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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

All Right Reserved 2022

L'AMICIZIA VELENOSA

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VIETATO AI MINORI  DI 18 ANNI 

 

Note:

 

    “L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.”

    Carl Gustav Jung

 

CAP 14 TRAGICA REALTA’ 

 

Dopo quella discussione presi atto che era cambiata, qualcosa era successo in lei anche se non riuscivo a capire bene cosa. Non riuscivo a comprendere perché non volesse capire e non avvertiva il pericolo di Lucio e della sua famiglia, probabilmente perché innamorata, ma anche perché presumibilmente era successo qualcosa a lei, ne ero certo.  Era diversa da come era sempre stata, più sicura di sé ed emancipata, con la risposta sempre pronta. Ero contrario che frequentasse Lucio, ma non potevo intervenire direttamente scontrandomi con lui, pena il marchio e l’infamia screditandomi di essere stato complice con lui in quella serata, nel suo amplesso e del mio incesto con Giulia.

 < Chi è causa del suo male pianga sé stesso> Dice il proverbio. Ma io seppur rassegnato decisi di intervenire per quanto potevo.

Il giorno dopo quando fui sola con mamma le chiesi:

“Mi ha detto Giulia che le hai visto il tatuaggio!”

“Si! Te l’ha detto lei?”

Annui chiedendo:” E non le hai detto niente?”

“Come non le ho detto niente, abbiamo litigato, le ho detto di non fare queste cose sulla pelle, mi ha risposto che ce l’hanno tutte le ragazze. È quel Lucio che gliela messo in testa, anche lui è tatuato, lei non si rende conto che si rovina il corpo di ragazza per bene.”

“Avete litigato...” Domandai.

Ma sì! Un mese fa… abbiamo litigato seriamente e l’ho detto anche a tuo padre di essere più presente con lei... ma che vuoi fare?  Lui deve pensare alle sue cose, alla sua bella di Verona…” Iniziò a dire attaccando la litania su mio padre poco presente con noi, colpevolizzandolo.” Aggiungendo mia madre:

“Adesso ha iniziato a dire che vuole andare a vivere da sola con una sua amica…”

“Vivere con una sua amica?” Ripetei.

“Si, qui a Roma in un appartamentino, per essere indipendente, vuole provare a vivere da sola. Sarebbe qui vicino ma abiterebbe in un'altra casa… continuerebbe ad andare all’università e si troverebbe un lavoro part time per quando è libera.”

Subito perfido pensai allarmato:

“Si amica, vuole andare a vivere con Lucio... non con l’amica…La farà prostituire…” 

Volevo bene a Giulia e dovevo fare qualcosa per lei, almeno tentare, non restare nuovamente complice come alla sagra e lasciare che la circuisse e la inducesse alla prostituzione come erano sua madre e sua sorella Claudia, così decisi di parlargli, appena fui solo chiamai, Lucio al cellulare. Avevo ancora il suo numero in rubrica.

“Ciao Lucio…”  Dissi a disagio quando sentì la sua voce.

“Oh ciao Adry…” Rispose continuando:” Aspettavo la tua telefonata dopo che mi hai visto insieme a tua sorella, c’hai messo un po' di tempo, ma meglio tardi che mai. Ora è la mia ragazza…” Dichiarò, ma io lo interruppi:

“Senti Lucio ti devo parlare…”

“Va bene… vieni domani pomeriggio a casa mia, sai dove abito no, al serpentone di Corviale, se non ti ricordi dov’è, chiedilo a Giulia che lei conosce bene dove abito, viene spesso a casa mia…” Pronunciò ironico.

“Ma non ci possiamo vedere per strada, in un bar…” Domandai.

“No meglio a casa mia, per parlare di Giulia è più intimo e tranquillo.” E ci lasciammo così.

“Bastardo…” Pensai preoccupato:” Chissà cosa le avrà fatto a casa sua…” Oramai lo odiavo, faceva sempre battute con i sottintesi come quello di dirmi che Giulia sapeva bene dove abitava e andava spesso a casa sua…ma non mi divertivano più. Si comportava da prevaricatore con me e anche quel dirmi di Giulia:< Ora è la mia ragazza…> come se ne fosse il possessore, evidenziando quel <mia > detto con voce forte e carica come a volermelo sottolineare.

 

Il giorno dopo, non senza apprensione, quando giunsi a casa sua salii le scale tra il disordine, lo squallore e le facce strane che incontravo, di ladri, spacciatori e puttanieri come lui, con qualche signora grassa e malvestita e ragazza dello stesso livello dei precedenti incontri. Arrivai alla porta, suonai il campanello e lui mi aprì e fece entrare battendomi la mano sulla spalla, eravamo soli.

“Vuoi un caffe?” Mi chiese gentile.

“No grazie…” Il disordine regnava dappertutto.

“Allora vedo che mi hai cercato di nuovo avevi detto che non volevi vedermi più… mi hai anche minacciato” Disse.

“Sai bene perché sono qui, non per me ma per mia sorella Giulia, voglio sapere che intenzioni hai con lei?”

“Io?” Esclamò ridendo:” Io non ho nessuna cattiva intenzione o altro se è questo a cui ti riferisci, è la mia ragazza a me piace chiavarla, a lei piace essere chiavata e ci siamo messi insieme…” Esclamò freddo e pungente senza la minima emotività nelle parole che diceva, dandomi ancora una volta una sensazione sgradevole di lui. 

“Non erano solo quelle le intenzioni che intendevo io, sai bene che Giulia si è innamorata di te anche se non so come ci sei riuscito…” Affermai.

“Il cazzo Adriano… merito del mio cazzo…” Replicò volgarmente e provocatorio:” Alle ragazze piace, e te l’ho sempre detto fin dalla prima volta che l’avevo vista che tua sorella era una puttanella, una troietta come tutte le altre…” Asserì.

“Ascolta…” Dissi:” … va bene che te la chiavi, non ci posso fare niente se ti ama, ma sono venuto a chiederti due cose e te lo chiedo per favore. La prima di non metterla incinta e la seconda di non farla diventare come tua sorella.”

“Intendi una estetista come mia sorella?” Replicò ridendo.

“Senti Lucio, non prendermi in giro, hai capito bene cosa intendo, non voglio che diventi come tua sorella Claudia.”

Restò in silenzio.

