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STORIE E RACCONTI EROTICI

VIETATI AI  MINORI DI 18 ANNI

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LA DEGERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE 

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VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI

DEGENERAZIONE DI UNA MOGLIE FEDELE.

 

NOTE:

“Fare bene sesso fa bene all’amore, ed è un'arte che si perfeziona con la pratica e con la conoscenza del proprio corpo e di quello degli altri e di tutto quello che può dare eccitazione e piacere, soprattutto con la trasgressione. “

Anonimo.

 

Cap. 2 AL SEXY SHOP

Come dicevo, in quel periodo vivevo un momento particolare della mia vita intima, con l’età sentivo sfuggirmi impotente la sessualità, ed ero ancora relativamente giovane, un cinquantenne con una moglie ancora giovanile, bella e attraente. Roberta era poco più quarantenne, e decisi di vivere ancora un momento di esaltazione erotica alla grande, come desideravo io, facendo qualcosa di diverso, di trasgressivo e quel qualcosa, volevo farlo insieme a mia moglie nonostante tutti i suoi dilemmi morali, educativi e famigliari

Volevo trascinare anche lei in quella trasgressione che avevo in mente, a dispetto dei suoi dinieghi. Preso da quella euforia sessuale che solo al pensarla mi caricava di adrenalina, decisi di compiere il primo passo e farle una sorpresa. Guardai su internet se c'era qualcosa come intendevo festeggiare io e soltanto al pensiero, già immaginavo mia moglie Roberta con indosso quei mini capi e indumenti. Visionai vari siti di sexy shop on line, ma gli abiti che presentavano non mi piacevano, troppo volgari e poi non mi dava sicurezza nemmeno l’anonimato che dichiaravano, avendo comunque dovuto dare il mio indirizzo di residenza o di agenzia. Così decisi di vedere ed esaminare realmente quello che acquistavo, anche se sapevo che avrei dovuto andare personalmente in un sexy shop reale e non virtuale. L'idea di andarci, mi eccitava già al solo pensarlo.  

Visionai su internet la mappa google di Milano sulla locazione dei sexy shop in città, ce ne saranno stati una quindicina, e notai che ce n’era uno vicino alla zona della mia agenzia assicurativa, un paio di chilometri a sud. Studiai bene e con attenzione la mappa e il percorso come arrivarci e dove posteggiare l'auto senza essere visto. Lessi con interesse e riflessione tutte le informazioni che pubblicizzava; l'orario di apertura era continuativo tutta la giornata, dalle 9.00 del mattino, alle 19.00 di sera. Riflettei con calma ma eccitato mentre il cuore mi batteva fortissimo per quello che avevo deciso di compiere, e quello sarebbe stato il primo passo e poi sarebbero venuti certamente i seguenti, tutto stava ad iniziare dai primi gradini. Decisi di andare il giorno seguente, durante la pausa per il pranzo, avendo pensato che in quell'ora avrei trovato pochissima gente, e così fu. Il giorno dopo alle 12.30 nella pausa dal lavoro, quando le due impiegate uscirono, chiusi l’agenzia, agitato presi l'auto e mi avviai seguendo le istruzioni di google maps, facendo strade e stradine che avevo studiato fino nei minimi particolari, giungendo nella zona prestabilita; e posteggiai due isolati prima per maggiore sicurezza di non essere visto da quelle parti, anche se con chiunque avrei potuto dire che ero lì per motivi professionali. Comunque per precauzione e prudenza percorsi a piedi gli ultimi 200 metri, osservandomi attorno, finché arrivai davanti al palazzo e al numero segnalato. Esternamente era tutto anonimo, nessuna scritta, pubblicità o indicazione, le grandi vetrine erano oscurate e colorate, insieme alla porta d'entrata centrale. Quello era il sexy shop, dall'esterno non si notava niente che fosse tale, ma tutti gli abitanti della zona sapevano cosa c’era lì. 

Prima di avviarmi dall'altro lato della strada lo guardai per un po’, come a studiarlo, vidi il campanello di suonata a lato della porta d’entrata, osservai cosa c’era vicino, chi passava... attendendo se entrava o usciva qualcuno, ma niente in quei dieci minuti che restai poco distante non vidi la porta aprirsi. Quindi mi decisi, con il cuore in gola attraversai la strada e mi portai sul lato del negozio.  Avvertivo i battiti cardiaci fortissimi, ero preso da una forma di eccitazione strana, esaltante, insieme a una sensazione di vergogna che mi pervadeva tutto, come se tutti i passanti o chi mi osservasse per caso, sapesse cosa volessi fare.... 

Giunto sul marciapiede, passeggiai indifferente più di una volta davanti all’entrata, mi riguardai attorno, poi mi decisi e avvicinai scrutando in giro, veloce suonai il campanello e un clack metallico aprì la porta elettrica che spinsi con il braccio teso e quasi tremante, e il cuore che sembrava mi scoppiasse, entrando rapidamente e lasciandola richiudere da sola dietro di me. Appena dentro diedi una breve occhiata attorno e vidi che non c'era nessuno: “Ho visto giusto a venire a quest'ora.” Pensai cercando di calmarmi. 

Feci qualche passo e subito fui investito da un profumo gradevole e sentii un sottofondo musicale soft e piacevole, tutto era illuminato da luci brillanti e faretti per ogni settore, elementi che mi aiutarono a tranquillizzarmi. Osservai con attenzione e calma e notai che l'interno era molto ampio con file di scaffali ai lati dell'entrata e all’interno, che formavano degli scomparti specifici, pieni di gadget sessuali, falli, dvd accessori e altro. Su un lato una serie infinita di dvd e video porno suddivisi per tipologia, lesbo bisex, trans, interacial, estremo e altri…. Sullo scaffale dall’altro lato, spiccavano sui ripiani una serie infinita di falli di tutti i tipi, dalle forme e dimensioni svariate e dai colori diversi. 

