano potenti simboli di de virilizzazione di sé stesso. Celebrando prima nel suo immaginario poi nella realtà con un partner dotato la sua “superiorità” sessuale di maschio che gli possedeva la moglie, che nel suo inconscio Mimmo, accettandolo, rimarcava la sua   inadeguatezza sessuale alla sua consorte, collocandola tra i maschi beta e non in quelli alfa, termine ampiamente usato nell’erotografia cuckold. “

“Lei Mimmo, è riuscito a fare diventare sua moglie una protagonista del cuckoldismo, come dicono con termini loro, una sweet, una hotwife, una moglie di tutti diventandone con consapevolezza, volontariamente e scelta un cervo… anche questo termine è usato tra di loro, è ha capito che quella era la vostra natura.” A quel punto la interruppi dicendo:

“Si andava con molti uomini differenti ma l’amavo mi creda…!”

“Certo che gli credo che l’amava. Il cuckoldismo è un atto di amore nei confronti della propria moglie, fidanzata, compagna. Il cederla o offrirla per farle provare emozioni intense per lei Mimmo era una forma d’amore. Come viceversa lo era per sua moglie nei suoi confronti offrirsi e avere rapporti sessuali con altri, perché sapeva di farlo felice nei suoi desideri e tutto quello ha fatto in modo che la vostra complicità aumentasse. Ciò che ho chiaro è che concedere che la propria moglie-compagna vada a letto con un altro uomo è un’emozione, un atto d'amore immenso nei suoi confronti e non è una cosa per tutti/e, e con la voglia di vederla godere e divertirsi, con un altro uomo che altro non è che lo strumento del piacere di entrambi vi amate carnalmente tramite lui.

Lo stesso vale per sua moglie nel seguire le sue voglie Mimmo, oltre che per un piacere personale lo fa per un atto d’amore verso di lei. A volte sono incontri e giocate a tre sporadiche, a volte come il suo caso vere e proprie relazioni che fanno scoprire un amore ancor più profondo per voi e tutto quello che rappresenta, famiglia inclusa.

Lei non è diventato cuckold perché non era attratto dalla sua consorte sessualmente, ma al contrario, proprio perché l’amava di più, come a sua madre. Il comune denominatore tra voi era che il sottile piacere derivato sia in lei Mimmo, che nella sua consorte che sublimava la vostra complicità null'altro.”

“Ma aldilà dei fattori psicologici, adolescenziali, cosa c’era che mi spingeva a praticarlo?” 

“Oltre i fattori che le ho appena detto altre cause scatenanti erano le più svariate. Dall'avere una bellissima moglie accanto e volere condividere la sua bellezza con altri di aspetto sgraziato, spregevole, come mi ha detto che faceva spesso, in una forma di decadentismo sessuale. E quello la eccitava concederla a uomini brutti che probabilmente in vita loro non avevano e mai avrebbero avuto una donna bella come sua moglie da possedere sessualmente.”

“Si, ma perché dottoressa mi eccitava vedere mia moglie, una bella donna, sempre tenuta e curata accoppiarsi con un uomo brutto, grasso, calvo, basso con la pancia ma ben dotato, invece di bei ragazzi come Pino che pure c’erano e potevamo trovare e incontrare?”

La sua Mimmo era una forma di superiorità inconscia verso questi soggetti, era come se gli avesse detto:< Guarda che bella moglie che ho, una donna così non l’hai mai avuta, te la sogni… eppure ora io te la concedo, te la faccio chiavare.” E in quel modo di essere inconsciamente si sentiva superiore a fargli una concessione che se no non avrebbero mai avuto in vita loro. La sua Mimmo era una sua forma di appagamento cerebrale, sessuale e psichico, probabilmente derivante dal rapporto che aveva avuto sua madre con quel Vincenzo. Anche sua madre era una bella donna, eppure per sua scelta Mimmo si accoppiava carnalmente a un uomo brutto scelto da lei anche in quel contesto, che fisicamente non le piaceva ma sessualmente sì.

Altri motivi o cause scatenanti dell’essere cuckold, oltre quanto detto sopra ha inciso il suo calo sessuale, non essere virile a letto e cercare un aiuto esterno. Quando si ha per compagna o moglie una donna che non passa inosservata è naturale il generarsi di molti fattori emotivi non appena viene evidenziato un palese interesse nei suoi confronti, anche la gelosia che poi si trasforma in desiderio di vederla con un altro.” La dottoressa si fermò, smise di spiegare, si mise apposto gli occhiali e riprese:

“Secondo alcuni studi sulla sessualità ogni essere umano, sia uomo che donna è formato da due elementi o desideri in varia misura contrapposti. Un desiderio di passività più legato alla femminilità e una parte attiva più legata alla mascolinità. Sicuramente in ognuno di noi, uomo o donna, è presente in misura variabile una parte attiva e una parte passiva, quest'ultima nel marito è però spesso per i motivi vari molto sacrificata. Il tradimento e le corna diventano così la sublimazione della parte passiva spesso soffocata. Infatti l'eccitazione dovuta alla visione della propria moglie che gode con un altro e la si osserva piacevolmente farlo, è la condizione di passività totale e l'esaltazione di questa passività derivante dall’umiliazione, diventa un cocktail sessuale fantastico. Il piacere è accentuato dalla frustrazione nel non poter essere virile come il partner e dal sentimento di gelosia che pervade. Il piacere della moglie invece è appagato dal fatto che fare le corna esalta il suo desiderio passivo di essere donna sentendosi usata da altri uomini e contemporaneamente desiderata oltremodo dal proprio marito che consensualmente la osserva. Ecco, quindi il cuckoldismo non è altro che una delle tante fantasie, a mio parere però molto intrigante, necessarie per raggiungere i nostri desideri sessuali, o meglio i desideri di passività di una coppia utilizzando il contrapposto desiderio di dominanza di un altro uomo che entra tra di loro. Dentro questa teoria sono contenute tante sfumature dovute all'espressione delle nostre individualità e all'evidenza che quando si parla di desideri e fantasie 2+2 non fa mai 4. Ma lasciamo questi discorsi che sono puramente scolastici e le creerebbero solo confusione.” Fece un’altra pausa e proseguì:

“Le mogie che ha goduto con un altro uomo, non potranno mai tornare quella di prima con il marito, mai.

Ora, mentre per il vero cuckold il fatto che la moglie desideri davvero l'altro e che sessualmente ci si trovi meglio che con lui è il massimo del "doloroso piacere", come lo chiamo io.” Dichiarò. A quel punto mormorai:

“Le vorrei chiedere un’altra cosa dottoressa…”

“Dica…chieda pure, sono quo per questo...”

“Quello che non capisco di me al di là di mia madre con quel Vincenzo, è che ancora adesso se vedo una bella ragazza la immagino sessualmente con uno brutto che la chiava e fa godere. Non capisco perché avevo queste tendenze ed ero così e provavo desiderio nel vedere mia moglie accoppiarsi sessualmente con persone brutte, non belle, basse, con la pancia, calve, senza capelli, quasi vecchie, anche se tutti li sceglievo dotati e capaci sessualmente e ne eravamo soddisfatti?” Mi guardò e prese a spiegarmi:

“E’ un discorso specialistico quello che sto per fargli, accomunato a varie parafilie associate, spero che lo capisca, non è semplice ma ci provo. Il suo Mimmo era una forma di feticismo-teratofilico, un comportamento sessuale deviante associato al cuckoldismo, caratterizzato feticisticamente dal trasferimento del desiderio e dalle fantasie erotiche dell’eccitazione da una parte del corpo umano, come possono essere il pene, le cosce, i piedi, un indumento, un oggetto o altro, a una completezza anatomica come il corpo nella sua interezza.” Fece una pausa e proseguì:” Il trasferimento del desiderio parafiliaco o perverso rivolto a una persona viva nella sua totalità e interezza e nell’insieme dell’essere umano, del suo corpo completo fa diventare la persona stessa un feticcio. Quindi Mimmo, una persona nella sua interezza diventa un feticcio di feticismo…Ci siamo fino a qui Mimmo?” Domandò.

“Si…sì…dottoressa.

“Bene proseguo, se non capisce mi interrompa.” E continuò:” Tutto questo collegato a una forma di teratofilia blanda che altro non è che l'attrazione sessuale per i mostri o per le persone di aspetto poco gradevole, brutte. Questa parafilia vale sia per gli uomini che per le donne, molte donne sono attratte da uomini brutti e si accoppiano con loro e un po' la teoria della bella e la bestia nella favola, che al termine anche se brutto e orrendo, lo trova buono, amabile e attraente… E questo in modo ribaltato e speculare oltre che a lei valeva anche per sua moglie, che alla sua iniziale ritrosia per accoppiarsi con uomini del genere poi ha accettato e anzi ha trovato piacere carnale con questi tipi di uomini che lei le cercava… non dicendo nulla ma accoppiandosi con loro.   

“Ma cosa centra il feticismo con quello?” Domandai io.

“Si, ci sono tre forme di appagamento sessuale feticistico Mimmo. Una forma attiva in cui il feticista usa attivamente il feticcio su altri e questa riguarda lei Mimmo. Una forma passiva in cui il soggetto desidera che il feticcio sia usato su di lui da un'altra persona e una forma contemplativa in cui il piacere è determinato dalla contemplazione dei feticci collezionati. Lei rientra nella prima, nell’interezza del suo feticcio-teratofolico su sua moglie.” Riflettei a quella spiegazione, avevo capito, ma c’era ancora qualcosa che non comprendevo appieno e glielo dissi:

“Che cos’è l’ho capito dottoressa, ma perché avevo e forse ho ancora ho questa parafilia del brutto insieme al cuckoldismo?” Domandai ancora.

“Questo probabilmente perché probabilmente da ragazzo leggeva e collezionava fumetti erotici in cui i suoi primi approcci immaginari con il sesso erano di quel tipo, dove si vedevano persone mostruose o brutte possedere donne belle…Lei stesso ha detto che leggeva molti fumetti del genere, ricorda?”