“Allora adesso stammi a sentire tu Adriano…” Rispose:” … di quello che è successo prima che ci mettessimo insieme io e Giulia, ne sei stato tu causa e complice e l’hai chiavata anche tu Adriano e non lo dimenticare mai. Anche se io non l’ho mai detto che c’eri anche tu quella sera, ti ho sempre parato il culo con lei, dicendo che ero solo sotto il ponte, anche se all’inizio lo sospettava. A tal proposito ti dico cosa mi ha detto tua sorella Giulia tra le altre cose nei suoi ricordi mentali quando c’eravamo incontrati al Gianicolo su sua richiesta.” Fece una pausa e proseguì:” Ricordi mentali che naturalmente ora non ha più, ma mi comunicò che tra i vari flash rammentava anche quello di aver sentito la suoneria del tuo smartphone suonare mentre chiavavamo… Tu ti ricordi di quando ti chiamò tua madre mentre eravamo sotto il ponte e tu uscisti a rispondere?  Ricordi?” Ripeté Lucio.  Annui con il capo:

” Ebbene, lo sentì suonare anche lei e si ricordava che era la musichetta del tuo smartphone e si chiedeva come potesse suonare se tu non eri lì.” Fece un sorriso perfido proseguendo:” Ma io che mi reputo un tuo amico le dissi che non era il tuo smartphone, ma quello di un guardone che si era avvicinato e che probabilmente la suoneria era uguale a quella del tuo e lei ci ha creduto perché glielo detto io e ho insistito. E ti ho salvato il culo e la reputazione, pensa se i tuoi genitori sapessero che anche tu hai chiavato la tua bella sorellina… sverginandola assieme a me. Ma io ti ho difeso...” Affermò. Fece una pausa e riprese.

“Ora prima di rispondere alle tue due domande voglio dirti alcune cose per chiarire bene il quadro una volta per tutte. 

Voglio che tu sappia alcune cose riguardo tua sorella, oramai sono sei mesi che ci frequentiamo e facciamo l’amore quasi tutti i giorni e a volte anche più di una volta al giorno. Non è solo il desiderio di pensare al sesso come tutte le ragazze che la rende comune alle altre, io ne ho avuta qualcuna, ne conosco parecchie e ne ho parlato anche con mia sorella Claudia e con Nando, e Claudia dice che è stata traumatizzata dal primo coito, dalla perdita di verginità senza partecipare e soprattutto per essere stata lasciata da Marco più di quello che le è accaduto. 

“Scusa…scusa… “Lo interruppi ancora:” …tua sorella sa cosa è avvenuto quella sera?”

“Si...perché? Le ho detto tutto, ci confidiamo noi. Lo sa anche Nando…”

“Le hai anche detto di me? Quello che ho fatto io?”

“Si certo!”

“Ma tu sei pazzo!!” Esclamai alzandomi…:” Ma perché? … Come puoi dirle queste cose intime, personali e segrete? E se lo dice a Giulia?” Domandai.

“Ma guarda che tra noi, tra me, mia sorella e Nando di intimo e personale soprattutto in fatto sessuale non c’è niente, e poi mi hanno dato consigli e spiegazioni utili e preziose su Giulia, soprattutto mia sorella che mi ha detto come comportarmi sessualmente con lei per legarla di più a me. E stai tranquillo, mia sorella non lo dirà a nessuno lei è dalla mia parte, è anche suo interesse che Giulia resti con me e non lo sappia… e poi stai tranquillo che non si è scandalizzata…anche noi una volta da ragazzi l’ho abbiamo fatto…”

“Non me ne frega niente di voi! Se tu hai chiavato tua sorella…” Lo interruppi nuovamente:” Queste sono cose mie e tu gliel’hai detto…” Affermai.

“Ti ho detto di stare tranquillo e ascoltarmi, che mia sorella non dice niente, nemmeno alla polizia…siedi!”  Esclamò facendomi segno con la mano la sedia, e mi risedetti. E proseguì: 

“Ti dicevo che Giulia essendo traumatizzata da tutto quello che le era capitato, in me ha trovato conforto, l’ho saputa prendere e amare, fino a farmi desiderarmi ancora e innamorarsi di me e del rapporto che ha con me, sia sessuale che sentimentale e di quello che le insegno. Ha scoperto e trovato in me un maestro, ma potrei dire in noi una nuova vita, nuove amicizie e ti assicuro che è responsabile e partecipe di quello che fa.”

“Perché cosa fa?” Domandai sospettoso.

“Prima ascoltami…” Rispose lui.

“Dopo quel suo primo rapporto sessuale con me sotto il ponte, indipendentemente da come è avvenuto, il suo comportamento sessuale glielo impostato io e di conseguenza anche la sua successiva evoluzione sessuale e affettiva è stata merito mio. Grazie ai consigli di mia sorella che mi suggeriva come comportarmi e fare con lei, sono riuscito a insegnarle e istruirla su molte cose, soprattutto sessuali.”

Ascoltavo agitato tanto che lui andava avanti e avevo un brutto presentimento. E lui proseguiva.

“Ti dicevo, non è solo il fatto che le piaccia il sesso come a tutte le ragazze diciannovenni, ma come lo pensa. Le piacciono le situazioni scabrose ed eccitanti. Le piace essere masturbata oltre che chiavata, ha una sessualità molto particolare, variegata e spiccata per avere diciannove anni, come ha detto Claudia, probabilmente è nata così…predisposta…” Disse proseguendo:” … c’è a chi non piace chiavare e chi all'opposto è frigida, lei invece come ragazza è calda sessualmente e come ti dissi quella sera a Ostia sotto il ponte mentre la chiavavo, è multi orgasmica, ora te lo confermo… durante una chiavata viene più volte, almeno due-tre, è capace di orgasmi vaginali, clitorideo e uterino.”

“Ma dai Lucio a me queste cose intime di mia sorella non interessano… mi disagiano…” Lo interruppi.

“E no... invece sono interessanti perché ti fanno capire il suo comportamento, la sua vocazione nascosta che io le ho tirato fuori, per questo devi ascoltare.”

“Va bene …” Dissi nervoso e turbato, e lui continuò:

” Quando l’ho incontrata al Gianicolo, tra le altre cose mi disse che era sola, che aveva litigato e si era lasciata con il suo ragazzo, quel finocchietto di Marco, che aveva i flash mentali di quando la chiavavo… e per fartela breve dopo averle raccontato a modo mio cos’era accaduto alla fine l’ho corteggiata e messaggiata per un po' e una sera l’ho invitata in discoteca al Room 26. Lei con mia sorpresa ha accettato, è venuta e ballando l’ho limonata e due ore dopo eravamo nella mia auto a chiavare e il pomeriggio seguente qui a casa mia sul quel letto là a chiavare… lo vedi?” Mi fece cenno con il braccio in camera sua:” L’ho chiavata tante volte la sopra e fatta godere tanto e bene, ma senza stimolanti, anche se le piace assumerli e ha scoperto che le piace chiavare, e io che era una puttanella come pensavo. Te l’avevo detto che anche mia sorella aveva iniziato così…”

“Si ma a me non interessano queste cose Lucio, non sono qui per questo. Rispondimi su quello che ti ho chiesto e quello che hai detto tu compie cosa mia sorella. Cosa fa?”

“Calmati Adry, ascoltami e ti rispondo su tutto…e ti farà meno male.”