Mi vergognai ad essere lì e le palpitazioni cardiache aumentarono di nuovo. Vidi che di fronte a me, alla fine del corridoio centrale composto da ripiani, c'era il bancone con sopra un computer e la cassa, con dietro la commessa, una ragazza bionda sulla trentina d’anni, che vedendomi, uscendo da esso mi venne incontro sorridendo. Mi avvicinai a lei imbarazzato, era la prima volta in vita mia che entravo in un negozio del genere, nemmeno da ragazzo con gli amici c'ero stato e mi faceva un certo effetto essere lì, in quel luogo del peccato, della perversione e della pornografia, io che ero una persona seria, marito e padre coscienzioso ...

E guardandomi attorno continuava a battermi forte il cuore dalla tensione e dalla eccitazione di trovarmi in quell’ambiente, e soprattutto non mi aspettavo di essere servito da una ragazza... e questo mi disagiava di più. 

Tutto quello che avevo attorno era pornografico e mi incuriosiva ed eccitava, dandomi un senso di stordimento piacevole a essere in quel locale proibito per gente come me, della mia cerchia sociale e culturale. Ero in un porno shop, il tempio del peccato e della lussuria, con quella ragazza carina vicino che mi avrebbe consigliato su come vestire mia moglie da puttana. Ero impacciato, la commessa mi sorrise, probabilmente era preparata a ricevere e a rapportarsi con ogni tipo di clientela che frequentasse quel negozio.... 

“Buongiorno!” Esclamò guardandomi sorridendo. 

“Buongiorno!” Risposi io imbarazzato. La osservai da vicino con attenzione, i suoi capelli erano tinti di biondo, ma aveva gli occhi scuri, segno che era bruna originariamente. Era carina, ma capii dal modo di fare e di vestirsi, oltre che dall'inflessione che aveva nel parlare, che non era italiana.” Probabilmente sarà slava oppure rumena o albanese.” Pensai. La osservai meglio in quegli istanti, non era alta, ma piacente, e si propose di aiutarmi se ne avevo bisogno. 

“Sono a sua disposizione, ha bisogno d'aiuto?” Domandò. 

“Grazie!!” Farfugliai a disagio:” Ma stavo solo curiosando.” 

“Se vuole posso esserle utile accompagnandola in un tour interno, oppure vuole fare un giro da solo per scegliere quello che preferisce …?” Mi chiese.

Nel parlare, evidenziò ancor di più il suo forte accento slavo che mi turbava attraendomi, e mi fece pensare che fosse una moldava o una ucraina, lasciandomi intuire di trovarmi senz’altro davanti a una prostituta, e pieno di vergogna e imbarazzo per quello che avrei dovuto chiederle risposi balbettando: “Non so! …. Vorrei acquistare qualcosa!” Senza specificare cosa. “Cosa desidera …” Mi chiese lei aggiungendo subito:” …. falli, vibratori, dvd o altro?” Cercando di mettermi a mio agio. 

“No…no!” Risposi. Ma lei, prima che dicessi cosa cercavo, forse con l’intenzione di convincermi a fare degli acquisti e di vendermi qualcosa, di sua iniziativa mi sollecitò. “Venga con me, facciamo un giro, un percorso conoscitivo come dite voi italiani.” Pronunciò. 

“Lei di dov’è?” Domandai sorridendo per rompere la tensione che avevo addosso. Si voltò, e mi guardò ricambiando il sorriso e rispondendomi fiera:” Sono di Romania!” Disse nel suo italiano sgrammaticato. Sorrisi, avevo indovinato, era slava…una puttana slava. E mi informò:” Visto che non ci sono altri clienti per via dell’ora, sono a sua disposizione e intanto gli farò conoscere il locale facendo un po' di pubblicità alla ditta. Sa, noi siamo diversi dagli altri negozi.” Disse sorridendo. 

“Dagli altri sexy shop!” Esclamai ingenuamente. 

“No.…non li chiami sexy shop...” Replicò con mezzo sorriso sulle labbra quasi dispiaciuta della mia esclamazione:” ...ma boutique dell'eros… o love shopping come gli inglesi, è più elegante. Sexy shop o porno shop sono nomi che avevano dato a questo tipo di negozio negli anni 70 e 80, dove vendevano poche cose specifiche, film e falli soprattutto. Ora nel 2020 è diverso, è tutto cambiato, c'è tutto quello che serve all’eros... guardi … è pieno di gadget e sexy toy.” Dichiarò guardandomi negli occhi e indicando con il movimento del braccio i vari settori e scaffali, proseguendo: “Perché come dice la nostra didascalia sopra il bancone e sulla pagina online di internet, fare bene sesso è un’arte, ma anche un bel gioco …. Noi siamo un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano aggiungere fantasia alla propria sessualità, con eleganza e raffinatezza.” Ascoltavo le sue parole con attenzione trovandoci del vero in quello che diceva, mentre muovendosi e facendosi seguire mi accompagnava in un piccolo tour erotico facendomi da guida. 

Iniziò portandomi in un lato del negozio dove c'erano gadget e sex toy per lesbiche e una infinità di reggiseno specifici, anche forati per poter permettere di leccare i capezzoli tenendolo indossato e mutandine con annessi dei falli per rapporti tra donne, o donna-uomo tipo strapon… “Vede!” Mi disse toccandone uno dalle proporzioni enormi, con la sua manina fine e curata dalle dita affusolate e le unghie laccate di rosso. “La donna infila la mutandina e in questo modo e come se diventasse un maschio, e può infilare questo bel fallo …” Spiegò tenendolo in mano:” … dove più le piace, nella vagina di qualche amica, o nel culetto di qualche uomo!” Osservandomi tranquilla e sorridente, mentre io imbarazzato ed eccitato dal suo modo di parlare e dalle sue spiegazioni piacevolmente scandalizzato ascoltavo. 