Restai pensieroso, era vero quello che diceva e mi vennero in mente quei fumetti erotici che leggevo e collezionavo da ragazzino.

“Si dissi è vero, di nascosto da mia madre leggevo e collezionavo tra gli altri i fumetti di Jacula, oltretomba, Orror, terror, Wallestein e tanti altri…” Dissi con un sorriso dovuto al ricordo dell’infanzia.

“Ecco probabilmente, anzi certamente questi l’hanno condizionata inconsciamente nella sua sessualità da eccitarsi e desiderare di vedere una donna bella come sua madre e sua moglie tradirla, non dico con un essere mostruoso come nei suoi fumetti, ma con persone di aspetto poco gradevole, sgraziato che a lei non piacevano. E questa concessione che lei faceva, di offrire sessualmente sua moglie a uno di loro, la faceva sentire superiore, in un certo senso li vedeva sottomessi che accettavano e possedevano una donna bella, sua moglie, che diversamente non avrebbero mai avuto. E verso sua moglie per lei Mimmo era una sorta di punizione inconscia e forse all’inizio anche sua moglie l’ha percepito come tale, ma inseguito si è trasformata nella sindrome della bella e la bestia perché godeva con loro uomini brutti. “

“La sindrome della bella e la bestia…?” Ripetei.

“Si, prende origine dalla fiaba e in generale simboleggia l'unione e l'armonia tra la bruttezza maschile e la bellezza femminile, dove i protagonisti sono i simboli di tali modelli. In quel caso Bella, la ragazza della fiaba, ama la bestia. Lei Mimmo la viveva come punizione inconscia di sua moglie, mentre la sua consorte a un certo punto ha iniziato a viverla come la sindrome della bella e la bestia e quindi in un certo senso eravate tutti e due soddisfatti.”

“Ho capito…”  Mormorai.  

“Spero sia soddisfatto dalla mia analisi, molto completa e soprattutto redatta in modo che sia comprensibile a lei.”

“Si certo, certo almeno ora so!” Esclamai.

Al fine di quella spiegazione mi alzai, ero sollevato dalle sue parole, in fin dei conti quello che avevamo praticato ci era piaciuto ed eravamo soddisfatti sia io che mia moglie.  Ma aggiunsi ancora:” Senta, posso chiederle un’altra cosa?” 

“Si certo?” Rispose.

“Ora che sa tutta la mia storia e quella di mia moglie, posso chiederle cosa ne pensa…?”

Mi guardò e posò la matita dicendo:” Non è il mio compito giudicare, ma solo valutare. Mi spiace.”

“La prego dottoressa, ci tengo a un suo giudizio anche se negativo.”

Mi guardò fece un sospiro e rispose:” Guardi in verità la mia opinione non è né positiva né negativa, ognuno vive la vita e la sessualità come vuole, non mi è piaciuto l’aspetto dell’inganno quando la fatta eiaculare in vagina a sua insaputa e altre cose minori. Non c’è nessun desiderio sbagliato a praticare il cuckoldismo con l’eiaculazione in vagina ma devono essere entrambi consenzienti. E nel suo caso, nel suo desiderio, ha coinvolto completamente la sua consorte, e la fatta diventare protagonista, ma doveva essere assolutamente condiviso. Lei Mimmo è arrivato a quel passo, conviti che era il desiderio di entrambi ed eravate consapevoli di riuscire a gestire il tutto. Non avete messo a rischio un rapporto consolidato, ma è riuscito a gestire questo tipo di giochi. Gliene ha parlato molto a sua moglie e la convinta a provare e poi tutto e nato…

Per quanto riguarda il resto se ne siete soddisfatti voi che vi è piaciuto, non dovete chiedere il parere a nessuno, come gli ho già detto nella mia carriera da sessuologa o analizzato cuckold, coppie e donne sole e le posso dire che il fenomeno del cuckoldismo è in aumento, quindi un motivo ci sarà:” E sorrise.

Mentre parlavamo le guardavo le mani, come le muoveva, erano belle, curate, con delle unghie lunghe e rosse e tenevano tra le dita la penna. Su quella sinistra, sotto un grande anello con brillante c’era la vera matrimoniale che in parte veniva nascosta. Non ci avevo mai fatto caso anche se lo immaginavo, ora avevo la certezza che era sposata.

Pagai la differenza che mancava al suo onorario, mi fece la fattura e ci salutammo con una stretta di mano.

Uscii sorridendo dentro di me, in fondo le avevo raccontato la mia vita e ricordando le sue mani quando scrivevano, ai suoi occhi dietro gli occhiali, mi venne d’impulso pensare:” Ma la dottoressa che sa tutte queste cose, l’avrà compiuta qualche volta qualche trasgressione con suo marito…? “E mi chiedevo:” Chissà se anche lei si è mai fatta chiavare da qualcuno che non fosse suo marito? O se magari avendo ascoltato la mia storia ci ripensa?

Comunque ero soddisfatto, la mia sete di sapere era stata esaudita.

Mimmo.

 

 

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