Iniziamo con il dire che io non l’ho mai cercata, ma mi ha ritrovato lei e questo tu lo sai e lasciami dire che secondo me tua sorella è una morbosetta, lei immaginava, sapeva che ero io che l’avevo chiavata, ma ne ha voluto la conferma per rifarlo rivivere nella sua mente ed eccitarsi e poi chiavare ancora con me.  Sai nei nostri amplessi per eccitarla di più sono arrivato a confessarle che quella sera l’ho fatta chiavare anche dal guardone… subito non ci credeva, ma poi ha avuto dubbi e incertezza ricordando alcuni aspetti. Quando chiaviamo ora vuole sapere com’era quel tipo…e io ogni volta le dico che era un cinquantenne, con la pancia e stempiato.” Si interruppe e dichiarò sarcastico:” Tranquillo non ho ma fatto la tua descrizione. Ma lei si eccita a sentire quello che le dico e a sapere che un altro uomo, uno sconosciuto la chiavata assieme a me… Come te è una perversetta e secondo me predisposta ad accettare di farlo con altri partner anche sconosciuti …”  Lo interruppi.

“Senti Lucio, te l’ho già detto non sono qui per sentire i gusti sessuali di mia sorella, cosa le piace o non le piace fare quando fa sesso, saranno affari suoi. Io sono venuto a farti due richieste, il resto non mi interessa e non lo voglio sentire per favore…”

“Eh…va bene… va bene… ti stavo solo spiegando della tua bella sorellina che non è poi tanto santarellina come credi tu, comunque va bene…” Continuò:” …voglio solo dirti un’ultima cosa, non è finita qui la sua descrizione sessuale. Per questo ti dico che è morbosetta, perché oltre ad aver accettato di essere stata ubriacata e inconsciamente violata da me, e stata vittima dell’attrazione perversa, della sindrome di Stoccolma desiderandomi ancora dopo nei suoi sogni, fino a venirmi a cercare bel sapendo che ero io la causa della perdita della sua purezza. Perché mi ha cercato lei…” Ripeté sorridendo.

“Non l’avrà fatto certamente per il motivo che credi tu Lucio, perché gli piaci, ma per conoscenza della verità.” Mormorai. Ma lui proseguì:

“Riguardo alle tue due richieste, di non metterla incinta e di non farla prostituire, ti dico sinceramente che io per lei non ho sentimenti particolari, si è bella, mi piace, le voglio molto bene e voglio che sia e resti la mia ragazza, ma non ho intenzione di sposarla né di avere figli almeno per ora, io voglio restare scapolo e libero e non credo nel matrimonio.” E sorrise.” Quindi non voglio ingravidarla e rovinarle quel bel corpicino perfetto che ha e che piace tanto … e ti dico di stare tranquillo che non è mia intenzione. Per la seconda di farla prostituire sarò chiaro, non dipende solo da me…” Si fermò e fece una pausa accendendosi una sigaretta.

“Come non dipende solo da te…” Domandai. 

“Si, vedi è come per mia sorella, quello che fa non dipende solo da noi, ma anche dal suo compagno Nando che ha 40 anni, è lui che la segue e la protegge…” Dando un'altra tirata alla sigaretta aggiungendo come imbarazzato:” …. Giulia è molto bella e quindi può piacere a qualcuno… a molti… a tanti e non dipende solo da me ma anche da lui, da Nando…Lui l’ha conosciuta oramai, la vedeva sempre assieme a Claudia ed è chiaro che provassero a instradarla…” Disse imbarazzato.

“Come?!...Che significa?” Domandai ancora:” Cosa vuoi dire con quel<provassero a instradarla?>”

“Significa quello che ti ho appena detto e se non sei scemo capisci che oramai arrivi tardi, perché Giulia ha già iniziato a lavorare con mia sorella.” 

Mi alzai di scatto gridando:” Noooo!!!! Non è veroo!!” Ma avverti dentro di me che era tutto reale quello che diceva, come un sesto senso. Mi avventai contro urlandogli:

” Bastardo…bastardo, non dovevi…Giulia era bella pura, l’hai rovinata!”

Mi spinse indietro e mi sbattè contro lo stipite della porta: “Purtroppo per te è vero, sono quasi tre mesi…” Aggiunse, troncando la frase.

“Noo…nooo! Maledetto…!” Urlai portandomi le mani alle orecchie per non sentire e scoppiando a piangere…

“Andrò alla polizia… gli dirò tutto, che la fate prostituire.”

“Non hai prove, lei è con noi e oramai non è più minorenne ha da poco compiuto 19 anni ed è maggiorenne e va con chi vuole… E poi cosa gli dici alla polizia? Che l’hai chiavata anche tu?”

Mi risedetti sulla sedia sconfortato, scoraggiato e incredulo con gli occhi bagnati di lacrime. E avvicinandosi mormorò:

“Ti conviene accettare la realtà Adriano, è meglio per tutti, anche per te, intanto nessuno saprà mai niente… Capisco il tuo sconvolgimento e la tua contrarietà a questa situazione, per me è diverso, in un certo senso normale avendo mia madre e mia sorella che fanno la vita, che la faccia anche la mia ragazza… Per me se la chiavano anche altri per lavoro non cambia niente, io l’accetto, lei resta sempre mia, la mia ragazza, ci amiamo sempre lo stesso, però può guadagnare dei bei soldini. Ha un culetto che è una meraviglia Giulia, e piace a molti uomini. “

Mentre lui parlava capii del perché dell’atteggiamento di mia sorella la sera prima quando mi informò che era la ragazza di Lucio e frequentava sua sorella Claudia. Le sue giustificazioni e il suo comportamento erano dettate dal fatto che lo era anche lei una prostituta….

Scoprire che la propria sorella, più giovane, che si credeva pura e seria si prostituisce, è terribile.

Mi misi le mani sulla faccia disperato, mentre lui continuava a parlare.

“Per questo l’ho fatta frequentare da mia sorella, perché la istruisse e instradasse a prostituirsi, e ora è diventata una escort, come mia sorella Claudia. 

Dipendeva solo da lei se accettare o meno di prostituirsi facendo l’accompagnatrice, magari provare e farlo qualche volta e poi valutare se le piaceva entrare nel giro e come sai per amore si fa tutto.” Disse ridendo:” E Giulia lo ha fatto e nessuno saprà mai niente, non i tuoi genitori e no la gente, le amiche, ma solo noi cinque… A te abbiamo dovuto dirlo per evitare che combinassi guai e perché a voluto lei, tua sorella che lo sapessi da me, non si sentiva di dirtelo direttamente, non aveva il coraggio per questo lo faccio io e ora lo sai che Giulia si prostituisce per noi…”

Restai in silenzio incredulo, ero sconcertato, sconvolto da quella rivelazione e ripensando alle sue parole mormorai interrompendolo: 

“Ma che dici Lucio <… l’accompagnatore di tua sorella… provare… se le piaceva entrare nel giro… > Ha solo diciannove anni mia sorella…” Urlai:” …  è poco più che una ragazzina e io non voglio che si prostituisca e nemmeno tu devi volerlo visto che è la tua ragazza…  Io…io… farò di tutto per impedirlo, a costo di dirlo ai miei genitori o andare alla polizia…” Ripetei ancora.