“E poi premendo questo tasto ...” Aggiunse:” …. può vibrare e può anche eiaculare come un fallo vero, perché e anche fornita di un piccolo serbatoio interno per il sapone fluido, che svolge la funzione del liquido seminale a temperatura corporea per dare maggior veridicità al rapporto sessuale. “ 

Ero sempre più stupito dall’apprendere quelle spiegazioni per me nuove. L’agitazione era scemata e incominciai a sentirmi tranquillo, ma ero sempre preoccupato che entrasse qualcuno all’improvviso. Una forma di stordimento mi eccitava ad essere lì con quella ragazza facendomi sudare e mandando stimoli alla mia zona genitale.

Subito dopo passammo nel settore dei falli: “Qui ci sono tutti i tipi di dildo e vibratori che sono in commercio, singoli e da doppia penetrazione, vibranti e no…” Mi informò. 

La mia attenzione insieme all’imbarazzo e al disagio, fu richiamata da quegli scaffali e quegli articoli porno esposti senza moderazione, a vista, e avvertivo che nell’osservarli inspiegabilmente mi procuravano lo stimolo dell’erezione. È preso dalla curiosità, oltre che dall’eccitazione di essere con la ragazza davanti a quei cazzi oscenamente esposti, chiesi con naturalezza: “Scusi la mia ignoranza signorina!” Vergognandomi profondamente:” Ma che differenza c’è tra un dildo e un vibratore?” Mi sorrise:

” Sono molti a non conoscerlo stia tranquillo.” Rispose vedendomi imbarazzato e aggiungendo subito:” Venga che glielo spiego e intanto glielo mostro!” E mi portò davanti allo scaffale di falli iniziando: “Oggi si può dire che una vera differenza non c’è, perché le caratteristiche specifiche di ognuno si sovrappongono a quelle dell’altro. Il dildo è un fallo artificiale che può essere in vari materiali, silicone, lattice, metallo, vetro e altro ancora, ognuno di questi dando sensazioni diverse a seconda del tipo di emozione e percezione intima che si vuole ottenere. Quelli in silicone offrono sensazioni di pelle vera, il vetro da una sensazione di levigatezza e freschezza, come il metallo oltre a quella di potenza, e sono di diverse dimensioni e forme. Può riprodurre nei particolari la forma di un fallo umano vero e proprio in erezione, come questo che come può osservare in superficie riproduce anche le pieghe e la conformazione delle vene.” Disse prendendone uno in mano e passandoci sopra il dito a mostramele: “Oppure avere altre forme come questi che vede qui!” Esclamò facendo segno con un dito un altro scaffale:” …Di un delfino, una banana, una candela o altre forme ancora che nella fantasia sessuale delle donne non mancano.” E rise continuando a spiegarmi: “I dildo sono tradizionalmente creati per assomigliare a un fallo eretto vero e proprio, in dimensioni, forma e aspetto, anche se ci sono moltissime varianti ora. Il vibratore invece è come un dildo, ma produce delle vibrazioni più o meno intense e regolabili ... sono disponibili in una varietà di forme e dimensioni diverse, come questi …a forma di proiettili vibranti, o questi, a ovetti, ovuli, bacchette magiche, anelli fallici oppure a classici vibratori vagina-clitoridei.” Disse passando la mano sullo scaffale e mostrandomi in una escursione del dito i prodotti che spiegava. Oggi la differenza è sottile, perché anche i dildi vibrano e non si sa più come chiamarli, se vibratori o dildo.”  Poi forse presa dalla mia ignoranza e passività mentale a quell’argomento, prendendo delle confezioni in mano, continuò: “Quelli più venduti in assoluto, sono i classici, che riproducono in tutto e per tutto il fallo vero, nella forma e nel colore, gli altri vengono considerati più eleganti, per signore raffinate, che mirano più a un piacere cerebrale che fisico. Quasi tutti in genere sono di silicone colorato, in quanto è estremamente morbido e facile da pulire.” Poi ridendo rimettendo la confezione a posto, mi confidò: “Io preferisco il vibratore per il piacere solitario, ma per giochini a due consiglio il dildo. “Precisando ancora: "I dildo possono essere utilizzati per la penetrazione orale, vaginale e anale, possono anche essere collegati a cinture munite di bretelle, utilizzati per il massaggio erogeno del corpo, stimolazione del punto G e vi sono anche per la doppia penetrazione contemporaneamente, vaginale e anale.” E prendendone in mano un altro, un vibratore, svitandolo sulla parte inferiore mi spiegò ancora cose che già sapevo, ma che per educazione lasciai dire: “I Vibratori sono a batteria elettrica, che si introducono qua dentro, vede!!?” Disse mostrandomi l’alloggiamento alla base del fallo:” ... Vibrano e offrono varie funzionalità di stimolazione interna, vagina, retto e bocca oppure esterna vulva, capezzoli e altre parti del corpo, in base alla loro forma e dimensione. I piccoli vibratori stile proiettile sono i migliori per la stimolazione diretta della clitoride, mentre le uova vibranti o le sfere, offrono piacere vaginale interno. Oggi esistono vibratori che soddisfano simultaneamente la clitoride e la vagina, sono chiamati vibratori Rabbit, o Bunny, per la forma della parte laterale che offrono alla stimolazione del clitoride attraverso le orecchie del coniglio e il massaggio interno vaginale attraverso il dildo vero e proprio.” Vedendo la mia faccia dubbiosa, immaginando che non avessi capito, ne prese uno in mano e me lo mostrò:” Guardi! Vede come è fatto!” Esclamo. Vidi un fallo normale di medie dimensioni, con su un lato un ramo più piccolo a dildo a forma di coniglietto seduto, con le orecchie molto lunghe e dritte. 

“Ecco vede… “Mi spiegò segnandolo con il dito:” ...questo è il fallo che va in vagina, invece il piccolo...” segnando anch’esso con il dito:” ... e a forma di coniglietto. Con le lunghe orecchie, si appoggia alla clitoride e vibrando mentre il fallo penetra la vagina, la stimola in orgasmi unici e meravigliosi, sia vaginali che clitoridei.” E lo accese mostrandolo funzionante. Era interessante, da come parlava, intuii che aveva provato su sé stessa quegli oggetti. Per me erano cose nuove, mai viste prima. Era carino, sembrava quasi un giocattolo con il coniglietto se lo scopo e l’utilizzo non fosse stato quello sessuale. Poi riprese a mostrarmi i dettagli: “Ecco vede!” Ripeté: “Questo è uno degli ultimi tipi, guardi...” Disse quasi smontandolo:” ... è dotato di quegli oggetti due motorini indipendenti per la vibrazione, uno lungo il tronco del fallo che andrà in vagina e l’altro sul coniglietto e sulle sue orecchie che stimoleranno la clitoride, con tempi ed intensità diversa da quella vaginale.” “Fa godere molto…. Fa avere dei bei orgasmi lunghi!” Esternò d’istinto sorridendo, convincendomi di più che li aveva provati su sé stessa. Poi mi sorrise chiedendomi.” Ne vuole uno per la sua signora?”  

“No.…no grazie!” Risposi:” Non lo userebbe mai...” Pensando tra me: “Figuriamoci se Roberta metterebbe in vagina una cosa del genere...” Feci una pausa ed esclamai: “Certo che anche nel settore erotico hanno fatto passi avanti da giganti con le novità!”

 Lei mi guardò:” E si!!” Esclamò, aggiungendo: “Quando sceglie un vibratore o un dildo pensi al tipo di stimolazione che desidera la sua signora. Ad esempio se si vuole avere una sollecitazione mirata del punto G allora può prendere un dildo a forma fallica ricurvo in alto con apice arrotondato e la parte superiore snodabile che si adatta agli spostamenti interni dei muscoli e delle contrazioni vaginali al piacere. Se si preferisce un vibratore, deve considerare gli aspetti come l’intensità delle sensazioni, i livelli di rumore e altro ... Per i giochi anali se li farete, utilizzate solo dildo a base svasata, si chiamano plug anali. Ecco vede! ...Questi!! “Disse pendendone in mano uno e mostrandomelo. " Servono solo per il gioco anale, la svasatura entrando nel retto dilata l’ano e lo abitua alla penetrazione e alle sollecitazioni vere che potrà avere in seguito nei rapporti anali. Eviti materiali che possono provocare reazione allergica tipo il lattice e cerchi quelli di silicone, costano di più, ma sono migliori, e come dicevo, alla signora fanno sentire anche l’effetto pelle del dildo nello scorrimento in vagina ...” E ritornando alla mia domanda iniziale ribadì: “Comunque oramai ci sono molte somiglianze in termini di dimensioni e forma tra dildo e vibratori, che alla fine si riducono alla vostra preferenza personale. Per alcuni il vibratore è il modo migliore per raggiungere l’orgasmo, mentre altri preferiscono l’intimità di penetrazione di un dildo. Comunque li chiami come vuole che non sbaglia.” Disse con le labbra tirate in un sorriso. 

E mentre continuavamo a girare tra gli scaffali e osservavo interessato, lei come una buona manager esperta della pornografia, parlava e mi spiegava, cercando di essere convincente a farmi conoscere e a vendermi i prodotti che mi mostrava: “Vede, proponiamo alla nostra clientela un vasto assortimento di ogni tipo di accessorio erotico, siamo in continuo aggiornamento in merito alle nuove tendenze e alle nuove produzioni con prodotti all’avanguardia. “

Ascoltai, stupito della preparazione che mostrava quella ragazza, che proseguì: “Noi qui abbiamo un assortimento completo di prodotti di qualità. La merce che vede esposta, è ricercata appositamente per stimolare la fantasia con libidine e volgarità, ma anche con raffinatezza ed eleganza.”  Proseguendo: “Qui vi è una selezione di oggetti, accessori, abiti, sexy toy e integratori, capaci di rispondere alle fantasie di tutti i tipi, stimolando la libido e la parte giocosa del sesso, e allo stesso tempo di adattarsi fuori e dentro al corpo con naturalezza, garantendo il massimo del comfort…e piacere. “ 