Lucio mi guardò e sbuffò dicendo:” Ora ti metto in chiaro alcune cose Adriano. Primo, Giulia è la mia ragazza è fa quello che le dico io.

Secondo, mia sorella Claudia si fa la puttana e ha il suo accompagnatore, ma è una ragazza normalissima ed è diventata amica di Giulia, ed è grazie a lei si è convertita e convinta a fare qualche marchetta o prestazione insieme...” E minacciandomi aggiunse:” Guai a te se ti metti in mezzo, oramai siamo noi i suoi protettori, anche perché il compagno di mia sorella, Nando, non è un tipo che scherza, sarebbe capace di alzare le mani su tua sorella e su di te se cercheresti di farle cambiare idea o faresti qualche denuncia. Contiamo molto su di lei, è molto bella, giovane e richiesta e valutiamo che ci faccia guadagnare molto… Terzo, la mia famiglia è fatta così, non ci posso fare niente e ti assicuro che non è male vista con nostri occhi, anche se è meno della tua che è della società pe bene. Tu puoi scegliere, o averci amici o nemici e io a Giulia ora che lo instradata non me la farò portare via da nessuno, nemmeno da suo padre … se lo venisse sapesse, siamo disposti a tutto…. “Poi resosi conto che si era alterato, abbassando il tono di voce proseguì:” Guarda Adry che avere una sorella che ogni tanto fa la escort o l’estetista come preferisci chiamarla tu, non è poi così male, vive la sua vita e i soldi non le mancano mai. Le dirò che quando hai bisogno di qualcosa di darli anche a te. 

Quarto, non batte mica nella strada, almeno per adesso e se tu non romperai i coglioni, se no la vendiamo a qualche banda di albanesi o rumeni che te la portano a battere sulla Flaminia o sulla via Aurelia assieme alle loro puttane… Lei fa la puttanella di lusso, la escort con maturi e anziani, e a lei piace, non è un peso perché in fondo la soddisfa chiavare e poi ci saremmo sempre io e Nando e se vuoi anche tu a proteggerla e ad accompagnarla al lavoro. E poi i tuoi sanno che esce con me e che io ho intenzioni serie con lei, quindi tranqui…stai tranquillo.”

“Si tranqui…però i miei genitori non sanno che la fai prostituire…” Aggiunsi nella mia disperazione con la voce rotta dal dispiacere.

“Roma è piena di giovani troiette e puttanelle italiane che si prostituiscono, soprattutto studentesse e di buona famiglia, poi magari dopo qualche anno smettono e si sposano, e nessuno sa niente.” Rispose.” L’ho svezzata, abbiamo incominciato a giocare eroticamente, ora non è più una ragazzina. Te lo avevo detto fin dalla prima volta che l’avevo vista che era una troietta, una puttanella come le altre, come mia sorella…

Ti avevo detto che Giulia nel fare sesso non era una ragazza passiva, ricercava sempre insieme a me stimoli nuovi e prendeva anche l’iniziativa a volte, e accettava l’offerta sessuale, il luogo, il modo e la posizione che le proponevo in quel dato momento, e ne godeva. Anche nella professione è così e si lascia guidare molto da Claudia, accetta i suoi consigli. Le ha insegnato a mettere i preservativi… e tanto altro…” Disse sorridente. Proseguendo:

“Mia sorella Claudia dice che è una ragazza un po' come è lei, attiva, che le piace chiavare, avere l’iniziativa e proporre delle idee sessuali… che è un tipo narcisista. E vedrai…” Mi ha detto:” … che quando avrà disponibilità di avere molto denaro e non dipendere più dai genitori, per finanziarsi i vizi, calze, reggiseni, scarpe, vestiti e nuove pettinature, le piacerà farlo e continuerà. Claudia dice anche che oltre bella, è una ragazza molto femminile Giulia, e questa femminilità la adatta a diventare donna nel senso più completo del termine, cioè a mostrarsi e farsi ammirare. 

L’ho cresciuta sessualmente io, le ho insegnato tutto e le ho fatto raggiungere una maturità sessuale, dal punto di vista erotico. 

Io l’ho vista completamente nuda e fatta riconoscere a lei stessa desiderabile e bella nella sua nudità di donna. E le ho già fatto provare tutti i tipi di orgasmo che ti ho spiegato l’anno scorso, quello clitorideo, vaginale, uterino con i miei colpetti di cappella su il suo utero giovane. “Aggiunse ridendo stupidamente…” Sia separatamente che tutti insieme, a catena, come si dice da noi, in modo continuo, da non essere distinguibili l'uno dall'altro nel piacere. Le ho insegnato a praticare l’orale, sia lei a me a succhiarmelo, che io a lei a leccargliela e l’anale, sì anche l’anale, a imparare come prenderlo in culo senza dolore. In sei mesi gliene ho insegnate di cose grazie a mia sorella che mi guidava e diceva come fare, soprattutto i tempi, quand’era il momento di provare una cosa o un’altra, e anche per questo motivo si è legata a me e si è innamorata, perché io l’ho scoperta sessualmente, svezzata… l’ho cresciuta.”

Affranto ascoltavo passivo quell’esposizione di Giulia che faceva mentre lui continuava a spiegare:

“Oltre che per l’aspetto sessuale è legata a me anche dal sentimento emotivo e mi vede come il suo amore, il suo amante e mi ha associata a questo sentimento e vive un senso di rinnovamento della sua vita, nell’essere diventata donna e non più ragazzina.”

Fece nuovamente una pausa prendendo due birre nel frigo, aprendole e posandole sul tavolo e accendendosi un’altra sigaretta mentre io infastidito e abbattuto passivo ascoltavo, riprese a parlare:

“Come ti ho detto Claudia le dà dei consigli utile per come comportarsi sul lavoro, le insegna a gestirsi, come, toccarsi, e come toccare gli altri, come muoversi in un rapporto sessuale a pagamento e altri atteggiamenti che non ti dico; anche di igiene intima, come farsi le lavande vaginali dopo i rapporti sessuali. Lo sai che assieme a mia sorella ha già fatto la sua prima visita dal ginecologo?” Disse sorridendo contento.

“Questo sarebbe aspettato a mia madre non credi?” Ribattei senza osservarlo.

“Lei vi vuole molto bene, a suo padre, sua madre e anche te. Ma è un legame famigliare, dovuto all’affetto, alla dipendenza finanziaria dei genitori, ma oramai ha le sue pulsioni e sessualmente ama me.” Affermò.

A quella risposta mi venne da chiedere:

“Non le hai più dato degli stimolanti?”