Era giovane, ma dimostrava di avere una cultura del settore erotico come lo chiamava lei, o pornografico come lo pensavo io, eccezionale, e certamente anche una esperienza diretta con quegli oggetti, avendoli provati su sé stessa. Tra l’eccitazione e l’accaloramento che avvertivo , sentii ancora la sua voce che seguiva il movimento del braccio nel dirmi e indicarmi orgogliosa e fiera: “ Come gli ho già detto e può vedere ,abbiamo vibratori, in diverse linee e diversi modelli , falli in diverse misure e materiali, dildi , sex-toys assortiti, lingerie uomo e donna in varie misure e colori ,coadiuvanti sessuali certificati, preservativi assortiti ,dvd , videocassette ,film hard di tutti i generi ,dal soft all'estremo, e articoli per BDSM di qualità . Può solo scegliere!” Facendo una pausa e proseguendo cercando di persuadermi ad acquistare qualcosa di quello che mi aveva mostrato: “Sa, noi qui serviamo coppie etero, coppie gay e lesbiche e coppie bisessuali, e possono trovare in questo negozio gli articoli più indicati per l’espressione della loro sessualità e per la sperimentazione di nuove sensazioni erotiche. Coppie giovani piene di passione, ma anche coniugi che hanno perso il desiderio, per colpa dello stress e della condivisione della routine della vita di tutti i giorni. Per queste persone può essere importante lasciarsi incuriosire dagli articoli in vendita nel negozio, pensati per stimolare la fantasia e accendere la passione.” Nell’ultima coppia che aveva citato, quella dei coniugi mi ci ritrovavo, anche io e Roberta eravamo così, vittime dello stress e della routine.  Ma il tempo passava ed ero preoccupato che entrasse qualcuno e mi vedesse, non volevo incontrare nessuno, mi vergognavo, mi avrebbe dato fastidio e non volevo perdere altro tempo, ma andare subito a quello che mi interessava, il motivo per cui ero entrato in quel negozio. Lei era molto gentile e carina, in altra occasione ci avrei fatto un pensierino, anche pagandola e le avrei fatto qualche offerta…ma ero agitato di nuovo e dopo l'imbarazzo iniziale esclamai: “No… no niente di queste cose signorina … mi basta della lingerie femminile e un abitino sexy con le scarpe, e nient’altro.” Precisai parlando d’istinto quasi sottovoce guardandomi attorno, imbarazzato dal modo e dalle conoscenze volgari e oscene che quella ragazza aveva e che più la sentivo parlare e spiegare, e più mi convincevo che fosse una prostituta o una ex prostituta che ora faceva la commessa.

 “La lingerie piccante piace!” Esclamò lei ridendo. "Raramente vi sono mariti, che con le mogli vengono nel negozio, sono pochi per la verità, le coppie più emancipate. Invece sono molti i mariti che come lei si presentano qui da soli e chiedono consiglio per qualcosa di eccitante per la loro consorte, un corsetto o un babydoll da regalarle, che le stia bene e che la renda erotica e trasgressiva, molti acquistano anche vibratori o dildo." E sorrise ancora … “Venga!” Mi esortò facendomi cenno con la mano invitandomi a seguirla e mi portò in un settore pieno scaffali con buste di abiti sensuali e sessuali di ogni tipo. Alcuni erano agganciati su appendiabiti mobili a ruote, tre erano su dei manichini in esposizione, di cui uno rosso che mi parve molto bello ed erotico pensandolo addosso a mia moglie, e lo guardai e accarezzai.       “E' molto bello e sensuale!” Esclamò la commessa osservandomi in quel gesto... “Si!” Risposi io:” Molto bello.” Cercando di immaginarlo addosso a Roberta. Era un miniabito aderente, un pezzo unico, la parte inferiore della gonna era a tubino, molto corta e aderente al sedere e ai fianchi e arrivava poco sotto gli inguini, lasciando volgarmente le cosce tutte scoperte. E la commessa passando il dito su di esso come se lo accarezzasse, mi spiegò:

” La parte superiore è composta da una profonda scollatura anteriore a “V”, fino all’ombelico, che resta lasca sulla parte alta dell’addome, per lasciare intravvedere le parti interne di essa e adattarsi a qualsiasi misura di seno, e poco sotto di esso è tenuta assieme da questa catenella dorata, che impedisce che si apra troppo, mostrando le mammelle nude. È il gioco di far vedere e non vedere, che eccita tanto gli uomini. “Precisò sorridendo. Poi girando il manichino dalla parte posteriore, mi fece notare:” Vede…! È agganciata dietro il collo da questo grosso anello dorato, lasciando la schiena completamente nuda fino ai lombi...che è molto provocante.” Io osservavo e seguivo attentamente le sue spiegazioni e lei continuò: “Il tessuto è delicato, di morbido velluto elasticizzato.”

“Si è molto bello!” Esclamai. 

Mi piaceva davvero e mi ci immaginavo dentro mia moglie: … “ma...vede! ...” La informai con voce esitante:” ...la signora che dovrebbe indossarlo, non è snella come il manichino! È più in carne e con qualche rotolino.” Osservandola e sorridendo.                                                                                                                       Anche lei sorrise:” È robusta sua moglie?” Domandò “No.…no! Tutt’altro, è longilinea, ma è una falsa magra. Ha un bel corpo maturo, un sedere rotondo e un bel seno, però più pieno del manichino!” Risposi dicendo la verità:” E poi ...non è più giovanissima.” 

“Quanti anni ha?” Domandò. 

“Quarantatré!” Risposi.     

“Oh ...ma allora è una signora ed è ancora nel pieno dell’età del divertimento sessuale ...il periodo migliore per una donna ...” Affermò ridendo:” ...e da come me la descritta le andrà bene senz'altro, è elasticizzato… la gonna va portata aderente al sedere e ai fianchi e la parte superiore del vestito le resterà più comoda al corpo. È disegnato per mettere in risalto le splendide forme femminili.” Disse e aggiunse accarezzandoli con il dito:” Ha ornamenti in strass intorno alla scollatura ed è sexy ed elegante. Sono sicura che alla sua signora andrà benissimo e piacerà molto. “Affermò.

 E intanto che parlava io elettrizzato, con il cazzo quasi duro che premeva dentro lo slip, mi fantasticavo mia moglie già dentro a quel miniabito rosso...seduta con me in un ristorante e con i presenti che l’ammiravano eccitati.

 “E quanto viene? “Chiesi. 

“Aspetti che guardo!” E cercò tra il tessuto dell'abito l'etichetta. “73 euro!” Esclamò leggendola. Ci pensai un momento, ero già accalorato solo a fare quell'acquisto per mia moglie, figuriamoci quando glielo avrei visto addosso davvero, e d’impeto esclamai: “Lo prendo! ...Però mi tolga l'etichetta.” 

“Certo!” Rispose sorridendo lei. “Desidera altro?” 

Ormai esaltato ed euforico continuai: “Si, desidererei tutto il resto, gli accessori ... lo vorrei completo di tutto!”                                                                                                                                     

“Calze, reggicalze, scarpe...?” Domandò lei.

“Si!” Ribattei agitato e imbarazzato, e portandomi nel settore attiguo e comunicante, vidi altri manichini con calze reggicalze e perizoma addosso.                                                                                

“E' la prima volta che fa questi regali alla sua signora vero?” Mi chiese vedendomi impacciato. 

“Eh sì!” Risposi finalmente sorridendo. 

“Allora se vuole un consiglio sia trasgressivo ed estremo al massimo.” Dichiarò.                                             

“In che senso? “Chiesi io stupito. 

“Ecco! Le faccia indossare queste! “Esclamò, facendomi segno a un manichino con un minuscolo tanga, con calze velate e reggicalze ricamato e con pizzo, tutto di colore nero... Lo guardai, era bello e molto erotico, chiusi gli occhi per un attimo e immaginai Roberta dentro, con quella “roba” addosso, come la chiamava con disprezzo lei quel tipo di lingerie.           

Mi sentivo inspiegabilmente eccitato e c’è l’avevo sempre più duro dentro i pantaloni e questo aumentava il mio imbarazzo con la commessa, che forse immaginava... 

“Ma non è un po' piccolo quel triangolino davanti?” Chiesi facendo segno al tanga. 

“Oh no! Se è una trasgressione deve essere completa, il triangolo copre solo il sesso, tutto il resto deve essere scoperto...” Mi rispose. “Deve sentirsi quasi nuda, diversa dal solito, provocante e seducente ...come … certi tipi di donne che piacciono molto agli uomini!” Esclamò sorridendo ancora.                                   Capii a cosa si riferiva dicendo <…con quei tipi di donne che piacciono molto agli uomini…> probabilmente alle puttane vere come era lei. “Eh ma è piccolissimo, si vedrebbero i peli.” Esclamai imbarazzato.

“Non è depilata sua moglie?” Domandò quasi stupita.                                                                           

 “Non lì...no purtroppo!” Risposi.                                                                                                                   

“La faccia depilare tutta allora...” Pronunciò ingenuamente. 

“Eh magari lo facesse! Piacerebbe anche a me che l’avesse tutta depilata senza un pelo!”                                 E osservandola continuai:” Lei …” Senza finire la frase, e come se mi avesse letto nel pensiero rispose di sua iniziativa: “Io c’è lo tutta depilata, completamente.” Sussurrò proseguendo:” Oramai quasi tutte le donne c’è l’hanno depilata, anche le signore mature. Comunque se non lo è glielo faccia indossare lo stesso, può darsi che vedersi con i ciuffi fuori sui lati le faccia venire l’intenzione di farlo ...” E rise. Era l’unica soluzione forse, Roberta non se la sarebbe mai rasata, figuriamoci… ma ero dubbioso, anche i perizomi erano minuscoli, e slip normali non ne avevano lì, non erano erotici. 

Mi interruppe i pensieri dicendo: “Mi ha detto che sua moglie ha il sedere, bello rotondo e pieno!... Giusto! “ 

“Si!” Risposi turbato dalla sua esclamazione:” Ha quarant’anni ma ha un bel sedere...” 

“Un bel culo!” Ribatté lei ridendo:” E allora le faccia indossare queste!” Disse rivolgendosi al tanga:” Le culotte le metterà quando non giocherà con lei, servono solo per mascherare la ciccia delle signore che hanno il culo mollo e i glutei cadenti, ma se quello di sua moglie è maturo è bello come mi dice, prenda il tanga mi dia retta!". Dichiarò con enfasi, convincendomi.  

Mi eccitava che quella commessa, forse una prostituta o comunque una slava che viveva la sessualità pornografica, mi desse consigli su come far vestire mia moglie anche intimamente, volgarmente in modo osceno. Guardai ancora quella lingerie sul manichino e poi esternai un mio dubbio del momento:” Ma il nero della lingerie, con il vestito rosso va bene? ...Si intona? Non sarebbe meglio tutto rosso o tutto nero? “Chiesi da profano.                                                                     

“No…!” Rispose decisa la ragazza:” ... Il rosso e il nero sono i colori più erotici, eccitanti e trasgressivi che ci sono. “Precisando e informandomi:” Il rosso è il colore della lussuria, del desiderio, è un richiamo sessuale e il nero è il colore della trasgressione, della provocazione, e uniti assieme sono sconvolgenti!” Asserì ridendo. “Io spesso l'indosso così alla sera, anche quando esco! Sotto tutta nera e sopra un vestitino rosso, o viceversa.” 

La guardai sorridere e malizioso pensai:” Probabilmente lo indossa alla sera quando va a battere!” E mi sentivo piacevolmente stordito dall’ebrezza di quella pornografia che pensavo addosso a mia moglie e del mio cazzo duro che spingeva prepotente mentre avevo vicino quella slava. Non riuscivo a capire se mi dava quelle spiegazioni per indurmi ad acquistare o era disponibile a spiegare, ma erano comunque tutte informazioni che non conoscevo e sinceramente restai sorpreso che quella ragazza sapesse tutte quelle cose riguardo il sesso e i suoi accessori, soprattutto la lingerie. Era certamente competente.                         “Va bene! Mi piacciono, ma hanno una misura?” Chiesi, informandola:” Perché io quelle di mia moglie le conosco vagamente.”                                                                                                         

 “Oh no stia tranquillo, sono raffinati ed elasticizzati, si adattano al corpo e a ogni sua forma.” Spiegò. “Li prende?” Domandò. 