“No…” Disse subito, poi si corresse:” … qualche pasticca di ecstasy quando andiamo a ballare, o prima di iniziare a fare prestazioni sessuali, ma solo a scopo ricreazionale per attivarsi, ma la prende lei di sua iniziativa, ha iniziato la prima sera che siamo andati a ballare, era depressa, le ho detto:< Ti do io qualcosa che ti tira su il morale, ti fa dimenticare le cose brutte e la stanchezza. > Lei sorrise e la prese assieme a me e ci siamo sballati…”

“Si… so come è finta dopo, me lo avete già raccontato entrambi, ma voglio sapere se la prende ancora, se si droga…”

“No drogarsi no…Te l’ho detto qualche stimolante ogni tanto…ma anch’io, e lo prende anche Claudia a volte per tirarsi su. Ma guarda che è lei che lo vuole che lo cerca…”

A quelle parole ricordandomi quanto detto l’anno prima esclamai:

“Magari la prende e quando sballa tu o tua sorella poi la vendete a qualcuno…la fate prostituire, no!” 

Rise… “No… all’inizio forse per aiutarla a disinibirsi e accettare, ora non serve più, fa tutto di sua iniziativa ed è partecipe… è a lei che piace lavorare, noi le gestiamo solo gli appuntamenti…” 

“…E gli incassi!” Aggiunsi io.

Non potevo crederci che Giulia, anche se ogni tanto, si impasticcasse. Non piangevo più anche se avevo gli occhi lucidi e rossi. Lui da quel narcisista che era continuò facendo lo psicologo, come piaceva a lui, tenendomi una specie di lezione:

“Sai… se non l’avesse lasciata quel finocchietto del suo ex ragazzo Marco, tutto questo non sarebbe accaduto. La sua è stata insieme una ricerca della verità e una difesa da lui che l’aveva lasciata dopo aver vissuto la prima esperienza d’amore platonico con quel ragazzo indelicato e sessualmente immaturo. 

Lei fuggiva e rifuggiva da sé stessa, da quella relazione, quella vita che credeva buona, piena di valori e da cui invece si è sentita tradita e ha trovato in me e in mia sorella solidarietà, comprensione, amicizia e famigliarità. Probabilmente attualmente per lei ora è così e tra un anno o due le passa questa visione, ma ora è così.” Precisò continuando.

“Si aspettava molto da quel finocchietto di Marco, lo amava davvero, fantasticava con lui una vita, il matrimonio, i figli… Queste cose le so perché me le ha confidate lei, e invece ha perso tutto; verginità, sogni, speranze e fiducia nella vita. Il fatto che ci siamo messi assieme è stato casuale e insperato per me, non la pensavo nemmeno più e uscivo con un'altra ragazza. Fu veramente una sorpresa il suo messaggio e l’incontro, io ormai non l’avrei più cercata anche se mi piaceva, e invece il diavolo mi ha dato una mano, si vede che era tutto scritto…  Mi ha cercato lei dopo oltre tre mesi… come saprai mi ha messaggiato.” Annuii con il capo, e lui proseguì.

“Quando l’ho vista arrivare al Gianicolo, bella, aggraziata, splendida, profumata, ho pensato…< Ora non ti lascio più scappare> e il resto lo sai.  Forse è venuta da me ingenuamente come dici tu a ricercare solo la verità, ma secondo me sospettando che ero stato io a possederla e sverginarla, anche per vendetta passiva, per vendicarsi di Marco. Come ritorsione che l’aveva lasciata, e subito dopo il nostro incontro ha subito il fascino del suo approfittatore fino ad innamorarsene… Ma a me non interessava il motivo, ma solo che potessi approfittare di lei e senza volerlo, come dice lei stessa scherzando, si è trovata ingabbiata da me.”

“Mi fai schifo Lucio come parli!” Esclamai indignato da quello che aveva detto.

Sorrise e rispose: “E’ la verità! ...Tu mi conosci, io non ti avevo mai negato di considerarla una troietta e puttanella come le altre e questo era per me lei, anche se bellissima, educata e di buona famiglia, ed è quello che è diventata davvero con il mio aiuto.”

Restai in silenzio, avrei voluto tirarle un pugno in faccia, picchiarlo, ma non ne avevo il coraggio, avevo paura fisicamente di lui, continuavo a chiedermi come potesse Giulia essere stata manipolata così, in quel modo e giungere a tanto, a prostituirsi per lui, per loro. Va bene che era fragile e depressa, ma….

“Spiegami come hai fatto a circuirla, incantarla?” Chiesi d’impeto all’improvviso. Mentre lui boccheggiava con la sigaretta gettando fuori fumo sorseggiando la birra sul collo di bottiglia.

“Tu sai come sono io sessualmente, che con le ragazze mi piace fare le cose a 360 gradi, così lentamente intanto che uscivamo insieme e ci frequentavamo, ho iniziato a svezzarla sessualmente usando la mia tattica, quella di Nando, come ti avevo spiegato tempo fa. Ricordi?” Domandò.

“Si ricordo!” Risposi furioso.

“Naturalmente dietro i consigli e suggerimenti di mia sorella Claudia.” Precisò.

“Ho usato Il mio metodo, dolcezza e amore e intanto le proponevo atteggiamenti e pratiche trasgressive, tipo all’inizio le posizioni sessuali diverse. Nel frattempo l’ho fatta conoscere a mia sorella e a Nando e sono diventati amici, quando ci vedevamo io e lei a casa mia, spesso li incontravamo, c’erano anche loro e seppur timida si è presa confidenza, prima con mia sorella Claudia, e poi con Nando il suo magnaccia. Pensa che siamo andati anche a cenare insieme. Si trovava bene con loro, soprattutto con Claudia, c’era affiatamento erano diventate amiche, parlavano molto di tutto e l’accompagnava a fare spese… ma di questo ti ho già detto …” Mormorò. Ed entrando nel vivo iniziò a parlarmi di come era riuscito materialmente, fisicamente a introdurla all’erotismo e alla lussuria, con me che ascoltavo attonito e incredulo, si arrabbiato, ma anche assurdamente e morbosamente attratto dal conoscere i particolari di come era riuscito a farla prostituire.  E proseguì:

“Durante la nostra frequentazione sentimentale e sessuale, dietro consiglio di mia sorella e Nando ho iniziato a introdurla a visionare video hard…qui a casa mia, su mia richiesta. Subito era restia, non voleva vedere i video hard, quelle cose scandalose e oscene, come le chiamava lei che fanno certi tipi di donne. Ma tra bacini e carezze l’ho esortata, tentata e indotta lentamente a farlo, finché ha accettato di vederne uno, la volta dopo un altro, fino ad arrivare a guardarli in Tv tramite il lettore Dvd mentre praticavamo sesso a letto, mentre la chiavavo. E si eccitava e godeva di più a vedere quelle immagini che riteneva sconce e oscene, di ragazze con la figa rasata che chiavavano come noi, e da lì abbiamo continuato a visionare video porno. Glieli ho fatti accettare.  “Fece una pausa e dopo una sorsata di birra riprese:

“Come ti ho detto all’inizio era contraria, non li aveva mai visti perché erano contro la sua cultura di ragazza per bene, ma poi ha accettato e ho incominciato con video di rapporti individuali, un uomo e una ragazza. Dopo averlo visionato, eccitati abbiamo fatto sesso in un modo mai fatto prima, molto piacevole, passionale e appagante per entrambi … per rendere più intensa e soddisfacente la nostra complicità sessuale.