“Si! “Risposi.” Miniabito e tanga, e il reggiseno? Non lo scegliamo? “Domandai visto che non lo aveva menzionato. “Ma il reggiseno non si porta con questi abiti!” Affermò lei sorridente e stupita che glielo chiedessi. 

“Ah sì!” Pronunciai impreparato.” Ma sa… mia moglie lo ha sempre indossato, non ha mai messo un indumento senza reggiseno, neanche la maglietta estiva...” La informai.                              

“Capisco!” Rispose, aggiungendo:” Guardi io se vuole glielo do lo stesso, ma glielo dico contro i miei interessi, con quell’abitino lì, non si porta! Lei cerchi di convincerla a non metterlo, che sia una trasgressione fino in fondo. Vestita con questi indumenti, con il reggiseno o senza cambia poco.” Dichiarò.  E così dicendo mi domandò:” Che misura ha do seno la sua signora!”                                                     

“La terza o la quarta!” Dichiarai. 

Lei prese un reggiseno nero dallo scaffale e me lo mostrò. 

“Questo è a balconcino, aperto davanti e va bene a tutte e due le misure non avendo le coppe, è di buona fattura, ricamato come il reggicalze e molto seducente, ha le spalline regolabili con chiusura a gancio dietro. Come vede è decorato e i bordi contengono strass, non le copre le mammelle che restano fuori e a vista, essendo davanti aperto senza tessuto, le sostiene soltanto lasciandole libere ed evidenziandole di più assieme ai capezzoli anche sotto l’abitino. “Continuando:” Così anche se dietro la schiena si vede la chiusura, resterà molto sexy e seducente essendo nera e decorata.”   

Lo osservai interessato, mentre lei se lo appoggiava al suo seno per mostramelo, mimando le sue mammelle fuori come se fossero quelle di mia moglie, e curioso, immaginando quelle grosse di Roberta a vista dentro quel reggiseno, pensai:” Speriamo che lo metta! …. Conoscendola…!!” 

“Va bene lo prendo!” Esclamai deciso. Sorrise mentre prendeva una scatola nuova dallo scaffale con all’interno un reggiseno uguale. 

“Comunque non glielo faccia mettere se ci riesce...” Mi ripeté.” La bellezza di questi abitini e l’erotismo che provocano, è maggiore senza nulla di sotto. Non dovrebbe mettere neanche il tanga. “Dichiarò ridendo:” Ma visto che questa è la prima volta ...in seguito magari ci riuscirà!” Affermò con enfasi. 

“Magari!” Pensai, sorrisi di più e la ringraziai mentalmente per l’auspicio che si avverasse...e mai avrei creduto in quel momento che fosse una predizione, di cui mi sarei pentito amaramente. E voltandosi mi chiese: “Gli do anche le calze e il reggicalze del manichino” “Si...sì! Me le dia!” Risposi:” Prendo tutto quello che mi ha fatto vedere.” 

“Le scarpe le vuole? “Chiese ancora.                                                                             

Si certo!” Ribattei. 

“Colore rosso di vernice e a stiletto!” Mormorò parlando quasi da sola. Poi si abbasso sotto lo scaffale e facendolo, piegandosi, mi mostrò il suo bel culo dentro la gonna e aderente ad essa, e mentre si rialzava con la scatola, la informai: “Guardi che lei scarpe con tacchi alti a stiletto, mia moglie non le ha mai portate!” 

“Non ha mai camminato su scarpe con tacco da 10-12 cm?” 

“No mai!” Risposi, aggiungendo ironico ridendo:” Massimo quattro...sei centimetri, ai matrimoni…!”

La ragazza mi guardò e sorrise anch’ella: “Allora le do queste che vanno bene per le principianti, hanno oltre al tacco da 10 cm, il plateau che la rialza anteriormente per mantenere meglio l’equilibrio.” Disse prendendo la scarpa dallo scaffale e mostrandomela.

Era molto bella, elegante e sexy, di vernice rossa, proprio da puttana e anche quella me la immaginai ai suoi piedi. “Scusi la mia ignoranza signorina, ma cos'è il plateau? “Domandai. 

Mi sorrise. “Mi scusi lei? “Rispose:” Do sempre per scontato che i clienti sappiano…Il plateau è la parte della scarpa che si trova sotto la pianta del piede e che serve da rialzo, come una piattaforma. Aiuta a diminuire il dislivello del tacco e contribuisce ad aumentare ulteriormente l'altezza della scarpa e la stabilità nel movimento. Molti volgarmente la chiamano zeppa, ma è all’interno, non visibile esternamente ...” E mostrandomela proseguì:” ...vede! ...È nascosto dalla struttura della scarpa stessa!” Disse segnandola con il dito. Effettivamente non si vedeva nulla. Sopra avevano un fiocchetto rosso che le dava sensualità. “Va bene, mi fido di lei, dei suoi consigli!” Esclamai osservandola e guardando l’orologio, accorgendomi che era più di mezz’ora che ero la dentro. Mi eccitava che quella ragazza consigliandomi, vestiva oscenamente mia moglie.                                                                     

“Le scarpe le preferisce aperte o chiuse davanti!” Esclamò:” Ci sono tutte e due i modelli!” Precisò.               