Le volte successive nei nostri incontri ho insistito ancora e siamo ritornati alla visione di altri video hard, e lo facevamo prima o durante il nostro rapporto sessuale, che cambiò diventando meno tenero e sentimentale e più passionale ed erotico, non più solo amore, coccole e bacini, ma sesso esplicito, vigoroso, energico e vivace in posizioni e atteggiamenti volgari …

Su mia richiesta lo ripetemmo quasi tutti i giorni diventando anche lei subalterna alla visione di quei video porno per avere veri orgasmi sessuali intensi e carnali … e non solo con bacetti ma carezze e leccate. 

In seguito su consiglio di mia sorella Claudia, quando aveva accettato la visione, cambiai soggetti nei video, mostrandole non solo rapporti sessuali, ma scambi di coppia dove i partner si intercambiavano e le ragazze avevano promiscuità con uno o più uomini e come soggetto sempre una bella ragazzina giovane biondina come lei, con un uomo cinquantenne. E le piacevano quei video, ti sembrerà stano ma la eccitavano molto e la iniziai a commentare, a parlarne del video, dei soggetti, di cosa facevano e come di come aveva grosso il cazzo il protagonista e di come la protagonista godesse e le piacesse anche a fare pompini e prenderlo nel culo.”

“Sei un porco…” Esclamai indignato e schifato.” L’hai corrotta. Plagiata…!”

Lui scosse le spalle e continuò:

“Non siamo gli unici a guardare video porno insieme e a trovarli molto eccitanti.  Comunque lei tramite la pornografia ha conosciuto la vera sessualità e l’erotismo. 

La visione condivisa di porno, ci ha portato a sperimentare nuove pratiche erotiche e posizioni sessuali diverse, ad accarezzarci in modo diverso, non solo con tenerezza, ma con passione, desiderio, voglia e l’ho iniziata per gioco a darle qualche sculacciata, a farle indossare la biancheria sexy di mia sorella.

” Prova questi!” Le dissi un giorno passandole in mano calze, reggicalze e reggiseno burlesque.  Con lei che indossati sorrideva vergognandosi di averli. Si guardava e riguardava allo specchio, si vedeva diversa, un'altra Giulia, provocante e sexy.  E così sempre giocando tra noi l’ho indotta a truccarsi come mia sorella, con i suoi trucchi e colori forti, appariscenti sugli occhi e le labbra e in seguito a provare a utilizzare anche i suoi sex toys e così via. Visionammo anche video lesbo!” Aggiunse.” Ma non andai oltre con altre specialità, non volevo che avesse una reazione di riflusso al porno vedendone troppi e tutti assieme, e così saltai l’estremo, glielo mostrai solo in seguito.  C’è grande intesa sessuale e complicità a letto tra noi. Giochiamo, proviamo sempre cose nuove cose senza inibizioni. È diventata una porcellina sai …” Disse ridendo. 

Mi faceva una rabbia che l’avrei ammazzato, ma avevo paura di lui. E così ascoltai il seguito:

“Quel vedere i video porno classici e amatoriali su YouPorn o sui dvd in Tv in camera o al computer, il giocare a volte a vestirsi, travestirsi e truccarsi in con gli abiti di Claudia, in modo provocante e sexy, con lei che la trasformava e la consigliava a come atteggiarsi per piacere di più agli uomini, avevano un compito preciso…” Disse.

“Quale?” Domandai anche se immaginavo la risposta.

“Di trasformarla, psicologicamente e fisicamente, da ragazza per bene piccolo borghese, in una giovane prostituta lussuriosa che produce soldi.” Fece un’altra pausa e proseguì.

“Io alcune particolarità delle sensazioni della volontà e del desiderio femminile non le conoscevo pienamente e me le ha dette mia sorella e spiegato Nando… come quella che più si guardano i video porno, più psicologicamente i gusti sessuali ne vengono influenzati.  Quello che succede in questi casi è analogo a quello che succede con gli stupefacenti. Dopo aver goduto dello stesso stimolo per un certo periodo di tempo ci desensibilizziamo su quello, la soglia per l'attivazione del picco di piacere erotico bisogna alzarla ancora e ci mettiamo alla ricerca di qualcosa di più e eccitante e estremo, che possa di nuovo ricompensarci del piacere diminuito. Tutto vero credimi Adriano. Più guardi immagine oscene più ti assuefai a quello che vedi e per riprovare piacere della stessa intensità devi guardare video ancora più osceni di quelli di prima per risentire le stesse emozioni e godimenti dei precedenti.

Si è un po' drogati dal porno e dal sesso sempre più osceno. Com’è per il gioco d'azzardo e la droga, lo è per il porno, solo che a differenza della droga, non implica potenti sostanze eccitatorie di origine esterna, ma stimolazione di emozioni interne al cervello. 

“Nando dice che tanti considerano il porno come un atto violento e dannoso per le donne. Le attrici sono viste vittime della società maschilista che le ha spogliate di una volontà propria. Il loro ruolo è quello di essere perenni schiave sottomesse al piacere maschile e questo incide nella psiche soprattutto di giovani ragazze che vivono la sessualità come sottomissione all’uomo. Osservare i video porno per tua sorella era come se le veniva praticato una sorta di lavaggio del cervello pornografico per immagini. 

Tutti i video che le mostravo, rappresentavano più o meno marcatamente una situazione di sottomissione femminile e questo fa sì che una buona percentuale di donne abbia un immaginario sessuale improntato all’assoggettamento all’uomo, modificandone la personalità che hanno o tendono ad avere se giovani.

Nell’osservazione dei video porno, ridendo e scherzando, facendo poi sesso durante la visione, le domandavo se le piaceva il cazzo dell’attore, bello lungo e grosso, se le sarebbe piaciuto averlo in figa lei quel cazzo, leccarlo, succhiarlo. E le domandavo come piaceva a lei il cazzo. E 

Giulia su mio suggerimento imparava come praticare sia il sesso orale, che quello anale e visto che la sessualità, così come ogni aspetto della nostra identità, è molteplice, si tende spesso a guardare quello che ci piace di più e a cambiare in peggio.” Diede ancora una sorsata di birra e poi riprese: 

“Ognuno ha le proprie preferenze sessuali intime e le proprie perversioni che conosce solo lui, le avevi anche tu proprio con tua sorella Giulia, ricordi?” Disse interrompendosi e sorridendo perfidamente:” … Ma queste preferenze fluttuano e variano a seconda del periodo della vita che stiamo attraversando, e come ti ho già detto a Giulia, dietro consiglio di mia sorella Claudia in genere mostravo porno dove la protagonista era una sua coetanea. Una ragazza giovane simile a lei d’aspetto, biondina, che si accompagnava a uomini maturi concedendosi come volevano essi, dove c’era promiscuità, scambio di partner, anale e orale, e sempre con il preservativo. Sempre dove per insegnarle a metterli mia sorella gliela fatti posizionare su di me…sul mio cazzo, istruendola a infilarlo sulla cappella con due dita e srotolarlo lungo la mia asta eretta e tutto questo in un gioco erotico, dove tutto sembrava divertimento e niente appariva come preparazione a prostituirsi, anche se lo era” E rise continuando:

“Ricordi la tattica del parlare mentre la chiavi che ti ho insegnato?”