 “Ma non so!” Risposi:” Non me ne intendo!”                                                                                            

 “Ha le unghie dei piedi smaltate la sua signora?” Domandò. 

“No! ...Nemmeno quelle delle mani.” Risposi ridendo.                                                                        

” Non le piace lo smalto alle unghie? Allora meglio chiuse!” Borbottò lei. 

Ci trasferimmo dal settore dell’abbigliamento al bancone, con tutto quello scelto per Roberta. Lei, posò il tutto sopra di esso, fece il giro e andò dietro e al computer, dicendo come se fossimo in un normale negozio di abbigliamento: “Le serve qualcos'altro per la sua signora? …. Un dildo? Un vibratore? Ha visto che ne abbiamo di molto belli, color carne, che sembrano veri, con le vene superficiali evidenziate, insieme alle pliche della pelle.  ...” Pronunciò.                                                                    

“Si ho visto ...ma ora non mi serve, forse un’altra volta ... grazie!” Risposi sorridendo dentro di me, pensando:” Figuriamoci se gli porto un vibratore, me lo tira dietro.” Ma aggiunsi con un sorriso sarcastico, visto che l’idea non mi dispiaceva: “Piuttosto se mi servirà ritornerò!” “L’aspettiamo e siamo sempre a sua disposizioni, io o le mie colleghe!” Rispose.           

Capii che ce n’erano altre commesse come lei, e che si alternavano, forse in base agli orari o alle giornate. Anche lei sorrise e scaricando i prodotti con il lettore ottico per i codici a barre, fece il conto.

 “Totale duecento cinque euro in tutto! ...Duecento!” Esclamò sorridendo:” Le faccio lo sconto e un omaggio!” Disse, e voltandosi dietro di lei, prese un dvd porno sullo scaffale.             

 Sorrisi, gli gettai uno sguardo,” i caldi notti di una signora per bene “era il titolo. 

“Così lo visionerà con la sua signora e vi divertirete.” Dichiarò, e prendendo una grossa busta anonima, fasciò il vestitino in un pacchetto e lo mise insieme agli altri accessori, calze, reggicalze, tanga e reggiseno incartati a parte e tutto all’interno. Pagai stupidamente felice dell’acquisto per mia moglie e sorridendole ancora la salutai, con lei che mi invitava: “Torni a trovarci, anche con la sua signora, a quest’ora non c’è quasi mai nessuno ...” Poi come pensando, aggiunse:” ...o se no, se telefoni vi facciamo venire su appuntamento, senza che ci siano altri. “Affermò. 

“D’accordo!” Esclamai, ci salutammo e uscii, sapendo bene che Roberta non sarebbe mai andata in un sexy shop. 

Appena fuori con il borsone di carta e anonimo, con circospezione mi guardai attorno come se fossi un ladro, sentendomi gli occhi di tutti i passanti puntati addosso. Avevo la sensazione che tutti sapessero cosa avevo acquistato e cosa c'era in quella grossa busta anonima. Andai alla mia auto, aprii il portabagagli dietro e posai dentro con delicatezza quel borsone che tenevo per le maniglie di carta, quasi avessi paura che si rovinasse. Ero felice ed eccitato di quello che avevo acquistato, un miniabito rosso molto erotico, da portare senza reggiseno, anche se sapevo che lei forse non lo avrebbe mai messo, figuriamoci …la gonna le sarebbe arrivata poco più sotto gli inguini, lasciandole le cosce coperte con le calze di nailon nero ricamato. Me la immaginavo e a farlo mi eccitavo mentalmente pensandola tutta vestita di rosso, con la schiena completamente nuda fino al sedere e il gancio dorato dietro al collo. E il tanga?... pensavo a come si sarebbe scandalizzata quando lo avrebbe visto, così minuto, solo un triangolino con stringhe, e come al manichino le avrebbe lasciato nudo sotto il vestitino quel suo meraviglioso culo pieno e rotondo. Per non parlare del reggicalze e delle calze nere velate che avrebbero fasciato le sue bellissime gambe pallide. Mi trastullavo da solo a fantasticare a vederla su quelle scarpe volgari di vernice rossa, dai tacchi vertiginosi per lei, da dieci centimetri. Sarebbe stato una bella trasformazione per Roberta che aveva sempre indossato la gonna appena sopra al ginocchio e i collant come una qualsiasi impiegata postale, ritenendo le calze e reggicalze volgari. L'avrei trasformata da signora piccolo-borghese per bene a vamp, erotica e seduttrice. E questo mi eccitava moltissimo fino ad avere l’erezione al pensiero. 

La pensai ancora per un attimo dentro quel vestitino e con quei tacchi e mi eccitai, provando oltre all’erezione, una forma di caldo stimolo ai genitali, dovuta a un piccolo orgasmo mentale.  Tornai al lavoro.

Giunto a casa nel tardo pomeriggio, lei era ancora fuori a fare spese e Federico nostro figlio a studiare con la sua fidanzatina Valentina.           

Ero eccitato ed esaltato già da quella situazione di avere quegli indumenti osceni e immorali in casa nostra. Con il batticuore come se facessi qualcosa di proibito e di sporco che contaminasse l'aria e l’ambiente della casa, andai in camera, e posai la borsa sopra il nostro letto matrimoniale, l’aprii e le lasciai i pacchi grossi ben confezionati e anonimi, contenenti le scarpe e il vestitino, con i vari pacchettini distribuiti sul letto, dalla parte dove dormiva lei. Eccitato la chiamai al cellulare avvisandola che le avevo fatto una sorpresa, un regalo, senza dirle nulla di più, dal suo rispondere mi sembrava contenta, di certo non si immaginava cosa le avessi preparato e attesi che arrivasse. 

 

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Grazie.

 

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