Me la ricordavo bene di quando me ne aveva parlato, ma non risposi e lui proseguì:

“Nei mesi durante gli amplessi, ho iniziato dicendole che era bellissima e faceva impazzire tutti, ragazzi e adulti soprattutto, e che quest’ ultimi sarebbero stati disposti anche a pagarla per averla. Di qui sono passato a sussurrarle qualche parolaccia soft, e come spiegavo a te o incominciato a dirlo anche a lei, nel gioco non la chiamavo Giulia, ma presi a chiamarla la mia puttanella o la mia troietta e le dicevo:” Dillo che sei la mia puttanella, la mia puttana… la mia troietta, che ti piace esserlo…” Lei subito non voleva, reputava quei termini come degli improperi, degli insulti e si sentiva offesa a sentirseli dire, ma sotto la mia stimolazione assieme a parole d’amore dette al momento giusto del piacere, ha acconsentito e ridendo come una stupida che gioca e recita una parte, prese a dire:< cosa vuoi fare oggi amore alla tua troietta…? > Oppure, inginocchiata e vogliosa sul letto diceva sorridendo scherzosa:< La tua puttanella oggi vorrebbe prenderlo alla pecorina che le piace di più…> Ed è in quel modo che è diventata davvero la mia troietta ed ha cambiato vocaboli, non dicendo più come le aveva insegnato tua madre e la scuola:< Vulva e pene…> Ma prese a dire volgarmente come me e mia sorella< figa e cazzo…> entrando a far parte del suo linguaggio.   

L’adulavo, le dicevo che era migliore lei dell’attricetta hard del video che osservavamo, che era più bella fisicamente e di viso, ma sicuramente anche per capacità. Le chiedevo scherzando se le sarebbe piaciuto essere al posto suo… e fare un video hard con me… lei rideva stupidamente: <Come fare un video hard…?> Ripeteva lusingata. E un pomeriggio la ripresi con il mio smartphone nuda e una seconda volta mentre mi faceva un pompino…mostrandolo a mia sorella e Nando. E di lì sono passato nuovamente a dirle che la gente sarebbe stata disposta a pagare per chiavare una ragazza come lei, facendola immaginare per gioco come protagonista, la protagonista di un video hard… Nel contempo la coccolavo e baciavo dicendole che era l’unica donna per me, la ragione del mio amore e della mia vita, ma contemporaneamente le dicevo quanto scritto sopra, era la tattica del bastone e la carota, che con lei funzionava molto bene. “

 

E sempre proseguendo in quel discorso Lucio aggiunse: “Le ho insegnato a fare bene i pompini, a leccarlo e succhiarlo…” Pronunciò sorridendo perfidamente: “Un pomeriggio che eravamo a casa tua, e lei era su di giri. Mi dava le spalle…” Disse:” … la presi, la ruotai con il tronco verso me facendola inginocchiare in quella posizione di sottomissione, umiliante e di inferiorità, mentre in piedi io dominante e superiore le porsi l’asta dura sulle labbra.  Mi osservava sorridendo, sapeva cosa volevo e quel pomeriggio le insegnai a fare dei veri pompini… a succhiarlo.

< Bacialo!> Le dissi autoritario. E a quella mia imposizione la vidi chinare il capo accompagnato dalla mia mano sulla sua nuca che l’ha portata verso la mia asta di carne dura e lunga, sulla mia cappella per baciarla... Lei era esitante, sentivo che faceva resistenza con la testa, non l’aveva mai preso in bocca volontariamente da succhiare, ma solo baciato e tentennava. E io a vederla in quella posizione perversa ed eccitante, inginocchiata davanti a me con la testa davanti al mio sesso, portare le labbra sul cazzo, aprire la bocca, tirare fuori la lingua e leccarmi la cappella, mi eccitai maggiormente. Subito esitò un attimo guardandomi dal basso verso l’alto, poi rassegnata le passò sopra la lingua.

< Così brava Giulia, bacialo e leccalo… vedrai che imparerai bene e ti piacerà…> Le dicevo. E iniziò a baciarlo e leccarlo con la lingua sopra la cappella, mentre io continuavo a dirle come fare...

< Prendilo bene in mano con la sinistra e tiralo un po' su, lo devi tenere fermo e passarle la lingua bene sul frenulo e tutto attorno alla corona del glande…> E lei lo faceva, con la sua dolce lingua vellutata mentre io l’accompagnavo con la mano. Ogni tanto si fermava e mi guardava, come se volesse che le dicessi: < Brava, vai bene Giulia, continua così. Stai imparando.> E io lo facevo, ed era contenta di sentirselo dire, di imparare e sapermi leccare e succhiare il cazzo.”

“Bastardo! Maledetto!!” Pensavo dentro di me:” .... l’hai rovinata…!” Immaginandomela davanti a lui in ginocchiata che glielo leccava e succhiava.

E lui continuò a spiegare:

“Le ho insegnato che all’inizio bisogna leccarlo bene in tutti i suoi affranti, sopra e attorno alla cappella, sul meato urinario e sotto sul frenulo e nel prepuzio e lei lo faceva, ci provava e io se sbagliava la correggevo dicendole:< Attenta Giulia… lecca piano dappertutto, solletica la cappella tra gli spazi e insalivala bene, così scorre meglio in bocca. “

E lei passava quella lingua che sembrava leccasse un cono gelato, per poi infilarsi la cappella in bocca e succhiare… Dovevi vedere che pompini mi faceva…” Esclamò sorridendo.

A me sembrava impossibile che Giulia facesse quelle cose, si comportarsi così. E assurdamente e morbosamente anche se non volevo, mentre spiegava me la immaginavo, persa, smarrita, assente e anche eccitata a leccarglielo e succhiarlo, mentre Lucio pieno di voglia e impaziente le insegnava a fare i pompini. 

E lui continuò:” Sai Adriano, era eccitata, la sua mano tra le dita teneva il mio fallo lucido della sua stessa saliva, e la figa di tua sorella Giulia era sicuramente bagnata dei suoi umori intimi pulsando di desiderio e piacere ad avere il mio cazzo in bocca.

<Su Giulia!... Fammi gioire… > Le sussurrai guidandole la mano sul cazzo potente, virile ed eretto.” 

Lo guardai con odio, quel bastardo di Lucio mi osservava con un sorriso trionfante mentre raccontava e continuava: “Eh sì caro il mio Adriano, quella bella ragazza borghese di tua sorella, per bene ed educata, che si è innamorata di me, oltre che concedersi sessualmente e lascivamente, mi faceva i pompini…” Continuando a sorridere con una smorfia. 

Io ero allibito ma irrazionalmente anche eccitato nell’ascoltare come una ragazza come mia sorella, per bene, istruita, di buona famiglia, stimata e rispettata da tutti si fosse comportata in quel modo osceno, e mi dicevo. “Pazienza che Lucio gli piace…  ma andare contro tutti i suoi valori morali e religiosi…” In quel momento mi resi conto che lui l’aveva già cambiata realmente nella personalità.  È divertito continuava:

“Avresti dovuta vederla Adriano la tua bella sorellina, inginocchiata davanti a me, davanti al mio cazzo duro, con la sua mano che lenta ma decisa l’accarezzava, su e giù su tutta l’asta in erezione, passandoci anche la sua dolce linguetta.... “

Ascoltavo indignato quello che diceva avesse fatto fare a mia sorella, quegli atti. Lucio mi guardava e sorrideva trionfale, sapevo che purtroppo era vero quello che diceva.  E continuò.

“Mi passò la lingua, mi leccò l’apice, la punta del glande, accarezzandomi il piccolo orifizio dell’uretra, da dove usciva l’urina, leccandolo bene con la punta della lingua. Non so che sapore sentisse, se di pipì, ma oramai presa e esaltata continuava a leccare passando poi a tutto il glande e alla corona facendomelo indurire di più, con la sua linguetta da gattina per bene: < Su ora prendi in bocca la cappella, succhiala bene…> Le suggerivo. E lei su mia indicazione, smettendo di baciarlo, si avvicinò, aprì le labbra, ma subito si fermò esitando, non lo aveva mai preso in bocca da succhiarlo e fare un pompino realmente. Ma io accompagnandola con la mia mano sulla nuca la tirai, finché appoggiò le labbra sulla cappella: < Così brava, prendila in bocca, succhiala.>”

L’ho ascoltavo in silenzio disgustato, ma non nascondo che ero eccitato e ce l’avevo duro a sentire come avesse istruito mia sorella a fargli un pompino e forse anche lui se accorse della mia eccitazione anche se andò avanti a narrare tra il mio silenzio.

“Giulia era persa con lo sguardo: < Ora prendilo tutto in bocca amore…> Le dissi accarezzandola sui capelli < Su aprila!> E all’improvviso al mio comando spalancò le labbra e portandosi in avanti con il capo prese la cappella dentro la bocca, piano, delicatamente, un pezzo per volta.  A sentire in calore della sua boccuccia Adriano, non resistetti, le presi la testa tra le mani e la tirai a me, spingendoglielo a fondo e afferrandola per i capelli le mossi il capo dondolandola avanti e indietro, come se la chiavassi nella bocca.

Poi vedendo che oramai aveva preso il ritmo rallentai la presa sui capelli e la lasciai andare muoversi da sola.”

Io in silenzio ascoltavo sempre e lui capendomi eccitato proseguì.

“Aveva preso l’avvio la tua bella sorellina, le piaceva il mio cazzo in bocca da succhiare. La osservavo dall’alto verso il basso e non la riconoscevo più, vedevo la sua eccitazione crescere nel viso, la sua espressione cambiare, le guance gonfie dalla mia cappella in bocca e i suoi movimenti oramai autonomi erano lenti, ancora insicuri ma decisi, e lo succhiava, per la prima volta in vita sua stava facendo un vero pompino. Avresti dovuto vederla Adriano, avrebbe eccitato anche te…” Affermò all’improvviso con il suo sorridere perfido. “Si muoveva avanti e indietro con la testa e la cappella in bocca, come se annuisse e dicesse sempre di sì. Non so per quanti minuti me lo succhiò. Poi con voce roca la gratificai:” Sei brava Giulia!”

Io lo ascoltavo con tristezza ma eccitato a quella sua frase, che mia sorella era diventata brava a fare i pompini.  

“< Diventerai una brava una pompinara …> Le dissi elogiandola e lei con quei suoi occhioni grandi e bianchi, con le pupille rivolte in alto verso me, la bocca piena e le guance gonfie sorrideva contenta.

Dopo avermi leccato bene anche l’asta stavo per godere Adriano, ma ancora come quella sera sotto il ponte di Ostia non le dissi niente e lei ingenua e alle prime armi non se ne rese conto.  Sempre guardandomi dal basso in alto, inconsciamente aumentò il ritmo con la bocca succhiandolo, non rendendosi conto che da un momento all’altro sarei venuto, avrei eiaculato. E certamente e inaspettatamente Giulia lo sentì farsi maggiormente rigido e pulsargli sulla lingua e improvvisamente venni…le sborrai in bocca e lei sentì il mio piacere giungerle sulla lingua a getti violenti, caldi e vischiosi dal sapore di mandorle. D’istinto cercò di allontanare il capo, toglierlo, ma io sempre come quella sera la tenni ferma per la testa sul cazzo mentre le eiaculavo in bocca, riempiendole abbondantemente la cavità orale di cazzo e di sperma che le fuoriusciva e le colava denso e latteo dalla commensura dei margini laterali delle labbra. 

La tenni ferma quella volta, fino al riflesso laringeo della deglutizione e farle inghiottirne buona parte del mio sperma, mandandolo nell’ esofago fino allo stomaco come se stesse bevendo. Era uno spettacolo vedere quella bella fighetta di tua sorella con la bocca e le labbra sbavate di sperma.” E accendendosi ancora un'altra sigaretta continuò spiegandomi ancora: 

“Guardavo i suoi begli occhi dolci che avvertivano i fiotti interminabili del mio sperma caldo invaderle la bocca, inghiottendolo inconsciamente ancora e ancora come se volesse dissetarsi. 

All’improvviso non so che le prese, forse la grande quantità di sperma che le aveva riversato in bocca o il suo sapore ... o che ne so… Giulia dopo aver deglutito e con la bocca sporca di sperma ebbe un conato di vomito quasi da soffocarsi e si mise a tossire. Non le venne su niente ma ci provò e si rischiarò la voce procurandosi conati. Aveva gli occhi lucidi per lo sforzo…” Affermò.

Quel bastardo di Lucio sorrideva perfido mentre me lo raccontava.  Io invece anche se mi ero eccitato ad ascoltarlo, ero con lo sguardo deluso e gelido per quello che aveva fatto a Giulia. Odiavo Lucio, la stava tramutando e trattando da puttana. E proseguì:

“Lei aiutata da me per un braccio si rialzò, si passò il dorso delle mani sulle labbra a pulirle guardandomi mentre io facevo lo stesso, poi mi avvicinai, presi il viso tra le mani e la baciai dicendole: 

< Lo hai fatto bene…brava amore, vedi che impari…> Lei sorrise felice...era contenta.

 

 

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